mercoledì 12 aprile 2017


Capitolo 4 da Benedetto XIV (1740-1758) a Francesco I (2012-2019) Seconda parte 

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Benedetto XIV (1740-1758) Il conclave che lo elesse durò 6 mesi.Promulgò 2 bolle Ex quo singulari e Omnuim solicitudinum.E' pronunciato sull'uso di parole e usi cattolici per esprimere idee e pratiche non cattoliche delle culture native utilizzate ampiamente dai gesuiti nelle loro missioni indiane e cinesi.Ad esempio il culto degli antenati.Questo causò l'uscita dalla chiesa di molti di questi convertiti.Accusato di omicidio :nel 1742 Bertrand Guillaudot e altri 5 sono  arsi vivi a Digione ,Francia per aver usato magia,Nel 1749 la monaca tedesca viene decapitata poi bruciata a Marienburg dopo che le suore sostenevano che scavalcò le mura del convento,come un maiale,mentre era posseduta.Nel 1757 ha autorizzato e approvato una tariffa degli oneri a carico della vittima e della famiglia della vittima per il costo della tortura.Il presente documento è stato pubblicato a Bonn il 15 gennaio dal vescovo di Colonia.Con questo documento si rafforza la volontà della chiesa cattolica di perpetuare la barbara crudeltà e adottare innovazioni perverse come ad esempio una tassa specifica per i diritti per le varie torture. Il paffuto bolognese Prospero Lambertini (Benedetto XIV) «papa dal buon carattere», «un bolognes, che sempre caz l’ha in bocca» (Baffo), intercalava abitualmente nel suo pio frasario Cazzo! oppure un velocissimo Cazzo cazzo cazzo! Ebbe a dire: «La voglio santificare questa parola, accordando l’indulgenza plenaria dei peccati a chi la pronuncerà dieci volte al giorno!». Probabilmente la amava non soltanto come mero flatus vocis, ma riferita a una concretezza sublimata dai vaticanisti in quel carneo cazzo che in papal bocca diventa «segno di spirito senza pari, di chi non ha peli sulla lingua, dice pane al pane e vino al vino» (Rendina). Il «buon Benedetto», che lascia marcire in carcere fino alla morte l’illustre storico Pietro Giannone per i suoi reati d’opinione, quando vede addensarsi la tempesta anticlericale non solo non corre ai ripari liberandolo, ma intensifica la ributtante propaganda cattolica anche con l’istituzione dell’ «Ufficio del falsario, incaricato d’imitare [a gabbo degli sciocchi oblatori, ndr ] la calligrafia del papa. ...S’impegnò pure per una giusta, ragionevole censura dei libri. ...[Ma] fuori luogo fu la fiducia che concesse al cardinale De Tencin,succubo di sua sorella, una donna scostumata e madre dell’enciclopedista D’Alembert» (Gelmi).Il quale, come integerrimo divulgatore del vero, per i preti non può essere che figlio di prostituta. Per non farsi dar troppo la baia dai sempre più animosi illuministi, Benedetto XIV. è costretto a ripudiare due dei più grossolani falsi del clero, imitato poi da Paolo VI, che dovrà buttare a mare i santi Giorgio e Gennaro, spassosamente consentendo la venerazione dell’ultimo solo entro il perimetro del comune di Napoli. In compenso, l’ineffabile Woitjla tornerà a fomentare la credulità popolare inflazionando madonne lacrimanti, sfilate di re magi e ciance da comare sulla lurido straccio della Veronica «con l’impronta del viso di Gesù», rozzamente dipinto dai preti e proficuamente esposto in Pietro. «Il gesuita Lansberg assicura che l’immagine riproduce l’originale con la massima fedeltà; vi scoperse persino le tracce dello schiaffo con cui un milite scellerato aveva percosso il volto di Cristo.Ancor oggi si può vedere nel Pantheon una cassa con la ridicola iscrizione: ‘In ista capsa fuit portatum sudarium passionis Domini nostri Jesu Christi a Jerolymis Tiberio Augusto’» (Gregorovius). Sotto questo papa dal buon carattere nel 1745 morirà,incarcerato dalla Santa Inquisizione,anche il raffinato poeta Tommaso Crudeli,nato a Poppi,nel Casentino,prima vittima massonica della nefandissima istituzione.La storiella del Colosseo «bagnato del sangue dei cristiani uccisi» dal pollice verso di Nerone è anch’essa una volgarissima impostura, giacché l’imperatore Flavio ne pose la prima pietra quando Nerone era già morto e sepolto da ben 2 anni.Inoltre,per la sua struttura prettamente teatrale,con tanto di cavea, esso non era affatto idoneo, al contrario del Circo massimo, a spettacoli circensi.Per far accorrere il sempre più stupido sborsante gregge, Benedetto XIV deturpò il già fin troppo diroccato e deturpato edificio piantandovi pure una lugubre grande croce ed una grossa lapide che ingiunge: «Inginocchiati, pellegrino, davanti a queste pietre intrise del sangue dei martiri!». Pietre tutte sbocconcellate e spoglie dei loro preziosi marmi, barbaramente triturati per farne calce atta a cementare le lussuose dimore pretesche. Un’analoga arlecchinata sarà poi imbastita da Paolo VI,che nel 1976 imbonì le rincitrullite folle sventolando sulle loro teste,uno dei tanti prepuzî di Cristo sparsi nel continente europeo ed uno dei 6 piedi della Maddalena tuttora trepidamente venerati in Italia.Il terremoto di Lisbona,che interessò il Portogallo e l’Africa del nord e fu avvertito in mezza Europa,è il più catastrofico finora registrato dalla storia.Iniziò alle 9 del mattino del  novembre  1755,festa di Tutti i santi.Le chiese erano gremite.Alla dettagliata relazione di pugno di un frate milanese alloggiato nell’unico edificio religioso non lesionato gravemente dal sisma,fa riscontro anche la testimonianza di chi sul lontanissmo Verbano vide negli stessi momenti le acque del lago agitate da violenti sussulti (Chronicon di Laveno).Tiro mancino giocato dalla Provvidenza ai devoti? Questo almeno pensava Voltaire. Sull’immane disastro è calato un silenzio di tomba, benché s’inquadri a pennello nella manzoniana «provvida sventura», tanto cara al clero quando a farne le spese sono soltanto i laici. Il primo a beffarci ciurlando nel manico era stato Basilio,che giudicava «giovevoli infermità le disgrazie [altrui] perché ammaestrano e correggono il peccatore,mentre spesso la salute nuoce,come l’oro che precipita molti nella libidine,mentre la povertà impedisce a molti di correre al male».Marosi alti 11 s’abbatterono come muraglie sul litorale, e gli incendî, sviluppatisi per le migliaia di candele rovesciate nei luoghi sacri, infuriarono per 6 giorni e 6 notti divorando anche i rari edificî risparmiati dal sisma.Nel frattempo,il clero continuava altrove a dar prove di forza,come un anno prima a Mantova,dove sobillava la marmaglia a massacrare gli Ebrei deicidi rinchiusi nel ghetto.In barba al progresso del pensiero illuminato,il feroce fanatismo non cedeva,mostro più volte decapitato e sempre rinascente, tanto che anche ai nostri giorni prospera come non mai in Irlanda,nei Balcani,in Asia e in Africa.Per sedare la furia assassina della sbracata plebaglia e degli imparruccati cicisbei ispirati da Dio,nella moderna Mantova di Maria Teresa si dovette ricorrere alle armi,come scrisse un giovane artigliere lombardo ai suoi famigliari: «...abbiamo tirato molti colpi di cannone e fatto una carneficina» (Documento originale in Clizio, “Quaderno di uno sbirro”). Quello del 1754 fu l’ultimo violento colpo di coda a chiusura,fino allo scoppio del secondo conflitto mondiale,della lunga serie di pogrom antiebraici italiani,di cui i più noti quelli scatenati nel 1288 dai domenicani,e quelli sobillati dai francescani a Marsala nel 1484 e a L’Aquila nel 1488 (Sacerdoti).A Benedetto XIV il conte Acami (ennesimo Eco ante litteram) dedicò uno scritto che insisteva nello spacciar per autentica la falsa donazione di Costantino,tacendo ovviamente l’universale riconoscimento dell’imperatore Ottone I unico signore di Roma a pieno titolo (Otto di Frisinga),nonché l’ammissione,da parte dello stesso prete Muratori, dell’illegittimità del potere temporale pontificio anteriore a re Pipino.Nello sputare menzogne il clero si è però andato man mano facendo più accorto e guardingo dei suoi sbavanti e scodinzolanti scagnozzi,troppo ansiosi di servirlo,e comunque di loro assai più divertente,senza per questo scadere,sul piano della pura fantasia,nella noia d’echiane paludi.Come «il buon Arciprete Acerbi, [di cui ] non è da porre in dubbio la pietà» (Tommaseo), che nelle sue Trenta considerazioni sull’inferno e sul paradisoficca gli «sciocchi dannati...in mezzo della terra,dove per  natura del luogo domina rigidissimo il freddo;[e dove ] spasimeranno mille volte ad ogni momento al vedersi rimirare dai demonii con visi spaventosissimi che in figura di leoni,d’orsi,di tigri,di serpenti,di draghi,di basilischi,di rospacci, si slanceranno loro addosso e diranno loro mille vituperii... [E] sebbene costretti a tracannar giù per la gola beveraggi amarissimi,piombo disfatto,pece bollente, cibi stomachevolissimi,non lasceranno per questo di patire una sete e una fame arrabbiata.[Inferno in una morsa di gelo, ma...] affumicato da molti incendi, sprofondato in altissimi pozzi e fosse ripiene di bollenti fuochi sulfurei e metalli squagliati,con forni infuocatissimi,infestato da spiriti maligni,da ferocissime e crudelissime fiere,mostruosissimi animali,velenosi dragoni,velenosissimi serpenti,che mordono,stringono,trafiggono,rodono,divorano e sbranano quei miserabili, calcati ed ammontati l’uno sopra l’altro,compressi come i granelli d’uva sotto d’un torchio.E [attenti, o turpi terosex!] quegli occhi che adesso un giovinastro perduto chiama sue stelle lucenti,allora gli lanceranno a trafiggerlo saette più penetranti d’ogni fulmine,quei capelli che gli sembravano fila d’oro per leggergli il cuore,allora se gli convertiranno in tante vipere più crudeli d’ogni serpente».
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Clemente XIII (1758-1769) Ha ricevuto una educazione dai gesuiti a Bologna.Cardinale nel 1737.Il 6 luglio 1758 diventa papa.Noto per il nepotismo dilagante.Ha ricevuto pressioni per sopprimere i gesuiti dai circoli illuministi dei filosofi francesi.Ha posto l'Encyclopedie di d'Alembert e Diderot nelll'indice dei libri proibiti.Nel 1758 il marchese di Pombal espulse i gesuiti dal Portogallo.E spediti in massa a Civitavecchia,come dono al papa.L'opuscolo Relatione Breve rappresentava i  gesuiti di avere creato un regno indipendente in Sud America sotto la propria sovranità (e ancora oggi è cosi,10 famiglie cattoliche possiedono tutto il Sud America Fonte Alex Zanotelli Negrizia ) e di tiranneggiare i nativi americani nell'interesse di una insaziabile ambizione e avarizia.Nel 1761 Il parlamento di Parigi voleva espellere i Gesuiti dalla Francia pubblicando estratti gesuitici L'Extrait des Jesuites.Nel 1764 il re  espulse i Gesuiti .Il sequestro della ricchezza dei gesuiti ha rappresentato sia una minaccia che una opportunità per il papa.Il 7 gennaio 1765 bolla Pascendi Apostolicum che ha respinto le accuse contro i gesuiti e chiedeva che la loro ricchezza gli fosse restituita.Dal 1768 i  gesuiti erano stati espulsi dalla Francia,dal Sud d'italia e Parma,Nel 1767 il 2 Aprile tutte le case dei gesuiti di Spagna furono circondate ,gli abitanti arrestati e spediti ai porti per le navi destinazione Civitavecchia.Nel 1768 ha espresso a Parma una forte protesta.Erano tutti uniti per la soppressione totale dei gesuiti nel Gennaio 1769.Spinto agli estremi acconsentì a radunare un concistoro per considerare il passo,ma alla vigilia del giorno fissato è morto avvelenato il 2 febbraio 1769.Il «buon vecchio e amabile» (Gelmi) nonché ricco sfondato veneziano Carlo Rezzonico (Clemente XIII), esce da un rissoso conclave dove i discordi cardinali, tormentati dalle pulci, abbreviano le loro sedute facendo emettere in fretta e furia la fumata bianca. È eletto con l’appoggio dell’Austria bigotta e dei cardinali più intransigenti, da lui comprati a peso d’oro e con la promessa di pontificare all’insegna dell’intolleranza. In effetti, inaugurerà il suo regno con un atto di cretino oscurantismo: la maledizione dell’Enciclopedia. E voleva ad ogni costo santificare il cardinale Bellarmino,il bieco seviziatore di Galileo, mentre il suo furbo predecessore si era opposto a tale cafoneria per non offrir «pretesto a chi cerca di dir male di noi».Se allora la curia riuscì a trattenere Clemente XIII dalla sua balorda fissazione,nel 1931 Pio XI, approfittando dell’accentuata decadenza culturale del popolo e del forte sostegno fascista, eleverà solennemente quel tristissimo figuro alla gloria degli altari.Clemente XIII favorisce senza riserve i gesuiti (secondo il più grande critico letterario d’ogni tempo,Francesco de Sanctis, forniti di un «intelletto spinto alla sua ultima depravazione»), e con l’Apostolicum pascendi munus respinge le insistenti proposte avanzate da ogni governo illuminato di sopprimerli: con ambigue promesse, suggeritegli dagli stessi gesuiti «fabbricanti d’equivoci»,procrastina la cosa a tempo indeterminato. «Ha ragione il Pastor, quando nell’attacco ai gesuiti individua un attacco alla Chiesa in generale e al Papato in particolare», geme padre Gelmi. Come dunque non amare quegli zelanti attivisti, così attaccati alla bianca sottana papale e al gaio sferragliare inquisitorio! Tanto encomiabili anche per le loro missiones, o reducciones, uruguaiane, dove sistematicamente annientavano lingua, tradizioni e cultura degli indios appunto... riducendoli acefale marionette. Il polputo Clemente XIII detto «Rezzonica papessa» dai veneziani assimilandolo alla «Mocenigo dogaressa», dal Braghettone fa «rivestire una serie di sculture classiche, [e sovrapporre] un ultimo strato di colore alle figure del Giudizio universale per renderle più pudiche» (Gelmi). Le mutandone le infila alle figure dipinte da Michelangelo dopo che già Paolo IV, Pio IV e Clemente VIII ne avevano pudicamente velate o raschiate le «vergogne».Se non ne fosse stato impedito dall’unanime opposizione degli accademici di S. Luca, Clemente XIII avrebbe addirittura distrutto l’intero affresco.Alla fine si contentò di farlo ulteriormente imbrattare apponendovi altri mucchî di stracci sui seni e sui glutei.Non arrivò comunque al colmo dell’odierno grottesco, come le «mutande di ferro inchiodate alle parti intime di un cavallo di bronzo», per non offendere la madonnona di gesso portata in processione a Catania dai pudibondi preti (La Repubblica, 17-7-2002).Nel 1763 l’abate Parini, moralista a senso unico, scudiscia una quantità di vizî dei nobili senza far mai minimamente cenno neppure ad uno di quelli del clero. Eccellente scrittore ma acrimonioso reverendo, non rispettava per nulla le altri scelte ideali, fino ad ingiuriare un illustre collega, l’abate G.B.Casti, ai suoi occhi reo di sensibilità alle istanze umanitarie dei nuovi tempi, definendolo èer questo «prete brutto, vecchio e puzzolente» (Almansi, Barbolini).Il Casti è quindi tuttora al bando nelle scuole (come i sonetti anticlericali di Michelangelo) nonostante il suo schiettissimo eloquio,in omaggio al dettame gesuitico,secondo il quale la verità «non va data in pasto a tutti, ma soltanto a chi ne sia degno»; cioè a nessuno,eccetto la loro losca congrega.E' off limits per aver cantato l’amena tresca di una devota e di «padre Pasqual conventuale,che avea nella città credito e loda,ed era allora il confessor di moda». Un frate molto reverendo, ma con «fama di spia, falsario e ladro». Assoluto tabù è pure il citato coltissimo Giorgio Baffo,autore di versi arguti molto apprezzati da Casanova e Apollinaire.Come il Porta e Benedetto IV,chiamava pane il pane e vino il vino, ma mentre a questi s’erigono monumenti e s’intitolano strade e istituti,il Baffo è bandito per aver incluso anche il clero tra i suoi disinibiti personaggi («El chiavar ghe piase a tutti,chiava i preti,chiava i frati,chiava i vecchi,chiava i putti,chiava infina i cani e gatti.») e aver punzecchiato lo smargiasso Vicedio («Chi credéu che sia il papa? El xé un buffon,un matto che gha in testa 3 corone,uno che maledisse le persone che no’ lo crede in te la so opinion»).Altro imperdonabile suo demerito è l’aver fatto varare, esortando come magistrato della prestigiosa Quarantia civil vegia il Senato e il Maggior consiglio a tener d’occhio «i preti e i frati, ... sti volponi / perché no vaga avanti più i legati», una legge rivoluzionaria contro l’estorsione di lasciti ad pias causas, praticata da secoli ai moribondi dai membri de «la religion de l’impostura». Legge dallo stesso Baffo anticipata con l’emanazione di una sentenza che assegnava ai parenti la cifra enorme di mezzo milione di ducati d’oro che una vecchia balorda, mellifluamente circuita dai i gesuiti, aveva lasciato alla chiesa. Contribuì anche alla definitiva cessazione degli scempî artistici, indirizzando al «bulo papa» C. che, per moralizzarci, aveva fatto troncare certe sporgenze alle antiche statue del Quirinale, cocenti frecciate come la seguente: «Voleu un rimedio per varir [=guarir] i mali / che causa la lussuria in sto paese. / Feghe taggiar el cazzo ai gardenali». Cardinali tanto «nemici de la mona» e tanto «bardassoni», ossia gay, «che cria vendetta in cielo, e ancora in terra». Oppure che «no ghe basta la mona, ma bel bello / i coltiva el bardassa [il deretano], e i te lo serra, / e i te ghe cazza in cul tanto d’osello».Approfittando di una grave malattia del poeta, la sua bigotta moglie e il furbastro parroco bruciarono tutti gli originali della sua produzione letteraria facendo tripudiare tutte quante le papistiche «teste scrupolose». Ma lui, previdente, aveva permesso agli amici di stenderne alcune copie, sicché la trista baldracca e il lurido avvoltoio rimasero da lui destramente beffati.
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Clemente XIV (1769-1774) firmò il decreto che soppresse (per finta) i Gesuiti disse "Ho firmato la mia condanna a morte.."Entro 9 mesi morì avvelenato,ma permise nel 1773 l'introduzione del Nono Cerchio per chiunque volesse diventare papa: magia nera che attraverso l'omicidio rituale e l'orgia l'energia vitale dell'anima della vittima va ai carnefici.Ricordate i vampiri : esistono veramente.(Cristo disse : "Siete come dei sepolcri imbiancati......" I gesuiti organizzarono la Rivoluzione Francese Robespierre (agente dei gesuiti) fece piazza pulita di tutte le persone nobili,filosofi,re che volevano sopprimere i Gesuiti.I 2 romanzi Il Conte di Montecristo racconta la restaurazione dei Gesuiti e Don Chisciotte della Mancia (satira spagnola sui gesuiti alla conquista del mondo intero) .Il mite frate Gio Vincenzo Ganganelli, di S.Arcangelo di Romagna (Clemente XIV),con la Dominus ac redemptor scioglie il malefico ordine dei gesuiti,ma compie il banale errore di sottovalutarne lo spirito di vendetta.Sbigottiti dall’inaspettata decisione,non reagiscono con prontezza, e prima di assassinarlo gli lasciano il tempo di compiere persino qualche buona azione,come far iniziare i lavori di prosciugamento delle paludi pontine e abolire la barbarica usanza,inaugurata dal tanto dai preti amato Sisto IV,di castrare i cantori della Sistina.«La soppressione dell’ordine fu festeggiata dalle classi dominanti come una vittoria della ragione.In realtà era una vittoria dell’illuminismo e dell’assolutismo sul papato I gesuiti accettarono la decisione del pontefice senza opposizione alcuna,e lo stimato generale dell’ordine,Lorenzo Ricci,fù tenuto prigioniero in Castel S. Angelo fino alla morte,1775» (Gelmi).Ma «la morte del papa,avvenuta tra atroci sofferenze,destò il sospetto,non avvalorato da prove,di un avvelenamento ad opera dei gesuiti» (Gasparri) con una tazza di cioccolato.I quali,soliti ad infangare e sputtanare volgarmente le loro vittime,gli dedicarono questo rabbioso epitaffio:«Venne da volpe, mendace;regnò da lupo,impostore;morì da cane, empio». 
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Pio VI (1775-1799) Amico di famiglia Ghini,era prigioniero della Francia Napoleone (agente dei gesuiti ) incombeva.Ex cameriere segreto di Benedetto XIV,Gio Angelo Braschi,di Cesena (Pio VI),era un vanitoso narciso «dalla fluente chioma e dal vezzoso piede» (Pasquino).Secondo il contorto frasario sacerdotale,è «pio e onesto, [anche se] il monumento del suo vergognoso [sic] nepotismo è rappresentato dall’imponente palazzo Braschi,a piazza Navona,eretto appositamente dal papa per il nipote» (Gelmi).Pio e onesto e… vergognoso nepotista.Calzata la tiara,assume coi governi europei l’impegno di non più ricostituire l’equivoca congrega,quindi s’ingolfa in lunghe liti con l’Austria, la Toscana e Napoli tentando reiteratamente di tradire il patto.In Roma,dove «non impiegava contro i suoi nemici che le armi della ragione e i precetti dei santi canoni» (Henrion),fa assassinare Basseville e Duphot.Per ritorsione,Parigi riconosce la Repubblica Romana e trasferisce il piagnucoloso omicida,sedicente martire,a Valence, dove attorniato da nugoli di deferenti servitori subirà il martirio di una vita godereccia allietata da principeschi riguardi.Dal suo dorato esilio si appellerà ai babbei trepidanti per le sue «grandissime sofferenze», e spronerà i luridi sanfedisti del cardinale Ruffo a promuovere la causa della fede con orribili massacri e saccheggi.Non aveva però lacrimato,anzi aveva gioito quel Grande martire della Fede nel far impiccare il patriota Silvestri e ricevendo da Napoli la nuova del linciaggio del Casalabenda,dei giovani fratelli Brigida e dell’avvocato Scategna,«pericoloso uomo liberale» (Fantoni, Diario dei martiri italiani,1885).E certamente aveva emesso dei gemiti,ma di godimento,quando nella napoletana «via Nuova della Marina spiravano per opera di Ferdinando IV Borbone e dei suoi partitanti e preti,dopo 3 ore di atroci spasimi,il duca Filomarino della Torre illustre poeta [e vulcanologo] e suo fratello Clemente,matematico,martorizzati assieme sopra un rogo di fuoco» (ib.).Per l’inarrestabile avanzata dell’Illuminismo l’Inquisizione costretta a ridurre al minimo i suoi interventi,in compenso si affinava nella scelta di legname che ardesse senza fumo, e nel sapiente dosaggio dell’olio di cui lo imbeveva (come nel supplizio del Templari) per straziare il più a lungo possibile le sue vittime.Altro che Bergogliano giubileo del 2016 all’insegna dell’ipocrita richiesta di perdono dei «vecchi errori»! Che papale umiltà! che commovente chiesa, col suo scodellarci (dovendo obtortissimo colloriconoscerli) i suoi sistematici orrori appunto astutamente mutati in semplici «errori»,umane debolezze,lievi inavvertenze,fuggevoli distrazioni,simpatiche sbadataggini,assimilabili a innocue sviste dattilografiche! Magnifico escamotage della giubilante Bergoglio & Co. escogitato per giustificare,in fondo vantandosene boriosamente,le infinite atrocità dell’Inquisizione «in pieno accordo con certi [pseudo]storici»,che la «censurano» insinuando che in fondo non era poi tanto cattiva,perché «donava al reo una morte dolce,più per soffocamento di fumo che per le ustioni».Per avvalorare questa tesi tanto abietta ma comodissima al clero,spacciano pure che i lazzaroni,quegli atroci devoti di Gennaro che marciavano a tamburo battente al seguito di frati urlanti Morte ai giacobini!,arrostivano sì gli intellettuali infetti di marcio liberalismo,ma solo dopo averli cattolicamente fucilati e spalmati di pece (Consiglio, 1998).L’infame infermiera Roger torturava Voltaire impedendogli di bere per coadiuvare i preti nei loro santi tentativi d’estorcergli l’abiura.Approfittando delle pietose condizioni dell’agonizzante tentavano di strappargliela ad ogni costo per poi infangarlo,secondo l’uso ecclesiastico,come rinnegato,stenterello,uomo privo di solidi principî, e invalidare quindi il suo immortale pensiero.Ma «l’uomo più intelligente del secolo più intelligente»,lucido fino all’ultimo, raccolse le residue forze e sputò energicamente sui funerei avvoltoi.Se si fosse arreso,ora il suo nome aprirebbe l’elenco compilato dal più scodinzolante lacchè di Bergoglio, nel messeriano rotolo da cesso intitolato «Quella paura che prende i senza Dio nell’ora fatale» (citato da Sette-Corsera, n° 3,1995).Paura che invece, nella realtà, assai più spesso attanaglia la torbida genìa dei preti e dei loro vigliacchissimi accoliti.Detto lacchè spaccia per convertito all’ultimo momento persino il lungamente perseguitato Enzo Tortora,che  invece spirò come Claudio Villa con una «dignità degna del coraggio di Socrate»,respingendo con fermezza i «presunti conforti della fede». Il calunniatore inoltre attribuisce la laica costanza del secondo «più che a convinzioni razionali,al risentimento contro certi uomini di Chiesa per le sue questioni private».Ma la rabbia impotente che trasuda da tanta spazzatura cerebrale non riesce a cancellare,anzi fa ancor più risaltare l’eroica coerenza delle vittime dell’atrocità ecclesiastica.E gli avvoltoi si guardano bene dal ricordare qualcuno tra quanti,vissuti da creduli,maturando in esperienza e dignità finiscono col respingere risolutamente il ciarpame delle sacre ciarlatanerie,come il Manzoni,morto dopo aver riscattato per intere settimane con un profluvio d’ingiurie antidogmatiche,i suoi vergognosi trascorsi cattolici.Se profondo è l’astio clericale contro uomini di spicco come Tortora, «giammai venuti a patti con le proprie idee»,addirittura inestinguibile è l’odio per il massimo loro smascheratore,Voltaire,che per primo plaudì il ministro Aranda quando espulse dal Portogallo i gesuiti «tagliando gli artigli e limando le mani del mostro»,l’Inquisizione.Dalla quale ora il rabbioso ipocrita Bergoglio finge piagnucolando di prendere le distanze.E soprattutto,non perdoneranno mai al grande filosofo di averci esortati a non abbassare mai la guardia perché la mostruosa escrescenza papista, checché se ne cianci, «vive ancora».Se ad ogni modo qualche laico, estenuato dalle sofferenze, ricade nei terrori inculcatigli nell’infanzia, è solo perché i neri ricattatori, insuperabili estorsori di lasciti, sanno assai ben profittare della frequente confusione mentale dei moribondi (v. Heine in Hanno detto…).Furiosi per i falliti tentativi di ricatto al morente Voltaire,i preti attesero con pazienza molti anni finché,approfittando della Restaurazione,poterono impunemente fracassarne il sepolcro e disperderne le ossa.La stessa sorte avevano già riservato,quand’era giovane,a una sua cara compagna,l’attrice e cantante Adriana Lecouvreur,di cui, anche per sorda invidia della sua bellezza,avevano rabbiosamente gettato la salma ai cani.Pur aspettandosi la stessa sorte,Voltaire non desistette mai dal combattere impavidamente il clero,l’acerrimo nemico del genere umano.Calcare la scena era allora peccato mortale,comportante,soprattutto per la donna,persecuzioni in terra e fiamme eterne post mortem.Ma col maschio erano meno intransigenti,consentendogli pure di travestirsi per assumere gli odiatissimi ruoli femminili.Quando la reazione umanista obbligò l’Inquisizione ad allentare gradualmente la sua morsa,la chiesa si contentò di sfogarsi contro i comici accanendosi nel vilipendio delle loro salme.Del vivente Molière,doppiamente scomunicato come autore e attore,avrebbe volentieri subito fatto il più selvaggio scempio fisico,arrostendolo vivo senza tanti complimenti,se ad impedirlo non si fosse interposto il re Sole in persona.Ma nemmeno il potentissimo monarca riuscì a far prestare al defunto, grandissimo benefattore dell’umanità,un benché minimo onore ufficiale,anzi faticò molto per strappare all’arcivescovo di Parigi il consenso di tumularlo in un comune cimitero,segretamente,a notte fonda,come cosa indegna.Molière aveva attaccato anche l’islamismo e il suo «criminale» profeta nel dramma Maometto, di cui finora i vergognosamente pavidi occidentali,compresa la stessa Francia,vietano la rappresentazione.Nel 1797 ha luogo in Milano un fatto memorabile, che la storia impartita nelle scuole,e non solo in quelle di stampo cattolico,sistematicamente ignora: la trionfale rappresentazione alla Scala de Il ballo del papa, interrotta dopo ben 17 repliche consecutive da un Bonaparte preoccupato della «stabilità dell’edificio»,ogni sera assediato da una folla entusiasta,in un crescendo di risse e tumulti.Già la prima sera il pantomimo provoca uno scoppio d’incontenibile ilarità alla sola apparizione del papa,molto simile,anche fisicamente,al lamentoso lardoso Pio VI.Che s’accascia in trono gemendo per i continui rovesci militari,ma all’urlo improvviso del generale Colli,capo dell’armata pontificia, che gli annuncia un massacro di patrioti italiani,il Santo Padre rimbalza esultante e con gioiosi singulti si slancia tra le sue braccia baciandolo e palpandolo appassionatamente.La platea si agita,rumoreggia e reclama un perigordin,una specie di rock and roll ante litteram,che un’orchestra indiavolata attacca all’istante. Al ritmo dell’allegra danza alla moda,la voluminosa dama bianca guidata dal rude militare zampetta,volteggia e sculetta lubricamente tra le risa e gli sberleffi degli spettatori.E la folla ogni sera continua a farsi largo senza lesinare - come attesta il Rovani,che a tale vicenda dedica l’intero capitolo X dei suoi Cento anni - spintoni,schiaffi,pugni e persino bastonate,pur di non rischiar di perdere un solo minuto della troppo esilarante rappresentazione.
