giovedì 14 maggio 2015


Capitolo 4. I crimini dei papi dal 2° al 21° secolo al 30.04.2019 :       
I Crimini dei papi da Aniceto (156-166) a Clemente XII (1730-1740) prima parte in fondo la 2°   
I papi attuali
I papi dal primo papa Aniceto I a Francesco I dal 151 al 2019 furono e sono gli uomini più malvagi della Storia 
146 sono stati ricchi aristocratici col permesso di essere corrotti 
 72 morti di morte violenta,o avvelenati o assassinati(degli ultimi 18 papi bianchi 10 furono avvelenati dai gesuiti)  
 26 sono stati omosessuali con prove documentate inoppugnabili 
 28 morti, armi in pugno, così come i loro cardinali e vescovi 
 23 sono stati libertini o nepotisti tutto storicamente provato
I papi e il sesso Frattini Eric
 50 erano atei
Vicari di Cristo Il lato oscuro del papato di Peter De Rosa Gruppo Editoriale Armenia pagine 496 - € 11 
http://www.fisicamente.net/SCI_FED/index-803.htm
http://www.fisicamente.net/SCI_FED/art34.pdf   papi  crimini orrendi contro l'umanità breve carrellata
http://www.fernandoliggio.org/art115.pdf   papi santi e beati                                     http://www.fernandoliggio.org/art122.pdf   papi assassinati                                                                           La storia dei Papi registra l'omosessualità,lo stupro,l'omicidio,l'adulterio,l'incesto,l'ubriachezza,l'infanticidio,la pedofilia,la vendita delle indulgenze,il genocidio di interi popoli,il genocidio dei Veri Cristiani Liberi,Cristo "Dai loro frutti li riconoscerete..." Il Vangelo della Vita Perfetta 27:8,9 
Sapevate che la chiesa cattolica e le sue 10 sorelle hanno ucciso dal 9 al 2019 4.525.425.295 persone capitolo 3 
Simone,nipote figlio di Giacomo il Giusto fratello carnale di Gesù (anche Giacomo venne ucciso dalla casta sacerdotale ebraica pagana nel 62 per lapidazione : gli fù teso un tranello andò in una via chiusa e dai tetti gli buttarono i tetti in pietra),diventò nel 43 Dopo Cristo il profeta delle Comunità degli Ebioniti,i primi veri Cristiani vegani,pacifisti,astemi che attendevano il ritorno del Risorto (si compie nel 21° secolo Dopo Cristo in spirito sì vedrà una luce in tutto il Pianeta Terra ma l'umanità non saprà trovare una ragione cominciando da oriente ndr il famigerato secondo sole).Il cattolicesimo ci ha fatto credere tra Pietro e Paolo ci siano stati rapporti assidui e stretta collaborazione.Ma leggendo le Lettere e gli Atti questo non risulta.Gli scontri con Paolo (che non era un Ebionita cristiano delle origini) e gli Ebioniti sono stati rari.Ad Antiochia fù uno scontro durante il quale Paolo accusò Pietro e Barnaba di ipocrisia.Pietro sottostò alle disposizioni impartite da Giacomo.La seconda lettera di Pietro in cui Pietro nomina Paolo come carissimo fratello è un falso.Fù composta 100 anni dopo nel 163 prendendo a prestito il nome di Pietro per conferire allo scritto più elevata dignità.Pietro non è mai stato a Roma.Il viaggio di Pietro (Giove cattolico) a Roma e la sua disputa con Simon Mago,la sua crocefissione e altri episodi a lui riferiti sono gli Acta Petri ad opera dei falsari cattolici ecclesiastici ma non esistono in altri documenti.Il teologo K.Heussi,nel 1936 l'aveva esclusa categoricamente (K. Heussi,Die Roimische Petrustradition in Theol. Literaturzeitung,1959,nr.5,359 sgg.).Lo storico Michael Grant (Saint Peter,Penguin Books,London,1994) : 8 motivi che negano la presenza romana di Pietro (o che fosse ancora vivo il ricordo di una sua precedente visita).Luca ne avrebbe fatta sicuramente menzione nell'ultimo capitolo degli Atti,come aveva menzionato gli altri incontri tra i 2 a Gerusalemme e ad Antiochia.Anche il presunto ritrovamento del sepolcro di Pietro,inteso come prova archeologica della sua sepoltura,non è stata trovata traccia sicura.Quindi la presenza a Roma e la cattedra di Pietro costituiscono uno dei falsi più vistosi della chiesa cattolica,finalizzato a suffragare il dogma dell'episcopato universale del vescovo di Roma.Pietro quindi non fù nè il primo vescovo nè il primo papa.La chiesa cattolica adduce a prova il martirio di Pietro e Paolo nella persecuzione subita dai cristiani delle origini nel 64 da Nerone in seguito all'incendio di Roma.Ma di questo martirio non vi è traccia in nessun documento storico e nemmeno ecclesiastico del 1° secolo.Secondo l'abate francese Louis Duchesne,autore di una monumentale e rigorosa storia della chiesa(Duchesne L. Historie ancienne de l'Elise,Paris,Fontemoing,1911 e di un Liber Pontificalis tomo 1-2 Paris 1886.1892 riedizione del 3° tomo di C.Vogel 1955-1957) ricavati dagli archivi del Vaticano,ricostruiscono con grande rigore storico la genealogia dei pontefici,i primi 9 vescovi di Roma,compreso Pietro erano da togliere perchè mai esistiti(Pietro era in Grecia con Simone,nipote di Cristo nella comunità degli Ebioniti trasferiti da Gerusalemme nel 64 e gli Ebioniti divenuti in seguito i Manichei vi rimasero fin al 385 quando furono sterminati su ordine del papa Damaso I,l'inventore della bibbia, dall'imperatore Valente nel 1° campo di concentramento nazista dal 359 al 385 1.000.000 di Cristiani delle Origini dovette subire atroci sofferenze e morti orribili e furono bruciati tutti i loro libri).La carica episcopale monarchica si impose a Roma solo nel 490 e fino al 610 tutti i vescovi (mai istituiti da Cristo) erano considerati alla pari e nessuno di loro godette di uno stato privilegiato rispetto agli altri.Per Cipriano,non esisteva un vescovo dei vescovi poichè nessuno poteva costringere all'obbedienza tirannica i propri fratelli.Solo nel 390 con l'amministrazione imperiale romana fatta propria dalla chiesa cattolica(prese il posto dell'impero romano cambiando il nome ma l'intera struttura statale e militare rimase intatta fino a oggi) i vescovi dei capoluoghi delle province acquisirono il controllo dell' intera loro regione e furono chiamati metropoliti.I metropoliti erano 4 : Alessandria controllava l'Egitto,Antiochia la Siria,Cartagine Africa del Nord e Roma l'Italia ma non il resto dell'Occidente.I vescovi di Roma non si interessarono mai al presunto Primato di Pietro,Solo nel 494 con il decreto di Papa Gelasio I,inteso a stabilire l'autenticità dei 27 testi del Nuovo Testamento decretò anche l'istituzione del primato papale su tutti i vescovi della cattolicità basandosi sul falso passo di Matteo "Tu sei Pietro... (Matteo 16:18-19 Marco 8:27-30 Luca 9:18) nel vero Vangelo degli Ebioniti : il Vangelo della Vita Perfetta non esiste Matteo 16:18-19 è stato aggiunto dai falsificatori cattolici nel 380 con l'editto di Tessalonica Cunctos Populos (l'odierna Salonicco in Grecia) dall'imperatore Teodosio II .Se fosse vero che Gesù intendeva fare di Pietro il primo papa ci sarebbe una allusione negli Atti degli Apostoli,nelle lettere di Paolo o nel resto del Nuovo Testamento invece non risulta che Pietro abbia esercitato nel Cristianesimo delle Origini una funzione di comando (infatti Cristo disse :"...Siete tutti fratelli e sorelle figli e figlie dello stesso Dio Padre-Madre).Anzi quando si riuniscono i Cristiani delle Origini a Gerusalemme viene presieduto da Giacomo,uno dei fratelli carnali di Gesù e non da Pietro che pure era presente.Quindi nel 156 viene eletto il primo vescovo di Roma (non istituito da CristoAniceto e il termine odierno papa fù istituito nel 610 dall'imperatore assassino Foca :

151 - Nasce la nefasta e anticristiana chiesa cattolica cambiando il vecchio nome impero romano.La chiesa cattolica è sempre stata anticristiana:leggere Ippolito,l'antipapa  https://it.wikipedia.org/wiki/Ippolito_di_Roma cosa scrisse riguardo a Callisto,Zeferino.Nel 70 600.000 ebrei furono assediati.(Tacito).Nel II secolo Ignazio di Antiochia (35-107) sancì che ogni comunità doveva essere presieduta da un vescovo,in particolare appare per la prima volta nelle sue lettere la concezione tripartita del cattolicesimo vescovopresbiteridiaconi.auspicava una nuova organizzazione dell'impero romano in cui nella chiesa cattolica un solo vescovo presiedesse "al posto di Dio" che avrebbe esercitato l'autorità su molti sacerdoti militari.Ireneo attaccò duramente lo gnosticismo, ne fù distrutta la sua ricca produzione letteraria, accusò ingiustamente gli gnostici di lussuria, erano uomini che non credevano alla gerarchia religiosa, inseguivano la conoscenza ed erano asceti, lo gnostico Bordesane (154-222), condannato dalla chiesa, fù un pensatore originale, capace di fondere il pensiero cristiano con la filosofia greca.Secondo Kimberly Bowes,Università della Pennsylvania : "Il desiderio dell'uomo moderno di trovare prove materiali dei primi 2 secoli del Cristianesimo è molto più forte rispetto alle vere e proprie testimonianze.Questo perchè il numero di Veri Cristiani di questo periodo era incredibilmente piccolo - probabilmente meno di 7.000 nel 100 D.C.(all'epoca la popolazione mondiale era stimata sui 400 milioni) e anche perchè non si distinguevano sostanzialmente dai loro fratelli ebrei".Tra il 132-135 nella guerra civile di Barkokeba intervenne l’imperatore Adriano massacrò 580.000 ebrei e i superstiti li fece schiavi,molti altri(1.000.000) morirono di fame e di malattie.La letteratura antiebraica Seneca (65 AC morì),Persio (34-62 AC),Petronio(66 ),Quintiliano (35-100),Marziale (40-104),Tacito (120-55 AC) hanno insultato gli ebrei sia come razza che cultura,in particolare l'osservanza ebraica del sabato e la circoncisione come esempi di degradante superstizione.
  1. Aniceto (156-166) Nel 156,quando Pio I che non fù mai un vescovo della chiesa cattolica (Ireneo da Lione),lasciò l'incarico di capo di tale chiesa ,vi fù la necessità di eleggere il primo vescovo-papa fondata  dal Sinedrio Ebraico degli ebrei sadducei si era trasferito a Roma,lo stesso Sinedrio che aveva ucciso il Cristo, e dalla casta senatoriale imperiale .Tutti si aspettavano (leggere Tertulliano) che a essere eletto dal collegio dei preti (o Lucos in analogia al Lucos dei boschi dove si riunivano i sacerdoti: flaminii minori (vestiti di rosso gli attuali cardinali hanno persino lo stesso nome per celebrare i misteri di più culti del tempo,Giano,il dio dalla doppia faccia,[a parole sono pacifisti e concilianti nei fatti sono guerrafondai,fanatici dell'uomo al posto di Dio] in particolare che non furono mai insegnati e vissuti dal Cristo) sarebbe stato Valentino in virtù della sua erudizione e del suo carisma.Invece fù eletto Aniceto,il primo papa della storia della chiesa cattolica e simoniaco causa corruzione di alcuni preti del clero cattolico.Il clero cattolico e la sua chiesa fù corrotto sin dalla sua nascita,sponsorizzato dal potere imperiale -senatoriale del  tempo,furono solo gli interessi materiali,dove tutto era di casa fuorchè la spiritualità.La storia della chiesa cattolica ha una costante e strettissima simbiosi col potere secolare di cui è figlia.Si era allontanata dal Cristianesimo delle Origini al quale si opponeva.Aniceto decretò che ai sacerdoti non fosse permesso di portare i capelli lunghi,in nome di una moralità che doveva essere visibile.Dopo il 161 vi fù un nuovo movimento cristiano Montanismo.Questa eresia,portando a una ascesi estrema,irritò la chiesa cattolica (che deteneva e detiene il potere statale).Moltissimi vescovi furono condannati a morte.I cristiani come Marcione (85-130) sottolineavano la natura misericordiosa e amorevole di Dio, si trovavano in diretto contrasto con i cattolici militari guerrafondai carnivori alcolisti.A Clemente Alessadrino si deve la suddivisione del clero "Superiore" (Gente ricca,di prim'ordine) e il popolo "Inferiore" (gente di infimo ordine,poveri,ignoranti) .Suddivisione che esiste ancora oggi.A Igino si deve la istituzione dei padrini e delle madrine nel Battesimo Cattolico (mai istituito da Cristo) e i gradi minori verso il sacerdozio cattolico (mai istituito da Cristo): ostiarato,lettorato,esocistato e accolitato.
  2. Sotero (166-174) Dichiarò che il matrimonio era valido come sacramento solo se benedetto da un sacerdote.Reiterò il decreto che proibiva alle donne di toccare patena e calice e di bruciare incenso durante le cerimonia.Mentre nel Cristianesimo delle Origini i sacramenti non esistono.Solo una semplice dichiarazione delle coppia,che è diventata di fatto,vivendo in comunità come invece insegnava Cristo senza cerimonie,senza riti,senza sacerdoti,senza guerre.
  3. Eleuterio (174-189) Durante il suo pontificato il Cristianesimo delle Origini giunse al primo suo culmine,i cattolici scrissero ben 4 apologie,ma nel 177 si scatenò la persecuzione dell'imperatore Marco Aurelio su richiesta di Eleuterio.Moltissimi furono uccisi perchè non volevano essere cattolici ma Cristiani delle Origini.
  4. Vittorio I (189-199) Uno dei più importanti tempio della nobiltà romana,le Catacombe - il vasto complesso del tempio sotterraneo per il sacrificio dei bambini del cattolicesimo sotto il Colle Vaticano erano state finalmente chiuse e diverse famiglie famiglie nobili romane costrette all'esilio. Il cattolicesimo aveva guadagnato potenti seguaci a causa degli stretti legami al culto pagano di Cibele. Sacrifici di bambini e riti demoniaci erano sempre stati una parte delle pratiche di molte famiglie di elite quando l'imperatore Domiziano ha chiuso questi centri,il cattolicesimo è cresciuto in popolarità come movimento clandestino.Originario del Nord Africa Vittorio è stato determinante nel convincere il notevole giurista Tertulliano Quinto Settimo a aiutarlo per un piano per riscrivere il cattolicesimo e dotarlo di una vera e proprio liturgia con una dottrina interamente in latino cambiandone la lingua dal greco al latino.Tertulliano († 220) nei suoi scritti moralistici accusa le vedove di ogni vizio, in primis la libidine, e per impedire che provino alcun piacere vieta loro tassativamente di passare a seconde nozze.La chiesa cattolica sempre si gloria di sfidare i secoli asserendo la propria immutabilità, vantandosi eternamente uguale a se stessa, e in effetti, continua nella sua accanita misogina immaginando morbosamente che il demonio si faccia nicchia nella vulva: «Satana si nasconde sotto le minigonne!» urla in preda a convulse crisi di parossismo mons. Perassin, arcivescovo de L’Aquila (Corsera, 09-03-1994, p.13).«Le donne tacciano!» ordinano i padri della chiesa, e Tertulliano: «Donna, tu sei la porta dell’inferno (janua inferi): per colpa tua morì il Figlio di Dio. Devi andare vestita in eterno di stracci luttuosi!». Maestro dell’inganno e dell’assurdo, spaccia per castità l’inversione sessuale «Il Figlio di Dio è morto, ed è vero. Il Figlio di Dio è risuscitato, e ciò è impossibile, dunque è certo».L’assunto concorda con la sentenza di un altro eccelso omosessuale Ivone, «La donna non è fatta ad immagine di Dio», delle cui acide allocuzioni è impregnato il fondamentale Diritto della Chiesa redatto da Graziano.(totalmente estranea al Cristianesimo delle Origini senza preti,senza cerimonie,senza riti,senza struttura gerarchica,senza guerre,vegani.astemi,pacifisti,i loro principi sono libertà ugualianza fratellanza (e sorellanza) da cui deriva la giustizia divina.I primi cristiani condannavano i ricchi e la proprietà privata e praticavano la comunione dei beni, aspettando l’imminente fine del mondo, erano quasi tutti poveri e schiavi,gli ebioniti erano contrari alla proprietà ed al denaro,si presentavano anche come una comunità caritativa.Gli Ebioniti,Primi Cristiani,avevano anche un’avversione verso lo stato che era visto al servizio di Satana,era definito da loro: “La grande meretrice, il moloch orrore della terra”, per Cristo gli stati facevano parte della “civitas diaboli” "lo stato del diavolo" (tale è rimastfino al 21° secolo) .I vescovi però, piano piano, accrescevano le loro sostanze e guardavano con crescente interesse alle classi benestanti che facevano loro donazioni e lasciti.) elaborò la dottrina della grazia, del battesimo, della penitenza, della cristologia e della trinità (facendo un miscuglio tra le 13 religioni pagane maggiori il 90% delle popolazioni dell'impero romano e riassumendola in una sola il cattolicesimo quindi è il paganesimo l'esatto contrario del Cristianesimo delle Origini), fissando altri principi al protocattolicesimo, lottò per eliminare fisicamente i suoi avversari, naturalmente eretici per lui, alla fine della sua vita però anche lui aderì all’eresia montanista, i montanisti erano asceti che annunciavano, dopo la rivelazione di Cristo, quella dello spirito.Cirillo accusava i montanisti di uccidere i bambini e di mangiarli, un’accusa che i romani all’inizio avevano rivolto ai cattolici e che poi il cattolicesimo istituzionalizzato rivolse agli ebrei.Nel 193 Severo fù il primo imperatore a revocare il divieto del cattolicesimo (non aveva più niente del Cristianesimo delle Origini)come crimine capitale.Non era esteso alle regioni orientali dell'Impero dove il Cristianesimo delle Origini aveva sede.Severo chiuse la scuola gnostica del Valentiano che insegnava le vere scritture e il messaggio di Cristo.Ora gestita del figlio Ippolito.mandato in esilio in Sardegna e ucciso.Ha ordinato la riapertura del Phrygianum della Magna Mater (il grande tempio di Cibele) sul colle Vaticano (Piazza san pietro dove oggi è il Vaticano) garantendo il tempio a Vittorio I.Più tardi il fraudolento Liber Pontificalis questo fatto storico è stato cambiato per il bene del cattolicesimo,compresa l'aggiunta di Pietro come presunto primo Papa e i primi  8 inventati.Il suo primo atto come papa chiese che tutte le religioni pagane riconoscessero la sua autorità suprema.Le sue richieste furono ignorate.Nel 196 Tertulliano e il suo team di scribi avevano completato con successo la loro nuova dottrina.Vittorio inviò una copia ai capi del culto BOETHUSIANO (cattolici ortodossi).Le modifiche al cattolicesimo non erano insignificanti.Tertulliano aveva efficacemente ripristinato le date e le feste più importanti per essere cattoliche a Cibele,Attis e Saturno/Satana.Sia i Boethusiani (cattolici ortodossi) come i cattolici praticavano una religione contraffatta progettata per distruggere il Cristianesimo delle Origini (Ebioniti divenuti Manichei).Il 14 del mese ebraico di Nisan,il giorno prima della Pasqua Ebraica a prescindere del giorno della settimana.La Crocefissione era avvenuta il Venerdì prima di Pasqua.Vittorio ha chiesto la data per essere ripristinata con i cicli lunari e l'antica "Giornata del Sangue" in occasione di Attis,il partner di Cibele che notoriamente si era tagliato i suoi genitali nel giorno celebrato dalla regina del culto del Cielo come giorno supremo del sacrificio umano.Ora sappiamo che questo rituale pagano e demoniaco,dal nome Eostre il nome norreno di Cibele.Nel 198 Vittorio si rivolse a Settimio Severo chiese di sradicare i Cattolici ortodossi.Ha ucciso il figlio di Valentino e nipote del cofondatore del cattolicesimo Tiro Flavio Giuseppe Clemente noto come Clemente di Alessandria a 86 anni.A differenza di suo padre e di suo fratello (Ippolito) Clemente era un pioniere nel tentativo di trovare un terreno comune tra gli gnostici e i Boethusiani (cattolici ortodossi) mescolandoli.Di tutti i suoi crimini il più malvagio era la reintroduzione dei sacrifici dei bambini non più come un evento annuale come era stato sotto i riti pagani di Cibele e altri dei demoniaci,ma una volta al mese e qualche volta una volta alla settimana.(oggi è il Nono Cerchio praticato da Benedetto XVI,Francesco I) che richiedeva un sacrificio umano di un innocente ogni volta che è stato eseguito questo rituale.Anche alcuni nobili romani incalliti che avevano rischiato la propria vita per partecipare al sacrificio umano rituale cattolico all'interno delle catacombe Tertulliano fù costretto a spiegare la richiesta di sangue all'interno della nuova liturgia,tra cui l'incesto rituale come parte della cerimonia ( i vari omicidi di bambini a cui gli odierni mass media cattolici danno risalto).Decine di migliaia di persone sono state uccise per far rispettare la volontà di Vittorio di essere il capo di una chiesa dedicata al sacrificio di sangue,demoniaca,ricerca del potere.Scomunicò il Cristianesimo delle Origini (Origene).Morì nel 199 a 73 anni ,gli successe il figlio Zefirino.Nel II secolo Montano rifiutava le gerarchie ecclesiastiche e voleva un ritorno alla purezza delle origini, per queste idee i montanisti si fecero massacrare perchè erano pacifisti
  5. Zefirino (199-217) Ha proseguito il lavoro iniziato dal padre per l'impresa  di ripristinare alla gloria il Phrygianum della Magna Mater (il grande tempio di Cibele) sul colle Vaticano.Creò i manganellatori inquadrati in feroci squadre d’azione erano dichiarati,come i sicari di Pietro,dal Zefirino «angeli mandati da Dio».Il suo supplizio, con quello degli altri martiri di cui spacciano la strabiliante cifra di «milioni» il gesuita Franco Secondo,Giovanni Bosco e tanti altri emeriti impostori,sono cattoliche bugie.Anche se nessuna prova esterna diretta rimane del suo regno,è chiaro che il rapporto tra la sua famiglia e la dinastia dei Severi sotto l'imperatore Caracalla (198-217) peggiorò notevolmente.Suo fratello Gaio Fulvio Plauziano,comandante della guardia pretoriana è stato accusato di complotto contro l'imperatore e giustiziato nel 205.Tertulliano aveva abbandonato il suo posto nel sostenere le revisioni nel disgusto a causa dell'adesione del cattolicesimo al culto di Cibele istituito dal padre di Zefirino ,Tertulliano tornato a Cartagine divenne Montanista.A Roma vi erano 2 fazioni : Ebioniti (Cristianesimo delle Origini),Cattolici (pagani).Zefirino fù ucciso nel 217.Suo figlio Callisto esiliato alle miniere d'argento in Sardegna.
  6. Callisto I (217-222) Faccendiere,ricattatore,amico della prostituta Marcia amante,educata dal prete cattolico Giacinto, dell'Imperatore.Alla fine del secondo secolo un brillante e ambizioso prete Ippolito divise il Cristianesimo delle Origini in 79 eresie (in modo che il popolo non seguisse il Cristianesimo delle Origini di Cristo,Giacomo suo fratello e Simone suo nipote) : Refutatio Omnium Haerisium (Analisi di tutte le eresie cattoliche).Istruito dal falsario Ireneo da Lione.Il suo mentore Ireneo censurò Vittore (189-198).Da giovane Callisto era stato il braccio destro di Carpoforo : i colleghi cattolici avevano depositato i soldi per la cura delle vedove e degli orfani.Il denaro scomparve Callisto fù arrestato su una nave a Portus,La sua punizione fù di stare su un Pistrinum.Dopo il suo rilascio è stato riarrestato per sottrazione di denaro a un gruppo di ebrei romani dopo una rissa in una sinagoga.Il prefetto Fuscianus,su denuncia di Carpoforo,lo condannò alla colonia penale : le miniere d'argento della Sardegna.Ma Callisto aveva parenti nelle alte sfere.Consulente di Vittorio (suo nonno) e amico di Marcia (la prostituta dell'imperatore Commodo) : il dissoluto Commodo ebbe parere favorevole sui cattolici (pagani),li impiegò nella corte imperiale(tale è rimasta fino al 21° secolo).Marcia era cattolica,partecipò allo strangolamento di Commodo nel 193.Grazie a Marcia Callisto fù rilasciato dalla Sardegna e inviato a sud da Vittorio per gestire Antium (Anzio).Morto Vittorio e l'elezione del padre Zefirino che lo convocò a Roma per gestire un cimitero che la chiesa cattolica acquistò.Morto Zefirino Callisto diventò papa.Nel 217 copiando la festa della dea Cibele in onore del vino, dell’olio, della terra e del grano, istituì il digiuno delle 4 tempora e da questa data si cominciò a istituire la festa del Natale Cattolico (mai istituita da Cristo era una festa pagana il Dio Invictus cioè il culto pagano di Mitra molto popolare tra i militari dell'impero romano).Nel 218 i Severi avevano sostituito l'imperatore con Eliogabalo (218-222) un ragazzo perso nella lussuria e nella depravazione.Callisto è riconosciuto come il primo papa a rivendicare il potere spirituale di perdonare tutti i peccati : questo fece infuriare sia i cattolici ortodossi sia Tertulliano.Il travestito siriano Eliogabalo,14 anni diventa imperatore era dipendente della madre (incesto).Sposò 3 donne anziane (tra cui una vergine vestale e un auriga di sesso maschile.Fece una corte gay,diede alte cariche ai suoi preferiti sessuali,un attore (comandante della guardia pretoriana),un mulattiere (esattore imperiale),un barbiere.Eliogabalo come Callisto è stato un Gran Sacerdote.Vestito di seta e spesso con una parrucca bionda.La preoccupazione di Callisto era convertire il popolo pagano e politeista di Roma in un monoteismo cattolico(uguale al precedente grazie a Tertulliano,che divenuto Montanista scrisse De Pudicitia contro il cattolicesimo e Callisto : Per la sua incapacità a condannare il sesso tra gli uomini).Callisto introdusse fornicatori e assassini nella chiesa cattolica,richiedette solo una dichiarazione di pentimento (finto), creando una nuova scuola per la formazione dei "sacerdoti" per uccidere avversari per il suo governo papale  (nei 19 secoli successivi fino al 21° secolo sono i gesuiti ad maiorem dei gloriam dove intendono se stessi come Dio).Nel marzo 222 l'assassinio di Eliogabalo e di diversi suoi scagnozzi.Anche Callisto fù ucciso da una folla pagana,infuriati per l'espansione cattolica nel quartiere di Trastevere (Duffy Emon pag 14),gettato in un pozzo.La Chiesa apprese presto dai Romani, facendo proprie parecchie delle loro istituzioni e dei loro principi giuridici.Già nel corso del II secolo sul modello delle assemblee provinciali romane si svilupparono Sinodi Provinciali e le Metropoli delle Province, nelle quali risiedeva il Metropolita in qualità di Arcivescovo della Provincia. Nel III secolo i Sinodi Provinciali si ampliarono diventando Concili, cioè Assemblee di Vescovi di più Province, e ben presto divenne l’organizzazione centrale e periferica e, sul costume romano, diede il titolo di Pontifex Maximus per il Papa, e l’abito dei Sacerdoti Pagani, la Stola.Quindi, costruì il Diritto Canonico secondo il modello romano e ricalcò l’assoluzione nella Confessione sul linguaggio delle formule tribunizie.(quindi anche la confessione è pagana non cristiana)  Tutta la costituzione statuale romana, ormai in decadimento, si trasferì nella Chiesa cattolica. Ma la Chiesa legittimò al proprio interno soprattutto un’illimitata bramosia di potere: tutte le lotte della Curia con gli Imperatori non vertevano su questioni di fede, bensì di potere. Soltanto così poté soggiogare nel Medioevo l’intero Occidente, ottenendo talvolta anche quei poteri mondani tanto a lungo perseguiti. Sono più di dieci i casi in cui i Papi comminarono l’interdetto a Imperatori e Re, e non meno di sei Monarchi furono deposti o minacciati di deposizione. […]. Il Papato divenne un potentato mondiale.
  7. Urbano I (222-230) Ippolito (come antipapa in realtà erano d'accordo) continuò i suoi attacchi alla fazione dominante.Con la protezione dell'imperatore Alessandro Severo,la cui madre aveva tappezzato le proprie stanze,(Orosio,segretario di Agostino) d'immagini di Abramo e Cristo Urbano faceva il bello e cattivo tempo.Per aver facile accesso al suo letto senza dar nell'occhio ai pii,tramutò in chiesa consacrata la casa della procace Cecilia,una molto arrendevole donna rifilataci come "santa e vergine martire" benchè legalmente maritata e andava a letto anche col papa.Il disprezzo degli gnostici per il piacere sessuale,che tanto influenzò la morale cattolica,non faceva presa sul focoso pontefice,sordo alle veementi esortazioni di Clemente Alessandrino : con le sue omelie entusiasmerà Agostino,Ambrogio e Girolamo che col pensiero rivolto ai maschi tuonava "Il vero amore non ha regole" e triste dell'esistenza della donna "Compie adulterio chiunque,nel matrimonio,abbia rapporti sessuali con lei come con una prostituta" (Paedogogus,II,10,99,2).
  8. Ponziano(230-235) Ippolito(come antipapa in realtà erano d'accordo) continuò i suoi attacchi alla fazione dominante Prima di essere arrestato dalle autorità romane per ordine del nuovo imperatore Massimino il Trace che non era seguace di nessuna delle 79 eresie cattoliche, si dimise da papa.Mandò sia Ippolito sia Ponziano alle miniere sarde dove morirono di fame e di lavoro pesante,era una condanna a morte.
  9. Antero I (235-236) Per diversi studiosi fù ucciso perchè ordinò un maggior rigore nella analisi delle azioni dei martiri.
  10. Fabiano I (236-250) Combattè una eresia nordafricana(Montanismo).Organizzò la struttura parrocchiale della chiesa cattolica in uso ancora oggi.Ha sviluppato i riti di venerazione dei martiri sepolti nelle catacombe.Nominò 14 studiosi per registrare le vite dei martiri,per non essere dimenticati.Divise Roma in 7 distretti (diaconie) ognuna supervisionata da un diacono e nominò 7 sottodiaconi,per raccogliere,gli atti dei martiri,Fece riesumare Ponziano dalla Sardegna e lo fece traslare nelle catacombe di Callisto a Roma.Il miglioramento dell'organizzazione della chiesa cattolica con l'istituzione di ministri incaricati della trattazione di particolari problematiche scelti tra i sacerdoti del clero cattolico che ne avessero più titolo e merito,i cardinali dal latino incardatus erano gli stessi sacerdoti pagani del culto pagano di Giano : le porte del tempio di Giano si spalancavano durante l'inizio della guerra,nel suo tempio si facevano sacrifici umani e animali per avere responsi sulla riuscita delle imprese militari con sacerdoti pagani vestiti di rosso(i diavoli in epoche più vicine),una sorta di consiglio pontificio (che tanto male ha fatto dal 151 al 2018).Nel 249 l'imperatore Decio su richiesta di Fabiano,istituì la persecuzione dei non cattolici condotta in tutto l'impero romano anzichè solo a livello locale (l'Inquisizione quindi nacque nel 151 dopo Cristo per spazzare via chiunque non volesse diventare pagano cioè cattolico hanno cambiato solo il nome).Onorò le ossa di Ponziano e Ippolito.E' stato ucciso tramite decapitazione.
  11. Cornelio I (251-253) L'imperatore Decio ordinò che tutti i cittadini dovessero fare un sacrificio animale in presenza di 5 commissari imperiali agli Dei,molti non cattolici si rifiutarono e furono uccisi.Chi invece faceva il sacrificio animali veniva convertito alla chiesa cattolica.Nella speranza che il Cristianesimo delle Origini sarebbe scomparso.L'imperatore dovette lasciare Roma per combattere i Goti.Nei 14 mesi senza papa il candidato principale,Mosè,morì.Novaziano era il favorito ma Cornelio fù eletto.Vi erano 50.000 cattolici a Roma durante questo pontificato dalle lettere di Cornelio giunte a oggi.Nel 251 Decio fù ucciso in guerra con i Goti.Treboniano divenne imperatore.Scomunicò il rivale Novaziano che aveva disapprovato la viltà di quanti avevano abiurato sotto Decio, l’Imperatore che, anche per impedire il bestiale sfruttamento ecclesiastico dei tanto derisi «semplici», come ammette persino lo stesso fanatico papista don Henrion, riteneva colpevoli «soprattutto i vescovi». Perseguitò accanitamente i cristiani delle origini (Ebioniti).Ricominciò subito l'uccisione dei Cristiani delle Origini che si rifiutavano di diventare carnivori e di fare sacrifici animali.Istituì i finti esorcisti per la prima volta,decise che ogni diocesi dovesse avere un esorcista.(Cristo era morto da oltre 200 anni e fino ad allora nessuno aveva mai sentito parlare di esorcismo).Fù scacciato da Roma.Mori nel 253 a Civitavecchia
  12. Lucio I (253-254)  Condannò i Novazianisti per il rifiuto di ammetterli alla chiesa cattolica i Cristiani delle Origini costretti pena la morte con piombo fuso versato in gola a diventare carnivori e diventare pagani tramite riti.Proibì la coabitazione tra non consanguinei e tra preti e diaconesse,benché queste usassero ospitarli da tempo immemorabile. ) Visto che Decio non scherzava papa,vescovi e preti abiurarono in massa (lapsi) e corsero a gara a sacrificare agli Dei."Ordinò ai vescovi accusati di libidine di accompagnarsi sempre a 2 preti e 3 diaconi come testimoni della loro vita"(Henrion).La falsa testa di Lucio I  è conservata in una teca nella cattedrale di Ansgar a Copenhagen ,Danimarca.Portata a Roskilde .vi erano dei demoni lì nel 1100.Scacciò i demoni (la fantasia cattolica è sempre molto fantasiosa).Il cranio rimase nella cattedrale di Roskilde fino al 1908,quando fù spostata a Ansgar.La testa di Lucio I è tra le poche reliquie a essere sopravvissuta alla Riforma Luterana in Danimarca.Con la datazione del carbonio si è concluso che la testa apparteneva a un uomo vissuto tra il 340 e il 430.False come tutte le reliquie cattoliche pagane disseminate per tutta la Ue compresa la sindone a Torino in Italia : risulta essere "fabbricata" nel 1435 da analisi del dna del lino. 
  13. Stefano I (254-257) Nel 257 l'imperatore Valeriano su richiesta di Stefano riprese la  persecuzione dei Cristiani delle Origini (vegani,astemi e pacifisti).Fù decapitato.Nel 257 Valeriano "convinto che la chiesa cattolica si accapparra dei beni dello stato,emana un primo editto di persecuizione contro vescovi,preti e diaconi : s'impone loro di riconoscere divinità pagane con il permesso di praticare in privato la fede cattolica" (Rendina).Ma i saggi provvedimenti di Valeriano ,caduto combattendo contro re Sapore,saranno presto cancellati dal figlio Gallieno che astutamente circuito dai preti finirà per restituire loro tutta l'ingente refurtiva confiscata dal padre.Morì decapitato vicino a una sedia .Nel 18° secolo conservata una sedia macchiata dal suo sangue.(falsa come tutte le altre relique cattoliche) 
  14. Sisto II (257-258) Riprese le relazioni con le chiese dell'Africa e le chiese orientali che il Novazianesimo aveva interrotto.Evitando la partecipazione a cerimonie pagane forzate,ma l'imperatore Valeriano emise un decreto che condannò tutti i Cristiani delle Origini a morte.Causa la sua determinazione a non partecipare alle vecchi cerimonie pagane forzate,vi erano quelle pagane nuove ideate da Tertulliano fù catturato dai soldati durante lo svolgimento di una di queste nuove cerimonie cattoliche pagane e decapitato sul posto.
  15. Dionisio I (259-268) Riorganizzò la chiesa cattolica,dopo le persecuzioni di Valeriano e l'editto di Tolleranza che durò fino al 303 del suo successore Gallieno (li sterminò tutti,i sopravvissuti costretti a diventare cattolici carnivori,alcolisti, militari).Ricostruì le chiese in Cappadocia devastate dai Goti.Nel 260 l'imperatore Valeriano fù ucciso dal re di Persia.
  16. Felice I (269-274) E' autore di una lettera dogmatica sull'unità (pagana) delle persona di Cristo.Paolo di Samosata era anti trinitario,fù privato del vescovado di Antiochia da un Concilio di vescovi per eresia e dall'ortodosso Domnus,successore di Paolo I (papa ortodosso).L'imperatore Aureliano continuò la persecuzioni contro i Cristiani delle Origini.All'imperatore fù chiesto chi aveva ragione.Ordinò di ridargli la chiesa e riconosciuto vescovo.Il testo della lettera è stato usato da un seguace di Apollinare.(eretico) Le messe private presso gli altari o sopra le tombe dei martiri mentre la solenne nelle basiliche costruite sopra i templi di Cibele dove avvenivano i sacrifici umani di bambini.
  17. Eutichiano (275-283) Nel 275 l'imperatore Aureliano morì e le persecuzioni contro i Cristiani delle Origini cessarono.Fù il primo papa a indossare la dalmatica.Si pavoneggiava nel lussuoso mantello di porpora fin allora riservato,per il costo proibitivo, al solo imperatore.(poter indossare tale indumento provava lo sfruttamento dei semplici,delle vedove e dei bambini già costituiva per i gestori della chiesa cattolica un ottimo affare)Tutti i successivi papi fino al secolo 15°,quando Pio V rifiuterà di smettere indossando,da papa,l'insanguinato saio bianco di Grande Inquisitore(Dostojenki nei Fratelli Karamazov il Grande Inquisitore).
  18. Caio (283-296) Decretò che prima di assumere la carica di vescovo (mai istituita da Cristo e i Suoi Seguaci) deve essere prima facchino ,lettore , esorcista , accolito , suddiacono , diacono e sacerdote.(Mai istituiti da Cristo)Ha diviso i quartieri di Roma tra i diaconi.Durante il suo pontificato le misure contro i Cristiani delle Origini aumentarono,Diocleziano che si valeva della collaborazione di molti cattolici,non solo non mosse un dito contro la chiesa,ma permise loro di costruire nuove chiese e di ampliare i cimiteri (anche il culto dei morti è pagano).(Eusebio).Il menzoniero Liner Pontificales sostiene che Caio fù decapitato per aver suggerito alla cugina Susanna di votarsi alla verginità.
  19. Marcellino (296-304) Inizia in cui Diocleziano divenne imperatore romano,ma non aveva ancora iniziato a riperseguitare i Cristiani delle Origini.La chiesa armena, più antica di quella persiana, si sviluppò come una chiesa nazionale, gli armeni,nel propagare la loro fede cattolica,distrussero templi pagani e uccisero donne e bambini,divenuto il cattolicesimo religione di stato,iniziarono le persecuzioni contro i pagani, il patriarca Gregorio, per distruggere i templi pagani, allestì un esercito di monaci, e fece costruire al loro posto chiese cattoliche. Gregorio divenne arcivescovo e fece in modo che i beni donati al suo episcopato diventassero proprietà privata della sua famiglia, gli armeni, guidati dal loro patriarca e alleati dei romani, sconfissero i persiani in battaglia, nel 334 anche Costantino intervenne a fianco degli armeni.Nel 280 la cattolicizzazione dell’Armenia avvenne, per opera di Gregorio,dopo che questo aveva guadagnato i favori della sorella del re, la chiesa cattolica avanzava dietro mogli, sorelle e concubine di principi, vedremo meglio la cosa quando si dovranno convertire i germani,Nel 301 l'Armenia è divenuta il primo stato cattolico sotto Tridate III..Nel 302, malgrado le persecuzioni ingiuste subite il movimento dei Cristiani delle Origini era sempre contrario al cattolicesimo pagano.I primi soldati cattolici diventati Cristiani delle Origini lasciarono l'esercito erano infatti pacifisti.Diocleziano ricominciò le persecuzioni su richiesta di Marcellino.O diventavano cattolici o erano condannati a morte e le loro proprietà confiscate dalla chiesa cattolica.Cominciò l'uso dell'incenso (usanza pagana) nelle messe (cerimonie pagane mai istituite da Cristo inventate da Tertulliano,il famoso avvocato che diventò montanista resosi conto che il cattolicesimo era il paganesimo dove si pratica tuttora l'uccisione rituale dei bambini oltre a stuprarli,Cristo non ha mai insegnato questo La Legge di Dio Non UCCIDERE).Nel 327 Il re dell’Armenia Tridate III, prima aveva perseguitato i cattolici,si convertì. «Marcellino che tradì la chiesa e offrì incenso agli Dei».Lo ammette il dotto gesuita Josef Gelmi,autore de I papi,Rizzoli 1986 "non si esclude che il suo comportamento sia stato tutt'altro che ineccepibile"
  20. Marcello I (308-309)La persecuzione del Cristianesimo delle Origini è proseguita senza sosta.Dopo l'abdicazione di Diocleziano nel 305.Massenzio diventa imperatore.Divise l'amministrazione territoriale della chiesa cattolica in 25 distretti ,i sacerdoti cattolici conducono il battesimo (estraneo al Cristianesimo delle Origini : attraverso un cammino interiore si inizia col controllo dei propri pensieri  e osservandosi durante la giornata rispetto ai 10 Comandamenti di Dio,si scopre dove non siamo conformi alla Legge e si ridiventa a poco a poco divini persona in grado di sentire la voce di Dio interiormente,è questo il Battesimo Interiore di Cristo non una cerimonia esteriore che non vuol dire nulla) e diventano responsabili della sepoltura dei morti e diretto le prestazione nelle penitenze pubbliche e le celebrazioni della morte dei martiri.
  21. Eusebio I (310-310) Durò 4 mesi.La difficoltà come il suo predecessore del suo atteggiamento verso i Cristiani delle Origini costretti a diventare cattolici pena condanna a morte con piombo fuso in gola.
  22. Milziade I (310-314) La sua elezione hanno segnato la fine della sede vacante dopo la morte di Eusebio,che l'imperatore Massenzio lo esiliò.Nel 312 Costantino sconfisse Massenzio e assunse il controllo di Roma.Costantino presentò il nuovo papa al Palazzo del Laterano che divenne la residenza papale e sede del governo cattolico.Nel 313 Costantino raggiunse un accordo con l'imperatore Licinio a Milano che avrebbe concesso la libertà di religione ai cattolici e alle altre religioni(li avevano uccisi tutti o convertiti al cattolicesimo pena la morte) e il ripristino della proprietà della chiesa cattolica sospesa durante le persecuzioni del Cristianesimo delle Origini.Con l’editto di Milano del 313 (accordo tra Costantino e papa Milziade) inizia il trionfio della sanguinaria intolleranza cattolica all'insegna di una combutta clerico-poliziesca che non sarà mai più estirpata: prete,poliziotto e spia rappresenterà per sempre il trinomio papale,tutto teso a consolidare il proprio predominio mediante l'inculcamento della rassegnazione."Durante la lotta per il potere Costantino aveva nettamente compreso l'interesse di avere i fanatici cattolici dalla sua parte.Specialmente in Oriente i Cristiani delle Origini erano presto cresciuti di numero e costituivano il 10%,se non il 15%, della popolazione imperiale (Grimberg).I Cattolici erano (e sono,quella attualmente al potere) una minoranza di prepotenti e criminale in continua espansione,che sgomitavano a più non posso in una società pagana ciecamente tollerante,guidati da caporioni soprattutto decisi,in nome di un dio fasullo cattolico,a fare della "chiesa cattolica uno stato nello Stato"(Grimberg). Presidiò il sinodo lateranense a Roma,dove assolse Ceciliano di Cartagine e condannato Donato come scismatico.Fù invitato al Concilio di Arles ma morì prima.
  23. Silvestro I (314-335) Costantino fa diventare il cattolicesimo,(paganesimo del culto di Attis,Cibele e Mitra) religione di stato.Pochi sanno che è il sabato,il giorno di riposo e digiuno non la domenica.Verso la fine del 2° secolo il cattolicesimo trasferì le pratiche di digiuno del fine settimana di Pasqua a tutti i fine settimana dell'anno,venerdì e sabato giorno di digiuno e domenica giorno di riposo.Affermò per mostrare il "disprezzo per gli ebrei" (execratione Judaeorum) e per il loro giorno di sabato come festa (desctuctiones ciborum).Nel 306 nel sinodo di Elvira (Spagna) era il sabato giorno di digiuno.I cattolici adottarono la festa pagana dei dies natalis Solis Invicti (Compleanno del Sole Invicibile) 25 dicembre e la domenica come giorno di festa.Anche la festa dell'Epifania è pagana,epifania ovvero apparizione,manifestazione,ma ha dietro di sè diverse tradizioni e realtà che non hanno nulla a che fare con il Vero Cristianesimo.Nei primi Cristiani e nelle loro Comunità non si festeggiava nessun giorno in particolare : la domenica era il primo giorno della settimana Apocalisse cap 1,10.Non si festeggiava il natale secondo Origene l'usanza di festeggiare un giorno natalizio sarebbe stata al pari di un costume pagano,come facevano il Faraone,Erode e l'odierno papa.Nel 2° secolo i seguaci dello gnostico Basilide festeggiavano il battesimo del Cristo il 6 gennaio : nella tradizione pagana del dionisimo il 6 gennaio si celebrava una festività in relazione all'allungarsi del giorno,e ad Alessandria si festeggiava in questo giorno la nascita di Eone dalla vergine Kore (gli eoni,in molti sistemi gnostici,rappresentano le varie emanazioni di Dio,noto come l'Eone Perfetto) e in  aggiunta era anche consacrato ad Osiride (il dio egiziano della morte e dell'oltretomba).Le acque del Nilo dovevano acquistare una speciale forza miracolosa.Da queste basi gnostico-pagane si sviluppò l'Epifania,che nel tempo fù associata alla nascita di Cristo,prima che si istituisse il natale romano nel 217 festeggiato il 25 Dicembre.Durante i secoli in Italia si aggiunse alla festa dell'epifania la figura della Befana (dal volgare latino befania derivante dalla parola stessa befania).Invenzione della casta sacerdotale : la sua invenzione è intrecciata con i Re Magi,che secondo la tradizione nel loro cammino verso Betlemme persero la strada,videro in lontananza il fumo di un camino,si diressero in quelle direzione e trovarono una casetta.Bussarono alla porta e andò loro incontro una vecchina che si rifiutò di aiutarli.Una volta partiti,però la donna si rese conto di aver sbagliato.Così uscì cercando di raggiungere i Magi,si fermava di casa in casa donando dolciumi ai bambini che incontrava,nella speranza che uno di essi fosse il piccolo Gesù.Da allora girerebbe per il mondo,facendo regali a tutti i bambini,per farsi perdonare.In Grecia era una dea notturna percorrendo il cielo portando doni e abbondanza durante le 12 notti solstiziali (dal 25 Dicembre al 6 Gennaio ),legata ad Artemide (Satana) era la dea notturna per eccellenza,che sopraintendeva al noto "Corteo di Diana" in cui le sacerdotesse (Demoni) esercitavano diverse pratiche magiche malvagie.Per i Primi Cristiani furono considerate pagane,malvagie e dissolute.Questa decadenza spiega l'aspetto attuale delle Befane.I sacerdoti ebbero uno speciale rango sociale : ricevevano uno stipendio per i loro servizi(invece dovrebbero lavorare nel Cristianesimo delle Origini non vi sono sacerdoti,tutti sono uguali come fratelli e sorelle),godevano (e godono) di privilegi speciali (essendo dei militari in veste talare).Ai vescovi autorità civile e la giurisdizione sulle persone della loro diocesi.La chiesa, ricolma d’onori, si sentì sempre più vicina e complice dello stato, la maggior parte dei membri della corte di Costantino era fatta da cattolici, anche il simbolo della croce comparve sulle monete imperiali e sullo scettro dell’imperatore. Ambrogio prese a predicare l’eroismo in battaglia ed Agostino asseriva che i militari compiacevano Dio, il clero fu inquadrato in formazioni militari, i sacerdoti guidavano 100 uomini ed i vescovi 1.000, inoltre le loro chiese ospitavano le guarnigioni dell’impero.Nel 320 l'imperatore Costantino trasferisce la capitale dell'impero a Costantinopoli e venne introdotto l'uso delle candele nelle chiese cattoliche pagane.Costantino ,su ordine del papa,perseguitò i Cristiani delle Origini.Le elezioni dei vescovi erano spesso irregolari e si ricorreva alla corruzione,perchè la carica di vescovo era ambita e fonte di privilegi,la pratica sarebbe durata per tutti i 19 secoli successivi.Tra gli eretici i donatisti respingevano l'alleanza tra trono e altare.La maggior parte dei dirigenti cattolici,però nella ricerca del potere era di manica larga perchè il numero era potenza,come affermava Mussolini.(dittatore italiano 20° secolo).Costantino ,assecondando il vescovo Ciciliano,inviso ai suoi fedeli,diede battaglia ai donasti e li sterminò.espropriando le loro ricchezze e privandoli dei luoghi dove si riunivano,consegnati ai cattolici e esiliando i loro capi(è la stessa prassi perseguita dalla chiesa cattolica nei 18 secoli successivi).Nel 325 nel concilio di Nicea furono proibiti i libri di Ario da parte del papa regnante.Ai Donatisti si unirono gli schiavi dei latifondisti nordafricani,generalmente cattolici ,scoppiò una rivolta contadina il cattolico Eusebio approvò con entusiasmo lo sterminio (5.000.000 uccisi) operato da Costantino.Nel 330 ci fù la condanna del neoplatonismo,poi Costantino perseguitò i culti pagani (che non avevano accettato di entrare nel Cattolicesimo) e ordinò la distruzione di tutte le immagini degli dei (che non avevano accettato di entrare nel Cattolicesimo) ,privò i templi delle loro entrate,ne proibì il restauro e ordinò la loro distruzione.Fece bruciare gli scritti di Porfirio e i cattolici cominciarono a saccheggiare i templi pagani,mentre i loro arredi sacri consegnati alla chiese cattoliche,le ricchezze dei templi affluirono nelle casse imperiali.Ordinò di esporre nelle piazza le statue pagane sequestrate,prima custodite al chiuso,diventarono una moda nei viali e nelle piazze,tutte le chiese cattoliche furono costruite sulle rovine dei templi distrutti.Costantino"il convertito mandato da Dio per il trionfio della chiesa cattolica"assassinò il collega Licinio e alcuni dei suoi propri famigliari (la moglie Fausta e il figlio Crispo),elevandosi nella considerazioni dei preti,suoi istigatori,che in compenso  ottennero grossi privilegi in oro e potere,e di altri favori come il massacro dei Cristiani delle Origini,gli fecero munifico dono delle croci dei 2 ladroni,di un frammento della roccia da cui Mosè avrebbe fatto scaturire le acque,e di un paniere di briciole dei pani moltiplicati da Cristo.Certamente avanzi dei loro sacerdotali orgiastici festini.Cose che il superstizioso Imperatore fece interrare a Bisanzio,sotto la propria statua.I suoi 2 figli e i pochi parenti sopravvissuti alle faide familiari si scannarono per la spartizione delle provincie.Unico superstite fù un giovane cugino di Costantino,l'umano e coltissimo Giuliano,durante il suo breve impero mortalmente odiato dai preti per la sua opposizione al traffico della più volgare paccottiglia da loro raffazzonata e venduta col nome di reliquie.La menzoniera chiesa cattolica lo chiama con odio e disprezzo l'Apostata,ossia Rinnegato,pur non avendo mai rinnegato alcunchè,per non essersi mai convertito al cattolicesimo ma averlo combattuto.Giuliano restaurò i templi ancora recuperabili tra quelli gravemente danneggiati dai cattolici,e abolì con una legge gli iniqui privilegi dei preti (al 2018 ci sono ancora)."Nonostante la follia dei galilei,causa,di una quasi completa avversione ,desidero che non siano puniti con la morte e che non ricevano castighi fisici,ma che al contrario siano lasciati tranquilli.I loro errori sono dovuti più all'ignoranza che alla malvagità.Compiangiamoli dunque ,invece di odiarli.A soli 32 anni cadeva combattendo,proprio mentre riportava una brillante vittoria contro gli invasori persiani.Spirò "Muore giovane chi è amato dagli Dei"
  24. Marco I (336-336) Era un importante leader della chiesa cattolica al tempo di Milziade.Ebbe un ruolo nell'eresia donatista e assistì l'imperatore Costantino nel concilio di Nicea nel 325.
  25. Giulio I (337-352) E' conosciuto per la parte che nella controversa ariana e per rafforzare il papato come difensore del paganesimo di fronte al cambiamento della politica dell'imperatore.Ha sostenuto l'antiariano Atanasio di Alessandria nel lotta contro il patriarca di Costantinopoli.Eusebio di Nicomedia.Bandito per la seconda volta da Alessandria,Attanasio fù accolto a Roma,dove fù accettato come vescovo in un sinodo presieduto da Giulio I nel 342.Il papa rivendicò il primato di vescovo di Roma.Si tenne il concilio di Sardica,che non riuscì a tenere uniti i vescovi orientali e occidentali per il ritorno di Atanasio e altri vescovi antiariani,76 vescovi si ritirarono a Filippopoli diventando ariani e di scomunicare Giulio I.Ma i 300 vescovi occidentali sono rimasti a Sardica ,hanno confermato le decisioni del precedente sinodo romano per affermare l'autorità del papa.La pratica di venerare i santi sulle tombe dei martiri continuò a diffondersi (mentre nel Cristianesimo delle Origini non esistono,sia il 1° che il 2° comandamento non lo consentono).Si deve ad Attanasio,rimasto a Roma dopo il 339 ,la tradizione della vita monastica egiziana,e l'esempio degli eremiti nei deserti egiziani trovò molti imitatori nella chiesa cattolica(ma anche il monachesimo è contrario al Cristianesimo delle Origini,Cristo non ha mai comandato di segregarsi).L'impero romano fù considerato un’istituzione cattolica e gli imperatori furono nobilitati dalla chiesa come figli di Dio, il figlio di Costantino, Costanzo I, di fede cattolica, sterminò i membri maschi della sua famiglia, le sue guardie del corpo e i suoi sicari erano cattolici, tanto che Giuliano l’apostata affermò che non esistevano fiere tanto pericolose quanto i cattolici.Eusebio non condannò gli assassini ordinati da Costanzo,che aveva ricevuto il battesimo,anzi l’imperatore era fatto passare dalla chiesa per casto, in realtà rifiutava le donne perché omosessuale, Costanzo I ricolmò le chiese e i prelati di doni, ricorse al commercio delle cariche e oppresse i poveri. Suo fratello Costante riprese a distruggere i templi pagani, intensificò la lotta contro i donatisti, sequestrò le loro ricchezze e donò le loro chiese ai cattolici, comunque allora vi erano molti vescovi opportunisti che cambiavano bandiera, da ariani, a cattolici, a donatisti, era il trasformismo della politica e dei centri di potere, con il tradimento si poteva fare carriera, ciò che contava era avere un seguito tra il popolo, diversamente non si potevano ricattare i potenti, accade ancora oggi.L’imperatore Costanzo II esonerò i preti e le loro famiglie dal pagamento dell’imposta fondiaria e delle altre imposte, impedì che i vescovi fossero giudicati dai tribunali civili, per conseguenza, fu sostenuto dalla chiesa, anche se ariano, perché ne difese gli interessi. Per favorire la penetrazione romana, furono costruite chiese nei nodi strategici e commerciali dell’impero, il cattolicesimo era divenuto “instrumentum regni”, perciò Costanzo II favorì l’unità della chiesa e spedì in esilio il vescovo Attanasio (295-375), santo e dottore della chiesa che non disdegnava la lotta per il potere, con la scusa della religione, l’imperatore inasprì anche le disposizioni contro gli ebrei. L’impero si accanì contro i culti misterici pagani, le ricchezze dei templi furono espropriate, le statue distrutte, tra i cattolici Firmino esortava a sterminare tutti i pagani, così i cattolici passarono all’ ideologia della persecuzione.L’imperatore ordinò la chiusura di tutti i templi con la confisca dei loro beni, ora le pecorelle dei sudditi accorrevano in massa tra le mani dei nuovi pastori, perché bisognose di protezione, però ne venivano tosate,Costanzo II mise anche in piedi un vasto apparato di polizia segreta (gli antenati dei gesuiti,che hanno creato gli odierni servizi segreti che creano gli attentati terroristici) Giovanni Crisostomo (344-407), «chiamato per la sua saggezza Bocca d’oro, perché le sue omelie spesso violente sono quanto di più elevato abbia mai prodotto la morale cristiana» (Henrion), sosteneva che «tra tutte le bestie la donna è la più nociva». Esigeva, da vero talebano ante litteram, che «non solo in tempo di preghiera, ma sempre la donna andasse velata». Non potendo annientarla, si contentava di crogiolarsi coi turpi dettami di  Ambrogio, come i seguenti: «La figlia di questo mondo si sposa, mentre la figlia del regno dei cieli si astiene dal piacere», e «La donna avvolga il capo per assicurare in pubblico la sua onestà e il suo pudore: il suo volto non si deve offrire facilmente agli occhi dei giovani». Ora i preti, dopo aver provato su qualche loro collo il gelo della lama giacobina e in mezzo alla schiena qualche pallottola di marca spagnola, trovano conveniente, in nome della sacrosanta virtù della prudenza, ostentare in ansiosa attesa di tempi a loro più favorevoli una certa qual moderazione. Come ben coglie Heine, che nell’opera filosofica Germania acutamente ci ricorda che «non potendo più bruciarci, ora vengono a chiederci l’elemosina». 
  26. Liberio (352-366) E' il primo papa a non essere fatto santo.Regnò al culmine dell'arianesimo contro il patriarca di Alessandria Atanasio che ha consacrato vescovi senza autorizzazione.Litigò col rivale Felice II,eletto dagli Ariani,dal primo giudicati eretici perchè in Gesù non vedevano Dio incarnato,ma soltanto un uomo ispirato dal cielo.Ha fatto una bolla contro Atanasio e lo ha condannato.Con la legge del 353 Costanzo II,l'imperatore flaccido burattino del papa,si lascia indurre a comminare la pena di morte a chiunque non soggiaccia supinamente ai prepontentissimi diktat del clero cattolico.Tacito,che con tanto anticipo aveva individuato nei cattolici "i nemici del genere umano" che cianciavano,per gabbarci,di un dio "infinitamente misericordioso" benchè il loro dio era feroce punitore e tormentatore delle sue deboli creature.Nel 359 a Skyotopolis in Siria i cattolici su mandato di papa Liberio organizzano il primo campo di concentramentper la tortura e uccisione dei cristiani delle origini arrestati in qualsiasi parte dell'Impero (Vlasis Rasias storico grecoLa distruzione dei templi  sito della Congregazione degli Ellenici...).Verso la fine del pontificato ha ritrattato e reintegrato Atanasio.La popolazione dell'allora impero cattolico era 70 Milioni di persone,30 milioni parte occidentale 40 milioni parte orientale.I Cristiani delle Origini erano il 10% della popolazione orientale circa 4 milioni  dal 359 al 385 furono tutti uccisi su mandato di Liberio e il suo successore Damaso,il creatore falsificatore della bibbia.La nuova legge, fatta emanare dalla «religione dell’amore», prescriveva la confisca dei beni e la pena capitale ai i renitenti alla forzata conversione. Per sottrarsi alle persecuzioni, caratterizzate da crudeltà senza precedenti nella storia, milioni di persone si rifugiarono nelle campagne e nelle selve, tra sperduti casolari (pagi, o villaggi, da cui: pagani). Non più abrogato, l’orribile editto del 353 è rimasto in vigore fino al 1974,quando l'indignazione universale obbligherà Paolo VI a depennarlo dal codice penale vaticano.(purtroppo le guerre cattoliche sono continuate anche dopo il 1974, al 2017 sono 40 nel mondo).Nel 1992 il Nuovo Catechismo di Paolo Giovanni II lo legalizza nuovamente auspicando il ripristino nei casi previsti della pena di morte.
  27. Damaso I (366-384) Alla sua elezione si oppose Ursino i cui seguaci accusavano Damaso di adulterio. Fù bandito dalla città di Roma,anche 7 preti suoi seguaci stavano per essere banditi il popolo li portò al sicuro in una chiesa.Damaso con alcuni suoi seguaci sia preti che laici armati andarono sul tetto della chiesa e 176 seguaci di Ursino e lo stesso Ursino furono brutalmente massacrati. Ammiano Marcellino lo storico che assistette al massacro : la furia di Damiano e Ursino per occupare la sede episcopale superava qualsiasi ambizione umana s'affrontarono come 2 fazioni politiche,fino a scontrarsi a mano armata con morti e feriti mentre il prefetto,per la sua incapacità ad impedirla,si asteneva dalla mischia.Dopo molti assalti Damiano ebbe la meglio.176 furono i cadaveri ritrovari sul pavimento della basilica Liberiana e passò molto tempo prima che gli animi si calmassero.Non ci si deve comunque stupire,considerando lo splendore di Roma,che un premio tanto ambito accendesse le brame di uomini maliziosi provocando tra loro le lotte più ostinate e feroci.Chi mira al seggio papale non bada a mezzi e fatiche perchè,una volta istallatosi,gode per sempre di una posizione invidiabile.Enormemente arricchito dalle offerte delle matrone,va a spasso in cocchio avviluppato in elegantissime vesti,e banchetta con cibi così squisiti che la sua tavola sorpassa quella dei re" (ancora oggi è cosi).Figlio del prete Antonio,Damaso edificò per lui la lussuosa chiesa di Lorenzo,affidandogliela in gestione,sull'area del teatro di Pompeo di cui aveva fatto ignobile scempio proseguendo nella papale devastazione architettonica dell'Urbe,inaugurato con l'ingresso trionfale in Laterano dal cencioso Silvestro.Ha rinunciato alla sua moglie e alla famiglia,per diventare un assiduo frequentatore dei bordelli di Roma : Auriscalpus matrorum.Damaso censurato dal concilio dei vescovi per la sua scandalosa corruzione oggi è santo purissimo e vergine!Autorizzò l'alleluia,corrispondente al grido d'attacco delle falangi spartane eleleu e al fascista alalà.Nel 366 iniziò l'assalto al sacerdozio sposato : i preti potevano continuare a sposarsi,ma non era permesso di esprimere il loro amore sessuale con le mogli.I sacerdoti respinsero questa legge.Milano,l'imperatore Valentiniano,allarmato per le eredità sottratte indebolendo la vecchia classe patrizia,fece un editto contro Damaso,l'imperatore ordinò,letta in tutte le chiese,proibì al clero di frequentare case di orfani e vedove o di accettare ulteriori doni o lasciti (come le famose istruzioni segrete dei gesuiti,1100 anni più tardi).Diventato papa : le persone che mettevano in dubbio qualsiasi dottrina della chiesa cattolica ex impero romano venivano sequestrate le loro terre e la famiglia sacrificata a essere torturata e bruciata viva.Le mogli degli Ex sacerdoti e i loro figli erano usate come schiave sessuali per dare reddito alla chiesa.Ha trovato 44 vescovi colpevoli di adulterio,ma ha usato la sua posizione per ostacolare la giustizia,poi ha ucciso tutti i 44 vescovi e incamerato tutte le loro proprietà.Morì di febbre,ancora oggi la chiesa cattolica invoca il suo aiuto per i casi di febbre.Nel 368 indisse un sinodo contro l'eresia di Apolinnare e nel 369 contro l'eresia ariana.Nel 370 il papa Damaso I dette l'incarico all'imperatore Valente che ordina una tremenda persecuzione contro  i cristiani delle origini in tutta la parte orientale dell'Impero. Ad Antiochia si giustizia, in mezzo a molti altri cristiani delle origini, l"ex governatore Fidustius e i sacerdoti Hilarius e Patricius. Si bruciano numerosi libri nelle piazze delle città dell'Impero dell'est. Si perseguitano tutti gli amici di Giuliano (Orebasius, Sallustius, Pegasius, ecc.). Viene bruciato vivo il filosofo Simonides e decapitato il filosofo Maximus.Nel 372 l'imperatore Valente ordina al governatore dell'Asia Minore di sterminare tutti i cristiani delle origini,nel 375 viene ampliato il primo campo di concentramento nazista dai cattolici a Skyotopolis in Siria  sterminando tutti i cristiani delle origini e distruggendo tutti i documenti e i libri relativi al loro sapere.Nel 372 Basilio diceva che il più grande bestemmiatore era il candidato ideale a ricoprire la carica di vescovo,destinato a sperperare il denaro che doveva essere consegnato ai poveri, comunque anche Basilio era contro la libertà di pensiero, cioè era contro l’eresia degli altri.Dal 377 si cominciò a venerare come santi tutti i papi defunti,da Pietro,mai esistito,arbitrariamente sostituito a Priscilla,fino a Giulio I.E sante furono ritenute anche le loro più famose amanti come Cecilia,Prassede e Prudenziana.Intanto Ambrogio,arcivescovo di Milano,fremeva d'ira contro l'imperatore Valentiniano I,che con la legge n° 20 del 370 aveva disposto la protezione delle vedove e gli orfani dalla bestiale rapacità dei preti (oggi è ancora cosi).Il prepotente Ambrogio non sopportava quella "offensiva legge che posponeva i ministri dell'altare alla gene più vile e infame del mondo".Intimorito dai ricatti e dalle minacce,l'Imperatore si affrettò ad abrogarla.E Da allora fino a oggi nessuna autorità,per timore di perdere l'appoggio della nefasta congrega,si è mai opposta seriamente allo scellerato affarismo ecclesiastico.Nel 381 il papa indisse il concilio di Costantinopoli contro l'eresia del Cristianesimo delle Origini (in pratica contro Cristo).Nel 402 il sacerdote Vigilanzio attaccò con veemenza il culto delle reliquie e dei santi, che favorivano le truffe e lo sfruttamento della credulità popolare,Girolamo disse che i libri da Vigilanzio scritti erano stati vomitati nell’ebbrezza del vino,tentava sempre di far apparire come abietti furfanti i suoi avversari.Girolamo era ben introdotto presso l’aristocrazia romana, falsificò documenti e fece delazioni.Vedere capitolo 1O del Rapporto Omega.Nel 383 dette l'incarico a Girolamo di creare la bibbia falsificata.Girolamo,segretario di Damaso e primo traduttore (pessimo) della Bibbia "solo 22 sono i libri ispirati da Dio e ogni aggiunta è apocrifa"(sono 70 oggi).Ma in seguito travolto dall'invidia sessuale,pure lui li falsifica introducendo in Tobia alcuni passi inventati (8,7).Allo scopo di spegnere l'ardore coniugale sono imposti dalla chiesa cattolica 3 giorni di astinenza dopo le nozze, poi allungati a 30,che col coito proibito prima,durante ogni giorno festivo (oltre 20 giorni prima di Natale,durante la Quaresima etc) obbligano alla castità 5 mesi all'anno sotto pena ai trasgressori dell'intera vita a pane e acqua,non escluse più terribili condanne.Il Concilio di Trento nel 1530,ben predicante e mal razzolante,inserirà nelle Scritture altri 9 testi di pura fantasia.Il linguacciuto Giovanni Cristotomo,detto bocca d'oro e Agostino entrambi acerrimi odiatori delle donne e degli ebrei,dal primo chiamati "carnali,lussuriosi e maledetti"(Herr)
  28. Siricio (384-399) Nel 385 abbandona la propria moglie e i figli per diventare papa.Il “primo Papa”, le cui Decretali dell’anno 385 vennero composte direttamente secondo lo stile dei decreti imperiali, ascese forse per la prima volta al “soglio di Pietro” un rappresentante della nobiltà romana, o in ogni caso un suo candidato. Questo posto tanto ambito, che per altro Pietro non occupò mai, in seguito non fu mai più abbandonato dalla nobiltà […]!Decretò che tutti i preti non potevano essere più sposati,ma non fù in grado di far rispettare il suo nuovo dogma oltraggioso. Investito dalle accuse di Siricio e accompagnato da 2 ricche vedove, Paola e Melania, Girolamo ex segretario del papa precedente Damaso fugge in Oriente, dove fonda monasteri femminili. Spilla quattrini anche a molte vergini ad maiorem Dei gloriam, lo schiavistaGirolamo, che condannava gli altrui possessi senza rinunciare ai proprî, giacché «lui stesso, monaco e prete, [non solo] non vendé il suo patrimonio» anzi per consolidarlo "Onestamente e santamente convive con una ricca vedova(Del diritto della chiesa) mentre Siricio modestamente si fregia per primo del titolo di papa (greco papas = padre o latino pater patronum = padre dei padri). E da allora, in barba al vangelo che intima: «Non chiamate nessuno padre, perché uno solo è il padre vostro, che è nel cielo" Matteo 23,9.I papi si fanno chiamare Santi Padri,con iniziali maiuscole obbligatorie.Siricio sempre contro il Vangelo. "Gesù non avrebbe mai scelto di nascere da una vergine,se avesse dovuto ritenerla cosi poco casta da farsi annaffiare da sacrileghi spruzzi di sperma".La tanto casta fanciulla si sposò già incinta di un centurione romano o un sacerdote secondo altre fonti e partorì ben altri 4 figli : Giacomo,Matteo,Simone e Giuda senza contare le femmine. Amare i propri nemici per Ambrogio e Agostino non era possibile(nel Cristianesimo delle Origini Cristo disse "Amate i vostri nemici,fate del bene a coloro che vi odiano), anzi per Agostino (a cui i gesuiti ricorsero nella loro politica guerrafondaia) la guerra era legittima, Ambrogio istigava l’imperatore Graziano contro pagani ed eretici,allora i germani e l’imperatore d’oriente erano ariani e i romani erano cattolici, allora germano era sinonimo di ariano, di straniero e di miscredente. Il governo di Teodosio fu improntato allo spreco, al nepotismo e allo sfruttamento del popolo, confiscò il patrimonio dei suoi nemici, dai soldati pretendeva un giuramento alla trinità e all’imperatore, sotto di lui i goti erano privi di cittadinanza e servi dell’impero, Teodosio cercò di mettere le tribù barbare germaniche una contro l’altra. Teodosio fu il primo imperatore a gettare le basi di uno stato confessionale, dichiarando che il cattolicesimo era l’unica religione ammessa nell’impero, allontanò i vescovi ariani dalle loro chiese ed elevò a patriarca di Costantinopoli il laico Nettario,che non aveva ricevuto neppure il battesimo. Ambrogio respingeva la filosofia pagana e il sapere scientifico, nel 376 a Roma fu distrutto il tempio di Mitra e in quegli anni i culti pagani furono privati dei residui privilegi fiscali.Ambrogio condizionava l’imperatore Graziano, perciò divenne lecito distruggere le sinagoghe, gli ariani non partecipavano ai concili dei vescovi e nei verbali dei concili finivano solo le tesi dei cattolici, mentre i vescovi seguirono Ambrogio come un coro.Dal 385 fino a388 migliaia di innocenti cristiani delle origini (4.000.000 dal 359 al 388 ) in tutto l'Impero vengono martirizzati nel terrificante e orribile campo di concentramento di Skyopolis in Siria.                                                                                                                         Agostino                                                                                                                                                                                        Nel 388 Agostino, dopo la distruzione della sinagoga di Kallinikon, afferma spavaldo davanti all’imperatore Teodosio: «Sì, sono stato io a farla bruciare, perché al mondo non esista più luogo dove Cristo [di cui se ne fregava,ndr] Aepistulae 40,11.E stabilisce che "Cristo fù concepito senza piacere carnale,esente dalla macchi derivante del peccato originale"(Enchiridion).Con lui la chiesa comincia a giudicare il coito la peggiore delle colpe e a destinare all'inferno (il limbo è invenzione postuma oggi è stato cancellato) tutti i bambini morti senza battesimo cattolico insudiciati dal peccato di Eva.Nel 1861 il teologo cattolico Bleth" proibiva di portare in chiesa le defunte incinte perchè il nascituro non era stato ancora battezzato : faceva togliere il bambino dal cadavere della madre per seppellirlo fuori dal cimitero.(Ranke-Heinemann).Inorridito Giuliano vescovo di Eclanus cosi investiva il bieco collega "Tu ,Agostino,sei molto lontano dal sentimento religioso,se pensi che Dio possa commettere atti criminali contro la giustizia tu persecutore di neonati che getti piccolissimi lattanti nel fuoco eterno (che non esiste ,esiste invece la Reincarnazione).L'eretico vescovo Giuliano fù scacciato dalla sua sede e perseguitato fino alla morte per la sua umanità disprezzava il boia di Tagaste "Per lui Agostino era sempre e soltanto l'africano"(Ranke-Heinemann).Ambrogio inserì finte reliquie di martiri nella basilica ambrosiana di Milano, sulle quali crebbe il culto, anche in altri paesi d’Europa si sviluppò il traffico delle reliquie dei santi. Le ragioni del vandalismo contro le sinagoghe risiedevano nella propaganda antisemita della chiesa, il culto degli ebrei però era ancora tollerato sotto Teodosio, che aveva solo proibito agli ebrei di possedere schiavi cattolici e di fare matrimoni misti. L’antisemitismo di Hitler non si potrebbe comprendere se non avesse alle spalle 2 millenni d’antisemitismo cattolico.L’imperatore Graziano alla sua morte non fù pianto dai cattolici, perché prima di morire aveva revocato le esenzioni fiscali a favore del clero, forse Valentiniano e Graziano morirono per ordine di Teodosio, che fu un grande per la chiesa, Teodosio aumentò le imposte e fece delle dure repressioni, però Ambrogio lodò la sua clemenza.Agostino condannò la follia dei tessalonicesi che si ribellarono all’imperatore, ma non la dura repressione dell’imperatore Teodosio che però fu il primo imperatore a farsi battezzare molto prima di morire. Teodosio condannò a morte anche i membri della setta eretica degli entratiti, che rifiutava la carne, il vino, il matrimonio, indossava il saio e viveva in ascetismo, celebrando l’eucaristia con l’acqua invece che con il vino. Teodosio erra sostenuto dalla chiesa, che voleva l’unità della chiesa, i cristiani che si convertivano al paganesimo non potevano più ereditare, erano vietati i sacrifici e la frequentazione di templi pagani. Agostino era intollerante e non era contrario alla guerra, non fu un brillante studente, malgrado ciò, divenne insegnante di retorica, fu battezzato a Milano da Ambrogio e nel 398 divenne sacerdote.Agostino era cavilloso e arrivista, non era animalista perché aveva detto: “Dio ha creato gli animali perché l’uomo,morso da essi, si esercitasse alla virtù della pazienza”, era superficiale, retorico, banale e polemico, attaccò donatisti, pelagiani, pagani, ebrei, ariani, astrologi, priscilliani e apollinaristi.Agostino aveva disperso le sue energie, abbandonandosi alla lussuria e alla fornicazione, aveva vissuto con una concubina e poi con una bambina, alla fine stanco, arrivò ad esaltare la castità. In Africa settentrionale il vescovo donatista, Massimiano,fù assassinato quando la sua fede sembrava conquistare l’Africa, la sua comunità fù saccheggiata, la comunità donatista voleva imporsi come comunità di poveri, di tipo comunista, perciò seminò il panico tra i grandi proprietari terrieri della Numidia, sostenuti dai cattolici e dall’ imperatore. Anche la diocesi di Agostino era a maggioranza donatista, la sinistra donatista, cioè i circoncellioni erano visti come ladri e saccheggiatori, che arrivavano anche ad appiccare il fuoco alle basiliche e rendevano la libertà agli schiavi.La loro roccaforte era in Algeria, i donatisti erano contadini d’origine cartaginese o berbero-punica, esisteva colà un gap sociale tra i proprietari terrieri e i contadini, Agostino difese con risolutezza gli interessi della classe dei possidenti, prima pensò di convertire alle sue idee gli eretici donatisti, poi sollecitò la repressione da parte dell’impero.Per Agostino, vescovo d’Ippona, le torture inflitte dai cattolici erano poca cosa di fronte ai tormenti dell’inferno,in principio era stato contrario alla pena di morte, ma poi avallò la condanna a morte per i briganti donatisti. Nella storia le questioni politico-sociali s’intrecciano sempre con quelle teologiche. Agostino si scontrò con il vescovo pugliese Giuliano, che un nobile con sensibilità sociale, mentre Agostino mancava di questa sensibilità,Giuliano definiva Agostino: “Patronus asinorum” e cercò di conciliare grazia con libero arbitrio, egli criticava anche l’opinione negativa d’Agostino su matrimonio e concupiscenza, alla fine Giuliano fu scomunicato da papa Zosimo, istigato da Agostino.Come Tommaso D’Aquino, Agostino difendeva la prostituzione, utile per dare sfogo alle passioni, diceva, allora però vescovi, abati e badesse mantenevano spesso bordelli molto redditizi, accadde anche sotto Sisto IV (1471-1488). Agostino aveva l’abitudine di picchiare la propria famiglia, ogni sabato, a scopo preventivo. L’imperatore Onorio, figlio di Teodosio I, e sua sorella erano sotto l’influenza di Ambrogio, perciò perseguitavano eretici, pagani ed ebrei, così tanti templi furono demoliti, per Agostino gli ebrei dovevano esser schiavi dei cristiani, era sicuro che un giorno Dio li avrebbe massacrati, naturalmente incolpò gli ebrei della morte di Cristo. Agostino, come Ambrogio, difese la guerra e il servizio militare, per lui lo Stato era stato voluto da Dio, anche se era corrotto dal peccato, lodava sempre gli interventi sanguinosi e repressivi dello stato. Per Agostino i non cattolici avevano meno diritti dei cattolici e gli animali avevano meno diritti dell’uomo, inoltre, chi combatteva per volontà di Dio, cioè dei preti, poteva anche uccidere. Agostino considerava la disobbedienza il peggiore dei peccati, esaltò il militarismo anche quando sapeva che i militari vessavano i contadini con le requisizioni, giustificava anche le guerre d’aggressione, con i conseguenti massacri, esaltò la guerra giusta e affermò che erano giuste tutte le guerre di Roma, diceva che bisognava portare la civiltà e imporre la pax romana. Diceva Napoleone che non esiste un’intesa migliore come quella tra preti e soldati. Agostino era favorevole alla tortura, che diceva che era niente se paragonata alle pene dell’inferno, sosteneva la pena del taglione e la vendetta, caldeggiò la guerra santa voluta da Dio, Teodoreto però, senza demagogia, aveva affermato che la guerra apportava alla chiesa maggiori benefici della pace. Per Agostino le uniche guerre da condannare erano quelle civili, con romani contro romani, nel 429 Agostino, con l’avanzata dei vandali, assistette al crollo del dominio romano in Africa, la popolazione non oppose resistenza perché indebolita economicamente dallo sfruttamento della chiesa e dello stato, solo i goti, alleati dei romani, tentarono un’inutile resistenza.Nel 401 Agostino scrisse "Nulla è così potente nel far decadere verso il basso l'anima di un uomo come le carezze di una donna"(scriveva cosi quando aveva sia la moglie che una amante molto giovane,al solito come tutti i teologi predicano bene razzolano male,ma per Cristo e Dio contano le azioni oltre che le parole).                                                                                                       La Biblioteca d'Alessandria fù distrutta per ordine del papa Siricio nel 391 dai cattolici                                                          Nel 391,la famosa biblioteca di Alessandria con i suoi inestimabili tesori rappresentava ancora, nell’oceanica putredine dell’ignoranza cattolica, l’ultima gloriosa roccaforte della scienza, dell'arte e della civiltà, l’'ultima dimora dello scibile umano, rimasta indenne nel marasma delle distruzioni dei fanatici e sempre scrupolosamente rispettata perfino dai barbari invasori. Ma l’incomparabile tempio dello spirito, testimone della tolleranza pagana di «un Impero dove ovunque ciascuno poteva pensare e insegnare con la più sconfinata libertà, [dove] per disposizione di Vespasiano e di Adriano i retori, i filosofi, i filologi e persino i medici erano esentati da tutti gli oneri cittadini.»(Gregorovius ,vita di Adriano)dove Enomao era libero di pubblicare uno Smascheramento dei Ciarlatani che nega l'esistenza di ogni dio e disprezza apertamente la religione di Stato,quel santuario del sapere in stridente contrasto col bassissimo profilo culturale dei preti non poteva non essere oggetto della loro iraconda avversione.Sotto Siricio, la famosa biblioteca di Alessandria con i suoi inestimabili tesori rappresentava ancora, nell’oceanica putredine dell’ignoranza cristiana, l’ultima gloriosa roccaforte della scienza, dell'arte e della civiltà, l’'ultima dimora dello scibile umano, rimasta indenne nel marasma delle distruzioni dei fanatici e sempre scrupolosamente rispettata perfino dai barbari invasori.Siricio ordina la distruzione della biblioteca di Alessandria nel 391 "la celebre biblioteca con il suo Serapeion (l'annessa scuola scientifica) fini completamente distrutta dal fanatismo cattolico" (Gregorovius).Fù distrutta per distruggere tutti i libri del Cristianesimo delle Origini compreso il Vangelo delle Origini scritto da Matteo,l'ex esattore delle tasse che scrisse il diario giornaliero della Comunità del Cristianesimo delle Origini fondata da Cristo quando Cristo era in vita l'unico vero Vangelo,più tutti i libri di Origene in modo che non vi fossero più libri del Cristianesimo delle Origini.Distrutta e mai più ricostruita.Da allora il mondo precipiterà nell'abisso della più nera stupidità e ignoranza e non basteranno 2.000 anni al parziale recupero della perduta civiltà. Nonostante i progressi tecnici degli ultimi tempi,pochi passi avanti hanno fatto la dignità e la libertà individuale mentre l'autocrazia papale s'intrufola con le sue manipolazioni in tutti gli organi d'informazione.Se una trasmissione culturale laica incontra qualche punto scomodo entra immediatamente in gioco la sacra censura a farne scempio.Della Biblioteca d'Alessandria ha molto parlato Telemontecarlo (oggi la 7) a "Stargate" il 17.06.2001.Accennato al primo fortuito incendio durante lo sbarco di Cesare (il primo papa) e la sua immediata ricostruzione e reintegrazione per ordine di Cleopatra di 200.000 opere perdute (erano in in origine 800.000).TMC salta l'anno 391,piomba nel 642 per incolpare gli islamici appena giunti in Egitto,del crimine ecclesiastico cattolico compiuto 251 anni prima.Da Radio Maria don Colombo Ferdinando "Noi non facciamo come gli storici che la raccontano a modo loro per alettare i lettori,Mai la menzogna si addice a noi."26.06.2001 ore 22.E' possibile maggior impudenza?                                                                                                                                  Nel 397 nel 1° concilio di Cartagine autorizza il clero ad acquistare senza restrizioni mobili e immobili, a possederli, goderli e lasciarli in eredità a chicchessia (Concilio can XIII,XLIX,I,pagina 962-968 Parigi 1714.Fù il  primo papa a emettere decreti (Bolla Papale).
  29. Anastasio I (399-401) Fece un decreto : disponeva che i preti dovessero ascoltare in piedi il Vangelo cattolico letto dai diaconi.Era dettato per attenuare gli attriti tra i 2 ordini ecclesiastici.Combatte il donatismo nelle provincie settentrionali dell'Africa,ratificando le decisione del Concilio di Toledo del 400.Nel 399 gli amici di Girolamo,il falsificatore della bibbia,si adoperarono per ottenere una condanna di Origine,che sosteneva la reincarnazione (per i cattolici,protestanti,ortodossi,copti,anglicani sarà una novità sapere che nel Cristianesimo delle Origini e Cristo insegnavano la reincarnazione,fù fatta sparire nel Concilio del 543,editto cattolico dei 3 capitoli,al suo posto la dannazione eterna,mai insegnata da Cristo),condannò gli scritti di Origene (Cristiano delle Origini,vedasi Exapla la sua opera più mirabile) vedere capitolo 10 del Rapporto Omega 
  30. Innocenzo I (402-417) Figlio di Anastasio I.Nel 402 l'imperatore Onorio spostò la capitale dell'impero d'Occidente da Roma che non era più un forte centro politico a Ravenna.Nel 405 l’imperatore Onorio dichiarò eretici i donatisti che furono repressi e le loro chiese furono consegnate ai cattolici. I vandali di Alarico invasero l’Italia e nel 410 sospesero le persecuzioni contro i donatisti, anche in Africa settentrionale i donatisti furono protetti dai vandali e furono annientati definitivamente solo con l’avanzata dell’Islam.Agostino sosteneva la dottrina del peccato originale, della predestinazione e della grazia, attaccò Pelagio che sosteneva invece l’importanza del libero arbitrio, poi la dottrina d’Agostino fu trasformata in dogma dal concilio d’Orange del 529 e da quello di Trento.Nel 410 Pelagio, appartenente ad una ricca famiglia, sbarcò ad Ippona ed Agostino, ancora non schierato contro di lui, cercò di convincerlo a non lasciare i suoi beni ai poveri, ma a devolverli alla sua chiesa,Pelagio non aderì alla richiesta, così si procurò un nemico. Pelagio, che divenne patriarca di Gerusalemme, affermava che i bambini non nascevano peccatori e che ogni uomo poteva discernere il bene dal male, praticava l’ascesi e reprimeva la sessualità. Anche Girolamo attaccò Pelagio, nel 416 i sinodi di Cartagine e Milano condannarono Pelagio, accusandolo di aver negato la necessità del battesimo dei bambini e della preghiera. In Sicilia i pelagiani avevano trovato protezione, erano ammirati per il loro ideale umanitario e per la loro condanna dello sfruttamento, per la loro lotta al clientelismo e alla corruzione, perché erano per la giustizia sociale e la distribuzione delle ricchezze.Innocenzo I e il suo successore Zosimo (417-418) non trovarono colpe in Pelagio e ammonirono Agostino, chiedendo all’episcopato africano la riabilitazione di Pelagio e del suo seguace Celestio. Allora Agostino non si arrese e si rivolse a Ravenna all’imperatore d’occidente Onorio, figlio di Teodosio, e ottenne la repressione dei pelagiani, la loro espulsione e la confisca dei loro beni.Se il sabato del fine settimana di Pasqua è giorno di digiuno,ogni sabato dell'anno bisogna digiunare.Il risultato è stato la denigrazione del sabato a livello di giorno di dolore e lutto e la domenica di gioia cattolica.L'effetto sui cattolici fù di allontanarsi dal sabato e esaltare la domenica per commemorare la resurrezione di Cristo.E anche qui ennesima falsificazione.
  31. Zosimo (417-418) Il promotore del Pelagianesimo, Celestio, era stato condannato dal suo predecessore ,dopo essere stato espulso da Costantinopoli,venne a Roma per vedere il nuovo papa.Nel 417 Zosimo tenne un sinodo del clero romano,a Clemente al laterano dove comparve Celestio : il papa fù convinto che l'eretico avesse abbandonato la falsa dottrina.Perciò fece appello a coloro che avevano argomenti contro Celestio a comparire a Roma entro 2 mesi.Nel 418 chiese all'imperatore Onorio di sradicare il Pelagianesimo e i suoi fondatori.(vedasi Tractoria)Zosimo esclude i figli illeggitimi dal diritto di accedere al sacerdozio."Nel 418 ottiene dall'imperatore Onorio un rescritto per scacciare da Roma i pelagiani,testimoniando così davanti a tutti il suo orrore per l'eresia (Cristianesimo delle Origini) e permette ad ogni singola parrocchia di benedire i ceri pasquali (usanza babilonese e pagana).(Henrion).Pelagio,monaco retto e di vita ascetica, per aver stigmatizzato la degenazione del clero era odiato da Agostino e Girolamo.Era antipatico pure a Ambrogio,già in guerra col vescovo Gioviviano,da lui fatto fustigare ,per aver dubitato della tanto decantata quanto fasulla integrità di Maria,coi flagelli di piombo che spesso scarnificavano la vittima fino a metterne a nudo tendini e ossa.Assai malconcio,l'eretico,morì di stenti esiliato sull'arida isola di Boa.E anche defunto fù ingiuriato e infangato dall'avido e turpe calunniatore Ambrogio come "vissuto nella dissipazione e morto eruttando lo spirito tra fagiani e carne di maiale".Pelagio era vegano.Era contrario al   Priscillianesimo   (Cristianesimo delle Origini),anche qui fù sradicato fece uccidere Priscilliano e i suoi seguaci.
  32. Bonifacio I (418-422) Ribadì la legislazione di Sotero,che proibiva alle donne di toccare i paramenti sacri o di bruciare l'incenso,e rafforzò le leggi che vietavano agli schiavi di diventare sacerdoti.
  33. Celestino I (422-432) Inflessibile con gli eretici (Greco Hairesis = scelta,discernere,pensare con la propria testa) da lui sempre perseguitati senza tregua, protesse il dissoluto Apiario e il famigerato vescovo Jussale,tenuto a distanza da Agostino,lo stesso prete che gettò il seme dell'Inquisizione spronando al proselitismo violento (Compelle intrare) .Ma celestino è molto amato dai vaticanisti cattolici :"Saggio e prudente occupò degnamente la sedia pontificia,perchè si levò con forza contro l'eresia di Nestorio,vescovo di Costantinopoli,che sosteneva non essere Maria madre di Dio ma dell'uomo Gesù",Il culto demoniaco della grande madre nascosto dal culto della madonna sarebbe caduto.E la chiesa cattolica demoniaca e satanica non poteva permetterlo.Nessuno prima di Celestino sognava,eccetto il viscido e contorto Agostino,d'ipotizzare qualità soprannaturali in una vergine..madre di tanti bambini,come nessuno prima del 325 parlava di divina trinità, tardiva copia della Trimurti indiana.Il tanto esaltato candore mariano è identico a Inanna,la dea sumerica dell'amore,vergine madre adorata ad Uruk e agghindata come la fenicio-cananea Aschera (VII secolo Avanti Cristo ) che allatta un bambino,ha il capo circondato da una corona di stelle e dagli adoratori di Baal è chiamata "regina dei cieli".Aschera è capostitipe della greca Afrodire,della romana Venere e finalmente dalla nostrana Madonna.Anche alla figlia di Maometto,Fatima,ultima arrivata tra le donne circonfuse di luce è riconosciuta l'immunitò,d'origine pagana,dal peccato (Rotter=.Sublimando Marica,terrifica glaciale supervergine i più accaniti misogini sbaragliano ogni residua pagana imponendo il disumano modello della Madonna a tutte le donne,maritate comprese per costringerle pena l'inferno a macerarsi nella penitenza e nell'astensione sessuale.Nei vangeli cattolici falsificati il concepimento virginali,assente nelle prime versioni di Matteo e Luca,è copiato dalla nascita di Buddah e fatto circolare con le interpolazioni dei secoli II e III.Falsificata la genealogia di 42 generazioni per vantare Gesù figlio effettivo del davidico Giuseppe nel Vero Vangelo Il vangelo della vita perfetta portato in India da Bartolomeo per salvaguardarlo dai falsificatori cattoloci vedere capitolo 11 del rapporto Omega.Agostino ,che era molto amico di Celestino,morì nel 430 (Agostino Bea,cardinale gesuita,rivelò a Rivera Alberto,ex gesuita nel 1980 l'Islam fù creato dal Vaticano,i cattolici nel 400 desideravano ardentemente Gerusalemme,per la sua posizione strategica per i commerci.Bisognava sviluppare un Piano per convertire Gerusalemme in una città cattolica).La grande fonte di risorse umane per portare avanti questo piano sarebbero stati i discendenti di Ismaele.I poveri Arabi caddero vittime dei piani più astuti dei Poteri dell'Oscurità.I primi Cristiani andavano per il mondo per vivere e mettere in pratica nella loro vita il Vangelo e fondavano piccole comunità,ma trovavano sempre molta opposizione.Sia gli ebrei sia i cattolici perseguitavano i veri Credenti Cristiani e combattevano per arrestare la loro espansione.Nel 70 i romani del generale Tito distrussero il grande tempio ebraico,cuore del culto ebraico (estraneo al Cristianesimo di Cristo).Su questo luogo,dove prima di trovava il tempio,la cupola della roccia si trasformò nel secondo luogo più sacro dell'Islam.Si avvicinavano venti di cambiamento: Corruzione,apatia,avidità,crudeltà,perversione e ribellione erodevano l'impero romano.L'unica forma con cui Satana poteva fermare quest'impulso era creare un falso cristianesimo per distruggere la creazione di Dio.La soluzione era a Roma,la sua religione proveniva dall'antica babilonia.Ci vollero 300 anni (dal 156 al 432 ).La statua di Giove in Roma fù rimpiazzata da quelle di Pietro e quella di Venere dalla vergine Maria.Il luogo scelto come sede si trovava su delle 7 colline,il Vaticanus,il luogo del Serpente Marino dove si erge il Tempio Satanico di Giano,che significa centro di indovini,centro di divinazioni .Il cattolicesimo "la religione dei misteri,la grande babilonia,madre di tutte le prostitute e abomini della terra,fù creata per bloccare il Cristianesimo delle Origini,massacrare i veri Cristiani,instaurare religioni,creare guerre e far si che le nazioni si ubriacassero con il vino della loro fornicazione.Le 3 Religioni (Cattolicesimo il Vaticano,Ebraismo Il muro del pianto in Gerusalemme,Islam la Mecca) hanno un denominatore comune,ognuna ha il suo luogo santo verso cui dirigere lo sguardo [al contrario Cristo ha sempre insegnato e vissuto che il tempio siamo noi stessi non un luogo di pietra esteriore].Ogni gruppo crede di ricevere benedizioni per il resto della vita se visitano il rispettivo luogo sacro.I primi tempi dell'Islam,i visitatori portavano alla "casa di Dio" i custodi della Kaaba erano gentili e ospitali.Alcuni portavano i loro idoli e per non offendere quei guardiani,li deponevano all'esterno del tempio.Gli Ebrei vedevano la Kaaba come un tabernacolo remoto del Signore e lo veneravano fin quando non ha iniziato a essere profanato con idoli.Parte del tesoro della Kaaba e le offerto furono gettate in un pozzo (lo Zamzam) riempito di sabbia e scomparve.Però permisero che il dio moabita "Hu-Bal" B-ala.Baal Tra il culto satanico a Saturno e la Fisica Quantistica  continuasse nella Kaaba.Col passare degli anni,Adb al-Muttalib ebbe una visione dove si trovava il pozzo e il suo tesoro.Divenne l'eroe della Mecca e diventò il nonno di Maometto.Prima di questo,Agostino,diventò "vescovo" in Africa del Nord per convertire gli Arabi al Cattolicesimo,anche con i membri di tutte le tribù.Tra questi Arabi Cattolici iniziò a svilupparsi il concetto di un Profeta Arabo.Il padre di Maometto muore di malattia,Le grandi famiglie araba,inviavano alla Mecca,i loro figli maschi nel deserto per essere educati e prendersi cura delle tribù beduine,evitando le piaghe delle città.Poco tempo dopo morirono anche la madre e il nonno di Maometto.Era rimasto a carico di suo zio.Un monaco cattolico scopre il suo "destino" e avvertì lo zio :"porta il figlio di tuo fratello nel suo paese e proteggilo dagli Ebrei,perchè per Dio,se lo vedono e arrivano a sapere quello che so ,pianificheranno il male contro di Lui.Grandi cose attendono il figlio di tuo fratello.Il monaco cattolico accese la fiamma delle future persecuzioni ebree per mano dei seguaci di Maometto.Il Vaticano desiderava Gerusalemme a tutti i costi visto la sua importanza tattica,però era bloccata dagli Ebrei.Un altro problema erano i Veri Cristiani dell'Africa del Nord (Manichei).Il cattolicesimo non tollerava nessun tipo di opposizione (e anche oggi è così).Il Vaticano doveva creare un'arma per eliminare sia gli Ebrei sia i Cristiani Veri che rifiutavano di accettare il Cattolicesimo.Videro gli Arabi come fonte di mano d'opera per fare il lavoro sporco.Alcuni Arabi erano cattolici.Il loro utilizzo era di informare i loro capi a Roma,altri crearono una rete di spionaggio segreto per pianificare il controllo delle grandi moltitudini arabe che rifiutavano il cattolicesimo.Agostino con i suoi monasteri servirono da base per cercare e distruggere i manoscritti originali che appartenevano ai Veri Cristiani (Le Opere di Origene e il Vangelo Originario degli Ebioniti divenuti Manichei).Il Vaticano desiderava creare un Messia per gli Arabi,qualcuno che potessero innalzare come grande leader,un uomo con carisma che potessero allenare e col tempo potesse unire a lui gli Arabi in un potente esercito per conquistare Gerusalemme per il papa.Il cardinale Agostino Bea "Una donna araba ricca,fedele seguace del papa,ebbe un ruolo di grandissima importanza in questo dramma.Era una vedova che si chiamava Khadijah.Donò la sua ricchezza alla chiesa cattolica e si ritirò in un convento.La sua missione era trovare un giovane brillante che il Vaticano potesse usare per creare una nuova religione e diventare il messia per i figli di Ismaele.Khadijah aveva un cugino,Waraquah,che come lei era un cattolico.Ebbe un'influenza potente su Maometto.Inviarono maestri a Maometto che fù sottoposto a un allenamento intensivo.Divorò le opere di Agostino che lo prepararono alla "grande chiamata".Seguendo gli ordini del Vaticano,gli Arabi Cattolici dell' Africa del Nord,iniziarono a propagare la storia di un grande uomo si sarebbe elevato tra i popoli e sarebbe stato prescelto da Dio.Dicevano a Maometto che i suoi nemici erano gli Ebrei e che i cattolici erano i cristiani veri e che gli altri che si autodefinivano cristiani erano empi impostori (oggi non è diverso) e figli del diavolo e dovevano essere distrutti.Molti mussulmani credettero in questo.Quando Maometto iniziò a ricevere le sue "rivelazioni divine" Waraquah,il cugino cattolico di sua moglie,lo aiutava a interpretarle.A partire da queste rivelazioni nacque il Corano.Il 5° anno della sua missione iniziò una forte persecuzione contro i suoi seguaci perchè si rifiutavano di adorare gli idoli della Kaaba.Maometto li inviò in Abissinia dove il Negus,il re cattolico,accettò di riceverli e di proteggerli perchè condividevano gli insegnamenti della vergine maria (Satana,la grande madre di Dio).Maometto conquistò la Mecca e la Kaaba fù depurata dagli idoli.La storia prova che prima che esistesse l'Islam,i Sabei di Arabia adoravano il dio Lina,sposo della dea Sole.Diedero vita a 3 dee che furono onorate da tutto il mondo arabo come "le figlie di Allah".Un idolo trovato a Hazor in Palestina nel 1955 mostra Allah seduto su un trono con la luna crescente sul petto.Maometto affermò di aver ricevuto una visione di Allah :"Tu sei il messaggero di Allah".A questo punto inizia la sua carriera di profeta e continuò a ricevere messaggi.Quando Maometto morì,l'Islam stava espandendosi.Le tribù nomadi arabe unirono le forze in nome di Allah e del Suo Profeta Maometto.Alcuni degli scritti di Maometto furono inseriti nel Corano e altri non furono mai Pubblicati (Esattamente come successe con la Bibbia),rimasero nelle mani dell'alta gerarchia ayatollah (mai istituita da Cristo e dai Profeti di Dio)".Bea Agostino,il cardinale gesuita "Questi scritti rimangono conservati perchè contengono informazioni chiave sui vincoli del Vaticano e la creazione dell'Islam".Se fossero esposti,ognuna delle parti possiede molte informazioni sulla parte opposta.Questo potrebbe generare uno scandalo che porterebbe alla fine delle 2 religioni (Cattolicesimo e Islam).Nel Corano Gesù è Profeta.Se il papa era il rappresentante di Dio sulla Terra avrebbe dovuto essere anche lui un profeta.I seguaci di Maometto temettero e rispettarono il papa come "uomo santo".Il papa si mosse rapidamente e emise bolle dando carta bianca ai generali arabi per invadere e conquistare le nazioni del Nord Africa.Il Vaticano finanziò gli eserciti dell'Islam (Contrari agli insegnamenti di Cristo,il Pacifista) in cambio di 3 favori : eliminare gli Ebrei e i Cristiani (i veri credenti che chiamavano infedeli),proteggere i monaci agostiniani e i cattolici,conquistare Gerusalemme per "Sua Santità" del Vaticano.Gli Ebrei e i Veri Cristiani furono uccisi e Gerusalemme cadde nelle sue mani.I cattolici e i luoghi sacri non furono attaccati.Quando il papa reclamò Gerusalemme fù sorpreso dalla risposta negativa.I generali arabi ebbero un gran successo militare che nemmeno il papa poteva intimidirli.Sotto la direzione di Waraquah,i mussulmani costruirono una moschea,la cupola della Roccia,sullo stesso luogo del tempio ebraico distrutto nel 70,trasformando Gerusalemme nel 2° luogo sacro dell'Islam.Come potevano dare al papa un luogo così santo senza creare una guerra ? Il papa aveva creato una religione guerrafondaia,era riuscito nel suo intento.I generali Arabi erano determinati a conquistare il mondo per Allah e misero gli occhi sull'Europa.Gli ambasciatori islamici si avvicinarono al papa in Vaticano e chiesero bolle papali per invadere i paesi europei.Il vaticano era contento: la guerra era inevitabile.I poteri temporali e il controllo del mondo appartenevano al papa.Le crociate durarono secoli e Gerusalemme scivolò dalle mani del papa,la Turchia cadde,Spagna e Portogallo furono invase dall'Islam.In Portogallo misero "Fatima" in un villaggio tra le montagne in onore della figlia di Maometto La Cruz Doble, Chick Publ, pagg. 13,14.The Meaning Of The Glorious Koran, Pickthall, Mentor Books, pagg.220,221 Muhammad, Martin Lings, pagg.81-84). Lo difendeva dagli attacchi de Semipelagiani.I manichei fecero la loro ricomparsa (Cristiani delle Origini) e le orde barbariche stavano iniziando le loro incursioni nell'impero.Galla Placidia bandì da Roma i Manichei.Scacciò Celestio,compagno e principale discepolo di Pelagio da l'Italia.ma ispirò la condanna dei Manichei nel Concilio di Efeso.Nel 429 Germano d'auxerre e Lupo di Troyes ,inviati dai vescovi francesi in Britannia,terra natia di Pelagio a estirparla (significa genocidio).Nel 428 Nestorio diventa vescovo di Costantinopoli,il papa era molto soddisfatto ma presto sospettò la sua ortodossia : ricevette in modo benevolo i Pelagiani e gli giunsero gli insegnamenti eretici riguardo la duplice personalità di Cristo e in particolare,rispetto al ruolo della madonna,che si rifiutava di riconoscere come "Madre di Dio" (alias Satana).Celestino ordinò a Cirillo d'Alessandria di investigare e stilare un rapporto.Nel 430 condannò gli errori di Nestorio ,ordinò di procedere contro di lui in suo nome.Allo stesso tempo riammise tutti coloro che erano stati scomunicati  o deposti da Nestorio.Cirillo lanciò la condanna papale e il suo anatema su Nestorio. che godeva delle simpatie dell'imperatore,che non convito delle decisioni prese a Roma Indisse un concilio generale a Efeso (7 giugno 431).Approfittando delle assenze di molti rappresentanti delle chiese d'Oriente e d'Africa,Cirillo il 22 giugno chiuse in fretta i lavori confermando la condanna di Nestorio. Nestorio si oppose,e convocò nuovamente il concilio a Luglio,che confermò la sentenza già emessa in precedenza.Teodosio II non potè opporsi ma fece deporre Cirillo presto riabilitato,Nestorio fù confinato in un convento e morì poco dopo.Quindi la chiesa cattolica fù da sempre nemica del Cristo,dei Profeti di Dio e anticristiana.(sistematicamente soffocò nel sangue o nel silenzio il Cristianesimo delle Origini).
  34. Sisto III (432-440) Finito lo spettacolo dei gladiatori pagani (3.500.000 morti tra il 264 Ac e il 435 Dc ) contrari al Cristianesimo delle Origini.Distrusse una quantità di marmorei palazzi e monumenti dell'Antica Roma cavandone materiale per costruire e abbellire molte chiese.E'processato dal console Anicio Basso per lo stupro di una giovane cattolica ma è stato assolto dalla commissione dell'Imperatore Valentino :"il giudice di tutti non può essere giudicato da nessuno".(Baronio e Platina).Non appena assolto assassina la sua accusatrice e ne strazia selvaggiamente il cadavere e nel 19° secolo l'ipocrisia e l'eufemismo servono a mascherare il suo crimine "Fù si pieno di carità da imbalsamare e seppellire con le sue stesse mani la persona che l'aveva incolpato di un sacrilego adulterio (Henrion).Un altro gesuita scriverà gli sgherri papalini assassinarono una giovinetta nella sua casa poi però pieni di cattolica compassione sollevarono l'infelice da terra posandola su un letto la composero sui guanciali.
  35. Leone I (440-461) Jortin lo chiama "L'insolente e persecutore degli eretici papa Leone,che ha applaudito per il massacro dei Priscilliani (seguivano l'esempio degli Ebinioti,i Veri Cristiani che mettevano in pratica l'insegnamento di Cristo : i 10 comandamenti e il discorso della Montagna,vegani,astemi e pacifisti).Affermava che il papa era il successore di Pietro, con l’autorità sui vescovi conferitagli da Cristo, per favorire il suo primato si servì anche dell’imperatore Valentiniano III, che era un debole.Nel 5° secolo (anche nel 21° secolo) il vescovo di Roma era (ed é) il proprietario terriero più grande di tutto l’impero.capitolo 7 del Rapporto Omega Papa Leone I vietò agli schiavi di diventare sacerdoti, la chiesa prendeva le distanze dagli umili e si apriva agli aristocratici.Le condizioni imposte alla provenienza del Clero crebbero ulteriormente: in una circolare ai Vescovi d’Italia, Leone I [440-461] criticò nel 443 la nomina di chierici non raccomandati da “una discendenza adeguata,papa Callisto (217-222) era stato uno schiavo,Leone I sosteneva che l’imperatore aveva ricevuto il suo potere da Dio, perciò aveva il dovere di combattere contro eretici e barbari, consigliava il digiuno e la mortificazione della carne, che portavano all’ aggressività in battaglia, e proibì i contratti con i non cattolici. Anche il governo imperiale aveva un certo interesse ad incoraggiare le tendenze centralizzatrici della chiesa di Roma,perciò gli eretici furono allontanati dagli uffici e dalle cariche, si diede la caccia a pelagiani e manichei, i cittadini furono invitati a fare la spia.Leone I accusava gli eretici di essere falsificatori di scritture, i manichei perdettero la libertà contrattuale e il diritto di successione,il potere secolare seguiva le indicazioni della chiesa, anche se gli eretici arrestati formalmente erano inviati alla giurisdizione statale.Proibì i libri dei Manichei attraverso il liber librorum proihibitorum indice dei libri proibiti.Della morte di Gesù, Leone discolpò Pilato e incolpò gli ebrei, così gli ebrei furono cacciati, espropriati e le loro sinagoghe incendiate, anche gli imperatori romani divennero intolleranti verso le altre religioni perché così volle la chiesa.Promosse la prima sanguinosa lotta “pro fide agere” (“agire per la fede”) contro i non cattolici giustificando per loro la pena di morte poiché non erano degni di “continuare a vivere” e la loro eresia “deve essere estirpata dal corpo della chiesa” (“haereses a corpore ecclesiae resecantur”): dichiarando di essere il “lungo braccio di Dio” sosteneva che i non cattolici devono essere perseguitati, oltre che “con la spada sguainata”, anche usando “la lingua come spada” (cfr. Leone I: «Epistulae» e «Sermones»).Fù il primo accanito persecutore degli ebrei che paragonava ad “animali selvaggi” insultandoli continuamente come “scellerati”, “empi”, “abietti”, “miscredenti”, “sacrileghi”, “carnefici di Dio” ― nonostante, con palese contraddizione, ammettesse che “Dio, secondo il suo piano di salvezza, ha voluto essere ucciso da loro per poter salvare l’umanità”! ―, “criminali”, “assetati di sangue”, “dissoluti”, “Servi e mercenari di Satana”.Le parole e il gesto imperioso con cui si favoleggia che egli avrebbe arrestato l’invasione degli Unni, non hanno il benché minimo fondamento storico.Tremava come una verga tappato in Laterano, mentre le orde di Attila, battute in Gallia da Ezio e sconfinate nella pianura veneta, si ritiravano in Pannonia decimate da un’epidemia e incalzate dall’imperatore Marciano, che avanzava a tappe forzate dall’Illiria per attaccarle alle spalle.Ancora ai tempi di Clemente VIII,il papa che fece bruciare Giordano Bruno, un dipinto di una chiesa di Roma mostrava la beata Vergine discesa dal cielo a riattaccare la mutila mano di uno dei papi più omosessuali (Monticelli) .Nel 452 persuase Attila a non attaccare Roma tramite compenso in oro.Prese il titolo di Pontifex maximus "Gran Sacerdote Pagano" lo stesso usato dagli imperatori di Roma (in uso ancora oggi,si considerano imperatori del mondo).Nel 455 salvò Roma dai Vandali con un compenso in oro.