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Pio VII (1800-1823) Ha emesso una bolla contro la società della bibbia,restaurato i gesuiti e decretò il papa è "infallibile","Storia dell'inquisizione";Canon Llorente,segretario dell'Inquisizione a Madrid 1790-1792 ha stimato il numero dei condannati nella sola Spagna superavano i 3.000.000 e 300.000 bruciati sul rogo."Quando Napoleone conquistò la Spagna nel 1808,Colonnello Lemnouski ha riferito che i Domenicani (responsabili dell'inquisizione) hanno bloccato l'accesso al loro monastero a Madrid.Gli inquisitori hanno negato l'esistenza di eventuali camere di tortura.Quando le truppe di Lemnouski hanno sentito delle voci,i soldati scoprirono sotto i pavimenti delle camere erano pieni di prigionieri,tutti nudi,molti impazziti,le truppe francesi non potevano digerire la vista.Hanno svuotato le camere di tortura,disposto polvere da sparo al monastero e fatto saltare in aria.Il romanzo Il Conte di Montecristo racconta la restaurazione dei gesuiti.Promosse accanite persecuzioni contro i cospiratori politici, i giornalisti ed i progressisti che intendevano impedire l’immoralità dell’oscurantismo religioso attraverso azioni rivoluzionarie. Tra le numerose vittime si ricordano i casi di Giorgio Silvestri fatto impiccare il 18 gennaio 1800 perché accusato di “cospirazione politica”, di Ottavio Cappello fatto impiccare il 29 gennaio 1800 perché “patriota rivoluzionario”, di Giovanni Battista Genovesi fatto squartare vivo e fattagli esporre la testa al pubblico per ammonizione e bruciarne le parti squartate del corpo il 7 febbraio 1800; di Teodoro Cacciona fatto impiccare e squartare agonizzante il 9 febbraio 1801 per il semplice motivo di “avere rubato un abito ecclesiatico”; di Paolo Salvati fatto impiccare e squartare agonizzante l’11 dicembre 1805 per il semplice motivo di “avere derubato un corriere del papa”; di Bernardo Fortuna fatto impiccare e squartare agonizzante il 22 aprile 1806 per il semplice motivo di “avere fatto un furto ai danni di un corriere francese”; di Tommaso Rotilesi fatto impiccare il 15 giugno 1809 per “avere ferito un ufficiale francese”, ecc. Nel 1814 fu fatto obbligo ai rabbini romani di continuare a vestirsi di nero durante il carnevale, indossando calzoni corti, una mantellina ed una specie di gravatta, al fine di essere dileggiati e scherniti dalla folla di  cattolici! Nel contempo la Chiesa Cattolica continuava a diffondere opuscoli contro gli ebrei dove erano descritti come “la peste dell’umanità, un branco di sporchi usurari e ruffiani, i quali meritavano la punizione divina a loro riservata”, ecc.! Suo nonno era Il marchese Ghini.Benedettino.Fece Consalvi Ettore,segretario di Stato,che negoziò il Concordato con Napoleone che ha ribadito la chiesa cattolica come la chiesa stabilita di Francia.Pio VII si è sempre rifiutato di ripristinare l'Ordine dei Gesuiti.Napoleone ha invaso l'Italia e catturato gli stati papali nel 1808.Fù catturato a Castel'Santangelo e rimosso da Roma nel 1809.Napoleone non era più manovrabile e la sua presa sul potere fù di breve durata.Tra il 1803-1815 sono morti 6.500.000,di cui 2.500.000 militari e 4.000.000 civili per la restaurazione dei gesuiti .Nel 1813 il Generale dei Gesuiti Brzozowki offrì una tregua al prigioniero Pio VII,alla guerra(finta) tra i gesuiti e il papato se ripristinava l'ordine.Si misero d'accordo e fecero una coalizione contro Napoleone.Dopo la caduta di Napoleone al congresso di Vienna dal 1 Novembre 1814 al 8 giugno 1815,i gesuiti furono restaurati,Consalvi e grazie ai gesuiti è stato in grado di ripristinare lo Stato Pontificio(senza Avignone).il 7 agosto 1814 ,41 anni dopo Clemente XIV soppresse i Gesuiti Pio VII ha promulgato la bolla di restauro Sollicitudo omnium Ecclesiarum.Nel 1814 obbligò i rabbini romani di continuare a vestirsi di nero durante il carnevale, indossando calzoni corti, una mantellina ed una specie di gravatta, al fine di essere dileggiati e scherniti dalla folla di cattolici! Nel contempo la Chiesa Cattolica continuava a diffondere opuscoli contro gli ebrei dove erano descritti come “la peste dell’umanità, un branco di sporchi usurari e ruffiani, i quali meritavano la punizione divina a loro riservata”, ecc.! Nel 1822 ebbe un incontro segreto con i re di Russia,Prussia e Austria hanno fatto un'alleanza conosciuta come Trattato di Verona : per la costruzione dei governi rappresentativi (tra il 1775 e il 2019 sono morte,per la loro costituzione in stati "democratici",300 milioni di persone capitolo 3 del Rapporto Omega con i gesuiti come costruttori e le chiese cattolica,protestante,anglicana,ortodossa,copta,ebraismo,islam,comunismo cinese e russo dopo il 1917 da garanti) e il ristabilimento delle monarchie assolute,proponendo di sopprimere i media (stampa) e di utilizzare la religione "per mantenere le nazioni in stato di obbedienza passiva".Per questo tratta il presidente Usa Monroe : qualsiasi azione della chiesa cattolica per promuovere la santa alleanza sarebbe considerato un atto di guerra.Accusato di crimini contro l'umanità : Nel 1814 fece ripristinare a Ferdinando II l'Inquisizione Spagnola che fù chiusa nel 1834,indulgenze ai fini di profitto ha istituito un insieme di documenti falsi sostenendo la libertà delle anime dei morti potrebbe essere fatta dietro pagamento del tributo alla chiesa cattolica.Ha inventato la via crucis per cui il denaro veniva preso ad ogni icona in cambio di indulgenze plenarie e per le anime dei morti.
Luigi Chiaramonti, di Cesena (Pio VII),tornato prepotentemente tra le baionette straniere ai suoi vecchi imbrogli e business sacerdotali, poteva ben vantare che «è più facile distruggere il sole che il papato».Per Gelmi era un uomo di grande cultura che «aveva perfino l’enciclopedia di d’Alembert».L’unica allora sul mercato! Nella necessità di propiziarsi la chiesa per meglio governare le masse superstiziose,tradendo gli ideali rivoluzionarî Bonaparte le permise di conservare tutte le terre rapinate (il 33% dell’intera Europa cattolica),con l’aggiunta di un regalino alle parrocchie: l’annuo assegno di 20 milioni di franchi ( ancora oggi è cosi € 1,5 miliardo  dal governo francese di Macron).Somma colossale, se sborsando un milione e mezzo aveva acquistato e donato al vescovo Talleyrand il castello di Valençey,comprendente 25 appartamenti signorili,52 ettari di parco, 7.000 di bosco,6.500 di lande e brughiere e 25 interi comuni abitati.Voleva rabbonire l’imbronciato pontefice, perché «non c’è che la religione che riesca a far sopportare agli uomini le differenze sociali,dal momento che offre consolazione per ogni cosa» (Castelot).L’iniquo baratto si celebrò in Notre-Dame, dove in clima repubblicano,rimossa la statua della Madonna,era stata incoronata,splendida incarnazione della Ragione,la bellissima Thérèse-Angelique Aubry, e dove ora,tra tanti camaleonti, spiccava appunto il venale Talleyrand (Augereau in Hanno detto).Per consacrare Napoleone il papa,sazio dei ricuperati immensi privilegî,era corso a Parigi a incoronare imperatore un ateo dichiarato nonché «scandaloso concubino» non meno del vescovo d’Autun.Ma business is business,e il Vicario di Dio,pur d’abbrancare l’oro a profusione non si fa scrupolo di gridare all’indirizzo di un miscredente:«Vivat Imperator in aeternum!».Consacra quindi «Imperatrice dei cattolici» la divorziata Beauharnais,benché pubblica peccatrice risposatasi col solo rito civile.Bazzecole,alle quali il clero rimedia favoleggiando di nozze religiose celebrate «senza testimoni...» (ib.).Sull’ipocrisia dei sempre tonanti dal pergamo contro i concubini (di scarso reddito) farà un arguto rilievo un giornale inglese a proposito di Talleyrand: «Parigi, 6 maggio 1814.Ieri,dopo la messa, monsignore il vescovo d’Autun ha avuto l’onore di presentare sua moglie al figlio di Luigi, [Luigi XVIII, discendente di s. Luigi IX] appena rientrato in Francia da Waterloo» (ib.).Per la sua sfacciata disinvoltura Pasquino oppone Pio VII al predecessore: «Un Pio perdé la sede per conservar la fede;un Pio perdé la fede per conservar la sede».Al primo mutar di vento però il papa tradisce,da buon  maramaldo,il suo munifico benefattore,che di rimando gli fa mordere il freno chiamandolo «pazzo indiavolato» e trattenendolo a Savona.Ma con la Restaurazione,il papa rimbalza trionfante sul trono,risuscita i gesuiti e dà carta bianca ai sanguinarî cardinali Pacca e Rivarola.Il suo «cieco fanatismo non si arrestò nemmeno di fronte all’illuminazione stradale»,sussurra don Gelmi con l’aria di fare una coraggiosissima rivelazione,ma sottace i grandi massacri pontificî d’inermi patrioti italiani. Chi già non sa che i preti hanno sempre rabbiosamente maledetto le novità scientifiche,sociali e umanitarie? Soprattutto da quando il mondo cominciava a trarne beneficio grazie ad illuministi come il principe Kaunitz,che nel 1770 soppresse nella piccola (metà dell’attuale) Lombardia austriaca le chiesastiche immunità locali,vale a dire il mafioso diritto d’asilo dei conventi,ricovero d’ogni sorta di criminali e di refurtiva.Non riuscì a far chiudere tutti i monasteri, ma perlomeno a ridurli,nel 1781,da 290 a 145,ed a concedere agli Ebrei il diritto,dalla chiesa sempre duramente negato,alla proprietà immobiliare,alle professioni,al commercio, alla carriera statale.E infine,nel 1786,ruppe il muro della millenaria ignoranza stornando una parte degli sterminati fondi confiscati al clero per finanziare una rete di scuole elementari da aprire in ogni comune.Fulmineamente volato dalle Alpi nel 1796,Bonaparte mette fine anche agli ultimi sporadici roghi.Ma i preti per un soffio riescono ancora a bruciare una donna a Tirano: l’ultima loro vittima finita pubblicamente sul rogo in Alta Italia.Mentre la spada giacobina fa giustizia delle residue atrocità ecclesiastiche,nella Roma papale la tortura e l’assassinio legale continuano ad essere all’ordine del giorno.I rivoluzionarî aboliscono per prima cosa l’Inquisizione,ma alla caduta del Corso il clero la ristabilirà ovunque possibile;e tripudierà nel 1908 per la parificazione delle sue retrive nocivissime scuole strappata col ricatto all’Italia.Infine,camufferà la Congregazione del Sant’Uffizio rinominandola Sacra congregazione per la difesa della fede.Sotto Pio VII si distingue in turpitudine il camaleontico prete Fuoché,terrorista giacobino,regicida,membro della Convenzione,capo della polizia napoleonica e quindi della polizia di Luigi XVIII,al quale offrirà una lunga lista di nomi di bonapartisti da immolare alla vendetta capetingia. «Una cosa va riconosciuta a Fouché, ironizza Tailleyrand, il fatto di non aver dimenticato nel suo elenco uno solo dei suoi amici! E poiché qualcuno fa osservare il grande disprezzo di Fuoché per la specie umana, È spiegabile, replica Talleyrand, quest’uomo ha studiato a lungo se stesso» (Castelot).L’eminente ministro degli esteri convertitosi al liberalismo, sprezzerà anche il degno successore di Fouché,il clericale Decazes,di cui dinanzi ai deputati dirà,rivolto al loro presidente: «Tenete per fermo che il ministro della Polizia non è che un magnaccia [...] Una Camera non può avere rapporti con lui senza svilirsi» (ib.).La perfida Compagnia di Gesù,ripristinata in Russia nel 1801 e a Napoli nel 1804, nel 1814 rispunta trionfalmente,a braccetto della risuscitata Inquisizione,dietro i cannoni della Santa Alleanza.Ma è di nuovo espulsa in due fasi successive (1880, 1901) da Belgio,Portogallo,Spagna,Svizzera,Austria,Colombia,Equador,Germania e Francia.E la democraticissima Svizzera ha continuato a respingerla dalle sue frontiere fino al 1978,quando profittando del voto in tale data avventatamente esteso alle donne,la subdola congrega le intenerì piagnucolando ed invocando la par condicio.I nostri avi,meno tecnicizzati ma assai più acuti,ne captavano con solare chiarezza la nocività.A parte tutte le carneficine di sua ispirazione,la sapevano insuperabile nell’arte di mistificare,abbindolare,rimestare nel torbido.Raggirò persino i 2 grandi storici Gregorovius e Ranke,che nei suoi confronti avevano incautamente abbassato la guardia nell’ingenua convinzione di non essere turlupinabili in quanto protestanti.Offrendo loro una «disinteressata [!] collaborazione»,adescò il primo fino a fargli asserire che Adriano VI,ex ferocissimo inquisitore di Spagna, «aveva pacificato con la sua mitezza quella terra tanto travagliata»,e il secondo fino a fargli credere che la trista congrega fosse una specie di club di uomini «irreprensibili».Con involontario umorismo ma certamente con profondo disprezzo dei creduloni,Pio VII nel 1803 concesse a Merate, nel Milanese,un breve di scomunica contro le cavallette che ne infestavano la campagna,interdicendo agli alati animaletti non solo di accostarsi alle foglie,loro cibo ordinario, ma anche al sacramento dell’eucaristia (Brambilla). Ben più devastatrici erano state le orde eterogenee da lui,con Bonaparte in Egitto,attirate in Italia: «Un tempo la Chiesa chiamava i barbari del nord per castigare la Roma pagana.Ora raduna,per liberare Roma cattolica,ben 20 popoli [austriaci, slavi, cosacchi, mongoli, kirkisi, kazachi,calmucchi, ecc.] stupiti essi stessi di marciare insieme.Li fa arrivare in Italia mentre il successore di Pietro soccombe sotto i piedi dell’infermità e della sventura,e ispira ai principi sentimenti d’equità e moderazione» (Henrion).Orde selvagge armate di fucili,mazze ferrate,lance,scudisci e knut,ma sicuramente meno barbare del bastardo nostrano clero bramoso di servirsene per le sue vendette.Tra le prime sue vittime figurava il «traditore» arciprete di S. Lorenzo alle Colonne (autore, o coautore, del Ballo del papa), imprigionato e condannato a morte,ma all’ultimo liberato dal sopraggiunto Bonaparte,come nel finale di un film d’avventura.Prima di dolersi del suo mancato assassinio,già pregustato come dulcis in fundo,il clero aveva affannosamente sequestrato e distrutto tutte le 2.000 copie dell’opera incriminata: nemmeno il ben rifornito museo storico della Scala,che pur registra minutamente ogni replica dell’incriminato pantomimo,ora ne possiede un esemplare.Ne resta solo il riassunto molto schematico compilato dal Rovani.Miracolosamente scampata alle fiamme è rimasta invece l’esilarante figura (pubblicata nel 1814 dal suo autore, Domenico Tempio,ricco catanese rovinatosi cospirando per i diritti dell’uomo) dell’ottimo padre Siccia,che sfoggia sottili disquisizioni teologiche per piegare il bel Pipuzzo alle sue voglie: «...Taci, perché non sai la teologia.Questa sì bella usanza da Sodoma abbruciata fù sodomia chiamata;ma perché sia peccato non capisco ancor.frate non troverai né sacerdote che al cul non scioglierà supplici note».Fa notare l’arguto autore che l’eterosessualità è un peccato che grida vendetta al cospetto di Dio: «Sta il gran peccato espresso nell’accoppiarsi insieme diversità di sesso;ma se si sparge il seme tra l’uomo e l’uomo istesso portami un argomento,una ragione, ed io questo cular desio discaccerò dal cuor».Al bell’efebo tentennante l’infoiato cappuccino,roso dalla gelosia,lancia le ultime sdolcinate invocazioni: «...fuggi ciascun di lor,Pipuzzo amato,per farti cibo del mio sol palato.il genio,il mio costume,la debolezza mia mi trascinano a te.È mia la colpa se tu porti nel cul sì bella polpa?».Infine,soddisfatte le sue voglie,prorompe nell’entusiastico: «Su venite, o bardassoni [= gay] se volete coi coglioni tutto il cazzo in culo aver!». Nessuno più del veneziano Baffo e del siciliano Tempio,ha mai così magistralmente squarciato il velo moralista e così bene individuato la vera causa della misoginia e dell’invidia sessuale spacciate per santità.Morì il 20 Agosto 1823.
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Leone XII (1823-1829) Condannò la libertà religiosa,la tolleranza,le società bibliche,le traduzione della bibbia.Negoziò concordati con gli stati molto vantaggiosi per il papato.Sotto l'influenza dei gesuiti,riorganizzò il sistema educativo.Tutti i residenti romani devono ascoltare il commento al catechismo cattolico ha portato molti ebrei a emigrare.Cacciò i carbonari e i massoni.Vietò la vaccinazione,rinnovò privilegi obsoleti e decretò che ogni sarta che vendeva abiti bassi o trasparenti era ipso facto scomunicata.Agli ebrei negò loro il diritto di possedere proprietà.Riesumò le leggi del Medioevo per la loro segregazione e le caratteristiche di infamia che dovevano indossare sui loro vestiti.Di conseguenza il vaiolo devastò le provincie romane.Diminuì i vecchi privilegi ai comuni,concesso nuovi privilegi alle comunità cattoliche e ampliato il potere del clero vescovi e cardinali ebbero potere di vita e di morte sul popolo.Mise l'inquisizione a lavorare con nuovo vigore anche se la tortura venne abolita nel 1815.Nuovi tipi di tormento sono stati inventati il cavo,la vita e la cremagliera.(G.S. Godkin Life of Victor Emmanuel II,Macmillan (1880) pagine 13-14).«…uomo intellettualmente limitato, malato, con una relazione con la moglie del capitano della guardia svizzera […],mise a morte diversi carbonari…» (cfr. Alessandra Dorina:"Dizionario dei Papi",Edizioni Sugarco,Milano,1995) e perseguitò accanitamente gli ebrei tanto da proibire che venissero vaccinati contro il vaiolo durante un’epidemia perché secondo lui “andavano contro la legge di natura”(19)! Tra i numerosi ghigliottinati sotto il suo pontificato si ricordano i casi del medico Leonida Montanari fatto decapitare il 23 novembre 1825 per “lesa maestà” avendo offeso pubblicamente il papa medesimo, di Angelo Targhino fatto decapitare il 23 novembre 1825 per “avere ferito una spia papalina” e di Luigi Zanoli il 13 maggio 1828 perché accusato di “avere ucciso una guardia papalina”.Si ricordano anche Giuseppe Franconi fatto uccidere tramite “mazzolatura” (atroce tortura consistente nella frantumazione di tutte le ossa a colpi di mazza) il 25 aprile 1826 perché accusato di “avere ucciso un prete per rapina”; Angelo Ortolani fatto impiccare il 13 maggio 1828 perché accusato di “avere ucciso una guardia papalina”; Gaetano Montanari fatto squartare vivo il 15 giugno 1828 perché accusato di tentato omicidio nei riguardi di un “emissario papalino”; Gaetano Rambelli fatto impiccare il 15 giugno 1828 per avere ferito un “emissario papalino”; ecc.L’anconitano Annibale Sermattei della Genga (Leone XII) mandò a morte o ai lavori forzati centinaia di nostri patrioti, come Angiolo Targhini e Leonida Montanari, decapitati in piazza del Popolo tra il ludibrio della feccia immonda accalcatasi ad urlare devotamente: «Volemo er Papa, volemo!».In compenso «s’accinse al rinnovamento morale di Roma […] punendo con la prigione quanti non avessero debitamente adempiuto al precetto pasquale» (Gelmi).E costrinse i sudditi a consegnare una copia delle chiavi di casa al loro parroco affinché questi,nelle sue ispezioni notturne, li cogliesse in flagrante delitto di peccato carnale.Nessuna meraviglia quindi se, sgomenta dall’eccesso di sì santo zelo, «persino la statua ellenistica di Pasquino tacque per paura della polizia»(ib.).Statua azzardatasi ad aprir bocca una sola volta,a proposito della prolifica tresca tra il papa e la moglie del capitano degli Svizzeri:«Passando Della Genga, un forestiero / domandò: Questo è il Santo Padre, è vero? Ma il capitano de’ Svizzeri che udì rispose: santo no, ma padre sì» (Rendina).Dopo i massacri perpetrati dal cardinale Rivarola,questi subì un attentato, e Leone XII lo richiamò a Roma e inviò contro i patrioti ravennati il demoniaco monsignor Invernizzi, «con le sole armi della dolcezza, della prudenza e dello zelo» (Henrion).In conclusione: 113 incarcerati o ai lavori forzati,7 impiccati e lasciati molti giorni a penzolare dalla forca per monito e terrore del popolo.
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Pio VIII (1829-1830) Ha denunciato la libertà di coscienza e le società Bibliche.Reazionario, chiuso ad ogni novità, persino alle scoperte scientifiche e mediche, nell’enciclica Mirari vos (1832) condannò la libertà di coscienza, di stampa e di pensiero […], aveva un’amante, la moglie del suo ex barbiere, che viene cantata dal Belli come “puttana santissima”…» (cfr. Alessandra Dorina:"Dizionario dei Papi",Edizioni Sugarco,Milano,1995), impose l’assoluto divieto di ogni libertà di azione e di pensiero che non fosse conforme ai dettami della “Santa Madre Chiesa”, con gravi minacce costrinse gli ebrei a non esercitare alcuna attività al di fuori del “ghetto”.Il «mite» maceratese Francesco Saverio Castiglioni (Pio VIII),anch’egli con un «programma imperniato sulla dolcezza e sulla persuasione» (Fabbretti), in un baleno nuoce gravemente all’istruzione pubblica,potenzia i già strapotenti gesuiti,condanna l’agnosticismo e intensifica le persecuzioni contro i liberali.Fisicamente disastrato,così lo raffigura affettuosamente il poeta papista Belli: «Che ffior de papa creeno! Accidenti co rispetto de lui pare er cacamme.Ha un erpeto pe tutto,nun tiè denti,è guercio,je strascineno le gamme,spennola da una parte,e buggiaramme si arriva a ffa la pacchia a li parenti.Guarda lì che ffigura da vienicce a ffa da Crist’in terra! Cazzo matto imbottito de carne de sarsicce! Disse bene la serva dell’orefice quanno lo vedde in chiesa:Uhm cianno fatto un gran brutto strucchione de pontefice».Nel 1830 i francesi insorgono contro Carlo X,il quale aveva soppresso la libertà di stampa,la Camera e le libere elezioni perché al Polignac,suo primo ministro, era «apparsa la Vergine incoraggiandolo su quella strada.Con una protezione così elevata - aveva esclamato il re - qualsiasi esitazione sarebbe criminale!».(Castelot).I parigini disselciano le strade,innalzano barricate,rovesciano mobili sull’esercito in ripiegamento,finché il tricolore con sacrilega allegria sventolerà tra le cannonate sulle torri di Notre Dame.Profittando della protezione divina,il bigotto monarca si confonde tra i soldati in disordinata fuga ed abdica.