  36. Ilario I (461-468) Fece la stessa politica del suo predecessore cioè continuò il genocidio dei Priscilliani e dei Manichei,Efrem diffamò il persiano Mani, fondatore del manicheismo, che era contro il servizio militare, la venerazione delle immagini, l’idolatria.Nel 466 l'imperatore Antemio ebbe un favorito Filoteo,che frequentava riunioni di Cristiani delle Origini.il papa lo chiamò per rendere conto della condotta del suo favorito.Fece costruire molte chiese,convento,2 bagni pubblici.A generare le critiche furono l'eccessiva e inopportuna opulenza delle opere e degli arredi acquisti o fatti realizzare.Eccessiva profusione di ori e altri materiali preziosi dappertutto impiegati con l'abbondanza di un papa rinascimentale, come osserva il  Gregorovius, "mentre Roma precipitava nella miseria e moriva, le chiese si coprivano di pietre preziose e le basiliche traboccavano di tesori favolosi, davanti agli occhi di un popolo che si era dissanguato nel tentativo di armare un esercito e una flotta contro i Vandali.". Se è infatti vero che in quel periodo nella Chiesa di Roma affluiva una fonte inesauribile di ricchezze, potendo oltretutto fare affidamento su una rilevante quantità di beni immobili, è altrettanto innegabile che un così rilevante utilizzo di ricchezze in opere di pura esteriorità del culto religioso sminuiva quel ruolo "pastorale" e "sociale" che ci si sarebbe potuto aspettare dalla Chiesa, soprattutto nel momento di grave crisi politica ed economica in cui l'Impero si dibatteva.(Oggi il parolaio Francesco I [nome che si deve a Francesco Borgia,3° generale dei gesuiti bis nipote di Rodrigo Borgia papa Alessandro VI,distruttore degli indiani delle 3 Americhe Sud,Centro,Nord] vive in un palazzo di 11.000 stanze controvalore immobiliare di € 3,2 miliardi,facendo l'inventario delle opere contenute : libri,quadri,statue,orpelli vari controvalore di € 1.000 miliardi,la più ricca e la più grande reggia privata del mondo).
  37. Simplicio I (468-483) Il suo pontificato fù caratterizzato da avvenimenti che segnarono la storia di Roma.Dopo l'assassinio di Valentiano III nel 455 (su ordine di Leone I),ci furono una rapida successione di imperatori insignificanti.Durante la controversa monofisita imperversava nell'impero Orientale,Simplicio difese l'indipendenza della chiesa cattolica contro il cesaropapismo degli imperatori Bizantini e l'autorità della chiesa cattolica nelle questione di fede pagana cioè cattolica (di Cristianesimo delle Origini qui non si trova nulla).Nel 28° canone del Concilio di Calcedonia (451) concesse alla sede di Costantinopoli gli stessi privilegi goduti dal vescovo di Roma (dal 610 papa).Costruì varie chiese (contrarie al Cristianesimo delle Origini il vero tempio siamo noi stessi non un edificio esteriore di pietra,ma non siamo Dio come invece il cattolicesimo intende per comprendere l'idolatria verso esseri umani attori,papi,politici,filosofi,artisti,cantanti,giocatori,sport,etc etc chi pensate che siano i demoni) .I Manichei (Cristiani delle Origini) furono sterminati,ma comparvero i Paulicciani (continuatori dei Manichei)
  38. Felice III (483-492) Era sposato e aveva un figlio,Gordiano,padre del futuro Agapito I e di Palatino,a sua volta padre di un secondo Gordiano e nonno di Gregorio I,era maestro nel mettere i sovrani uno contro l’altro, sotto di lui divenne re d’Italia il goto Teodorico, In Africa i Vandali Genserico e suo figlio Unerico perseguitarono la chiesa cattolica per più di 50 anni,costrinsero molti cattolici all'esilio.Per paura molti cattolici erano divenuti ariani ma volevano tornare pagani cioè cattolici.Convocò un sinodo nel 487 per risolvere la questione.(anche qui niente Cristianesimo delle Origini). Passava il tempo litigando col vescovo di Costantinopoli, maledicendolo e scomunicandolo per futili motivi, come la bambinesca preghiera detta il Trisagio, motivo d’infinite diatribe sull’inserirvi o no il vocabolo sabaoth. Il suo predecessore, Simplicio, si era opposto a un editto di tolleranza religiosa dell’imperatore Antemio, obbligandolo a revocarlo, e Ilario ordinò di dividere «le rendite dei beneficî in quattro parti: la prima per l’ecclesiastico beneficiato, la seconda per la manutenzione delle chiese, la terza per i poveri, la quarta per gli altri ecclesiastici» (Henrion)
  39. Gelasio (492-496) Cambiò nome alla festa pagana dei Lupercalia in purificazione e fertilità della vergine Maria (diventò la festa del 14 Febbraio,la festa degli innamorati eh già ancora nel paganesimo).durante i lupercalia i passanti  erano gioiosamente assaliti e percossi con interiora di capra gonfie d'aria."I costumi di questo papa di rara pietà onorano il suo zelo e sapere :fece bruciare i libri dei Manichei,che esplulse da Roma (Henrion).Dal V secolo il clero ,stroncata nel sangue ogni opposizione,se la spassa alla grande (oggi è ancora così) Girolamo "...brigano per farsi preti o diaconi e avvicinare le donne più liberamente: tutte le loro fatiche consistono nel vestire,calzare con eleganza e profumarsi.Arricciano i capellli col ferro,hanno anelli sfavillanti alle dita e camminano in punta di piede: sembrano giovani fidanzati più che preti.Il rigoroso moralista ambisex non vedeva però la trave ficcata nel proprio occhio nè la dilagante omosessualità sacerdotale (già fin da allora sono passati oltre 1500 anni ed è ancora cosi.) Stanò i manichei,che presenti a Roma in gran numero cercavano di sviare l'attenzione della loro propaganda fingendo di essere cattolici,decretando che l'eucarestia venisse ricevuta "nelle 2 forme" con il vino oltre che con il pane.Poichè i Manichei ritenevano il vino impuro e peccaminoso,avrebbero rifiutato il calice e sarebbero stati individuati.Successivamente,con i Maniche uccisi,ritornò in voga il vecchio metodo di ricevere la comunione solo in forma di pane (mai istituita da Cristo e neanche gli altri sacramenti capitolo 10 per approfondimenti).E' stato il primo papa a prendere il titolo di "Vicario di Cristo".Nel 494 si appoggiò a Ambrogio e Agostino per formulare un fondamento politico per la chiesa cattolica (suddivisa nelle 10 chiese a seconda dello stato,ma è in realtà un'unica chiesa,ai popoli viene fatto credere che siano divise) basato sulla distinzione dei poteri derivata dal diritto romano :  Gelasio definì i poteri separati di Chiesa e Stato che da allora hanno caratterizzato la cultura occidentale.Sosteneva con fermezza che Roma doveva il suo primato ecclesiastico non ad un Concilio Ecumenico nè a tutta l'importanza temporale ,ma alla Divina Istituzione da parte di Cristo Stesso (mai istituita da Cristo).Basandosi sulla tradizione romana,il potere della chiesa cattolica era auctoritas,un potere legislativo,mentre l'autorità dell'imperatore era potestas,un potere esecutivo,Papa Gregorio VII non solo pretese la separazione tra chiesa e stato ,ma la soggezione di tutti i Re e gli imperatori (tutte le attuali 50 monarchie sono state istituite dal Vaticano) all'autorità papale.E' valido ancora oggi gli stati fanno quello che vuole la casta sacerdotale (guerre comprese come è sempre stato nei 20 secoli precedenti).Quindi sono le chiese responsabili dei genocidi perpetrati dagli stati (insegnamenti e pratiche totalmente contrari agli insegnamenti vissuti da Cristo e dai Suoi Seguaci Pacifisti,Astemi e Vegani).Dal 9 fino al 2018  più di 4,5 miliardi di persone sono state uccise nelle 173 guerre più sanguinose,sono in totale 4.130,organizzate dalla chiesa cattolica,protestante,ortodossa,anglicana,islam,ebraismo,taoismo poi comunismo cinese da Le società segrete e il loro potere nel 20° secolo,secondo Krassin : ".....secondo i calcoli di uno studioso svizzero,Jean Jacques Babel,circa 3.300.000.000 uomini sono periti nelle guerre degli ultimi 5 millenni e mezzo ...Le perdite materiali di tali guerre corrisponderebbero a una somma che avrebbe permesso di cingere l'equatore con una fascia d'oro puro di 10 km di larghezza e 8 metri di spessore " quindi 12.756 km x 10 km x 0,008 metri = 1020,48 km cubici capitolo 7 del Rapporto Omega .Volle dare ai suoi decreti lo stesso valore delle risoluzione dei sinodi,perchè si sentiva aldisopra di tutti,però l'oriente lo disapprovò,cercò in tutti i modi di affermare il primato di Roma,per lui la giustizia statale era subordinata a quella della chiesa e affermava che l'imperatore non era il capo della chiesa ma il suo difensore.Per il papa,non era Calcedonia ma il primato su Costantinopoli,proibì la la licenziosità e il divertimento,a Roma si trovavano chiese ariane e il papa era soggetto al re dei Goti,Teodorico,cattolico.Sotto il pontificato di Gelasio avvenne la conversione di Clodoveo,re dei Franchi Merovingi.
  40. Anastasio II (496-498) Ateo.Per la sua tolleranza verso gli eretici era odiato dai preti.(Inferno XI,8-9) E' il primo papa non fatto santo,del quale infangarono ferocemente la memoria fino al secolo 15° quando si compiacquero immaginarlo agonizzante per volere divino nel fondo di un lurido cesso (anonimo fiorentino).Ma ora si sono degnati di concedere pure a lui l'aureola in sintonia con la pantomima all'apertura cattolica ai cattolici separati sempre ben ancorata alla gesuitica riserva mentale di un mondo asservito al papato.
  41. Simmaco (498-514) Alla sua elezione si è opposto duramente Laurenziano ci vollero 3 consigli per risolvere lo scisma.Si creò una guerra civile.Eunodio disse : "giudice al posto più altro,esente da ogni peccato,tutti coloro che sono morti per essersi schierati dalla sua parte sono iscritti nel regno dei cieli".Simmaco guadagna la santità consolidando le colossali rapine della chiesa e costituendole in beni stabili ad usufrutto ecclesiastico. Col sinodo del 499 decreta che nessuno,vivente un papa,ardisca salire al soglio,mentre lui stesso aveva detronizzato Laurenziano a prova che lo spirito cattolico è fallace.Nel 501 produsse una falsa documentazione,in altre parole lettere, ordinanze e atti conciliari falsi, che volevano dimostrare che il papa non poteva esser giudicato, malgrado fosse stato accusato di lussuria con una suora, affermò che i vescovi di Roma avevano l’innocenza e la santità ereditate da Pietro e quindi nessun papa possa essere giudicato da tribunali laici.Arrogante privilegio,esteso poi a tutto il clero (oggi è ancora così).Postosi sopra la legge il clero ha imitato Cesare mettendosi fuori portata di qualsiasi punizione (Montequieu).Per questo immenso merito Simmaco è stato fatto santo,ma al contempo è tanto odiato per aver liberato alcuni schiavi,che dopo di lui i papi hanno giurato di non assumere mai più il suo nome.Ribadendo che Gesù voleva tutti poveri (in realtà nel Cristianesimo delle Origini sono tutti fratelli e sorelle e per poveri si intende liberi da ogni passione umana : le traduzioni sono molto molto lacunose) eccetto i preti (Del diritto libero della chiese I,pag 293-294).Il papato nel 18° secolo difendeva lo schiavismo perchè "Filemone,ministro del santo evangelio,avea e casa e schiavi come Archippo vescovo (Del diritto libero della chiesa.Solo nel 13° secolo il laico comune di Bologna cominciò ad affrancare gli schiavi (servi della gleba) e solo nel 1782 i contadini siciliani furono liberati dell'illuminista vicerè Domenico Caracciolo (poi impiccato dagli Inglesi istigati dai preti),il quale soppresse il Sant'Uffizio (la santa inquisizione) e restituì ai poveri 45.000 ettari di buona terra rapinata dai gesuiti.Il cattolicesimo consolidò la schiavitù metre era già tanto in forte declino tra i pagani da esser già "avviata a scomparire fin dal 1° secolo per influenza della filosofia stoica,che ai tempi di Epitteto era più forte delle idee cattoliche"(Gregorovius).Anche adesso la chiesa cattolica,non basandosi su Cristo,prende a modelli gli apostoli,cominciando da Paolo non esige affatto l'abolizione della schiavitù.(AA.VV) Anzi ,sempre Paolo,"ossia Dio,parlando in suo nome,come recita la n 12 della sacra bibbia (edizioni paoline 1962) comanda agli schiavi di rimanere sempre nel loro stato di soggezione,respingendo ogni occasione d'essere affrancati (1 Corinzi 7,20:21).Se un cittadino offriva la libertà ai suoi schiavi,essi da buoni cattolici dovevano rifiutarla.Ma Paolo,da buon padrone,pensava solo al proprio interesse,secondo il motto "pancia piena non pensa alla vuota".Sotto Simmaco,il franco Clodoveo,che come Costantino aveva massacrato amici e parenti (Gregorio di Tours,Chronache) mentre stava per soccombere in battaglia,"levati al cielo gli occhi lacrimosi e invocato Cristo gli promise di farsi battezzare se gli avesse concesso la vittoria.Da quell'istante la fortuna cambiò parte e la battaglia fù vinta (Grimberg).Nel 506 si battezzò a Reims e fagocitò la Francia.Benedetto dal clero,che sempre scondinzola al più forte e se gli conviene se ne frega nel modo più assoluto dell'indissolubilità del matrimonio,ripudiò la prima moglie per sposare una visigota "che amava molto perchè gli portava in dote ricchi tesori (Gregorio di Tours),Ma il suo amore s'intiepidì ben preso.La vecchia concubina Fredegonda seppe attrarlo nuovamente nelle sue reti e un mattino la regina fù trovata strangolata nel suo letto (Grimseng).Il re pianse la sua morte e qualche giorno dopo contrasse matrimonio con Fredegonda,nel presentarci una galleria di vescovi,abti e preti che non la cedevano in nulla ai potenti laici in fatto di ghiottoneria,ubriachezza,sete di potere e altri vizi non meno rivoltanti (Grimseng).Le lettere di Papa Simmaco : nel 502 fù formulata la fatidica frase che il Papa non poteva essere giudicato da nessun uomo, esprimono un disprezzo quasi incredibile per il popolo, il quale, invece, guardava con venerazione alle sue guide spirituali, come gli Ebrei facevano nei confronti dell’aristocrazia religiosa dei Farisei, i quali, a loro volta, disprezzavano le masse, definendo i proletari “plebaglia” (“Amme-ha-arez”),come vedete il cattolicesimo dopo 450 anni dalla morte del Cristo si trasformò in paganesimo ebraico,del Vero Cristianesimo non vi era più nulla. Nel 506 Simmaco si contrappose all’imperatore Teodorico, che si era avvicinato ai monofisiti.
  42. Ormisda (514-523) Era un uomo sposato e aveva un figlio.Era ambizioso e insolente con l'imperatore nelle sue richieste per la persecuzioni contro gli eretici.Mai stato cristiano la sua religione si richiamava al dio Zoroastriano ,il nome in persiano significa Ahura Mazda ,il demone incarnato.
  43. Giovanni I (523-526) Molto anziano.Nel 523 l'imperatore Bizantino Giustino I,nel suo zelo per l'ortodossia cattolica,aveva promulgato un severo editto contro gli ariani d'oriente,costringendoli all'abiura e a restituire ai cattolici le chiese che avevano occupato.Teodorico,re degli Ostrogoti e d'Italia,ariano,si risentì per queste misure ,diffidava la politica di avvicinamento della chiesa cattolica verso quella di Costantinopoli,sospettava celasse un piano per la restaurazione dell'autorità imperiale in Italia.Nel 493 Teodoricò esautorò Odoacre,il governo (le tasse) delle provincie italiane era di fatto tenuto dai vescovi.Assunto il potere esautorò la chiesa cattolica dal governo del territorio,e le sostituì con un corpo di funzionari civili e militari,l'arbitro dell'Italia non era più il papa tramite i vescovi,ma il re per mezzo dei suoi conti.Teodorico concesse ai cattolici libertà di culto,ma esonerò il clero cattolico da tutti i ruoli incompatibili con il loro ministero,tassandoli e privandoli di molte immunità di cui avevano fino ad allora goduto(oggi si dovrebbe procedere nello stesso modo,cancellando i patti lateranensi del 1929 col fascista anticlericale Mussolini).La chiesa cattolica non poteva gradire questo trattamento.Teodirico uccise Boezio,il grande filosofo,e Simmaco,suo suocero.Giovanni I di ritorno dall'oriente,sbarcò in Italia,Teodorico lo fece arrestare e incarcerare a Ravenna.Fiaccato dalle fatiche del viaggio,e sottoposto a dure privazioni.Il papa morì il 18 maggio 526 in prigione.
  44. Felice IV (526-530) Teodorico fece eleggere questo papa.Il 30 agosto 526 Teodorico morì,Amalasunta,figlia di Teodorico e ben disposta verso i cattolici.La regina donò 2 antichi edifici : il tempio di Romolo e il contiguo Templum Sacrae Urbis,che trasformò nella basilica di Cosma e Damiano,tuttora esistente.Editto reale da Cassiodoro per il rispetto dell'autorità papale,l'uso che ogni capo d'accusa civile o penale di un laico contro un membro del clero doveva essere sottoposto al Papa (ancora oggi è cosi,sia Francesco I che Benedetto XVI sono stati condannati vedremo come finirà) o a una corte ecclesiastica nominata da lui.10 libbre d'oro per chiunque violasse la norma Gregorovius :"..la concezione di quel privilegio può essere considerata il presupposto dall'esenzione del clero dal tribunale secolare e la base della sua futura forza politica" (e ancora oggi è così).Chiuse la scuola filosofica di Atene,la prestigiosa Accademia fondata da Platone.Benedetto da Norcia fonda l'abbazia di Montecassino in Italia,La regola benedettina si basa sulla preghiera,lettura opere religiose e lavoro manuale.(ora et labora,che potrebbe andare bene ma Cristo non ha detto di segregarsi in conventi,monasteri o altro).Sostegno a Teodosio contro il monofisismo.Nel 529 con un decreto emesso ordinò la distruzione di tutte le sinagoghe dei samaritani,ai quali fece sequestrare i beni,stabilì severe punizioni per chi tentasse di ricostruirle (Cfr. Codex Justinianus) come attesta Procopio (500-565) furono decapitati 100.000 samaritani e 20.000 tra donne e bambini furono venduti come schiavi (Cfr. Procopio "Historia Arcana").Fù santificato.Nel 530 si ammalò gravemente.
  45. Bonifacio II (530-532) Alla sua elezione si è opposto duramente Dioscoro.Ognuno accusava l'altro di simonia,ma Dioscoro opportunamente morì.Appena eletto scomunicò il defunto Dioscoro e lo accusò di simonia.
  46. Giovanni II (533-535) Detto Mercurio.Per l'elezione dei papi la simonia era molto diffusa sia fra il clero che fra i laici.Durante il periodo di sede vacante fiorì un vergognoso traffico di arredi sacri e d'altare,il senato non rinunciava al diritto di voto sulle questione della chiesa cattolica,che dovevano essere sottoposte alla sua approvazione,alcuni preti ricorsero alla vendita dei beni della chiesa per corrompere i senatori.Il re Alarico decideva la conferma del papa.Obbligò i cattolici a baciargli i piedi,Il bacio ad entrambi i piedi papali è durato fino al secolo 19°.Nel 20° e 21° secolo volendo astutamente sembrare "democratici" i papi si accontentano del pur servilissimo bacio alla mano e all'anello in particolare.(è usanza pagana per gli imperatori di Roma).
  47. Agapito I (535-536) Figlio di Gordiano,prete romano ucciso nel 502,che era figlio di Felice III.Discendente di Gregorio I,nominò il futuro Vigili I nunzio pontificio a Costantinopoli.
  48. Silverio I (536-537) E' stato dichiarato traditore per aver consegnato la città di Roma ai Goti.Chiese aiuto a Giustiniano per estirpare l'eresia Ariana.Durante il regno di Giustiniano,l'Africa ha perso 5 milioni di abitanti e l'Europa 15 milioni. L'arianesimo si è estinto in quella regione,causa genocidio. History of the christian church JC Robertson ,vol.1 pag 521 Bunch Taylor The book of Daniel p 101.Fù deposto dal generale Belisario che impose come papa Vigilio (537-555), che gli aveva offerto del denaro per la sua elezione,Vigilio imprigionò Silverio,lo fece morire di fame,perciò fu simoniaco e assassino.L'infame Silverio,traditore di Belisario ("Dimmi,o Silverio-gli chiederà la moglie del valoroso generale-che male abbiamo commesso da farci consegnare nelle mani dei Gori?"),finisce a sua volta esiliato nell'isola Palmaria dal papa Vigilio,suo rivale.Che 3 volte discute,approva,sottoscrive,rifiuta e sconfessa i 3 Capitoli,dichiarazione di fede del Concilio di Calcedonia."Vigilio è legittimo,benchè usurpatore della sedia apostolica a prezzo di soldo:governò 15 anni con tanto di pietà,di zelo e di fede,quanto aveva mostrato violenza,crudeltà e avarizia durante lo scisma :prova cera che la ricerca di onori,ricchezza e vantaggi incattivisce e che ,al contrario il loro possesso rende Buoni e a volte eccellenti (Henrion).il V sinodo d'Orleans(541) prescrive che "i preti e diaconi non dividano la stessa camera con le proprie mogli,per non essere sospettati di rapporti carnali.(Canone 17).I coniugi già costretti alla castità 5 mesi l'anno,erano per di più minacciati dal vescovo Cesario di Arles (542 "a chi ,prima di una domenica o di altre feste non si astiene dal coito,nasceranno figli lebbrosi ,o epilettici,o posseduti dal demonio (Browe)
  49. Vigilio I (537-555) L'imperatrice Teodora cercò di convertirlo alle idee monofisite per vendicare la deposizione di Antimo I,patriarca di Costantinopoli,disposta da Agapito I.Fù coinvolto nei piani dell'imperatrice,che gli aveva promesso al sede papale e 700 libbre d'oro se avesse annullato il concilio di Calcedonia oche aveva condannato il monofisismo.Nel 540 Vigilio prese posizione sul monofisismo: ribadiva i concetti del Concilio di Efeso e dal Concilio di Calcedonia confermava le decisioni di Leone I approvando la deposizione di Antimo.Teodora preparò la sua vendetta.Nel 543 Giustiniano emanò il decreto che condannava le eresie di Origene (la reincarnazione,il veganesimo,il pacifismo,l'amore e  il rispetto del Creato).Il decreto fù firmato sia dai patriarchi orientali che da Vigilio.Ma al fine di distogliere il pensiero di Giustiniano dall'origenismo, Teodoro Askida,vescovo di Cesarea in Cappadocia,richiamò la sua attenzione sul fatto che la condanna di alcuni rappresentanti della scuola di Antiochia,da cui si era sviluppato il nestorianesimo, avrebbe reso la comunione con i monofisiti molto più facile (come comprendete mai le chiese si sono interessate alla Vera Spiritualità ma al potere e alla ricchezza e sono sempre state contro il popolo).L'imperatore ,che teneva molto al rientro dei monofisiti,fù d'accordo e nel 543 emanò l'editto di condanna dei "Tre Capitoli".i romani erano molto poveri causa l'invasione dei Gori e affamati.Vigilio dopo un travaglio durato 8 anni e avanti e indietro da Costantinopoli acconsentì alla condanna dei "Tre Capitoli" (la pressochè scomparsa della Vera Spiritualità) dichiarando pur rimanendo fedele ai principi del Concili di Calcedonia,sottoscriveva "Tre Capitoli".: una formula di compromesso che veniva incontro a Giustiniano e Teodora ma scatenava le ire della chiesa cattolica,i cui vescovi respinsero la decisione papale.I vescovi d'Africa scomunicarono il papa.Nel 553 Giustiniano volle un concilio a Costantinopoli e in quella sede papa Vigilio fù costretto ad approvare le tesi del concilio volute dall’imperatore. Teodora era legata ai monofisiti, mentre il marito imperatore era stato sostenitore di Calcedonia, l’imperatrice fu generosa con monasteri e conventi, le piaceva assistere alle torture, mise i suoi favoriti in posizione chiave e confiscò i beni dei suoi avversari. Giustiniano stabilì che gli eretici potevano lasciare i loro beni solo ai cattolici (allora erano chiamati così anche gli ortodossi d’oriente) e non potevano riceverne, essi persero i diritti civili, i loro beni erano confiscati e in caso di recidiva erano messi a morte. Giustiniano approvò le conversioni forzate, perseguitò i monofisiti e voleva avvicinarsi a Roma, perseguitò montanisti, gnostici e borbonici, che praticavano la comunanza delle donne e l’onanismo per il controllo delle nascite.Proibì le donazioni e i lasciti testamentari a favore di pagani e costrinse questi al battesimo, pena la confisca dei beni, chi si opponeva perdeva diritti civili e i beni, ai dotti eretici o pagani fu impedito l’insegnamento, così fu chiusa l’Accademia di Atene, l’ultima grande università pagana, le sue proprietà furono confiscate e l’insegnamento della sua filosofia proibito. Gli ultimi templi d’Egitto furono chiusi, compreso il tempio di Giove Ammone in Libia, poi si ordinò il battesimo coatto dei pagani, chi era al di fuori della chiesa cattolica era privato di tutti i diritti. Poi Giustiniano si scatenò ancora contro l’ebraismo, considerata nei primi due secoli “religio licita”, gli ebrei furono parificati agli eretici, non potevano avere schiavi, non potevano testimoniare, né stare in un processo contro cattolici, s’impedì loro l’accesso agli uffici pubblici,in Africa le sinagoghe trasformò in chiese.
  50. Pelagio I (556-561) Quando Vigilio si recò a Costantinopoli,Pelagio rimase a Roma come rappresentante del papa.Totila,re dei Goti,pose l'assedio alla città,Pelagio dilapidò le sue fortune per una tregua col re.Nel 546 Totila entrò in città e la saccheggiò sistematicamente.Uccise Vigilio.Gregorovius : "la costruzione di chiese,cui si attese col massimo fervore,divenne presto l'unica attività pubblica della città e giovò soprattutto agli strati poveri della popolazione che in tal modo ebbero lavoro e salari...preti e monaci vi costruivano incessantemente chiese e conventi e dominavano completamente la vita pubblica."Eletto prima dell'assassinio di Vigilio "si dice per veleno"(Henrion),giura sui vangeli (nonostante il tassativo divieto evangelico di giurare) di essere innocente di tale delitto,ma gli è "tremendamente difficile superare la sfiducia che l'episcopato coltivava nei suoi confronti"(Gelmi).
  51. Giovanni III (561-574) Vi fù l'invasione longobarda.Fece una politica di equilibrio tra Longobardi e Bizantini per impedire che Roma fosse soffocata dalla miseria e dalle malattie.Nel 567 il sinodo di Tours ordina che "vescovo consideri la propria moglie come una sorella.Sempre circondato da chierici,separi la sua abitazione da quelle della moglie (canone 12)e "giacchè moltissimi arcipreti di campagna,diacon e suddiaconi sono sospetti di mantenere ancora rapporti con le proprie mogli,l'arciprete vada ovunque accompagnato da un chierico,che dorma nella sua stessa camera (Canone 19).Nel 568 i Longobardi provenienti dalla pannonia ,per 10 anni l'italia descritta da papa Gregorio I,allora diacono :"Come una spada tolta dal fodere,cosi le orde selvagge piombavano su di noi.gli uomini cadevano dappertutto come mietuti,le città rimanevano spopolate,i castelli distrutti,bruciate le chiese,rasi al suolo i monasteri di uomini e donne.Ora i campi erano deserti e tutto il paese languiva nell'abbandono,perchè nessuno più lavorava,anche i possidenti erano scomparsi e dove prima abitavano gli uomini,ora pascolavano in solitudine gli animali selvaggi".Terminò la costruzione della basilica di Giacomo e Filippo,(basilica dei 12i apostoli) e la elevò a titolo cardinalizio.Furono restaurati e ingranditi i cimiteri dei martiri ,si stabilì che il pane,vino e le candele (estranee al Cristianesimo delle Origini,erano pagane) per la celebrazione delle messe a Roma fossero forniti dalla chiesa di Giovanni in Laterano.Nel 572 si chiuse lo scisma con Milano,ma rimase con Aquileia.
  52. Benedetto I (574-575) Aspettò 11 mesi per la consacrazione con la conferma dell'imperatore di Costantinopoli,causa comunicazioni dissestate,e i Longobardi a Roma.Fece uscire dal monastero il futuro Gregorio I e lò ordinò diacono.Sia Giovanni III che Benedetto I fecero combutta con i barbari invasori per la comune spartizione del bottino e l'accumulo di ingenti ricchezze (questo modo di creare guerre e intascarsi il bottino va avanti fino a oggi)
  53. Pelagio II(575-590) Mossi dal pagamento di un forte tributo in oro,a cui partecipò anche l'imperatore,i Longobardi lasciarono Roma e si ritirarono oltre il fiume Liri,senza aver distrutto l'abbazia di Montecassino,i cui monaci si rifugiarono a Roma.Pelagio mandò subito a Costantinopoli un'ambasciata,di cui faceva parte il futuro Gregorio I.Solo nel 584 inviò un nuovo ufficiale in Italia con il titolo di esarca e autorità civile e militare su tutta l'italia,giunse a Ravenna con una forza militare insufficiente.Il papa e l'imperatore si erano rivolti ai Franchi.Lavorò per promuovere il celibato ecclesiastico.Nel 589 3° sinodo di Toledo prescrive che "puniti i preti che ospitano femmine,il vescovo se ne impadronisca per venderle come schiave".Disposizione ripetuta solennemente dal sinodo di Siviglia (590) e dal 4° Sinodo di Toledo (633).Nel frattempo,s'intensificano le misure terroristiche ecclesiastiche per impedire o almeno ridurre al massimo gli amplessi coniugali."A una donna,che in lacrime mi aveva mostrato un figlio cieco e storpio,confessando di averlo concepito una domenica,dissi che ciò era la punizione del suo peccato commesso nella notte di una festività profanata (Gregorio di Tours da Browe).Nel 590 roma fù vittima di una violentissima epidemia di peste ,morì lo stesso Pelagio di peste. 
  54. Gregorio I (590-604) dalle cui colossali rapine tuttora i preti traggono beneficio, si definì umilmente Servus  servorum Dei. Raffinata ipocrisia tuttora in auge per «l’impulso che conferisce al prestigio del papato» (Gelmi) e ottimo motivo per far santo un incallito criminale dopo 5 papi non più canonizzati.Gregorio incremento il sacro business rinnovando l'annuncio della prossima fine del mondo e "moltiplicando le reliquie con l'accostare lane e pezzi di legno ai corpi dei santi".Ma nemmeno in pratica si scomodava ad accostarle."Molto saccente" (Henrion) fù chiamato Grande per le sue elecubrazioni sul sesso e per aver fatto incendiare ,quasi non bastasse la distruzione della Biblioteca di Alessandria,anche quella riccamente fornita sul Palatino,che era stata sempre risparmiata dai barbari saccheggiatori.(per bruciare il Vangelo degli Ebioniti,i libri di Origene)Non esitò a polverizzarla.E ci scandalizziamo dei talebani!.Pensava che "il ciclo mestruale fosse conseguenza di una colpa,pur lodando le donne che durante il ciclo non si comunicavano,non proibì alle mestruate di entrare in chiesa o ricevere la comunione (Ranke.H.) Che Bontà.Alla fine del 18 secolo a Dekenpfronn nella Foresta Nera (Germania) " le mestruate dovevano star fuori del tempio,non potevano entrare e erano schernite"(Browe).Le puerpere erano impure e dovevano riconciliarsi con la chiesa mentre le bare delle morte prima del rito erano interrate in luoghi segreti: discriminazione finita nel 18° secolo con l'illuminismo (Ranke H.)Per Gregorio "il piacere non può mai essere senza peccato" e i coniugi "sporcano la bella immagine del matrimonio mescolandola al piacere del sesso" contro il volere di Dio,che ci fece nascere "senza provare il piacere del peccato carnale,come le piante producono i loro frutti senza godere".Fù un grande persecutore dei Veri Cristiani (Manichei),proibì lo studio dei classici, distrusse templi pagani .Era bigotto e ambizioso.Le sue congratulazioni per il crudele,lascivio,ubriacone l'usurpatore Foca che massacrò la famiglia del precedente imperatore.Fù fortemente influenzato da Agostino ,il creatore dell'inesistente purgatorio e della guerra giusta (contrario al Cristianesimo delle Origini,pacifista contro il comandamento "Non Uccidere",perdona e porgi l'altra guancia).Protesse il Vescovo Andrea di Taranto che aveva rapporti sessuali con le parrocchiane e picchiò violentemente una povera donna da farla morire per le lesioni riportate, ordinò la reclusione dei “peccatori carnali” in segrete paragonabili alle “antiche gabbie per schiavi” dove i reclusi erano talmente compressi da non poter muovere un passo (cfr. Kober F.: «Die köperliche Züchtigung als kircliches Strfmittel gegen Cleriker und Mönche», Vinneland, 1875). Anche tale papa fu santificato!
  55. Sabiniano (604-606) di Bieda presso Volterra regola il suono delle campane per meglio attirare i pii.Accennando alla sua borsa "perchè il potere papale legittima la sua opulenza con l'uso che ne fa"(Henrion).Si rese cosi odioso al popolo per la sua avarizia e crudeltà verso il popolo.Arrivò al potere con l'invasione longobarda.Il conflitto militare continuo in Italia causò una grande carestia.Mantenne uno stretto controllo sulle forniture di cibo a Roma.Alzò il prezzo del grano a prezzi esorbitanti per i poveri.Allora i più miserabili si recarono in massa sotto il suo palazzo, e lo supplicarono gridando di non lasciare morire di fame gli stessi che Gregorio aveva conservati in vita. E lui, affacciatosi alla finestra: Cessate di fare schiamazzo; se quello ha comprato i vostri elogi con un po’ di pane, io non posso satollarvi al suo stesso prezzo».Nel 606 accusò Gregorio di simonia in 3 diverse occasioni.Nel 606 alla quarta Gregorio diede un colpo sul capo del nuovo papa che morì poco dopo.Il corteo funebre fù deviato dalla città per evitare la protesta pubblica.Fù sepolto in un luogo segreto nella basilica Lateranense.
  56. Bonifacio III (607-607) Gregorio I nel 603 lo nominò apocrisarius a Costantinopoli.Diventò stimato consigliere dell'imperatore Foca.Anche lui fù molto lusinghiero con l'imperatore Foca che lo costrinse a prendere la carica di "Pater Patronum" cioè Papa ,vescovo di Roma,vescovo dei vescovi in pratica era lo stesso titolo pagano del Culto dell'antica Babilonia Nimrod e Semiramide (alias Cibele) : Le 2 Babilonie di Hislop (1919),Mai nessun prima si era fatto chiamare papa.Inizia il papato come lo conosciamo oggi.Ma è l'esatto contrario di quello che aveva insegnato e vissuto Cristo."Non fatevi chiamare Maestro,perchè uno solo è guida il Cristo".
  57. Bonifacio IV (608-615) Promosse lo sviluppo del monachesimo,essendo stato monaco.(contrario al Cristianesimo delle Origini).Carestie,peste e inondazioni durante il suo pontificato.Per l'imperatore Foca fece prelevare dalle numerose catacombe romane (i resti dei sacrifici umani del malvagio culto di Cibele confluito nel cattolicesimo) 28 carri pieni di ossa che furono tumulate sotto l'altare principale di una chiesa alla Madonna regina dei martiri (sacrifici umani).Avvenuta il 13 maggio 609 venne istituita per l'occasione la festività di ognissanti,che fù fissata per quel giorno,fù spostata al 1 Novembre da Gregorio IV 300 anni più tardi.In cambio fù eretta nel Foro Romano una colonna onoraria dedicata all'imperatore Foca (anche in Oriente si praticavano i sacrifici umani oltre che le orge) Gregorovius :"l'ultimo monumento che Roma,nello spirito delle antiche tradizioni,innalzava tra le sue rovine,era la statua del tiranno Foca,testimonianza e simbolo dell'asservimento della città a Bisanzio".I commerci con l'Oriente si stavano sviluppando.Ottiene da Foca il consenso di trasformare il Pantheon,l'ultimo grande monumento che i laici difendevano dalla furia devastatrice dei preti in una chiesa cattolica.Protesse i monaci a cui ,per gelosia,i preti precludevano la carriera ecclesiastica.I primi ,grati,esigettero che fosse santificato.A giustificazione della sacrilega fame dell'oro (auri sacra fames) che divorava il clero (e divora ancora oggi,nella 2° guerra mondiale il Vaticano ottenne come bottino di guerra 1.600.000 tonnellate d'oro controvalore € 57.400 miliardi anno 2017 € 36 al grammo senza contare il resto e anche nelle 157 guerre successive continuano a depredare i popoli) useranno i più pretestuosi cavilli gli avidissimi padri della chiesa cattolica Giustino,Cipriano,Ilario,Crisostomo,Agostino,Isidoro Pelusiota e l'aperto adoratore di Mammona Clemente Alessandrino (sunt habendae divitiae),tutti concordi nell'ignorare i comandamenti "Non tesaurizzare" (Matteo Cattolico 6,19 Vendi i tuoi beni 19,21 è più facile che un cammello 19,24) 
  58. Adeodato I  (615-618) è per la chiesaa leggittimo,benchè bollato eretico monoteista dal concilio del 680 e condannato all'inferno da Leone II.I papi abiurarono l'eresia di Eutiche,il monofisismo che riconosce in Cristo la sola natura divina(ha tuttora seguaci in Egitto,Armenia,Etiopia) e modificarono a proprio favore il principio giuridico che "una papa non puuò essere citato in giudizio,a meno che non devii dalla fede" (demoniaca cattolica).Sicchè i pontefici,dal 1870 proclamatisi infallibili nella fede,prima di allora potessero fallire in tutto,fede compresa.Fù il primo papa a usare i sigilli in piombo (bullae) sui documenti papali,che col tempo diventarono "bolle papali".Diventò monaco benedettino prima di essere papa.Roma fù colpita da un terremoto,epidemia di scrabbia e una grave rivolta delle truppe bizantine in Italia,scontente per i mancati pagamenti,a seguito della quale furono uccisi l'esarca Giovanni Lemigio e altri funzionari governativi di Ravenna.Diede un caloroso saluto al nuovo esarca Eleuterio abbracciò la ribellione contro il governo bizantino ,ma durante la marcia verso Roma fù ucciso dalle sue stesse truppe.Lasciò un'indennità al suo clero equivalente a un anno di paga per tutti alla sua morte.
  59. Bonifacio V (618-625) Si impegnò per la cattolicizzazione dell'Inghilterra e della Scandinavia tra il 618 e il 1278 i cattolici uccisero 16.000.000 di persone per far accettare il cattolicesimo a quelle popolazioni,fece entrare in vigore il decreto sul diritto di asilo : godevano di Immunità e quindi i ricercati della giustizia potevano trovarvi rifugio (valido tutt'oggi comprenderete come mai mafiosi,dittatori,bancarottieri si nascondono in Vaticano compresi i loro soldi).Nel 622 l'Egira e la conseguente nascita della religione islamica,i monaci agostiniani che crebbero il piccolo Maometto
  60. Onorio I (625-638) Come Liberio,Onorio è stato condannato e scomunicato per eresia nel 6° Concilio nel 680.L'eresia era il montanismo in cui Cristo è visto come un essere divino-umano,invece per il cattolicesimo è contemporaneamente Dio e uomo.Il patriarca Sergio di Costantinopoli scrisse a Onorio chiedendogli di risolvere la questione.Non prese nessuna posizione per i 3 secoli successivi a ogni nuovo papa :"Sia anatema eterno per i creatori della nuova eresia(il Cristianesimo delle Origini),Sergio,Liberio,Onorio perchè hanno aderito alla affermazione di base degli eretici".Il Breviario Romano conteneva in occasione della festa di Leone II la condanna di Onorio fino al 18° secolo.
  61. Severino (638-640) Severino rifiutò la Ekthesis,la eresia monotelita.Per 2 anni venne tenuto lontano dalla sede Papale durante i quali il tesoro del Palazzo del Laterano fù saccheggiato,dando fondo a tutte le ingenti ricchezza che Onorio era riuscito a mantenere integre.Nel 638 Papa Severino col 4° concilio di Toledo sancisce che "i possessi dei preti sono tutti di diritto divino e nessun laico potrà mai privarli dei loro acquisti (canone XV),scomunicando col canone XIV "il perfido che osasse proporre ad un prete il pagamento di una qualsiasi tassa" (è in vigore ancora oggi non pagano affitto,luce,gas,canone televisivo,iva,irpef,imu o qualsiasi altra tassa).Il diritto d’immunità e d’asilo nelle chiese e nei conventi, era già da allora largamente applicato a favore dei ladri e assassini disposti a spartire il bottino col clero.Umana e assi proficua usanza tuttora in auge nelle vaste aree mafiose,'ndranghetose e camorriste.In mancanza di un magister militum a Roma le funzioni di amministratore della milizia bizantina in città furono assunte dall'amministratore dell'erario bizantino.che approfittando del malcontento delle truppe che non venivano pagate da diverso tempo,accuso il precedente papa Onorio di essersi indebitamente appropriato del denaro inviato da Costantinopoli come paga della truppa per costruire e rimodernare chiese e di aver arricchito il tesoro pontificio.La milizia pose l'assedio al Palazzo del Laterano dove era custodito il tesoro capitolò in 3 giorni.Maurizio convocò l'esarca Isacio che si trovava in difficoltà economiche per 8 giorni fece l'ispezione allontanò i vescovi custodi del tesoro distribuì la paga arretrata alle truppe e divise il resto del bottino tra se stesso,Maurizio e il resto all'imperatore Eraclio I.
  62. Giovanni IV (640-642) Condannò la dottrina monotelita,già dichiarata eretica dal predecessore.Nel 641 l'imperatore Costantino III fù ucciso da Costante II che assicurò il papa che avrebbe abolito l'Ekthesis,ma cambiò idea.Curò con estrema cura i problemi della Dalmazia suo paese natale e i bisogni di quelle popolazione oppressa dai barbari.
  63. Teodoro I (642-649) Figlio del vescovo di Gerusalemme, flirtò politicamente con Pirro, patriarca di Costantinopoli, allontanandosene poi per divergenze sul monoteismo, non riconoscendo in Gesù conflitti tra due volontà contrarie, come nei comuni peccatori.Ha iniziato il papato immergendo la penna nel vino consacrato al momento della firma per la condanna degli eretici santificando così il genocidio con il sangue di Cristo.Nel 655 i manichei riapparvero divennero i Pauliciani : un editto è stato emesso sotto la reggenza di Teodora,che decretava che i Pauliciani dovrebbero essere sterminati dal fuoco e la spada o ricondotti alla chiesa ortodossa greca.E' affermato dagli storici civili e ecclesiastici che in un breve regno 100.000 Pauliciani sono stati messi a morte (Andrew Miller,Short papers on church,London chapter 16).Morì avvelenato dai preti.
  64. Martino I (649-653) La sua elezione non fù confermata dall'imperatore Costantino II.Convocò un sinodo che condannò le dottrine degli eretici Monofisiti,dottrine a cui avevano aderito un certo numero di potenti funzionari di Costantinopoli,tra cui Costante II stesso.L'imperatore lo prese dal suo letto malato,arrestato e spedito a Costantinopoli.Fù processato per tradimento,trovato colpevole e condannato a morte.Invece di ucciderlo,Costante II lo esiliò in Crimea,morì di fame.
  65. Eugenio I (654-657) Costante II lo fece eleggere quando Martino I era ancora vivo e in viaggio verso Costantinopoli.
  66. Vitaliano I (657-672) Costante II fece visita a Roma,che fù ricevuto con onori religiosi : prelevò tutti gli ornamenti pagani non ancora depredati dai vari conquistatori della città,soprattutto le tegole in bronzo dorato della cupola del Pantheon,consacrata chiesa cattolica.Il tutto fù inviato a Costantinopoli.A Roma lo sviluppo della Schola Cantorum fondata da Gregorio I e secondo il Platina introdusse l'uso dell'organo e dei liuti nella liturgia cattolica.Nel 666 Costanzo II proclamò l'autonomia di Ravenna da quella della chiesa cattolica di Roma.Costanzo II fù ucciso in Sicilia,il papa si prodigò per far eleggere il figlio di Costante II,Costantino IV Pagonato che ottenuto il trono rinunciò all'imposizione del  Typos,Vitaliano era impegnato a contrastare gli arabi.(dove vì è una guerra il vaticano guadagna).Nel 658 il sinodo di Nantes sancisce "l'ecclesiastico non può vivere in casa neppure con la madre,la sorella e al zia,essendosi già verificati orribili incesti".E si interessò alla chiesa inglese inviando a Canterbury l'arcivescovo Teodoro di Tarso e convincere il re di Norhumbra Oswy a far adottare usi romani al posto di quelli celti,in particolare la data della Pasqua col sinodo di Whiby del 664.(nelle varie aree dell'impero si rifecero le stesse cose che Costantino aveva fatto col Cristianesimo mischiandolo alle religioni pagane preesistenti).
  67. Adeodato II (672-676) Reprimette il Monotelismo.Adeodato I viene indicato come papa Deusdedit.
  68. Dono I (676-678) Smantella dei suoi preziosi marmi una piramide dell'Antica Roma per pavimentare il cortile del suo palazzo.La distruttrice furia papale contagiava tutti gli ordini religiosi.Secoli dopo,i "colti e moderni soldati del papa,i gesuiti dalla duplice faccia(predicando la pace fabbricavano cannoni a Goa,Oggi le 100 multinazionali belliche  appartengono al Vaticano) abuseranno della bontà dell'imperatore e dei sacerdoti del Giappone per compiervi barbariche devastazioni."Abbandonarono la tattica delle cautele e distrussero un gran numero di templi e opere d'arte buddiste.Allora il governo mutò atteggiamento e anche la popolazione prese a considerare i cattolici con diffidenza(Grimberg)I pagani del sol levante risposero colpo per colpo e la chiesa cattolica pianse i suoi "diletti figli martirizzati.Nel 1538 un editto imperiale fece cessare le persecuzioni ma ormai si proibiva a qualunque cattolico di calcare il suolo nipponico e nel 1873 la proibizione fù ufficialmente revocata (Grimberg).Muore nel 679 "con sospetto di veleno".Si occupò dei miglioramenti architettonici di roma compresa la pavimentazione delle aree intorno a San Pietro.La fine dello scisma tra le chiese di Ravenna e di Roma.In pratica alla chiesa cattolica (come oggi) viene versato un tributo per ogni stato dell'impero (si chiama signoraggio al giorno d'oggi pari al 5% del reddito statale fatto da tutti i cittadini dell'area di competenza è per questo che le chiese sono ricchissime,una tassa illegale ancora in vigore) 
  69. Agatone (678-681) Al momento della elezione aveva 103 anni e 106 alla sua morte.Nel concilio del 679 stabilì che non fosse più dovuto il pagamento dei tributi fino ad allora imposti all'imperatore bizantino.Il Monotelismo venne condannato e lanciò l'anatema contro papa Onorio. 
  70. Leone II (682-683) Fù durante il suo pontificato che venne stabilita definitivamente ,per editto imperiale,la dipendenza della sede vescovile di Ravenna da quella di Roma.Leone II, succeduto ad Agatone, «scagliò l’anatema anche contro il papa Onorio che non aveva voluto spegnere sul nascere la fiamma della dottrina eretica, come conveniva alla sua cattedra»(Henrion)
  71. Benedetto II (684-685) Giovanni V Conone ebbero pontificato durato meno di un anno
  72. Giovanni V (685-686) Conosceva il greco,nel corso del sinodo di vescovi occidentali indetto da Agatone nel 680 fù nominato legato papale al 6° Concilio ecumenico a Costantinopoli : si condannò l'eresia monotelita e l'anatema contro Onorio I.Con questo papa ebbe inizio una lunga serie di papi orientali : per Franz Zavier Sappelt non possono giustificare le interferenze di Costantinopoli nelle nomine papali : soffrì non solo di nemici esterni,ma problemi di disordini e complotti interni che uccisero imperatori,impossibile si potessero occupare delle nomine dei papi. 
  73. Conone (686-687) Candidato di compromesso tra Teodoro e l'arciprete Pietro.Era molto anziano e malato,l'arcidiacono Pasquale si impegnò con l'esarca Giovanni II per ottenere la successiva elezione,con compenso di 100 libbre d'oro.
  74. Sergio I (687-701) Acquistò il papato dall'esarca di Ravenna impegnando gli ornamenti della tomba di san Pietro.Accusato di adulterio,il neonato con 8 giorni di vita disse : "Il papa non è mio padre".Istituì la prassi per i vescovi di recarsi a Roma per la consacrazione,si pose fine allo scisma dei 3 capitoli,che oltre un secolo separò le diocesi dell'italia nord orientale,della Dalmazia e dell'illirico,nel 700 riammise Aquileia,che si era staccata da Roma nel 553.Con i proventi delle ricche donazioni elargite dai pellegrini che giungevano a Roma,fece restaurare le chiese di Roma.
  75. Giovanni VI (701-705) L'imperatore Tiberio III mandò l'esarca d'Italia Teofilatto per arrestarlo.Tutte le milizie accorsero per difendere Roma e il papa.Gregorovius : "i papi in questa epoca non erano ancora investiti di potere temporale,sebbene esercitasse  già sull'Italia un'influenza maggiore dell'esarca.Si professavano sudditi dell'imperatore ,dove risiedeva allora l'autorità dell'impero romano,ciò sarebbe avvenuto a vantaggio dei Longobardi" che divenuti cattolici,stavano occupando la campania,con oro Giovanni VI riuscì a indurre i Longobardi a abbandonare l'impresa e ritirarsi dai territori dell'impero della chiesa cattolica in Italia.Il vescovo di Roma si era sostituito al dux bizantino.
  76. Giovanni VII (705-707) Ebbe ottimi rapporti con i Longobardi,restituirono alla chiesa i possedimenti terrieri di grande valore sulle Alpi Cozie incamerate durante la conquista della costa ligure al tempo di Giovanni IV.Restaurò il monastero di Subiaco distrutto 100 anni prima dai Longobardi.
  77. Sisinnio (708-708) Anziano,afflitto dalla gotta (è come tutti i papi un gran carnivoro),non era in grado di cibarsi da solo.Fece preparare le fornaci e i materiali per il ripristino delle mure di Roma.Sisinnio "sparì misteriosamente" per ingestione di cibo avvelenato a 20 giorni dalla sua elezione
  78. Costantino (708-715) Scomunicò l'imperatore,Philip Bardenes, per la stessa eresia di Papa Onorio.Per obbligare Costantino,l'imperatore fece tagliare lingua e accecare l'arcivescovo di Ravenna Felice che si rifiutava di pagare l'obbedienza dovuta alla Sede Apostolica di Roma.E' detto dai preti "portatore di pace tra la chiesa e l'impero".
  79. Gregorio II (715-731) Noto per aver arricchito i suoi monasteri con i beni dei poveri e per la sua opposizione all'editto dell'imperatore Leone contro il culto delle immagini,Invece di obbedire all'editto scatenò una guerra civile sia in Italia che in Europa,Pregò Cristo che il diavolo si portasse via l'imperatore e approvò il barbaro omicidio del funzionario imperiale.Tuttavia i sacerdoti hanno posto questo papa nella lista dei santi che,per stabilire il culto delle immagini contrarie al 2° Comandamento di Dio ("Non ti farai alcuna immagine ....."),scatenò una guerra civile molto sanguinaria.Odiava le donne e amava l'oro.Dopo lunghi trattative tra il clero romano e il Re Pipino il Bereve,Gregori II implora Carlo Martello d'invadere l'Italia e sterminare quanti tentassero di moderare l'ingordigia ecclesiastica.E' peculiare della chiesa cattolica prendere sempre e non dare mai.Al tempo di Gregorio II il vescovo Bonifacio diede impulso alle missioni in Germania,tra i Frisoni,restii a convenrtirsi,come "un loro capo in procinto di ricevere il battesimo,con un piede già nella fonte chiese dove potessero trovarsi i suoi avi non battezzati.All'inferno come tutti i pagani,rispose il prete.Allora-replico il frisone_ preferisco bruciare all'inferno con quei valorosi che andare in ciel con i preti.Così dicendo ritirò il piede dalla vasca benedetta e restò pagano(Grimberg)Abilmente raggirato dal papa, nel 728 il re Liutprando gli affida in feudo il borgo di Sutri.Donazione di carattere puramente patrimoniale,non implicante alcuna attribuzione di sovranità ma Paolo I (757-767) se ne servirà per la costituzione dello stato pontificio.
  80. Gregorio III (731-741) Ultimo pontefice non europeo prima di Francesco I.Uguale al predecessore.Aveva ingiunto a tutti gli ebrei di convertirsi al cattolicesimo.Ma esisteva nel cattolicesimo il culto delle immagini (contrario al Cristianesimo delle Origini 1° e 2° Comandamento di Mosè) non esistono nell'ebraismo esistono però molti rituali e simboli.(al solito siamo nell'ipocrisia,i Veri Profeti di Dio hanno sempre ammonito gli uomini sull'idolatria).L'imperatore fece togliere tutte le immagini sacre nelle chiese cattoliche.Portò a uno scontro col Papa.Riunì un sinodo il 1  novembre 731,condannando l'iconoclastia (coerente invece col Cristianesimo delle Origini che ,se attuata porterebbe alla scomparsa del Papato).L'imperatore fece arrestare i 2 messaggeri del papa per il responso del Concilio.La pressione sul papa si concretizzò nella confisca di tutti i patrimoni della chiesa cattolica in Calabria e Sicilia,regioni sotto il controllo bizantino.Il danno economico arrecato alle finanze del papa era enorme.(ancora oggi è cosi la mafia dà al vaticano € 250 miliardi esentasse).Gregorio III acquistando il castello di Gallese nella Tuscia che assicurava il collegamento con Ravenna,si adoperò per la riconquista di Ravenna,caduta in mano ai Longobardi nel 733,non vi riuscì.Nel 739 il papa si rivolse a Carlo Martello,maggiordomo di palazzo del regno Franco chiedendo aiuto militare contro i Longobardi.Rifiutò era già impegnato nella guerra contro gli arabi che dalla Spagna arrivarono in Francia.Nel 741 offrì a Carlo Martello il titolo di Consul della Città di Roma,la giurisdizione militare di Roma.Avrebbe significato la guerra contro Costantinopoli,i longobardi e rifiutò nuovamente.Contemporaneamente proseguì l'impegno della cattolicizzazione dell'Europa Settentrionale.Nel 738 Wynfrith appoggiato da Carlo Martello, la Baviera era diventata cattolica.Per la chiesa inglese concesse il pallio a Ecgbert,arcivescovo di York,e Tatwin,arcivescovo di Canterbury,Willibald in Boemia e Beda in Inghilterra.Per contrastare le resistenze del paganesimo sostituendolo col nuovo paganesimo il cattolicesimo spostò la festa di Ognissanti dal 13 maggio al 1 Novembre allo scopo di sovrapporla alla festa celtica di Samhain (Satana Halloween come la conoscete oggi).Vietò ai cattolici la consumazione della carne di cavallo definita in una lettera a Winfrith cibo "immundum et execrabile" (al contrario nel Cristianesimo delle Origini ogni tipo di carne è immonda e esecrabile Cristo e tutta la sua comunità originaria erano Vegani e Astemi).Gregorio gettò sul lastrico migliaia di mogli di sacerdoti obbligati, con le solite misure terroristiche, a convertirsi al celibato. E perché non fosse intaccato il prestigio del clero con un’offesa alla sacralità dei suoi testicoli, minacciando la scomunica impedì in perpetuo alle sventurate di ricostituire assieme a un laico un focolare domestico. «Le grandi virtù [di tanto papa] non furono comunque di alcun ostacolo all’abate Vertot nel calunniarne in modo indegno la memoria» (Henrion)  Morì il 28 novembre 741.
  81. Zaccaria (741-752) unico papa di sesso femminile (anche se ci sono molti omosessuali tra i papi)il cui nome è stato cambiato in Zaccaria.Era Benedetto III (855-858) trasformato in Zaccaria su richiesta di Clemente VIII (1592-1605) che fece anche inserire San Pietro (alias Giove prima del Concilio di Nicea nel 325) come primo papa nel Liber Pontificalis e i primi 9 papi mai esistiti,la falsificazione della chiesa cattolica continua.Era stata diacona col Gregorio III.Ottenne una tregua di 20 anni coi Longobardi.Il comando militare era passato al papato non più a Costantinopoli.Nel 751 i longobardi vinsero i bizantini ponendo conquistando Ravenna,fine dell esarcato d'Italia.Pose le basi per la dipendenza del potere imperiale a quello papale.Nel 743 l'imperatore bizantino Costantino V donò alla chiesa cattolica i possedimenti bizantini di Norma e LInfa (attuel Cisterna di Latina) era iconoclasta ma i rapporti col papa rimasero buoni.Sviluppò il sistema della domus cultae,assegnazione a fittavoli di terre incolte e abbandonate di proprietà della chiesa cattolica (tuttora vigente).
  82. Stefano II (752-757) Uccise il predecessore,3 giorni di papato con lo stesso nome.La sua dimora si trovava in via Lata (e si trova ancora li')che rappresentava la via principale del quartiere aristocratico.Stefano col fratello Paolo crebbe nel palazzo papale in Laterano.Il prossimo obiettivo dei Longobardi,dopo aver conquistato Ravenna era Roma.Una ambasciata guidata dal fratello Paolo,riuscì a rinnovare la tregua ventennale,ma presto Astolfo re dei Longobardi tornò sulle sue decisioni e pretese da Roma il pagamento di un pesante tributo annuo.Il papa non poteva contare su Costantinopoli,dal 750,era alle prese con gli Arabi.Nel 754 si incontrò col re dei Franchi,facendo una sosta presso il re Longobardo a Pavia per non insospettirlo.Stefano II chiese al re dei Franchi di intervenire militarmente in Italia contro i Longobardi per restituire alla chiesa cattolica i territori che le spettavano in base alla Donazione di Costantino (una balla papale come tante del resto) che reclamava il primato della chiesa cattolica sulle chiese patriarcali orientali,la sovranità su tutti i sacerdoti,la sovranità della basilica del laterano su tutte le chiese e la superiotà del potere papale su quello imperiale e la giurisdizione civile del pontefice su Roma,l'italia e l'intero Impero Romano d'Occidente, oltre alla donazione di estese proprietà immobiliari compreso il palazzo del laterano.(in pratica il 70% del territorio europeo era della chiesa cattolica e tale è rimasto fino al 21° secolo).Nel 1450 Nicola Cusano e Lorenzo Valla smascherarono il documento come uno dei pià clamorosi falsi storici,secondo Ignaz Von Dolliger fù redatto tra il 752 e il 777,lo storico Xavier Seppelt tra il 750 e il 752 prima del viaggio di Stefano.Il documento era un editto in cui la chiesa cattolica era riconosciuta stato sovrano con Cristo fondatore e sovrano (del tutto estraneo al Cristianesimo delle Origini),rappresentato dai pontefici con prerogative imperiali e che,solo loro,possono assegnare la corona ai regnanti terreni.Per secoli la balla papale ha giustificato il suo potere temporale (e tale è ancora oggi o chi pensate ci sia dietro ai politici e alle 93.000 multinazionali vedasi dal capitolo 7 del rapporto Omega).Uccise Carlomanno nel monastero di Vienne,organizzò una vasta rete di locande per i pellegrini,i cui proventi costituirono una rivelante entrata per il giovane Stato Pontificio. La famiglia Orsini discende da Orso,sia Stefano che Paolo sono diretti discendenti di Costanzo figlio di Orso,3 papi erano Orsini Celestino III,Niccolò III e Benedetto XIII.
  83. Paolo I (757-767) Fratello del precessore.Per continuare la stessa politica.La comunicazione della proprio elezione fù fatta al re Franco Pipino e non all'imperatore di Costantinopoli Costantino V.L'alleanza coi Franchi era contro i Longobardi che mettevano in serio pericolo l'autonomia dello stato della chiesa cattolica.Nel 754 indì il concilio di Hieria,davanti a Costantinopoli ribadì la condanna del culto delle immagini sebbene il papa mandò messaggeri di desistere.Con l'appoggio di documenti rozzamente falsificati,l'istituzione dello Stato Pontificio.(La falsa donazione di Costantino).La grossolana truffa faciliterà al clero l'annessione,con l'inganno e la violenza,di sempre più vasti territori.Nel 1440 l'imbroglio sarà clamorosamente smascherato da Lorenzo Valla,il dispotico dominio sacerdotale si sarà tanto radicato che nessuno riuscirà più a farlo vacillare.Solo nel 1897 il Vaticano ricnoscerà come falsa la falsa donazione di Costantino.Nel 767 a Gentilly si espresse contro l'iconoclastia.Non fù amato nè dal popolo nè dalla nobiltà e dal clero romano,non aspettavano altro che la sua morte per riprendere in mano un potere che Paolo aveva tolto loro con durezza. 
  84. Stefano III (768-772) Trova un papa laico sul trono pontificio,Costantino.Appena eletto, promosse selvagge vendette: il detronizzato antipapa Costantino II (767-768) fu fatto trascinare attraverso le vie di Roma fino al carcere dove fu fatto storpiare, ai vescovi ed ai cardinali suoi collaboratori furono fatti strappare gli occhi e la lingua ed, in particolare, al vescovo Teodoro, che aveva sostenuto fino all’ultimo Costantino II (767-768), furono fatti cavare gli occhi e mozzare la lingua e, quindi, fu fatto rinchiudere nel monastero di Clivur Scauri dove morì fra orribili sofferenze, (cfr. Deschner K.: Storia criminale del Cristianesimo Tomo IV, Reinbek bei Hamburg, 1994).Preceduto da Stefano II (che regnò un solo giorno per essergli stato fatto ingerire il rituale veleno scompigliando così la numerazione dei papi), deridendo gli schiavi che chiamava «esseri subumani», ricalcava così le venerande orme dell’apostolo Paolo Corinzi 7,20:24) Diversamente Agostino,secondo i gesuiti,diceva che l'uomo dovrebbe comandare solo alle bestie,non dicendo che per Agostino gli schiavi erano solo bestie..L'elezione "generò tanto entusiasmo (tra i preti),che venne portato in trinfo sulle spalle originando l'uso della sedia Gestatoria.Atto vergognoso e servile che in seguito imposto ai soli laici durerà fino al 1978 con Giovanni Paolo I.E' travolto da una sollevazione fomentata da alti prelati: trascinato per le strade dalla folla,è accecato e rinchiso in un convento dove i predicatori di pace e d'amore universale istruiscono contro di lui un processo a bas d'insulti e percosse.
  85. Adriano I  (772-795) Fece una guerra sanguinaria con Irene,assassinò il figlio,per ripristinare il culto delle immagini di cui le chiesa cattoliche,protestanti,ortodosse,anglicane,copte sono strapiene contrarie al 2° comandamento di Mosè.Presentò a Carlo Magno la famosissima e falsissima Donazione di Costantino.Avarissimo.Diede ulteriore impulso al mercato delle immagini e delle reliquie.Fa erigere erige un’enorme statua d’oro massiccio sul fasullo sepolcro di  Pietro, e lastrica di mattoni d’argento lo spazio antistante l’altare della Confessione. Fa invadere l'Italia altre 3 volte dal re Carlo, che in cambio lo aiuta militarmente ad estendere il dominio papale fino a Benevento.Lascio una cospicua eredità agli eredi.
  86. Leone III (795-816) Comunicò l'elezione a Carlo Magno Re dei Franchi.Non avendo la fermezza del predecessore,Carlo Magno era simile a Costantino I.Questa debolezza del pontefice irritò la nobiltà romana,soprattutto quella imparentata con papa Precedente Adriano I.Nel 799 tentarono di ucciderlo,lo accecarono e gli strapparono la lingua.Riuscì a fuggire per porsi al sicuro sotto la protezione di Carlo Magno.Ritornò a Roma mettendo in minoranza l'opposizione.Nel 800 alla riunione annuale (il G8 di oggi) dei grandi del regno comunicò la sua intenzione di scendere in Italia.Pascale e Campolo gli artefici dell'attentato al papa furono esiliati.Nel 797 il trono dell'impero bizantino,venne usurpato da Irene d'Atene,che si proclamò basilessa dei Romei.Per il papa il trono "romano" era vacante.Il papa a Natale pose sul capo una corona d'oro.Così ora i contendenti per l'eredità dell'impero romano era contesa tra i Franchi e I Bizantini (fra i 2 litiganti il terzo gode alias la prostituta di babilonia alias chiesa cattolica).Nel 814 Carlo Magno morì la fazione antipapale degli esiliati Pascale e Campolo si rifece viva,progettavano un altro attentato,furono scoperti e giustiziati.L'eresia adozionista si stava di nuovo diffondendo in Francia Meridionale.Nonostante fosse stato notoriamente adultero ed un un pluriassassino, fu santificato nel 1673!Oltre a fare decapitare numerosi proprietari terrieri, ritenuti rivoltosi, incamerandone i beni espropriati,fece condannare a morte per impiccagione un notevole numero di persone ritenute “colpevoli di lesa maestà” nei suoi riguardi! Chiuse la lunga ridicola controversia sul sesso dello Spirito Santo e battezzandolo "essere neutro generato simultaneamente dal Padre e Dal Figlio",rese ancor più grottesca l'immagine di una vergine inseminata da un individuo sterile.Finì a Mantova l'ampolla colma di sangue di Gesù offerta dal papa al miglior offerente.Il traffico delle reliquie diventò esponenziale durante le crociate,quando cataratte di cianfrusaglie si riversarono su tutta europa.Molte reliquie di Gesù e Maria sono tuttora conservate in Italia,dalla invisibile casa della sacra famiglia alla sacra spina gettata da Gesù alla folla adunatasi per ammirare la sua ascensione al cielo.Dalla smisurata quantità di chiodi della santa croce esibiti con ingentissimi introiti.30 stazionano a Roma,Venezia,Milano,Ancona,Catania,Cracovia etc.I veneziani per acquistare una scheggia del sacro legno investirono 25.000 libbre dalla sua esposizione "ricavarono un grande profitto " (Corsera,Bortoloni Bruno 15.10.1988).recitava 7 messe al giorno per guadagnare la grossa congrua da lui stesso prefissata.Ma a distanza di anni, dopo aver tanto servito, ingrassato e potenziato il clero, il vecchio re, provvidenzialmente destatosi dal chiesastico sogno ingannatore, investirà così i vescovi: «Chiedo se rinuncia al mondo colui [il papa] che, per cupidigia degli altrui beni, compera la coscienza di altri uomini perché si facciano spergiuri e rendano falsa testimonianza. E che dire di coloro che, ammantandosi dell’amore di Dio, trascinano ossa e reliquie di santi da un luogo all’altro per erigervi chiese e indurre con ogni mezzo la gente a cedere i loro beni a tali istituzioni? Noi siamo stupiti nel vedere persone, che affermano di rinunciare al mondo, circondarsi di forze armate. [...] Quale utilità può venire alla chiesa dal fatto che un pastore di anime si circondi del massimo numero possibile di servi, anziché scegliere i più capaci; oppure che preferisca sentir cantare e leggere bene dai suoi religiosi anziché vederli condurre vita onesta e pia?» (Grimberg)
  87. Stefano IV (816-817) Fù continuatore del predecessore.Fece giurare al popolo di Roma fedeltà all'imperatore Ludovico (814-840),figlio di Carlo Magno.L'autorità imperiale era tra le braccia della chiesa cattolica,pensata dal Leone III.La corona servì a rafforzare il senso di dovere,in base alla balla papale la falsa donazione di Costantino,che gli imperatori avevano verso i Papi (e tale è rimasta da parte dei politici e delle 93.000 multinazionali papali o babilonesi del 21° secolo ).Istitutore del «giuramento all’Imperatore sotto riserva di fede al Papa per prevenire moti e rivolte interne, protesse [!] i Sassoni convertiti».Anche lui nel suo breve papato riuscì a conquistare, ritrovando i calzari di Cristo, imperitura fama d’impostore. Ma lo “storico” padre Henrion non si scompone per così poco: «Noi non nascondiamo affatto i vizî dei Papi: sono Papi in ciò che fanno di bene, non lo sono in ciò che fanno di male». Peccato però che – come già qualcuno ha notato - il bene lo facciano male e il male lo facciano bene.
  88. Pasquale I (817-824) Al processo di Compeine fù accusato di essere il mandante della mutilazione e dell'omicidio di 2  sacerdoti : Assassino del nomenclatore Leone e del primicerio Teodoro, fu canonizzato per il grosso affare d’aver finalmente ottenuto Roma, Corsica e Sardegna in vassallaggio feudale dall’imperatore Ludovico il Pio. Che però, non rinuncia affatto alla propria sovranità, anzi include nell’atto notarile la clausola: «Salvo su tali ducati, il nostro dominio in tutto e la loro soggezione». Altro che legittimo Stato della chiesa.Ma Pasquale si dà immediatamente a sgomitare,cominciando con l'escludere il popolo romano dall'antico diritto di partecipare all'elezione pontificia in rappresentanza di 1/3 degli elettori,oltre i 2/3 del clero e del senato.Denunciato per vari delitti all'autorità imperiale Pasquale giura d'essere innocente davanti ai commissari cesarei.E schiva ogni punizione.Negò l'accusa e si rifiutò di consegnare i responsabili dei crimini sostenendo che appartenevano "alla famiglia di san Pietro".Ma alla sua morte la plebe ne trascina il cadavere per le strade sputacchiandolo e calpestandolo.
  89. Eugenio II (824-827) Inventò la pratica della tortura dell'acqua fredda.Quando,istituendo il consiglio dei prelati che diede origine alla curia cardinalizia nella sua forma attuale,fece loro giurare fedeltà all'imperatore riconoscendo sa lui solo ogni sovranità e ordinò ,dicendosi per primo a lui soggetto,che gli ambasciatori cesarei fossero sempre presenti alle elezioni papali.Isolò nei monasteri i preti più criminali,parendogli nocivo alla stabilità del potere che i primi trasgressori delle leggi fossero proprio quelli che più dovevano rispettarle.Ma "permise la tortura dell'acqua fredda".poi proscritta nel 829 dal concilio di Worms se l'accusato una volta esorcizzato e gettato in acqua,legato mani e piedi finiva sul fondo doveva essere giudicato innocente se invece riusciva a galleggiare era colpevole.(Henrion)
  90. Valentino I (827-827) Venne nominato arcidiacono da Pasquale I,delle famiglie Leoni e Tuscolo.L’azzimato Valentino già fin dalla consacrazione esige il bacio ai propri piedi, durato fino al 21° secolo ora si bacia la mano o l'anello del papa.Ma la sua inaudita arroganza irrita gli ecclesiastici che si affrettano a liquidarlo : muore assassinato nel 827 a soli 15 giorni dall'elezione.
  91. Gregorio IV (828-844) Ricevette Anscario,missionario in Danimarca,nominandolo legato per la Scandinavia e le popolazioni slave.Preoccupato dai saraceni che conquistarono la sicilia e minacciano le coste tirreniche.Nel 835 decreto che la festa pagana di Ognissanti (spostata dal 13 maggio al 1 Novembre da Gregorio III) diventasse festa di precetto.L'imperatore Ludovico estese la nuova festività pagana a tutti i territori a lui soggetti.Aizza i figli di Ludovico il Pio contro il loro padre, che pur aveva tanto servito e arricchito la chiesa, perché cominciava a dar segni d’insofferenza verso i troppo grossi raggiri e ruberie del clero: l’Imperatore fu imprigionato in un monastero, dove in breve si spense.
  92. Sergio II (844-847) Parente di Stefano IV,I saraceni si impadronirono di Castelvolturno a nord di Napoli dove facevano incursioni nell'entroterra e sulle coste laziali.Con una grande flotta i mussulmani avevano occupato le isole ponziane con l'ordine di attaccare Roma e fare prigioniero il papa.In agosto 846 attaccarono Porto e Ostia Nuova e la città di Civitavecchia annientando tutti i suoi abitanti.Finsero di allontanare l'enorme flotta,per non allarmare il popolo.Durante la notte risalirono il fiume Tevere con 75 navi arrivando al Porto di Ripa grande presso Porta Portese.La città era difesa dalle mura aureliane,i romani opposero resistenza che indusse i saraceni a ignorare il centro abitato e saccheggiare la ricchissima basilica di Paolo fuori le mura.I romani riuscirono ad annientare completamente i saraceni (che cosa c'entri tutto questo col Cristianesimo delle Origini vien da chiedersi ,il cattolicesimo è tutto militare guerrafondaio e pagano e va avanti cosi dal 151).Sergio divenne succube del fratello Benedetto,vescovo di Albano che fece gravissimi soprusi sul popolo.Il nepotismo e la simonia divennero le caratteristiche negative del suo pontificato.
  93. Leone IV (847-855) Di stirpe Longobarda,fù suddiacono con Gregorio IV.Il pericolo incombente dei saraceni i romani lo elessero subito senza aspettare la conferma dell'imperatore Lotario.Roma era in rovina causa i danni compiuti dai Saraceni.Tra l'848 e l'849 con i soldi inviati dall'imperatore e del Patrimonium Sancti Petri riparò i danni alle mura,rinforzo e fortificò tutte le porte,riedificò 15 torri,2 sulle poste opposte del Tevere presso la porta Portuensis collegate con una catena che poteva essere tesa.Costituì una coalizione marittima non solo per difendere Roma convinse i duchi di Napoli,Amalfi e Gaeta a formare una potente flotta per contrapporsi a quella saracena.Vinsero i saraceni.Ottenuto il cospicuo contributo economico imperiale in 3 anni fù innalzata le mure che racchiudevano la Basilica di Pietro e il colle Vaticano.Ricostruì città e Roma.Indisse 2 concilii nel 850 e 853.Difficoltà sorsero con l'arcivescovo di Ravenna.che si considerava l'erede diretto dell'esarca bizantino e pretendeva un indipendenza da Roma (le tasse se le teneva).Nel 852 l'establishment ravennate organizzò l'assassinio di uno dei legati pontifici,era il fratello dell'arcivescovo.Fù il primo papa a contare nei documenti ufficiali l'inizio del suo pontificato in base all'anno di regno.«… Prima della battaglia navale di Ostia aveva promesso ai suoi guerrieri, in caso di morte, la “divina mercede”: la più antica anticipazione dell’indulgenza delle crociate,una promessa di cui molti Santi Padri hanno largheggiato, sapendo di mentire, nei tempi futuri.Qui accadde, per la prima volta, che un papa garantisse generosamente il cielo a tutti coloro che fossero morti per la “vera fede, per la salvezza della patria e per la difesa della cattolicità” [!!] [ancora oggi continua ad essere garantito il “paradiso” per chi si sacrifica nel provocare le stragi terroristiche!]. E così l’impresa divenne un successo travolgente. [...]. I bravi credenti, tuttavia, trucidarono i naufragi, che erravano inermi sulla costa, o appendendoli alle forche “perché il loro numero non sembrasse troppo grande”, o trascinandoli in catene a Roma, dove servirono come schiavi di guerra alla costruzione della fortezza vaticana e dove l’impresa fu esaltata come un miracolo operato dal principe degli apostoli [San Pietro]. [...]. Dunque, ad una “pax” così concepita, può seguire di tutto: conflitti ed atrocità, anzi senz’altro guerra qualora venga lesa la “iustitia” ed il “giusto ordine”, quello cattolico, appunto. E questo, non è difficile dimostrarlo, è così ancora oggi.Pace ad ogni costo è qualcosa che la storia del cattolicesimo non conosce. “Libertà”, “ordine”, ossia i “valori cattolici di base” devono essere preservati e difesi fino al sangue, fino alla totale rovina dello stesso oggetto da difendere…» (cfr. Deschner K.: «Storia del Cristianesimo» 5° Tomo,Reinbek bei Hamburg,1997).Procurò al clero (reinventando la da tempo trascurata pagana acqua santa con altri cospicui guadagni.Anche questo papa è stato santificato! 
  94. Benedetto III (855-858) Dopo Leone IV (847-855) l'inglese Giovanni di Magonza è diventato papa per 2 anni,7 mesi e 4 giorni,ma era una donna di nome Gerberta.Quando la ragazza è stata portata a Atene in abiti maschili dal suo amante,ha fatto tali progressi nell'apprendimento che nessuno era uguale a lei.Venuta a Roma dove insegnò scienza,attirò l'attenzione dei dotti,è stata infine scelta come Papa ma una gravidanza da uno dei suoi assistenti di fiducia ha dato alla luce un bambino durante una processione da San Pietro al Laterano,non è morta subito(Martino di Troppau).Di fronte fù eretto un monumento della Papessa (quando Lutero ci passò,lo notò) rimase in piedi fino a Pio V quando fù demolito.Di lei scrisse come testimone oculare il bibliotecario pontificio Anastasio e il tentativo di negarla fù clamorosamente smascherato da Frehero e Bouclerc."Ancora nel 1400 nel duomo di Siena era esposto il busto di Giovanna e di altri pontefici.Clemente VIII (1605) lo fece rimuovere su pressione del cardinale Baronio" (Gelmi gesuita).Henrion storico bugiardo per denigrarla Accusa Giovanna di essere stata "secondo i cronisti una donna di spirito ma di malvagia vita",E il domenicano Martino di Troppau (Martin Polono) studioso di chiara fama e autore del monumentale Chronico summorum pontificum imperatorumque ac de septem aetatibus mundi,fù maestro di teologia e inquisitore a Praga,quindi cappellano della curia romana e confessore di vari papi fino a Niccolo III che nel 1278 lo creò arcivescovo di Gnienzo.La prova del sesso è praticata agli aspiranti pontefici in una apposita cattedra istallata in mezzo alla sala del conclave.Accucciatovi sotto un esperto prete palpatore introduce la delicata manina in un foro praticato al centro del sedile.Tale cattedra,costruita come strumento di rapida indagine,fù minutamente esaminata e descritta dal frate agostiniano Onofrio Panvinio (1568)storico ufficiale delle chiesa cattolica.Dai microfoni vaticani svela al mondo il prete del 21° secolo D'Onofrio (suo omonimo) adibito alla prova del sesso esiste veramente ma di averne lui stesso visti istallati 2 esemplari.(Radio Vaticana 07.10.1996).Clemente VII (1592-1595) per sua richiesta  è stata trasformata in papa Zaccaria(inesistente) e inseriti i primi 10 e Pietro come primo Papa,un falso storico,suddiviso il papato di Giovanni X in Giovanni X,XI,XII,XIII in 4 papi di cui 3 di fantasia durato complessivamente 37 anni  il più lungo di tutti i ponteficati.Il 1° Papa è stato Aniceto nel 156.
  95. Nicola I (858-867) Scomunicò il patriarca greco ee  l'imperatore Michele e minacciò con la spada ecclesiastica Re Lotario se avessero nominato vescovi senza il suo consenso.I 200 anni tra questo papa a papa Gregorio VI (1045-1046) è chiamato dagli storici,la mezzanotte della Età Nera.La corruzione,l'immoralità e lo spargimento di sangue ne fanno il capitolo più nero della storia della chiesa cattolica.Detto il Grande per aver spinto Ludovico II contro gli «infedeli», contrastò l’eunuco Fozio, che aveva soffiato il posto di patriarca a s. Ignazio, e l’inclinazione dei re di Francia Michele al divorzio,mostruosa deviazione dalla moralistica cattolica,pietra angolara della poligamia mussulmana tendente dal mezzogiorno a invadere il nord (Henrion).Ma i secoli seguenti furono ancora più neri. 
  96. Adriano II (867-872) Era un prete sposato,si congratulò con Basilio,l'assassino dell'imperatore Michele"cercò di comporre le sempre più gravi discordie tra i popoli cattolici",ma non compose quella della propria famiglia.Dopo la fuga di sua figlia con Eleuterio,fratello del rivale papa Anastasio,si consolò importando dalla Crimea le ceneri di Clemente che con un miracolo strepitoso fece talmente aumentare di volume da poter poi distribuirle a sacchi in ogni nazione,guadagnando somme enormi.Furono allora moltiplicate innumerevoli altri reliquie.2 ombelichi di Gesù sono tuttora venerati in Francia (a Chalons e a Lucques),e 1 a Roma dove,tutti rapiti in estasi"i preti di Maria del popolo lo videro cadere dal cielo sul pavimento"
  97. Giovanni VIII (872-882) La mite e la natura santa di questo papa : l'ordinazione del vescovo di Napoli in presenza del capo dei saraceni,tagliandoli la gola davanti al suo vescovo.Una lettera di Giovanni,ancora esistente,in cui giustifica Atanasio,vescovo di Napoli,per aver strappato gli occhi a Sergio,duca di Napoli,che favorì i saraceni a dispetto degli anatemi papali. Obbligato a versare ai musulmani l’umiliante tributo annuo di 25.000 marchi d'argento,Giovanni VIII si rifaceva ad usura spennando con vigore i credenti e rubacchiando qua e là delle terre al duca di Spoleto.Gli annali dell'abbazia di Fulda fù ucciso dal marito della moglie che aveva sedotto.
  98. Marino II (882-884) Figlio di un prete.Fù il primo papa,essendo vescovo di un'altra città spostato a Roma.Sciolse dalla scomunica Formoso.Nel 883 la distruzione dell'abbazia di Montecassino,incendiata dai saraceni
  99. Adriano III (884-885) Famiglia imparentata con conti di Tuscolo,figlio di Benedetto,figlio di Alberico fratello Di Adriano I (772-795) e antenato dei Conti di Tuscolo.Adriano I era suo prozio e Adriano III fratello maggiore di Sergio III.Dopo Giovanni VIII Roma era insanguinata tra i seguaci del defunto pontefice e quelli legati al partito tedesco."Cercò d'imporre come suo successore il bastardo Bernardo" (Gelmi) ma sorvola sul fatto che l'uomo di Dio cavò gli occhi al tesoriere Gregorio e uccisa a bastonate la moglie del prefetto di palazzo,per non aver potuto mettere mano sul tesoro dilapidato da papa Marino.Per tale delusione procò tanto cruccio,che invitato in Francia da re Carlo il Grosso,crepò di rabbia durante il viaggio.
  100. Stefano V (886-891) Famiglia Conti di Tuscolo.Consenso unanime del clero filo-tedesco che faceva capo a Formoso.Ci fù il saccheggio della camera del Tesoro,in Laterano,fatto dal popolo romano nel breve periodo di sede vacante: si trattava di saccheggi frequenti il popolo spesso affamato dimostrava la sua miserevole condizione in confronto del lusso del Clero (oggi non è diverso) in contrasto con la missione (falsa e ipocrita) di carità della chiesa cattolica.Nel 887 Carlo fù deposto dalla carica imperiale per non aver saputo contrastare le minacce dei Normanni arrivati a Parigi.Veniva la fine della dinastia carolingia e dell'antico impero fondato da Carlo Magno,che proteggeva l'autorità papale dai feudatari italiani.Costringendo il papa e i suoi successori a affrontare famiglie potenti.I saraceni minacciavano le coste laziali e Roma nuovamente.Invocato invano il soccorso degli imperatori Franco e Bizantino.Nel 891 incoronò imperatore Guido di Spoleto e sua moglie imperatrice.Con Costantinopoli per Fozio continuò la politica di Niccolo I.Nel 886 Leone VI (886-912) nuovo imperatore fece deporre Fozio per suo fratello Stefano.Fozio fù relegato in un monastero in Armenia. .
  101. Formoso (891-896) Era stato scomunicato da Giovanni VIII.Ha invitato Arnulf,l'imperatore tedesco,a invadere l'italia commettendo grandi atrocità.Ex vescovo di Porto,incoronò quasi simultaneamente imperatori Giudo da Spleto e Arnolfo di Carinzia,morendo poi giusto in tempo per schivare la vendetta del potente clero spoletino,che dovette contentarsi d'infierire selvaggiamente sulla sua salma.E poichè per quanto eletto con tutti i regolari crismi,nella bestiale faida ecclesiastica fù perdente,a tutt'oggi la chiesa cattolica,schierata coi vincitori pericola nel vago senza pronunciarsi sulla sua leggitimità.Morì a 80 anni vergine.
  102. Bonifacio VI (897-897) Baronio era un uomo malvagio(Deposto per la vita scandalosa prima da diacono poi da prete.Governò 15 giorni mentre era Cardinale per le sue innominabili azioni fù persino privato dei privilegi e dei diritti ecclesiastici da Formoso (891-896)!
  103. Stefano VI (896-897) Istituì il famoso "Sinodo del cadavere" .Era della fazione opposta a Formoso,fece riesumare il cadavere,lo vestì con i paramenti papali e gli domandò : "Perchè ,essendo solo il vescovo di Porto,spinto dalla tua ambizione,hai usurpato la sede universale di Roma ?"Dopo questo processo farsa,lo fece spogliare e con il consenso di tutto il consiglio ,gli amputò le 3 dita (quelle usate per benedire) e lo fece gettare nel Tevere.La verità e lo scopo del Sinodo dell'ottoniano Stefano IV (Ex Benedetto IV) era semplice - per eliminare ogni possibilità che altre famiglie nobili italiane usarono l'accordo tra Guido di Spoleto e il pagano demoniaco sommo sacerdote Formoso come base per rivendicare all'imperatore la guida della chiesa cattolica.Per nascondere l'obiettivo politico di questo bizzarro episodio,la storia riguardante l'evento è stato completamente riscritto e fatto risalire a decenni prima di quanto avvenne.Allo stesso consiglio le ordinazioni e l'accordo di Formoso furono dichiarate non validi,ma i cardinali rimasti fedeli a Formoso (891-896) lo fecero imprigionare e strangolare.Dopo solo 16 mesi di pontificato,il popolo insorse malmenò duramente il santo padre e lo fece penzolare da un forca."Entrato nell'ovile come un ladro,terminò sul capestro la sua vita infame" (Baronio).Comunque procurò grossi introiti col culto del "tonto" Giuseppe al mercimonio ecclesiastico.Fece diventare tanto popolare il nome cosiddetto padre putativo Cristo,fino allora poco comune,che oggi è stato di gran lunga il più diffuso in Italia.
  104. Romano I (897-897) Fratello di Marino I (884 morto).Venne eletto dopo l'omicidio di Stefano VI (897).Fù destituito dai parenti di Formoso.
  105. Teodoro II (897-898) Fratello di Teodosio vescovo.Sostenitore di Formoso convocò un sinodo riconoscendo le validità delle ordinazioni di Formoso rimise i preti allontanati da Stefano VI.Fece riesumare nella Basilica Pietro il corpo di Formoso ,a seguito del sinodo del cadavere,gettato nel Tevere e recuperato a Ostia da un monaco.
  106. Giovanni IX (898-900) Consacrato prete da Formoso diventò cardinale diacono.Alla morte di Teodoro II scoppiarono violente lotte tra i Formosiani (filo-tedeschi) e l'antiformosiani (filo-spoletina).Vinsero i Formosiani.Nel 898 indì un sinodo per la definitiva e totale riabilitazione di Formoso.Il sinodo del cadavere fù annullato e i relativi documenti bruciati.Gregorovius "lo si legge con meraviglia,si ritenne necessario vietare che per il futuro si istruissero processi contro i morti"Nel 892 la conferma a titolo imperiale a Lamberto di Spoleto.Nel 898 si incontrarono a Ravenna in un concilio con 74 vescovi dell'Italia Settentrionale".Pochi mesi dopo il giovane Lamberto fù vittima di un incidente di caccia a Marengo.Nel 899 all'Italia subì la prima scorreria degli Ungari che attraversarono le Alpi seminando distruzione nella pianure padana.Al vertice della politica italiana e europea non vi era più un esponente della casata spoletina nè di quella tedesca.L'italia sprofondò nel baratro dell'anarchia politica.
    1. Benedetto IV (900-903) Fù ordinato prete da Formoso.Con le incursione degli Ungari in Italia Settentrionale edei Saraceni In Italia Meridionale.Diede la corona d'imperatore a Ludovico II di Provenza che sembrava il feudatario più potente militarmente.Nel 901 venne incoronato a Roma.Ludovico venne sconfitto da Berengario del Friuli.Amareggiato per l'intricarsi della situazione interna e internazionale.
    2. Leone V (903) Fù deposto e imprigionato dal suo cappellano,Cristoforo,che è stato espulso e imprigionato a sua volta da
    3. Sergio III (904-911) Lo uccise,Baronio dice "Era il più malvagio degli uomini e schiavo di ogni vizio",Era stato scomunicato da Giovanni VIII.Riddle :"Era un mostro di dissolutezza,di crudeltà e di vizio nelle loro forme più depravate e spudorate.ma era un personaggio molto utile per la sua fazione,la durata della sua influenza a Roma,poteva essere assicurata solo dalla prepoderanza di potenza fisica, e ancora una volta solo con la violenza che deve disprezzare tutti i vincoli della morale e della religione.Sergio era l'uomo adatto per questo scopo e diede tutti i tesori della chiesa cattolica alla sua famiglia.Richard P.Mc Brien,professore di teologia a Notre Dame,Lives of the Popes.La famiglia Teofilatto dominò Roma.Teofilatto era un senatore e comandò l'esercito.La moglie di Teofilatto,Teodora e sua figlia la prostituta Marozia di 15 anni,con il papa 45enne ebbero un figlio illegittimo che diventò Giovanni XIII,dominavano sugli affari di stato.Usarono il sesso per mantenere il loro potere e influenza.Sergio era il favorito della famiglia.Nei decenni successivi questo periodo storico fù chiamato la "Pornocrazia del papato (Lives of popes p.151) o "regola delle meretrici".I suoi successori furono i figli con Marozia e della madre Teodora paragonata a Semiramide a causa dei suoi costumi corrotti era una prostituta.Ebbe molti figli illegittimi con Marozia ― nobile spregiudicata di alto lignaggio che fece assassinare ben 3 Papi,non esitò a fare strangolare i predetti cardinali fedeli di Formoso (891-896),hanno ucciso Leone VI (928-931),messo il proprio figlio adolescente Giovanni XI (931-935),inizia "la regola delle meretrici" dal 904 al 963.
    4. Anastasio III (911-914) Figlio di Sergio III.Cortigiano ,semplice e mansueto strumento di Teodora e Suo marito Teofilatto.I signori incontrastati di Roma.Su richiesta del re d'Italia Berengario (888-924) diede il pallio al vescovo di Vercelli e privilegi al vescovo di Pavia.Erano importanti città dei possedimenti di Berengario.Nel 912 ricevette una lettera da Nicola Il Mistico,patriarca di Costantinopoli (912-925),deplorava l'approvazione da Sergio III nel 906 al 5° matrimonio di Leone VI (886-912) sia il comportamento degli inviati pontifici in tale occasione.Si produsse una profonda frattura tra roma e Costantinopoli.Rollone,capo dei Normanni si convertì al pagano cattolicesimo.
    5. Lando I (914-914) Totalmente succube del senatore romano Teofilatto I e di sua moglie Teodora e della loro Famiglia i conti di Tuscolo.Utilizzò un nome pontificale che non aveva precedenti e che era nome di nascita.Adriano VI (1521-1523) al secolo Adrian Florenz per avere un papa che assunse il proprio nome di battesimo.
    6. Giovanni X (914-928) Diventò papa perchè era l'amante di Teodora la madre di Sergio III in origine era stato mandato a Ravenna come arcivescovo,ma Teodora lo fece tornare a Roma diventando Papa. Liutprando vescovo di Cremona che ha scritto una storia dal 904 al 963 : "Teodora ha sostenuto l'elezione di Giovanni,al fine di avere rapporti sessuali con lui.Giovanni X era padre di numerosi bambini e ha commesso tradizioni ormai istituzionali della sede papale come sodomia di bambini piccoli.Ha fatto apertamente e regolarmente praticare il satanismo tra cui orge sessuali,drogati dove si commettevano ( e si commettono ancora oggi) omicidi rituali di bambini sull'altare di san Pietro coerente con gli antichi riti dei suoi antenati e originali fondatori ebrei sadducei del cattolicesimo.Ha convertito tutti i conventi di suore nelle principali città in bordelli e le suore come prostitute per creare ricavi da clienti facoltosi del clero.Il suo regno è finito improvvisamente ,quando Marozia lo ha strangolato.Lei lo voleva morto in modo che
    7. Leone VI (928-929) potesse diventare Papa.Il suo regno fù breve,tuttavia,fù assassinato da Marozia quando ha saputo di aver dato il suo cuore a una donna più degradata di lei.
    8. Stefano VII (929-931) Ucciso dai figli di Marozia 
    9. Giovanni XI (931-936) Era il figlio di Sergio III e Marozia.Ottenne il papato con l'omicidio di Leone VI da parte della madre Marozia,che era anche la zia e poi l'amante/moglie.Ma litigò con alcuni dei nemici di sua madre,è stato picchiato e messo in carcere.dove morì per avvelenamento.da Alberico il fratellastro che imprigionò anche la madre Marozia diventò Stefano VIII
    10. Leone VII (936-939) Eletto da Alberico 
    11. Stefano VIII (939-942) Eletto da Alberico.Si era reso così odioso al popolo che lo mutilarono
    12. Martino III (942-946) Eletto da Alberico
    13. Agapito II (946-955) Eletto da Alberico
    14. Giovanni XII (955-964) Il figlio di Alberico,nipote di Marozia,fù il primo papa che cambiò nome Ottaviano,A 17 anni diventò papa.La sua vita empia e dissoluta avevano superato ogni limite accusato pubblicamente di concubinato,incesto e simonia.Era noto per il suo libertinaggio che i pellegrini di sesso femminile non osavano presentarsi a Roma.Atti quotidiani di orge sessuali omosessuali nel palazzo papale,omicidio rituale di bambini e cannibalismo in una scala senza precedenti ,non si vedeva dal tempio di Salomone a Gerusalemme più di 2000 anni prima.Nel 962 incoronò Ottone il Grande imperatore del  Sacro Romano Impero,istituzione durata fino al 1806 e risorto come Unione Europea nel 1998.Fù accusato di avere rapporti sessuali con le sue 2 sorelle inventando un catalogo di disgustosi nuovi peccati.E' stato deposto da Ottone,il 6 Novembre 964 in un sinodo composto da 50 vescovi a San Pietro,accusato di sacrilegio,simonia,bestemmia e crudele mutilazione.è stato convocato per iscritto per difendersi rifiutando di riconoscere il sinodo,Giovanni ha pronunciato sentenza di scomunica contro tutti i partecipanti per eleggere al suo posto un altro papa.Giovanni XII fece una sanguinosa vendetta contro i capi della fazione opposta,il cardinale-Diacono Giovanni ebbe la mano destra mutilata,il vescovo Otgar di Speyer è stato frustato,un alto ufficiale dell'Alto Palatino tagliati il naso e le orecchie.E' descritto nell'enciclopedia cattolica come un uomo grossolano immorale da "Liber Pontificalis".Ha passato tutta la sua vita in adulterio e il cui palazzo era paragonato a un bordello.Il vescovo cattolico Liutprando di Cremona afferma ;"nessuna signora aveva il coraggio di mostrarsi in pubblico il papa giovanni non aveva rispetto per le ragazze single,sposate o vedove le violentava sulle tombe (false) dei santi Pietro e Paolo".Il vescovo di Orleans come "mostro di peccato,puzzolente,sanguinario.Oltre ad essere stato omicida ed incestuoso, fu un turbolento libertino abituato a vivere tra i piaceri più sfrenati, finché fu sorpreso a letto con una adultera dal marito di costei ed ucciso per defenestrazione.«..Era talmente malvagio persino per quei tempi che i cittadini se ne sarebbero sbarazzati volentieri; dicevano infatti che avesse inventato peccati mai visti dal tempo dei tempi, incluso quello di andare a letto con sua madre.Teneva un harem nel Palazzo del Laterano e giocava di azzardo con le offerte dei pellegrini; possedeva un allevamento di 2.000 cavalli che nutriva a mandorle e fichi bagnati nel vino e ricompensava le compagne delle sue notti d’amore con calici d’oro del tesoro di San Pietro. […]. Le donne in particolare venivano ammonite a non mettere piede a San Giovanni in Laterano se tenevano al proprio onore: il papa infatti era sempre a caccia. Giunse persino a brindare al Diavolo davanti all’altare maggiore della chiesa madre della Cattolicità […], aveva celebrato la messa senza l’eucarestia; aveva ordinato un diacono in una stalla; aveva eseguito ordinazioni a pagamento; aveva copulato con una lunga serie di donne, tra le quali la vecchia fiamma di suo padre e sua nipote; aveva fatto accecare la sua guida spirituale e castrare un cardinale, provocandone la morte. [Per il suo comportamento sfacciatamente immorale fu deposto ed esiliato. Ma la sua] famiglia radunò un esercito per permettergli di tornare […]. Giunto a Roma riprese la carica pontificia e non si accontentò della sola scomunica, ma fece mutilare o condannare a morte tutti colori che avevano contribuito al suo esilio. […].Persino, il Cardinale Bellarmino [(1542-1621)], strenuo difensore del papato che sapeva tutto dei Borgia, dovette ammettere che Giovanni XII “era la feccia”: “Fuerit fieri ominium deterrimus”…» (cfr. De Rosa P.: «Vicars of Christ», London,1988)Giovanni morì il 14 maggio 964,8 giorni dopo che era stato colpito da paralisi in atto di adulterio".
    15. Leone VIII (964-965) descritto dal vescovo di Orleans come "mostro di peccato,puzzolente,sanguinario.Nonostante fosse tanto erudito da ricevere l’appellativo di “grammaticus”,era anche un famigerato donnaiolo e spendaccione. Infatti, «... dopo aver disonorato una fanciulla, partì immediatamente per Costantinopoli con tutto il tesoro di San Pietro, per ricomparire soltanto dopo avere esaurito i fondi,imperversando nuovamente per Roma […] finché fu ammazzato da un marito geloso ed il suo cadavere,straziato da un centinaio di pugnalate, fu trascinato per le strade e poi gettato in una fogna…» (cfr. De Rosa P.: Vicars of Christ,London, 1988). 
    16. Giovanni XIII (965-972) Suo padre Sergio III (era della potente famiglia dei Conti di Tuscolo),il Pontefice Massimo che sviluppò una relazione incestuosa con la figlia illegittima Marozia che ha dato alla luce Giovanni XIII all'età di 13 anni.La madre,quindi era anche sua sorella,e divenne la sua amante.Suo nonno Teofilatto possedeva vaste proprietà sulla via Lata (Attuale via del corso) tra cui un palazzo enorme divenuto chiesa di Santa maria in via lata.Ha anche ereditato il Castel Sant'Angelo,la fortezza sulla riva occidentale del Tevere era il Mauseleo dell'imperatore Adriano controllava la città durante il periodo medioevale.Nel 916 sua nonna Teodora morì,suo nonno Teofilatto nel 920,la madre di Giovanni XXIII divenne il capo famiglia,Come tutti i conti di Tuscolo fino a Gregorio VII,Giovanni XIII era prete pagano devoto al culto di Cibele sul Colle Vaticano.Ebbe relazioni incestuosa con 2 sue sorelle.In realtà Giovanni XIII era noto anche come Giovanni X,XI,XII,XIII, il falso Liber Pontificalis creò 4 papi nel 14° secolo.Il pontificato durò 37 anni E' molto amato dal clero per aver fatto notevolmente espandere i possessi territoriali ecclesiastici,aver strappato all'imperatore il Privilegium Othonis e aver criminosamente impedito l'unificazione dell'Italia, già intraprese dal duca del Friuli Berengario II per sottrarla al suo tragico destino di terra divisa,debole e aperta (nel solo interesse papale) a tutte le invasioni.
    17. Benedetto VI (973-974) L'imperatore Ottone il Grande,era il suo protettore,è morto,i cittadini romani si ribellarono contro Benedetto VI e fù strangolato da un prete per ordine di Crescenzio,un fratello del  defunto papa Giovanni XIII e figlio di Teodora.Bonifacio Franco,un diacono che era seguace di Crescenzio,è stato fatto Papa.
    18. Benedetto VII (974-983) Nel 974 fece un sinodo per dichiarare invalido l'elezione di Francone e scomunicarlo,rinnovando lo sdegno e l'orrore che Francone suscitò per l'omicidio di Benedetto VI.Promozione del monachesimo e supportato dal suo protettore l'imperatore Ottone II.Nel 981 un sinodo proibì la simonia.Favorì la chiesa tedesca per la conversione degli slavi e dei popoli confinanti a est dell'impero.Fondò l'arcidiocesi di Praga,sede della Boemia e della moravia,concesse privilegi ai vescovi tedeschi,a Wilgiso supremazia su episcopato franco e tedesco.Era cugino di Giovanni XII e pronipote di Adriano III e Sergio III,(fratelli di Teofilatto I,suo bisnonno materno) 
    19. Giovanni XIV (983-984) Scelto dall'imperatore Ottone II,senza consultarsi con nessuno come sostituto di Giovanni XIII.Significò che Ottone II era il suo unico sostenitore,che morì poco dopo.Bonifacio Franco che uccise Giovanni XIII,si mosse rapidamente e lo imprigionò.Morì di fame in carcere.
    20. Bonifacio VII (984-985)  Uccise il suo predecessore Papa Benedetto VI (973-974) strangolandolo con le sue stesse mani Pertale delitto fù cacciato da Roma e si rifugiò a Costantinopoli portandosi dietro tutto il “tesoro di S. Pietro”. Tornò a Roma nel 984 e s’impadronì nuovamente del potere, fece strappare gli occhi ad un cardinale, che lo aveva particolarmente ostacolato, e fece imprigionare il Papa Giovanni XIV (983-984) in Castel Sant’Angelo nell’aprile del 984, facendolo uccidere con veleno nell’agosto dello stesso anno! Nell’agosto dell’anno successivo (985) fu ucciso a furor di popolo ed il suo cadavere trascinato per le strade di Roma fu gettato ai piedi della statua di Marco Aurelio, finché fu recuperato dai suoi servi e sepolto in S. Pietro (cfr. Rendina C.: «I Papi: storia e segreti», Newton & Compton Editore, Roma, 1983).Per più di un anno Roma ha sopportato questo mostro intriso di sangue dei suoi predecessori.Descritto dal vescovo di Orleans come "mostro di peccato,puzzolente,sanguinario. 
    21. Giovanni XV (985-996) ha diviso le finanze delle chiese tra i suoi parenti e è descritto come "avaro di illeciti guadagni e corrotto in tutte le sue azioni".Era Pontifex Maximus sommo sacerdote pagano.Non era cattolico.Liber Pontificalis è stato riscritto per garantire al Culto Pagano Romano i papi "legittimi".Il culto romano (oggi Nono Cerchio) ha continuato la tradizione di sacrificio di bambini,orge di sangue,l'incesto,il cannibalismo dei Tuscoli.I principi pagani rimasero al potere dal 897 al 1084.Un regno durato 187 anni.Nel 985 fece assassinare Bonifacio VII per avere il papato,Ha fatto rubare i profitti della chiesa cattolica romana e li ha distribuiti tra le sue varie concubine e figli nati durante il suo regno.Ex vescovo di Piacenza rischiò di essere ucciso dal rivale abate di Farfa,istituì il "calendario dei santi" e attribuì solo a se stesso,sottraendoli ai cupidi vescovi,gli introiti delle canonizzazioni,inaugurate santificando il vescovo Ulderico,amante di una suora arrichitosi oltremisura con furti e appropazioni indebite di beni ecclesiastici.Per l'avvio del monopolio papale Giovanni XV è tuttora odiato al defraudato clero.Recependo superiori direttive,fra Fabretti tace,anzi addirittura lo depenna sic et simpliciter dalla sua Storia dei vescovi di Roma,scioglie cosi l'enigma dell'aggrovigliata numerazione dei papi e si cimenta nell'ennesimo tentativo di liquidare la spinosa questione della papessa Giovanna.
    22. Gregorio V (996-999) Fù Espulso da Roma da Crescenzio che elesse Giovanni XVI.Ripreso il papato accecò Crescenzio,gli tagliò il naso e la lingua,Lo mise su un asino e lo condussero fuori da Roma, condannandolo agli arresti a vita in convento.(Gelmi).I fedeli lo fecero a pezzi durante un pellegrinaggio mariano.
    23. Silvestro II (999-1003) A 13 anni entrò nel monastero benedettino di Geraldo di Aurillac,in qualità di oblato.Nel 967 andò a Barcellona presso il duce Borrell II,potente feudatario spagnolo cattolico.Dove studiò la matematica.Nel giro di pochissimo tempo divenne un prodigio di conoscenza e scienza.Fattori che,dopo la sua morte,fosse un mago o al servizio del demonio.(come tutti i papi,che sono al servizio delle tenebre Dostojensky ne Il Grande Inquisitore dei Fratelli Karamazoff lo illustra molto bene).Nel 970 Borrel e il vescovo Hatto compirono un pellegrinaggio a Roma.Si recarono da Giovanni XIII (965-972).Conobbe sia il papa che l'imperatore Ottone I.Andò alla corte di Ottone,come tutore del figlio il futuro Ottone II che si sposò 19enne.Andò a Reims per 10 anni come insegnante dei classici latini e greci.Ottone IIlo nominò abate dei monaci colombaniani di Bobbio e conte di quel distretto.Il prestigio culturale era altissimo.I precedenti abati e vescovi persero autorità nei confronti dei vassalli che non rispettavano gli impegni derivanti dalla locazione (affitto) delle terre dell'abbazia,in più il precedente abate riservava per se una parte degli introiti dell'abbazia che si trovò in gravi difficoltà economiche.Trovò un clero che non si dedicava più alla coltivazione delle terre e non obbediva all'abate,tentò di vincere le resistenze interne,ma per via dei suoi mori rigorosi e poco concilianti si creò vari nemici tra cui l'imperatrice Adelaide e il vescovo di Pavia,il futuro Giovanni XIV.Preferì tornare a Reims.Trovò rifugio a Pavia,presso la madre di Ottone II,Adelaide e la giovane vedova Teofano,reggente di Ottone III 3 anni.Ma tornò a Reims.Il suo tutore,Adalberone fù accusato di tradimento verso la Francia.Morirono in rapida successione i re che lo accusavano,ponendo fine alla discendeza carolingia.(in realtà furono uccisi dal vaticano).Nel 987 Adalberone e Gerberto sostennero Ugo Capeto che diventò Re.I rapporti tra l'arcivescovo di Reims e il nuovo re  quando fece consacrare il figlio Roberto II il Pio (allievo anni prima di gerberto) dalle mani del vescovo d'orleans.Nel 989 Adalberone morì.Gerberto era il naturale successore,Ma Ugo viste le simpatie di Gerberto per il carolingio Carlo,nominò Arnolfo quale nuovo arcivescovo di Reims.( Vedere il film I diavoli).Arnolfo permise a Carlo di entrare a Reims e fece prigionieri membri del clero e della nobiltà.Gerberto riuscì a fuggire a Senlis,dove il re Ugo,riconciliatosi,convocò un sinodo scomunicarono i responsabili della presa di Reims.Nel 991 venne eletto arcivescovo di Reims deposto Arnolfo.Il papa che aveva dato il palio a Arnolfo,protestò contro la nomina di Gerberto che venne scomunicato nel 995 e dichiarò non valida la deposizione.Gerberto protestò e continuò a svolgere i suoi compiti di Arcivescovo,ma Gregorio V cugino di Ottone III e successore di Giovanni XV nel 996,ribadì che Gerberto era un impostore.Nel 998 Gerberto grazie all intesa con Ottone III,Gregorio V lo nominò arcivescovo di Ravenna che diventò molto potente.Nel 999 Gregorio V muore.Diventò papa Gerberto grazie a Ottone III.Prese il nome di Silvestro II : affermava il proprio legame con Ottone III che si riteneva un secondo Costantino.Confermò il suo ex rivale Arnolfo come arcivescovo di Reims.Intuì l'importanza della cattolicizzazione delle terre slave,la Polonia e l'Ungheria.Promosse sinodi locali per arrivare più facilmente alle soluzione delle problematiche.Rese la commemorazione dei defunti obbligatoria in tutta la chiesa cattolica.Silvestro fù il primo pontefice a lanciare una crociata per liberare Gerusalemme.Ottone III morì di febbri maligne.Silvestro,ormai solo,ritornò a Roma subendo l'umiliazione dei Crescenzi Giovanni Crescenzi III.Nel 1003 morì.Nel 1648.per volere di Papa Innocenzo X,la sua tomba venne aperta trovando il corpo intatto appena esposto si mutò in polvere.A Silvestro II si deve l'introduzione dei numeri arabi (che noi usiamo)."Mille e non più mille".Così i preti con voce terribile annunciavano dai pulpiti l'incombente fine del mondo,con l'immancabile corollario d'incendi,terremoti,maremoti,inondazioni,esplosione di montagne e rovinosa caduata di stelle.Atterrite dalle previsioni catastrofiche,le genti si spogliavano dei loro averi e li donavano ai preti.che con occhi bassi e rassegnata mestizia si degnavano di intestarli a se stessi.Ammassarono così esorbitanti ricchezze.L'enorme business della fine del mondo fù ripetuto molte volte,sia prima che dopo il Mille. (Ginzburg).
    24. Giovanni XVII (1003-1003) Per volere della potente famiglia dei Crescenzi,di Giovanni III.Viene decapitato da Bonifacio VII.
    25. Giovanni XVIII (1003-1009) Per volere della potente famiglia dei Crescenzi,di Giovanni III.Continuò la cattolicizzazione degli Slavi e della Russia,cominciata da Gregorio V e Silvestro II.Dipanò i dissidi tra Roma e Costantinopoli.In Germania ottenne dal re Enrico II (1003-1024) il ripristino della sede di Merseburg.Nel 1007 concesse al re di fondare la sede di Bamberga (Baviera) suffragea di Magonza anzichè di Erbipoli (Würzburg),
    26. Sergio IV(1009-1012) Chiamato Os Porci Bocca di porco.Venne eletto quando Giovanni XVIII era vivo.Giovanni Crescenzi III era sempre onnipresente.Nel 1010 fece una bolla che chiedeva la cacciata dell'islam dalla terra santa,dopo che il califfo fatimida al-Hakim bi-Amr Allah saccheggiò i luoghi di culto cattolici.