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Gregorio XVI (1831-1846) Il frate bellunese Mauro Capellari (Gregorio XVI) non pranza mai con meno di 24 portate,e quando viaggia ha sempre al suo seguito uno stuolo di decine di cuochi e sottocuochi.Famosa la parodia belliana del «5 maggio»: Lui sbevazzante in solio.Teologo,consultore della Santa Inquisizione e della Congregazione di Propaganda fide,e autore di un borioso Trionfo della Santa Sede contro gli attacchi dei novatori, battuti con le loro stesse armi,subito dopo l’incoronazione fa massacrare da 10.000 Austriaci un gran numero di patrioti bolognesi e romagnoli,tra lo sguaiato giubilo di preti, frati e clericali tutti.«2 volte l’intervento austriaco ha salvato lo Stato pontificio dall’anarchia: Iddio protegge sempre la Chiesa perché questo trono di beneficenza, circondato da tanti omaggi,non cada sotto i colpi della più nera perfidia» (Henrion).Soddisfatto anche l’irriverente papista Gioacchino Belli,che così incita ad un’energica azione il grosso boss:«Papa Grigorio, nun faà più er cazzaccio: svejete da dormì,Papa poltrone.San Pavolo t’ha dato lo spadone e ssan Pietro du’ chiave e un catenaccio».Politicamente codino il poeta romano,ma non al punto di calzare il paraocchi e di non vedere nel Vaticano una spelonca di soperchierie.Di Gregorio XVI appena eletto prevede: «Comincerà cor fà aridà li pegni,cor rivotà le carcere de ladri,cor manovrà li soliti congegni.Eppoi,dopo 3 o 4 settimane,sur fa de tutti li altri Santi Padri,diventerà,Dio me perdoni,un cane».Infatti dopo un anno Gregorio XVI con la Mirari vos maledice la libertà di coscienza,di pensiero e di stampa,frutti «di una malvagità cinica,di una scienza spudorata,di una licenza senza confini»,e con la Sollecitudo ecclesiarum ribadisce l’obbligo di «rendere obbedienza civile a chiunque detiene il principato».Per prudenza Belli rinchiude le sue rime in un cassetto: saranno scoperte e pubblicate postume,dopo l’unità d’Italia. Nel 1838 muore Talleyrand,vescovo,giacobino,regicida,concubino,monarchico al ritorno del re,e infine liberale.Perdonato dal papa,interessato ad aver dalla sua quell’uomo di grande intelletto,gode di un funerale di lusso tra volute d’incenso e virtuosismi canori.Gregorio XVI era un rigido moralista,ma «faceva il suo porco comodo come sovrano pontefice» (Rendina), Stendal scrive al duca di Broglie che il Santo Padre era schiavizzato della moglie del barbiere Gaetanino, dal capo della religione della povertà ammansito con preziosi donativi: «4 anni fa il barbiere non aveva niente, e ora contratta immobili per 400.000 franchi». Il costo della tresca tra il papa e la «puttana santissima» (Belli) era sostenuto dalle limosine dei devoti.Il Vicedio «dal grosso naso rubicondo» (Gelmi), tanto baldanzosamente «marciavnte verso il passato» (Fabbretti),si scagliava contro ogni invenzione che potesse alleviare la fatica umana.Imitando Pio VII, che anatemizzava i lampioni,Gregorio XVI se la prendeva con i fiammiferi e coi ponti sospesi,tanto da investire così il card. Velly che non si era opposto al passaggio del treno sui suoi latifondi:«Ma non capite che le ferrovie sono un’invenzione del demonio per sconvolgere l’ordine della divina provvidenza, che volle tenere divisi gli uomini per renderli più docili verso i depositari dell’autorità?» (Monticelli).
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Pio IX (1846-1878) Ha proclamato il diritto di sopprimere l'eresia con la forza,condannato la separazione tra Chiesa e stato,comandò ai cattolici di obbedire al Papa piuttosto che ai capi civili.Ha denunciato la libertà di coscienza,la libertà di culto,la libertà di stampa.Ha decretato l'immacolata concezione (Pagana) e la divinità di Maria intesa come "Madre di DIO" (pagana).Ha condannato le società bibliche,ha dichiarato che il protestantesimo é "Nessuna forma di religione cristiana" "Ogni dogma della chiesa Cattolica romana è stato dettato da Cristo" con la sua Viceregents Papi.Dopo un’iniziale sostegno alla prima guerra di indipendenza italiani permettendo la partenza di un contingente di 10.000 soldati agli ordini del generale Durando, il 24 marzo 1848, il 29 aprile dello stesso anno il Pontefice fa questa allocuzione al concistoro: ai nostri soldati mandati al confine pontificio raccomandammo soltanto di difendere l’integrità e la sicurezza dello Stato della Chiesa. Ma se a quel punto alcuni desideravano che noi assieme con altri popoli e principi d’Italia prendessimo parte alla guerra contro gli Austriaci… ciò è lontano dalle Nostre intenzioni e consigli”. Pio IX aveva capito che i moti unitari mettevano a rischio anche il Patrimonio di Pietro (Patrimonium Petri).La battaglia che permise la nascita del regno d’Italia fu combattuta nelle Marche a Castelfidardo e con il successivo assedio di Ancona nel settembre del 1860, tra l’esercito Sabaudo e i 10.000 volontari delle truppe pontificie, rovinosamente sconfitti. Così l’Italia divenne unita da nord a sud, unendo le conquiste della seconda guerra d’indipendenza a quelle di Garibaldi.Per molti reati ,tra cui omicidio politico.E' noto che ci fosse una correlazione diretta tra i suoi costanti intrighi in politica e l'assassinio del presidente Americano Abraham Lincoln.Sia il finanziamento che il piano per la missione di ucciderlo si era fatto strada dalla sede papale,attraverso mani riservate per incontrare finalmente John Wilkes Booth (allievo dei gesuiti che ha sparato a Lincoln non voleva inserire il signoraggio nel dollaro,perchè è lo stato che deve stamparla non una banca privata papale che lo dà allo stato a un tasso d'usura del 200%) il 15 aprile 1865 al teatro Ford di Washington DC.Lincoln è morto in seguito all'ordine da parte della chiesa cattolica romana.Fece rapire un bambino ebreo di 6 anni.La sua beatificazione è stata interrotta perchè aveva molestato sessualmente un ragazzo.con l’enciclica “Quanta cura” e con il “Sillabo degli Errori”, emessi contemporaneamente l’ 8 dicembre 1864, condannò in blocco tutte le dottrine anticattoliche dal “panteismo” al “naturalismo”, al “razionalismo” ed al “modernismo” (20), dal “socialismo” al “comunismo” ed al “liberalismo” (cioè la “libertà di coscienza ed i conseguenti valori civili”), riaffermando l’“origine divina di Chiesa e Stato” e ribadendo definitivamente l’impossibilità di una riconciliazione del pontefice (da lui proclamato “infallibile”!) “…con il progresso, con il liberalismo, con la società moderna…”. Pio IX affermava nelle sue Instruzioni del 20.6.1866 che: “la schiavitù in quanto tale, considerata nella sua natura fondamentale, non è del tutto contraria alla legge naturale e divina; Possono esserci molti giusti diritti alla schiavitù e sia i teologi che i commentatori dei canoni sacri vi hanno fatto riferimento. Non è contrario alla legge naturale e divina che uno schiavo possa essere venduto, acquistato, scambiato o regalato." Pio IX è autore del famigerato Sillabo, dei crimini di razzismo contro gli ebrei, degli assassini di patrioti italiani. I cattolici sul conto degli ebrei hanno diffuso le più assurde ed infami credenze ed accuse, tra cui quelle che il giudaismo prescriveva sacrifici rituali di cattolici e che gli ebrei impastassero la matzah, il pane azimo pasquale, col sangue dei cattolici: in questo modo hanno provocato ed istigato stragi di ebrei che sono state perpetrate sino alla fine del diciannovesimo secolo, anche “grazie” alle istigazioni all’odio razziale diffuse da Civiltà Cattolica, il giornale politico ed antisemita dei gesuiti voluto e fondato da Pio IX nel 1850.Tale papa fu così criminale che non esitò ad armare eserciti, a firmare un numero esorbitante di condanne capitali ― tra le quali si ricordano quella di Romoli Salvatori, fatto decapitare il 10 settembre 1851 per avere consegnato ai carabinieri l’arciprete di Anagni, quella di Antonio Felici, fatto decapitare 24 gennaio 1854 per avere attentato al Cardinale Antonelli, e quella dei due patrioti Monti e Tognetti fatti inesorabilmente decapitare il 24 novembre 1868 nonostante l’insistente richiesta di grazia da parte del Re Vittorio Emanuele II ― ed a riempire le carceri pontificie di tanti innocenti che, quando i patrioti dell’unificazione d’Italia vi entrarono per liberare le centinaia di prigionieri che vi erano stati costretti a vivere incatenati per un tempo talmente protratto, li trovarono talmente malridotti tanto che molti di essi avevano perso l’uso della vista e degli arti! Inoltre, nei bui ed umidi sotterranei furono trovati mucchi di scheletri e di cadaveri in decomposizione commisti a mucchi di tonache (di frati e di suore), di vestiti civili (di uomini e di donne), di divise militari, ecc., di scarpe, di giocattoli vicino a scheletri di bambini incarcerati insieme ai genitori, ecc., né più né meno di quanto fu rinvenuto nei lager nazisti! (il gesuita Giacomo Martina, professore dell' Università Pontifica Gregoriana di Roma,nella sua biografia di Pio IX pubblicata con l'imprimatur del vicariato di Roma, ne ha stimato il numero in 30.000, una cifra enorme rispetto ai 50.000 reclusi dell'Italia di oggi). Al servizio di Pio IX vi fu il famoso boia Giambattista Bugatti, soprannominato “Mastro Titta”, il quale nella sua lunga carriera (fino al 1868) assassinò ben 517 condannati”  (P. de Rosa, Vicari di Cristo. Il lato oscuro del papato, Armenia Ed. 1999).Tale papa, dichiarato antisemita, fece nuovamente rinchiudere gli ebrei nel “ghetto”ed impose ai commercianti ebrei a dovergli pagare il “pizzo”, proibì ai medici ebrei di esercitare la professione, fece incarcerare un ebreo benestante per il semplice motivo di avere assunto come lavandaia una donna cattolica (21) ed arrivò persino a fare rapire, per farli crescere nella “vera religione”, tre bambini ebrei (Edgardo Mortasa, Giuseppe Michele Coen e Graziosa Cavigli), battezzati nascostamente dalla rispettive bambinaie cattoliche! Si pensi che questo pontefice è stato beatificato, da Papa Giovanni Paolo II, il 3 settembre 2000, nonostante il giudizio estremamente negativo sulla sua persona, espresso da Giuseppe Garibaldi ― in una lettera scritta l’8 dicembre 1869 in occasione del Concilio Vaticano che sancì l’“infallibilità del papa” e la “perpetua Verginità” di Myriam Bar-Yeôyakim (Maria Figlia di Gioacchino) “ante partum, in partu et post partum” ― come segue: «…nella contaminata vecchia capitale del mondo, si discuterà sulla verginità di Maria, che partorì un bel maschio sono ora 18 secoli (e ciò importa veramente molto alle affamate popolazioni); sulla eucaristia, cioè sul modo di far inghiottire il reggitore dei mondi, e depositarlo poi in un closet qualunque. Sacrilegio, che prova l’imbecillità degli uomini che […] così sfacciatamente si fa beffa di loro […] sull’infallibilità di quel metro cubo di letame che si chiama Pio IX…» (cfr. Ciampoli D.: «Giuseppe Garibaldi: scritti politici e militari. Ricordi e pensieri inediti, raccolti su autografi, stampe e manoscritti», Roma, 1907). Ritenuto santo da papa Giovanni Paolo II http://www.end-times-prophecy.org/secret-history-catholic-church.htmlGio Maria Ferretti di Senigallia (Pio IX),in combutta con gli altri tirannelli peninsulari chiama la Santa Alleanza a impedire con la spada la nostra riunificazione.Era suo principale fine evitare la sciagura da lui più paventata: doverci restituire l’immane maltolto.Tra i tanti martiri: Carlo Pisacane e i suoi 300 fatti a pezzi dai borbonici e da una canea di bifolchi pungolati da preti e frati,Angelo Brunetti fucilato dagli Austriaci col figlioletto Lorenzo, e (rara avis) il prete Ugo Bassi,messo al muro per aver tradito il massimo traditore della Patria,il feroce cinghiale ammantato di bianco.Frattanto,il tracotante papista Tommaseo dispensa lodi iperboliche ai suoi simili e condanna tutti gli uomini d’ingegno d’ogni tempo,a cominciare da Eunapio,grande storico e filosofo neoplatonico del IV sec. d. C.,reo di «accusare la nuova religione di crudeltà e di rapine commesse in suo nome.[Delitti secondo l’ipocrita clerico-pennaiolo più che leciti, perché altrimenti] l’uomo allora sarebbe perfetto,mentre la felicità suprema,che segue alla perfezione,non è concessa in questo stato di prova e di patimento».E ciò in armonia con la bassa asserzione chiesastica che «l’uomo è giusto per fede indipendentemente dalle opere» (Rm 2-38),volta a giustificare ogni atto malvagio compiuto a fin di bene,come incenerire fino all’ultima copia i libri scottanti,tra cui appunto la preziosissima Vita dei Cesari di Eunapio,che tra l’altro squadernava una serie impressionante di crimini perpetrati dai sacerdoti cattolici.Affermando che i numerosi fratelli e sorelle di Gesù (circa 12) erano figli effettivi di Maria,i vangeli non cadono nella ridicolaggine di spacciarla per vergine (Mt 6,3 - 13,55; Gv 2,12; Gal 1,19).Ma delle Scritture altamente se ne impipava il Woitjla che ha beatificato Pio IX mentre convocava il concilio Vaticano I.Sul quale così si espresse Giuseppe Garibaldi:«Qui,nella contaminata vecchia capitale del mondo,si disputerà della verginità di Maria che partorì un bel maschio sono ora 18 secoli,e ciò importa veramente molto alle affamate popolazioni;sulla eucaristia,cioè sul modo d’inghiottire il reggitore dei mondi e depositarlo poi in un closet qualunque, sacrilegio,che prova l’imbecillità degli uomini che non regalano di un pugno di fango il nero che sì sfacciatamente si beffa di loro;finalmente,su quel metro cubo di letame che si chiama Pio IX» (Il Mondo, 1959; Tempo, 18-4-1976).Al papa «non disposto ad andare più in là di un certo dispotismo moderato e illuminato» (Gelmi), al papa tanto «mite, umano, amato da tutti per le sue doti umane di cuore e di tratto» (Fabbretti), che a Mentana fa macellare dai Francesi dotati di nuove armi (i micidiali chassepot a retrocarica e i canons rayes, primi cannoni ad anima rigata) un gran numero d’Italiani, piaceva ridersela di tutti, amici o nemici che fossero, persino dello stesso imperatore d’Austria Francesco Giuseppe,il Cecco Beppe a lui devotissimo, al quale munificamente donò, in cambio di un inestimabile gioiello e dei suoi massicci interventi militari in Italia, un vecchio dente cariato (probabilmente caduto a un cagnaccio) «tratto dalla mandibola di Pietro». La cui tomba (più fasulla del fasullissimo dente) sarebbe stata miracolosamente ritrovata oltre 100 anni più tardi, da Woitjla! «Il papa liberale,provvidenziale,che molti venerano come un santo» (Fabbretti),modestamente si contenta,profilandosi la malaparata di Porta Pia,di «una breve resistenza pro forma» (ib.),facendo ammazzare in pochi minuti dallo svizzero Kanzler,«solo una trentina» di giovani Italiani e ferirne più del doppio;del resto, ai caritatevoli occhi del clero,tutti spregevoli scomunicati, cani destinati all’inferno,gentucola di nessun valore.E intanto va in auge il clericale Cantù,grande intellettuale che tratta «con superbo disdegno tutti gli scrittori italiani,[da Dante al Berchet, nella] coscienza della propria superiorità,indizio d’uomo salito a tale altezza,da vedere tutti gli altri a incomparabile distanza» (De Sanctis).Vero antesignano dell’attuale massimo genio pseudolaico,Eco, che dalla vetta delle «sue opere tradotte in oltre 50 lingue» sparge a piene mani cattolica immondizia sulla grande moltitudine dei martiri albigesi e dolciniani.Lo stesso supponente pseudolaico che quando asserisce che «si stampano troppi libri,alcuni sono schifezze e le librerie ne sono intasate» (La Repubblica, 26-8-1996, p.17),ci trova però del tutto consenzienti perché pensiamo che si riferisca ai suoi, ricalcati su quelli del suddetto venerato clericalone ottocentesco,che nella prefazione alla sua Storia della letteratura «dà addosso a tutti gli scrittori che lo hanno preceduto,guardando con occhio di compassione fino il laborioso e benemerito Tiraboschi,talché ti fa aspettare da lui veramente qualcosa di grosso» (De Sanctis). Ma nulla caverai dalle sue cerebrali defecazioni tanto gradite ai preti:«Deve parlare il Cantù di Telesio,Bruno,Campanella,Sarpi Galilei? La parte letteraria vi è appena toccata […] come qualcosa di appiccicato, che si possa togliere o aggiungere.Machiavelli è rimpicciolito,Ariosto disconosciuto,Leopardi è messo in coda alla scuola del Monti;Alfieri, Giusti e Berchet rimangono incompresi» (ib.).Anche al Tasso non risparmia «gravi censure» (ib.) mentre ricopre di sperticati elogi ogni nullità clericale.E ciò secondo il costume dei viscidi servi di una chiesa da Bergoglio vantata possente bastione culturale,ma in effetti solo tesa a «confermare la gioventù studiosa in antichi e nuovi pregiudizî, ed avezzarla a giudizî arroganti e presuntuosi,al disprezzo dei nostri sommi,e a quella mezza e superficiale dottrina, che è peggiore dell’ignoranza» (ib.).Ovvia dunque la bella pensata del nostro governo, nel 2003 e nel 2016,d’intensificare la già avviata demolizione della sanità, dell’istruzione e dei trasporti statali per potenziare al massimo,con forzati contributi pubblici,le tanto nocive scuole clericali(si dovrebbero finanziare col sostegno dei propri fedeli non con soldi pubblici le tasse che tutti paghiamo idem per i € 300 miliardi annui che lo stato elargisce al Vaticano andare al capitolo 6 del Rapporto Omega per comprendere come si compone la cifra subito le pensioni e gli stipendi triplicherebbero ).Perduta Roma,Pio IX vomita veleno contro la nuova Nazione italiana,rea di privarlo del potere di continuare ad assassinare impunemente altri patrioti,come Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti,decapitati nel 1868,e si ritira immusonito nelle 11.000 stanze vaticane stipate degli immensi tesori rapinatici nel corso di 21 secoli,recinto da nababbici giardini ed altissime mura a netta separazione dal puzzolente gregge.Da qui sommerge il mondo d’immaginette con se stesso in veste di «santo prigioniero lacrimante», di martire della fede che prega ginocchioni sulla paglia tra nude pareti e grosse sbarre.Macerandosi in tanta sofferenza,promulgherà il Sillabo, che condanna il razionalismo,il naturalismo,il socialismo,la diabolica indifferenza religiosa e la separazione tra Stato e Chiesa,l’abominevole Stato liberale non più servo del prete.Susciterà inoltre una generale incontenibile ilarità partorendo il dogma dell’immacolata concezione(festeggiata con l’erezione in piazza  di Spagna di una colonna in marmo cipollino sormontata dalla Madonna),e quello della propria modesta infallibilità.Delle sue eccelse qualità diede molte prove,come la distruzione della Repubblica Romana da lui insistentemente richiesta con la strage indiscriminata di cittadini d’ogni età e sesso sotto le cannonate francesi.I Triumviri avevano affidato a Cristina di Belgioioso l’organizzazione della sanità pubblica e dei convogli di ambulanze (primo caso nella storia).Poiché tutte le caritatevoli suore se l’erano squagliata allegramente,si appellò alle donne romane,accorse volontarie a migliaia,e ne selezionò 300,subito prodigatesi senza risparmio di tempo e di forze nella cura dei feriti.La stagione era calda ed operavano a maniche corte,scandalizzando Pio IX,casto Susanno di turno,che con la Noscitis et nobiscum le insulta volgarmente,piangendo sui «miseri infermi già presso a morire, […] costretti ad esalare lo spirito tra le lusinghe di sfacciata meretrice».All’abietto figuro biancovestuto la Belgioioso rispose con una nobilissima lettera che gli ricacciava nella immonda gola le sue insolenze.Tra l’altro diceva: «Non sosterrò che tra la moltitudine di donne che,durante il maggio e giugno del 1849,si dedicarono alla cura dei feriti non ve ne fosse neppure una di costumi reprensibili: Vostra Santità si degnerà sicuramente di considerare che non disponevo della Polizia Sacerdotale per indagare nei segreti delle loro famiglie, o meglio ancora dei loro cuori».Tuttavia,continuava,di una sola cosa si poteva essere certi,che «erano state per giorni e giorni al capezzale dei feriti; non si ritraevano davanti alle fatiche più estenuanti,né agli spettacoli o alle funzioni più ripugnanti,né dinnanzi al pericolo,dato che gli ospedali erano bersaglio [proprio per continuo criminale incitamento papale] delle bombe francesi».Durante i funerali di tanto santo (a detta di Woitjla) pontefice,la polizia e i bersaglieri riuscirono a stento a trattenere la folla indignata che,spintonato brutalmente l’ipocrita clero salmodiante,si era già impadronita della bara per gettarla nel Tevere dal ponte di Castel Sant’Angelo.
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Leone XIII (1878-1903) Ha affermato che è stato nominato per essere responsabile di tutti i governanti e che tiene il posto di Dio Onnipotente su questa terra.Ha detto : Protestanti sono "nemici del nome cristiano",ha affermato completa sottomissione al Romano Pontefice e denunciato l'americanismo.Vincenzo Gioacchino Pecci, di Carpineto Romano (Leone XIII),ribadì con l’Imperscrutabili la sua ferma volontà di non mollare per nessuna ragione alcunché dell’adoratissimo potere  materiale.Ma non riuscendo in alcun modo a spuntarla,come astuto espediente per nuovi acquisti,oltre a conservare l’immane refurtiva,«scelse la riconciliazione della Chiesa col mondo moderno,primo pontefice a dimostrarsi aperto alle istanze dei democratici.[Ma] nella sua prima enciclica dichiarò di esigere,non per orgoglio e sete di dominio,ma per riguardo al suo ufficio e ai vincoli religiosi del giuramento,al bene pubblico e alla salvezza dell’intera società umana, la restituzione del potere temporale» (Gelmi).Lanciò le sue folgori contro la battaglia per la cultura (Culturkampf),contro la celebrazione del primo centenario della morte di Voltaire e contro «la provocatoria inaugurazione del monumento a Giordano Bruno» (ib).E mentre i più spietati industriali,amorevolmente coadiuvati dal ben pasciuto clero,facevano sgobbare in fabbrica fino a 16 ore al giorno centinaia di migliaia di bambini di 6 e 7 anni,Leone XIII pubblicava «l’enciclica contro il socialismo,volta all’elevazione sociale del popolo»! (ib.).Che con involontaria ironia l’enciclopedia Rizzoli-Larousse così commenta: «…avversario del socialismo (Quod apostolicis muneris),Leone XIII si meritò il titolo di papa sociale e papa degli operai».Retriva e antiumana è pure la tanto magnificata Rerum novarum,auspicante la gran novità di un ritorno al guelfo corporativismo medievale. Per il gesuita Gelmi è «il più grande Pontefice del XIX secolo»,forse perché,nel 1893,partorì la luminosa idea di salassare l’Italia immiserita e stremata dalle guerre d’Indipendenza con una torrentizia emissione di bigliettoni falsi,fatti stampare in doppia serie dalla pontificia Banca Romana.Ma secondo i preti se il truculento pontefice tirò tale mazzata ai nostri già macilenti avi,lo fece però solo a gesuitico fin di bene,per accelerarne il decollo da questa triste valle di lacrime verso l’agognato regno dei cieli.La papale maxitruffa emerse clamorosamente in parlamento su denuncia del deputato socialista Napoleone Colaianni, garibaldino.Colto col sorcio morto in bocca,il Vaticano accusò il colpo,ma come sempre,grazie alle mene dei suoi leccapiedi politici,la passò liscia,e nessuno fù condannato.Il pomposo centenario della Banca Romana è stato preceduto da tante altre impunite pie buggerature a nostro danno,di cui le più note quelle (nell’ultimo mezzo secolo) dell’abilissimo truffatore monsignor  Cippico,illustre cittadino vaticano,del barbuto terziario francescano Giuffrè, eccellente imbambolatore di gonzi,dei frati bergamaschi insuperabili fabbricanti di moneta falsa,dell'arcivescovo Marcinkus (morto nel 2004 il giorno dopo avrebbe dovuto andare in tribunale per il crack dell'Ambrosiano,una morte molto sospetta),tanto caro a Woitjla per i circa 2.000 miliardi di lire (in valuta del 1982) fregati ai fiduciosi azionisti del Banco Ambrosiano, filiale del vaticano IOR (Istituto Opere di Religione), e mai più restituiti, nemmeno in minima parte, ai derubati, e dell’esimio ridanciano cardinale di Napoli Giardino) implicato nel 1998 in camorristici grossi giri d’affari usurarî.Per far passare sotto silenzio i suoi sistematici colpi gobbi assestati all’Italia la sacra gang fa leva sulla complicità dei media,a costo di dover sborsare,pur sudando sangue dal dispiacere,qualche piccola mancia prelevata dai suoi inglobati mastodontici malloppi.Per trattenersi i fottuti detti 2.000 miliardi,si propiziò quotidiani d’ogni opinione passando, p. es., al liberale Corriere della Sera 20 miliardi ed alla comunista Unità 5 miliardi mascherati da crediti agevolati.Ovvero graziosi prestiti senza interessi quando l’inflazione annua toccava ufficialmente il 18 e il 20%! Nel 1883, per distrarre l’attenzione pubblica, incolparono a botta calda l’amministratore della Banca Romana,la laica testa di paglia Tanlongo,che però non finì suicidato dalla cattolicissima mafia come poi finiranno tra il silente incameramento papale,Roberto Calvi,primo capro espiatorio della truffa targata IOR,impiccato da devoti picciotti siciliani sotto il ponte londinese dei Frati neri (frati domenicani, e non fratelli massoni, come tentano di far credere),e la sua vecchia segretaria, suicidata con un’elegante defenestrazione dal 4° piano della sede dell’Ambrosiano milanese.Per farci fessi la chiesa non ha mai avuto bisogno d’incoraggiamenti,soprattutto oggi,perché mai come ora può pienamente contare,a dispetto del progresso tecnico,sulla sempre più montante imbecillità popolare.Lo conferma su Civiltà cattolica anche il famoso don Vercesi,compiaciuto del fatto  che la marcia trionfale del papato non si è arrestata nemmeno nell’Ottocento,perché quando lo spirito laico lo «attaccò nei suoi aspetti più diversi sul terreno politico,religioso,sociale,storico,filosofico,ecc,il risultato definitivo fu che al suo tramonto il cattolicesimo romano era più forte,più robusto che all’alba dello stesso secolo.Fatto che non può essere contestato dagli storici imparziali».Stanco di starsene in disparte, per poter meglio ripiantare i suoi sanguinolenti artigli sui beni italiani,nel 1901 con la Graves de communi re Leone XIII riconosce il movimento dei laici democristiani,ma mettendo loro le briglie al collo affinché trottino alacremente nel solo ed unico interesse vaticano.