    27. Benedetto VIII (1012-1024) Uccise Sergio IV per avere il papato.Simonia cioè l'acquisto o la vendita degli uffici gestionali della chiesa cattolica per denaro.Nome originale era Teofilatto,il nome del suo bisnonno,Uno dei più giovani sacerdoti pagani Pontefici Massimi della storia,a 12 anni divenne papa spinto dal padre il conte Gregorio (Gregorio I) che era un nipote di Marozia e Sergio III.Accusato di pubblicare false dichiarazioni dal 1012 in poi : che contrariamente ai falsi documenti presentati dalla chiesa cattolica per quanto riguarda la sua storia denota chiaramente lo stato di uan lingua dinastica per il papato e non l'elezione di successori su qualche merito presunto.Accusato di stupri ripetuti,incesti e depravazione morale :ha mantenuto nella chiesa cattolica i normali antichi rituali dei re d'Israele e dei sommi sacerdoti della linea di Salomone con droga per alimentare orge sessuali,di praticare l'infanticidio,l'uccisione di donne durante e dopo il sesso,se streghe uccidere i gatti neri delle stesse se posseduti,cannibalismo e altri atti completamente depravati.Di omicidio con la tortura e crudeltà allo scopo di Satanismo(1022).Ha ordinato regolarmente di sacrificare soprattutto bambini al fuoco,in linea con le antiche tradizione demoniache degli ebrei sadducei,tra cui il rogo di 13 eretici a Orleans dal re Roberto il PIO. Nel 1020, in occasione di una sommossa popolare antiebraica, scoppiata a Roma nel 1020 in seguito ad un terremoto del quale furono assurdamente ritenuti responsabili gli ebrei,oltre agli ebrei ingiustamente massacrati dal popolo,ne fece atrocemente giustiziare un’ingente numero!La croce piantata sul globo d'oro,simbolo del dominio pontificio sul mondo,secondo molti agiografi"ideata da benedetto VIII ,era invece già dal secolo V scolpita su un aureo di Teodosio.Ribadito il celibato del clero,anche "per la più sicura conservazione dei beni ecclesiastici"(gelmi) .Scomunicò e perseguitò i sacerdoti con moglie e prole a carico,e li obbligò a disfarsene gettandoli spietatamente sul lastrico.Rapacissimo simonicao legiferò contro la simonia. E' stato temporaneamente rimosso in favore di suo fratello Romano (Giovanni XIX) quando morì ,il 3° figlio del Conte Gregorio (Conte Alberico III di Tuscolo) ha organizzato per Teofilatto a tornare al papato come Benedetto IX.  
    28. Giovanni XIX (1024-1033) Era un laico,fratello di Benedetto VIII.Ha acquistato il papato,passò tutti i necessari gradi di segreteria in un giorno,fù espulso dal trono papale.Ha venduto il papato per soldi a Costantinopoli.
    29. Benedetto IX (1033-1045) (ex Benedetto VII) Accusato di adulterio,omicidio e di ogni crimine efferato.Il primo papa prevalentemente omosessuale,di aver fatto orge nel palazzo Lateranese,fù accusato di averlo trasformato in bordello maschile organizzato e redditizio.Pier Damiani lo descrisse come "un demone dell'inferno travestito da prete.Era figlio del Conte di Tuscolo.Ha imitato Giovanni XII per le orge sessuali.Nel 1033 Benedetto IX organizzò dei sacerdoti a vestirsi come ladri lungo le strade che portano a Roma per i pellegrinaggi e talvolta catturare i loro figli per i sacrifici in San Pietro.Nel 1044 ha venduto il papato a Graziano Giovanni (Gregorio VI) per 680 Kg d'oro.Nel 1045 lo ha rivenduto per sposare sua cugina,il padre di lei non piace avere per genero un papa lo sollecita a rinunciare al soglio e perso il gusto per la tiara si affretto a venderla,felice di dimettersi,richiese una buonuscita di 3.000 libbre d’oro e, dopo una lunga contrattazione decise per tutto l’Obolo di San Pietro fornito dall’Inghilterra.Nessuna colletta di cattolici inglesi ebbe miglior uso…» (cfr. De Rosa P.: Vicars of Christ, London, 1988) all'arciprete Pierleoni (Gregorio VI).Ma appena riscosso il denaro rientra in lizza proclamandosi unico detentore legittimo delle chiavi di Pietro.Si ebbero a Roma ben 3 papi occupati a scomunicarsi scambievolmente (Grimberg).Dal Pierleoni aveva incassato una somma pari a quella da lui sborsata per farsi eleggere.Il Damiani tributò entusiastici consensi a Gregorio VI salvo poi cambiarli in vivace disapprovazione,non appena venne a sapere delle vergognosa faccenda pecuniaria (Gelmi).Nel 1046 Benedetto IX, sempre rimpiangendo amaramente i piaceri del papato, fa avvelenare il sassone Clemente II, altro eletto dopo la sua defezione, che percepiva una doppia rendita come papa e vescovo di Bamberga. La vita di Benedetto IX., chiamato dal rivale Vittore III «ladro e assassino», per frà Fabbretti «è un gran pasticciaccio, [in cui] pescano i consueti storici anticlericali, per screditare la Chiesa». Ma il primo a infangarla nella persona di Benedetto IX fu proprio il celebre cronista e abate di Montecassino Desiderio, futuro Vittore III (1086-87). Ha commesso incesto su tutti i suoi figli maschi e femmine , padre di diversi figli illegittimi.Violentava uomini,donne,bambini,animali.Accusato di sodomia e omicidio li ha commessi sull'altare di San Pietro e di altre chiese sacre la sodomia rituale dei bambini seguita dal loro omicidio crudele e brutale(fino al 1070).Accusato di commettere bestialità con gli animali all'interno di chiese sacre e all'aperto compresa la successiva uccisione di questi animali come parte di riti demoniaci modificati.E' stato deposto dalla carica 3 volte.Ha ucciso Damaso II.Fù considerato un criminale orribile : il popolo lo cacciò fuori da Roma.Per la sodomia dilatatasi nel mondo sotto l'ala pontificio,il severo censore Pier Damiani affibbia al clero l'epiteto di gomorriano.Ma sotto la maschera del moralista l'involuzione della janua coeli in janua culi in fondo non gli dispiace: freme al pensiero di Pietro ammogliato,e si consola immaginando "che "lavasse col sangue del suo martirio il sudiciume del matrimonio"Il vescovo di Rennes Marbodus (1035-1123) scrisse il libro gonfio d'astio inestinguibile contro "la donna,principio oscuro,stirpe malvagia,germoglio del vizio: in tutto il mondo promuove scandali,rinfocola liti,risse,ribellioni,guasta gli affetti,insidia i figli,i genitori,aizza i popoli,abbatte fortezze,distrugge città,moltiplica stragi,mesce calici di veleno e quale furia devastatrice incendia campagne e villaggi.In apparenza seducente passa tra la folla nascondendo luridi segreti, è mentitrice,impudente,ladra,anela al guadagno,arde tutta del fuoco della libidine(è la descrizione perfetta del papato pochi sanno che sopra i gesuiti vi sono le gesuitesse alias i demoni argomento prossimo venturo).Chi la prima a costringere il nostro progenitore a guastare il frutto proibito ? la donna! e chi costrinse il padre a unirsi carnalmente con le figlie ? la donna.La chiesaa assimilò entusiasticamente si caritatevoli dee e si avviò a bruciare milioni di eretici (150 milioni di cui 9 milioni di streghe) non condividenti il Marbodus-pensiero.Nipote di Benedetto VIII e Giovanni XIX ".
    30. Gregorio VI (1045-1046) Comprò il papato da Benedetto IX.Vi erano 3 papi rivali in quel momento : Benedetto IX,Gregorio VI,Silvestro III. "Roma brulicava di sicari".Giovanni Graziani era discendente dei Tuscolo e dei Pierleoni. 
    31. Clemente II (1046-1047) E' stato nominato Papa dall'imperatore Enrico III di Germania "perchè nessun ecclesiastico romano è stato trovato puro dai peccati di simonia e di fornicazione".I 2 peccati prevalenti del Clero erano l'immoralità e la simonia.La chiesa aveva redditi ricchi.Praticamente tutti i vescovi e sacerdoti avevano pagato per il loro ufficio : dava loro la possibilità di vivere nel lusso.Abitualmente venivano venduti uffici della chiesa al miglior offerente, a prescindere dalla forma fisica o di Carattere.Promulgò una bolla che tassava i bordelli fino al 1550,ogni prostituta dava il 50% ai conventi.(oggi non è diverso,chi sono i padroni delle case di produzione dei dvd hardcore ma la chiesa cattolica!)  The history of Prostitution W.Sanger M.D- New York Eugenics Pub.Co. 1939  
    32. Damaso II (1047-1048) Fù ucciso da Benedetto IX I 3 papi in furiosa lotta fra loro,2 dei quali tuttora considerati legittimi benchè contemporanei,tenecano ciascuno corte separata nell'Urbe ingiuriandosi,maledicendosi e scomunicandosi vicendevolmente: Silvestro II in Santa Maria Maggio,il secondo in Laterano e il terzo in Vaticano da dove i loro sgherri uscivano saccheggiando e terrorizzando la città.Il 4°,il giammai rassegnato Benedetto IX,infine riuscì a disfarsi fisicamente anche di Clemente II.Damaso II muore a Preneste nel 1048,inseguito da Benedetto IX,"Dopo un papato lampo di 24 giorni non manca chi parla di avvelenamento (Fabretti) "Una fonte sostiene che anch'egli sarebbe stato vittima d'uan pozione di veleno propinatagli per incarico di Benedetto IX"(Gelmi)
    33. Leone IX (1048-1049) Implementò le proposte del teologo puritano Pier Damiani (il cui Liber Gomorrhianus è un attacco contro tutti i tipi di irregolarità sessuali nel clero cattolico).per riformare la chiesa cattolica,ma respinse i ricorsi per sanzioni dure contro i "sodomiti" clericali,respinse gli appelli per impedire la consacrazione a vescovo del promiscuo John di Orleans.Disapprovava l'eccessiva malvagità dei preti,che lo canonizzarono perchè "condannò l'eresia dell'arcidiacono Berarger,che pretendeva essere l'eucarestia solo un simbolo del corpo e del sangue di Cristo (Henrion) e perché ordinò, mediante un sinodo romano, di ridurre in schiavitù le mogli dei sacerdoti restii a convertirsi al celibato e di costringerle a servire nel palazzo Laterano (Kempf). Con altrettanta misoginia il sinodo di Coyaca (Spagna) nel 1050 prescrive che nessuna donna abiti vicino ad una chiesa, con un irrigidimento omosex foriero del definitivo trionfo dei più feroci celibatarî. Leone IX nel 1054 rompe definitivamente con la rivale chiesa greco-ortodossa, che sull’esempio degli apostoli favorisce il matrimonio dei sacerdoti. Altri scismi avevano separato Roma da Costantinopoli, ma prima di Brunone il contenzioso si restringeva a fatue diatribe sulle interpretazioni teologiche e regolarmente finiva con la riconciliazione. Dal 1054 a rendere irreparabile la separazione (Grande scisma) s’innesta la decisiva svolta sessuale, sull’esempio del papa, della stragrande maggioranza del clero occidentale.Canonizzato per la sua castità e intransigenza nella vexata questio soleva coricarsi abbracciato a un maschio.Il quale altri non era che Gesù Cristo.Il santo ogni sera eroicamente "si sacrificava" facendolo coricare il biondo nazzareno sotto le sue caste pontificie lenzuola.
    34. Vittore II (1049-1057) Nel 1049 tenne il sinodo dove fù confermato il celibato ecclesiastico per chiunque fosse almeno suddiacono e contro ogni tipo di simonia.Nel 1050 sino sugli insegnamenti di Berengario di Tours.Nel 1051 a Roma concilio in cui decretò che le donne che si fossero prostituite con degli ecclesiastici entro le mura di Roma dovessero diventare eternamente schiave al servizio del Palazzo Lateranense.Nel 1053 non fidandosi dell imperatore Enrico III,cercò un avvicinamento con i bizantini.I normanni vinsero,considerò un ribaltamento delle alleanze (sempre col più forte stavano e stanno,ma li creano loro le divisioni).Nel 381 nel concilio Di Costantinopoli,sotto Damaso I,dogma lo Spirito Santo dal Padre al Figlio.Nel 589 ,sotto Pelagio II,stabilì che lo Spirito Santo promana dal Padre e Dal Figlio.Questa variazione non era stata accettata dagli altri patriarcati,soprattutto da Constantinopoli,che intravvedeva una sorta di negazione del monoteismo,mettendo sullo stesso piano Padre e Figlio.Poi contestò le innovazioni di Leone IX celibato ecclesiastico,tonsura della barba,celebrazione dell'eucarestia (mai istituita da Cristo) con pane azzimo.Da allora le 2 chiese si scomunicarono.La chiesa cattolica è universale,la ortodossa fedele al dogma (quello di Nicea del 325,mentre il Cristianesimo delle Origini come voluto da Cristo è quello insegnato e vissuto da Cristo e da Origene,dagli Ebioniti,Nazareni,Priscilliani,Manichei e Catari,Hussiti,Piagnoni di Savonarola Girolamo penultimo Profeta di Dio è precedente al Concilio di Nicea.Martin Lutero se voleva fare la Riforma Vera avrebbe dovuto richiamarsi al Cristianesimo delle Origini senza dogmi,senza chiese,senza sacerdoti,senza guerre,vegano,astemio,pacifista).Vittore II nel cui calice un diacono versò il veleno,ma Dio permise di scoprire il crimine".Stefano IX e Benedetto X ,scomparsi col borgognone Niccolo II (1059-1061) si snoda una serie di papi a briglia stretta dal superdotato pretone Ildebrando di Soana già consigliere del gay Leone IX,che  fece incidire sulla sua tiara : Coronato dalla mano di Dio-Diadema dell'Impero dalla mano di Pietro.Con astuti intrighi il superdotato riusciva a estendere da Capua alla Sicilia il dominio feudale della chiesa cattolica e a imporre ovunque l'esosa tassa annua di 12 denari per 2 buoi.
    35. Stefano IX (1057-1058)Rafforzò le politiche sul celibato ecclesiastico e pianifico grandi progetti per l'espulsione dei Normanni dall'italia e l'elevazione di suo fratello al trono imperiale. 
    36. Niccolo II (1058-1059) In quegli anni Pier Damiani e il vescovo di Lucca Anselmo (futuro Alessandro II) erano stati inviati a Milano : i Patarini ebbero la certezza che i sacerdoti fossero corrotti e accusavano l'arcivescovo Wido di non intervenire per rimettere ordine nel clero milanese.Nel 1059 bolla In Nomine Domini che attribuiva il diritto di elezione del pontefice ai soli cardinali vescovi.Strinse relazioni con le casate dei Normanni,stabilitisi nell'Italia meridionale.Al concilio di Melfi il papa accompagnato da Ildebrando,dal cardinale Umberto di Silvacandida e dall'abate Desiderio di Montecassino( futuro Vittore III).E la fine della subordinazione del papato alla nobiltà romana.
    37. Alessandro II (1061-1073) L'ascesa al soglio pontificio fù guidata da Ildebrando che agì con i decreti del 1059.Fù il primo papa a essere eletto da un conclave senza l'intrusione del potere imperiale.Si battè per il celibato ecclesiastico e contro la simonia.Entrò in contrasto con l'imperatore Enrico IV,non volle accettare la richiesta di divorzio dalla consorte Berta.Nel 1070 impose come arcivescovo di Milano Attone ,il conflitto si protrasse oltre la morte di questo papa proseguendo col successore Gregori VII.Riprese il dialogo con la chiesa di Costantinopoli dopo la rottura avvenuta nel 1054.Nel 1071 inviò una delegazione presso l'imperatore bizantino Michele VII.Su consiglio del perfido Ildebrando di Soana benedisse l'invasione dell'Inghilterra da parte del normanno Guglielmo il Bastardo e il conseguente massacro di Hastings.Secondo il cronista Benzone di Alba Alessandro II era eunuco.Dopo la svolta della chiesa secondo i gusti degli esacerbati misogini Benedetto VIII e s. Leone IX, Alessandro II fissò saldamente sulla loro scia il timone di Priscilla, e da allora il papato non consentì più alcuna duratura «deviazione» eterosex, ad eccezione del poliedrico Ildebrando, che schiavizzò sessualmente anche la ricchissima quattordicenne contessa Matilde di Canossa, riducendola un povero essere incapace d’intendere e di volere. Ereditiera d’immensi feudi, estesi dall’uno all’altro mare, essa li pose tutti ciecamente nelle mani del diabolico prete assieme al suo poderoso esercito, il più forte d’Italia, sùbito da lui sanguinosamente utilizzato per domare le sempre più frequenti rivolte anticlericali.
    38. Gregorio VII (1073-1085) Accusato di aver avvelenato i predecessori al fine di ottenere il papato e di adulterio con Matilde,contessa di Toscana, che gli donò tutti i suoi beni.Dopo una lunga carriera di perfido consigliere di ben 5 papi, Ildebrando sale al trono col nome di Gregorio VII.La sua brama di potere e le sue ruberie esalteranno e galvanizzeranno tutto il clero che poi grato lo innalzerà agli altari coronandolo della luminosa aureola."Onorato dalla chiesa e sfigurato dalla calunnia è l'ultimo pontefice il cui decreto d'elezione fosse inviato all'imperatore per la conferma"(Henrion).Con lui il papato si sottrae completamente all'autorità imperiale e si proclama padrone assoluto di tutte le terre rapinate durante 9 secoli d'imbrogli,raggiri,circonvenzioni,delitti,stragi,genocidi."Santo Satana" lo chiamava alludendo stizzito alla sua tresca con Matilde,una femmina,l'"illibato"(si fa per dire) Pier Damiani e la dieta di Worms lo accusò di crimini inauditi e incredibili (Henrion).Decretò l'infallibilità della chiesa elevando se stesso al rango di Dio.Per assicurarsi l'appoggio della ferocemente misogina curia destituì tutti i vescovi che tolleravano il concubinato,abbastanza diffuso tra i preti di campagna.Messosi a capo del potente partito del clero sodomitico,Ildebrando inasprì la lotta per schiacciare gli ecclesiastici tolleranti,del tutto incurante delle proteste della base.Nel 1074 il sinodo di Parigi con l'abate Gualtiero di St Martin sentenziò che il gregge doveva sempre obbedire al pastore"i preti gli sputarono addosso,lo picchiarono e lo scacciarono dall'aula"(Hefele).Nel 1075 a Magonza il vescovo Enrico di Coira,legato papale, fù clamorosamente zittito(Hefele) e a Passau il vescovo Altman che chiamava il matrimonio dei preti vizio destinato alle pene eterne fù duramente percosso(Ranke H)."Anche l'arcivescovo di Rouen che nel 1074 minacciò in un sinodo la scomunica ai preti sposati fù scacciato dalla chiesa a sassate (Ranke H).L'episodio dell'umiliazione di Canossa è noto,ma si tace sui rapporti carnali,allora di pubblico dominio tra Ildebrando e la giovanissima inesperta e plagiata Matilde da lui convinta se cavalcata da un papa di poter godere senza peccare accedere al contempo agli ancor più grandi godimenti celesti.Era molto facilitato dall'assenza del marito quasi sempre appunto in Baviera.Quando Ildebrando muore,Matilde non è una vedova inconsolabile anzi subito ne approfitta per intensificare i suo rapporti coi preti che poi nominerà eredi universali degli estesissimi possedimenti sottratti dalla sua famiglia agli Italiani (il 70% dell'Italia).Le idee della riforma di Pier Damiani trionfarono : Il celibato del clero è stato reso obbligatorio per il sacerdozio cattolico,fino al 1095 i preti cattolici si potevano sposare,un'ingiunzione rimasta in vigore fino a oggi.(ma è fittizia o hanno relazioni omosessuali o figli illegittimi fino al 2017 compreso).Nel 1074 legiferò : chiunque per essere ordinato prete deve prima dare come pegno il celibato."la chiesa non può sfuggire dalle grinfie dei laici e i sacerdoti non possono sfuggire dalle grinfie delle loro mogli .Nel 1075 dichiarò che nessuno poteva giudicare un papa se non Dio (Cristo invece disse :"Non giudicare,se non vuoi essere giudicato").Introducendo il concetto dell'infallibilità fù il primo papa per decreto (bolla) che Roma non può mai essere in errore.Aveva statue fatte a sua somiglianza e li mise nelle chiese di tutta Europa(contrario al Cristianesimo delle Origini 1° e 2° Comandamento portati dal profeta Mosè).Ha insistito sul fatto che tutti devono obbedire la papa e che tutti i papi sono santi in virtù della loro associazione con Pietro (ma quando mai,Pietro non è stato mai a Roma non era il primo papa,ma era in Grecia col Simone,nipote di Cristo,e era Cristiano delle Origini mai stato cattolico)  (cfr. Deschner K.: «Storia Criminale del cristianesimo, 6 tomo, 1999).
    39. Vittore III (1086-1087) Non voleva essere papa,si ritirò a Montecassino.Matilde di Canossa lo indusse a ritornare a Roma,Nel 1087 tenne nella natia Benevento un sinodo l'antipapa Clemente III fù scomunicato,l'investitura laica vietata e proclamata una crociata contro i Saraceni nell'Africa Settentrionale.I 2 Antagonisti Vittore III e Urbano II si disputavano il favore dei credenti offrendo alla loro redditizia venerazione 2 distinti cadaveri delle stesso Nicola,uno depositato a Venezia e l'altro a Bari.Nelle puglie Nicola è canonizzato velocemente strappando una vittoria al forofinisch.Ma Venezia ,battuta non demorde : continua ad inginocchiarsi davanti al suo doppione di cui oggi resta solo l'arto inferiore.Gli scettici non credono ai 2 corpi appartenuti ad un solo individuo,devono però ammettere che camminasse con 3 gambe.
    40. Urbano II (1088-1099) Nel 1090 in tutto l'orbe cattolico,il rosario si rivelò il mezzo migliore per completare l'ottundimento con la sua ossessiva ripetitività,dalle menti già gravemente ottenebrate e deteriorate dall'ignoranza e dalla superstizione (copiato da quello mussulmano al Contrario Cristo insegnò e visse con preghiere che dovrebbero scaturire liberamente dall'anima che a poco a poco si purifica preghiera dell'anima da fare 3 volte al giorno).Nel 1095 escalation brutale contro i preti sposati e le loro famiglie.Ordinò che i preti sposati che ignoravano le leggi sul celibato potessero essere incarcerati per il bene delle loro anime.Le moglie e i figli dei preti sposati venduti come schiavi,e tutto il denaro e i beni alle casse della chiesa cattolica. Il 27 Novembre 1095 in rappresentanza di Urbano II il beato Pietro l’Eremita ha tenuto un discorso nel Consiglio di Clermont in Francia in cui incitava cavalieri e pellegrini cattolici a dirigersi verso est e prendere la città santa di Gerusalemme dai musulmani e gli ebrei.Ai 160.000 templari esenzione dalle imposte,debiti condonati,peccati perdonati,il loro posto in paradiso garantito.Si allontanò dai cavalieri gridando "Deus vult" "Dio lo vuole".Verso ripreso dal Tassoni.La sbrindellata ciurmaglia raggiunse Bisanzio saccheggiando paesi e città e massacrando ebrei e cristiani ortodossi.Tuttavia, minata dalle discordie, finì a sua volta sterminata dai Turchi. L’annientamento dei pezzenti fù completato al loro ritorno,nella pudzda ungherese.Ma L'eremita pensò bene di risparmiare se stesso fuggendo già durante il viaggio d'andata,alla vista della prima scaramuccia in Macedonia.Nel suo veloce rientro l'allampanato cenobita trinciava segni di croci concedendo,sedotti dalle sue ciarle,a farsi ammazzare per la Santa Sede,indulgenza plenaria.Un crociato ha riferito :"C'e stato un tale massacro che i nostri uomini erano nel sangue fino alle caviglie a Gerusalemme (70.000 mussulmani uccisi) : fù genocidio per avidità comprendeva Belgrado(1096),la città principale della chiesa ortodossa dopo Costantinopoli (1096),la Turchia,la Siria,Antiochia(1098) e in Palestina(1099).Tra il 1096-1099,dove 10 milioni di uomini,donne e soprattutto bambini sono stati uccisi e le loro proprietà rubate con l'approvazione legale del papa "beato".https://radioislam.org/sindi/croisades.htm 10 Crociate (1095-1271): 22.000.000 mussulmani uccisi e 100.000 bambini cattolici finiti negli harem mussulmani.Ha imprigionato cardinali sposati (erano contro la legge ecclesiastica) e ha venduto le loro famiglie in schiavitù,rubandone i beni.Per i preti, ovviamente, è venerato come legittimo e santo il famigerato criminale Urbano II e non l’onesto Clemente III.Al 2017 siamo alle crociate (Libia,Siria,Iraq,Afghanistan,Iran,Yemen...).
    41. Pasquale II (1099-1118) Ha costretto l'imperatore Enrico IV a abdicare,ma il figlio Enrico V marciò contro di lui ,dopo una guerra sanguinosa,diede all'imperatore il diritto di investitura.Nel 1113 creò una impresa illegale a scopo di delinquere il Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta,Cavalieri di Malta,Cavalieri di Rodi l'ordine ospedaliero monastico fù fondato in seguito alla prima crociata del Beato Gerardo.Gerardo ha acquisito il territorio e i ricavi per il suo ordine in tutto il regno di Gerusalemme e più in là.La precipitosa fuga del ravennate Raniero di Bieda (Pasquale II), molto apprezzato per aver "fatto riesumare e gettare nel Tevere il cadavere di Clemente III perchè attorno alla sua tomba stava nascendo una specie di culto (Gelmi),ebbe termine a Benevento dove gli fù estorta dall'imperatore Enrico V la libera elezione dei vescovi,che poi revocò.Enrico gli fece firmare anche una dichiarazione da leggere in Pietro basilica,di rinuncia dei vescovi ai loro acquisti fraudolenti.Ma "Quando i vescovi e i prelati seppere che avrebbero dovuto cedere il loro possessi alla corona,si scatenò il pandemonio.Pasquale non riuscì neppure a leggere il documento.I principi della chiesa cattolica reagirono con passionali impeti di collera all'ispirata offerta del papa di liberarli dalle cure temporali affinchè potessero consacrarsi interamente alla salvezza delle anime a loro affidate.Pietro risuonò delle loro grida contro il carattere eretico e illegale del rivoluzionario provvedimento (Grimberg).Felice dell'irritata reazione della gang Pasquale aggiunse alla veste pontificia sempre rosso porpora a imitazione e competizione con quella imperiale,una cintura guarnita di 7 chiavi e 7 sigilli,e comparve all'inebetito gregge stringendo la ferula.
    42. Gelasio II (1118-1119) Fù il primo papa a essere eletto cum clave "sotto chiave" in un luogo chiuso al pubblico nel monastero romano di Sebastiano sul Palatino.La famiglia Frangipane osteggiò l'elezione,favorevole alla tesi dell'impero che intendeva porre sotto il proprio controllo le gerarchie ecclesiastiche presenti nei propri territori.Enrico IV di Franconia .Poco dopo i filo-imperiali guidati da Cencio Frangipane riuscirono a entrare nonostante fosse fortificato,mentre il resto infieriva sui cardinali.Dopo aver arrestato il papa,lo fece rinchiudere in catene dentro una sua torre.Da dove venne liberato grazie al popolo.Non riuscendo a ottenere dal papa nè la conferma dei privilegi del papa precedente nel 1111 nè l'incoronazione in san Pietro insediò Urbino come antipapa col nome di Gregorio VIII,era il 5° antipapa in 30 anni.Riuscì a sfuggire e si rifugiò a Gaeta sinodo di Vescovi,scomunicò Enrico V e l'antipapa e sotto la protezione dei Normanni rientrò a Roma.Ripresero le intemperanze del partito imperialista,assalirono il papa durante la messa con lancio sassi.Liberato da un gruppo di bigotti marinai genovesi,tento da pellegrino di reintrodursi a Roma,dove riconosciuto fù duramente malmenato.Andò in esilio a Benevento.Poi in Francia.Nel 1119 a Vienne tenne un sinodo.Morì di pleurite a Cluny.
    43. Callisto II (1119-1124) Nel 1120 entrò a Roma provocando la fuga dell'antipapa Gregorio VIII che trovò scampo a Sutri,nel 1121 le truppe pontificie di Callisto assediarono la città per 8 giorni,finchè i cittadini consegnarono Gregorio che venne portato a Roma e imprigionato nel Septizonium.Nel 1122 concluse con l'imperatore il concordato di Worms stabilì i mutui diritti della chiesa e dell'impero tra i negoziatori papali vi era il futuro Onorio II.Ma "fa reprimere dal concilio di Tolosa gli eretici seguaci di Pierre de Bruis"(Henrion) che ristabilivano il cristianesimo delle origini dei Manichei:  la pratica quotidiana della Legge i 10 Comandamenti di Mosè.L'amore del celebre docente di filosofia Abelardo era da Eloisa caldamente corrisposto,ma non bastò un regolare matrimonio per calmare il morboso attaccamento alla nipote del canonico santo Fulberto che,inviperito,fece castrare lo sposo.Nemico giurato di Abelardo e istigatore dell'implacabile reverendo fù Bernardo di Chiaravalle,intollerante d'ogni lezione venata d'eresia umanitari.A questo santo,devotissimo alla Madonna cattolica,bastava un niente per assassinare qualcuno :fomentando la seconda crociata incitava a far strage col caricatevole slogan In morte pagani cristianus sanctificatur (nella morte del pagano si santifica il cattolico).
    44. Onorio II (1124-1129) Le potenti famiglie Frangipane e Pierleoni pretesero ciascuna che venisse eletto il proprio candidato.Alla fine il candidato dei Frangipane ebbe la meglio,dopo aver ucciso quello dei Pierleoni..Autoelesse papa e scavalcò il rivale Celestino II (già regolarmente eletto) irrompendo in una processione ammantati di rosso e scortato dai partigiani del Frangipane urlanti : "Gloria al papa Lamberto".I cardinali si inchinarono immediatamente al più forte.E la chiesa ripudia Celestino e venera l'usurpatore Onorio II.I canonici regolari premostratensi e i cavalieri templari ricevettero l'approvazione papale.Sotto Onorio II la chiesa divide più radicalmete gli italiani in 2 fazione avverse (guelfi e ghibellini) e sempre più accumula tesori grazie alle scorrerie e gli eccidi conseguenti alle invasioni straniere da lei stimolate.
    45. Innocenzo II (1130-1143) Pier Pierleoni (Anacleto II,1130-1143) Espelle da Roma Gregorio Papareschi (Innocenzo II) che, alla morte del rivale, non può governare benché, «aiutato dai potenti stranieri cattolici, si adoperasse molto per estirpare la grave piaga degli intrighi». Ingarbugliata metafora per tacer che istigò Francesi e Tedeschi a massacrare, ovviamente a fin di bene, ossia per ricondurli all’ovile, i nostri infelici avi, suoi compatrioti. E mentre i Romani tentavano di liberarsi dell’autocrazia papale ripristinando il Senato nelle sue antiche funzioni, gli stranieri chiamati «ad estirpare la grave piaga» muovevano energicamente le mani. Grande fu la carneficina, specialmente a Tivoli.Nel 1139 col Concilio Lateranense il celibato facoltativo fù abolito.La vera motivazione fù il desiderio di acquisire terreni in tutta Europa e rafforzare il potere papale.Le leggi del celibato obbligatorio usarono il linguaggio della purezza e santità,ma il loro vero intento era di consolidare il controllo sul basso clero e eliminare qualsiasi sfida agli obiettivi politici del papato e della gerarchia cattolica.I cosiddetti sette sacramenti,che i preti dal 1140 favoleggiano istituiti da Gesù (battesimo,eucaristia,penintenza,unzione,cresima,ordine,matrimonio invece mai istituiti da Cristo) nel 15° secolo saranno dalla riforma protestante ridotti a 2 battesimo e cena.Fece condannare dal II concilio lateranense la filosofia di Abelardo e del suo allievo Arnaldo da Brescia.
    46. Celestino II (1143-1144) Roma era in rivolta.Ispirata alle autonomie comunali conquistate nel Nord Italia,esautorò il papa dai poteri temporali,conferendoli al Senato Romano,esprimeva il malcontento della borghesia e della piccola nobiltà,contrapposta alla ricca nobiltà romana.Per rifugio il papa si insidiò nel monastero di Gregorio vicino al colle Palatino dove avevano la loro sede principale i Frangipane.Da questo papa iniziò la celebre profezia di Malachia,di Armagh,morto nel 1148 : ma è un falso ideato dai Gesuiti nel 1595.Regna 6 mesi.Gli succede il cardinale Gherardo Caccianimici 
    47. Lucio II (1144-1145) Altro candidato della famiglia Frangipane.Contro di essa,i Pierleoni,un guerra civile che durava da decenni.Allo scopo di contrastare i rivoltosi e definire i contrasti territoriali col regno normanno,il papa si incontrò col re Normanno Ruggero II di Sicilia,e definire quali fossero i doveri del re essendo un vassallo della Santa Sede.Fù emanata una costituzione municipale che faceva decadere il papa da qualsiasi funzione di natura temporale.Fù abolita la carica di prefetto ,appannaggio di un incaricato pontificio,e fù istituita la carica di patrizio rappresentante della città che fà eletto Giordano Pierleoni (dalla padella nella brace). Il papa chiamò l'imperatore Corrado III impegnato a fronteggiare i nemici in Germania.Tentò di far da solo,con le milizie fedeli attaccò il Campidoglio,sede del Senato.La reazione del popolo fù massiccia,l'assalto fallì.Alcuni cardinali furono uccisi e il papa fù colpito alla testa mentre tenta con le armi l'amministrazione autonoma dell'urbe,ma "muore colpito da una pietra mentre cerca di comporre un gravissimo moto popolare"da una pietra.Morì 2 giorni dopo.
    48. Eugenio III (1145-1153) Accusato di omicidio e depravazione morale nel 1146 sulla bolla papale che autorizza la Seconda Crociata contro i mussulmani a Edessa : Bernardo di Chiaravalle dichiarò :"Le glorie cattoliche nella morte del pagano perchè in tal modo Cristo stesso è glorificato." (contrario al Comandamento del Cristianesimo delle Origini : Non Uccidere").Nel 1151 pubblica documenti falsi e dichiarazioni false.Ha fatto commissionare a un falsario Graziano per creare un documento chiamato il Decretum incorporando le Decretali Isidoriano contraffatte a cui si sono aggiunti altre 2 importanti falsificazioni : la donazione di Costantino e del Liber Pontificalis insieme ad altri scritti falsificati e codificato in un sistema di diritto della chiesa cattolica che ha elevato Gregorio e tutti i suoi successori come monarchi assoluti sulla chiesa di Occidente.Il Decretum è stato progettato per esporre i precedenti per l'esercizio della autorità sovrana dei papi sulla chiesa universale prima del IV secolo (erano passati 1000 anni) e anche sui concilii della chiesa così come su tutto il mondo occidentale.324 volte le lettere dei papi dei primi 4 secoli sono riferite all'interno del Decretum; 313 sono dalle lettere che sono ormai universalmente note per essere dei falsi deliberati.(Cosa c'entri tutto questo con il Cristianesimo delle Origini ? Vien da chiedersi ma andiamo avanti)."Fuggito subito dopo l'elezione per i terribili tumulti scoppiati,era giudicato da Bernardo,suo ex superiore,un cafone smanioso di farla da padrone nella corte romana(rusticum in palatium trahere).Secondo l'abate era ridicolo elevare un cencioso omuncolone ad arbitro e signore di regni,principati e imperi ridiculum videtur pannosum homuncionem assumi ad praesidentum principus,ad regna et imperia disponenda (lettera ai cardinalei CCXXXVII in Del diritto libero della chiesa pagina 270).La zuffa da trivio tra 2 bande di sacerdoti ebbe luogo in Genoveffa di Parigi gremita di fedeli. Per contendersi un tappeto di seta cardinali e prelati si scambiarono botte da orbi e spintonarono il papa strappandoglielo da sotto i piedi. Eugenio non reagì, potendo sfogarsi in varie altre occasioni, specie infierendo contro i deboli."Nel 1148 il moderato e magnanimo papa celebrò a Reims un gran concilio in cui fù trascinato l'eretico Eon,gentiluomo bretone con moltissimi seguaci che consegnati al braccio secolare,si lasciarono quasi tutti bruciare piuttosto che rinunciare alla loro stravaganza (Henrion in realtà Cristianesimo delle Origini).Eon non credeva ai sacramenti,alla verginità di Maria e tante altre invenzioni date in pasto al popolo.Per sobillare il "populazzo" (Ariosto) il clero accusava i dissenzienti di riti orgiastici,d'incesti ,d'antropofagia.E raccontava che resi invisibili dalla pagana Diana o Bensozia ossia Nona SOcis (Concilio diocesano di Couserans 1280) s'introducevano di notte nelle cantine altrui a gozzovigliare "bervi il vino migliore e poi cacare nelle botti"Ginzburg.Salvo che a Cividale del Friuli dove l'aria salubre rendeva più moderati anche i "nefandissimi seguaci del Maligno che si limitavano come nel 1373 scopriì il frate inquisitore Giulio d'Assisi a inquinare il vino dei buoni cattolici con getti d'orina.Fù l'ignoranza dei tempi a rendere il clero malvagio o fù la malvagità del clero a render la gente ignorante ? La Storia Vera non esita a propendere per il secondo como del dilemma.
    49. Anastasio IV (1153-1154) Il giorno stesso della morte del suo predecessore fù eletto.Gli esponenti del Senato Romano non si opposero alla sua elezione.Accordò speciali privilegi all'ordine degli ospedalieri di Giovanni di Gerusalemme.Restaurò il pantheon.Detto della Suburra perchè cresciuto nel quartiere più malfamato di Roma.Impose all'Università di Bologna l'insegnamento del diritto canonico,vera miniera d'astrusi precetti e lusingò il Barbarossa con la promessa di coronarlo imperatore se avesse di nuovo varcato le Alpi per scendere a schicciare gli insorti romani.
    50. Adriano IV (1154-1159) L'unico inglese che divenne papa,poi ci fù la papessa inglese Benedetto III.L’inglese Breakapear, di Langley (Herdfordshire), «combatté aspramente ogni fazione e intrigo». In altri termini anche lui, «l’elevazione del cui sentire surrogava l’oscurità della nascita» (Henrion) promosse l'invasione teutonica per sterminare il popolo italiano,Cosi il padre cattolico Henrion ricorda nel 1154 fece bruciare vivo Arnaldo da Brescia per predicazioni contro la corruzione papale :"questo miserabile cadde in mano al Barbarossa che lo rimise all'autorità papale e un supplizio esemplare fece così giustizia di quel perturbatore della pubblica quiete".Riceve i profitti dal Re d'Inghilterra pagando alla chiesa cattolica una quota annuale per l'asservimento "legale"e perpetuo dell'Irlanda 1 centesimo per ogni casa come da bolla Laudabiliter fino a Enrico VIII.
    51. Alessandro III (1159-1181) Il cardinale Rolando Bandinelli di Siena, non appena divenuto Alessandro III sferra una pugnalata alla schiena dell'alleato Federico il Barbarossa non più utilizzabile nemmeno come utile idiota, istiga contro di lui il popolo lombardo.Durante l'intronizzazione di Alessandro III "si verificò l'indecorosa scena : quando gli elettori del Bandinelli si accinsero a mettergli sulle spalle il piviale,il cardinale Ottaviano (il futuro Vittore IV) e i suoi fautori interruppero la cerimonia e strapparono il manto papale(Gelmi)."Ad un senatore che era riuscito a riprenderlo,Il bandinelli fece segno di fermarsi perchè stava già per indossarne un altro preparato in anticipo : tanta precipitazione nel rivestirsi eccitò le risa degli astanti,e gli armigeni del cardinale Ottaviano irruppero in chiesa e ne scacciarono Alessandro e i suoi partigiani (henrion).Anche Alessandro II ferocemente misogino,perseguitava spietatamente le moglie dei preti,da lui svinaleggiate come "concubine e prostitute".Nel 1179 fece indire una crociata contro tutti gli eretici dal consiglio Lateranense.Ha decretato nel 1170 che l'uccisione e la scuoiatura di un animale doveva essere fatta davanti a un prete pena la scomunica e comporterebbe la condanna all'inferno.(per vedere se la persona era un eretico alias Cataro).
    52. Lucio III (1181-1185) Diventò papa a 84 anni.Nonostante l'aiuto del Barbarossa non riesce a schiacciare il Comune di Roma,che lo costringe all'esilio.La sede pontificia fù spostata a Velletri,dove era stato vescovo,poi anagni e Verona.Lontano da Roma non era ben visto.Il papa si scontrò coll'imperatore Federico I per il possesso dei territori appartenuti a Matilde di Toscana.Nel 1185 declinò l'invito a incoronare Enrico VI come successore predestinato di Federico.Nel 1184 tenne un sinodo a Verona condannò i Catari,Patarini,Valdesi e Arnadisti e anatemizzò tutti quelli che si erano dichiarati eretici e i loro sostenitori.Con la bolla AD Abolendam condannò tutte le forme di eresia e ingiunse a tutti i vescovi a compiere accurate inchieste sull'eresia nella loro diocesi,una o 2 volte all'anno.Cominciarono i preparativi per la terza Crociata,chiesta da Baldovino IV di Gerusalemme.Agli occhi dei pii "è una delle grandi figure campeggianti nella lotta contro l'eresia " (Degalli).Avendo  ottenuto dal concilio da lui presieduto a Verona l'obbligo dell'autorità civile di servire sempre i vescovi nella ricerca e punizione degli eretici,getta il seme della Santa Inquisizione,ispiratrice e madre dei più atroci sistemi polizieschi."Con una costituzione ordinava ai vescovi d'informarsi anche con comissari sui sospetti d'eresia e colpire i rei con le pene spirituali,abbandonandoli poi al braccio secolare per far loro subire le pene temporali".Ma delazioni,torture e roghi per risolvere problemi della chiesa cattolica erano comunque già da molto tempo in uso,benchè non ufficialmente codificati (XIV nota 171 V. Eon passim).La nuova costituzione soggioga completamente il gregge dei laici al clero : il cosiddetto braccio secolare (giustizia e spada laica) è costretto dai preti (come lo sono ora i nostri governi) ad eseguire le loro perfide condanne.Dell'assalto di popolani alla turba di chierici che conducevano oro e argento alle casse papali "..li svaligiarono completamente,li percossero e legatili sulle loro cavalline con la testa rivolta alla coda degli animali,li lasciarono proseguire (Monticelli).
    53. Urbano III (1185-1187) Riprese le diatribe del suo predecessore con l'imperatore Federico I Barbarossa.Anche dopo essere divenuto papa,conservò la carica di arcivescovo di Milano,per timore di perdere le prebende connesse all'arcidiocesi.Si rifiutò di incoronare re D'Italia Enrico,figlio di Federico.Mentre a sud Enrico cooperava col Senato ribelle di Roma,Federico a nord bloccò tutti i valichi alpini,tagliando le comunicazioni tra il papa,che risiedeva a Verona e i suoi sostenitori in Germania.Il papa era risoluto a scomunicare Federico,ma i veronesi protestarono contro un tale procedimento preso all'interno delle loro mura,lo costrinsero a lasciare la città.I suoi rabbiosi bisticci col Barbarossa (scomunicato malgrado gli infiniti servigi da lui prestati alla chiesa cattolica,per aver tentato infine di ridimensionare gli spropositati introiti),lo obbligarono a una precipitosa fuga fino a Ferrara,dove morì per i disagi del viaggio nel luglio 1887.
    54. Gregorio VIII (1187-1187) Disperse a Pisa le ossa di Vittore IV,di cui la chiesa aveva arso il cadavere per aver contestato con lo strappo del piviale,l'elezione di Alessandro III votata da una minoranza violenta,Bandì la seconda crociata.Morì a Pisa mentre era intento nell'opera di riappacificazione tra Pisa e Genova,che voleva coalizzate nella guerra santa contro i mussulmani.Lo stesso fece con Federico Barbarossa che della crociata avrebbe dovuto essere il perno.Ma l'imperatore era sempre intransigente con la chiesa cattolica,il progetto venne abbandonato alla sua morte."troppo buono per restare a lungo quaggiù",a gomito a gomito con la sporca ciurmaglia dei comuni mortali."Si è detto di lui,come Adriano VII [l'ex ferocissimo inquisitore Adriano Florensz (1522-1523) che era sprecato per questo mondo (Gelmi) : a lui si deve il precetto del venerdì fino al 1970 sotto la minaccia dell'inferno alle masse stremate e denutrite era stato fatto risalire agli apostoli.]
    55. Clemente III (1188-1191) Ha promosso la terza crociata contro gli eretici.A chi impalmassa una prostituta,clemente III ,ex vescovo di Palestrina concedeva l'indulgenza plenaria.Alienò a peso d'oro i vescovadi di York e Bordeaux ad Elia e Ganfrido de Meammort.Fù molto esoso anche con Wilelmo di Longchampo nel vendergli la carica di legato pontificio.Con la conquista di Gerusalemme il Saladino vanificava la vittoria del Buglione.La terza crociata finì con una durissima sconfitta cattolica.Anche nella numerazione delle crociate il clero glissa sulla prima contro i Catari dal 1209 al 1307 2 milioni di persone furono trucidate in Francia del Sud per praticare il Cristianesimo delle Origini. 
    56. Celestino III (1191-1198) Giacinto Orsini a 85 anni fù eletto papa,Enrico VI era alle porte di Roma : pretendeva la corona Imperiale.L'autorità papale era bassa,più alta quella del Senato Romano che si oppose a Enrico VI : chiedevano la rimozione della guarnigione imperiale stanziata a Tuscolo.Enrico VI acconsentì per cui fù incoronato imperatore del Sacro Romano Impero.Lasciando la città di Tuscolo alla vendetta devastatrice dei Romani.Nel 1196 strappò la Sicilia ai Normanni andò a Roma per avere un accordo col papa.Enrico VI morì a Messina dopo aver ferocemente represso moti insurrezionali in Sicilia per conto del papa.Detto il Bullone apporva l'ordine dei cavalieri teutonici e asserisce l'indissolubilità del matrimonio.Fuoriscito rientra a roma e patteggia coi cittadini la distruzione di Tuscolo,dall'imperatore Arrigo IV affidata alla protezione papale.Della città ribattezzata Frascati dai pochi superstiti riparatisi in capanne di frasche non resterà che cenere,mentre a tutti i caduti in mano papista saranno cavati occhi e troncati mani e piedi.Gelmi,Fabbretti e Henrion evitano di dirlo anzi "proposta di pace al Senato,con cui il papa ofrrì la sua rinuncia a sposare gli interessi del Tuscolo".Incoronando Enrico VI Celestino II per 2 volte gli calca la testa e per 2 volte gliela leva a dimostrazione della sua facoltà di dare e di togliere.Cantore (1197) il "Venerabile che giudicava assai più grave il contatto carnale con una bella donna "Rifletti sul fatto che anche la donna più attraente si è sviluppata da una goccia di laido seme,pensale come un vaso pieno di ogni sconcezza e da morta in pasto ai vermi (Muller).Il colto e sensibile Arrigo di Settimello,autore De Diversitate fortunae et Philosophiae (1193).Osò scrivere che la venale curia romana infetta il mondo come una testa marcia appesta tutto il corpo (ipsa caput mundi venalis curia papae prostat et infirmat caeteras membra caput).Il cardinale Uguccione,maestro del futuro Innocenzo III,nella putrescente corte papale si trovava a suo agio assorbito com'era come il venerabile padre Cantore nello studiare come rendere sempre più odiosa la donna.Giunse cosi all'acme la concezione agostino-gregoriana secondo cui "ogni piacere sessuale è malvagio".In particolare Uguccione ricalca Gregorio I : "il piacere non può mai essere senza peccato".Nessuno si salva,nemmeno il marito più ligio e bigotto,che benchè destinato ad immense godurie post mortem per "aver detestato il piacere del coito" "Anche lui pecca perchè all'eiaculazione dello sperma è sempre legato il piacere"(Hanke-H).Solo "Chi non gode con una donna non pecca"(Muller)Alberto Magno, che decretava: «La donna è meno morale dell’uomo essendo imbevuta di più liquido, elemento mutevole. Il che la rende volubile, curiosa: quando ha un rapporto con un uomo desidera farsi penetrare anche da un altro. Credimi, se le dai fiducia sarai deluso. Credi ad un esperto maestro. La donna è un uomo malriuscito, [...] che cerca di ottenere ciò che desidera con la falsità, con inganni demoniaci. L’uomo deve guardarsi da ogni donna, come da un serpente velenoso e un diavolo cornuto. Se raccontassi ciò che so sulle donne, il mondo ne rimarrebbe strabiliato». Anche all’arcivescovo Pietro della Palude († 1342), relativamente tollerante, il pensiero del piacere del coito faceva scattar la mosca al naso: «Se il marito si tira indietro prima di aver compiuto l’atto e non fa uscire il seme, non commette peccato mortale, a meno che, frattanto, la moglie sia riuscita a godere». Eventualità che può far precipitare anche il marito più pio, nonostante il suo eroico papistico mal di palle, nel profondo dell’inferno.
    57. Innocenzo III (1198-1216) Ha promosso l'Inquisizione,superando tutti i suoi predecessori per il genocidio di più di 2 milioni di persone nella Linguadoca in Francia del Sud (I Catari) : 100.000 Albigesi sono stati massacrati in un sol giorno nel 1211 poi bruciati a mucchi.L'inquisizione era anche contro i Kazhari (provenienti dalla Mongolia,si stabilirono a est del Mar Nero nel 750 Dopo Cristo si convertirono all'ebraismo mantenendo però alcune usanze malefiche,non sono gli ebrei di Mosè).E' stato "il più potente di tutti i papi".Ha affermato di essere "Vicario di Cristo""Vicario di DIO"e "Supremo sovrano sulla chiese e il mondo".Ha sostenuto il diritto di deporre Re e Principi: e che "Tutte le cose in terra e in cielo e nell'inferno sono soggette al Vicario di Cristo".Ha portato la chiesa cattolica al controllo supremo dello Stato.I re di Germania,Francia,Inghilterra e praticamente tutti i Re d'Europa obbediscono alla sua volontà.Ha anche portato l'impero bizantino sotto il suo controllo.Mai nella storia un qualsiasi uomo esercitava più potere.Ha ordinato 2 Crociate contro i Catari,decretato la transustanziazione(falsa),confermato la confessione ai sacerdoti,dichiarato l'infallibilità papale,proibì la lettura della Bibbia in lingua volgare (vi erano i catari che dicevano al popolo di leggerla,che Cristo aveva insegnato altro e che la chiesa cattolica era demoniaca),ordinato lo sterminio degli eretici,istituita l'inquisizione e ordinato il massacro degli Albigesi (Catari).Nel 1215 durante il Concilio Lateranense "Scomunichiamo e colpiamo con anatema ogni eresia che erge contro la santa,ortodossa e cattolica fede.Condanniamo tutti gli eretici,sotto qualunque nome si presentino,hanno facce diverse,ma le loro code sono strettamente aggrovigliate tra loro perchè nella falsità sono eguali.Gli eretici condannati siano abbandonati alle autorità secolari o ai loro funzionari per essere puniti con pene adeguate e i chierici siano prima degradati della loro dignità,quanto ai beni di questi condannati,se si tratta di laici siano confiscati (dalla chiesa cattolica) se di chierici,siano attribuiti alla chiesa dalla quale ricevono lo stipendio".(Nel 20° secolo nelle 207 guerre dal 1900 al 2017 la chiesa cattolica si è comportata nello stesso modo,comprendete come fanno ad avere un patrimonio di € 1 milione di miliardi al 2017).Avrebbe potuto essere un santo e fù un demonio (Monticelli).Con inaudita arroganza scrisse all'imperatore di Bisanzio,Enrico,protestando contro il suo"perfido divieto(pravam inibitionem) ai preti di estorcere ai malati di mente eredità e donazioni.Divieto maledetto e anatemizzato come "non valido,nullo,contrario al diritto divino" da un papa che "si sentiva inferiore a Dio ma superiore agli uomini (Gelmi),per i quali provava un indicibile disgusto "Chi prende in mano la pece s'insudicia"(Gelmi).E odiava ferocemente le donne,fino a scagliare l'interdetto contro l'intera Francia per aver saputo che il suo re aveva un'amante : gravissima sanzione che vietava a tutte le puerpere di entrare in chiesa a purificarsi e assistere al battesimo dei loro bambini"(Ranke H).La loro esclusione come esseri immondi è durata fin al 1970.Innocenzo il Grande per la sua ferocia celibataria è il tipico prete malvagio profetizzato da Paolo "Verranno maestri che insegneranno dottrine diaboliche e proibiranno di sposarsi"(Timoteo I,4,3).Con il 4° Concilio ecumenico Lateranense (1215) Innocenzo III confidava "giuramento da lui imposto ai senatori,appena eletto,di non attentare mai alla sua vita nè di amputargli alcun membro" rafforzo i privilegi e le immunità ecclesiastiche rendendo tutto il clero inviolabile,al di sopra di ogni legge e magistratura laica.                                                      La Prima Crociata sterminò oltre 2 milioni di persone tutti Catari praticanti il Cristianesimo delle Origini :       Comandava la crociata iniziata nel 1208 contro gli Albigesi Simon de Monfort,subordinato all'abate Amaud Amalric,legato pontificio e alto esponente cistercense,dell'ordine dei cluniacensi rigoristi incaricati di ricercare,inquisire,torturare e annientare i dissidenti.I cistercensi furono presto surclassati dagli ancor più feroci domenicani e francescani,tra loro in aspra concorrenza per gli spropositi utili derivanti dalla confisca a milioni di condannati.Beziers,città della Francia meridionale "Innocenzo che lavorava a maggior gloria di Dio fece predicare una crociata contro gli eretici albigesi che desolavano la Linguadoca protetti dal conte di Tolosa(Henrion).E il bigotto re di Francia Filippo Augusto,pressato e ricattato dal papa,gli mise subito a completa disposizione il suo poderoso esercito.In obbedienza alle criminale direttive pontificie,l'abate Arnaud "Uccidetili tutti! Dio poi sceglierà i suoi" Coloro che si ostinarono a negare (fino al provvidenziale seguestro dopo Porta Pia dell'archivio della Confraternita della Misericordia) la pubblica arsione di Giordano Bruno,ventilano che l'ordine impartito ai suoi sgherri dell'atroce legato papale sarebbe "apocrifo"(En.Rizzoli Larousse alla voce Arnaldo Almarico."Se la tua conversione è sincera,il rogo ti servirà da purgatorio;se falsa il fuoco punirà il tuo spergiuro.Il cattolico zelo nello sterminio più lungo (1209-1307),sistematico e feroce della storia fù premiato con la concessione ad Arnaud,arcivescovo di Narbona,delle redditizia diocesi di Citeaux e le enormi ricchezze accumulate con le confische."sono fuggiti tutti,salvando la sola camicia" esclamò l'uomo del demonio.Gli albigesi (da Albi,loro centro principale) depuravano il vangelo dalle interessate incrostazioni cattoliche per riportarlo alla purezza originale: imperdonabile offesa che il capo della religione guerrafondaia e della vendetta cancellava coi genocidi come quelli che a Beziers e Narbonne non lasciarono superstiti.Annientando un intero popolo.Cardini e Tangheroni in una tavola rotonda radiofonica mentono spudoratamente dipingendo un medioevo in cui torture e eccidi di eretici e streghe sarebbero calunniose fantasie diffuse per screditare il clero cattolico.Il mostruoso predominio papale sarebbe stato benefico "...furono gli anticlericali a chiamare medioevo l'eta di mezzo,termine appositamente forgiato per richiamare idee fosche,tenebrose mentre allora la gente nemmeno sapeva di vivere nel medioevo(Radio Maria 5.09.1996 ma siamo ancora nel medioevo).Il genocidio degli Albigesi fù deciso anche per punire la loro divina concezione della donna,troppo lontana dalla frigia e scostante immagine mariana fabbricata dai sordidi santi misogini.Che non tolleravano la donna come essere umano vivo,caldo,reale,pensante, e quindi assai più attraente di qualsiasi fumosa sembianza celeste.La confessione sommesso bisbiglio all'avido orecchio del prete fù una geniale trovata d'Innocenzo III come formidabile canale di spiate e delazioni,strumento infallibile d'informazioni a tutto campo e di generale schedatura inquisitiva."Il grande papa aveva uno spiccato senso dell'umorismo si sentiva in tutto e per tutto rappresentante del demonio in terra di crudeltà bestiale".Santo ma bestialmente crudele. 
    58. Onorio III (1216-1227) Il cardinale Cencio Savelli sale al soglio pontificio. "Bertrand,il Legato Pontificio,ha scritto una lettera a papa Onorio,desiderando di essere richiamato dalla crociato contro i Cristiani delle Origini(Catari) e contendenti della fede.In quel documento autentico,ha dichiarato,che in 15 anni,300.000 diventarono le vittima della furia fanatica e cieca dei soldati cattolici.La loro sete implacabile e insaziabile di Cristiani e sangue umano non ha risparmiato nessuno dal loro dispotismo e senza nessuna restrizione.Sul fiume Garonne,si è verificato un conflitto tra i crociati con i loro capi ecclesiastici,i prelati di Thoulouse e Comminges,che solennemente hanno promesso a tutti i loro vassalli il pieno perdono del peccato e il possesso del cielo immediatamente,se sono stati uccisi nella battaglia il re spagnolo e i suoi complici hanno riconosciuto di aver perso 400.000 uomini,in quel tremendo conflitto,e subito i cattolici papisti si vantavano che compresi donne e bambini avevano ucciso più di 2 milioni di umani in quella crociata solitaria contro la parte sud-ovest della Francia.(Bourne George,The American Textbook of papism,Griffith & Simon,Philadelphia,1846,pagina 402-403).Con Onorio III proseguì l'inquisizione anche contro i Kazhari (provenienti dalla Mongolia,si stabilirono a est del Mar Nero nel 750 Dopo Cristo si convertirono all'ebraismo mantenendo però alcune usanze malefiche,non sono gli ebrei di Mosè). Più sangue è stato versato sotto la sua direzione e quella dei suoi immediati successori che in qualsiasi altro periodo della storia della chiesa,fatta eccezione per lo sforzo del papato per reprimere la Riforma nel 16° e 17° secolo.(NON dimenticate il 20° secolo,peggiore di tutti gli altri 19).La bestia dell'apocalisse era venuta in nome dell'Agnello (il Cristo).Il potere papale è stato mantenuto dall'Inquisizione. L'inquisizione chiamata "Sant'Uffizio" è stata istituita da papa Innocenzo III e perfezionata sotto Gregorio IX.E' stata la "chiesa di Corte per il rintracciamento e la repressione degli eretici".Sotto di essa,ognuno era tenuto ad informare contro gli eretici.Chiunque sia sospettato,era responsabile di torturare,senza conoscere il nome del suo accusatore.I lavori erano segreti.L'Inquisitore ha pronunciato la sentenza e la vittima è stata presa dalle autorità civili per essere imprigionato per tutta la vita o per essere bruciato.La proprietà della vittima era confiscata e divisa tra la chiesa e lo stato (come nelle 207 guerre dal 1900 al 2017 scatenate dai gesuiti compresi gli attentati terroristici).Nel periodo immediatamente successivo Papa Innocenzo III,l'Inquisizione ha fatto il suo lavoro più letale contro gli Albigesi - ma anche ucciso vaste moltitudini di vittime in Spagna,Italia,Germania e Paesi bassi.In seguito l'inquisizione è stata la principale agenzia di sforzo del Papato per fermare la Riforma.Tra il 1540 e il 1570 non meno di 900.000 protestanti sono stati messi a morte nel tentativo del Papa per  lo sterminio dei Valdesi (ex Catari).Monaci e preti in vesti sacre con crudeltà spietata e disumana brutalità torturare e bruciare uomini vivi e donne e farlo nel nome di Cristo per ordine diretto del Vicario di Cristo (Il Cristianesimo delle Origini è l' esatto opposto,"Ama il tuo prossimo come te stesso"),L'inquisizione è la cosa più nota e diabolica della storia umana.E' stata ideata dai papi e usata da loro dal 151 al 2017 per il suo record di male nessuno della successiva linea "Santa" e di papi "infallibili" abbia mai riparato al male fatto tramite risarcimenti in denaro e ripristino della situazione preesistente.era «d’indole mite». Allievo prediletto d’Innocenzo III, Onorio III inasprisce la già spietatissima Santa Inquisizione ed ordina ai fedeli di denunciare tutti i parenti, amici e conoscenti sospetti di eresia. Fa continuare la crociata antialbigese ed estende le stragi dall’ormai spopolata Provenza all’Italia, «perché gli orrendi eccessi [verbali!] degli Albigesi costringevano i Papi a vincere la loro repulsione per l’effusione di sangue cristiano» (Henrion). Ma tali «orrendi eccessi» che anche secondo gli odierni storici cattolici asserviti ai nemici del genere umano giustificherebbero le atrocità papiste, non si concretizzarono che nella sola ribellione e soppressione, da parte di persone lungamente e ferocemente perseguitate, di 2 sanguinarî frati inquisitori. Prevedibile, giusta e sacrosanta e fin troppo lieve reazione che offrì il pretesto, prima ad Innocenzo e quindi al tanto «mite» Cencio, per accanirsi un trentennale ferocissimo genocidio. «Il buon vecchio Cencio, di carattere mite, ma non tanto per non insorgere contro gli altrui raggiri» (Fabbretti), scomunica ed assale militarmente anche Federico II respingendo le sue proposte di pace, ma subisce una clamorosa sconfitta. I Romani si ribellano, e il papa piagnucola e chiede soccorso proprio al da lui tanto odiato Imperatore che, impietosito, scende in Italia, soffoca la rivolta e lo ristabilisce sul trono. Dall’alto del quale Cencio procura ulteriori profitti ai sacerdoti già altamente specializzati nell’estorsione di lasciti, decretando la nullità di tutti i testamenti redatti senza la controfirma del parroco. Questa vergognosa bolla ricattatoria che ha smisuratamente ingrassato la Chiesa, non è mai stata revocata fino ad oggi: in pratica l’obbligo di sottostarvi è rimasto sempre in vigore, specie in molte campagne, fino al 1950,e forse perdura nelle sacche di popolazione più ignorante, tuttora affetta da terroristica superstizione papista. 
    59. Gregorio IX (1227-1241) Ha istituito formalmente l'Inquisizione.Per sostenere la sua corte aumentò le tasse a Francia,Germania,Inghilterra scomunicò i re e aizzò le nazioni contro i regnanti."La crociata cattolica contro gli Albigesi nel sud della Francia (1209-1229) sotto i papi Innocenzo III,Onorio III e Gregorio IX.Con Gregorio IX proseguì l'inquisizione anche contro i Kazhari (provenienti dalla Mongolia,si stabilirono a est del Mar Nero nel 750 Dopo Cristo si convertirono all'ebraismo mantenendo però alcune usanze malefiche,non sono gli ebrei di Mosè).E' stata una delle più sanguinose tragedie della storia umana.Il numero di Albigesi che perirono nella guerra è stimato da 1 a 2 milioni di persone (Cusching B.Hassel,History of che Church of God,capitolo XIV),superò quanto si era potuto vedere fin allora, con una cerimonia durata molti giorni, ma l’ultimo, che fu il più solenne, Gregorio IX entrò nel palazzo alla testa di un lungo corteo, tutto ricoperto di pietre preziose, montando doppiamente coronato una cavalcatura riccamente bardata» (Henrion). Gregorio IX consacra solennemente la Santa Inquisizione, già avviata da Lucio e Innocenzo III e corredata dei suoi terribili strumenti coercitivi e punitivi.Gregorio IX lodò le donne che denunciavano i mariti e i figli che denunciavano i genitori;cosi l'economia divenne incerta perchè soci e debitori,se erano accusati d'eresia,potevano essere espropriati a danno dei creditori.Il commercio con gli scomunicati era vietato.Per Gregorio IX gli scomunicati erano tali fino alla 7* generazione perciò non c'era sicurezza nel commercio,per la chiesa cattolica per la prescrizione dei crimini erano richiesti 100 anni.La affida ai frati «dopo aver canonizzato Francesco, Domenico, Antonio e nuovamente scomunicato Federico II per il suo contegno ambiguo [ossia diplomatico e moderato, ndr] nella crociata» (Henrion). Alla quale aveva invece preso attivissima parte il re di Francia Luigi IX il Santo, un altro «mite» del quale sir Jean de Jonville, amico e biografo, immortala, estasiato, questo suo tanto cattolico detto: «Nessun laico deve disputare con gli Ebrei sul concepimento della Vergine, ma se un Ebreo diffama la fede cattolica, allora deve infiggergli la spada nel corpo quant’essa può penetrare». Sotto Gregorio IX fu ultimato lo sterminio dei profughi albigesi e dei loro correligionarî italiani. Nell’immane carneficina si distinsero i laici più asserviti al clero, come il podestà di Milano Oldrado da Tresseno: «...et catharos, ut debuit, uxit» (...e i puri, come doveva, arse) recita tuttora un’atroce iscrizione sotto il suo altorilievo equestre in piazza dei Tribunali (ora Mercanti). E la metropoli che ignora tanti eroi e tante vittime innocenti della perfidia ecclesiastica, da Dolcino a Carlo Sala, oggi salamelecca indecorosamente il Gran Prete e addirittura dedica una via all’infame Oldrado.Federico II teneva splendida corte a Palermo favorendo l’arte e le lettere, e il clero, come sempre nemico d’ogni civiltà, reagiva rabbiosamente istigando la marmaglia contro l’«ateo».Gregorio IX lo scomunicò, sciolse i vassalli dall’ubbidienza dovutagli e lo aggredì armata manu, ma fu ripetutamente battuto sul campo.Per colmo d’ironia, i soldati ghibellini, imperiali, accusati di «ateismo» dall’ateo cattolico clero, indossavano divise contrassegnate sul petto da una croce, mentre i guelfi, da buoni papisti, si distinguevano solo per 2 chiavi d’oro ricamate sulla giubba all’altezza di una spalla. Federico oltre che grande mecenate fu un letterato e scienziato di valore. Nel suo pregevolissimo trattato di storia naturale, tra l’altro scopre per primo che l’aria occupa l’interno delle ossa degli uccelli (ossa pneumatiche) alleggerendoli nel volo.Quando Roma, che parteggiava per Federico II, insorse contro il papato, «attirò la collera del cielo e fu afflitta da una peste crudele» (Henrion). L’Imperatore pur non credendo alle verità rivelate non era affatto ateo,checché ne blaterasse «quello spirito malefico che si chiama papa» (Grimberg). Semplicemente non identificava Dio,di cui aveva un concetto altissimo,con alcun uomo: «Il mondo fu ingannato da tre impostori: Mosè, Gesù e Maometto, di cui due morirono gloriosi e il più miserabile fu crocifisso». Imbattutosi in un prete che portava il viatico: «Ma quando, per Dio, finirà quest’imbroglio?». Sperava nel progresso della mente umana.Valeva davvero la pena che il genio di Federico precorresse di tanti secoli - come osserva Vroesen nel suo commento sul Trattato dei tre impostori - il movimento illuminista?                                             Tommaso d'aquino (1225-74) verso le donne, da lui acidamente bollate «esseri deficienti e occasionali». A Norcia,scaglia furente una torcia infuocata in faccia a una giovane che osa affacciarsi, benché castamente vestita,alla finestra. E rabbrividendo al solo pensiero del coito tra i coniugi, invita i maschi a «coabitare insieme, piuttosto che convivere con una donna!».Ma l’eccelso Doctor subtilis,l’eccelso Doctor Angelicus non è poi tanto originale e rivoluzionario, dato che «tra l’VIII e il XVIII secolo la chiesa cattolica permetteva il matrimonio tra maschi, offrendo loro addirittura cerimonie complete di preghiere».Questa recente rivelazione di Boswell entusiasma i papisti perché, come afferma il teologo Neuhaus, «legittima moralmente il movimento omosessuale» (Corsera,11-6-1994,p.9). L’invidia nei confronti della femmina ossessiona l’Aquinate, che invelenito esclama: «Contro il piacere [eterosex] bisogna usare la medicina speciale di un sacramento, perché è un piacere che porta alla rovina e della persona e della natura, e nella sua veemenza blocca la ragione». Come Alberto Magno,suo maestro,sentenzia che «nel rapporto sessuale l’uomo si assimila alla bestia (bestialis efficitur)». E come il padre del diritto canonico Graziano, non solo demonizza la scelta matrimoniale perché implica il piacere del sesso, cosa «lurida, schifosa, volgare e contaminante», ma impone agli sposi, con gioia dei feudatari fruitori del jus primae noctis, «30 giorni di castità dopo il rito nuziale» affinché meditino, ripensino ed optino per il monastero.Contro le attuali ipocrite ciance ecclesiastiche a favore della famiglia,apertamente si sforza di allontanare i giovani dal matrimonio indicando nella convivenza di maschi e femmine un pericolo mortale per l’anima e per il corpo. E li sgomenta narrando di «un certo monaco già brizzolato, che in una sola notte possedette una bella donna 66 volte, decedendo l’indomani; e poiché era nobile il suo corpo fu aperto e si trovò che non vi era quasi più cervello ed i suoi occhi erano distrutti».Sentenzia inoltre che «il seme maschile fa nascere forme perfette, ossia maschili, ma se per qualche avversità esso si guasta,allora fa nascere femmine», perché nel coito c’è solo «deformità, turpitudine, immondizia, ribrezzo», essendo la donna nient’altro che «un uomo malriuscito». Il che fa esclamare l’allibito magister regens dell’università di Parigi, Gugliemo d’Auvergne († 1249), che allora «si potrebbe anche definire l’uomo una donna perfetta, facendo insorgere il sospetto d’eresia sodomitica». Ma Tommaso non demorde, e incalza definendo la donna «qualcosa che non è previsto, ma deriva da difetto». Precisa inoltre che sono le piogge portate dai venti umidi del Sud a rovinare lo sperma facendo nascere femmine, le quali, «imbevute d’acqua più dei maschi, sono più sensibili al piacere sessuale; e poiché la natura, tendendo alla perfezione, riprodurrebbe solo maschi, la donna è il prodotto di un tentativo fallito, simile a putrefazione, infermità, debolezza senile».Appellandosi quindi a Agostino, per il quale «nulla abbassa tanto lo spirito maschile quanto le carezze di una donna», l’eccelso Tommaso, per punirla dell’«innato difetto di ragione che la equipara ai bambini e ai dementi», infierisce privandola d’ogni diritto, compresa la facoltà di testimoniare nelle cause d’eredità. Giacché il rapporto coniugale «ha sempre in sé qualcosa di vergognoso e causa il rossore» per il piacere che l’accompagna, il grande santo non si lascia incantare nemmeno dalla papale trovata limitativa dell’amplesso riservato, e proibisce il coito tout court, «perché tutti, proprio tutti, inclinano al piacere carnale».L’invidia sua misoginia non risparmia nemmeno la Vergine, che insudicia affermando che se Gesù fu concepito senza peccato originale, ma «la corruzione e la contaminazione lordarono il ventre di sua nonna materna», Anna. L’immacolata concezione non era nemmeno lontanamente ipotizzata dal Lumen Ecclesiae Tommaso. Che tra l’altro approva entusiasticamente i calcoli di Girolamo, secondo cui le illibate andranno in paradiso al 100 %, mentre il 40 % dei vedovi finirà all’inferno col 70 % dei coniugati d’ambo i sessi, mentre i membri del clero godranno tutti, buoni e cattivi,dei superbi piaceri in quanto celibatarî (e sodomiti), e in paradiso saranno loro riservati posti in prima fila, «tra le vergini».Lo arrovella infine il pensiero della fiumana di seme maschile quotidianamente gettato al vento in pratiche autogratificanti.Come l’affamato soffre terribilmente per lo spreco del pane, così il santo Dottore si affligge oltre ogni dire per uno spreco di sperma che lo lasci a bocca asciutta. C’è cosa al mondo, si domanda, più rea dell’onanismo? Sì, risponde senza esitazioni, «la masturbazione [che] è il peggiore di tutti i vizî,persino peggiore del rapporto con la propria madre».
    60. Celestino IV (1241-1241) Già malato durò 17 giorni,Aggravatosi causa il duro regime imposto dal Senatore di Roma ai cardinali riuniti in Conclave.Fù ucciso avvelenato.A causa del conflitto tra chiesa e impero su chi avesse più potere,l'elezione del successore divenne una questione complessa e il Papato restò con la sede vacante per 2 anni.«uomo di grandi virtù, sarebbe stato capace... avrebbe fatto... avrebbe istituito... se non fosse misteriosamente morto» subito dopo l’elezione. Bel piagnisteo stile padre Bresciani, il gesuita che c’imbandiva un Gregorio XVI dolce paladino della libertà, provocando il critico letterario Francesco de Sanctis a rispondergli: «La vostra libertà è una sciarada che voi proponete ai vostri lettori, e metto pegno che nessuno giungerà a indovinarla. È forse quella che godevano i Romani sotto il pontificato di Gregorio, che voi ci vantate principe di così miti sensi, che avrebbe mandato in America i sediziosi da tanti anni seppelliti nelle sue orribili carceri, se la morte non avesse impedito, ohimè!, tanta clemenza?».
    61. Innocenzo IV (1243-1254) Ha cospirato per uccidere l'imperatore Federico con l'ordine dei francescani.Per evitare di confrontarsi col suo accusatore si ritirò in Francia.Ha approvato nel 1252 la tortura e ordinato alle autorità civili di bruciare gli "eretici" con la bolla "Ad extirpanda".Eletto dopo 2 anni di litigioso conclave, per spolpare all’osso l’Inghilterra la fece invadere da sciami di preti usurai, promettendo in cambio a Edmondo di Lancaster di cedergli la Sicilia, quasi fosse terra della chiesa cattolica «Nel ricevere, in presenza di Tommaso d’Aquino, una grossa somma di denaro, sospirò: Ben vedete che non è più il tempo in cui Pietro diceva di non avere né oro né argento» (Henrion). Gualtiero da Chatillon (1135-1204) aveva poetato che l’ordo clericalis «fa mercato della sposa di Cristo e la prostituisce: si vende l’altare, si vende l’eucaristia ed anche la grazia, ormai senza più valore (sponsa Christi fit mercalis, generosa generalis; / veneunt altaria, / venit eucharistia /cum sit nugatoria / gratia venalis)». Vedeva «la Chiesa immersa in una bruciante ricerca del piacere (renorum ardorem), come figlia della sanguisuga [la brama dell’oro] sposata all’avida curia (sanguisuga filia / quam venalia curia / duxit in uxorem)», e aggiungeva: «Il futuro papa festeggia e tutto risolve con l’oro e l’argento (grata sunt convivia / auro vel pecunia / cuncta facit pervia / pontifex futurus)». (N.B.: La bandiera color oro e argento, le 2 materie follemente amate dal clero, tuttora sventola sui pinnacoli dello Stato del Vaticano.) Rinnovò la scomunica a Federico II e codificò sistemi di tortura così efferati da indurre tutte le nazioni cattoliche, terrorizzate, a prostrarsi ai suoi piedi. Solo i cittadini romani non si piegarono e osarono resistergli. 
    62. Alessandro IV (1254-1261) la tortura contro gli eretici è stata rafforzata.Era ancora in voga il pubblico spettacolo dei fanatici religiosi flagellanti. In alcuni paesi dell’Italia del Sud è comunque tuttora possibile vedere dei forsennati che si scarnificano a sangue, aspersi d’acqua benedetta da sghignazzanti preti, nel corso di solennissime processioni.Intollerante d’ogni critica e opposizione,Alessandro IV scagliò la scomunica e l’interdetto contro Roma e contro Brancaleone, il prefetto di giustizia che ne difendeva i diritti e la libertà.Nel frattempo, benediva la traslazione dall’Oriente delle reliquie di Tommaso il Didimo (ossia il Testicolo) nella basilica di Ortona, dove 2 polputi reverendi avevano posato nudi per immortalare nella pietra, a grandezza naturale, un’edificante penetrazione sodomitica.Per sopraffare i Ghibellini di re Manfredi (figlio di Federico II), che tentavano impedirgli di continuare a straziare e sfruttare accanitamente l’Italia, anche Alessandro IV invitò gli Inglesi ad invadere la Sicilia, già a loro indebitamente promessa da Innocenzo IV. Ma l’improvvisa morte lo privò della trista gioia di far calpestare da nuovi invasori anche quella nostra terra in cambio di vil danaro.Per rendere la Santa Inquisizione più rapida, Alessandro IV «prescrisse processi sommarî nella repressione dell’eresia». Messosi personalmente a capo della crociata contro il ghibellino Ezzelino da Romano, per 7 giorni saccheggiò Padova compiendovi atti di tale crudeltà (conchiusi con un Te Deum di ringraziamento), che i da lui « liberati» cittadini rimpiansero poi amaramente il loro severo antico signore. «Il pontefice ebbe la soddisfazione di vedere nel 1255 Luigi IX il Santo pregarlo,il che dovrebbe zittire gli ingiusti denigratori dell’Inquisizione, di stabilirla permanentemente in Francia» (Henrion).In tal caso, contro il noto aforisma, i ragli d’asino andarono al cielo, visto che fu esaudita la regale preghiera. Ma i Romani colsero quest’occasione per liberarsi del papa: lo spedirono a Parigi con il suo intero carriaggio di sanguinolenta ferraglia inquisitoria, accompagnandolo con la calda raccomandazione di non farsi mai più rivedere (1257).Tuttavia tentò più volte di tornare a Roma, ma fu sempre respinto a furor di popolo.
    63. Urbano IV (1261-1264) la tortura contro gli eretici è stata rafforzata.Il patriarca di Gerusalemme Jacques Pantaleon, di Troyes Urbano IV,secondo le cronache fisicamente repellente,invitò con insistenza Carlo d’Angiò, fratello di Luigi IX, ad invadere l’Italia con un poderoso esercito. Ma anche questo papa non poté, per la brevità del suo regno, realizzare il suo sogno perverso.Come lui figlio di un ciabattino, Urbano IV aveva in comune con il celebre favolista Andersen la brillante fantasia, che gli fece escogitare lo stupefacente miracolo della conversione di un immaginario prete blasfemo di Bolsena. La vastissima eco derivatane servì a diffondere nelle stolide moltitudini il dogma del Corpus Domini,di fresca fabbricazione (1254) e tuttora celebrato ogni anno con grandissima pompa. La scena del cervellotico prodigio del sangue schizzato dall’ostia sul corporale del papa è immortalata, nella sala vaticana della Segnatura, da un affresco di Raffaello.Urbano IV non ammette esitazioni nell’applicazione delle pene fisiche, e per angelica influenza dell’Aquinate rinnova il privilegio,concesso nel 1256 da Alessandro IV con bolla ed «apostolica benedizione ai diletti figli inquisitori dell’eretico errore», di assolversi reciprocamente da ogni e qualsiasi eccesso ed atrocità: «Se vi accada d’incorrere in sentenze di scomunica [e conseguenti condanne a morte] per umana fragilità,vi assolverete a vicenda tra voi». Con la bolla Prae cunctis, controfirmata dai successivi papi,Urbano IV. dona ai «reverendi Vicari del S. Officio, ogni volta che denunciano, ricercano, interrogano, torturano e uccidono gli eretici, 3 anni d’indulgenza», estensibile «anche ai notai, fiscali, consultori ed altri ufficiali della Santa Inquisizione, che se nell’esecuzione del loro ufficio vengono a morte, godranno d’indulgenza plenaria e remissione di tutti i loro peccati».Per eccitarne lo zelo rinfocola tra i fedeli l’«odio» contro Manfredi e Corradino, eredi di Federico II, e vende la corona di Napoli e Sicilia (già altre due volte abusivamente alienata dal papato all’Inghilterra) a Carlo d’Angiò, fratello del nefando Luigi IX il Santo.Prima di schiattare d’affanno nella sua precipitosa fuga,Urbano IV aveva spinto Luigi IX a una nuova crociata e consacrato la cattedrale d’Orvieto.Dall’improvvisa morte privato della vista dei nipoti, non può emulare Innocenzo IV chiedendo loro: «Perché piangete, miserabili? Non vi ho resi abbastanza ricchi?» (Math., Paris, p. 899; Gregorovius).
    64. Clemente IV  (1265-1268) E' riconosciuto che era sposato e aveva figli,la sua professione in origine era militare,poi diplomatico militare come segretario di Luigi IX di Francia.E' famoso per l'assegnazione del Talmud ebraico alla censura nel 1264,ordinando a tutti gli ebrei a presentare le loro scritture più sacre agli inquisitori.Il 3 Novembre 1265 ha confermato la validità della bolla Ad Extirpanda rilasciata il 15 maggio 1252 da Innocenzo IV che ha esplicitamente autorizzato l'uso della tortura per suscitare le confessioni dagli eretici durante l'inquisizione e condonato la pratica di eseguire sugli eretici recidivi il rogo.Di promuovere morale depravazione,indecenza e la schiavitù a scopo di lucro: nel 1265 ha venduto milioni di italiani del Sud a Carlo d'Angiò come schiavi virtuali per un tributo annuo di 800 once d'oro,a condizione che il mancato pagamento significava la scomunica per lui,per tutti i suoi discendenti con tutto ciò che questo implicava.La tortura contro gli eretici è stata rafforzata.Invita i Francesi a invadere con un esercito l’Italia al fine di spodestare il legittimo giovanissimo re Corradino, reo di opporsi alla brigantesca espansione pontificia.Scontarono la taccagneria e la tardomisoginia di Clemente persino le sue due figlie, che imploratolo di una dote per sposarsi furono da lui sepolte a vita nel monastero di Nimes. «Lontano dal voler maritare le figlie ai gran signori che le richiedono,dà loro una dote così misera che preferiscono farsi suore, e una nipote in procinto di sposare un semplice cavaliere non ottiene da lui che 300 tornesi»,(Henrion).Patologica parsimonia coi famigliari del tutto eccezionale nella storia dei papi, soliti a spremerci a sangue per arricchirli illimitatamente.Clemente è senza dubbio l’esponente più spilorcio della chiesa.Anche Clemente approvando pienamente la bolla di Urbano IV «rafforzò l’Inquisizione, e fu particolarmente aperto alla cultura [inquisitoriale!]» (Gasparri).Nel 1266 Manfredi, figlio di Federico II, cadde combattendo contro soverchianti forze papiste francesi presso Benevento, da cui uscì un corteo di preti esultanti ed osannanti i vincitori.  Ma «questi campioni di Dio si gettarono sulla città guelfa [benché] loro alleata, e per 8 giorni massacrarono la popolazione innocente senza discriminazioni di sorta.Poco tempo dopo il vescovo di Cosenza Pignatelli, nemico giurato di Manfredi, col consenso del papa ne fece disseppellire il corpo per gettarlo,come scomunicato,ai confini del Lazio» tra le immondizie sulla riva del Verde,oggi Liri (Gregorovius). «Alcuni monaci mendicanti, che come spioni frugavano la regione per carpire notizie» (ib.), saputo che la vedova di Manfredi si era rifugiata nella rocca di Trani, «terrorizzando il castellano con orribili descrizioni di eterne pene lo costrinsero a consegnarla ai cavalieri di Carlo» (ib.).E il papa ne ordinò l’incarcerazione a vita assieme ai figli in Castel dell’Ovo e fece assassinare re Enzo,loro zio,prigioniero a Bologna,per impedire la rivendicazione dei loro beni. L’anno seguente ordinò la decapitazione dell’altro figlio di Federico II, il sedicenne Corradino,spegnendo con lui definitivamente la stirpe imperiale,l’unica forza allora in grado di tenere unita ed in pace l’Italia. Ma l’ombra di Manfredi «non apparve, secondo le ubbie folli dei preti, tra i dannati dei gironi infernali, bensì in aspetto gentile nel Purgatorio, ove sorridendo dice che la maledizione del clero non ha alcun potere sull’amore eterno riconciliatore: Per lor maledizion sì non si perde, / che non possa tornar l’etterno amore, / mentre che la speranza ha fior del verde» (ib.).Sposata prima ad Annibaliano e quindi a Gallo, e «ricordata dallo storico Ammiano Marcellino come malvagia e peccatrice» (ib.),Costanza è spudoratamente spacciata per «vergine e martire». Tutt’altro che vergine, tuttavia effettivamente martirizzata, se così si può dire di una bigotta comodamente distesa nel proprio letto e focosamente martellata da due omaccioni maritati per sua libera scelta. Non meno esilarante la fiaba di Cecilia, del cui corpo Valeriano, il suo sciocco ed ingenuo sposo, non poté mai godere, perché «un angelo del cielo stava a guardia alla sua castità; il giovane, costernato, aveva chiesto di vedere questo incomodo cherubino, e gli fu dato di vederlo quando consentì di ricevere il battesimo dal vescovo Urbano»(ib.)Martire dunque anch’essa, ma non tanto del cornutissimo marito quanto del cavalcante gagliardo vescovo destinato al soglio papale.Mori nel Novembre 1268,ucciso da Gregorio X.
    65. Gregorio X (1272-1276) la tortura contro gli eretici è stata rafforzata.Da ben 3 anni il conclave si prolungava e addossava a Viterbo le ingenti spese del suo mantenimento. Ma il podestà, contrariato per le beffe di chi diceva «non poter lo Spirito Santo, impedito dal tetto, discendere sui cardinali che, spiati da una fessura, trovava troppo occupati nella digestione», scoperchiò quel luogo d’eterna bisboccia permettendovi solo l’introduzione di cibi razionati.Lo Spirito Santo è neutro e asessuato avendo i preti,grazie all’invenzione della Trinità,diviso il buon Dio in 3 parti, compresa una castrata.A distrarre l’annoiato conclave erano giunti 2 re e Guido di Montfort, che «aveva pugnalato l’innocente Enrico di Cornovaglia in una chiesa, trascinandolo quindi per i capelli e gettandolo dalla gradinata del sagrato». L’assassinio, «compiuto alla presenza dei cardinali e dei re di Sicilia e di Francia, restò impunito.12 anni dopo un papa [Martino IV] chiamava quello stesso Guido che «fesse in grembo a Dio / lo cor che ‘n sul Tamigi ancor si cola [Inf., XII, 119] suo figlio diletto e lo eleggeva Generale della Chiesa» (Gregorovius).Nel 1272 l’orgia conclavista fu rattristata dalla notizia del disastro dell’VIII crociata e della morte per peste del suo capitano, il turpe Luigi IX il Santo.Che pareva essersi abbonato, in barba alla papalmente garantitagli protezione celeste, a subire soltanto dure batoste,come quando,partito da Agues Mortes per sterminare gli infedeli egiziani (VII crociata), finì prigioniero e per riacquistare la libertà dovette pagare un altissimo riscatto.Il conclave si consolò della ferale notizia ricordando quanto ferocemente il santo aveva sempre infierito sui deboli e gli inermi.Il beato piacentino Teobaldo Visconti,arcidiacono di Liegi (Gregorio X, 1272-76) eletto frettolosamente in Palestina dal conclave di Viterbo messo a pane ed acqua,odiava sopra ogni cosa l’eterosessualità,che vedeva diabolicamente incarnata specialmente nel vescovo Enrico di Gheldria,«dal quale fu maltrattato» (Henrion); ma non si preoccupava affatto dell’omosessualità dilagante in ogni ordine della chiesa, anzi per più favorirla ordinava ai conclavisti di pigiarsi giorno e notte tutti assieme in un’unica stanza.Incoercibile e disordinato movimento dei muscoli involontari.Il Gheldria ostentava con orgoglio i 14 figli avuti in 20 mesi soprattutto da giovani monache. Ma il primato di monta ecclesiastica gli sarà strappato per un soffio nel XVI sec. dal famoso von Dietrich,taurino vescovo di Monaco, che ingravidò l’ebrea Salomè ben 15 volte.Gregorio X si vendicò della cocente umiliazione subìta dal Geldria privandolo del vescovado e relativi beneficî, ma non osò nemmeno pensare di farlo stritolare dagli ingranaggi dell’Inquisizione temendolo come energico e vendicativo grande feudatario, possessore di terre popolose e situate in forte posizione strategica. Rodendosi di rabbia impotente, il papa cercò di distrarsi trastullandosi in vani progetti di crociate contro gli infedeli.Anche le cruente rapine attuate durante la distribuzione delle sporadiche elemosine pontificie, che guadagnarono ai birri l’epiteto di ribaldi del papa, contribuivano a screditare la chiesa. Per stornare il rischio di pericolose rivolte Gregorio X auspicò la pace tra guelfi e ghibellini e disciplinò in qualche modo la sua sbirraglia. 
    66. Innocenzo V (1276-1276) la tortura contro gli eretici è  stata rafforzata. Il beato Pietro di Tarantasia (Innocenzo V, 1276), da cui quando era semplice frate domenicano Gregorio X aveva fatto bandire una crociata contro Tunisi,riuscì in pochi mesi,dopo le sue devastatrici scorribande di rapace legato pontificio in Inghilterra, ad intaccare profondamente, ad unico proprio pro, anche il tesoro di S. Pietro.
    67. Adriano V (1276-1276) la tortura contro gli eretici è stata rafforzata.Continuando la nefasta politica filoangioina,Clemente IV aveva brutalmente avversato Corradino di Svevia il cui regno anticipava di secoli l'unità italiana.Il genovese nipote d'Innocenzo V,Adriano V,nel 1276 fù avvelenato tra l'elezione e l'incoronazione,riuscendo appena ad abrogare la sodomitica legge sul conclave promulgata da Gregorio e a darsi a qualche fulminia rapina.Dante lo inchioda ad una roccia in espiazione della sua conclamata avarizia(Purgatorio IX girone).Ai parenti che si felicitavano della sua elezione sospirò "Meglio cardinale sano che papa moribondo".In quel tempo Brunetto Latini,maestro di Dante,loda il Favolello di Rustico di Filippo,il poeta che tratteggiò mirabilmente il carattere del papale partito guelfo evidenziandone gli aspetti più sordidi,bassi e triviali.
    68. Giovanni XXI (1276-1277) la tortura contro gli eretici è stata rafforzata.L'ex vescovo portoghese Pietro Ispano,medico e mago(Paradiso XII) per il Platina era un inetto dominato dal Cardinale Orsini (il futuro Niccolo III).Quando morì sotto il crollo del suo palazzo in costruzione a Viterbo si rallegrò tutta la consorteria dei frati,che lo accusava di eresia : in quelle disgrazia individuava il dito di DIo,il tanto abusato spauracchio ecclesiastico.Dito sempre tirato in ballo per spaventare i moribondi e fargli fare testamento a favore del clero già straricco.
    69. Niccolò III (1277-1280) la tortura contro gli eretici è stata rafforzata.Dante conficca a testa in giù in una buca infuocata Nicolò III,l’ex inquisitore generale Gaetano Orsini (Inferno, XIX).Secondo l’Ottimo commento della Divina commedia steso da un coevo, il papa, «desideroso di arricchire i suoi, tutti benefici di santa chiesa vendé e prese moneta, conferì grazie, sempre accettando quella persona la cui borsa era più copiosa».E Jacopo della Luna: «Per acquistar moneta non si vedea stanco né sazio di vendere le cose spirituali per fare grandi quelli di casa sua e sé nel mondo». Della sua proverbiale avarizia non fa mistero nemmeno l’abate Muratori, mentre Dante gli mette in bocca: «E veramente fui figliuol de l’orsa, / cupido sì per avanzar gli orsatti, / che su l’avere e qui me misi in borsa». Anche il Villani stigmatizza la sua rapacità a favore dei parenti. Per impadronirsi delle Romagne,Niccolò tenta di truffare l’imperatore Rodolfo convincendolo dei propri papali diritti mediante l’esibizione di un mucchio di scartafacci grossolanamente contraffatti.Crudele misogino, proibisce ai preti ammogliati persino di assistere alle nozze e alla sepoltura dei loro figli (1280: sinodo di Münster, canone.2).«Anche se dei suoi nipoti sognava di fare due re, uno di Lombardia, l’altro di Toscana, grandissimo era il suo zelo, oltre le belle qualità e le incontestabili virtù; non diceva mai messa senza sciogliersi in lacrime» (Henrion). 
    70. Martino IV (1281-1285) la tortura contro gli eretici è stata rafforzata.Tra il 792 e il 1284 per la cattolicizzazione degli scandinavi e degli anglosassoni persero la vita 16.000.000 di persone  (The shadow of Rome by John B.Wilder,Zondervan Publishing co,1960 page 87).Uscito da un rissoso conclave in cui furono duramente malmenati i due cardinali Orsini, quando ingurgitava cibarie fino a scoppiare esclamava sospirando: «Sant’Iddio, quanto devo patire per la Chiesa!». Un ignoto scrisse sulla sua tomba l’epitaffio: «Gaudeant anguillae, quod mortuus est ille qui quasi morte reas escoriebat eas» (Gioiscano le anguille, ché giace chi le scorticava quasi meritassero la morte).Per averle ingollate a migliaia affogate nel vino subirà la pena del contrappasso: «...e purga [...] per digiuno / le anguille di Bolsena in la vernaccia» (Purg., XXIV).Mentre il papa massacra i forlivesi rei d’aver ospitato gli esuli ghibellini,la Sicilia insorge contro i suoi oppressori,i papisti francesi. «Quell’eroica terra diede allora il primo esempio di vittoria di un intero paese sulla schiavitù feudale imposta dalla chiesa» (Gregorovius).Mentre anche Perugia tenta di scuotere il mostruoso giogo papale, Martino V vola in cielo come «uomo di grande carità nella vita privata» (Gasparri). Per il Rendina «si rivelò un ebete anche nella politica antibizantina, [...] che affidò a Carlo d’Angiò mandando in rovina quella temporanea unione raggiunta tra le due chiese d’Oriente e Occidente». «Sepolto nell’abito francescano a Perugia, è tuttora onorato per i suoi miracoli come santo» (Henrion).
    71. Onorio IV (1285-1287) la tortura contro gli eretici è stata rafforzata.Nipote di Onorio III, Giacomo Savello Onorio IV assoggetta le Romagne e ingrassa a dismisura la propria famiglia.«Distrutto dalla gotta, incapace di levarsi, di sedere, di aprire e chiudere le mani, aveva ordinato una macchina che lo alzava,lo abbassava,lo volgeva a destra,a sinistra,verso l’altare o verso la gente,mentre un altro meccanismo suppliva alle sue dita per sostenere l’ostia» (Gelmi).A compenso di quei papal patimenti la chiesa godeva nella carne dei tanti altri suoi allegrissimi membri, come il ben pasciuto monaco Marcus,intimo di una vedovella grande proprietaria di terre e di un superbo maniero sul Reno.La quale è da lui tanto assiduamente consolata che accetta molto a malincuore, solo per insistenza dell’Imperatore, di convolare a nuove nozze con un aristocratico.Ma Dio, infuriato, interviene nella stessa prima notte matrimoniale e,parlando dall’interno di un globo di luce accecante svela al santo frate che lo sposo altri non è che il demonio. L’indomani il religioso lo affronta brandendo una croce e lo fa sparire per sempre.Potrà così per anni continuare indisturbato la sua edificante calda e ritmica opera confortatrice dell’inconsolabile vedova.La cui aulica magione tuttora domina intatta un’ansa del grande fiume col nuovo e ben meritato nome di Marksburg (Castello di Marcus).
    72. Niccolò IV (1288-1292) la tortura contro gli eretici è stata rafforzata.Il francescano Gerolamo Masci, di Lisciano Nicolò IV,«pio monaco incurante dei propri interessi,ebbe a cura la pace del mondo e la crociata per l’estirpazione dell’eresia» (Gregorovius)Incurante dei propri interessi il buon frate dedito a rapinare le offerte destinate ai poveri per costruirsi una reggia da gran nababbo? Curatore della pace nel mondo il tristo zoccolante che rinvigorisce l’Inquisizione imponendola persino a Venezia,l’unico Stato sempre riuscito fino allora a respingerla? Disinteressato pio monaco colui che per bramosia di danaro soffocava in un mare di sangue i conati di libertà di Roma, Faenza, Cesena, Imola e Rimini?  Niccolo IV proseguì l'inquisizione anche contro i Kazhari (provenienti dalla Mongolia,si stabilirono a est del Mar Nero nel 750 Dopo Cristo si convertirono all'ebraismo mantenendo però alcune usanze malefiche,non sono gli ebrei di Mosè).Ma è un’obiettività chimerica e del tutto usurpata, come osservava Oscar Wilde sostenendo non tanto paradossalmente che l’artista spesso attinge il vero meglio dei tecnici e degli esperti: «I giudizi veramente obiettivi non servono a nulla: l’uomo che vede realmente i due lati di un problema non vede nulla». Per paura di sembrare esagerato, in effetti Gregorovius qualche volta omette i più enormi crimini ecclesiastici e svicola in anodine fantasie. Ma la Storia non può far comunella coi voli pindarici e gratuiti ribaltamenti degli eventi.
    73. Celestino V (1294-1294) la tortura contro gli eretici è stata rafforzata,Fù il papa che fece il gran rifiuto.L’allucinato eremita Pietro da Monte Morrone, Celestino V eletto perché «i violenti odî di parte impedivano ai cardinali di concentrare i loro voti su uno di loro» (Gregorovius), è un pesce fuor d’acqua in un mare tempestoso di prelati intriganti che, presto stancatisi della sua inettitudine, lo liquidano e quindi spacciano ai semplici il suo assassinio per abdicazione spontanea.Così ingenuamente creduta anche da Dante: «Vidi e conobbi l’ombra di colui / che fece per viltade il gran rifiuto» (Inferno, III, 59-60). Celestino V era comunque maturo per l’aldilà: il cardinale Caetani, aspirante suo successore, gli intimava nottetempo di abdicare sotto pena d’eterna dannazione, parlandoda un foro praticato tra le travi dell’alto soffitto con una voce rimbombante e cavernosa, che pareva piovuta dal cielo. Jacopone da Todi,in seguito incarcerato a vita dal Caetani, aveva intuito l’addensarsi di nuvole nere: «Che farai Pier da Morrone? / Sei venuto al paragone. L’ordene cardenalato / posto è en basso stato: / ciaschedun suo parentato / d’arricchire ha entenzione, /.../ Guardate dal barattare / che el ner per bianco fan vedere; / se non te ne sai schermire, / canterai mala canzone».La tac praticata,contro espresso divieto dell’irritatissimo  Vaticano,sullo scheletro di Celestino in un cimitero del Reatino stabilisce senza ombra di dubbio essere Celestino V è stato ucciso da un grosso chiodo conficcatogli nel cranio, e la stampa ha strillato allo scandalo, come se il crimine fosse cosa straordinaria e non normale routine cardinalizia.HANNO ASSASSINATO UN PAPA! esordisce esterrefatto Il Giorno con titolo a tutta pagina (19-08-1998).
    74. Bonifacio VIII (1295-1303) Aveva imprigionato Celestino V dove morì assassinato.E' stato pubblicamente accusato di simonia,omicidio,usura,di vivere in concubinato con 2 suoi nipoti e aver figli da loro,e di utilizzare il denaro delle indulgenza per far invadere l'italia dai saraceni.La tortura contro gli eretici è stata rafforzata,Documenti cattolici hanno rivelato che hanno ucciso 68 milioni di persone tra il 1100 e il 1854 fine dell'Inquisizione Storica,ora vi è la moderna tuttora in corso,in Enciclopedia Cattolica "Nessun crimine è stato omesso.Eresia,immoralità innaturale,idolatria,magia,simonia tutto il suo pontificato un record del male" Dante visitò Roma e ha descritto il Vaticano come "una fogna della corruzione" e assegnato a Bonifacio VII,Niccolò III,Clemente V "alle parti più basse dell'inferno".Massacrò l'intera popolazione di Palestrina in Italia.Divenì famoso a Roma come pedofilo spudorato.Ha detto di essere ateo e nel 1302 ha emesso la bolla "Unum Sanctum" ufficialmente dichiara la chiesa cattolica romana come l'unica vera chiesa e al di fuori di essa nessuno può essere salvato (tutti i catari erano stati uccisi).Ha mantenuto il trono papale con la distribuzione sontuosa di denaro rubato ottenuto con il genocidio dei Catari.Citazione di Bonifacio VIII "...l'autoerotismo e avere rapporti sessuali con le donne o con i ragazzi non è peccato come lo sfregamento delle mani" I seguenti strumenti di tortura sono stati utilizzati contro gli eretici :Pinze pesanti per strappare le unghie,Slogare le dita,La ruota che si estendeva e disarticolava le articolazioni,Piombo fuso versato in orecchie e in bocca ricordate Costantino,La sospensione a mezz'aria con una corda,Gli stivali spagnoli gambe e piedi schiacciati,La vergine di ferro era una armatura di metallo cava con coltelli all'interno che pugnalava la vittima collocata all'interno,Occhi cavati,Essere costretti a saltare degli ostacoli con punte taglienti al suolo.Benedetto Caetani di Anagni Bonifacio VIII l’assassino di Celestino V da Dante relegato all’inferno tra i ladroni assieme a Nicolò III,con la bolla Ausculta fili ribadì, contro la volontà di Filippo il Bello, il diritto del clero all’esenzione da ogni tassa.Ma ai Francesi non pareva «ragionevole che il papa proibisse alle autorità ecclesiastiche di sostenere il loro re nella difesa del regno, mentre non mancavano di sperperare somme notevoli in ricche vesti, in feste ed altri piaceri» (Grimberg). Con l’Unam sanctam Bonifacio VIII malediva quanti non gli riconoscessero il duplice potere assoluto, materiale e spirituale.In essa il guardasigilli del re, Nogaret, scorgeva le mire tiranniche dell’«usurpatore del seggio di Pietro, il maestro dei mentitori, l’odioso individuo che si fa chiamare Bonifacio» (Grimberg). Gelmi ammette le sue «smisurate ambizioni», e Fabbretti dice che «a un Papa così ingombrante per la chiesa lo Spirito Santo lascia spazio ai peggior giochi umani del potere e della rapina», ma poi entrambi s’inchinano al «gran Pontefice che celebrò per la prima volta l’Anno Santo».Gasparri infine lo stima per aver espresso «in un documento pontificio [Unam sanctam] la dottrina della Chiesa come corpo mistico di Cristo,di cui Cristo stesso è il capo e di cui il Vicario in terra è il Papa».Allo scoccare del 1300, Bonifacio VIII chiamò anno santo la prima caotica fiera incanalante gli acefali penitenti che accorrevano a colmargli i forzieri, e promise il paradiso a pagamento con una bolla d’indulgenza che attirava centinaia di migliaia di babbei in una Roma ridotta a meno di 40.000 abitanti: «Spesso vidi uomini e donne schiacciati sotto i piedi degli altri, e io stesso corsi più volte il medesimo pericolo. Il papa ricevette dai pellegrini un’innumerevole quantità di denaro, e di giorno e di notte due chierici stavano all’altare di Paolo tenendo in mano rastrelli con cui rastrellavano pecunia infinita» (Guglielmo Ventura).Persino l’abate Muratori non può sottacere la scena dei preti trafelati che manovravano «pale per raccogliere l’infinito numero di monete».Mostruosamente arricchitosi, Bonifacio VIII ammansì i cardinali invidiosi concedendo loro il privilegio della porpora e difendendone la sicurezza con leggi severissime.Ebbro di danaro e di potenza, Bonifacio s’abbandona ad ogni crudeltà ed offende villanamente nobili e plebei. «La pia Costanza [di Sicilia] che auspicava fervidamente la pace con la chiesa, [...] con strazio grandissimo assistette alla guerra fratricida che, calpestando la religione cristiana, il papa chiedeva e fomentava con cieca passione tra i di lei due figli» (Gregorovius). Infine la guanciata d’Agnani al borioso pontefice assiso in trono avvia una parentesi di declino papale. Con la Clericis laicos il novello Anticristo (così lo definiva Jacopone) ribadisce l’assoluto divieto al clero di pagar tasse (altro che Date a Cesare!), mentre con l’Unam sanctam aveva dogmatizzato la plenitudo potestatis papae già auspicata dall’Aquinate affinché «ogni uomo, per potersi salvare, debba sottomettersi al vescovo di Roma» (Gelmi). Per questo Virgilio chiederà a Bonifacio VIII .: «Se’ tu sì tosto di quell’aver sazio / per lo qual non temesti torre a ‘nganno / la bella donna [la chiesa] e poi di farne strazio?» (Inferno., XIX, 55-57).Incarcerato dagli insorti, Bonifacio VIII maledice il popolo e proferendo orribili bestemmie si uccide fracassandosi il cranio contro le pareti. Dio lo accoglie trionfalmente in paradiso e dimostra particolari riguardi per «il suo corpo, [che] dopo 300 anni fu ritrovato integro,senza segni di corruzione, all’apertura della tomba» (Henrion).I preti amano pazzamente il Maiale nero (così chiamato in una sua veridica biografia),grati delle sue sostanziose depredazioni e del suo ostentato disprezzo dei laici. Delirante di onnipotenza, Bonifacio VIII «recitò in pieno la sua parte tanto da mostrarsi più volte ai romei nello splendore delle insegne imperiali esclamando: Io sono Cesare, io sono l’Imperatore!» (Rendina).Dopo averlo chiamato principe dei novi farisei, Dante, da lui condannato al rogo, cerca rifugio presso alcuni illuminati feudatari. Alla morte di Bonifacio VIII uscì dall’ergastolo Jacopone da Todi, uno dei rarissimi francescani spirituali che non tradivano l’ideale pauperista e rifiutavano,all’opposto dei conventuali tuttora trionfanti, il ruolo di aguzzini dell’Inquisizione.
    75. Benedetto XI (1303-1304) Mantenne un saldo legame col sua città Treviso,di Cui progettò ampi lavori di ristrutturazione e di abbellimento,Rimasti inattuati per il suo omicidio.Assolse i cardinali della famiglia Colonna e i loro parenti dalla scomunica di Bonifacio VIII:Non prevedendo la restituzione dei beni a suo tempo confiscati,i Colonna si volsero contro e la fazione fedele al precedente pontefice.I violenti tumulti che seguirono convinsero il Papa a trasferirsi a Perugia.Il successore e i papi che lo seguirono regnarono sotto l'influenza del re di Francia e trasferirono la sede papale da Roma ad Avignone.Nicolò Bocassino di Treviso Benedetto XI «accanitamente perseguitato da un branco di [preti] congiurati», fu assassinato «col veleno iniettato in un dono di fichi, di cui era ghiotto».«Stando egli a una mensa a mangiare gli venne un giovine vestito e velato in abito di femmina, come servigiale delle monache di Petronilla di Perugia, con un bacino d’argento, iv’entro molti belli fichi fiori, e presentogli al papa da parte della badessa di quello monastero sua devota.Il papa li ricevette a gran festa, e perché gli mangiava volentieri, e senza farne saggio perché era presentato da femmina, ne mangiò assai,onde incontenente cadde malato, e in pochi dì morìo» (Villani). La curia ammise apertis verbis che fu il cardinale Orsini, «d’accordo col cardinale francese Le Moine, a far mescere il veleno al povero Benedetto» (Gregorovius), poi beatificato «perché si oppose con aspra intransigenza ai francescani spirituali» (Gasparri)
    76. Clemente V (1305-1314) E' noto per la sua crudele soppressione dei Templari,(il cui sistema bancario è uguale a quello della Ue,Usa e UK).fece bruciare vivo il gran maestro e tutti i suoi fedeli,Tutte le ricchezze dei Templari (diventarono i gesuiti) finirono nelle casse del Vaticano.Divise il bottino col Re di Francia e stabili la sede del papato ad Avignone.Tra il 1305 e il 1377 il papato rimase ad Avignone.L'avidità dei papi di Avignone non conosceva limiti.Sono state imposte tasse onerose,Ogni ufficio della chiesa è stata venduta per denaro,molti nuovi uffici sono stati creati per essere venduti,per riempire le casse dei papi e sostenere la Corte lussuosa e immorale.Petrarca ha accusato la casa pontificia di stupro,adulterio e ogni sorta di fornicazione.In molte parrocchie,gli uomini hanno insistito sui sacerdoti per mantenere le concubine come protezione per le loro famiglie.(oggi non è diverso,sono solo cambiati i nomi).Il 7 luglio 1394 Benedetto XI fù avvelenato con successo a morte dagli agenti di Guglielmo di Nogaret,il primo ministro del re Filippo IV di Francia (1285-1313)per impostare una guerra civile tra i soldati dei cardinali francesi e italiani durata quasi 1 anno.Ha chiesto al Re di Francia la candidatura al soglio pontificio con un accordo che prevedeva la scomparsa dei templari e il sequestro dei loro beni per l'acquisto del papato.Portando il papato ad Avignone.Nel 1307 fece false affermazioni e false accuse ai fini di furto nella bolla papale Pastoralis Praeminentiae per l'arresto dei templari e la confisca dei loro beni.Indecenza morale e depravazione allo scopo di avidità e sadismo nel 1308 ha fatto emettere una bolla Misericordiam Fasciens che ha progettato le condizioni inumane e profane con cui la chiesa cattolica ha autorizzato la tortura e il genocidio dei Cavalieri Templari..Inoltre i servizi offerti dai Templari tra cui ospedali,medicinali e aiuto genuino ai poveri sono stati chiusi o distrutti.Nel 1311-1312 il concilio ecumenico di Vienne ha falsamente autorizzato la brutale repressione dei cavalieri templari compreso l'uso della tortura e riti satanici barbari per ucciderli,con il furto dei loro beni e la distruzione delle conoscenze accumulate.Indecenza morale e depravazione allo scopo di avidità e sadismo.Nel 1312 i proventi del genocidio ha emanato la la Bolla Providam che autorizzava il trasferimento dei beni rubati ai Cavalieri Templari : che rappresentavano le linee di sangue reale e antico degli ex ebrei sacerdoti sadducei.Cavalieri Ospedalieri,Cavalieri di Malta.Ha autorizzato il sacrificio umano rituale di 54 Cavalieri Templari.Uccise Jacques De Molay,gran maestro dei Templari,arso vivo a Parigi.Bertrando Gotho, ex arcivescovo di Bordeaux Clemente V apre l’era della cattività avignonese con una politica favorevole alla Francia. Rara aves d’eterosessualità, circola in pubblico abbracciato alla propria amante, la contessa Perigard,ma non differisce,quanto a sete di dominio,dagli altri papi.Manda come legato ad opprimere Bologna il cardinale Orsini, che però è discacciato dal popolo. Va meglio al suo più energico successore, il cardinale Pellagrua,che nella crociata contro Ferrara massacra 1.000 cittadini. Dante mette in bocca al dannato Nicolò III che «...verrà di più laid’opra / di ver’ ponente un pastor senza legge [Clemente V], / tal che convien che lui e me ricuopra».Tanto Nicolò si sentiva da lui superato nel rapinare! La sua incoronazione fu funestata dal crollo di una muraglia da cui uscì malconcio.Nel 1311 nel concilio di Vienne venne riabilitato ed esaltato l’atroce Bonifacio VIII, Henrion lo equipara a «tanti altri pontefici d’eroica virtù», aggiungendo: «e che altro saranno i papi sovrani se non esseri superiori alle debolezze ordinarie dell’umanità?».Dante all’opposto invoca contro di lui l’intervento di Enrico VII: «Vieni a veder la tua Roma che piagne / vedova sola, e di notte chiama: / Cesare mio, perché non m’accompagne?» (Purg). Ma l’improvvisa morte dell’Imperatore, «avvelenato con l’ostia santa» (Gregorovius), spegne il sogno di libertà dell’Alighieri e sgomenta Cangrande della Scala, suo munifico protettore. Intanto C. nomina cardinali cinque suoi parenti, respinge la richiesta del re di Francia di cancellare Bonifacio VIII dal novero dei pontefici e, modestamente, si proclama… Padrone dell’Impero.All’opposto di Francesco d’Assisi, che dopo 6 mesi di domicilio coatto (privilegio concessogli a scanso del rogo in pretesco ossequio al danaroso papà Bernardone) si fa complice passivo del grande macellaio di carne umana Innocenzo III, Dolcino Tornelli per difendere il vangelo respinge armata manu, con 3.000 compagni d’ogni età e sesso,le barbariche orde papiste guidate dal vescovo di Vercelli, e per 2 anni infligge loro una serie di dure batoste.Clemente V chiede aiuto al re di Francia, che gli manda un esercito dalla Savoia. Dopo un lungo assedio sulla vetta innevata del Ribello,Dolcino si arrende per salvare almeno le donne e i bambini superstiti,stremati dal freddo e dalla fame.Ma il vescovo li fa massacrare tutti e tiene in serbo per Dolcino e la sua intrepida compagna Margherita un supplizio speciale: strappatigli davanti alla folla i nasi ed altri lembi di carne con tenaglie roventi, li fa bruciare vivi inchiodati a 2 croci l’una di fronte all’altra. Sacrifica per ultima la donna, dopo averla fatta assistere all’agonia di Dolcino,amputato anche del pene; del qual cimelio non si sa che utilizzo abbia fatto il santo precursore del nostrano mostro di Firenze, molto probabilmente anch’egli prete, o frate, o fanatico bigottone.Correva l’anno 1307, e Dante, nell’inferno, si sente così apostrofare dall’ammirato Maometto: «Or dì a frà Dolcin dunque che s’armi / tu che forse vedrai il sole in breve, / s’ello non vuol qui tosto seguitarmi / sì di vivanda, che stretta di neve / non rechi la vittoria al Noarese, / ch’altrimenti acquistar non saria leve». La vittoria arride infatti ai papisti, e il 15 aprile «Clemente V, Servo dei servi di Dio,saluta e impartisce l’apostolica benedizione all’illustre carissimo figlio Filippo re di Francia, [e lo informa] che in questo giorno presente dopo il vespero ci è giunta la notizia, ricca di grandissima esultanza, che quel demone pestifero, figlio di Belial, eresiarca quanto mai orrendo,Dolcino,per prodigioso miracolo di Dio,dopo grandi stragi,fatiche,pericoli e spese pesantissime,finalmente è stato assicurato alle nostre carceri per opera del venerabile fratello nostro Raniero vescovo di Vercelli nello scorso giorno della Cena del Signore, e un’immensa schiera, che stava con lui e che da lui era stata appestata, è stata in quel giorno uccisa. [...] Ti preghiamo pertanto e t’esortiamo a ringraziare con umile e devota mente Nostro Signor Gesù Cristo, meditando su come la clemenza del Padre Celeste con occhio di pietosa compassione vegli di continuo sul genere umano dei cristiani [...] dal momento che gli ostacoli alla fede cattolica per mirifica volontà divina sono estirpati dalle radici». Oggi la cima del Rubello è turpemente profanata a scherno di tanti martiri da un sacrilego santuario dedicato a Bernardo da Mentone,feroce persecutore di eretici, e la sua roccia, che fu un giorno intrisa di sangue purissimo,è ora contaminata dalla mostruosa presenza di preti sghignazzanti.Morì il 20 aprile 1314 a Roqumaure (Gard) Francia.