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Pio X (1903-1914) Ha denunciato i leader della Riforma come "nemici della croce di Cristo".Creò il Sodalitium Pianum,già Pio V lo aveva istituito.Il Vaticano ha la rete di spionaggio più efficiente e capillare del mondo.Surclassa qualsiasi servizio segreto del mondo (che sono uguali ai gesuiti).Comprende ogni sacerdote,suora e monaco ovunque sul pianeta Terra.Vi era la prima guerra mondiale da preparare.Nino Lo Bello calcolò 1.605.000 persone : sacerdoti diocesani,sacerdoti regolari,seminaristi,religiosi maschi e suore.The vatican Papers,new English Library,capitolo 19,"The Vatican's Spy network",1982.Giuseppe Sarto di Riese,Treviso ( Pio X),eletto col sostegno dell’Austria (braccio secolare del Vaticano),«affabile, semplice, cordiale» (Fabbretti) «si distinse per la sua squisita bontà.Notevoli erano le sue virtù morali, che praticò ai limiti dell’eroismo. […] Di innovazioni non voleva sentire parlare: dai suoi sacerdoti esigeva obbedienza assoluta: diffidava istintivamente delle correnti progressiste.Elesse vescovi preferibilmente antiliberali.Il grande Papa dell’antimodernismo,con l’enciclica Editae saepe» [esaltò] Carlo Borromeo,[e] con la Gravissimo officii munere biasimò le associazioni culturali proposte dallo stato,raccomandò la comunione quotidiana,impose il giuramento antimodernista,[appoggiò] i cattolici integralisti che non rifuggivano da spionaggio,delazioni e metodi segreti [di cui la più nota vittima sarà il prof. Ernesto Buonaiuti ndr].Pio non soltanto era a conoscenza di questa polizia segreta, ma la approvava».Parole, incredibile visu,stilate dallo stesso padre Gelmi,che però subito dopo,pentitissimo di tanta audacia,a scanso di papal ira funesta velocemente rincula tornando a sviolinare l’appena sputtanato pontefice,in Vaticano affettuosamente chiamato «baronessa Michelina» (Gramsci).E lo difende con la speciosa motivazione ch’egli «credeva poter giustificare il Sodalitium Planum con la situazione drammatica in cui a suo avviso si trovava la Chiesa».Pio sospese a divinis e scomunicò Romolo Murri,l’unico prete insorto contro lo sfruttamento dell’infanzia nelle fabbriche,e scagliò l’anatema contro Giacomo Grosso,professore all’Accademia Albertina di Torino,per una sua tela di «diabolico nudo femminile».Finita la festa, dopo la Rivoluzione, delle donne bruciate vive sulle piazze,si contentò di farle scomparire il più possibile visivamente imponendo la moda medievale di ricoprirle dal mento alla punta dei piedi.Mise inoltre all’Indice il capolavoro di Antonio Fogazzaro,Piccolo mondo antico,dove una ricca megera fa patir la fame all’unica nipotina per largheggiare in generosi donativi ai preti.Quando era patriarca di Venezia il Sarto irruppe,non invitato ospite,nella casa del morente Giacinto Gallina (commediografo dialettale, a cui la città dedica un istituto scolastico),per poter poi vantarsi d’aver convertito in punto di morte un ostinato miscredente.Ma se ne dovette tornare stringendo in pugno,invece della ritrattazione,un colorito rifiuto.Per il clero e i servi media italiani era un amante della pace.Non così per gli storici,dopo la scoperta dei suoi insistenti intrighi e maneggî per aumentare la tensione internazionale e provocare la prima guerra mondiale.Il papato ha sempre apertamente mirato a disgregare l’Italia,a costo dei conflitti più disastrosi,per sempre più accrescere la superficie dello Stato pontificio,e quindi,dopo l’Unità nazionale,per restaurarlo vanificando tutti i sacrificî del Risorgimento.Ma col trascorrere del tempo il naturale rinsaldarsi dell’unità della Nazione lavorava a suo danno.Restava al Gran Prete solo l’ultima speranza: una guerra generale che rimescolasse in modo radicale le carte,guerra ovviamente vinta dai potentissimi Imperi centrali che gli consentisse,come pattuito compenso al despota,di risalire trionfalmente sul trono dell’abominmevole potere temporale (v. Padre Lingam in ABC).
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Benedetto XV (1915-1922) del singolo crimine contro l'umanità più grande nella storia dell'umanità la prima guerra mondiale (1914-1918) 15 milioni di morti.Padre del politico Andreotti Giulio.Il 23 marzo 1918 «…si congratula pubblicamente con monsignor Jovin […] autore di La judéo-maçonnerie et la révolution sociale e di La judéomaçonnerie et la domination du monde, i cui titoli lasciano chiaramente intendere il loro contenuto diffamatorio antisemita. L’anno successivo anche il Segretario di Stato del Vaticano, Cardinal Gasparri, invia le sue pubbliche congratulazioni al prelato razzista…» (cfr. Magazzini P.: «La Chiesa che offende», Roma, 1993). Appare evidente come anche quest’ennesimo pontefice abbia contribuito a rinforzare il nefando condizionamento, costantemente operato dalla Chiesa Cattolica, che inesorabilmente condurrà, senza alcuna possibilità di riflessione critica, al raggiungimento del tumultuoso sterminio di massa degli ebrei attuato dal nazi-fascismo!
Il (secondo don Gelmi) «rigorosamente imparziale» benché aperto partigiano dei nemici dell’Italia Giacomo della Chiesa di Genova (Benedetto XV),si proclamò anch’egli,con accompagnamento del solito enorme strepito pubblicitario,grande pacifista.In realtà,era ben incamminato sulle orme dei suoi predecessori guerrafondai,sempre accanitamente impegnati a farci massacrare,per trarne materiale guadagno,dagli stranieri.E quando la strapotente macchina bellica germanica sfondò con immani distruzioni e crescenti carneficine il fronte occidentale,si guardò bene dal gridare all’“inutile strage”.Al contrario,ne gioì fino al midollo, vedendo solo nel micidiale rullo compressore teutonico il provvidenziale intervento di Dio,a castigo dei nostri orribili peccati,nella storia.Ma quando la ruota della fortuna cominciò a invertire i suoi giri in senso funesto per il suo amato Kaiser,s’industriò con indefesso zelo a tentar di stroncare il morale del nostro esercito per costringerlo alla resa.In vista degli agognati 30 denari,sabotò con freddo cinismo,soprattutto nella fase finale,la nostra ultima guerra d’indipendenza. Ma per quanto cercasse  con melate parole e a collo torto di celare le sue macchinazioni,l’acclamato predicatore di pace di turno mostrò presto agli occhi del mondo,con chiarezza solare,la sua vera essenza di papa sanguinario,teso solo a rimestare nel torbido per tradire vigliaccamente la Patria.Approfittando infine del rovescio di Caporetto (dopo il quale fu giustamente inquisito Della Torre,capo dell’Azione Cattolica,per la sua abietta propaganda disfattista contro l’Italia) Benedetto XV affondò più sadicamente la lama bianco-gialla in schiena ai nostri combattenti,convertendosi di botto al da sempre dal clero deprecatissimo umanitarismo,tuttora bollato dal pacifista Sant’Uffizio come «una delle peggiori eresie».Dopo aver già tentato,per bassa vendetta della questione romana,d’impedire agli Stati Uniti di soccorrerci nel momento di nostro maggior bisogno,Benedetto gridò all’inutile strage proprio mentre i nostri fanti, resistendo eroicamente sul Piave, ribaltavano la situazione e riducevano al collasso l’attaccante.La nostra vittoria cadde come un fulmine a ciel sereno sul Vaticano riducendolo nel più grande sgomento.Crollavano tutti i suoi criminali sogni autocratici e si scioglievano come neve al sole le sue sordide trame,che coinvolgevano anche molti paesi neutrali,come la Spagna,dove «la stampa cattolica e carlista era guadagnata alla causa degli Imperi centrali.Il direttore di El Debate [foglio controllato dai gesuiti], sig. Herrera,era allora ostilissimo all’Italia.I seguaci di Vasques de Mella giuravan nel nome di Guglielmo II,che consideravano come il Costantino novello che avrebbe abbracciato il cattolicesimo a guerra terminata.Sono dell’avviso di padre Gemelli [fondatore dell’Università cattolica] che gli italiani in genere e i cattolici in specie hanno torto di non mantenere stretti contatti con la Spagna per l’accordo nella difesa della civiltà cattolica» (Don Vercesi in ‘Vita e Pensiero’, luglio 1923). iò spiega perché il viscido,ipocrita nonché piagnone Benedetto,che in vista di materiale compensi sputava sulla propria terra bramando solo il trionfo dei nostri nemici,era a buonissim diritto chiamato da tutti gli uomini assennati Maledetto XV. Sarà pedissequamente imitato da Woitjla nella Giornata mondiale della pace del 2003 quando, dopo il macello di 3.000 persone (tra cui 400 italiani) nelle Twin Towers,festeggiato dagli islamici con danze scomposte e abbuffate di dolcetti per le vie,urlerà minaccioso,per far risparmiare la giusta punizione ai suoi cari integralisti arabi:«Non c’è pace senza giustizia!Non c’è giustizia senza perdono!».Proprio lui,il sedicente perdonatore,nel modo che tutti sanno,del giovane turco!
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Pio XI (1922-1939) Achille Ratti nato da famiglia poverissima di Desio (Milano).Ha riaffermato : la chiesa cattolica è l'unica chiesa di Cristo e la riunificazione della cattolicità impossibile se non per sottomissione a Roma.Promulga la Bolla Crimen Sollecitationis sugli abusi sui minori dal clero : valida ancora oggi,è stata riconvalidata nel 2014 da Francesco I,Bergoglio gesuita.Offre i suoi servigî a Mussolini e s’impegna a consolidargli la dittatura in cambio di un concordato finanziariamente molto oneroso per la misera Italia del 1929.Mussolini riconobbe in una tardiva confidenza al genero Ciano :"Il papato è il cancro che divora la nostra vita nazionale" Diario 12.05.1940.Assestatoci il colpo letale il papa otteneva il titolo di sovrano assoluto,l'extraterritorialità del Vaticano e della tenuta di Castel Gandolfo,l'obbligo dei nostri governanti d'infliggere la punizione massima(allora vigeva la pena di morte) a chi attentasse alla sua vita,nonchè specialissimi riguardi in favore di preti e frati imputati di delitti,il raddoppio della congrua al clero (con l'aggiunta della somma di 1.750 miliardi di lire oltre al 7 salvataggi della Banca di Roma (del Papa) dal 1897 al 1933 e la ricostituzione dell'IRI 1934 altri 6 miliardi  e negli Usa contemporaneamente vi fù la crisi economica organizzata dai banchieri dei  gesuiti (Eustace Mullins Secrets of the federal reserve : stavano facendo cassa per organizzare la seconda guerra mondiale costata al papato $ 1.159 miliardi ne incassò valore 2018 € 180.000 miliardi di cui € 57.400 miliardi in lingotti d'oro 1.600.000 tonnellate d'oro capitolo 3 del Rapporto Omega) e l'imposizione dell'insegnamento della religione cattolica in tutte le scuole statali.Pio XI in una conferenza tenuta presso l’Università Cattolica di Milano il 13 febbraio 1929 elogiò notevolmente il fascismo e Benito Mussolini disse di lui: “…ci voleva un uomo come quello che la provvidenza ci ha fatto incontrare,un uomo che non avesse le preoccupazioni della scuola liberale" (22).Il papa,non appena incassato l'enorme malloppo,mostrò di non essere affatto ancor sazio (Preti e polli mai satolli).Si mise subito a frignare "Se si computasse,capitalizzando,tutto quello di cui fù spogliata la chiesa in Italia arrivando fino al patrimonio di Pietro,che massa immane,che somma strabocchevole si avrebbe".Per risposta il liberale Morello,esautorato dal nuovo regime"...quanto al computo di debiti e crediti,se l'Italia dovesse capitalizzare tutti i danni che il papato le ha arrecato nei secoli,con le sue chiamate degli stranieri,con le guerre,le taglie,le devastazioni di ogni genere ,vi sarebbe consulta di ragionieri capace di farne il calcolo"(più avanti nella revisione del Concordato del 1984 avete il calcolo)."Accettando l'infame convivenza,rinunciando a portare alle sue logiche e estreme conseguenze,cioè l'estromissione del papato,l'attacco sferrato alla breccia di porta Pia,l'Italia condannava se stessa a un ruolo secondario,accettava di farsi strumento laico di un sovrano spirituale demoniaco e antinazionale (Tedeschi).Firmati i Patti Lateranensi,alle camicie nere fiere di aver fatto di Roma "il veivolo dell'espansione del cattolicesimo".Nel 1933 il dittatore portoghese Salazar introdusse la nuova costituzione, incentrata su principi cattolici e antimoderni, anche Mussolini, moderno braccio secolare sella chiesa, adottò istituzioni medievali, raccomandate dalla chiesa. Circa l’arricchimento in guerra, il cardinale Liverpool Gasquet ebbe ad affermare, dopo la prima guerra mondiale, che chi era uscito meglio dalla guerra era la chiesa, non solo in termini patrimoniali, infatti, aumentò anche il fervore religioso e si riempirono di persone i luoghi di culto, dal 1919 al 1930 i tedeschi fondarono 13 nuovi monasteri al mese.Le frequenti manifestazioni di simpatia da parte del Papa Pio XI nei confronti del fascismo e di Mussolini spinsero i “moderati” milanesi ad intervenire presso tale pontefice affinché assicurasse il suo appoggio per il colpo di stato fascista che così poté essere facilmente realizzato (23). Nel 1933, tramite il Cardinale Eugenio Pacelli (futuro Papa Pio XII), stipulò un’alleanza col governo nazista ed indusse il Centro Cattolico tedesco a votare i pieni poteri al Führer, nel 1935 diede tutto il suo appoggio per l'aggressione fascista contro l’Abissinia e nel 1936 ai falangisti di Franco contro il legittimo governo spagnolo (24). Inoltre, il Papa Pio XI non mosse mai alcuna critica al carattere totalitario sia del regime fascista che di quello nazista, né al riprovevole inquadramento militare dei giovani fin dalla prima infanzia! Non disse mai una parola di solidarietà verso le migliaia di ebrei (25) che, senza alcuna colpa, erano ingiustamente perseguitati e banditi dalle attività pubbliche! Anche per il Papa Pio XI, come per Hitler e per Mussolini, nonché per i gesuiti della “Civiltà Cattolica”, gli ebrei costituivano un gravissimo pericolo per l’umanità (26)! Achille Ratti (Pio XI),offre i suoi servigî a Mussolini e s’impegna a consolidargli la dittatura in cambio di un concordato finanziariamente molto oneroso per la l'Italia del 1929,che inoltre umilia e intacca la sovranità nazionale,offende i martiri del Risorgimento e rilancia alla grande la nefanda cricca ecclesiastica,sempre bramosa di rivincita e di vendetta.Cricca che così si rimette in pista per ricostituire uno Stato pontificio volto a debordare dagli antichi confini, per espandersi sovrapponendosi addirittura all’intera Penisola.Funesto evento facilmente prevedibile, verificatosi con puntualità subito dopo la seconda guerra mondiale,e dallo stesso Duce riconosciuto esiziale in una tardiva sconsolata confidenza al genero Ciano: «Il papato è il cancro che divora la nostra vita nazionale» (Diario, 12-05-1940).Assestatoci il colpo letale, il nefasto pretonzolo brianzolo otteneva il titolo di sovrano assoluto, l’extraterritorialità del Vaticano e della tenuta di Castel Gandolfo,l’obbligo dei nostri governanti d’infliggere la punizione massima (allora vigeva la pena di morte) a chi attentasse alla sua vita, nonché specialissimi riguardi in favore di preti e frati imputati di delitti, il raddoppio della congrua assegnata al clero (con l’aggiunta della somma, esorbitante per l’Italia di 1.750 miliardi di lire oltre al salvataggio della Banca di Roma nel 1931,7 crack dal 1897 al 1933 ha avuto la Banca di Roma ,nota banca del papa, e il salvataggio dell'IRI per oltre 11 miliardi di lire di allora vedasi Settimo Non Rubare di Ernesto Rossi,al 2019 € 1.260 miliardi, questi fatti sono nascosti all'opinione pubblica ) e l’imposizione del putrido insegnamento papista in tutte le scuole statali.Ovvio che Pio riconoscesse nello spericolato Benito «l’uomo che la Provvidenza ci ha fatto incontrare, un uomo che non avesse le preoccupazioni della scuola liberale».I preti tripudiavano: finalmente un italiano prepotente con tutti gli altri ma calabrache con loro, uno con la Patria sempre sulle labbra ma che, pur di mantenersi al potere, cedeva al loro ricatto e rinnegava lo stramaledetto Risorgimento! Tuttavia il papa, non appena incassato l’enorme malloppo, mostrò di non essere affatto ancor sazio (preti e polli mai satolli!).Si mise subito a frignare, a mugolare, a snocciolare lamentele, a pretendere molto di più: «Se si computasse, capitalizzando, tutto quello di cui fu spogliata la Chiesa in Italia arrivando fino al patrimonio di S. Pietro, che massa immane opprimente, che somma strabocchevole si avrebbe!».E di rimando, tra il comune mutismo fascista, il deputato liberale Morello, purtroppo esautorato di fatto dal nuovo regime: «…quanto al computo di debiti e crediti, se l’Italia dovesse capitalizzare tutt’i danni che il papato le ha arrecato nei secoli, con le sue chiamate degli stranieri, con le guerre, le taglie, le devastazioni di ogni genere, vi sarebbe consulta di ragionieri capace di farne il calcolo?». «Accettando l’infame convivenza, rinunciando a portare alle sue logiche ed estreme conseguenze, cioè all’estromissione del papato, l’attacco sferrato alla breccia di porta Pia, l’Italia condannava se stessa ad un ruolo secondario, accettava di farsi strumento laico di un sovrano spirituale e supernazionale, cioè antinazionale» (Tedeschi). Firmati gli ignominiosi Patti, alle camicie nere stolidamente fiere di aver fatto di Roma «il veicolo dell’espansione del cristianesimo», sotto titolo DATE A DIO, L’Osservatore Romano ribatte arrogantemente che esso si sviluppò «su una base antiromana per eccellenza, tanto è vero che di Roma soppiantò sia la religione sia lo Stato nazionale» (ABC-Documento); e avanza quindi la pretesa che l’Italia concordataria si subordini umilmente alla chiesa (ib., cit.: I PRETI RICOMINCIANO A FARE I PREPOTENTI). Il Duce, risentito, fa rispondere da Spectator (pseudonimo di Mario Missiroli) sul Messaggero, con l’annuncio di azioni dimostrative contro gli insuperbiti membri dell’Azione cattolica (ib.).La sacra gang s’acquieta, per rimontarci però baldanzosamente in testa nel 1947 quando farà varare dal Parlamento, impaurito dalla minaccia papale di una guerra di religione, il nefando art. 7 della Costituzione che convalida il concordato clericofascista. «Votano NO in 149: socialisti, repubblicani, azionisti, democrazia del lavoro e il deputato cristiano-sociale. Votano SI in 350: democristiani, comunisti, qualunquisti e tutti gli altri» (Privitera). I liberali, salvo Croce che vota NO, ambiguamente si astengono.Per aver anch’essi svenduto l’Italia ai suoi mortali nemici, i comunisti ricevono velocemente la ricompensa vaticana: scomunica e brusca estromissione dal governo con un energico calcio nel sedere.E con il Nuovo concordato del 1984, lungamente meditato, rielaborato e rifinito, lo Stato italiano, prima di allora perlomeno a parole indipendente, si muta del tutto in servo dei preti obbligandosi a un’eufemistica «collaborazione paritetica».Ossia ad una vergognosa sudditanza estesa all’intero ambito politico e finanziario. Sottomissione ancor più indecorosa, immotivata e gratuita di quella del 1947: allora c’era almeno, a scusante dei pavidi, lo spauracchio del pericolo stalinista in agguato e l’infame ricatto del Vaticano che minacciava di «non garantire la pace sociale».Nel 1931 il papa, stizzito per la forzata mezzadria col fascismo, tenta di metterglisi un gradino più su con l’enciclica Non abbiamo bisogno, ma poi, considerati i troppo grossi vantaggî della losca combutta, invita i docenti universitari a giurare fedeltà al Duce (L’Osservatore Romano, 4 dic.).Solo 13 si rifiutano e si dimettono.«Pio XI perdette così una bellissima occasione, se non di farsi onore parlando, almeno di non disonorarsi tacendo» (Salvemini). Nel 1938 il segretario del partito Starace commemora con un umorismo di dubbia lega, alla Camera, l’editore Angelo Formiggini uccisosi per protesta contro la persecuzione antiebraica: «Si è suicidato un ebreo, proprio come un ebreo, perché per risparmiare le spese di un colpo di pistola si è buttato da una torre».Il più fascista dei ministri si dimostrava ottimo alunno del famoso fondatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, padre Agostino Gemelli,che in consimile occasione aveva scritto su Vita e Pensiero: «Un ebreo, un professore di scuola media, gran filosofo, grande socialista, Felice Momigliano, è morto suicida: giornalisti senza spina dorsale hanno scritto necrologi piagnucolosi. Qualcuno ha accennato che era il rettore dell’Università mazziniana.Qualcun altro ha ricordato che era un positivista in ritardo.Ma se insieme col positivismo,il socialismo,il libero pensiero e con il Momigliano morissero tutti i giudei che continuano l’opera dei giudei che hanno crocifisso nostro Signore,non è vero che al mondo si starebbe meglio? Sarebbe una liberazione anche più completa se, prima di morire, pentiti, chiedessero l’acqua del battesimo».Parole sante,parole degne di profonda meditazione da parte degli ingenui credenti nella favola della chiesa protettrice degli Ebrei.Pio XI,dimentico della sua bassa estrazione sociale, nel 1937 con la Divini redemtoris fulmina la scomunica al comunismo,senza riuscire con ciò a guadagnarsi la tanto bramata stima di  Hitler,il quale,benché cattolico e anch’egli firmatario di un concordato (molto meno pesante però di quello rifilato noi),sul Der Angriff non si perita d’appioppargli l’epiteto di avventuriero politico.Per darsi grand’arie di nobile,l’ex pezzente brianzolo deposita sull’arruffata testa di suo fratello una corona comitale con tanto di motto araldico;e celebra,in Vaticano,il matrimonio della nipote con uno sfarzo da far impallidire i più opulenti sultani d’Oriente.Predilige i perfidi e saccenti gesuiti,di cui fa santo e dottoredella Chiesa universale il cardinale Bellarmino, spietato torturatore di Galileo e redattore degli 8 motivi per il rogo di Bruno.