    77. Giovanni XXII (1316-1334) Figlio di Clemente V,come i suoi predecessori perseguitò gli eretici e li fece bruciare vivi.Lanciò un anatema contro il re di Francia e l'imperatore di Germania,predicò una nuova crociata.E' stato il primo a perseguitare le "streghe" 9.000.000 sono state uccise durante l'inquisizione (1187-1854) (The shadow of Rome by John B.Wilder,Zondervan Publishing co,1960 page 87).Era l'uomo più ricco della terra.Ha ritenuto che tutta la "roba" case e terreni di tutte le "streghe" e degli "eretici" devono essere sequestrate dalla chiesa cattolica.Il denaro delle indulgenze crebbe a dismisura.Ha lasciato enormi tesori.Villani,il cui fratello era nella commissione pontificia accumulò 25 milioni di fiorini (al 2016 € 250 miliardi),Giesler :"Divise i proventi dei vari paesi ai suoi parenti e tra i membri della sua curia".«L’oro convinse i cardinali più irresoluti» (Gregorovius) ad eleggere Jaques Duèse, Giovanni XXII.Grosso affare comprare il sacro seggio: la spesa rientra sempre più volte moltiplicata nelle tasche di chi riesce a calzare il triregno.«La vita che i papi conducevano in Avignone suscitava scandalo a motivo del lusso che regnava nel palazzo e delle numerose feste con le quali cercavano di eclissare tutti gli altri potentati d’Europa. Le sale del castello e di altre residenze pontificie erano adorne di ricche tappezzerie e di mobili suntuosi.I pasti venivano serviti in piatti d’oro e d’argento.Si potrà avere un’idea del valore del vasellame sapendo che pesava circa 200 chili.Anche la varietà e il numero delle portate nelle grandi occasioni erano impressionanti. Inoltre non si spendeva meno di tre milioni e mezzo l’anno per i vestiti di Giovanni XXII e dei suoi numerosi parenti» (Grimberg). Giovanni XXII scomunicò Matteo Visconti,Guglielmo d’Occam, Marsilio da Padova (che negava l’origine divina del potere) e incarcerò a vita un suo rivale. L’Infallibile era tanto «confuso e ignorante come teologo» (Fabbretti), che «non solo nemici politici ma anche teologi qualificati lo dichiararono eretico» (Gelmi).Ma la chiesa non lo sconfessa,anzi lo legittima perché vanta dei grossi meriti: «la storica bolla di condanna contro le streghe [Super illius specula1326, caratterizzata dalla] radicalità spietata con la quale elimina tutte le sospette e le fa bruciare sul rogo» (Fabbretti), l’«aver concesso 10 giorni d’indulgenza a chi la sera reciti in ginocchio la salutazione angelica e aver confermato che le anime purificate e separate dai corpi vanno in cielo con Gesù», e infine l’essere stato «attivo, vigilante, di fermezza a tutta prova ed esatto nelle preghiere pubbliche» (Henrion). Oltre le solite donne bruciò, «in difesa della fede, tanti scellerati eretici» come il poeta, astrologo, docente universitario Cecco d’Ascoli, e passò a cattolico fil di spada, per renderli più obbedienti, gli abitanti di Recanati, Osimo, Spoleto, Fano, Urbino ed Imola.Dal tariffario di Giovanni XXII (riedito nel 1564 e 1744,nel 1513 viene istituzionalizza da Leone X è valido ancora oggi vedasi Francesco I) si evince quanto valore in moneta sonante l’umile nonché perdonatore clero attribuisse a se stesso: mentre per l’assoluzione da un omicidio incassava 14 lire e da un parricidio 17, ben 179 (centosettantanove) ne pretendeva per un preticidio. Anche con questa boriosa sperequazione esso ha abituato lo strafottuto gregge a disistimarsi, e tuttora di ciò continua  a trarre gran vantaggio facendo impunemente man bassa dei beni nazionali.. Il Mida d’Avignone (Gregorovius) lascerà ai nipoti un’ingentissima somma, frutto delle sue sistematiche vendite sacrileghe e sottrazioni dalla riserva dei beneficî vacanti.Per colmo di sberleffo, «il papa dichiarava eretico chiunque asserisse che il Cristo era nato e vissuto povero» (D’Alessandro Borrella, teologo). Nel 1317 Giovanni XXIII sopprime ufficialmente i frati spirituali e manda al rogo quanti si ostinassero nel concetto di povertà cristiana.Qui Henrion tace, Gelmi fa il nesci e Fabbretti lo gnorri.E quest’ultimo apre bocca solo per ammirare in Giovanni XXII «l’abile e lucidissimo organizzatore finanziario e fiscale, [che] ridusse in miseria molte diocesi e chiese».Fratesca congruenza! Secondo la quale lo spolpamento sistematico dei fedeli non può affatto intaccare l’eccelsa virtù di chi «non manca di curare la pietà popolare istituendo la recita dell’Angelus Domini, e battendosi per il riconoscimento, anche dogmatico, dell’immacolata concezione di Maria» (ib.). Il che doveva importare assai alle moltitudini gettate sul lastrico dal papa! Edificante è poi la bolla promulgata ex cathedra nel 1326 per invitare a intensificare il massacro di streghe e di eretici: «Giovanni, vescovo [di Roma], Servo dei servi di Dio, all’altezza [modestamente!] di Colui, per quanto senza merito e favorendoci la Sua clemenza, che da principio formò il primo essere umano, merito della Sua passione perché di là [Noi] volgessimo il guardo agli uomini che comprendono e ricercano Dio nella religione cattolica, con dolore percepiamo e pensiamo con Nostro intimo turbamento, quanti siano cristiani solo di nome. [...] Stringono alleanza con la morte e stipulano patti con l’inferno, fanno sacrifici ai diavoli,li adorano, costruiscono immagini,anelli,specchi,ampolle ed altro per legarsi magicamente a loro, e per soddisfare malvagi desideri turpemente li servono.Quale dolore! Questo morbo pestilenziale ora si va spandendo per il mondo più ampiamente del solito e contagia più gravemente il gregge di Cristo.Pertanto, per dovere del Nostro ufficio pastorale, al fine di ricondurre le pecore sviate all’ovile di Cristo separando le malate dal gregge del Signore perché non infettino le altre, consultati i Nostri fratelli, con questa costituzione valida in perpetuo [...] fermamente stabiliamo che contro quei tali si proceda dai competenti giudici ad infliggere quelle pene, oltre la confisca dei beni, che per legge meritano gli eretici».Agitando i soliti spauracchi il clero concedeva a se stesso l’autorizzazione all’assassinio e alla rapina illimitati.Ma alla bolla studiata per obnubilare le già intorpidite menti, affiora in cauda il timore del possibile risveglio del libero pensiero: contro «misfatti così esecrabili [...] ordiniamo che nessuno ardisca tenere o studiare scritti di qualunque genere contenenti alcunché degli errori condannati.Anzi vogliamo, e in virtù della santa obbedienza prescriviamo, che chiunque ne possegga uno lo distrugga e lo bruci totalmente, completamente e in ogni sua parte; in caso contrario sentenziamo che sia scomunicato immediatamente, per poi procedere contro chi disprezzi la presente ad altre pene più gravi».
    78. Benedetto XII (1334-1342) Figlio di Giovanni XXII e nipote di Clemente V.Da giovane preferiva il sangue e la ferocia della caccia ai Catari nella regione dell'Ariège.Fù il responsabile dei massacri finali dei Catari a Montaillou.A 20 diventa cardinale.Il 20 Dicembre 1334 a 27 anni diventa papa.Accusato di cannibalismo,sesso e omicidio: ha fatto aprire le principali chiese agli atti regolari di orge sessuali,omicidio rituale di bambini e cannibalismo nella celebrazione di messa solenne del satanismo del cattolicesimo.Si divertiva durante banchetti e orge sessuali nei palazzi papali dal costante spettacolo di omicidio rituale e torture indicibili di uomini innocenti,donne e soprattutto bambini mentre cenava.Di genocidio dell'intera popolazione ebraica di Deggendorf in Germania.Di regolare e istituzionale sodomia e uccisioni di bambini,soprattutto giovani ragazzi.Ha fatto compiere tali atti nelle principali chiese sull'altare spesso anche uccidendoli dopo l'atto sessuale con loro.Nel 1337 genocidio nella persecuzione degli ebrei in Baviera,Austria e Polonia dove vengono rase al suolo 51 città ebraiche.Come amministratore delegato delle finanza fece diventare il futuro Clemente VI,dato che non aveva figli di età adatta per il soglio pontificio.ll beato Jeacques Fournier Benedetto XII,figlio di un mugnaio di Saverdun,«giurò morte agli eretici» (Gregorovius),ma «dimostrò molta umanità nell’esercizio del potere di cistercense inquisitore di Carcassonne» (Fabbretti).Seviziava, mutilava ed arrostiva…ma con papale delicatezza! «Irreprensibile e degno di venerazione, fa costruire con la potenza e la munificenza di un sovrano il palazzo d’Avignone» (Fabretti),compresa la tristemente famosa Torre della ghiacciaia, dove saranno stipate le ossa umane residuate dai roghi accesi dai sazî prelati nel parco,nel cortile o,al riparo dei rigori invernali, nell’amplissima cucina dal soffitto rastremato in vertiginosa canna fumaria. «Questa gigantesca torre,detta anche Truoillas, o della Pressa,forse in origine fu veramente la pressa feudale. Ma presto fu pressatoio di uomini,macchina per spremere carni umane.Rinchiuso al suo sommo, tra il fischio eterno dei venti, il tribuno di Roma Cola da Rienzo poté comodamente meditare sulla sua pazza fiducia nel papa.Nel suo fondo abissale quando si esumarono le vittime dei furori rivoluzionari, si trovò più sotto molto altro ossame gettatovi tra le attrezzature,finora conservate,dell’Inquisizione» (Michelet). Benedetto XII massacrava con cattolica umanità inquisitoriale,ebrei e lebbrosi «complottanti per annientare la cristianità»,e nei quotidiani festini rischiarati dal «fuoco dei roghi purificatori della marcia eresia»,brindava ai creduloni con tonanti Papaliter libamus! (Beviamo papalmente!).Gelmi non tace che «Petrarca lo condannò duramente, definendolo un avvinazzato timoniere della barca della Chiesa».Non era però soltanto avvinazzato, come vuol far credere il gesuita: avvinazzato sì, ma abbastanza lucido da accumulare montagne d’oro che poi lasciò a famigliari ed amici. E il Petrarca non accusò solamente B., bensì tutta la congrega ecclesiastica come avidissima associazione a delinquere.Nel 1338 a Rhens i grandi elettori tedeschi, disgustati, esclusero i papi dalla nomina dei loro re..
    79. Clemente VI (1342-1352) Il suo amore per la vita mondana fecero finire rapidamente i risparmi del suo predecessore(Benedetto XII),ricorse all'aumento delle tasse e alla svendita dei vescovadi per finanziare le sue occupazioni mondane,ha usato la sua posizione di potere per le avventure sessuali. e la celebrazione sfarzosa di molti vizi mondani.Definito "un Dionisio Ecclesiastico"dal Petrarca per il numero di amanti e la gravità della sua gonorrea.Quando Benedetto XII morì il 25 aprile 1342 ad appena 35 anni,era un tappabuchi fin quando il figlio di Benedetto XII avesse l'età giusta.Clemente VI emanò la Bolla Unigenitus il 27 gennaio 1343 per giustificare il potere del papa e l'uso delle indulgenze : questa bolla è stata utilizzata per difendersi da Martin Lutero quando appuntò le 95 tesi a Wittenburg il 31 Ottobre 1517.Ha regnato durante la peste nera.Questa pandemia ha spazzato attraverso l'Europa,in Asia e Medio Oriente tra il 1347 - 1350 ha ucciso tra il 66% della popolazione europea vi era una congiunzione di Saturno Giove e Marte nel 1341.Il papa si dedicava alla vita sontuosa con il tesoro rubato.Orge e grandi banchetti con i migliori prodotti alimentari.Non una sola moneta d'oro è stata data dal tesoro più ricco nella storia Umana (quello della 2 Crociata Mondiale 1939-1945 è ancora più ricco,ma dovete andare più avanti per sapere il valore)per aiutare una sola anima dei 75 milioni di esseri umani innocenti che sono morti di peste a causa di quest'uomo estremamente malvagio e diabolico.Nel 1343 ha pubblicato una bolla vista la brevità della vita umana aveva ridotto il Giubileo da 100 a 50 anni.Nel giugno 1346 ha pubblicato una bolla che aveva il controllo completo sulla vita futura.Inoltre avrebbe potuto ordinare agli angeli del cielo di liberare dal purgatorio le anime.Accusato di genocidio nel 1347-1350 fece uccidere 18.600 ebrei in 350 massacri separati da cattolici credenti : avevano contratto la peste bubbonica.Di omicidio nel 1347 in Bavaria i tedeschi ebrei vengono uccisi arsi vivi in un solo anno più di quanti i Romani avevano perseguitato e ucciso in 200 anni.Pierre Rogers di Limoges Clemente VI, «inflessibile nel dogma e nella morale», con la ricattatoria minaccia di scomunica carpisce alla regina di Napoli Giovanna d’Angiò (che assassinò in combutta con l’amante, il marito Andrea re d’Ungheria), per una cifra d’assoluto favore (80.000 fiorini),il ricchissimo feudo d’Avignone.«Con Clemente lo sfarzo principesco della corte raggiunse il culmine», dice l’eufemistico Gelmi, mentre per il Petrarca era pure un «nido di tradimenti in cui si cova / quanto mal per il mondo oggi si spande, / di vin serva, di letti e di vivande / in cui lussuria fa l’ultima prova. / Per le camere tue, fanciulli e vecchi / vanno trescando e Belzebù in mezzo / coi mantici, col fuoco e con gli specchi».Con l’aggiunta: «Pessimo sempre mi parve quel luogo per l’accolta che ivi si fece delle nequizie e delle lordure del mondo intero [vi gravitavano ben 40.000 persone], ...nulla essere in esso di vero,nulla di sacro,non timore di Dio,non santità dei giuramenti,non religione». Clemente VI crea 7 nipoti cardinali e scaglia l’anatema contro l’imperatore Ludovico per sottrargli molte terre e venderne a prezzo usurario i vicariati: «Noi preghiamo e supplichiamo Dio onnipotente di rovesciarlo con la forza della sua destra. Sia maledetto entrando, sia maledetto uscendo. Dio lo percuota di vertigine, di cecità, di furore di mente, il cielo lo fulmini. S’apra la terra e lo inghiotta vivo».Così parlava il dolce e pudibondo Cristo in terra, che «stabilì per buona creanza una paratia tra i letti dei cardinali in conclave,a cui non permise più di 2 servitori,chierici o laici a loro scelta» (Henrion).Nel 1350 Clemente VI rinnova la cuccagna giubilare inaugurata da Bonifacio VIII. Per prenotarsi un posto in paradiso altre fiumane di generosi pellegrini si riversarono su Roma.Dove, strabiliati,a sonoro pagamento potevano vedere da lontano «l’impronta originale del viso di Cristo», rozzamente spennellata su uno straccio lurido dai preti e spacciata per autentico sudario della Veronica.Anche allora molta gente morì soffocata e calpestata (Gregorovius). Incalcolabili furono poi le «limosine» abbrancate dal papa, mentre i romei, nutriti dalla «mala carne» di macellai speculatori, potevano dirsi fortunati quando s’ammucchiavano in 3 su lettucci per una sola persona, dove spesso i locandieri «ce ne facevano jacere fino a 6 o 7» (Villani).Morì il 6 dicembre 1352.
    80. Innocenzo VI (1352-1362) Figlio di Benedetto XII Gregorovius definisce Stefano Aubert di Beyssac Innocenzo VI papa «giusto, severo e d’indole monacale», che tenta invano di abolire la tassa di Caligola sulle prostitute riesumata dal clero.Ma per «pacificare le Romagne felicemente» (Gasparri) fa spargere dal cardinale Albornoz altri fiumi di sangue a Rimini, Faenza, Forlì e Cesena, strenuamente difesa quest’ultima da Cia degli Ubaldini.Per prendere Bologna scomunica il duca di Milano, a cui però finisce col riconoscerne la legittima signoria dopo essere stato da lui ricoperto d’oro ed altri svariati regali,che il papa passerà in parte alla propria amante, contessa di Turenne.Ergo,nell’ottica distorta del clero era un «papa di vita angelica, di sobrietà straordinaria e di ammirabile innocenza di costumi» (Henrion).E i panegiristi gli perdonano persino la sua «scandalosa» eterosessualità, per il troppo grande merito d’aver nominato inquisitore generale d’Aragona il sordido padre Eymeric,che ci tramanderà le sue sanguinose e funeree esperienze nel Directorium inquisitorum, la più meticolosa guida alle cattoliche atrocità mai pubblicata prima dell’altrettanto raccapricciante Malleus maleficarum.In essa, tra l’altro,il turpissimo incappucciato inveisce bassamente contro il filosofo Raimondo Lullo, reo d’aver consigliato, per convertire i dubbiosi, la ragione invece della violenza. 
    81. Urbano V (1362-1370) Pose freno alla pompa e al lusso dei cardinali,Nel 1363 proclamò una crociata contro Alessandria d'Egitto.ma dovette Pietro di Lusignano abbandonarla poco dopo.Riportò la santa sede in Italia e fece sopprimere i rivali alla sovranità temporale,Re di Francia.Aspettò che il cardinale EGidio Albornoz completasse il recupero dei possedimenti dello Stato della chiesa cattolica.Il papa trovò un ostacolo dai Visconti di Milano imperversavano nel Modenese,Nel Bresciano e nel Bolognese.Scomunicò Visconti Bernabò che non lo riconosceva come papa.Nel 1366 da 60 anni il papa era lontano da Roma,diede l'ordine di allestire l'appartamento nel palazzo pontificio.23 Galee dalla Regina Giovanna di Napoli,dai veneziani,dai genovesi e dai pisani raggiunsero Marsiglia per far da scorta al papa.Il 13 aprile 1367 il papa fece il suo trionfale ingresso a Roma.Subito tolse i 7 eletti dal popolo e mise 3 funzionari cattolici pontifici al governo della città,sorsero i primi malumori.Nel 1368 l'imperatore Carlo IV si fece incoronare,e tornò in Germania in tutta fretta.Nel 1369 l'imperatore d'oriente Giovanni V Paleologo venne a roma e abiurare lo scisma,ma il vero scopo era di implorare un aiuto per il suo impero ormai tutto in mano ai Turchi,bandendo una crociata.In Italia gli stati erano impegnati a difendersi dalle scorrerie delle compagnie di ventura,in Francia cominciò la guerra dei 100 anni con l'Inghilterra e la Germania a Carlo IV e ai suoi principi.Il papa meditava di tornare ad Avignone.Urbano V (il beato Guillaume Grimoard, di Grissac) tentò d’insediarsi a Roma, ma «fu costretto da disordini a riparare ancora una volta in terra di Francia». Era stata però nel frattempo dopo lungo assedio piegata Perugia e fatta oggetto di terribili stragi e saccheggî, ordinati da un «papa animato da grande zelo per la propagazione della fede e il miglioramento dei costumi».Smerciava ad altissimo prezzo i cosiddetti agnusdei, grumi di cera che i credenti, a scanso di finire all’inferno,si appendevano al collo racchiusi in sacchetti di lino.Ai 2 cardinali che avanzano sul ponte del Lambro brandendo minacciosamente la bolla di scomunica, il duca Bernabò Visconti ingiunge di «bere o mangiare».Per non finire annegati ingoiarono pergamene, sigilli, cordoni di seta e piombi.Ridotto in miseria, Petrarca, che per ottenere un sussidio dovette da vecchio, come Boccaccio, farsi canonico, riteneva Urbano avvelenato dai suoi «malvagi» consiglieri. Nel 1370 tornò ad Avignone dove morì.
    82. Gregorio IX (1371-1378) alla sua morte,vi era il bottino della crociata contro i Catari (2 milioni di persone uccise) da cui il "grande scisma" del 1378 durato 50 anni,dove papi italiani e francesi si sono scomunicati a vicenda.Tra il 1377 e il 1417 ci sono state 2 serie di papi,uno a Roma e uno a Avignone,ognuno aveva la pretesa di essere "Vicario di Cristo" lanciando anatemi e maledizioni a vicenda.Creato cardinale a 17 anni dallo zio Clemente VI,Pierre Roger,di Maumont Gregorio XI «uomo di alte qualità,impose il proprio ritorno a Roma,ostacolato dalle varie fazioni».Indisse una «crociata contro gli infedeli d’Oriente»,bandita da Caterina. In quella ben più feroce bandita contro gli Italiani, il cardinale legato (futuro Clemente VII) risponde ai messi dell’assediata Bologna: «Dite ai cittadini che non mi allontanerò finché non mi sia lavato le mani e i piedi nel loro sangue».A Faenza scampano pochi fuggitivi: migliaia di cittadini sono trucidati, compresi vecchi, donne e bambini. Prima di sgozzarle,i ferventi papisti stuprano anche le vergini consacrate.Davanti a Cesena, restia a sottomettersi, il santo porporato urla: «Sangue, sangue! Io voglio sangue!».Le donne incinte sono sventrate,i lattanti sfracellati contro i muri. Emulo l’abate Arnaldo,perché nessuno gli sfugga ordina di massacrare tutti,anche i cattolici più ligî e bigotti.Stragi ampiamente documentate dal Sismondi e sempre accuratamente taciute dai preti,che ora assolvono se stessi farfugliando vaghe scuse su appena accennati «passati errori», e persino «orrori» (accettando finalmente un termine pubblicato anni prima dallo scrivente), per poter chiudere senza spiegazioni, senza punizioni e soprattutto senza risarcimenti, un infinito cruentissimo contenzioso.A Gregorio ripugnava l’idea di trasferirsi nell’indocile Roma, ma Brigida lo sollecitò «avendole la Vergine annunciato che sarebbe morto se non avesse obbedito» (Gregorovius).Morì invece quasi subito lei, mentre il papa, ridendosela delle minacce celesti, visse allegramente e si decise a tornare a Roma molto più tardi,solo quando cominciò a temere che l’eccessivo protrarsi della sua assenza avrebbe indebolito il suo potere.Vi entrò accompagnato da 2.000 armigeri e da un’accozzaglia d’istrioni vestiti di bianco che gli danzavano attorno battendo bambinescamente le mani.Infine la Madonna che non era riuscita a punirlo quando lui la beffava e la sfidava davanti a tutti, lo fulminò, incazzatissima, proprio mentre le stava finalmente obbedendo.
    83. Clemente VII (1378-1394) Antipapa di Urbano VI è responsabile del genocidio a Cesena di 4.000 persone.
    84. Urbano VI (1379-1389) Nel suo papato si è verificato il grande scisma,c' erano in questo tempo 2 papi uno a Avignone e uno a Roma,fino al 1414.6 cardinali tramavano contro di lui,torturati e uccisi.(Jnd Kelly MJ Walsh Oxford Dictionary of popes 2010 pag. 230 Richard P.Mc Brien Urban VI Encyclopedia of Catholicism 1995 Harper Publischiters 1995).Mentre venivano torturati si lamentò che le loro urla non erano abbastanza forti per la sua soddisfazione.Per 50 anni vi furono guerre brutali fratricide.Lo scisma è stato concluso con Giovanni XXIII.2 papi,il superbo e dispotico Urbano VI (Bartolomeo Frignano, ex vescovo di Napoli) e Clemente VII (detto il Boia di Cesena) si scontrano a capo dei loro partigiani armati. Adesso l’onnisciente chiesa cattolica è tormentata dal dubbio, perché «in conformità a recenti studi non si è in grado, oggi come allora, di stabilire chi veramente fosse il pontefice legittimo» (Gelmi). Incerta e tentennante, come l’altrettanto santo asino di Buridano. Ma oggi sembra propendere per Urbano, anche se anch’egli «mostrò il suo vero volto: aspro e impetuoso, megalomane, molto offensivo verso i cardinali: col tempo affiorarono i segni indubbî di un’alienazione mentale» (ib.).Mentre Caterina s’infervorava servendo il crudele frenastenico,Vincenzo Ferrer incarnava il Vicedio nel boia delle Romane e considerava «la fede nella sua legittimità necessaria per la vita eterna» (Gelmi).Entrambi,nella loro qualità di santi, non potevano che essere direttamente ispirati da Dio, la cui infallibile mente allora doveva essere, se non proprio del tutto sconvolta, perlomeno in passeggero stato confusionale.Urbano fece sgozzare e gettare in mare 5 dei 6 porporati che avevano osato leggere un’invettiva di Bartolino da Piacenza contro la corte papale, definita covo di pazzia e di delitto.Il sesto,cittadino inglese,Urbano VI dovette liberarlo perché «Londra minacciava di far pagare cara la sua morte» (Monticelli). Oltre ad istituire la festa della Visitazione della Vergine,indisse l’anno santo 1390,anch’esso assai redditizio, seguìto nel 1400 da quello proclamato da Bonifacio IX: «...la festa del giubileo si era trasformata ormai in una manovra speculativa del papa che, attraverso emissarî che si spingevano fino ai più lontani paesi, vendeva indulgenze all’incanto per tanto denaro quanto costava mettersi in viaggio per Roma.[...] Anche sul letto di morte lo tormentava la bramosia del danaro» (Gregorovius).
    85. Bonifacio IX (1389-1404) Indisse 2 giubilei,nel 1390 e nel 1400 (aveva bisogno di soldi).Entrò in contrasto col re di Inghilterra perchè incamerava i benefici inglesi man mano che diventavano vacanti.Novità nelle entrate gli annates perpetuae (l'odierno signoraggio),trattenendo il 50% delle entrate del 1° anno di ogni beneficio garantito alla corte pontificia (La chiesa cattolica è da sempre una potenza militare pagana,per cui se uno voleva diventare re,conte,visconte doveva pagare il tributo alla chiesa cattolica sulle terre in suo possesso,il 10% delle tasse e ancora oggi è cosi).L'Inghilterra,la Germania e la Francia invitarono il papa ad abdicare.Il papa era interessato solo al denaro come gli altri principi europei in quanto il costo della guerra cresce e i sostenitori dovevano essere incoraggiati con doni.Il traffico in benefici,la vendita di dispense,non coprivano le perdite di fonti locali causate dall'assenza del papato a Roma.Le entrate diminuirono a causa dello scisma,delle spese per la pacificazione e la fortificazione di Roma,delle guerre costanti causa l'ambizione francese e dalla riconquista degli stati pontifici,la spesa per la Curia questo porto nel secolo successivo a far insorgere la Germania e gli altri stati europei.
    86. Innocenzo VII (1404-1406) Grandi problemi con lo scisma provocato dagli antipapi ad Avignone.Il principale protettore era il re di Napoli Ladislao.Il figlio di Innocenzo VII,Ludovico Migliorati,nel 1405 tese un agguato a 11 rappresentanti della fazione romana avversa al papa,che erano di ritorno da una conferenza col Papa.Li fece uccidere nella sua casa,facendone gettare i corpi in strada dalle finestre dell'Ospedale Santo Spirito.Ci fù una rivolta,Papa,corte e cardinali fuggirono a Viterbo.Il papa venne inseguito dai romani inferocita perdette 30 membri del suo partito.Nel 1406 i romani accettarono l'autorità papale.Dalla sua famiglia discenderà per parte di madre Benedetto XV (1914-1922),il fautore della 1 Guerra mondiale,15 milioni di morti,padre del politico Giulio Andreotti.
    87. Gregorio XII (1406-1415) Della famiglia veneziana dei Correr,zio del cardinale Antonio Correr e del cardinale Gabriele Condulmer futuro Eugenio IV.Lo scisma si risolse con l'imperatore Sigismondo. I rivali Gregorio XII (il veneziano Angelo Correr) e Benedetto XIII (lo spagnolo Pietro di Luna) proclamano solennemente da Roma e da Avignone la loro ferma intenzione di riunire la chiesa. Fissano Savona come luogo d’incontro e avviano i preparativi d’una partenza più volte annunciata e sempre rinviata, perché «la reciproca diffidenza impedì che si arrivasse a un accordo» (Gasparri).Frattanto, incombe la minaccia dei Turchi, ormai giunti ai confini dell’Ungheria. Ma la sacra gang, sempre accordatasi e accodatasi ai predoni stranieri,questa volta fallisce nella sua vecchia manovra. Non riuscendole far combutta con gli invasori, comincia a preoccuparsi seriamente dell’aggressivo fanatismo islamico.I preti temono di vedere i «cavalli del sultano nei giardini di S. Pietro», di subire la confisca degli immensi tesori rapinati ai creduli e di avere la gola,come comanda il profeta a punizione degli infedeli, passata a fil di spada. Poco lusinghiere prospettive che la spingono a un frenetico attivismo.E presto un poderoso esercito europeo, sotto un grande stendardo della Vergine incorniciata di gigli d’oro a pegno di vittoria, a Nicopoli assalirà baldanzosamente i Turchi riportando una memorabile sconfitta.Dalle scimitarre dei giannizzeri nessuno si salverà.Per fortuna del papato, i musulmani invece che sulla Roma diroccata e spremuta a sangue dal clero, puntavano sulla grandiosa e prospera Costantinopoli, cattolica capitale dell’Impero Romano d’Oriente,circondata da possenti mura ma ormai regnante su un esiguo territorio. Miravano alla favolosa metropoli che continuava a brillare come ultima favilla di civiltà tra le fitte tenebre della superstizione cattolica-islamica medioevale.
    88. Alessandro V (1408-1410) l’onesto e colto Pietro Filargo, arcivescovo di Milano, autore del fondamentale Commento alle sentenze, fu legittimamente eletto nel 1409.Ma la chiesa, che se la ride di chi crede all’intervento divino nel conclave, ora lo respinge bollandolo antipapa perché rifiutò d’ingolfarsi nei loschi affari curiali.Sospirava: «Ero ricco arcivescovo, povero cardinale, e sono papa mendicante».Morì nel 1410, avvelenato dal cardinale Cossa,che gli succedette e fu a lungo venerato come legittimo papa col nome di Giovanni XXIII (XXIV)
    89. Giovanni XXIII (1410-1415) Antipapa E' stato 1 dei 7 cardinali che,nel maggio 1408, hanno eletto Alessandro V.Il 3 maggio 1410 Alessandro V morì avvelenato dopo aver cenato con Giovanni XXIII,Per 15 anni,come dice Dietrich,il cardinale Cossa era stato il capo del sistema finanziario corrotto dei papi e  aveva portato le truppe pontificie e mercenari con tutta la ferocia e la scioltezza dei comandanti di quell'età. Dietrich aggiunge ,che come legato pontificio a Bologna,Cossa aveva preteso una commissione personale formata da giocatori d'azzardo e prostitute.Per terminare lo scisma e i papi multipli,l'Imperatore Sigismondo ha accettato di convocare e presiedere un Consiglio Generale della chiesa a Costanza nel 1414.(Samuel Edgar Le variazioni del papato,London ,1838,2a ed. p.533). I sacerdoti impiegavano 1.500 prostitute, che le hanno chiamata "sgualdrine vaganti".Una cortigiana ha guadagnato 800 fiorini in un solo giorno.Dopo aver ascoltato i testimoni il consiglio fece una lunga requisitoria contro Giovanni XXIII in 54 articoli.E' stato accusato di stupro,adulterio,incesto,sodomia e dell'omicidio è stato imprigionato e strangolato nel giro di 2 anni.Ha commesso ripetuti incesti su tutti i suoi figli maschi e femmine e è diventato padre di bambini illegittimi avuti dalle figlie.Accusato di depravazione associata a cannibalismo,sesso e omicidio.Ha fatto in cattedrali  e chiese orge sessuali,omicidi rituali di bambini e cannibalismo nella celebrazione della messa del satanismo del cattolicesimo.Accusato di regolare istituzionale sodomia e uccisione di bambini ha continuato la tradizione dei Papi e del clero di alto livello per oltre 1000 anni (Nono Cerchio si chiama oggi con i 2 papi attuali implicati) ,ha fatto compiere tali atti nelle chiese compreso l'omicidio rituale delle sue vittime dopo il sesso.E' stato deposto, benché deposto e scomunicato nel 1414 assieme ai suoi 2 rivali Gregorio VII e Benedetto XIII dal concilio di Costanza.Il teologo e rettore dell’Università di Praga Giovanni Hus,ispirandosi al suo maestro di Oxford, propugnatore del libero esame Wycliffe,condanna il traffico delle indulgenze imbastito per finanziare la sanguinosa crociata contro la Polonia.E protesta «quando Giovanni XXIII invia a Praga un legato che a rullo di tamburo offre indulgenze contro denaro contante, che serviva al papa per una guerra contro il re di Napoli.Non soltanto gli Hussiti, ma anche molta gente di buon senso criticarono acerbamente quel sistema di estorcere denaro ai poveri. Hus dichiarò pubblicamente che soltanto Cristo poteva rimettere i peccati e non un prete, chiunque fosse,[perché] i preti e i monaci della Boemia, con la loro vita di stupri camuffata di apparente pietà, erano diventati i servitori dell’Anticristo,[ossia del papa,] erede di Satana» (Grimberg). Il quale vieta «ad ogni buon credente di dar cibo e bevanda all’eretico Hus e di rivolgergli la parola» (ib.). Lo invita quindi al concilio di Costanza promettendogli l’immunità e facendogli rilasciare un salvacondotto dall’imperatore Sigismondo. Hus vi si reca fiducioso, ma il papa lo fa subito imprigionare incurante delle proteste dell’Imperatore, che vanifica col ricatto di aggiornare il concilio sine die. Dopo 6 mesi di carcere e di sevizie Hus è bruciato vivo (1415). «Il martirio sarebbe stato per lui una liberazione. Il coraggio che dimostrò sul rogo richiama alla mente la morte di Socrate.Le sue ceneri furono disperse nel Reno.Ma un intero popolo pianse il suo capo spirituale, il suo quinto evangelista» (ib.). «Beata simplicitas!» esclama legato al palo, vedendo una vecchierella avanzare verso di lui trascinando faticosamente una fascina.Dopo un anno sarà arso anche il suo allievo Gerolamo da Praga, che a sua volta presentatosi fiducioso al concilio senza tener conto della fine di Hus,aveva dichiarato ai vescovi col salvacondotto stretto in pugno: «Sono venuto qua spontaneamente. Mi si dimostri che sono in errore e farò umilmente ammenda onorevole».Si era scioccamente illuso dell’effettiva esistenza di sacerdoti realmente votati alla ricerca del vero.
    90. Martino V (1417-1431) Aveva indetto una crociata contro Girolamo di Praga e Jan Huss (Cristiano delle Origini)per estirparla creò una guerra civile in Boemia.Della famiglia Colonna é stato eletto dal Concilio di Costanza nel Novembre 1417 quando Giovanni XXIII era stato deposto.Era così infuriato quando ha saputo che il professore di Oxford John Wycliffe (1324-1384) circa 50 anni prima,aveva tradotto la bibbia in inglese che nel 1427 aveva riesumato il corpo aveva schiacciato e disperso le ossa nel fiume Swift.Le azioni riflettono i capricci di una mente squilibrata,difficilmente compatibile con la sanità mentale.La promozione e l'istituzione del commercio internazionale degli schiavi nel 1430 fece da pioniere nel quadro giuridico per la creazione di una delle singole imprese più redditizie della chiesa cattolica con la bolla (Ora perso) alcuni diritti per il commercio degli schiavi in cambio di tasse al re Giovanni II di Castiglia.Ottone Colonna Martino V col ritornello Papa Martino non vale un quattrino, perché sconfitto da Braccio da Montone, condottiero al soldo di Giovanna II di Napoli,e per aver mitigato le misure prese da Gregorio XII contro gli Ebrei,anche se poteva vantare moltissimi roghi di streghe per istigazione di Bernardino da Siena,e «la terribile crociata contro la Boemia hussita, pari per la violenza con cui fu condotta alle guerre contro gli Albigesi» (Gregorovius).Ma per i preti, mai sazî di sangue,era troppo poco crudele,troppo mite,quasi un dispensatore di pace: TEMPORUM SUORUM FELICITAS incisero sulla sua statua! E gli fanno merito del «rinnovamento edilizio di Roma»,vale dire, fuor di metafora, dell’accanito proseguimento della devastazione del nostro patrimonio artistico.Distrusse come un rullo compressore numerose opere classiche, ricalcando le orme dei papi che già «avevano utilizzato come materiale da costruzione monumenti ancora parzialmente intatti» (ib.);e dalla totale demolizione di un palazzo cesareo ricavò un nuovo pomposo edificio a misura dei suoi sacri lombi,tanto bisognosi di agî (ib.).Da tale distruttivo fervore non poteva che uscire, in un indescrivibile caos di «case a pezzi, templi cadenti e case fangose, una città lurida e abbandonata» (Platina).
    91. Felice V (1439-1449) Antipapa per lo scopo di razionalizzare il commercio internazionale degli schiavi:nel 1442 fece la Bolla Illius Qui.Appoggiò la schiavitù del Portogallo per rendere schiavi i non cattolici nelle Isole Canarie in cambio di tasse pagate al Vaticano per consegnare lo schiavo vivo.I commercianti di schiavi non devono pagare le tasse alla chiesa cattolica per "cargo danneggiato",se gli schiavi sono morti durante il loro viaggio di destinazione.Accusato di omicidio (1440)di Gilles de Rais per prendergli le sue ricchezze.Nel 1441 a Avignone interdetta ai sacerdoti e al clero l'uso di alcuni bagni,noti come bordelli.La licenza di praticare la prostituzione fù presto tolta,la residenza dei papi aveva creato bordelli spuntati alle porte delle chiese.Un editto è stato approvato per portare la prostituzione fuori città.
    92. Eugenio IV (1431-1447) Nato da una relazione incestuosa tra il suo vero padre Angelo Correr e la sorella.Come cardinale generò molti bambini tra cui almeno un figlio (Pietro Balbo) con una relazione incestuoso con la propria sorella che divenne Paolo II.Con l'aiuto del sanguinario Giovanni Vitelleschi,il vescovo militante di Recanati,la città di Roma è stata restituita all'obbedienza nel ottobre 1434,dopo che migliaia furono massacrati,torturati e bruciati a Palestrina 36 km a est di Roma.Il primo atto torturò il tesoriere di Martino V.Rubò il tesoro del papa e mise al patibolo 200 romani amici del papa defunto precedente.Condannò al rogo Giovanna D'Arco (dotata di Parola Interiore,altra Cristiana delle Origini) a essere bruciata viva come una strega,ma Benedetto XV (1919) lo ha dichiarato santo.Nel 1435 creò una impresa illegale : il commercio degli schiavi internazionale ,lo ha reso "legale" a cominciare dall'Africa con le bolle Sicut Dudum(1435) Illius Qui (1442),Con la creazione di un quadro "legale" ha stabilito un sistema di licenze formali dando il potere su entrambi i territori e numeri degli schiavi presi in base a una pianificazione di tasse pagate alla chiesa cattolica romana.Accusato di depravazione morale allo scopo di trarre profitto e di avere preso il controllo del commercio internazionale degli schiavi.La Sicut Dudum si riferisce in realtà a non schiavizzare convertiti in modo che la chiesa cattolica avesse abbastanza servi cattolici locali (schiavi della chiesa) per coltivare le terre della chiesa e curare gli edifici.La bolla non ha nulla a che fare con l'antischiavitù,ma richiama i negrieri spagnoli a non competere più con la chiesa cattolica.Il consiglio di Basilea lo depose e fece un antipapa Felice V.Guerra civile e crudeltà seguirono.Il veneziano Gabriele Condulmer Eugenio IV «si occupò principalmente delle cose spirituali nonché dell’incremento della cultura»,come impiccare l’arcivescovo di Benevento,in mora nel versargli 100.000 fiorini d’oro,e autorizzare per iscritto,nel 1431,il rogo di Giovanna d’Arco.Al re d’Inghilterra che occupava gran parte della Francia la chiesa,eterna prostituta del più forte,sacrificò la pulzella che guidava la nazione alla riscossa.Ma quando,contro ogni previsione, ’Inghilterra finì sconfitta, per ingraziarsi i nuovi vincitori la chiesa con una svelta capriola diventò francofila,nel 1456 riabilitò Giovanna dalla maledizione e dalla scomunica,e nel 1920 la santificò.Così l’eroina, dopo ben 25 anni passati a soffrire orribilmente e a bestemmiare coi dannati dell’inferno,prendeva congedo,scusandosi gentilmente con Satana del disturbo,e schizzava in cielo a cantar salmi.Quando Eugenio V salì al trono, in Laterano i fasullissimi teschi dei Pietro e Paolo erano custoditi in busti d’argento tempestati di gemme, il cui bagliore «spaventava [i devoti, ma] non già il clero lateranense, che nel 1434 ne rubò le pietre preziose» (Gregorovius).Più tardi i preti fecero sparire anche il resto: «gli attuali [del tutto spogli] busti in argento non sono che le copie degli antichi eseguite nel 1804» (ib.).Ma ci consola del furto la bolla emessa ex cathedra (quindi non più modificabile) nel 1442 per stabilire che «non solo i pagani, ma anche tutti i giudei, eretici e scismatici nati fuor della Chiesa cattolica, finiranno nel fuoco eterno, preparato per il demonio e i suoi angeli» (Gelmi).Dicono tuttavia che E. era tanto buono, e accompagnava il quotidiano massacro di streghe e d’eretici con l’esaltazione del nome di Gesù «ponendo dovunque su case, palazzi e chiese,il trigamma JHS» (Fabbretti). «Grande Pontefice per elevato spirito, fermo coraggio, nobiltà di maniere e di gusti, liberalità, beneficenza, dono della parola, talento degli affari, amore delle lettere pur essendo ignorante. Non osava alzare gli occhi, come una vergine timida» (Henrion).Sollevatisi i Romani al grido di Popolo, popolo e libertà!,fuggì verso la nave del pirata Vitellio d’Ischia ormeggiata ad Ostia,disteso sotto uno scudo su una barca bersagliata da pietre lungo tutto il corso del Tevere (Gregorovius).Non appena giunto a Firenze, mandò «il card. Vitelleschi, uomo crudele e spietato che non indietreggiava davanti ai più orrendi delitti» (ib.),a distruggere Borghetto,Castel Gandolfo, Albano, Rocca Priora e Castel Savello,per ritornare a Roma nel 1443 solo dopo altre stragi in Campania, Tuscia e Sabina. E il cattolico Poggio, autore di Contra hipocrisim: «Raramente il governo di un papa tanto devastò le province della chiesa romana causandovi tanta miseria. [...] Più di 50 borgate demolite o messe a sacco hanno sofferto ogni violenza. Molti cittadini sono stati venduti schiavi, altri sono morti di fame in carcere».Atrocità confermate anche dal Biondo, intimo amico del papa.Nel 1440 l’umanista Lorenzo Valla, bibliotecario vaticano,cessa di tener bordone alla funesta gang e fornisce la prova, col suo De falso credita et ementita Constantini donatione, della falsità del documento da secoli sbandierato dalla chiesa per legittimare,col titolo Constitutum Constantini,l’atto di nascita del banditesco Stato pontificio.Intaccando gravemente l’imprevista rivelazione il prestigio del clero e mettendo a grave rischio i frutti delle sue rapine, E. ordina l’arresto del traditore,che per un soffio si sottrae alla cattura riparando a Napoli.Quando l’Inquisizione lo rintraccia,Eugenio IV canta vittoria, ma resta scornato per la protezione accordata da re Alfonso al grande uomo di lettere.Che così scampa al rogo, nonostante «avesse attaccato con audacia inaudita la potestà temporale che il papa esercitava su Roma e sostenuto la secolarizzazione dello Stato della Chiesa» (Gregorovius). E il pontefice, ingoiato amaro, si sfoga nella distruzione di «camere, pavimenti antichi e magnifiche statue, resti del palazzo dei Laterani, di cui per primo ha la deplorevole idea di far murare le colonne e i pilastri» (ib.).Il purgatorio (inventato dai preti nel 593) è reso più rimunerativo da Eugenio IV,che lo fissa in dogma per indurre il gregge a farsi più docilmente tosare nell’illusione di abbreviare, dietro congruo esborso,le pene dei defunti.Deposto Eugenio IV come «eretico scismatico e reticente» dal concilio di Basilea del 1439, il conclave elegge il principe Amedeo VIII di Savoia Felice V, l’ultimo antipapa dell’Annuario pontificio. 2 anni innanzi Eugenio IV aveva gioito, dopo tante lotte contro la chiesa ortodossa, nel vedere l’imperatore Giovanni VIII presentarsi umilmente al concilio di Firenze, e convertirsi al papismo pregando di difendere Costantinopoli dai feroci invasori turchi.E ancor più gongola più tardi nel negargli l’aiuto promesso dopo aver saputo che gli ultimi Romani d’Oriente,disgustati del troppo smargiasso trionfalismo papale,rifiutano di sottomettersi al buffone di Roma  rinnegando l’autentico paganesimo : il cattolicesimo.A difendere l’Europa dai musulmani restano solo, dopo la sconfitta dei Serbi,l’Ungheria e la Polonia.Ma respingere l’invasione è di vitale interesse anche per la sacra gang,che nel 1444 invia il legato pontificio cardinale Cesarini ad unirsi agli eserciti di dette nazioni,per assicurar loro la protezione divina e convincerli a stracciare il trattato di pace coi Turchi.I quali, benché attaccati di sorpresa,riportano a Varna,sul mar Nero,un’altra clamorosa vittoria, e il sacro legato,primo tra tutti a darsela a gambe, è inseguito, acciuffato e ucciso.Per fortuna della trista congrega,i Turchi ancora una volta attratti dal miraggio della metropoli del Bosforo, concentrano tutte le loro forze nei Balcani e rinunciano a marciare su Roma.