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Pio XII (1939-1958) Eugenio Maria Giuseppe Giovanni Pacelli   http://one-evil.org/people/people_20c_Pius_XII.htm del singolo crimine contro l'umanità più grande nella storia dell'umanità la seconda guerra mondiale (1939-1945) 66 milioni di morti sul fronte occidentale e 20 milioni sul fronte orientale.Ha dato a Hitler e Himmler un progetto completo per l'eliminazione sistematica delle minoranze non cattoliche in tutta Europa,così come la creazione dei campi di concentramento per il loro genocidio.Hitler : "Ho imparato molto dall'ordine dei Gesuiti.Fino a ora,non c'è mai stato nulla di più grandioso sulla terra che l'organizzazione gerarchica della chiesa cattolica militare.Ho trasferito gran parte di questa organizzazione nel mio stesso partito" Hermann Rauschning,ex capo nazional-socialista del governo Dantzig:"Hitler m'a dit"(Ed.Cooperation,Paris 1939 pagine 266,267,273). Ha insegnato che gli ebrei etnici e altri eretici non erano uccisi,ma ritualmente sacrificati per essere bruciati vivi,in linea con la loro legge della chiesa sulla pena di eresia.Ha aiutato e spalleggiato noti criminali di guerra (1946) come garantire personalmente la sicurezza e la fuga di Ante Pavelic, che era a capo di uno dei regimi più brutali e satanisti della storia umana chiamato in croato ustascia. L'ustascia cattolico ha ucciso 1 milione di persone in modi satanici compreso il cannibalismo rituale,crocifissione,smembramento dal vivo,arsi vivi con torture abominevoli.Dalla fine del 1941 Pio XII offrì agli Usa la sua collaborazione spionistica in cambio di soldi da versargli dopo il conflitto.Ma fino al 1942 continua a collaborare con Mussolini e Hitler. Nel 1942 la nascita della banca vaticana lo IOR.Lo stesso ONI (Office Naval Intelligence) reclutò Lucky Luciano,boss della droga della mafia italiana,il regista svizzero dell'OSS (Office Strategic Service l'odierna CIA) Allen Dulles,Cavaliere di Colombo (associazione nazista cattolica),giunse alla conclusione "Stiamo combattendo il nemico sbagliato".Le SS inviarono un messaggio a Dulles attraverso il Vaticano che il governo nazista voleva un trattato di pace con gli USA ,volevano combattere i sovietici.Dulles incontrò a Berna il principe Max Von Hohenlohe.Si trovarono d'accordo.Più tardi Dulles si incontrò con altri alti ufficiali nazisti per forgiare la nuova alleanza.Capo dei servizi segreti special del'OSS in Cina era il Colonnello Paul E.Heliwell.Di conseguenza le agenzie di Intelligence in Usa hanno ottenuto per il signore della droga Lucky Luciano il rilascio dal carcere,gli hanno permesso di creare il suo impero della droga e stavano semplicemente a guardare il flusso della droga finire nei ghetti neri di New York e Washington  .L'alleanza tra i servizi segreti USA e UE è stata replicata in tutto il mondo dalla Birmania al Laos,da Marsiglia a Panama.(si arriva al 2018).Tramite Monsignor Montini (futuro Paolo VI) Pio XII il sommo doppiogiochista fa intensificare la raccolta di informazioni militari dalla vastissima rete vescovile e parrocchiale per trasmetterle al cattolico di formazione conventuale (professo domenicano) Donovan fondatore e capo dell'OSS (l'odierna CIA).Per le sue doppiogiochiste manovre,costate la vita a 452.357 italiani,Pio XII riceverà i 30 denari in parte prelevati dai depositi delle banche svizzere cattoliche (sono tutte sue) degli Ebrei sterminati nei lager.Queste sante papali prodezze venute alla luce all'apertura dell'Archivio (scaduti i termini legali dei 50 anni) di Stato USA provocarono un contenzioso tra Israele e USA (Corriere della Sera 15.07.1996 pagina 19 Quell'assegno del 1947 di 10 Milioni di dollari versati al partito di De Gasperi (al 2019 € 1,05 miliardo) hanno un'origine segreta e imbarazzante venivano dal bottino di guerra nazista,dai lager dell'Olocausto e il congresso mondiale ebraico accusa la chiesa (in realtà sono la stessa istituzione con 2 nomi diversi vedi Passim,XL,nota 6).Dopo la 2° guerra mondiale,nel 1946 1.200 nazisti (tutti i nazisti 500.000 al 1945 sono stati allievi dei gesuiti,la milizia demoniaca esistente fin dall'antica babilonia) furono clandestinamente portati in Canada per sterminare il resto della popolazione indiana nativa con la collaborazione del governo, la RCMP, le chiese e le istituzioni mediche . Un minimo di 50.000 bambini nativi furono sterminati .Quando si includono i secoli  prima dell'invasione del controllo mentale nazista, è a 160 milioni il genocidio per le 2 Americhe.Nel 1948 Pio XII fece riconoscere i Patti Lateranensi (istituiti da Mussolini nel 1929) nella Costituzione nell'articolo 7 e 8,con la conseguenza che lo Stato Italia non può denunciarli unilateralmente come nel caso di qualsiasi trattato internazionale senza aver prima modificato la Costituzione.Qualsiasi modifica dei Patti deve inoltre avvenire di mutuo accordo tra lo Stato e la Santa Sede,in tal caso la revisione dei Patti non richiede un procedimento di revisione costituzionale.Con le sentenze n.30 e 31 depositate 01.03.1971 i Patti Lateranensi vennero posti tra le fonti atipiche dell'ordinamento italiano,vale a dire che le disposizione dell'atto non hanno la stessa natura delle norme costituzionali,ma hanno un grado di resistenza maggiore rispetto alle fonti ordinarie.Pertanto i Patti Lateranensi devono essere modificati con procedimento ordinario nel caso ci sia mutuo consenso fra stato e chiesa,con il procedimento aggravato proprio delle leggi costituzionali nel caso sia lo stato unilateralmente a modificare il testo dell'atto,Inoltre le disposizioni dei Patti possono essere dichiarate costituzionalmente illegittime solo se contrastano con i principi supremi dell'ordinamento costituzionale (Corte Cost.16/1982, 18/1982).Si ricordi comunque che ,se gli articoli 7 e 8 della Costituzione prevedono un sistema differenziato di disciplina dei rapporti tra lo stato e le varie confessioni religiose,altre disposizioni (art.19 e 20 della Costituzione) prevedono un regime di tutela uniforme per ciò che attiene all'esercizio del culto da parte dei fedeli.La revisione del 1984 del Concordato andare a Giovanni Paolo II.Aveva un'amante,Suora Pascalina Lenhert (1894-1983) dal 1917 al 1958 da cui ebbe 3 figli.Tra il 1949 e il 1953 con il sostegno da parte del governo colombiano,la chiesa cattolica romana ha ucciso 60.000 protestanti e non cattolici attraverso fucilazione ,annegamento e castrazione.Ha assegnato al presidente Colombiano un premio più alti che la Chiesa Cattolica può dare. Infine, si ricordi quando morì «…con un patrimonio di 80 milioni di marchi [equivalenti a circa € 564 milioni attuali (anno 2018)] in oro ed i suoi 3 nipoti (figli) ne hanno accumulati 120 [equivalenti a circa € 804 milioni attuali (anno 2018)] nei 19 anni di papato dello zio (padre)…» (cfr. Deschner Karlheinz : La politica dei Papi nel XX secolo da Pio XII 1939-1958 a Giovanni Paolo II 1991,tomo II edizioni Ariele http://www.edizioniariele.it/cogito_04.htm).  Del romano Eugenio Pacelli (Pio XII),il più funesto degli ultimi Pii e forse,dopo Bergoglio e Pio V, di tutti i papi,Mussolini dice che «lascerà dietro di sé il maggior cumulo di macerie» (Gran consiglio, 18-10-1938).E mai il Duce fu come allora tanto buon profeta, perché il papa le lasciò davvero,e non solo metaforicamente,anche facendo bombardare durissimamente Roma il 19 luglio 1943,a pochi giorni dalla caduta del fascismo. Nel 1940 proclama il dogma dell’«assunzione in anima e corpo di Maria al cielo».Atteggiandosi a libero pensatore,don Gelmi finge di prenderne le distanze attribuendogli «mentalità clericale,atteggiamenti plateali,disdicevoli favoritismi,tendenze al nepotismo».Solo tendenze, o effettivi disdicevoli favoritismi? Inoltre, il buon gesuita,che diligentemente tace i suoi torbidi maneggî contro la Patria in guerra già iniziati nel lontano 1917,quando Pio non meno dell’ineffabile suo boss Benedetto XV «provava un debole per i Tedeschi»,un debole però manifestato con «squisita sensibilità, precisione geometrica e fervida intelligenza», si scaglia contro lo scrittore Hochut che lo «accusa di non aver fatto,per avidità di denaro,quant’era in suo potere per salvare gli Ebrei dalla follia nazista».Ora il Vaticano e i clericali lardellati d’ogni colore dell’arcobaleno giurano sulla sua avversione al nazismo,nonostante i ridanciani prelati suoi rappresentanti fotografati a braccio entusiasticamente teso nel saluto hitleriano tra gli alti ufficiali delle SS,e nonostante la calorosissima stretta di mano tra il ghignante nunzio apostolico Basalto e il Führer del Terzo Reich.Sull’esempio del «dritto, fermo, ascetico e volitivo fin all’ostinazione Pio XII» (Fabretti),i preti blandirono sempre amorevolmente il Führer baciato dalla Fortuna.E quando questi entrò trionfalmente in Austria,fuor di sé dal visibilio «il clero pavesò i campanili delle cattedrali e persino gli altari di bandiere con la svastica» (Friedrich Herr,Università di Vienna),mentre «i cattolici tedeschi, che guardavano ai loro capi religiosi come ad una sicura guida spirituale,circa la loro partecipazione alla guerra di Hitler ricevettero le stesse risposte che avrebbero ricevuto da Hitler medesimo» (Zhan).L’ipocrisia dello pseudopacifismo papale traspare chiaramente nella pastorale Aspersi commotis anxietatibus,che esorta i militi «di ambo le parti» (non si sa mai!) ad affidarsi ai rispettivi vescovi militari,e raccomanda ai cappellani,in quanto «guerrieri che combattono sotto le bandiere della Patria,di combattere anche per la Chiesa» (Lewy).Il giorno dell’invasione della Polonia il New York Times titolava: SOLDATI TEDESCHI CHIAMATI A RACCOLTA NELLE CHIESE, mentre Pio gongolava pregustando affari d’oro nell’istigazione dei nazi ad aprire gli sterminati spazî dell’Est ortodosso al suo santo proselitismo.Nel 1942 200 preti e frati agli ordini del famigerato vescovo di Zagabria Stepinac (beatificato dal dolce Woitjla) guideranno gli ùstasah (i nazifacisti croati) al massacro di 1.000.000 di cattolici ortodossi (soprattutto intere famiglie di Serbi),e di decine di migliaia di Ebrei e di Zingari.I francescani Brzica, Majstrovic e Simic, in odio all’eresia ortodossa, nel 1941 faranno decapitare dalla divisione italiana Sassari,per risparmio di pallottole,ben 40.000 persone  che si rifiutavano di convertirsi al papismo (Deschner).Ispirato dall’ineffabile padre Gemelli, Simic diceva: «…ammazzare tutti i Serbi nel più breve tempo possibile, questo è il nostro programma…» (Enrico Vigna, La politica e i crimini di guerra dell’Italia fascista in Jugoslavia,Esse-Zeta,Varese),mentre padre “Filipovic-Majstorovic, detto Fra Satana,si guadagnò tra i prigionieri anche la fama di abilissimo strangolatore» (ib.).Tra gli innumerevoli discorsi del saputo Pio XII,quello dell’ottobre 1951 a una delegazione d’ostetriche,volgeva a far spiccare la sua straordinaria competenza, in quanto Vicedio,in ogni e qualsiasi cosa,anche in materia vulvare.Dotato d’eccezionale fiuto affaristico,l’Onnisciente lo dimostrava soprattutto nei suoi stretti rapporti con le cosche mafiose,da lui coltivati fin dall’immediato dopoguerra e fervidamente sviluppati, dopo la sua scomparsa, dai suoi successori.(La Mafia è parte dell'Inquisizione nata nel 1480 con Giovanni XXII).Come Pio XI,anche Pio XII,benché capo della religione della povertà,condannò il comunismo,da cui paventava la spogliazione dei beni materiali della sacra gang,specialmente nel radiomessaggio natalizio del 1942,tempestandolo d’ingiurie e anatemi.Da tempo teneva il piede in due staffe facendo sottobanco solletico agli Americani, alleati dei Russi e nemici dell’Asse,dopo aver dato ancora il suo pieno appoggio e incoraggiamento, il  luglio 1941, al beneamato  Adolf Hitler scomunicando solennemente i marxisti,proprio mentre le invincibili armate del Reich raggiungevano la loro massima penetrazione su tutti i fronti.Solita baldracca da trivio e frenetica ballerina aggrappata al braccio del più forte,la chiesa si apprestava a partecipare alla spartizione delle ghiotte conquiste del Führer,riservandosi però,con un disinvolto un giro di valzer,di assestargli una bella pugnalata alla schiena al primo profilarsi della sua sconfitta militare.Pio XII conseguì senza sforzi lo strapotere in Italia approfittando del sostegno americano,delle nostre sventure belliche e del diffuso e ingigantito timore del comunismo.E in sovrapprezzo, provò l’immensa soddisfazione di vendicare ad usura le umiliazioni e gli smacchi patiti dal clero durante il Risorgimento.S’impegnò dunque a spennarci spietatamente tramite i suoi zelanti lacchè,per più decennî inamovibili al governo, e i rapaci banchieri di Dio sguinzagliati a regolari scadenze, come il furbone di tre cotte mons. Cippico,poi riparatosi sussiegosamente, con tutto il bottino,tra le inaccessibili mura vaticane, dalle quali si divertiva,impunito truffatore, a spernacchiarci sonoramente, o il forzuto mons. Marcinkus,premiato da Woitjla con la tiara arcivescovile per aver fulmineamente fatto piazza pulita della cassa del Banco Ambrosiano(vi sono stati oltre 200 crack Bancari per un totale di € 200 miliardi ripianati dagli italiani con le tasse con altri € 200 miliardi dal 1982 al 2017 senza che la stampa nostrana ne faccia parola).Per poter sempre più facilmente bidonarci,Pio fece cambiare la nostra Costituzione con l’inserimento degli articoli 7 e 8, che riconfermavano gli abnormi privilegî e le vergognose esenzioni e immunità a favore del clero già fraudolentemente strappati al Duce col primo concordato.Alla sua brutale minaccia di gettare l’Italia nel crogiolo di una sanguinosa lotta religiosa, si erano dovuti piegare persino i liberali (salvo Benedetto Croce) e i comunisti (salvo il grande latinista Pettinato).Non bastandogli spolpare selvaggiamente gli Italiani,già prostrati da una disastrosa sconfitta,godeva nell’angariarli anche coi suoi giannizzeri disseminati negli organi giudiziarî.Proverbiale lo zelo del pretore di Lodi,isterico moralista mai sazio di denunce e di strisce nere applicate sui manifesti che riproducevano attrici vestitissime,a suo dire sempre insufficientemente coperte;mentre la papala polizia vagolava sulle lunghissime spiagge d’Italia brandendo metri flessibili per castigare i bagnanti,soprattutto le bagnanti,in modo inversamente proporzionale alla misura dei loro costumi.Resi abulici dalla rovina economica e militare, gli Italiani subivano passivamente tutte le pesanti intrusioni clericali nella loro vita privata. Con gli occhi incollati ai cronometri, i birri di una repubblica serva di un monarca assoluto,s’intromettevano anche tra quanti si scambiavano baci oltre il tempo pretescamente stabilito.Crimine che non consentiva tolleranza, perseguibile d’ufficio: le prime manette scattarono ai polsi di due coniugi, colti in flagrante indugio labiale mentre si separavano, alla Centrale di Milano,sul predellino di un treno in partenza.Sbellicandosi alle spalle dei creduloni,nel 1950 Pio annunciava il ritrovamento della tomba di Pietro sotto la basilica vaticana. Dopo quasi 50 anni anche Giovanni Paolo II nel 1978,appena eletto,attribuirà la medesima fasulla scoperta a se stesso.Miracolo dei miracoli: trovare l’introvabile, e addirittura per due volte di seguito,pur ben sapendo che Pietro non vide mai neppure da lontanissimo l’Italia, né da vivo né da morto. Ma proprio perché assurdo, - ribattono i preti - in ossequio alla virtù della modestia il devoto deve accettare, se scodellato da loro, anche il falso per vero (Credo quia absurdum).Dopo tutto,cos’è il miracolo se non la realizzazione dell’impossibile? Non può dunque Dio aver fatto seppellire Pietro simultaneamente a Roma e ad Aleppo ? (in Siria dove Pietro andò dopo essere stati in Grecia per molti anni insieme con Simone figlio di Giacomo fratello carnale di Cristo) Parola di papa,in contatto per filo diretto con l’Altissimo! Che importa dunque se il romano Paolo non vide mai di Pietro neppure l’ombra, e se lo stesso Paolo,nel salutare ad uno ad uno i pochissimi cristiani di Roma,di Pietro non fa mai la benché minima menzione (Romani 1: 17; 16: 3-23) ? .Dalla fine del 1941 il pastor angelicus Pio XII offre agli strapotenti USA la sua collaborazione spionistica in cambio di un bel mucchio di quattrini da versargli dopo il conflitto. Ma fin a tutto il 1942 ed oltre,continua a collaborare,sebbene con più prudenza,coi non ancor del tutto svigoriti Mussolini ed Hitler secondo l’antico jeratico motto Non si sa mai... Visto poi pendere l’ago sempre più a sfavore dei due dittatori, tramite mons. Montini (futuro Paolo VI) il Sommo Doppiogiochista fa intensificare la raccolta d’informazioni militari dalla vastissima rete vescovile e parrocchiale, per trasmetterle al cattolico di formazione conventuale (professo domenicano) Donovan,fondatore e capo dell’OSS (ora CIA).Per le sue doppiogiochistiche manovre,costate la vita a 452.000 di giovani italiani,di cui non pochi cattolicamente finiti in fondo al mare,Pio riceverà dopo la guerra gli agognati 30 denari, in parte prelevati dai depositi bancarî svizzeri degli Ebrei sterminati nei lager. Sante papistiche prodezze venute in luce con l’apertura agli studiosi (scaduti i termini legali di 50 anni) dell’Archivio di Stato americano, provocando un immediato contenzioso economico tra Israele e USA (Corsera, 15-07-1996, p.19: QUELL’ASSEGNO DEL 1947. QUEI DIECI MILIONI DI DOLLARI VERSATI AL PARTITO DI DE GASPERI HANNO UN’ORIGINE SEGRETA E IMBARAZZANTE. VENIVANO DAL BOTTINO DI GUERRA NAZISTA, DAI LAGER DELL’OLOCAUSTO. E IL CONGRESSO MONDIALE EBRAICO ACCUSA LA CHIESA) (vedi anche: passim, XL, nota 6). Di simili combutte e intrallazzi criminali coi nemici dell’Italia è tutta quanta intessuta, non lo si ripeterà mai abbastanza, la bimillenaria storia ecclesiastica
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Giovanni XXIII (1958-1963) Si sospetta che era pedofilo,amava sempre circondarsi di bambini.Nel 1962 convalida "Crimen Sollicitationis" la famigerata bolla per l'insabbiamento dei reati e dei processi dei preti colpevoli di pedofilia,zoofilia etc è ancora in vigore anche se ha cambiato nome https://en.wikipedia.org/wiki/Crimen_sollicitationis.Angelo Roncalli,Giovanni XXIII (XXV se contassimo tutti i Giovanni,anche se Giovanni X,XI,XII,XIII erano lo stesso papa fù Clemente nel 1680 a creare i primi 10 papi mai esistiti,a creare Zaccaria la papessa Giovanna che invece era Benedetto III, vedasi prima parte del capitolo 4 del rapporto Omega) di Sotto al Monte, Bergamo, patriarca di Venezia dal 1953,regnante dal 28-10-1958 al 1963,è detto il papa buono.Tutta la sua bontà consisteva nello sbracciarsi a benedire a destra e a manca. Devotissimo dell’atroce Carlo Borromeo,sul quale compì studi molto profondi e scritto degli ipocriti fantasiosi volumi,in cui «più che il rigore scientifico,gli era da guida una certa curiosità sapienziale per la storia della Chiesa, specie nei suoi aspetti pastorali.Nei confronti di Pio XI e Pio XII dimostrò non solo la più scrupolosa fedeltà esecutiva,ma anche un allineamento ideologico senza riserva» (Gasparri).Già segretario dell’acerrimo nemico dei liberali Radini,vescovo di Bergamo,del quale «scriverà una commossa biografia pubblicata nel 1916» (ib.),gli è stato modello anche l’acrimonioso Leone XIII,sull’«indifferenza per i contenuti sociali e civili per le forme di governo,che andavano accettate o rifiutate solo in base alle garanzie che offrivano alla libertà [affaristica] della Chiesa» (ib.).Pure quindi appassionatamente ama,finché hanno il vento in poppa,il Duce e il Fhürer,docili firmatarî di concordati comodissimi al clero come copertura dei suoi continui imbrogli e rapine.Poiché alla morte di Stalin il pericolo atomico sovietico,l’incertezza della guerra fredda,la crescita dei comunisti in Italia e in Francia, l’umiliazione statunitense a Cuba e in Vietnam sembrano concorrere a far inclinare il mondo a sinistra,la chiesa,attentamente fiutata la direzione del vento,scalpita per balzare in tempo sul carrozzone rosso in barba alla scomunica del marxismo e alla giurata fedeltà agli alleati occidentali.E Giovanni XXIII è «scelto come papa di provvisoria transizione» (ib.nell’eventualità di nuove acrobazie ecclesiastiche.Appena eletto,nomina cardinale di Vienna,con un’assai significativa scelta,il ‘rivoluzionario’ monsignor König,che subito proclama: «Tra liberalismo e comunismo, preferisco il secondo».Giovanni XXIII. fa poi cadere come cacio sui maccheroni l’enciclica Pacem in terris.Enunciandola in quel periodo di nebulose prospettive politiche, il sacro opportunista ottiene un duplice vantaggio: guadagnar tempo,in attesa di schiarite,e procacciarsi,a furia di trinciar benedizioni,prematura fama di santo.Corriere della Sera, 31-10-1958. Al titolo «UNO STRILLONE ‘SPIRITOSO’ OFFENDEVA IL PONTEFICE. È STATO ARRESTATO E DENUNCIATO PER VILIPENDIO A CAPO DI STATO » segue: «Di una curiosa avventura… sul lavoro, è rimasto vittima l’altra sera, uno strillone di giornali Nell’ora in cui venivano vendute le ultime edizioni dei quotidiani serali recanti la notizia dell’elezione del nuovo Pontefice, il 25enne Antonio Russello abitante in via degli Etruschi 9,era al suo posteggio,all’angolo di via Dogana con via Marconi.Con gesto discutibile e forse credendo di aumentare la vendita del giornale affidatogli,il giovanotto urlava a squarciagola il titolo della prima pagina, deformandolo lievemente in modo da attribuirgli un ben diverso significato.Venne udito dal dottor Zito,dirigente del commissariato Duomo,il quale ritenne offensiva per la dignità di Papa Giovanni XXIII,la deliberata imperfezione di pronunzia adottata dallo strillone.Così lo fece ‘fermare’ da alcuni agenti e condurre in ufficio,dove lo denunziò per lesioni all’onore e al prestigio di Capo di Stato in base all’art. 278 del Codice penale, modificato dalla legge 11 nov. 1947  1317 in relazione all’art.8 del capoverso riguardante i Patti lateranensi.Il Russello è stato pertanto dichiarato in arresto e inviato a San Vittore». Non risulta che il tanto dolce,il tanto angelico papa buono,gran predicatore di perdono e di pace,benché immediatamente informato (nel solo Arcivescovado di Milano 100 persone – riferisce Il Giorno in un articolo a piena pagina – spulciano tutta la stampa),abbia mai mosso un mignolo a favore del suo offensore.Se lo avesse fatto,tutte le trombe,le trombette e i tromboni dei media avrebbero lanciato squilli assordanti per celebrare all’unisono la sua squisita bontà.All’opposto, all’increscioso episodio seguono anni di silenzio di tomba.E per quanto si spoglino i giornali,non si troveranno,su Giovanni XIII che futilità come il pezzo del 4 novembre dal chilometrico titolo: «IL COMMOSSO INCONTRO DEL PAPA CON I PELLEGRINI DI BERGAMO E DI VENEZIA: VI DICO LE STESSE SEMPLICI COSE DI UN PARROCO PERCHÉ [MODESTAMENTE] È NELLA SEMPLICITÀ CHE STA LA VERA GRANDEZZA E IL SEGNO DIVINO DELLE COSE».In effetti,Giovanni XXIII brilla per il suo mutismo (contro il papal vezzo di ficcanasare e pontificare dappertutto) anche in occasione della tragica fine,nel 1961,del ponte aereo di giganteschi Herkules con cui la nostra debolissima nazione a lungo inondò gratis di viveri e medicinali, in fondo a solo pro della propaganda clericale,l’intero Congo.Dopo essersi ben satollati,gli allegri cattolici di Kindu,un centro industriale sul ridente lago Luaba,un giorno vanno incontro ai nostri piloti, ma - forse per diversificare i loro monotoni pranzi - per scannarli e deglutirli in festoso banchetto.Gli avanzi dei corpi dei nostri aviatori sono portati cantando e a passo di danza al mercato locale,dove anche alcuni missionarî francescani,tra cui 2 europei (la stampa ne tace la nazionalità, quindi quasi sicuramente italiani) non fanno tante smorfie né si fanno tanto pregare per cibarsene.Qui da noi,papa,preti e frati,la cui linguaccia di solito vibra velocissimamente per ficcarsi in ogni e qualsiasi cosa,su tali fatti non hanno mai proferito verbo.Tuttavia, con un certo signorile distacco - bisogna pur ammetterlo - non si sono opposti all’erezione di una stele ai 13 connazionali ingurgitati,e digeriti davvero di gusto,dai pii papisti euro-africani.Elegante stele, non di cemento o d’ordinaria graniglia,ma di vero marmo,arditamente slanciata per alcun centimetri,se la si guarda ben accucciati,verso il terso cielo di Pisa.Profilatasi con certezza la nostra sconfitta,e spostatosi inequivocabilmente l’asse di forza dall’orbita clericofascista all’anglo-sovietica,la chiesa si affretta a strizzar l’occhio ai detestati popoli protestanti e ai di fresco stramaledetti e scomunicati marxisti.L’ingorda congrega di «drudi feroci» (Purgatorio XXXII,Inferno,XIX), troncati di colpo i suoi torbidi amorazzi con gli ormai debilitati Duce e Führer,e visti gli odiati «deicidi perfidi ebrei» sedersi addirittura al tavolo dei vincitori,non esita a strusciarsi lascivamente anche al fianco di quest’ultimi.E dei velenosi insulti contro gli indifesi figli d’Israele di cui da sempre si riempiva la bocca,con ardita piroetta fa vigliaccamente unico bersaglio i nostri avi militanti sotto l’aquila romana.La giravolta della più gran prostituta tra tutte le prostitute si verificherà tuttavia, nella pienezza della sua sfacciataggine,solo dopo la morte di Pio XII,per risparmiargli (che delicatezza!) l’imbarazzo di un aperto spudorato voltafaccia,per il quale pare più confacente attendere l’avvento di un papa dall’aria paciosa che si lanci,nonostante il pancione,in nuove vorticose danze atte a incantare i nemici di ieri e a calmare gli offesi di oggi.Giovanni XXIII è stato di recente menzionato,durante un pacato dialogo televisivo tra lo psicologo Pasini e la tracotante catto-femminista sedicente «valorizzatrice della clitoride»,Elvira Banotti.Che si è scagliata con furia,vietando con drastiche interruzioni al suo interlocutore di fiatare, contro il vituperevole «membro maschile,il cui uso,non importa se con la moglie o con una prostituta,è sempre uno stupro giustamente punito da Dio con il cancro alla prostata».Ma lo psicologo,aspramente redarguito dalla temibile caporiona irritata da qualche suo sorriso,riesce infine a inserirsi tra i cattosproloquî obiettando essere invece più a rischio d’ammalarsi proprio chi fa minor uso del sesso, o soffre della «sindrome del seminarista»,aggravata dal tanto raccomandato dalla chiesa frustrante coitus interruptus.Violentissima la reazione dell’ossessa.E Costanzo si fa varco a fatica tra il profluvio di banottiani improperi vomitati contro la scienza medica,ricordando che pure il cosiddetto papa buono morì dello stesso diabolico male.Precisazione che fa di botto rinchiudere la logorroica imbronciatissima nel più ermetico silenzio.Buddisticamente impassibile,giallastra sotto un funereo copricapo a tuba,rimane assorbita nella visione di smisurati membri papali,certamente non fatti d’ignobile carneo tessuto bensì di puro spirito,membri papali devotamente coltivabili tra i più alti valori del cattolicesimo, non meno delle altrettanto sacrosante banottiane clitoridi. (Canale 5,Maurizio Costanzo Show, 1-10-1996). 
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Paolo VI (1963-1978) Nel 1960 Massimo Spada(amministratore delegato dello Ior) Borgia (erano suoi avi),si servì dell' avvocato della mafia Michele Sindona,allievo dei gesuiti, che si laureò con la Laurea sui gesuiti il cui motto "Il fine giustifica i mezzi" (cioè guerra a tutti i 4 regni della natura minerale,vegetale,animale e umano per la distruzione della Creazione di Dio Padre e Madre).Ha ordinato l'omicidio di John Kennedy(allievo dei Gesuiti) il presidente americano firmò il decreto: lo stato si stampava la moneta,avrebbe chiuso la Federal Reserve (la banca privata dei gesuiti dal 1913 al 2019 ha creato un falso debito di $ 17.000 miliardi da cui ricava un reddito di € 700 miliardi annui) quindi il signoraggio con cui finanziano le guerre sarebbe stato chiuso.Nel 1968 ordina l'omicidio di Robert Kennedy(allievo dei gesuiti),fratello del precedente presidente degli USA, candidato alla presidenza USA 1968.La famiglia Kennedy,di origine irlandese,prese il controllo degli alcolici rilevando l'impero criminale di Al Capone nel 1935 della mafia. https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_Jesuit_institutions creano politici,managers,papi,militari,industriali le elite.Ebbe una lunga storia omosessuale nella sua carriera con l'attore Paolo Carlini (1922-1979).Fù Roger Peyrefitte,miliardario gay a rivelarlo : l'attore italiano era stato l'amante di Paolo VI quando Montini era arcivescovo di Milano e in onore del proprio amato il papa scelse il nome di Paolo per salire sul soglio pontificio.Figlio di un imprenditore e banchiere bresciano, inizia il suo pontificato col dover risolvere un grave problema finanziario. Per tale motivo, non si fece scrupolo di intraprendere anche attività illecite ben illustrate da Guarino (1998) come segue: «…sulle casse papali incombe l’incognita della nuova legislazione fiscale italiana, che dal dicembre 1962 impone una tassazione fino al 30% dei profitti derivanti dai dividenti azionari. Per le sue speculazioni sui mercati azionari, il Vaticano pretenderebbe un regime di totale esenzione fiscale […]. La questione è oggetto di una delicata trattativa diplomatica che si protrarrà negli anni, sia per l’instabilità dei governi italiani sia per il tenace rifiuto Vaticano di rispettare la legge. Il contrasto si risolve nel 1968, quando il governo conferma che il Vaticano è tenuto a pagare le tasse sui profitti azionari ed entro fine anno dovrà cominciare a versare il dovuto pregresso (circa 240 miliardi di lire dell’epoca [equivalenti a circa € 2 miliardi attuali]. A quel punto la Santa Sede decide di correre ai ripari spostando fuori dall’Italia il suo patrimonio azionario per sottrarlo alla tassazione dell’Erario italiano. L’operazione al limite della legalità, viene affidata alle alchimie societarie di un finanziere siciliano attivo a Milano, amico di Paolo VI e suo “consulente”, già in affari col Vaticano, e con solidi legami negli USA: Michele Sindona. […]. Tanto cattolico quanto spregiudicato, Sindona si era specializzato nella remunerativa pratica dell’elusione fiscale, studiando a fondo i paradisi fiscali europei […]. Nel 1955 Sindona aveva attuato una serie di speculazioni edilizie nella periferia di Milano ed in quella occasione era entrato in contatto con l’arcivescovo Giovanni Battista Montini (il futuro Paolo VI). […]. Sindona, a quel punto, era divenuto il “consulente finanziario” della curia milanese: non solo uomo di fiducia di Montini, ma legato anche a Monsignor Pasquale Macchi, il potente segretario dell’alto prelato. I rapporti ecclesiali di Sindona non si erano limitati all’arcidiocesi milanese, ma erano arrivati fino in Vaticano. Nel 1960 Sindona aveva raggiunto lo status di banchiere proprio attraverso un affare concluso con la banca del papa […]. Nel 1963, quando era sceso al soglio di Pietro, Montini aveva insediato in Vaticano anche Monsignor Macchi ed altri esponenti della Curia lombarda: una cerchia di collaboratori che negli stessi ambienti era stata ribattezzata “mafia milanese”, perché tra essi c’era il consulente esterno in odore di mafia Michele Sindona (che aveva rapporti con Luigi Berlusconi,padre del noto politico Berlusconi Silvio,riciclava i soldi della mafia siciliana attraverso la banca Rasini con un unico sportello a Milano e con la creazione nel 1968 del progetto Milano 2 e del nascente impero mediatico di Berlusconi Silvio (Mediaset). Paolo VI, infatti, alle prese con le difficoltà economiche del Vaticano, era intenzionato a rafforzare ed espandere il potere finanziario della Santa Sede ed aveva affidato il compito all’amico Sindona, affiancandolo all’esperto di finanza vaticana Massimo Spada e ai dirigenti dello Ior Luigi Pennini e Pellegrino De Strobel. Nella seconda metà degli anni sessanta Sindona non si occupa solo della finanza vaticana. È anche il consulente tributario, per esempio del boss mafioso italo-americano Joe Doto […]. Sindona si reca negli Stati Uniti […] ed a New York viene accolto dalla famiglia mafiosa di don Vito Genovese. Per conto del clan Genovese, Sindona si occupa di alcune società predisponendo canali per il riciclaggio dei proventi illeciti. Consulente del Vaticano e della mafia italo-americana, il finanziere siciliano brucia le tappe anche negli USA ed in breve diviene un protagonista del mercato finanziario nordamericano. […]. Sospettato negli USA di essere coinvolto nel traffico internazionale di stupefacenti e legato ad ambienti mafiosi, in Italia il chiacchierato Sindona può dedicarsi indisturbato ai suoi loschi traffici finanziari. Può farlo grazie agli ottimi rapporti instaurati con la Democrazia Cristiana ed alle credenziali che gli derivano dall’essere legato al Vaticano e personalmente al papa. Un legame, quest’ultimo, che nel 1968 si fa strettissimo. Infatti Paolo VI, intenzionato ad eludere la legislazione fiscale italiana sottraendo alla tassazione l’ingente patrimonio azionario Vaticano, affida la delicata incombenza al finanziere siciliano, il quale non tradisce le aspettative del pontefice. “Sindona spiega al Santo Padre il suo piano: trasferire gli investimenti dall’Italia nel mercato degli eurodollari tramite una rete di banche off-shore [= residenti nei “paradisi Fiscali”]. Il Papa […] consegna a Sindona un documento, da lui stesso firmato, che gli affida il controllo degli investimenti del Vaticano all’estero. I due si inginocchiano e pregano. Poi Sindona prende la mano di Paolo VI e bacia l’anello del Papa” [Cfr. Di Fonzo L.: «Saint Peter’s Bank», New York, 1983]. Ma è necessario che al regista esterno Sindona corrisponda all’interno del Vaticano un referente altrettanto abile e spregiudicato. Così Paolo VI provvede ad insediare al vertice dello IOR un prelato di assoluta fiducia e dai molti talenti: monsignor Paul Casimir Marcinkus. […] La carriera di Marcinkus è simile a quella di Sindona: folgorante. Nel dicembre 1968 Baolo VI lo nomina vescovo della diocesi di Orte, e di lì a poco gli viene affidata la presidenza della banca vaticana. […]. Nella primavera del 1969 il duo Sindona-Marcinkus si attiva per alienare uno dei più importanti cespiti vaticani, la Società Generale Immobiliare (SGI), da anni fiore all’occhiello dello IOR, che ne detiene il controllo con il 38% del capitale (un valore Stimato più di 30 miliardi dell’epoca [corrispondenti a circa € 25 miliardi attuali]). […]. Sindona compra solo una piccola parte di quel 38% di azioni della SGI, mentre Marcinkus parcheggia le rimanenti azioni dello IOR in una società domiciliata nel paradiso fiscale lussemburghese, sottraendole così alla tassazione del Fisco italiano. I maneggi del duo Sindona-Marcinkus intorno alle azioni SGI di proprietà dello IOR sono comprensivi di una truffa […] che diviene evidente […]. Con l’operazione SGI, il duo Sindona Marcinkus dà l’avvio ad una lunga serie di intrichi societari, artifici contabili, speculazioni, elusioni ed evasioni fiscali. Scorribande finanziarie alle quali ben presto si unisce un terzo personaggio: il banchiere cattolico e massone Roberto Calvi. […]. Con l’insediamento di Calvi alla guida del Banco Ambrosiano, l’originale progetto del Vaticano di sottrarsi all’Erario italiano diviene molto più ambizioso. L’obiettivo strategico è di costruire un polo finanziario cattolico capace di competere con la finanza laica internazionale, in grado di salvaguardare gli interessi temporali di Santa Romana Chiesa ma anche influenzare gli assetti politici occidentali in chiave anticomunista Un progetto che sembra tagliato su misura per il fiduciario del pontefice Michele Sindona, il quale non è solo un finanziere di successo: è anche legato alla Democrazia Cristiana italiana, a importanti esponenti dell’Amministrazione USA, alla mafia italo-americana e a settori della massoneria internazionale, tutte entità unificate dalla comune matrice anticomunista [...]. Per realizzare l’ambizioso programma è indispensabile l’apporto del Banco Ambrosiano, quella banca dei preti con sede a Milano che, infatti, sotto la guida di Calvi, diverrà ben presto il più importante istituto di credito privato d’Italia, assumendo una posizione di rilievo nel gotha finanziario internazionale. […]. È l’inizio di una spericolata ragnatela societaria tessuta dalla triade Sindona-Marcinkus-Calvi secondo lo schema delle “scatole cinesi” […]. Fin dall’inizio, il sodalizio fra i tre banchieri cattolici si configura come una specie di mutua associazione a delinquere. Sindona accresce il proprio impero, e riesce a ripulire ed a occultare gli ingenti capitali affidatigli dalle cosche mafiose siculo-americane. Calvi utilizza i capitali dell’Ambrosiano per acquistare in proprio pacchetti azionari sempre più consistenti del Banco allo scopo di divenirne il proprietario. Marcinkus riesce a sottrarre il patrimonio vaticano alla tassazione del Fisco italiano, ed a sviluppare gli interessi temporali del papato. Ma per le casse della Chiesa Cattolica ci sono anche concreti vantaggi aggiuntivi: lo IOR, oltre a lucrare cospicue commissioni sulle vorticose operazioni che la triade va tessendo, ricava ingenti profitti dall’illegale esportazione di capitali italiani all’estero. Una pratica, quest’ultima, che la banca del papa può attuare grazie alla extraterritorialità dello Stato del Vaticano rispetto all’Italia, e che lo stesso Sindona racconterà così: “Lo IOR apriva un conto corrente con l’istituto di credito italiano che voleva esportare in nero. Il cliente della banca italiana depositava i soldi liquidi sul conto, e lo IOR provvedeva ad accreditarglieli all’estero, nella valuta e presso la banca che gli erano state indicate. Nell’eseguire l’operazione, lo IOR distraeva una commissione poco più alta della normale. […]. Il vescovo Marcinkus, si convinse che il sistema usato dallo IOR per esportare fondi fosse una specie di delitto perfetto” [(28)]. Nelle loro scorrerie finanziarie, Sindona e Marcinkus, nel periodo 1971-73, arrivano a maneggiare obbligazioni falsificate di provenienza mafiosa per un miliardo e mezzo di dollari [= circa € 50 miliardi attuali (2016)] a opera di gangster mafiosi di Los Angeles incaricati dal Vaticano(Vatican Connection).Dalla maxitruffa del Banco Ambrosiano (colpo di circa 2.000 miliardi del 1982 eseguito con destrezza da Mons gesuita Marcinkus poi premiato da Wojtila con la mitra arcivescovile)(Il giornale 17.10.1993),del prestito usuraio fatto al poi suicidatosi industriale Carlo Pesenti (Vatican Connection).Dopo la rapina dell'Ambrosiano,l'assassinio di Roberto Calvi e la defenestrazione dal 5° piano della sua vecchia segretaria,l'erculeo monsignore gesuita andò a spassarsela con 2 segretarie 16enni danzanti in tanga sulle sabbie dorate delle Bahamas,alla faccia dei 360.000 azionisti da lui brutalmente buggerati.E il gregge non battè ciglio,ormai avvezzo e rassegnato a farsi quotidianamente abbindolare dal clero cattolico.Nei primi mesi del 1974 il mercato azionario internazionale attraversa una congiuntura negativa. Sindona deve fronteggiare un generale ribasso delle quotazioni delle sue società ed una grave crisi di liquidità: l’effetto congiunto dei 2 problemi potrebbe provocare contraccolpi fatali all’ambiguo impero finanziario costruito dal consulente personale di Paolo VI. Per uscire dalla difficile situazione, Sindona conta sull’aiuto dei suoi padrini politici italiani ed americani, la destra clericale Dc di Fanfani-Andreotti e l’Amministrazione Nixon. […]. Benché il finanziere siciliano abbia versato nelle casse della Dc 2 miliardi [= circa € 30 milioni attuali (2016)] per sostenere la campagna referendaria antidivorzista fortemente voluta dal Vaticano, il 12 maggio la Democrazia Cristiana esce sconfitta dal responso delle urne e deve affrontare una difficile crisi politica. […]. Senza la copertura politica che fino a questo momento gli ha garantito complicità e connivenze sia in Italia sia negli USA, la situazione di Sindona precipita. […]. In un’appunto riservato del SID (il Servizio Segreto Italiano), datato 13 gennaio 1975, si legge che “la situazione contabile [di Sindona] registra un ‘buco’ valutato in circa 700 miliardi [=circa € 11 miliardi attuali (2017)]” [(29)]. Il crac dell’impero sindoniano, in effetti è un grave insidia ― finanziaria e giudiziaria ― anche per i due soci-partner IOR e Banco Ambrosiano; monsignor Marcinkus e Calvi, per fronteggiare l’emergenza, incrementano le loro spericolate operazioni finanziarie [(30)]. […]. Il 6 agosto 1978 muore Paolo VI. La scomparsa di Papa Montini, ispiratore della triade Sindona-Marcinkus-Calvi, è un altro duro colpo alle superstite speranze sindoniane. Un colpo che diviene definitivo con l’elezione del nuovo papa. […]. Appena eletto, al nuovo papa, Giovanni Paolo I si rivolge il Giornalista Paolo Panerai […] con un’accorata lettera aperta nella quale scrive: “Vostra Santità, è giusto che il Vaticano operi sui mercati come un’agente speculatore? È giusto che il Vaticano abbia una banca che interviene nei trasferimenti illegali di capitali dall’Italia in altri Paesi? È giusto che quella banca aiuti gli italiani ad evadere il Fisco?” […]. Il settimanale “Op”, diretto da Mino Pecorelli, sotto il titolo “La Gran Loggia Vaticana” pubblica l’elenco di 121 nomi di esponenti vaticani affiliati alla massoneria; nella lista, oltre ai nomi di alti prelati, compaiono quelli di Paul Marcinkus e di Donato De Bonis (braccio destro del presidente dello IOR). […]. Dopo aver disposto un’inchiesta sulla presenza di massoni tra le gerarchie vaticane. Il 28 settembre Giovanni Paolo I affronta con il segretario di Stato Joan Villot la scabrosa questione-IOR: “Luciani avvertì Villot che Marcinkus doveva essere trasferito subito. Non tra una settimana o un mese: il giorno seguente […]. Luciani gli disse ‘Ci sono altri cambiamenti all’interno dello IOR che devono essere operati immediatamente. Pennini, De Strobel e monsignor De Bonis devono essere sostituiti subito […]. Voglio che siano interrotti tutti i nostri rapporti con il Banco Ambrosiano’ […]”. La mattina del 29 settembre ― poche ore dopo il colloquio con Villot e le disposizioni papali in merito allo IOR ― Giovanni Paolo I viene rinvenuto cadavere. Una morte improvvisa e per più aspetti misteriosa [(31)], seguita da una frettolosa imbalsamazione: per decisione del cardinale Jean Villot, il cadavere del pontefice non viene sottoposto ad autopsia [(32)]. Il 16 ottobre 1978 il conclave elegge papa il cardinale polacco Karol Wojtyla (Giovanni Paolo II). Nel segno della piena continuità con Paolo VI, Wojtyla non attua alcuno dei cambiamenti decisi da Luciani. Così “Marcinkus, aiutato da Pennini, De Strobel e monsignor De Bonis, continuò a dirigere la Banca vaticana e continuò a far sì che le attività criminali col Banco Ambrosiano prosperassero. Calvi e i suoi maestri della P2, Gelli e Ortolani, furono liberi di continuare nei loro furti e nelle loro frodi con protezione [dello IOR]”. Papa Wojtyla diventerà un estimatore di Marcinkus: nel settembre 1981 lo promuoverà arcivescovo, e gli affiderà l’ulteriore incarico di vicegovernatore dello Stato della Città del Vaticano. All’inizio del 1982, inoltre, Giovanni Paolo II si appresterà a nominare Marcinkus cardinale, ma il presidente dello IOR non avrà l’onore della porpora, proprio a causa degli strascichi giudiziari del più grave scandalo della storia di Santa Romana Chiesa…» (cfr. Guarino M.: «I mercanti del Vaticano. Affari e scandali: l’industria delle anime», Milano, 1998).Calando il sipario, con la diminuzione del pericolo comunista, alla buffonata della finta apertura mentale giovannea, la chiesa elegge il poco malleabile Giovanbattista Montini (Paolo VI) di Concesio in provincia di Brescia.Che non solo continua,come il predecessore,a non riconoscere Israele,ma rincula à la grand vitesse verso il buio medioevo ripescandone il desueto ciarpame.Per il pio re dei rotocalchi Enzo Biagi (definito da Craxi il moralista un tanto al chilo) l’inossidabile misogino «Paolo VI fu un santo».Biagi si professa un «laico gonfio di dubbi»,ma così sicuro delle sue papali virtù, da profetizzare che anche se «il percorso per la gloria degli altari è lungo,un giorno Giovanni Battista Montini sarà venerato».E con la stessa coerenza dei laici da burletta oratoriale Eco e Benassar, di fatto preti benché senza tonaca,classifica Paolo VI (che dice «considerato dagli Italiani il vescovo degli industriali») uomo «di sinistra perché,parlando agli operai di Sesto S. Giovanni,raccontò che i primi a distaccarsi dalla religione furono i grandi imprenditori,gli economisti del secolo scorso».E giudica Paolo VI «generoso» (non si sa in cosa) ma,poverino,«incompreso» soltanto perché «duro nella dottrina»,a cominciare dal «celibato dei preti»,da vero santo,appunto «di sinistra».Innamorato dei ricchi e dei preti celibatarî,Paolo VI detesta le donne,tollerando a malapena quelle come l’americana suor Janine Gramik,poi tutta grondante benedizioni di Woitjla e del primate di Spagna per aver sentenziato essere «l’amore tra due coniugi sempre una concessione al vizio, [e] la relazione tra due lesbiche e due gay,uniti in un vincolo impegnato e di fedeltà,eticamente buona».Il  re dei rotocalchi corre a far festa anche allo strafottente padre Eligio.Va pieno di pentimento: «Sono anch’io colpevole delle ironie che perseguitarono una volta questo frate»,quando si dimenava avvinto a baldi calciatori mostrando «i suoi slip di rosso acceso»,o quando dissipava le offerte dei fessacchiotti negli allegri locali notturni milanesi tra musiche rock e bottiglie di champagne. («Lo bevo abitualmente»,confidava,col culo d’una donnina piazzato sul suo saio,all’allibito fotografo di Panorama, «ma, si badi bene!, solo di marca Dom Perignon!», vale a dire della prestigiosa casa vinicola fondata da un domenicano di proprietà nel 2017 dei Rothschild,noti banchieri dei gesuiti).Il gaudente francescano di Cetona va incontro tutto pimpante al laico (si fa per dire) intervistatore, che confessa di provare, per l’emozione, «un groppo in gola».Che scena patetica! «Lo guardo, e con rimorso; ma mi prende a braccetto e andiamo a passeggiare nei vialetti, tra le siepi di bosso e di mirto».Pressato dall’opinione pubblica,col pianto nel cuore Paolo VI nel 1969 toglie la pena di morte dal codice penale vaticano,tenendola però di riserva,in caso di attentato alla sua persona.Poco dopo, a Manila,un prete lo colpisce con una coltellata,ma Paolo VI resta «miracolosamente illeso » grazie alla corazza d’acciaio indossata sotto la veste. Sembra che l’attentatore abbia fatto «pochi anni di carcere per il fatto che il Vaticano [non volendo sollevare vespai ndr] non si costituisce parte civile» (Rendina) Al prete di Manila è andata dunque assai meglio dello sventurato Farina,clamorosamente  perdonato da Carlo Borromeo nel modo che sappiamo, e anche del giovane Alì, altrettanto clamorosamente perdonato con l’ergastolo e la segregazione perpetua (in assenza della pena di morte) dal Perdonatore Woitjla. Che in compenso nel 1996 a Parigi tanto si spolmonò,davanti a un’entusiastica folla oceanica, invitando i mariti afflitti da robuste corna a non badare più di tanto alle scappatelle delle mogli.Nel 1976 Paolo VI inaugura all’EUR la prima Mostra d’arte sacra, per misurare il grado d’irreversibile ottundimento mentale a cui la chiesa è riuscita acondurre il moderno tanto evoluto gregge.Tra le più prestigiose reliquie esposte,i trepidi fedeli hanno profondamente adorato uno dei santi prepuzî coronanti le punte dei tanti santissimi cazzi di Cristo.Veneratissimi anche 1 degli 8 piedi di Maria Maddalena,e 1 dei superstiti 4 arti superiori di Antonio (2 tuttora salameleccati a Padova,1 a Venezia ed 1 a Lisbona).Consigliati per l’occasione devoti pellegrinaggî ad altri santuarî sparsi in tutt’Europa, dove sgranare rosarî su rosarî rimirando pettini,cinture,vesti,scarpe delle più varie forme e misure,nonché cospicue masse di capelli d’ogni colore e lunghezza,appartenuti alla sempre vergine in cielo nonché madre di almeno 8 figli in terra.Molto raccomandata,da non lasciarsi assolutamente scappare: la chiesa di Saint Jean-Le-Grand,a Besanşon,che tuttora espone gli «originali e completi indumenti di Maria e Giuseppe»,intessuti con preziosi broccati cinquecenteschi,dalle cui misure s’evince essere stata la Madonna alta circa 3 metri e il suo santo sposo 88 centimetri.Calvino era sgomento per l’enorme quantità di latte sprizzato un po’ dovunque dalle mastodontiche mammelle mariane:«Non vi è città così piccola o convento così scadente in cui non si mostri il latte della Santa Vergine».Ma come potremmo ridere dell’ingenuità dei nostri gabbati antenati,se poi noi,tanto più evoluti,c’incolonniamo in chilometriche file per inginocchiarci ai piedi di centinaia di statue di gesso piangenti acqua,olio d’oliva,sangue maschile più o meno infetto e forse,in un futuro non lontano,del buon piscio caldo sulle nostre nostre stupide teste ? Sono davvero così diversi gli odierni viterbesi che si stroncano la schiena sotto il mostruoso basamento,pesante 50 tonnellate,della torre di santa Rosa? o i pellegrini del santuario laziale del Divino Amore,che s’inerpicano ginocchioni su una lunghissima scalinata per strisciare ventre a terra ruotando attorno a grassi impettiti ecclesiastici,a leccare il lurido pavimento attorno ai loro altissimi tacchi? (RAI TRE, Doc. TV: Italiani come noi,18-02-1995).Nel 1978 i brigatisti rossi, catturato il ministro democristiano Aldo Moro con un agguato alla sua scorta, si offrono di scambiarlo, minacciando d’ucciderlo in caso di rifiuto,con alcuni loro compagni incarcerati; ma cozzano contro un muro di no dei politici (eccetto Craxi).Dopo tanti altri inutili estenuanti tentativi, finalmente si rassegnano a chiedere la sola liberazione di Paola Bisuschio,una semplice affiliata assolutamente non compromessa in alcuna diretta violenza. Dopo tante altre cocciute ripulse governative,e dopo l’insolente intimazione radiofonica ringhiata da Paolo VI: «Liberate Moro! Senza condizioni!»,il «grande amico del papa»,un papa risoluto a non versare per lui una lira.E Moro poco dopo è ucciso.Corrisponde alla consolidata tradizione della chiesa lasciare che il limone laico, una volta spremuto, sia gettato,ormai inutilizzabile utile idiota,nella spazzatura.I sacri gangster,interessati a una sola cosa,rafforzare il proprio potere,non trovavano di meglio che mostrare i muscoli.Ed ecco la raggelante voce pontificia stridere in modo che non ammetteva repliche,per esasperare gli stanchi sequestratori fino a spingerli ad eliminare l’ostaggio.Infine,nel sistematico clima di occultamento del vero e di falsi pentimenti bergogliani,volti a imbellettare l’orribile grinzosissima faccia della chiesa, l’ex segretario di Moro, istigato dai preti, si mette a cianciare di un misterioso e tenebroso diabolico nemico che, pur d’imputare malvagiamente a Paolo VI la morte di Moro,avrebbe «perfino manipolato la lettera del Papa.Vi venne inserita la frase senza condizioni,con il che si riduceva il Papato a una mera funzione di propaganda».Prendendoci per stupidi,vogliono farci credere che l’onnisciente Vicedio,benché in ottima salute fisica e mentale, avrebbe letto lentamente il proprio manoscritto davanti ai microfoni,e scandendo ringhiosamente ogni sillaba,senza capire un’acca di ciò che diceva,senza nemmeno accorgersi delle macroscopiche contraffazioni che ne ribaltavano completamente il senso.E aggiungono,dopo 40 anni di silenzio, sempre per bocca del pio segretario, che il bieco manipolatore insinuatosi, magicamente invisibile nonostante la sua corpulenza e la sua notorietà, in Vaticano e nientemeno che nel gabinetto segreto papale, altri non fosse che un celeberrimo docente universitario, grande statista e diplomatico statunitense: il sempre sorridente Kissinger, nostro fedele alleato caduto all’improvviso in preda a un satanico raptus di «opposizione e ostilità» nei confronti del romano pontefice (Corsera, 07-06-1995). Pur di non perdersi un’occasione di beffarci, i pii papisti non esitano a dipingere come campione d’imbecillità (asino di natura chi non conosce la propria scrittura) persino un infallibile papa. Il  luglio 1996, sfuggendo chissà come alla pretesca censura, il Corriere della Sera. pubblica, sotto il titolo a tutta pagina (27) MONTINI NOSTRO AGENTE IN VATICANO, un interessante pezzo sui documenti autentici divulgati dalla CIA (e raccolti in Made in USA, le origini americane della Repubblica Italiana, Rizzoli Ed.), in merito all’attività spionistica del futuro Paolo VI e del cardinale Spellman, per incarico dell’angelico Pio XII. Il quale, mentre fulminava di scomunica i Russi, «popolo senza Dio»,pungolando Hitler a sterminarli assieme agli Ebrei e facendo benedire sul sagrato del duomo di Milano dal cardinele Shuster i gagliardetti e le baionette fasciste,a nobile fine di lucro confabulava dietro le quinte col governo di Washington sul modo più efficace di pugnalarci vigliaccamente alla schiena. Dei principî che ispiravano la lotta tra le dittature e le democrazie,i sacri gangster se ne fottevano altissimamente.A loro premeva soltanto una cosa: non lasciarsi scappare il grosso business della vendita delle informazioni militari al migliore offerente,il più probabile vincitore.Bussarono quindi a molti soldi, consci dell’inestimabile valore in ogni guerra delle informazioni giacché,come diceva Wellington, «tutta l’arte bellica sta nello scoprire ciò che c’è dietro la collina, nell’accertare ciò che sappiamo e ciò che non sappiamo».Dopo la sconvolgente rivelazione della CIA,recepita dalle masse acefale nella più idiota apatia, solamente un lettore del Corriere,a firma Tesei,ha dato segno di vita dichiarandosi «angosciato profondamente come italiano e come cattolico», subito però amorevolmente soccorso da un altro dei tanti laici sui generis,Indro Montanelli, noto per la brillante superficialità, con 4 righe sullo stesso foglio (14-07-1996) intitolate PAOLO VI AGENTE SEGRETO? SIAMO SERI! Esclamativo e battuta da oratorio di terz’ordine,che senza scorta della minima prova sanciscono, contro documenti inoppugnabili, l’innocenza del criminale strafottente Vicedio.Come se fosse una gran novità una chiesa che regolarmente, che immancabilmente calpesta i deboli e blandisce i forti! L’Ariosto, molto meno pagato ma molto più lucido di Montanelli, oggi sul papato così correggerebbe alcuni suoi celebri versi: «...mentre Benito e Adolfo ebber bonaccia, / mai non li abbandonò notte né giorno: / or che Fortuna per Washington piega, / egli col vincitor l’insegna spiega» (Orlando furioso, XV, 90).Il pontificato di Paolo VI è pure contraddistinto dall’assegnamento,nel 1968, del primo premio della Critica cattolica al vendutissimo romanzo Teorema di Pier Paolo Pasolini.Evento clamoroso che segna una pietra miliare della storia chiesastica, perché mai prima Gesù era stato presentato sotto il profilo della sua attività sessuale e in una maniera tanto disinibita.Per il Tartuffe, che mostra l’astuto prete fottente la moglie e la figlia e fregante l’intero patrimonio a un ingenuo fedele,la chiesa si stracciò le vesti,gridò allo scandalo,urlò al sacrilegio,tuonò contro l’empio Molière,lo calunniò accusandolo d’incesto e ne reclamò il rogo.Ora invece esulta e porta alle stelle l’autore di un Nazzareno che riappare in carne ed ossa con tanto di giacca e cravatta,va ad installarsi,non invitato ospite,in una casa,vi mangia e vi beve a sbafo e,tra una scorpacciata e l’altra,fa martellare il suo cazzone tra le natiche di un’intera distinta famiglia milanese: padre,madre,figlio,figlia e serva sono tutti quanti,con loro piena soddisfazione,sodomizzati dal santissimo nonché divinissimo visitatore.Non meravigliamoci però noi,tanto più sciocchi dei nostri avi,se il clero,sostenuto da falangi di slinguazzanti pseudolaici,ormai può permettersi ogni e qualsiasi cosa. Se il papa non in modo metaforico, bensì effettivo,dalla sua bianca finestra protendesse su piazza Pietro il suo venerato deretano scaricandone tutto il poco raccomandabile contenuto sulla folla in visibilio,ora nessuno farebbe una piega.Ora i preti non sentono più nemmeno la necessità di camuffare le loro beffe e le loro mire materiali,al contrario di quando la gente era molto meno evoluta ma molto più accorta,molto più attenta a non farsi troppo sfacciatamente infinocchiare. Un tempo i sacri impostori dovevano camminare,per getter polvere negli occhi,a palpebre abbassate e collo torto.Oggi possono trattarci con la burbanza di don Mazzi e spernacchiarci del tutto impunemente,contando con assoluta sicurezza di mancata reazione sull’ebete passività di «una società nella quale si è molto ridotto l’anticlericalismo» (Mucci, Civiltà Cattolica, 1998).Salvo poi dal 1998 una miriade di libri e articoli anticlericali sono comparsi nelle librerie.Al 2017 la chiesa cattolica è in profondissima crisi sempre meno persone credono alla chiesa cattolica e ai suoi accoliti.
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Giovanni Paolo I (1978-1978) Fù ucciso con una dose enorme di digitalina da Marcinkus Paul (gesuita,amministratore delegato dello IOR fino al 1989) per questo ne fù vietata l'autopsia,voleva vendere tutte le proprietà della chiesa cattolica e lo IOR,e togliere il signoraggio per questo motivo anche il politico Aldo Moro fù ucciso.Avendo perso la banca cattolica del veneto di proprietà della curia del Veneto di cui il papa era amministratore delegato causa Roberto Calvi e Marcinkus,dovevano finanziare Solidarnosch in Polonia e dare i soldi ad Agnelli,De Benedetti e Berlusconi Silvio per comprare tutta la stampa per silenziarla e consolidare i loro rispettivi imperi e finanziare l'inquisizione in Sudamerica tra il 1973 e il 1987 3.000.000 persone uccise in Cile,Argentina,Brasile,Paraguy,Ecuador,Ebbe esperienze omosessuali.Giovanni Paolo I Albino Luciani,di Forno di Canale, Belluno),molto popolare per la sua innata mitezza (era gay),spira nel 1978 dopo 33 giorni di pontificato,dopo aver ingerito, mentre riposava in perfetta salute,un caffè recatogli da una premurosa suora pieno di digitalina offerta da Paul Casimir Marcinkus,in quanto il giorno dopo avrebbe dovuto sloggiare dallo Ior insieme ai suoi 113 cardinali massoni e monsignori massoni.Vi è l'elenco.E sarebbe stata anche la fine del Signoraggio cioè il debito pubblico fasullo che Giovanni Paolo I voleva togliere.Un’altra religiosa trovò poi una strana fialetta vuota sul pavimento presso il suo letto.Alle reiterate richieste di autopsia della salma pontificia avanzate,in considerazione degli avvelenamenti costellanti l’intera storia papale, da tutta la stampa internazionale,la curia romana,che nel 1958 aveva fatto per 8 giorni sbudellare e imbalsamare Pio XII dall’archiatra pontificio (poi destituito per averne divulgati i raccapriccianti particolari),respinge col massimo sdegno,come cosa tassativamente vietata da Dio,ogni indagine e verifica fisica:«È sacrilegio anche solo sfiorare un capello di papa defunto!».
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Giovanni Paolo II (1978-2005) Nel 1938 l'allora giovane Karol Wojtila lavorava alla Ig. Farben di proprietà della chiesa cattolica (la nota azienda nazista diventata le 5 Big Pharma dove creano tutte le medicine compresi gli anticoncezionali e i vaccini vedasi capitolo 4.01 I crimini dei gesuiti capitolo Le Multinazioneli dei gesuiti ) dove si produceva il Cyclon B,il gas usato nei campi di concentramento nazisti in Polonia.Aveva un amante,la filosofa polacca Anna Teresa Tymenieck.Convinto sostenitore del pedofilo Marcial Maciel,fondatore della Legioni di Cristo,ha beatificato 1.338 persone e canonizzato 482 persone [7],nei 4 secoli precedenti solo 300 santi(per ogni beatificazione € 2 milioni,molte di queste persone erano noti pedofili e criminali per la chiesa cattolica sono grandi santi cattolici perchè hanno portato soldi alla chiesa "Pecunia non olet" dicono i gesuiti).Clamorosa dichiarazione di Ali Agca alla tv turca:“il Vaticano mi ordinò di sparare a Giovanni Paolo II”.La banda della Magliana è da oltre 50 anni in simbiosi col vaticano,sia per l'omicidio di Luciani e il tentato omicidio di Karol Wojtila (non era solo Ali Agca implicato  "è stato organizzato dai gesuiti sia l'omicidio che il tentato omicidio") .Inoltre è anche la responsabile della sparizione del cadavere di Emanuela Orlandi vittima di un festino hard con Marcinkus ,gesuita,coinvolto.Il cadavere della Orlandi è stato buttato nel cemento in una palazzina in costruzione da Danilo Abbruciati. Basterebbe andare a cercarlo con tecno del 21° secolo ,Sabrina Minardi ha dato sia la via che il numero.Nel 1983 Danilo Abbruciati ,braccio destro di De Pedis,stava facendo lavori di ristrutturazione.Sabrina Minardi era la compagna di Renatino De Pedis ,boss della banda della Magliana ,il successore è Diotallevi che fa affari col vaticano tramite i padri Camilliani tutti arrestati.Lo Ior incamera da almeno 150 anni i ricavi delle attività criminali della Mafia (Sicilia,Puglia,Campania e Calabria le 4 mafie dell'Italia) oltre € 250 miliardi annui al 2019 ripulendoli sono i famosi conti non intestati dello Ior,di cui il vaticano non vuole rilasciare documenti per sapere di chi sono e da dove provengono i contanti,trasferiti dal 2015 al 2016 a Francoforte in Germania per far credere che lo IOR sia stato ripulito in realtà il riciclaggio continua in Germania ("Pecunia non olet" "Il denaro non puzza") .Marcinkus violentò Emanuela Orlandi? Sabrina Minardi e i soldi sporchi del Vaticano : Nuovi tasselli sul caso Emanuela Orlandi: chi crede a Sabrina Minardi.Il noto antropologo Alfonso Maria Di Nola (docente di storia delle religioni) ha definito “papa mediocre, di scadente livello intellettuale, incapace di affrontare la gravità dei tempi perché passa da impensate aperture a chiusure ideologiche tipiche della teologia medievale”; ma, come sottolinea Guarino (1998), «…popolarissimo e carismatico grazie ad un’immagine mediatica che ne ha fatto un Pontefice-divo: “È bello, è forte, è un divo, smuove gli istinti di Eros e di Vita, libera la Chiesa da tetraggini, sembra aperto al mondo perché ha una piscina e va a sciare”. Un papa “medievale” ammantato di “modernità”, che in attesa di celebrare “il primo Giubileo dell’era telematica” (parole sue) ha deciso qualcosa che nessun suo predecessore aveva osato: concedere lo stemma del Vaticano per pubblicizzare prodotti commerciali. È accaduto nell’ottobre 1995, dopo l’ultima sua visita negli Stati Uniti. In pratica il papa ha autorizzato alcune aziende ad utilizzare lo stemma pontificio a scopo commerciale. Secondo il quotidiano finanziario Americano “Wall Street Journal”, il mercato USA verrà presto invaso da una serie di oggetti targati Vaticano: magliette, cartoline, gioielli, orologi, gadget d’ogni tipo. La spudorata operazione commerciale, reclamizzata con spot pubblicitari, è curata dall’Archivio Vaticano. Si calcola che il giro d’affari porterà nelle casse dello IOR circa $ 20 milioni l’anno [oggi $ 50 milioni]…» (cfr. Guarino M.: Op. cit., Milano, 1998).Giovanni Paolo II era del Rotary Club : Protegge spudoratamente lo spregiudicato monsignor Paul Marcinkus «…che per volontà del Santo Padre viene confermato alla presidenza dello IOR. Una decisione inspiegabile [(33)], che suscita sconcerti in Vaticano e polemiche in Italia, ma che riaccende le superstiti speranze di Michele Sindona. […]. Il finanziere […] organizza l’omicidio del liquidatore della Banco Ambrosiano, Giorgio Ambrosoli. L’11 luglio 1981, a Milano, dopo aver testimoniato di fronte agli investigatori americani in merito alla documentazione sindoniana che ha scoperto durante la procedura liquidatoria, Ambrosoli viene fatto assassinare dal killer di “Cosa nostra” William Aricò. […]. Ad agosto Marcinkus convoca Calvi in Vaticano e gli detta le condizioni per un accordo che favorisce lo IOR, ma che il presidente dell’Ambrosiano non può rifiutare. Calvi è costretto a sottoscrivere una lettera di manleva con la quale si addossa tutte le responsabilità per le operazioni passate, presenti e future dell’Ambrosiano, liberando Marcinkus e la banca del papa da ogni possibile addebito; in cambio lo IOR fornisce al presidente del banco Ambrosiano alcune lettere di patronage garantendo le posizioni debitorie di una serie di società estere dell’Ambrosiano. L’accordo-capestro ha un termine: il 30 giugno 1982, data dopo la quale Calvi si impegna a pagare allo IOR una penale di circa 300 milioni di dollari [= a circa € 40 miliardi attuali (2017),nelle casse introitate dallo IOR il totale era di $ 1,2 miliardo = a circa € 3,5 miliardi (2019)],da allora 1,2 milioni di correntisti hanno avuto i loro conti svuotati mai rimborsati (ma i crack bancari in Italia dal 1981 al 2019 sono oltre 200,tutti gli 88 gruppi bancari in Italia appartengono alle 50 fondazioni bancarie cattoliche senza scopo di lucro appartenenti  alla chiesa cattolica esenti da tasse ) somma che libererà definitivamente lo IOR. In pratica Marcinkus accorda a Calvi 10 mesi di tempo per salvare la situazione dell’Ambrosiano fornendogli documenti utili per tranquillizzare i mercati e per trovare nuovi partner e nuovi capitali; nel frattempo, lo IOR deve essere liberato dal ginepraio debitorio che ha contribuito a creare nelle casse della società dell’Ambrosiano.Il 9 giugno Roberto Calvi si dà alla fuga. Il 17 giugno si svolge l’ultima drammatica riunione del consiglio di amministrazione dell’Ambrosiano.Il giorno successivo, 18 giugno, Roberto Calvi viene rinvenuto cadavere a Londra, impiccato sotto il Black Triars Bridge.Alla fine del giugno 1982, i commissari insediati al vertice dell’Ambrosiano rilevano come gran parte dei crediti riguardano la costellazione di società estere legate allo IOR; si rivolgono quindi a Marcinkus, invitando la banca del papa a onorare i debiti. Ma il presidente dello IOR è irremovibile: non intende sborsare un soldo.Benché non ritenga di dover onorare i propri impegni debitori esteri, lo IOR subisce un grave nocumento.Al punto che deve mobilitarsi in prima persona il Santo Padre.Wojtyla annuncia infatti che il 1983 sarà proclamato Anno Santo straordinario : una decisione del tutto estranea ad esigenze spirituali, ma dettata dalla necessità di fare affluire denaro contante nelle esangui casse della Santa Sede [tanto da non esitare, nel 1991, a ricorre persino all’illecito riciclaggio di “parte della maxitangente dell’Enimont” Grazie al complice avvallo di papa Wojtyla [grato per il trasferimento dei fondi del Banco Ambrosiano in Polonia per sostenere Solidarnosc,per il consolidamento degli imperi finanziari di Berlusconi,Agnelli e De Benedetti da allora la stampa è  silenziata ) Marcinkus rimarrà insediato al vertice dello IOR fino al 19 giugno 1989, quando lascerà la guardia della banca papale e l’Italia per ritornarsene nella natìa Chicago. Il 16 aprile 1992 il Tribunale di Milano comminerà pesanti pene detentive per la bancarotta fraudolenta: ma tra i condannati mancherà il nome di monsignor Paul Casimir Marcinkus…» (cfr. Morgan-Witts M., Thomas G.: «Pontiff», Garden City, 1983).Sui mass media però l'antefatto viene taciuto.... e silenziato,fù con i soldi del crack del Banco Ambrosiano nel 1982 che il vaticano ha comprato l'intera stampa e giornali e televisioni.Dalle indagini della commissione politica di Tina Anselmi .Lire 1.200 miliardi oggi sono € 162,1 miliardi li divisero tra Agnelli,De Benedetti e Berlusconi con cui ingrandirono i loro imperi finanziari.Da allora in Italia, la stampa e le tv hanno il bavaglio,soprattutto quando si tratta delle malefatte finanziarie e non della pagana anticristiana chiesa cattolica.La revisione del 1984  il Nuovo Concordato (ma non il Trattato) fù rivisto,dopo lunghissime e difficili trattative.La revisione portò al nuovo concordato venne firmata a Villa Madama,a Roma,il 18.02 dal presidente del consiglio Bettino Craxi,per lo stato italiano e dal cardinale Agostino Casaroli,segretario di Stato,per la Santa Sede.Il Nuovo Concordato stabilì che il clero cattolico venisse finanziato con l'8/1000 del gettito Irpef,e che la nomina dei vescovi non richiedesse più l'approvazione del governo italiano.Nelle scuole si può chiedere l'esenzione dall'ora di religione cattolica,prima obbligatoria,tuttavia restò curriculare.La scelta deve essere effettuata e comunicata all'atto di iscrizione prima dell'inizio dell'anno scolastico.Dal 1948 al 2019 lo stato Italia ha dato al Vaticano € 71 miliardi di 8/1000 e che il signoraggio sulla moneta ha dato al Vaticano tramite le sue banche centrali  € 100 miliardi annui x 72 anni = € 7.200 miliardi.Quando il popolo chiederà la restituzione di questi soldi con l'abolizione sia del Concordato,del Trattato e del Signoraggio ritornando padrone della propria moneta si libererà dalle catene ecclesiastiche ? Dopo il 1984 i costituzionalisti ritengono che il Concordato possa essere sottoposto a referendum,non avendo la valenza di un vero e proprio trattato internazionale fra stati ma solo di accordo con una confessione religiosa dalle Statistiche 2018 (capitolo 5 il cattolicesimo scomparirà del Rapporto Omega) solo il 9% al Nord d'Italia e il 30% al Sud vanno in chiesa la domenica,è una minoranza  € 820 miliardi annui costa lo Stato in Italia : oltre il 67% viene trattenuto dal Vaticano (ma anche nei restanti 197 stati del mondo è cosi),il resto rimane al Popolo tramite le pensioni.A quando l'Abolizione ? Tutti i politici che ci hanno provato sono stati uccisi dai gesuiti sono responsabili dell'assassinio di giovanni paolo 1°,il tentato assassinio e il successivo avvelenamento di giovanni paolo 2°, l'assassinio dei 2 Kennedy,i presidenti americani, e l'assassinio di Wim Duisenberg,ex direttore della Banca Centrale Europea,Aldo Moro che introdusse il 500 lire esente da signoraggio una settimana dopo aver firmato il decreto delle 500 lire esenti da signoraggio fù rapito e ucciso dalle brigate rosse (altro nome dei servizi segreti italiani) ma guidati sempre dai gesuiti (che sono i suoi superiori il 1° generale dei gesuiti fù Hammurabi il capo della polizia segreta dell'antica Babilonia in 7.000 anni la struttura di potere dello stato della dio-dea baal non è cambiata),Giovanni Falcone e i 34 giudici uccisi dalla mafia mah sempre pilotata dai gesuiti perchè la mafia fin dalla sua creazione usava e usa lo Ior per riciclare i suoi soldi nel 2018 € 250 miliardi in nero e esentasse,adesso lo Ior tramite Jp Morgan e Goldaman Sachs uffici esteri a Francoforte in Germania,Giorgio Ambrosoli,Calvi Roberto che voleva rendere pubblici i conti in nero del sistema Clearsteam in cui il vaticano col lo IOR compare in tutte le azioni malvagie dal 1930 fino a oggi pochi sanno che esisteva già lo Ior (fù creato nel 1867 per nascondere gli introiti criminali e le evasioni fiscali della nascente borghesia industriale sia in Italia che nel mondo) gli fu cambiato il nome nel 1942 ,anche il presidente della BCE assassinato per aver reso pubblico il signoraggio.Nel 1993 la scoperta della complicità della Santa Sede nel riciclaggio illeggittimo dei partiti,ai quali estorceva tangenti fino a a importo del 25%," "Certo che il Vaticano ne traeva profitto!ma incassava senza contropartita".La beffarda giustificazione  influì sul gettito irpef e Wojtila gioì per l'introito superiore alle attese(Chiesa cattolica soddisfatta 12.04.1994 Corsera)Il giudice Italo Ghitti che a proposito della pretesa buonafede circa i soldi sporchi riciclati con esosissime tangenti dallo IOR "il Vaticano non è credibile"(corsera 18.03.1994 pagina 3 .La tax camerae di Leone X istituita nel 1513 esiste ancora oggi.Inglobò ,grazie a un truffaldino codicillo inserito nel Nuovo Concordato e nella prassi mantenuto segreto,ben il 75% del gettito complessivo avendo ottenuto solo il 41% dei consensi (l'Incontro,Torino,N.4 a. XLVIII 1996),Nel 2017 in una intervista Antonio Di Pietro,magistrato diventato politico,ha detto "... abbiamo scoperto che il giro di tangenti era 150 miliardi di lire annui ,il 50% andava ai politici,il restante 50% mistero (alias Vaticano e oggi è ancora così.).E' stato l’ennesimo «…capo di una monarchia assoluta distintasi nei secoli per la sua barbarie. La Chiesa che ha perpetrato e benedetto il massacro di milioni e milioni di uomini e donne torturate, bruciate, uccise in nome della croce non è il ricordo di un passaggio ormai rinnegato, ma ha trovato in Wojtyla un degno epilogo. Karol Wojtyla in 27 anni si è distinto per le sue scelte reazionarie.E' stato responsabile della diffusione dell’AIDS in Africa dove la pubblicizzazione e l’uso dei preservativi avrebbero potuto salvare dalla malattia milioni di persone, fra cui tantissimi bambini.Ha dato copertura al dittatore, torturatore ed assassino cileno Augusto Pinochet, al quale ha stretto la mano durante un viaggio nel martoriato paese sudamericano, nelle cui carceri vivevano straziati migliaia di oppositori politici. Non una parola per le vittime ma benedizioni per il carnefice e la sua famiglia. Egli ha indossato le vesti della pecora e quella del lupo a seconda degli interessi dell’organizzazione di cui è stato sovrano. […] Sostenne e giustificò le guerre che hanno insanguinato la ex Jugoslavia. Con la Croazia cattolica, contro musulmani e ortodossi, il papa dell’“ecumenismo religioso” ha fatto santo Stepinac, il cardinale che a fianco dei fascisti croati si schierò con Hitler, “inviato da Dio” e benedisse le innumerevoli atrocità perpetrate dagli ustascia con la complicità delle truppe di occupazione italiane.Ha protetto e sostenuto il Cardinale Pio Laghi, già Nunzio Apostolico in Argentina ai tempi della dittatura che massacrò 32.300 persone(di cui l'attuale papa Francesco I era il responsabile militare dell'america Latina quindi genocida).Pio Laghi benedisse e coprì i torturatori e gli assassini.E' stato il capo di una multinazionale con interessi ramificati in tutto il mondo e redditi elevatissimi in un pianeta dove la maggioranza della popolazione sopravvive con meno di $ 2 dollari al giorno.Un “paladino della vita” che ha mantenuto un atteggiamento ambiguo nei confronti della pena capitale, è stato l’artefice di una cultura di oppressione.Una cultura che vorrebbe la mortificazione della vita delle donne, condannate a partorire ad ogni costo bambini malformati o destinati alla morte per fame.Ha santificato i preti spagnoli che si schierarono in armi con le truppe del Cattolico-fascista Francisco Franco. Questi santi martiri volevano rinverdire i fasti della chiesa di Torquemada e dei quemaderos, i “forni collettivi” dove gli eretici erano cotti a fuoco lento…» (cfr. Art. «Sulla morte di Karol Wojtyla», diffuso dalla Commissione di Corrispondenza, F.A.I., 2005). Infine, si devono ricordare gli assassini commessi in Vaticano il 4 maggio 1998.  (cfr. Vergès J., Brossollet L.: «Assassini in Vaticano, 4 maggio 1998» Ed. it., Milano, 2002). Si pensi che pontefice Giovanni Paolo II (1978-2005), con ogni evidenza per trarne vantaggi, oltre ad ostentare con grande teatralità, in ogni occasione, atti estremi di recitata umiltà , ha persino avuto l’ardire di chiedere “perdono” per gli errori commessi dalla Chiesa e per tutte le atrocità commesse dal “Cattolicesimo” in passato, e che impunemente continua a commettere in presente e continuerà a commettere in futuro! Ciò nonostante questo pontefice sarà santificato ad onorem per chiara fama coram populi,proprio da quel popolo ingenuo, abilmente plagiato ed indotto al fanatismo,da lui continuamente incrementato, con notevoli vantaggi esclusivamente per l’associazione dei santificatori! CIA, il Papa Giovanni Paolo II, Bush Sr. e Jr., Bill/Hillary Clinton hanno fatto rituale sacrificio bambino.La rete mondiale della pedofila  :
Giovanni Paolo II fece santo (1482 ne ha fatti santi più di tutti i suoi predecessori) fra Bartolomeo de Las Casas il devotissimo alla madonna che per primo suggerì l'idea della tratta dei negri più robusti degli indios.Nel 1996 Woitjila volò in Vandea (come sempre a nostre spese) visitò trepidante la cara chiesetta dove preti e devoti avevano inaugurato,inchiodando al portone un giacobino,una serie di orribili atrocità (455 repubblicani furono sepolti vivi) e dal pulpito di Reims da una esaltò i "grandi ideali di libertà,fraternità e ugualianza" dall'altra esortò i francesi a riconoscere nel criminale cattolico Clodoveo(Vedasi papa Simmaco 498-513) ,anzichè nel generoso patriota pagano Vercingetorige,le proprie nobili radici (La Stampa,"il Papa ribattezza la Francia" "Un trionfo la cerimonia per Clodoveo" 23.09.1996),In Italia una casa editrice (Insieme con Gesù, del domenicano Mbukanma) avrebbe partorito un Appello divino, rivelazioni fatte a suor Anna Alì, una keniota del Buon pastore, corredato da varie istantanee (scattate a Gesù dalla stessa), che «da anni ha regolari apparizioni divine, che si manifestano ogni settimana, immortalate su pellicola per consiglio dell’arcivescovo Milingo» (Corsera, 06-02-1994),il sant’uomo lanciatosi dal baobab per mettersi all’ingrasso in Lombardia, dove ha operato infiniti miracoli prima di sposare una coreana con un rito pagano orientale e quindi ritornare trionfalmente, pregato e supplicato da un belante Woitjla in grembo a santa madre chiesa.Accorrendo con altri 700 preti anglicani tra le braccia della chiesa cattolica, sdegnati per il sacerdozio conferito ad alcune donne inglesi, il reverendo Anthony Kennedy del Lincolnshire si è così espresso: «Maledette bastarde, se potessi le ucciderei tutte, quelle streghe dovrebbero andare al rogo!» (Corsera, 12-03-1994). Che soddisfazione per il feroce Woitjla, tanto rabbiosamente misogino da sbraitare: «La donna sacerdote è un’offesa a Cristo!».Finita la gran cuccagna della tortura e dell’assassinio sistematico dei dissidenti, finita la più ampia facoltà d’imporre col terrore alle donne di coprirsi interamente, adesso devono contentarsi di rilanciare cautamente l’idea che le fedeli «imitino le musulmane,coperte come la Madonna, che veste tanto bene» (Radio Maria, don Livio, 13-7-2001, ore 10,50). Proposta pronunciata dal direttore della radio più grondante benedizioni papali, che ha eccitato al diapason gl’imberbi ganimedi avversi alle donne di cui si circonda, tanto che uno dopo qualche giorno lo invita a citare un paio di battute misogine di padre Pio, il losco briccone canonizzato da Woitjla. Il prete esita, si schernisce, ma infine cede: «Va bene, sì, - sbotta con un’isterica risata - ve la racconto: una volta il santo s’imbatte in una donna a braccia scoperte e le dice: Ti segherei le braccia!, e ad un’altra: Hai le gambe nude, bruceranno all’inferno! ». Dal che si arguisce che anche il buon padre di Pietralcina occupa un posto di particolare riguardo in paradiso, tra i più accaniti omosessuali, da Innocenzo VIII benignamente esentati dalla castità. Alla quale sono invece sempre rigorosamente tenute le donne, con l’obbligo di modellarsi sulla fantomatica castità di Maria che, benché madre di numerosa prole, è generatrice d’una gran messe di cattoliche supervergini, vergini e semivergini.l’ex pezzente rumorosamente santificato da Woitjla padre Pio da Pietralcina, il quale (vedi il film in sua gloria interpretato da Castellino più volte messo in onda televisiva), divenuto arcimiliardario, fa morire di crepacuore il proprio misero padre, che si trascina faticosamente fino a lui per vederlo un’ultima volta, e si vede negato anche qualche spicciolo per il biglietto di ritorno ferroviario in terza classe. Vani erano stati i tentativi del povero vecchio ridotto in miseria, con voce sempre più fievole, d’impietosire il figlio col ricordo di «tutti i miei sacrifici per farti studiare».Comodamente stravaccato in un seggiolone davanti al proprio genitore ritto sulle gambe malferme [come appare nella prima versione del 2002, ora,dopo la nostra critica, astutamente tagliuzzata],l’uomo del demonio non aveva mollato una lira: «Ho fatto voto di aiutare solo i poveri, escluso me e i miei parenti».Si alza senz’alcuna fretta solo quando vede lo sfinito genitore cadere al suolo ed entrare in agonia, ma gli si avvicina per forzarlo a un’umiliante confessione auricolare ed estorcergli,fissandolo accanitamente, un atto di contrizione per una sua lontana e veloce avventura extraconiugale.O come il moderno «don Ottomiliardi», oscuro curato di campagna venuto alla ribalta della cronaca come entusiastico benefattore di se stesso e del proprio nipote (Corsera, 14-09-1994).Quando anche Woitjla fu colpito dal dito di Dio (costatogli una brevissima degenza nel 1981), seppe poi magistralmente rivoltare la frittata pro domo sua traendone gran profitto pubblicitario con la Salvifici doloris, il dolore che, se colpisce un prete o un bigotto, non è mai mandato da Dio per punire ma per salvare (ib., 24-10-1983, p.11: «La mia malattia è un merito per il Paradiso»).Woitjla carezzante i capelli bianchi della madre di Alì Agca,ma i giornalisti tacciono sul fatto che subito dopo,a telecamere spente,il Gran Perdonatore ordinò ai proni reggitori della sua colonia (ex Italia) di costringere il suo fallito attentatore in duro isolamento, per quindi farlo consegnare dopo una ventennale prigionia, in un suo accesso di bontà giubilare, alla Turchia, dove scontare altri 34 terribili anni di carcere. ora possiamo godere, a suffragio della sfrenata criminalità papale, di una serie infinita d’esilaranti sproloqui, come: «La Chiesa è sempre stata un baluardo di libertà e tolleranza. Permise persino [non riuscendo a ghermirlo e bruciarlo pur avendo sempre tentato di farlo!] che Dante mettesse all’inferno tutti i papi!» (Radio Maria, don Livio, 29.09.2001).Con questa e mille altre consimili estorsioni,soprattutto a danno dei moribondi,la chiesa ha accumulato mostruose ricchezze,come i preziosissimi gioielli accatastati nel Tesoro di s. Pietro, che ora possiamo ammirare,dopo lunghe ed estenuanti code (10.000 visitatori il giorno) e a salato pagamento (€ 27 euro a testa nel 2017), nel gran magazzino di refurtiva di provenienza italiana chiamato Musei vaticani. Ma la sacrilega fame dell’oro non si placa mai. «Non possiamo più continuare a pagare ai preti l’affitto di mezzo miliardo per la nostra scuola», lamenta «un alunno della statale di via dei Gelsomini di Milano, costretto coi compagni a traslocare» (Italia 8 TG, 1-3-1995): piccolo esempio del bestiale sfruttamento di milioni di sudditi da parte dei «sacerdoti in lotta con la [propria] povertà», come lo sbraitante don Mazzi, il prete da marciapiede, che propina predicozzi ai pezzenti dalla sua lussuosissima Automobile e sfrutta gratis la TV italiana come mezzo per inveire e sputare sull’Italia (Rai 1, «Domenica in», 12-3-1995). Miriadi di cittadini pagano esosi affitti al povero clero,proprietario di decine di migliaia di case, terreni, negozi, laboratori, capannoni, industrie, stadî, palestre, piscine, ecc. (come i 1000 grossi stabili nella sola Roma e i 400 capannoni industriali intorno a Milano), tutta roba piagnucolosamente inglobata con l’esca di fantomatiche beneficenze.Don Livio,strappa lacrime ai citrulli intenerendoli sul… bisognoso Vaticano, «i cui dipendenti laici sono pagati la metà degli statali italiani» (14-07-95, Radio Maria,l’unica emittente captabile, con Radio Vaticana, fin dalla Luna).Povero, denutrito Woitjla, che nel 1999 si è degnato accettare il regalino natalizio FIAT: una superautomobile a prova di bomba del valore di appena…3 miliardi di lire, e nel 2004 una fiammeggiante Ferrari testa rossa! Ma l’ateo don Livio può permettersi di gioire in pubblico per gli stracolmi forzieri ecclesiastici senza timore di contraddirsi tra cui molti affamati pensionati da lui convinti al digiuno per mandargli danaro, tanto danaro (Radio Maria ha uno stramiliardario giro d’affari),paghi di udirlo sbraitare che «non è colpa del clero se ha ereditato palazzi sfarzosi e se gli straccioni hanno eretto a Dio imponenti cattedrali» (ib.).La radio prediletta alla faccia delle sbiascicate papali richieste di «perdono per i passati errori», con la più spudorata apologia dell’Inquisizione, che secondo il veridico mons. Invernizzi era [benché madre di tutte le più bieche polizie segrete], un’opera pia esercitante «una funzione moderatrice e che ai suoi prigionieri [da lei spesso storpiati e orribilmente mutilati prima del rogo] cambiava le lenzuola due volte alla settimana. Roba da grande albergo!» (Radio Maria 13-08-1996).Quanto al cupolone di S. Pietro, oggi, dopo 500 anni non copre più il massimo tempio cattolico.Woitjla (che nel 2003 ha constatato con compiacimento di aver perso adepti in Europa ma di averne guadagnati in Africa ed Asia) nel 1990 ne ha inaugurato uno gemello, ma più alto e più largo (la piazza antistante ha un colonnato addirittura doppio del romano) a 200 km da Abijan. La sovracupola (alla faccia dei 7 milioni di bambini annualmente morti di fame) è ricoperta da una spessa lamina d’oro visibile coi suoi accecanti barbagli a grandissima distanza. Le pareti interne sono decorate con chilometri di arabeschi in oro zecchino. Intorno al colossale complesso (compreso l’annesso nuovo Vaticano), tutto refrigerato da ultrapotenti condizionatori, si stende a perdita d’occhio la savana brulla e rinsecchita, abitata da babbuini, serpenti e gruppetti di negri scheletriti. Ma a preti e suore non basta vivere in un’aria deliziosamente temperata e mangiare e bere a crepapelle. Nelle sere carezzate da fresca brezza se la spassano in barchetta, cullati dalle onde di un laghetto scavato davanti alla basilica, dove l’acqua è immessa, alla facciaccia degli assetati, attraverso grosse condutture sotterranee che la prelevano da montagne distanti 500 (cinquecento) km. Il Santo Padre è sceso pomposamente ad ammirare il tutto davanti a giornalisti d’ogni provenienza, fuorché dall’Italia che, bestialmente sfruttata dal clero che si degna onorarla addossandole le ingentissime spese di costruzione, è però tenuta all’oscuro di tutto e non sa che il mondo ride a crepapelle del nostro abietto servilismo. E ciò grazie alla papistica autocensura osservata dalla suddita stampa. Nel gigantesco aeroporto da noi ugualmente omaggiato al clero a lato delle mastodontiche costruzioni (nuovo Vaticano compreso), planano migliaia di aerei gremiti di turisti d’ogni condizione, razza e colore provenienti dai più lontani angoli della Terra, fuorché dall’Italia, le cui linee aeree sono tenute, per non far aprire troppo presto gli occhi agli Italiani, del tutto scollegate dalla vergognosissima nuova S. Pietro.Oggi la chiesa si esprime ancor più mielosamente, ma non demorde: sotto manto d’agnello, le sue febbricitanti pupille sono sempre attente a cogliere l’occasione propizia per iugularrci e calpestarci, come nella Polonia postcomunista del 1993, subito brutalmente clericalizzata e regredita al medioevo mediante la mostruosa codificazione di pene detentive contro i liberi pensatori. Frattanto, don Ernesto Balducci si compiace delle «mille donne bruciate per ogni uomo dall’Inquisizione», mentre il tenebroso don Gabriele Amorth fa sapere di aver compiuto in Vaticano, assieme a Woitjla, degli esorcismi contro la stregoneria (Epoca, 03-08-1993) nel dolce presagio di nuove cacce alle streghe, che nella sola Roma «sarebbero il 10% dell’intera popolazione» (ib.), perché «il Demonio s’impossessa più facilmente delle donne» (RAI 2, «Mixer», 03-03-1993). Come stupirci poi degli sprovveduti due giovani sposi di Polistena, che nel 1994, inebetiti da tre preti, tentarono di scacciare il diavolo dal corpo della figlioletta di due mesi ingozzandola d’acqua benedetta fino a farla morire? E i giudici non hanno condannato i volgarissimi venditori di fumo, bensì, e molto severamente, i due poveri sempliciotti criminosamente plagiati che, con incrollabile fede, attendevano il miracolo. Molto comodo, furbesco e soprattutto clericalmente assai redditizio, aver depennato dal codice penale il reato di plagio! Fortunati Italiani! tanto improntati dei «valori morali» inculcati dalla woityliana Radio Maria impegnata nella diffusione della superstizione! tanto combattiva contro gli «eretici e i nemici della Chiesa» (05-09-1996) e imbevuta di quello stesso odio antievangelico fomentato in Ulster, Croazia e Bosnia-Erzegovina, e qui mascherato da infinite chiacchiere su (del tutto inesistenti) differenze razziali! Per più allegramente giubilare nel 2000, Woitila dà motu proprio un colpo di spugna a tanto simpatici e lievi pontificî «errori», e ci beffa biascicando smozzicate richieste di perdono «per quei cristiani che deviarono», affinché si creda che non i vertici ecclesiastici, ma solo «alcuni cristiani, certi cristiani, nel passato hanno compiuto azioni poco cristiane». Per darla a intendere che solo dei periferici, oscuri, misteriosi, fantomatici cristiani… Chissà chi! Che papale bontà! Che pontificia generosità! Il boss più sanguinario della Terra mente perdona magnanimo ai creduli la loro cieca obbedienza agli imperiosi e implacabili sacri boss! E ciancia di devianti per poter assolvere i veri carnefici, di cui molti solennemente canonizzati, e continuare ad infangare le loro vittime richiamando l’idea di nebulose colpevoli deviazioni, ossia le eresie dei martirizzati. Scaricando le proprie colpe sulle sue vittime la chiesa acchiappa due piccioni con una fava, oltre a provare l’impagabile soddisfazione di darla ancora a bere alle stolide masse. Vecchio gioco, fin troppo abusato.Nel 1517 fa la riforma allora milioni di gabbati insorsero con le armi in pugno contro il potere della chiesa, mentre adesso non si osa nemmeno spernacchiare il tracotante Sputasentenze che a nostre spese scorazza per il mondo intimando agli affamati di procreare come mosche, «mangiando meno, digiunando e risparmiando» per la fabbrica di nuove chiese, di cui un centinaio in progetto nei soli circondari di Roma e Milano (Angelus del 26-11-1994).Ancora il  maggio 2002 l’Osservatore Romano porta l’infame domenicano Pio V a sublime esempio di santità, per la sua «pietà religiosa», l’eccezionale attaccamento alla Madonna e le quotidiane tre corone di rosario ipocritamente sgranate.Così doveva pensarla anche l’ineffabile Woitjla, andato a trionfare 3 volte in Croazia alla faccia di 1 milione di civili serbi massacrati in Yugoslavia dal 1941 al 194(senza contare gli assassinati nel 1995 soprattutto in Krajina) dai suoi cari clerico-fascisti e clerico-croati guidati da 200 francescani e dal criminale arcivescovo Stepinac, da lui beatificato.Non pago di tanti scempî, il borioso Woitjla ha preteso, agitando minacciosamente sotto il naso dei nostri flaccidi governi lo scartafaccio dell’infame nuovo concordato, ben 114 edifici monumentali per la cui conservazione dal 1945 l’Italia spende cifre da capogiro, edificî ornati da Giotto, Caravaggio, Reni, Carracci, Algardi, Bernini, ecc., nonché l’immenso orologio solare di Augusto, e ciò in spregio alla Costituzione che sancisce irrinunciabili e inalienabili i tesori del nostro patrimonio storico.E li esige, in cambio di niente, in pieno ed assoluto possesso, per poterli poi smerciare al miglior offerente sul mercato mondiale. «Allarme ingiustificato», rispondono gli impudenti vescovi ai rarissimi Italiani preoccupati, dopo aver visto vendere la Cappella Sistina alla Nippon Corporation (Corsera, Bertelli: «L’arte al Vaticano? Una rovina», 22-02-1996).Con la stessa paolina doppiezza,il «banditore di pace» Woitjla saboterà la prima guerra dell’alleanza atlantica contro i suoi fratelli in Allah iracheni sentenziando che «non esiste guerra giusta o ingiusta,è sempre ingiusta»,salvo poi benedirla ufficialmente, per trarne materiale profitto, all’ultimo momento; ma poi, sempre sulle orme di P., il «banditore di pace» di turno fomenterà con plateali istigazioni, per poter sgomitare a danno dei sopraffatti ortodossi, il sanguinoso smembramento della Jugoslavia, e infine ci appiopperà l’epiteto di «vigliacchi» per coinvolgerci nella sporca bagarre, con strafottente incongruenza da lui battezzata «guerra giusta per la Bosnia» (Corsera, 23-07-1995).
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Benedetto XVI (2005-2012 ancora papa regnante) Membro della Gioventù Hitleriana e dell'esercito tedesco durante la II guerra(Crociata) mondiale.Ha presentato,come testimonial,i cannoni anti-aerei delle BMW che utilizzò il lavoro degli schiavi.Come ex nazista è responsabile per i crimini di guerra.Nel 1982 diventa Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede,ex Suprema Congregazione della romana e universale Inquisizione.Ha attivamente protetto e sostenuto noti pedofili e bloccato le indagini degli abusi della chiesa sui bambini (Crimen Sollecitationis,1922 convalidata nel 1962,riconvalidata nel 2014 da papa Francesco),appartenente al Nono Cerchio della chiesa cattolica,a cui tutti i papi bianchi dal 1773 hanno aderito partecipando a omicidi di bambini rituali e strupri.Nel 2011 nuovo libro su Gesù 1,8 milioni di copie :Nel 2012 a dicembre 3° Libro su Gesù,altre 1,8 milioni di copie.Costa € 17 introito = € 30.600.000 per la Lev (Libreria Editrice Vaticana) il 20% quindi € 7.200.000 nel conto personale numero 1 dello Ior.Da vari forum  : I libri di Ratzinger vanno a ruba? Certo, li acquistano i prelati per regalarli...Il gestore di una libreria che conosco mi ha confessato di aver venduto il 90% delle copie dell'ultimo libro del pastore tedesco a preti, suore e alla diocesi della città... Come per i precedenti libri di Ratzinger... In seguito donati gratuitamente a personalità più o meno importanti che hanno fatto visita ai pezzi grossi delle varie diocesi...Per quanto riguarda le vendite delle encicliche in Italia Famiglia Cristiana ne aveva vendute, insieme ad 1 tiratura speciale del settimanale, oltre 1 milione per ognuna delle 2 encicliche (normalmente sono circa 950.000 copie stampate, con 3,5 milioni di lettori, ma a seconda del periodo dell’anno le copie aumentano a più di 1,5 milione)… Benedetto XVI è gay con la gendarmeria vaticana ha avuto più rapporti omosessuali.Benedetto XVI e' gay il suo amante è un giovane di 30 anni : http://www.net1news.org/il-papa-%C3%A8-gay-secondo-la-rivista-fresh.html . rivelazioni da un teologo tedesco Berger a una giornalista tedesca.http://www.uaar.it/news/2011/04/16/il-teologo-berger-benedetto-xvi-e-gay/ Ratzinger percepirà  una pensione di € 2.500 mensili.
Papa Ratzinger e l'omicidio di una bambina Manuela Di Blanca 
http://news.supermoney.eu/cronaca/2013/11/papa-ratzinger-e-il-presunto-omicidio-di-una-bambina-0041209.html
http://www.politaia.org/wirtschaft/banken/itccs-papst-benedict-zuruckgetreten-um-verhaftung-zu-vermeiden/ 
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Francesco I (2012-2019 in corso) appartenente al Nono Cerchio della chiesa cattolica,setta demoniaca a cui tutti i papi bianchi dal 1773 hanno aderito partecipando a omicidi rituali di bambini e stupri.Sacrifici umani implicati cardinali  Oltre a essere gesuita,la più brutale e criminale organizzazione militare anticristiana che la storia umana ricordi,adoratori di Lucifero il 17-04-2014 Francesco I ha istituito la messa in latino in adorazione di Lucifero.Infatti nel 1973, venne nominato “Provinciale” d’Argentina per la Compagnia di Gesù.In questa veste, Bergoglio divenne il gesuita di più alto livello nel Paese durante la dittatura militare guidata dal generale Jorge Videla (1976-1983). In seguito divenne vescovo e arcivescovo di Buenos Aires. Papa Giovanni Paolo II lo elevò al rango di cardinale nel 2001.Tutte le ultime 285 guerre nel mondo dal 1900 a oggi,oltre a tutti gli attentati terroristici sono stati organizzati dai Gesuiti,il servizio segreto della chiesa cattolica a cui tutti i 198 servizi segreti dei 198 stati del mondo sono stati creati e asserviti dai gesuiti.Inoltre il palazzo da cui la domenica parla è la più grande e ricca residenza privata con 11.000 locali per un controvalore immobiliare di € 3,2 miliardi e secondo un inventario del 2018 tra quadri,arazzi,oro,argento,pietre preziose,libri antichi pari a € 1.000 miliardi."il Vaticano ha giocato (e gioca nel riciclaggio del denaro proveniente dal traffico di droga) un ruolo chiave nella nascita del traffico di cocaina, offrendo il suo servizio di riciclaggio in cambio di tasse a percentuale fissa sui cartelli della droga" da The unholy alliance between the Vatican,the Cia and the Mafia Paul L Williams 2015.Gotti Tedeschi,appartenente all'Opus Dei,ex presidente dello Ior "vi è un conto su cui transita $ 1 miliardo al giorno alla sera viene azzerato" il tasso fisso è 50% dell'importo,ma vi è una lista a seconda da dove proviene il denaro elusione fiscale,evasione fiscale vi è una tassa con percentuale fissa : è la famigerata tax camarae di Leone X(inventata da Giovanni XXII e ripresa da Leone X),mai scomparsa aggiornata ai giorni nostri.Ogni anno la produzione di cocaina sono 10.000 tonnellate,venduta in Usa e Ue prodotta in SudAmerica da Colombia,Bolivia,Perù (vi sono 4 raccolti all'anno per il clima) e in Asia da Laos,Birmania,Singapore il triangolo d'oro.Al mercato 1 grammo contiene 0,8 grammo di cocaina pura costa dai € 50 ai € 90 al grammo.10.000 tonnellate x € 70 = € 700 miliardi che vengono riciclati dallo Ior e dalle 16 Istituzioni finanziarie bancarie mondiali (elenco delle banche su algoritmo del Politecnico di Zurigo,la finta riforma di Francesco nel 2016 ha trasferito i conti dallo Ior agli uffici esteri di Goldman Sachs e Jp Morgan a Francoforte in Germania,Baviera).I porti dove transitano tutte le merci in qualsiasi parte del mondo appartengono ai gesuiti.La piaga degli abusi sui bambini supera 100 milioni a voi questo documento sul sito è aggiornato a oggi il totale è 10 milioni ma solo il 10% ha parlato  .Xavier Collegio dei gesuiti : $ 6 miliardi per 6.000 bambini abusati  Disse ai vescovi Usa "I crimini e peccati di abuso sessuale non possono più essere segreti.Mi impegno per proteggere i minori...."Il mantenimento del segreto è imposto dall'art 25 di Giovanni Paolo II Sacramentorum Sanctitatis tutela del 2001 e dall'art 30 di Benedetto XVI,che impongono il segreto pontificio su tutte le accuse e procedimenti per abusi sessuali su minori da parte del clero.Non ha fatto niente per cambiare questo mantenimento del segreto.Una deroga è stata concessa al Vaticano nel 2002 e nel resto del mondo nel 2010,ma dove non ci sono tali leggi civili,il segreto pontificio si applica ancora.I vescovi in Italia non stanno segnalando questi crimini alla polizia perchè la legge civile ai sensi del Trattato del Laterano del 1929 col dittatore Mussolini non ha richiesto loro di farlo.  Papa Francesco è il ladro più grande sulla terra ?!  un elenco non esaustivo sulle malefatte della chiesa.Nel 2011 Bergoglio criticò Sarlinga per aver speso più di $ 1 milione per un appartamento utilizzato da un'organizzazione cattolica Avenida del Libertadorin una via di fascia alta a Buenos Aires.Nel 2015 il vescovo Sarlinga affronta le accuse di aver sottratto fondi e maltrattato il suo clero.Nei giornali locali relazione contro Sarlinga fatte da sacerdoti e laici nelle diocesi di Zarate Bell includono "la gestione fraudolenta delle Istituzioni Scolastiche","riciclaggio del denaro" nel seminario locale e "deviazioni dei Sussidi per le mense concesse dal [Pubblico] Ministero per lo Sviluppo Sociale" .Si è dovuto dimettere e il papa ha accettato le dimissioni in conformità all 'articolo 401 del diritto canonico.Nelle 4.956 diocesi questi scandali finanziari avvengono quotidianamente una ricerca del 2017 indica il 90% delle diocesi coinvolte presto la stampa,nonostante l'ipocrita Francesco faccia delle finte riforme che non cambiano questo andazzo che prosegue da 17 secoli dal 330 dopo Cristo quando Costantino fece diventare il paganesimo religione di stato.Sapevate che papa francesco mangia carne cruda ? 175 paesi oppressi dai Concordati del Vaticano in tutto il mondo  Bergoglio lava più bianco. La rivoluzione a parole di papa Francesco.Messa Satanica ... dice il Papa ? Questo papa significa affari Anna Artymiak  1 settembre 2014 Fortune Junipero Serra non è santo.Papa Francesco abusa del proprio potere papale per canonizzare uomini di azioni cattìve "Un Papa al servizio di Washington" Michel Chossudovsky L'agenda satanica di Papa Francesco e la Elite Con l'operazione Condor della Cia per conto dei gesuiti (50.000 uccisi,30.000 "scomparsi",400.000 imprigionati e torturati solo in Argentina,ma in tutta l'america latina tra il 1971 e il 1987 in totale 4 milioni di persone uccise poi c'è l'Asia e l'Africa si arriva a 15 milioni di persone uccise fino al 2018) con a capo l'allora provinciale gesuita (ha il completo controllo militare,bancario,giuridico delle chiese cattoliche e del territorio di sua competenza vi sono 86 provinciali più 3 province speciali in cui è suddiviso il mondo) Bergoglio  il sistema bancario ecclesiastico insieme a quello militare ecclesiastico ha soffocato ,come ha sempre fatto nel corso dei secoli,nel sangue le aspirazioni alla vera libertà dal faraone di Roma che si fa chiamare papa.Tutta l'america Latina dovette subire le stesse cose dell'Europa tra il 1939 e il 1945,ad opera delle stesse persone e istituzioni europee che 30 anni prima avevano trucidato 80 milioni di persone.(la seconda guerra[crociata] mondiale).Al 2018 la situazione non è affatto cambiata in Vaticano e nella chiese:2 libri hanno confermato la Banca del Vaticano e il link di Roberto Calvi per l'affare Exocet argentino: Nel nome di Dio di David Yallop, e L'entità: 5 secoli di spionaggio Segreto Vaticano da Eric Frattini.E' il gesuita francesco papa legato alla morte di Roberto Calvi e l'ex Primo Ministro Margaret Thatcher, e di un piano di assassinio contro la Regina Elisabetta? Questa prova e gli eventi recenti suggeriscono certamente così.Il 10 aprile 2013, una inchiesta ufficiale su questi fatti e le questioni è stato inviato dal nostro Tribunale all'Ufficio del Papa e al Segretario di Stato del Vaticano. La nostra richiesta è rimasta senza risposta.Restate sintonizzati per ulteriori prove e gli aggiornamenti      Papa Bergoglio traffico di bambini, Papa Benedetto XVI, la regina Elisabetta hanno coperto crimini ? Satanico gesuita Triumvirato: Adolfo Nicolas Peter-Hans Kolvenbach Papa Francesco                                    Francesco i Gesuiti ed il Papa Nero.I legami dei gesuiti con CFR,(Council on Foreign Relations),Bri (la banca centrale delle 180 banche centrali di 180 paesi).                                                                                           8/11/2010: Bergoglio ascoltato nel processo contro l'esma sui crimini contro l'umanitàItcss : Mandato d'arresto internazionale emesso contro Papa Francesco I, Jorge Mario Bergoglio, per i crimini contro l'umanità e traffico di bambini."Il Papa è il capo di un potere predatorio che sta conducendo una non dichiarata, secolare, guerra contro l'intero mondo non cattolico", ha commentato il segretario ITCCS campo Kevin Annett oggi a Vancouver, dove ha consegnato una copia del mandato di cattura all'ufficio dell'Arcidiocesi Cattolica."Dal momento che noi e i nostri figli siamo stati assaliti da una società che è una legge a se stessa, abbiamo il diritto di difenderci e detenere o interrompere del tutto i responsabili, come in ogni guerra".http://falsotracciato.blogspot.it/2013/03/itcss-mandato-darresto-internazionale.html http://www.lastampa.it/2013/07/31/italia/cronache/svolta-ior-il-bilancio-online-inaugurato-il-nuovo-sito-web-WKAK6fBdUBstl5pNdw6BsO/pagina.html francesco è legato al missile Exocet acquisizione, secondo la fonte del governo britannico - La morte di Margaret Thatcher e dimissioni In attesa della Regina sono connessi Assassinio di giovanni paolo I,tentato omicidio di giovanni paolo II,calvi roberto e altre 100 persone del vecchio banco ambrosiano,tentato omicidio di Ronald Regan sempre per i soldi.papa francesco,è membro onorario del Rotary Club L' Islam è stato creato dal Vaticano,allora impero romano nel 3° secolo Dopo Cristo   Questa è la storia pontificia il male alias la chiesa cattolica dice "essere infallibile"insegna che "Un papa che ha peccato..rimane un membro della chiesa.e dal quale non si può ritirare.4° volume dell'Enciclopedia cattolica pag 435.La tendenza totalitaria guida ancora oggi i capi della chiesa (cattolica,protestante,anglicana,copta,ortodossa) : il fine,ora come nel 151,è il dominio del mondo.La chiesa è la continuazione dell'impero romano : infatti fù dapprima una sorta di stato nello stato,poi si fece stato essa stessa,come mostra chiaramente il trapasso al papa della denominazione di Vicarium Christi,cioè "rappresentante di Cristo in terra",attribuito in un primo tempo solo all'imperatore romano,ma quando l'impero crollò (per finta),la chiesa subentrò al suo posto.Come stridono le loro lussuose dimore e le loro ricche corti orientali "Non accumulate tesori sulla terra,che la tignola  e la ruggine consumano e che i ladri scassinano e rubano.Accumulate invece tesori in cielo,dove nè la tignola e la ruggine consumano e dove i ladri non scassinano e non rubano"(Il Vangelo Originario di Gesù o Il Vangelo della Vita Perfetta 26,12).Poichè là dove è il vostro tesoro,sarà anche il vostro cuore".La loro cupidigia di ricchezze sempre maggiori Cristo "Và,vendi ciò che possiedi e dallo ai poveri" (Il Vangelo Originario o Il Vangelo della Vita Perfetta 14,21 ).La loro continua riaffermazione della loro superiorità sugli altri vescovi,anzi,su tutti i potenti del mondo Cristo "Guardatevi dal fare le vostre elemosine davanti agli uomini per essere ammirati,altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro chè è nei cieli.Quando fai l'elemosina,non suonare la tromba davanti a te,come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade,per essere lodati dagli uomini.In verità ,vi dico ,hanno già ricevuto la loro ricompensa"(Il Vangelo della Vita Perfetta 26,1-4).Le loro millenarie scomuniche che hanno colpito i Veri Cristiani "Non giudicate e non sarete giudicati" (Il Vangelo della Vita Perfetta 27,1).Le loro esecuzioni  di eretici,i loro roghi di streghe,le persecuzioni antiebraiche e antisemite,le loro guerre di religione Cristo "Amate i vostri nemici,fate del bene a chi vi odia,a chi vi maledice, chi vi schernisce" (Il Vangelo della Vita Perfetta 25,13-14 ).Pietro non ha mai occupato la cathedra Petri (il pagano cattolico Giove in realtà).Sul fondamento di questa invenzione umana i papi s'arrogano il potere e il diritto assoluti di decidere a piacimento di qualsiasi questione di fede.Il dogma dell'episcopato universale del papa e dell'infallibilità in materia di fede è stata proclamato nel 1870.                                                           
E' questo il Movimento Moralmente Puro di Persone Libere che Cristo vuole nel Vangelo Originario  ?         Fonti http://www.edizioniariele.it/ilviandante_03.htm http://www.edizioniariele.it/cogito_02.htm http://www.edizioniariele.it/cogito_04.htm  Enciclopedia Cattolica Sansoni 1948 http://www.the-ten-commandments.org/catholic_church_error.html www.ittcs.org http://www.ftarchives.net/foote/crimes/c7.htm www.one-evil.org http://www.ibs.it/code/9788862204217/white-matthew/libro-nero-dell.html                                                                         La grande storia dei Papi santi,peccatori,vicari di Cristo ,Duffy Eamon,Mondadori,2001,(Yale,2002)                                                           Vicari di Cristo Peter De Rosa,Armenia,1988    Dizionario dei Papi Dorina Alessandra,Sugarco edizioni,Varese,1995   http://www.fisicamente.net/SCI_FED/art34.pdf  Il lato oscuro del cristianesimo (cattolicesimo)   Hellen Hallerbe    ma l'orrore criminale continua andare al capitolo seguente 4.01 I crimini dei gesuiti .....                                                                                                                                                                                          

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