    93. Niccolo V (1447-1455) Molto amico di Enea Silvio Piccolomini (Pio II).Fece l'annuncio del Giubileo a Roma nel 1450 in previsione di una grande manna finanziaria.L'acquisizione di manoscritti rari per promuovere la conoscenza e la scienza,il suo interesse era la conoscenza per le arti oscure (demoni).Accusato di crimini contro l'umanità a fini di lucro e satanismo tra il 1450 e il 1600 30.000 persone sono state arse  vive come streghe (escluso gli eretici).Tra il 1450 e il 1857 9.000.000 persone vengono arse vive come streghe.(The shadow of Rome by John B.Wilder,Zondervan Publishing co,1960 page 87) Dal 1450 in Germania 100.000 persone sono state arse vive da protestanti e cattolici dove si producono più prove che in qualsiasi altro stato dell'Europa.Nel 1452 l'inquisitore Nicholas Jacquier domenicano conferma la stregoneria come eresia.Ha fatto espandere l'impresa del commercio degli schiavi giuridicamente controllato dalla chiesa cattolica per incorporare e stabilire ulteriori fonti di schiavi attraverso l'Arabia e il Medio Oriente con la bolla Dum Diversus,nel 1455 ha fatto rafforzare il controllo del commercio degli schiavi africani con La Romanus Pontificus e ha stabilito un quadro giuridico per estendere la tratta degli schiavi in territori non ancora scoperti.Con questi accordi di licenza giuridica controllate dalla chiesa importati e trasportati per tasse alla chiesa."....a Re Alfonso di invadere,cercare,catturare tutti i saraceni e pagani di sorta e gli altri nemici di Cristo dovunque collocati e i regni,ducati,principati,domini,possedimenti, e tutti i beni mobili e immobili di sorta detenuti e posseduti da loro e di ridurre le loro persone a schiavitù perpetua e di applicare e adeguare a se stessi e ai suoi successori i regni,ducati,contee,principati,domini,possedimenti e beni e di convertirli alla sua e il loro uso e profitto.I cattolici uccisero 80.000 mussulmani turchi durante la battaglia di Belgrado.L’ex vescovo di Bologna Tommaso Perentuccelli di Sarzana Nicolò V canonizza in presenza di Rita da Cascia il sordido frate Bernardino da Siena,che istigava a massacrare le donne col ridicolo pretesto della stregoneria:«Fate che tutte siano messe in esterminio, che se ne perdi il seme!».E rimpingua il già ricchissimo bottegone fomentando nuovi conflitti.Sosteneva che «le guerre tra i principi d’Italia conservano la tranquillità del patrimonio di S. Pietro, mentre la loro unione e concordia ne minacciano l’esistenza e la pace» (Gregorovius).L’aver sempre fatto spargere il sangue per incrementare i suoi luridi affari è precipuo «merito storico della Chiesa»,grazie a cui oggi petulantemente reclama ed ottiene in continuazione dai nostri vilissimi governi spropositati privilegî.Quanto all’arte,Niccolò V contraddiceva se stesso: non ostacolava gli umanisti nel ricupero in Grecia e in Germania di testi antichi, ma lui pure si accaniva nella distruzione sistematica dei monumenti classici e lasciava ai barbarici frati «rovinare le collezioni di libri per dipingere la Veronica sulle pergamene» (ib.).Nicolò V asporta 12.000 carri di marmo dal Colosseo,rade al suolo il Circo Massimo e demolisce le grandiose mura Serviane presso l’Aventino.Col materiale ricavatone mette in piedi per sé un palazzone e molte chiese, chiesette e chiesone per abbagliare e sottomettere i gonzi con la loro imponenza.«È così - diceva - che si conserva e si accresce la fede dei popoli».Un odio irrefrenabile contro l’irraggiungibile arte pagana spingeva i papi a sempre più intensificare lo smantellamento di Roma: il Campidoglio, il Septizonium (assai più alto e maestoso del Colosseo con i suoi archi 7 volte sovrapposti su una base di 90 metri),le Terme,i Fori,i teatri,gli obelischi,le piramidi,il complesso architettonico del Palatino imperiale e le stupende ville,come l’Adriana,comprendente moltissime artistiche statue e immacolate colonne, finiscono giorno dopo giorno a pezzi, minutamente triturati,polverizzati e mutati in calce per l’edificazione di edificî sacri e di suntuose dimore pretesche.All’opposto, contro una calunniosa propaganda bimillenaria,dopo le loro rapidissime scorrerie gli affamati invasori germanici lasciavano sempre,pieni d’ammirazione per Roma, perfettamente intatti tutti quanti i suoi monumenti.Li rispettarono scrupolosamente persino i Vandali, in fama di essere stati i più rozzi e brutali degli incursori, ma come gli altri vinti e commossi fino alle lacrime dinanzi all’incomparabile maestà dell’Urbe.A farne continuo e barbarico scempio, secolo dopo secolo,giorno dopo giorno,fu invece unicamente il papato,che ora tanto si smascella vantandosi,con incredibile improntitudine,«storico difensore dell’arte».Eppure, dopo tanta furia distruttiva, nel XV secolo la nefasta gang era ancora lontanissima dall’aver terminato le sue spaventose demolizioni. Nella ormai quasi desertificata città s’ergevano ancora nella loro interezza i templi di Giove Statore,il teatro Balbo,l’Anphiteatrum Castrense e molti altri stupendi antichi edifici,poi tutti diroccati fino alla base dai picconi ecclesiastici.Poggio «cita anche i grandiosi resti del portico del tempio di Minerva, che i domenicani distrussero sotto i suoi occhi per farne calce.La stessa sorte toccò anche al tempio del Campidoglio» (Gregorovius). E benché orribilmente brutalizzati dal clero,sul Palatino «sorgevano ancora i poderosi resti del Septizonium di Settimio Severo, [mentre sull’Appia] la tomba di Cecilia Metella Poggio la vide in gran parte distrutta, perché anche di là si estraeva la calce» (ib.). // Reagendo alle innumerevoli pontificie brutture Cola di Rienzo risvegliò l’orgoglio dei Romani,e Stefano Porcari «definì vergognoso che i nipoti degli Scipioni fossero scesi al rango di servi del clero» (ib.).Le frequenti sommosse furono però sempre schiacciate nel sangue dagli eserciti stranieri chiamati dai papi.Sotto Nicolo V circola, clandestina, la prima pasquinata: «Da quando è Nicolò papa e assassino / abbonda a Roma il sangue e scarso è il vino».Abbondava anche la sporcizia. Tra i monumenti distrutti dal clero l’erba cresceva selvaggia e attirava al pascolo pecore e vacche spingendole fin sui gradini di Pietro,del Laterano e di Maria Maggiore. «La città, che appariva simile a un letamaio, continuava a essere percorsa da branchi di lupi i quali di notte invadevano un piccolo campus sanctus nei pressi di Pietro per rovistare famelicamente tra le tombe» (Spinosa).Circa i Romani d’Oriente, minacciati di massacro dalla montante potenza musulmana, Nicolò V prosegue imperterrito nel solco tracciato dal suo criminale predecessore: soccorrerli solo se rinnegano solennemente la fede cristiana votandosi al papismo e all’Inquisizione. Frattanto, nel 1452 i Turchi avanzano fino a cingere d’assedio Costantinopoli,e i Bizantini, ridotti allo stremo, non vedono altra via di scampo che cedere al vergognoso ricatto del papa.Il quale, saputo della loro sottomissione, fa sbarcare con gran pompa nel porto cittadino il suo legato, che va ad officiare in Sofia una messa cantata davanti all’Imperatore e ai dignitari.Ma col passar dei mesi «il pontefice, nonostante le sue promesse, non fece nulla per aiutare la città, e nemmeno in quella disperata situazione vi fu modo di ottenere da Venezia l’invio di qualche rinforzo: il Gran Consiglio dichiarò di non poter agire in alcun modo prima di averne ricevuto ordine dal papa» (Grimberg) Uguali motivazioni accampano le altre potenze, Francia compresa, la nazione allora militarmente più forte e perciò battezzata dal Vaticano figlia primogenita della Chiesa.Giungono solo 2 navi genovesi al comando di Giovanni Giustiniani,che sprezzando il placet pontificio si mette a capo dei difensori dell’agonizzante capitale della romanità,solo 9.000 uomini contro i 300.000 autorizzati da Maometto II a saccheggiarla,dopo la conquista,per 3 giorni interi.Dopo molti violenti assalti e bombardamenti i musulmani irrompono nella città assediata.Costantino II,ultimo Imperatore dei Romani,rifiuta di fuggire e, mentre il papa turpemente se la ride da lontano,cade da eroe con la spada in pugno.Dopo la strage e il saccheggio, il sultano recita la preghiera del mercoledì in S. Sofia, di cui, l’indomani, fa abbattere l’altare e ricoprire di calce i preziosi mosaici.Sulla cupola,alla croce spezzata è sostituita la mezzaluna: la più grande e bella chiesa della cattolicità diventa una moschea.E il papa non sta più nella pelle dalla gioia d’essersi sbarazzato così a buon mercato dei cristiani più rispettosi del messaggio evangelico.La cosiddetta porta santa,costruita e aperta in Laterano per il giubileo del 1450,attirò fiumane di deliranti fedeli,che versavano ai preti soldi a palate nella speranza d’intravederla almeno da lontano tra la marea delle teste ondeggianti.Per l’indescrivibile affollamento di Roma, l’inorgoglito padre  Henrion tiene molto a farci sapere che «innumerevoli furono i morti soffocati sia dentro che fuori le chiese».Oltre i contagiati e i soffocati in prossimità dei luoghi sacri,durante la disperata fuga dei pellegrini «200 persone muoiono schiacciate nella calca per varcare al loro ritorno il ponte Sant’Angelo» (Fabbretti).Già prima della moria sullo stesso ponte il traffico era così caotico che doveva essere regolato a suon di randellate dai birri messi a custodia dei 2 ingressi.Mentre anche la vecchia Rita da Cascia,venuta a Roma dopo molti giorni di cammino a piedi scalzi, andava a buscarsi la sua brava dose di legnate,con tutta la corte «Nicolò V fuggì a Fabriano, e vi si asserragliò vietando a chiunque [pena la scomunica] di avvicinarsi a meno di 7 miglia (11,2 KM) di distanza dal suo luogo di residenza» (Gregorovius). Quanto alla gloriosissima Costantinopoli, la sua spaventosa caduta non interessa per nulla ai papal-panegiristi, troppo occupati, come Henrion, ad inculcarci che «tutto depone a favore dell’inclinazione di Nicolò V per il bene del popolo, l’onore delle lettere, la gloria della Religione».In effetti,cosa interessa al Santo Padre dei cattolici d’Oriente? Gli importa solo acchiappare Lorenzo Valla, ma non più per ucciderlo come tanto bramava il suo predecessore, bensì per conseguire una ben più profittevole e decisiva vittoria propagandistica annientandolo moralmente.E con altrettanta astuzia,per non rischiare di farlo irrigidire nei suoi principî,si astiene dall’insudiciarlo con la calunnia,come quella di pederastia vomitata sull’illustre accademico Pomponio Leto da Paolo II e sul grande storiografo Giuseppe Ripamonti dal buon cardinal Federigo.Per piegarlo, tuttavia non rinuncia al ricatto, ma più occultamente, umiliandolo con l’imposizione di barattare la sua piena libertà e la cattedra universitaria partenopea con una libertà vigilata e una sedia nel segretariato pontificio.Se il Valla avesse davvero ambito - come poi sussurrò il clero - vivere sotto la sottana papale, perché mai ne sarebbe uscito, e con tanto rischio,quando già vi ci stava tanto comodamente? In effetti,si sentì costretto a pentirsi quando capì che nemmeno il re di Napoli poteva alla lunga impedire la vendetta dell’Inquisizione, con la confisca dei beni e la spietata persecuzione dei famigliari.Non bastava certamente il ramo d’ulivo intrecciato alla spada campeggiante nell’emblema della sanguinaria istituzione a quietare l’illustre umanista, che dovette perciò rassegnarsi al minore dei mali.Dopo aver ordinato di rastrellare e bruciare ogni copia della sua opera,il papa poteva esultare della resa del famoso umanista,una resa che ne diminuiva fortemente, soprattutto agli occhi degli sciocchi,dal clero eufemisticamente chiamati semplici,la statura morale e ne inficiava quindi la credibilità.Respingendo l’amaro calice, il pentito lasciava così che la sacra combriccola gli strappasse ogni alloro e facilmente soffocasse sul nascere ogni mormorio foriero di ribellione.Anche se Valla non possedette una tempra assolutamente inflessibile come Hus e Bruno,per aver smascherato la più nefasta turlupinatura della storia papale il suo nome va ascritto tra quelli dei massimi benefattori dell’umanità.Niccolò V morì nel marzo 1455.
    94. Callisto III (1455-1458) Borgia era una antica famiglia di Xativa,Valencia Spagna.Fù eletto papa come compromesso Fece 2 suoi nipoti cardinali tra cui Rodrigo Borgia (futuro Alessandro VI).Famoso per la fusione delle proprietà della chiesa come croci d'oro e la vendita di oggetti di valore per finanziare contro l'impero romano che bloccava Costantinopoli dal 1453.Fece convertire le principali chiese di Roma e d'Europa in camere operative di tortura : templi dove avvenivano il sacrificio rituale quotidiano di innocenti uomini,donne,bambini appesi in modo che il loro sangue colava sul pavimento della chiesa,morendo lentamente,gli essere umani venivano usati come candele umane,il cannibalismo e atti sessuali depravati con le vittime prima della macellazione e dopo la macellazione quotidiana.Ha ordinato di fondere le icone di valore delle chiese per finanziare la guerra contro i mussulmani.Ha venduto indulgenze,uffici della chiesa ai migliori offerenti per acquisizione di ricchezza personale e familiare.L’ex vescovo di Valencia Alfonso Borgia Calisto III  bandisce una crociata finita col saccheggio di un’isoletta, «non trascura di far fiorire il cattolicesimo in Scandinavia» e inaugura il grande nepotismo, impegnandosi anima e corpo ad accumulare a pro dei propri famigliari le piramidi di denari versate per le elemosine,mentre circola la pasquinata: «Ai poveri suoi apostoli la chiesa aveva lasciato Cristo.Preda dei ricchi suoi nipoti è resa oggi dal buon Calisto».Il quale non fa che soppesare tutto solo in termini monetarî. «Entrando nella biblioteca di Nicolò V esclama: Ma guardate un po’ a che pro ha vuotato il tesoro della Chiesa! E inizia a vendere i libri greci» (Gelmi).Ma il clero lo odia perché non li ha distrutti, come facevano tutti i santi nemici della cultura suoi predecessori, e perché, troppo assorbito nel ladrocinio,trascurò di continuare l’annientamento architettonico dell’antica Roma. Quando morì,il popolo affamato assaltò e saccheggiò i palazzi dei suoi nipoti.Morì in agosto 1458. 
    95. Pio II (1458-1464) Padre di molti figli illegittimi,ha parlato apertamente dei metodi per sedurre le donne e ha incoraggiato i giovani a sedurre le donne e ha anche offerto di istruirli con metodi di auto-indulgenza.Enea Silvio Piccolomini.Ha incontrato,sostenuto e influenzato Vlad III (Dracula) che ha tenuto in gran considerazione per iniziare una guerra contro Mehmed II numericamente di gran lunga superiore.E' rimasto ossessionato dalla magia nera,dalla pornografia e ogni sorta di vizi per la maggior parte della sua vita.Ha scritto testi pornografici e depravati per inventare il moderno mercato internazionale della pornografia hard core.Questi testi raccontano con nomi diversi piaceri sessuali perversi del papato e della chiesa,sono stati copiati e venduti come preziosa lettura pornografica ai nobili e ricchi d'Europa per somme elevatissime.Ha inventato il concetto di pubblicazione di materiale sessualmente deviante come la conosciamo oggi.Accusato di ripetuto incesto continuò la tradizione secolare dei papi non solo a generare figli illegittimi ma di commettere ripetuti stupri e incesti a tutti i suoi figli,maschi e femmine e è divenuto padre di diversi figli illegittimi dalle sue figlie.Accusato di sadismo e satanismo : gli individui sono torturati,pubblicamente sfilati poi bruciati vivi a Arras,in Francia,durante la caccia alle streghe organizzata dalla chiesa cattolica.Accusato di falsa dichiarazione nel 1460 i commentari lavoro autobiografico che sostengono la vita di Pio II contengono errori grossolani e deliberati per abbellimento immaginario.Ad Enea Piccolomini di Carpignano (ora Pienza) presso Siena Pio II  poeta, umanista, archeologo, storico, autore delle disinibite Chrisis e Storia di due amanti,grande amatore di donne e padre di molti figli,dobbiamo la magnifica rappresentazione delle sollazzevoli notti di prostitute e preti, uno dei quali esclama: «I poveri diavoli sono i soli a non suscitare invidia.Il livore s’attacca sempre a chi sta bene.Abbiamo ricchezze, beni, piaceri: siamo nati solo per mangiare e bere, e possiamo dormire e riposarci a sazietà.Viviamo per noi, gli altri vivano per gli altri!». Ricevette la tiara (e prese il nome Pio in omaggio al pagano pius Aeneas) grazie al voto decisivo del cardinale Rodrigo Borgia, futuro Alessandro VI, che lo stimava per l’eccezionale intelligenza e la sincerità delle sue espressioni,come «Chi non sente mai il fuoco dell’amore, o è una pietra o una bestia», e «Ho violato tutti e dieci i comandamenti e commesso tutti e sette i peccati capitali».Non amava le crociate.Spinto dai cardinali a indirne una,vi rinunciò non appena «ad Ancona, luogo di raccolta, non trovò che una marmaglia di squattrinati» (Gelmi). «Principe che governò con grande saggezza e moderazione, fu uno degli uomini più sapienti del suo tempo, come attestano i suoi scritti»,si compiace di osservare Henrion, quasi non sapesse che proprio per iscritto Enea sosteneva,da buon laico, che «nulla vi è che non possa essere acquistato per denaro dalla curia romana, se sono in vendita persino le cariche ecclesiastiche e i doni dello Spirito Santo» (Gregorovius).Non potendo distruggerne la consolidata fama, i preti scaltramente,quand’era ormai vecchio, se lo fecero amico.Come Nicolò V aveva neutralizzato Valla offrendogli l’impunità,così allettarono Enea col miraggio del supremo potere.Lui li aveva già fin troppo allarmati «nel 1443 [quando egli aveva] chiesto a Federico III di denunciare, davanti a un concilio, la falsità della donazione [di Costantino] che non era ricordata da nessun autore degno di fede del Liber pontificalis» (ib.). L’«empio» Enea non si fece tanto pregare per cambiar bandiera,come poi l’anticuriale Enrico IV di Navarra si convertirà al papismo in cambio della corona di Francia («Parigi vale bene una messa»). Alla fine la marcia costante di una lunga malattia venerea è morto in agosto 1464
    96. Paolo II (1464-1471) Non ha mantenuto nessuna delle promessa fatte in conclave,Perseguì con la massima perfidia e crudeltà il conte di Anquillara e Fraticelli."Riempì la casa di concubine".Cercava di creare una guerra civile in Italia.Ha scomunicato il re di Boemia per la protezione agli eretici Hussiti contro le sue persecuzioni. Symonds : "Il suo amore per il denaro era grande che quando i vescovadi erano vacanti,gli introiti li usava per uso proprio lasciando le casse vuote.Nel privato era del tutto dipendente dalla sessualità sfrenata : ha mantenuto una casa piena di concubine.Imprigionò i membri dell'Accademia Romana,molti finirono sulla cremagliera e uccisi.I cardinali lo odiavano avevano coniato per lui il soprannome Maria Pietissima o "Madonna della Pietà" in riferimento a Pio II apertamente impegnato in atti omosessuali e l'adozione di forme femminili nei vestiti.Nel 1466 ha ospitato un grandioso Carnevale a Roma ,che ha coinvolto tutte le possibili modalità di dissolutezza tra cui una corsa di cavalli lungo il viale principale di roma la via Lata.Accusato di depravazione morale e umiliazione con scopo di prostituzione e di schiavismo sessuale.Ha mantenuto un convento pieno di schiave del sesso.Ha fatto accorciare la lunghezza del Giubileo a 25 anni e il pagamento del perdono di tutti i peccati per estorcere grandi fondi ai fedeli.Creato cardinale dallo zio Eugenio IV, il veneziano Pietro Barbo Paolo II con l’Ineffabilis providentia moltiplica gli incassi portando a  25 anni le scadenze degli anni santi, benché istituiti per essere celebrati soltanto una volta per secolo.Il Plàtina,prefetto della biblioteca vaticana da lui incarcerato, lo bolla ottuso «nemico dell’arte e della scienza: i dotti studi suscitano a tal punto il suo odio e ribrezzo da indicarne i sostenitori come eretici».Gelmi giustifica la sua soppressione dell’Accademia Romana di Pomponio Leto come «focolaio d’idee pagane e repubblicane»,ma tace sulle sue obbrobriose demolizioni archeologiche e sugli allegri festini dove appariva ingioiellato e imbellettato come una prostituta.La cronaca lo dice «amante più che donna di ornamenti e pompe mondane, non mai sazio di piaceri, orge e stravizî».E Pasquino: «Di Paolo papa il capo è vuoto: è giusto quindi che sia di gemme e d’oro onusto». Paolo II dota i cardinali del cappello a larghe tese rosso-fiamma, simbolo del potere supremo.Poiché quando era un porporato, «aveva l’arte di conquistare l’animo altrui e l’abilità di piagnucolare al momento opportuno,Pio II lo chiamava Maria pientissima» (Gregorovius). In odio alla cultura scendeva nelle carceri a seviziare i membri dell’Accademia Romana: «...si recò spesso a Castel S. Angelo e fece da inquisitore… [E il Plàtina] con la tortura e le minacce di morte fu costretto a deplorevoli promesse» (ib.).Come «archivista, il Plàtina poteva disporre di tutto il materiale che gli occorreva per la sua Storia dei papi. Fu il primo ad affrontare il più difficile compito di uno storico; [ma] le sue osservazioni sono prive di mordente, restano in superficie perché non vuole turbare la fluidità della narrazione, ma di Paolo II si vendicò facendone l’odioso ritratto di un barbaro. È questo l’unico caso in cui abbia esagerato» (ib.).Ma il Plàtina, costretto da Sisto IV sotto minaccia di morte a glorificare i papi, dovette abbassarsi a farlo, ma non fino ad incensare anche quel pupazzo impiastricciato di cosmetici da cui era stato torturato.Pur cercando in varie occasioni d’ingraziarsi i gesuiti ostentandosi moderato, il Gregorovius non può comunque nascondere che per costruirsi una suntuosa dimora, poi chiamata Palazzo Venezia da quando divenne dimora degli ambasciatori veneti, Paolo II saccheggiò senza posa gli antichi monumenti e persino il già semidistrutto Colosseo, del quale non si limitò a «portar via le pietre cadute, ma fece demolire alcune parti ancora in piedi». Riferisce il Platina che Paolo II morì avvelenato: il giorno innanzi era in ottima salute, tanto che «due ben gran meloni si mangiò».Morì nel luglio 1471 mentre veniva sodomizzato da un amante ragazzo.Ha lasciato un immenso tesoro in denaro e gioielli ha lasciato agli eredi.
    97. Sisto IV (1471-1484) Ha autorizzato l'inquisizione spagnola con l'avvio del concilio nel 1479 sotto i re cattolici Ferdinando II e Isabella di Spagna. e tutte le sue varie forme di tortura per convincere delicatamente gli ebrei,mori e eretici che l'amore e la compassione cattolica erano di DIO.Obiettivi primari dell'Inquisizione Spagnola erano i mussulmani e gli ebrei,ma fù ampliata streghe e nemici politici.Metodi del Concilio inserirono la tortura,la confisca dei beni e l'esecuzione attraverso il rogo.Nominò Tomas de Torquemada,domenicano,come Primo Inquisitore.L'inquisizione costrinse la conversione degli ebrei e dei mussulmani.Ordinò l'espulsione di tutti gli ebrei dalla Spagna.Poi ha iniziato il genocidio dei mussulmani-moriscos che mantennero alcune pratiche islamiche.Nel 1478 i domenicani, sotto Sisto IV, contro ebrei e mori, introdussero in Spagna il tribunale supremo dell’inquisizione. Nel 1482 in Spagna l’inquisitore Torquemada mandò al rogo più di 10.000 eretici e le corti di giustizia divennero da tribunali itineranti a fissi.Fù abolita solo nel 19° secolo (ma tornò con la guerra civile spagnola dal 1931 al 1940 con l'insediamento di Franco il dittatore cattolico di Spagna).Ha decretato che il denaro avrebbe liberato le anime dal Purgatorio. Con la guida degli inquisitori cattolici romani.Le autorità torturano,bruciano e massacrano centinaia di migliaia di persone durante l'inquisizione Spagnola (Jean Antoine Llorentine,History of the Inquisition,as cited in RW Thompson,The Papacy and the Civil Power New York,1876;as cited in Dave Hunt,A woman rides the Beast Lives Popes Mc Brien Richard) E' stato implicato in un complotto per uccidere Lorenzo de' Medici,e altri che si opponevano alle sue politiche.In intrattenimento lussuoso e sontuoso ha rivaleggiato con i Cesari della roma antica pagana.Ha finanziato le sue guerre con la vendita di uffici della chiesa ai migliori offerenti,Era diventato padre con sua sorella maggiore, diverse relazioni bisessuali da cui ebbe altri 5 figli.Si ammalò di sifilide.Finanzio la Cappella Sistina.Istituì una tassa della chiesa sulle prostitute e ha accusato i sacerdoti di mantenere delle prostitute.Ha usato il tesoro del papato per arricchire se stesso e la sua famiglia,8 cardinali erano suoi figli (nipoti).Symonds ; "l tesoro del papa fù dato ai nipoti,soprattutto ai 2 figli.Creò delle false carestie in modo che il prezzo del grano salisse,il grano buono lo rivendette all'estero,quello cattivo importato e dato al popolo e realizzò immensi profitti dalle provincie malate e emaciate".E leggere Ranke per la congiura dei pazzi a Firenze e la persecuzione dei Colonna uccidendo il figlio Marino.Jortin :"Fece costruire a Roma un famoso bordello casa,le prostitute pagavano al papa una tassa settimanale 20.000 fiorini annui come rendita".La lettiga del neoletto Francesco della Rovere, frate minorita nato da una famiglia miserabile di Celle Ligure Sisto IV fu presa a sassate dai Romani, timorosi dal suo voracissimo seguito di 6 fratelli e 15 nipoti. Per arricchirli tutti quanti Sisto IV si diede subito a far man bassa dopo aver «creato cardinali 2 suoi nipoti.: il sinistro Giuliano della Rovere di anni 28 e Pietro Riario,di 25 anni,insano di mente.A questi seguì il sedicenne Raffaele» (Spinosa).Al «presuntuoso e intrigante Gerolamo Riario venne assegnata la contea di Imola, …e si mormorava che Pietro Riario fosse il prediletto di Sisto,[che] riservava intime attenzioni anche a un giovane affascinante camerlengo detto per la sua bellezza Antinoo novello.Il quale diventava vescovo di Parma e poi cardinale, in forza della sensualità del pontefice» (ib.). Per impadronirsi della Toscana, da donare al Riario,in combutta con la famiglia Pazzi ordisce una congiura contro i Medici,signori di Firenze.Benché,secondo Gelmi, «contrario ad ogni spargimento di sangue»,li fa pugnalare alla schiena in S. Maria del Fiore da 2 preti (Bagnone e Maffei) durante una solenne funzione religiosa,nel preciso momento dell’elevazione dell’ostia,segnale convenuto per l’azione tra l’officiante, legato pontificio, e i sicari (Machiavelli), mentre il laico Montesecco all’ultimo momento si ritira «per non compiere sacrilegio».Assassinato Giuliano,i 2 reverendi si scagliano sul fratello, ma Lorenzo fugge con una ferita alla spalla grazie a un amico interpostosi perdendo la vita.Ripresa in pugno la situazione Lorenzo fa impiccare alle finestre del palazzo della Signoria l’arcivescovo Salviati e alcuni suoi complici.«Sisto protestò che tale esecuzione e l’arresto del cardinale legato [il nipote Girolamo che officiava la messa] erano delitti contro la religione cattolica,con la quale conciliava la propria partecipazione alla sanguinosa congiura. [...] Scomunicò quindi i Fiorentini e confiscò tutti i beni che possedevano a Roma» (Gregorovius). Spinse quindi Napoli, Lucca, Siena ed Urbino ad attaccare con le armi Firenze. Intimorito, Lorenzo dovette piegarsi,rilasciare il cardinale e dichiararlo estraneo alla congiura.Ma la papale brama di conquista mirava ben oltre Firenze.Concede ai lanzi svizzeri l’esenzione dall’obbligo di mangiare di magro nei giorni comandati purché invadano e devastino per suo conto il Milanese,altra terra da lui molto appetita, ed inasprisce l’Inquisizione spagnola affidandone le redini al nefando domenicano Torquemada. Negli affari gioca alla grande: comprata la tiara dietro promessa di grosse spartizioni di titoli, arricchisce i nipoti con ogni mezzo, dalle vendite sacrileghe all’apertura e alla gestione di postriboli.Fa radere al suolo dal cardinal nepote (il futuro Giulio II) Todi e Città di Castello. L’Infessura testimonia della sua «crudeltà, libidine, mancanza di fede, vanità, ambizione e smania di lusso, [non senza aggiungere che] fece mercato degli affari della chiesa, speculò sul rincaro del pane, corruppe la giustizia e sacrificò con le sue guerre un numero infinito di uomini».Gasparri ignorando tutto questo gli fa merito dell’istituzione della Schola cantorum(Cappella Sistina), e  non accenna neppure al vezzo papale, durato fino a tutto il sec. XVIII, di far recidere i testicoli, per non contaminarsi alla vista di donne (salvo qualche sforzo per inseminarle allo scopo di aver della prole), ai giovanetti più dotati di virtù canore.Quando Sisto morì fu assalito e saccheggiato il palazzo del nipote Girolamo.Un figlio naturale del re di Napoli di soli sei anni che il padre, pur senza parificarlo ai legittimi, voleva dotare.Figlio minore del papa, da lui creato cardinale e morto giovanissimo consunto dai vizî.Dopo la veemente predicazione in Trento di Bernardino da Feltre, il quale profetizzava «un bambino cristiano presto sacrificato dagli Ebrei con sanguinosi rituali», fu rinvenuto il cadavere di Simonino, molto probabilmente rapito, stuprato e assassinato dallo stesso santo.Il vescovo di Trento inquisì senza successo gli Ebrei della città,di cui 2 morirono sotto tortura.Ergo, Simonino sarà canonizzato da Sisto V e inserito nel Martirologium romanum. La grottesca messinscena del suo culto non è ancora finita,nemmeno dopo il trasferimento, nel 1965, degli orpelli e degli ex voto dalla sua cappella al museo diocesano del duomo, dove tuttora sono oggetto di una venerazione volta a cementare e perpetuare,nell’ipocrita ed equivoco clima di woitjliana apertura tra le religioni, l’irriducibile antiebraismo cattolico.Che non demorde nemmeno dopo l’olocausto, inevitabile epilogo della massa torrentizia delle bimillenarie velenose calunnie sparse dai preti, di cui il primo marcio frutto fu, ancor prima della caduta dell’Impero romano, il saccheggio e la distruzione della sinagoga di Roma. Infinite atrocità hanno avuto la loro lontana origine nelle farneticazioni di vescovi come Ugo d’Avalon, che accanitamente accusava gli Ebrei di avvelenare i pozzi e di uccidere infanti. Sant’Ugo, esaltato da predicazioni e panegirici (Fortalicium fidei), si festeggia il 17 novembre.Anche sotto Sisto IV. i religiosi d’ogni ordine amarono appassionatamente il soldo e qualsiasi cosa, sacra o profana che fosse, monetizzabile. «Quando nel 1483 la salma del camerlengo Estoureville fu traslata nella chiesa di S. Agostino, i frati di Maria Maggiore si azzuffarono coi monaci agostiniani e si picchiarono furiosamente con le torce, volendo i primi appropriarsi del manto di broccato trapunto d’oro che avvolgeva il cadavere del cardinale.Molte spade furono sguainate in quell’occasione e solo a gran fatica il corpo del defunto principe della chiesa fu messo in salvo nella sacrestia, dove del resto fu immediatamente derubato e spogliato» (Gregorovius).Sempre per sempre più arricchire i nipoti, Sisto IV fece decapitare un giovane Colonna dopo avergli garantito la vita in cambio della cessione del borgo di Marino. La madre volle aprire la bara e, «guardato lungamente il corpo del figlio che la tortura aveva reso tutto una piaga» (ib.), sollevò per i capelli la testa mozza e disse: «Questa è la testa del mio figlio e la fede di papa Sisto, che ci promesse come lassassimo Marino ci lasserebbe el mio figliolo» (Allegretti).Sisto IV scomunica ed assalta Venezia coinvolgendo nel conflitto altri Stati italiani,ma quando stanchi della lunga guerra e delle forsennate istigazioni papali, concludono una pace separata, muore di rabbia proferendo una sequela di escandescenze. Soleva dire: «Il Papa non ha bisogno che di penna e inchiostro per avere la somma che vuole».Ottuso nemico dell’arte, distrusse la tomba dei Domizî con l’urna delle ceneri di Claudio Nerone, e utilizzò i marmi della Piramide e della Meta per costruire delle torri fuori porta Flaminia. Devotissimo alla Madonna, finanziò il santuario di Loreto e la cappella Sistina, dedicandola all’Immacolata concezione.Ora, deposto in un suntuoso sarcofago, è venerato dai fedeli.Ma non da Pasquino: «Sisto sei morto alfine: ingiusto, infido giace chi la pace odiò tanto, in sempiterna pace.Sisto sei morto alfine: e Roma ecco in letizia, che te regnante, fame soffrì, stragi e nequizia.Sisto sei morto alfine: tu di discordia eterno motor fin contro Dio, scendi nel cupo inferno».Moriva allora anche l’insigne poeta Luigi Pulci, autore del Morgante, accusato di eresia da un prete e sepolto in terra sconsacrata.
    98. Innocenzo VII (1484-1492) Padre di 16 figli illegittimi da diverse donne.Con i tedeschi fù uno zelota,che li accusava di magia,sterminò completamente gli Hussiti. Moltiplicato uffici della chiesa e li vendevano per ingenti somme di denaro.Decretato lo sterminio dei Valdesi e ha inviato un esercito contro di loro.Nominato il brutale Tommaso de Torquemada come inquisitore generale di Spagna e ha ordinato a tutti i governanti di dargli gli eretici.Ha consentito corride in Piazza San Pietro. Wilks "Creò una banca per la vendita delle indulgenze.Ogni peccato aveva il suo prezzo ,il surplus dato a Franceschetto il figlio del papa." Symonds "il suo vizio era la sessualità aveva un harem in Vaticano." Tra il 1481-1517 con l'inquisizione spagnola 13.000 vengono bruciati in 36 anni,17.000 sono bruciati vivi e  290.000 torturati,imprigionati.Creazioni di roghi di massa centinaia alla volta e decine di migliaia brutalmente torturati e uccisi come autodafè "Atto di Fede" continua fino alla metà del 16° secolo.Tra il 1483 e il 1496  1.000 hanno subito sofferenze strazianti per mano di Tomas Torquemada,inquisitore più famoso di Spagna che è stato ritenuto responsabile di 10.220 roghi e di pubblicare false dichiarazioni ai fini di della repressione delle donne:Nel 1484 ha emesso la Bolla Summis Dederantes Affectibus per rafforzare la legge della chiesa che permetteva l'annullamento del matrimonio e il sequestro di qualsiasi persona (quasi esclusivamente donne) se eretica.I suoi argomenti giuridici falsi vengono usati dai cattolici e protestanti per giustificare la soppressione dei diritti delle donne e si impegnarono alla caccia alle streghe fino al 1878(ultima strega arsa viva in Germania).Ha creato reclami fittizi per giustificare la realtà delle streghe,tra cui le pretese assurde che possono volare,cambiare forma e avere rapporti sessuali con il Diavolo,i gatti devono essere bruciati insieme alle streghe che li possiedono..Padre di più di 100 figli illegittimi:  il suo regno è conosciuto come  "L'età d'oro dei bastardi",in cui i fondi della chiesa cattolica sono stati gravemente esaurite quando ha concesso che quei bambini non venissero uccisi ma avessero sostegno finanziario.Accusato di omicidio nel 1484 in alsazia vengono bruciate 5.000 streghe,a Bamberg 900,a Vaud 311 ,a Grenoble 167,a Wuerzburg 157 ,in Sassonia 133 in un giorno,a Como in Italia 41,nel 1485 a Cumanus 41,in Piemonte 100  nel 1486 l'inquisitore Heinrich Kramer (1430-1505) e Jakob Sprenger co-autori del Malleus Maleficarum (martello delle streghe 1.000 vengono processate in Tirolo.Il malleus maleficarum diventa il manuale ufficiale dell'inquisizione.Accusato di soppressione e riduzione in schiavitù delle donne nel 1486 fece pubblicare la bolla Malleus Maleficarum in cui sostiene l'incredulità nei confronti della stregoneria come eresia e le donne hanno maggiori probabilità di diventare streghe rispetto agli uomini perchè il sesso femminile è più vicino con le cose della carne rispetto agli uomini.Questa bolla estremamente falsa e diabolica con altre bolle della chiesa cattolica ha aiutato a asservire e reprimere i diritti delle donne fino al 20° secolo.Nel 1492 un decreto impose per gli ebrei spagnoli l’esilio o la conversione,l’anno coincideva con la scoperta dell’America; era stato conquistato il regno mussulmano di Granata e la Spagna era stata unificata.Con l’espulsione,c’era la pena accessoria della confisca dei beni.Re Ferdinando e Isabella fecero entrare l’Inquisizione in Spagna,mori ed ebrei conversos furono uccisi o espulsi, perciò alcuni ebrei emigrarono dalla Spagna in Nordafrica, in Olanda, in Italia ed in Turchia.Gli ebrei di Spagna erano accusati di essere usurai,di assassinare i bambini,di avvelenare i pozzi e di essere alleati all’Anticristo che doveva venire.Gli spagnoli lottavano contro gli individui che avevano nelle vene “mala sangre”,cioè sangue ebreo,moro o eretico; dopo la riforma di Lutero nel 1513,chi proveniva da paesi protestanti,correvano il rischio di essere portato davanti ai tribunali dell’Inquisizione.Questi tribunali dell'Inquisizione alimentavano il clima di sospetto;l'Inquisizione spagnola durò fino al 1700 si occupò di streghe,oppositori del regime,eretici,mussulamani,ebrei e apostati.Nel 1750 l'Inquisizione spagnola repressa anche la massoneria.In spagna l'inquisizione diretta dai domenicani faceva politica e partecipava alle faide perciò si scontrò con i gesuiti e ne imprigionò alcuni,i sovrani spagnoli partecipavano alla repressione cattolica contro gli eretici e fin dal 1478 si servirono dell'Inquisizione per eliminare arabi e ebrei che potevano contrastare la loro campagna di riconquista spagnola.I tribunali dell’inquisizione erano diretti da rappresentanti del papa ed i loro membri erano scelti tra francescani e domenicani.Anche nel 21° dopo oltre 2000 anni la chiesa cattolica continua a reprimere efficacemente l'uguaglianza spirituale delle donne (Al contrario nel Cristianesimo Delle Origini "Tutti gli uomini e le donne sono fratelli e sorelle perchè figli e figlie dello stesso DIO PADRE MADRE).Accusato di crimini contro l'umanità dichiara nel 1487 la crociata contro i Valdesi nella regione della Savoia in Francia.150 membri maschi e femmine sono crudelmente uccisi in una delle tante città francesi della Savoia cancellate dai soldati cattolici.Accusato di pubblicare false dichiarazioni nella pratica satanica e dell'omicidio rituale,Henrich Kramer e James Sprenger i 2 monaci domenicani coinvolti sia nella pratica satanica e degli omicidi rituali che hanno scritto il Malleus Maleficarum (the Witches Hammer) è uno dei più falsi,orribili,terribili empi e sanguinari della storia umana.La chiesa cattolica promuove questo lavoro empio non solo di fatto,ma di riferimento giuridico per cui copie di questo orribile libro sono sul banco di ogni magistrato e giudice fino al 1857 (l'ultima strega uccisa in Europa,ma nel resto del mondo le cose continuano) e porta a decine di migliaia di omicidi giudiziari. Il vescovo di Savona G.B. Cibo Innocenzo VIII emana ex cathedra la Summis desiderantes affectibus contro la «perversione eretica delle streghe», per inasprirne la caccia comminando «gravi pene» non solo alle stesse, ma «anche a chi si fosse opposto alla [loro] persecuzione senza quartiere», come deve ammetter persino il tortuoso Gelmi. Fomenta poi la congiura dei baroni che portò all’assassinio di Bucolino, signore di Osimo. Dei 7 figli avuti prima di convertirsi alla sacra misoginia, fa sposare Ceschetto a Maddalena, figlia del Magnifico, di cui nomina un rampollo (il futuro Leone X) protonotario apostolico a soli sette anni e cardinale a tredici, col corrispettivo di ricchissimi beneficî e commende. E Pasquino: «Per congiunger la Medici al figlio Franceschetto / Innocenzo la porpora donava a un ragazzetto. / Se è ver che il Santo Spirito fa il papa sovrumano, / in questa il Santo Spirito l’ha fatta da mezzano». Molte bande criminali operavano in Roma assolutamente indisturbate, e il vicecamerlengo che divideva col papa le tangenti concordate sui delitti della malavita, esclamò in presenza dell’Infessura: «Dio non vuole la morte del peccatore, ma la sua salvezza, purché paghi!». Era quindi già operante quella combutta clerico-mafiosa ante litteram oggi da tutti tanto supinamente accettata, da permettere al prete colto in flagrante di nemmeno più fingere di scusarsi, sicuro dell’impunità.Mimimetizza a tal punto le notizie scomode da ridurle a poche righe sepolte tra le tante (Es.: Corsera, 28-06-95, 1 e  3 pagina,titolo su 6 colonne: «DINI LO SGRIDA: SEI SIBILLINO, SEI ERMETICO».Appare, in un quasi introvabile angolino di pag. 11, l’avviso che lo stesso clero ammette la sua attiva criminale partecipazione a cupole mafiose, con la citazione, a mo’ d’esempio, solo qualche pesciolino. Assoluto silenzio, ovviamente, su cardinali o vescovi, e persino sul famoso capocosca reverendo Coppola e sulla micidiale banda dei frati di Mazzarino.Prima di convertirsi alla santa omosessualità, usava indulgenza per le proprie tendenze eterosessuali con la stessa foga usata nel punire le altrui. Ma non perseguitò mai le prostitute romane, anzi, da buon sfruttatore ed abile lenone qual era, per il cospicuo guadagno che ne ricavava non si stancava mai di benedirle apostolicamente. Ed escluse dalla dissennata demolizione dei monumenti, comune a tutti i papi, il tempio della Fortuna virilis, che trasformò in chiesa della pudicizia dedicata a s. Maria Egiziaca, nota grandissima troia, per farvi periodicamente convenire, stracariche di doni, le cinquemila prostitute dell’Urbe (Gregorovius). I due teologi incaricati dal papa di commentare la sua infame bolla, stesero il pondrodo Malleus maleficarum (Martello delle streghe), per tre secoli manuale principe degli inquisitori, perché questi scovassero coi più astrusi e pretestuosi cavilli e bruciassero il massimo numero possibile di femmine d’ogni età, soprattutto se giovani e belle. Non però anche «d’ogni condizione», per non irritare la potente nobiltà, usa a vendicarsi immancabilmente degli affronti. Principalmente i domenicani e i francescani ebbero l’incarico di spogliare le inquisite per ricercare dei segni o dei nèi sui loro corpi e individuare in uno qualsiasi di essi, per quanto minimo, il marchio del demonio, sicura prova d’appartenenza alla diabolica setta. Per scoprirne almeno uno, le rasano minutamente in ogni parte e le scrutano con grosse lenti, affinché nessuna di quelle da loro arrestate potesse salvarsi. Era indizio di gravissima colpa la semplice avvenenza femminile, e sempre era fatta salire sul patibolo, con precedenza assoluta, la donna più bella. Bastava un solo particolare attraente per mandare subito in bestia il clero. «Se non ti resta tempo né legna sufficienti per ucciderne due, brucia per prima quella dai più bei capelli», comanda il Malleus. Pur di ammazzare, ogni pretesto era buono: «È strega colei che si muove con l’odioso [sic] modo di camminare delle donne», «è strega la donna che ha del rosso nei capelli, colore dell’inferno» (ib.). Se si veste con modestia, se prega e frequenta con puntualità le funzioni religiose, «è evidente che vuole ingannare gli Inquisitori sviandoli dal sospetto dei suoi lascivi amplessi col demonio, la cui astuzia sa far apparire sante persino le donne più empie» (ib.). Per timore che la smisurata ferocia del clero provocasse pericolosi disordini, il papa è costretto a contenerla esentando dal rogo, e facendole parcheggiare per un certo tempo, tutte le bambine d’età inferiore ai nove anni. Disposizione quasi mai eseguita, perché contraddice lo stesso pontificio Malleus, il quale sentenzia che, a prescindere dall’età, «ogni figlia di strega è strega». L’immane genocidio, che esorbitò oltre i confini europei e continuò, diminuendo progressivamente sotto i colpi del maglio illuminista, fino al Settecento, confermava l’inestinguibile odio dei sacerdoti cristiani, già profeticamente stigmatizzato da Tacito e Svetonio, nei confronti del genere umano. Con la diffusione di pregiudizî quali «La stregoneria deriva sempre dalla lussuria, nelle donne insaziabile [...] fino a soddisfare la loro libidine in rapporti sessuali col diavolo» (ib.), furono imbastiti milioni di sbrigativi processi che spopolarono intere nazioni. In una lettera secentesca ritrovata da due docenti tedeschi dell’università di Amburgo e pubblicata nel 1985 dallo Spiegel, un curato di campagna supplica il Vaticano di fermare gli inquisitori scorrazzanti nel suo Land perché, «avendo già sterminato tutte le donne, ora non siano tentati di annientare anche gli uomini». Cosucce del tutto trascurate dal Gregorovius, benché già nel Seicento ampiamente descritte con particolari raccapriccianti da Friedric von Spee, celebre letterato e padre inquisitore, rarissima aves, anzi unico caso di assassino gesuita tormentato dai rimorsi. Ora lo strapompato Eco blatera di un’«Inquisizione che serviva a guidare la gente», e Woitjla sbava esaltandola come «protettrice degli eretici dalla furia popolare e operante contro i pregiudizî [sic] dei laici [sic]», e per assolvere i suoi criminali predecessori assolve con loro anche se stesso, incolpando deile atrocità ecclesiastiche l’ignoranza delle vittime e ricantando lo stucchevole ritornello dell’inquadratura nel tempo. E don Gelmi c’invita a non far troppo caso ai «roghi che in Germania arsero per ben due secoli». Altro che soltanto due secoli! E perché poi soltanto in Germania? Non potendo negare i proprî orrori, la chiesa cerca di diminuirli circoscrivendoli astutamente al Nord (quelli lontani impressionano meno!) e occulta le infinite atrocità da lei perpetrate in Italia, per molti secoli più volte disboscata per alimentare i roghi ovunque divampanti, come a Sirmione, piccolo borgo sulle rive del Garda, dove in una sola volta furono arse appena... duecento persone antipatiche al clero. Con abili toccate e fughe, la nefanda congrega si è specializzata nel ridurre i tempi e nell’evidenziare qualche fatto marginale per meglio nascondere i più grossi e spinosi e liquidarli, quando non tace del tutto, in mezza riga. Così Gelmi sfiora appena la spaventosa tragedia delle streghe, per diffondersi però e ingolfarsi anima e corpo in stupidissime futilità come le nozze vaticane di Ceschetto: ottima scusa per eludere completamente il Malleus e i suoi terribili precetti, come l’inesorabile condanna (spesso implicante la morte) dell’eterosessualità, persino se manifestata negli involontarî sogni notturni. Precetti escogitati per ingrossare l’esercito dei sodomiti garantendo loro immunità e continuità d’azione, perché... «il loro crimine è troppo orribile per poter essere adeguatamente castigato in questo mondo». Chi solo tentasse di punirli, o anche solo ardisse tentare di frenarli, compirebbe un gravissimo sacrilegio, un atto di luciferina superbia, pretendendo uguagliarsi addirittura a Dio, «il solo in grado d’infliggere pene commisurate alla gravità del loro crimine, ed applicabili unicamente nell’aldilà, dopo la morte dei rei» (ib.). Vietatissimo dunque, in questa valle di lacrime, disturbare le loro diuturne fatiche con ammonimenti e richiami, del resto «inutili, perché essi, anche divenuti ottuagenari e centenari, persistono nel loro inestirpabile vizio» (ib., Q. IV, J 3-4). Dall’idilliaca atmosfera del Malleus sono sempre sbocciati vaghissimi fiori, come il compianto Dario Bellezza, «ricercatore della sublimità dei sentimenti» (Enc. Rizzoli-Larousse), untuosamente riverito come grande poeta dal più noto showman della TV. Sedicente «cattolico apostolico romano nostalgico dell’Inquisizione», l’eccelso Vate biasima stizzosamente la minigonna della bella Irene Boffo («Per invidia», replica lei), quindi la investe chiamandola «corruttrice con le sue gambe oscene messe al vento, e stimolatrice di masturbazioni. Papa Woitjla, poveretto, un personaggio così, nuda, con la fica fuori, non la vuole». E mentre il catto-giornalista Mosca si contorce fino a terra per scrutando tra le cosce dell’avvenente attrice e per finalmente esplodere in un: «Bellezza non sa nemmeno dove sia la fica!», lo scrittore Alberto Bevilacqua, imperturbabile, osserva pensoso: «Bellezza deve vedere attraverso i tessuti». Infine il grande poeta gratifica milioni di telespettatori declamando dei versi strazianti dedicati alla sua «cagnetta carina, carina» (Can.5, Costanzo Show, 11-03-95).Preso atto dell’inefficacia delle medicine tradizionali, il marcio sifilitico Innocenzo VIII eseguì la macabra immersione. Lusso assolutamente esclusivo, soltanto da papa, poter far segare impunemente il collo a una quantità di bambini per avvoltolarsi nel loro sangue. In effetti, la credenza nell’efficacia terapeutica del lavarsi nel sangue umano come cura della sifilide era allora abbastanza radicata nel mondo cristiano. Non ne dubitava nemmeno lo scettico Andrea da Barberino, autore de I reali di Francia. Assieme a tutti i soliti impostori, su tale cruenta prodezza papale don Henrion compuntamente tace, ma in compenso si sforza di depistarci dilungandosi sul viaggio del principe Zizim che, «accompagnato da un figlio del papa, fu presentato in concistoro. Invece d’inginocchiarsi a baciare i piedi di Sua Santità, Zizim gli appoggiò la bocca su una spalla. Allora I. lo fece allontanare e rinchiudere sotto buona guardia». Per liberare il fratello Zizim, il sultano Bajazet donerà ad I. la punta dell’unica vera lancia che ferì Gesù crocefisso. Unica vera, ma gemella di altre due uniche vere esposte a Norimberga e a Parigi all’ammirazione dei creduli (Gregorovius). Fiutato l’affare, e infischiandosi dell’incongruenza, I. «portò la lancia in processione in S. Pietro. [...] A questo spettacolo offerto dalla chiesa tenne dietro una splendida festa familiare in Vaticano» (ib.). Innocenzo fu comunque meno sacrilego I. di Gregorio Magno, che sventolava sul grande mare di attonite teste due braccia degli apostoli Luca ed Andrea, e smerciava a salatissimo prezzo i «pezzetti della vera croce e la miracolosa limatura delle catene di s. Pietro e della graticola di s. Lorenzo: il prete addetto a tale compito non sempre riusciva a soddisfare i desideri di tutti, e spesso faticava a lungo con la lima, senza che da esse si staccasse una sola scheggia» (ib.). «Papa benefattore, modello di dolcezza e di bontà», I. dichiarò guerra all’indocile Ferdinando re di Napoli. Lasciò «i suoi figli molto ricchi e morì testimoniando un gran disprezzo per tutte le fragili speranze del secolo, aspirando unicamente all’immortale felicità della sua anima» (Henrion). A parte quel gruppuscolo di pargoletti sgozzati e i 9 milioni d’insignificanti donnette macellate dal 1187 al 1850,che santo papa! Ha pure il merito di aver demolito il marmoreo grandioso arco di trionfo di Diocleziano per ampliare la chiesa di Maria su Via Lata, al contrario di re Carlo VIII che ha il demerito, per non sfruttare Roma antica come cava nella costruzione di Trinità dei Monti, di «aver fatto venire i marmi dalla Francia» (Gregorovius).In Pietro tuttora troneggia la statua del trionfante Innocenzo VII. che impugna nella destra l’unica vera lancia.Il titolo di Cattolico fu conferito dal papa a re Ferdinando d’Aragona, per aver docilmente accettato di far entrare in Spagna l’Inquisizione con pieni poteri. Morì avvelenato il piatto destinato a un ricco cardinale di cui voleva le ricchezze finì a lui invece che al cardinale.Sul letto di morte,ordinò una balia avvenente per dargli fresco dal seno.
    99. Alessandro VI (1492-1503) Incesto con le sue 2 sorelle e la figlia.Padre di 8 figli da donne diverse.Il 4 maggio 1493 emise la Bolla "Inter Caetera" in cui sosteneva che il genocidio delle popolazioni delle Americhe in quanto pagane : ucciderle non sarebbe stato peccato  non avevano un'anima! Fece uccidere Girolamo Savonarola,il Profeta di Dio,e sostenne il genocidio del suo popolo i Piagnoni di Firenze,che avrebbe dovuto diventare la Nuova Gerusalemme.Il 31 Ottobre 1501 ha condotto la peggiore orgia di sesso in Vaticano in cui ha tenuto un banchetto con 50 prostitute nude che ballavano e servivano gli ospiti e offerto premi all'uomo che aveva rapporti sessuali più volte (Philip Schaff History of the Christian Church Vol 6 Hnedickson Pub,2011 pag 461).Fece continuare la secolare tradizione papale della chiesa la sodomia istituzionale della sodomia dei bambini,soprattutto di giovani ragazzi.Inoltre sia lui che il vaticano hanno falsamente mantenuto la tradizionale giustificazione di tale pratica tra la nobiltà europea come una antica tradizione greca dell'omosessualità.Ha procreato e prodotto figli illegittimi a sostegno della propria adesione a tradizioni papali.Decine di migliaia di persone innocenti sono state bruciate vive in riti satanici in tutta Europa per la più piccola delle indiscrezioni e false accuse.Accusato di incesto : commise stupri ripetuti per  l'antica tradizione demoniaca papale sui suoi figli maschi e femmine ed è diventato padre di diversi figli illegittimi con loro.Accusato di aver pubblicato una bolla falsa allo scopo di furto : nel 1492 Cristoforo Colombo riscoprì l'america san Salvador e inizia la colonizzazione del nuovo mondo.Divide le Americhe tra Spagna e Portogallo.Accusato di crimine contro l'umanità dal 1492,150.000.000 indiani nordamericani sono stati resi schiavi,esportati o uccisi in nome di Cristo nei secoli per mano di esploratori e pellegrini spagnoli e inglesi.Accusato di promuovere i principi demoniaci del cattolicesimo: ha portato alla corte papale le vesti aperte e simboli del satanismo come abito standard per i sacerdoti in conflitto diretto con l'antica tradizione di nascondere tale abito alla vista del pubblico.Accusato di crimini contro l'umanità il sud america appartiene a re Ferdinando di Spagna."se gli indiani si rifiutano.si può legalmente combatterli,ucciderli e schiavizzarli,come Joshua ha schiavizzato gli abitanti di Canaan.Dal 1493 Corte 30.000.000 di aztechi e Maya muoiono nel corso degli anni come risultato del proselitismo del cattolicesimo.Essendo sommo pontefice del cattolicesimo ha consapevolmente e deliberatamente espanso la sua impresa del commercio degli schiavi internazionale controllata attraverso la licenza da parte della chiesa cattolica per il controllo legale degli schiavi dei Caraibi e assicurarsi il controllo su tasse e quote per l'espansione del commercio internazionale degli schiavi e territori sconosciuti tra cui l'Asia,le Americhe,l'india e il Sud Est Asiatico.Questo è stato realizzato attraverso la bolla Inter Caetera il 4 maggio 1493 che ha concesso alla Spagna tutte le terre da ovest e a sud da un meridiano 418 km ad ovest delle Azzorre e delle isole di capo verde a 36° 8 W.Questa bolla non parlava che le terre a est appartenevano al Portogallo che aveva da poco raggiunto la punta meridionale dell'Africa (1488) e non aveva raggiunto ancora l'India (1498).Queste terre sono state "da scoprire£ al di là di quelle lungo la costa occidentale dell'Africa,la Guinea sono state date al Portogallo tramite la bolla Regis Aeterni nel 1481 che aveva ratificato il trattato di Alcacovas.Nel 1502 un decreto costringeva i mussulmani all'esilio o alla conversione al cattolicesimo pena la morte.Nella Bolla Dudum Siquidem del 25 settembre 1493 intitolata Estensione della Concessione Apostolica e donazione delle Indie, il papa ha concesso alla Spagna anche quelle terre nelle acque orientali.Questo annullamento delle aspirazioni del Portogallo ha portato al trattato di di Tordesillas del 1494 tra spagna e Portogallo che ha spostato la linea più a ovest a 39° 53 W.Inizialmente la linea di divisione non si estendeva per tutto il mondo.Spagna e Portogallo potevano passarsi sia le terre verso ovest e verso est dall'altra parte del globo e ancora in possesso di ciò che avrebbero scoperto.In risposta alla scoperta del Portogallo delle Isola delle Spezie nel 1512,gli spagnoli avevano avanzato l'idea nel 1518 che il papa avrebbe diviso il mondo in 2 metà.La linea degli antipodi nell'emisfero orientale è stata poi istituita dal trattato di Saragozza nel 1529 vicino al 145°.Accusato di ottenere proprietà attraverso l'inganno e l'estorsione durante il giubileo del 1500 ha fatto forgiare una porta che falsamente pretendono di essere santa con lo scopo di attirare più pellegrini a Roma e di pagare il Vaticano.Fece ordinare ai suoi rappresentanti di andare in Europa e di offrire le vendita delle indulgenze con uno sconto cioè del 20% per non essere venuti in pellegrinaggio a Roma.Diversi re e nobili hanno ricevuto i proventi della vendita di massa delle indulgenza scontate tra cui il re Enrico VIII d'Inghilterra.Accusato di aver organizzato il 31 Ottobre 1591 della durata di diversi giorni la più grande orgia sessuale depravata partecipava sia il papa,i cardinali,le religiose e altri funzionari della chiesa cattolica mai registrata nella storia dell'umanità.L'orgia di sesso aveva lo scopo di promuovere il satanismo tra diverse centinaia di persone e ha di fatto comportato l'omicidio rituale di un numero significativo di persone innocenti tra cui frequenti atti di cannibalismo. (Oggi Nono cerchio e Ducrox in Belgio dove è implicato il re del Belgio attuale e tutti i nobili delle casate europee).Alessandro VI Ferdinando Borgia di Jativa, Valencia,  dice Rainaldus che ebbe da varie donne 8 figli, di cui uno dopo la sua elezione al soglio comprata dai cardinali a peso d’oro (...suffragia, turpi sacrilegio, vendidere Borgiae cardinales). Sua amante prediletta fu Giulia Farnese, moglie di Orsino Orsini, detta concubina papae, o sponsa Christi. L’inequivocabile eterosessualità di Alessandro VI. ha sempre terribilmente irritato i cattolici. Più lo studia, più Seppelt lo trova «enigmatico, un mistero agli occhi del più acuto psicologo», e si sgomenta al pensiero della «sua indomabile sensualità». Rendina e tanti altri ne sono sorpresi, per non dire scombussolati. Ma chi disperatamente si straccia le vesti (come il teologo gesuita Molinari, che esclama: «Mai forse la tiara si posò su un più indegno Vicario di Cristo!») e si scandalizza dei rari papi attratti dalla donna, stranamente non batte mai ciglio per i moltissimi altri gagliardamente cavalcati da maschi. I pii moralisti fremono al pensiero di un papa come A., proprio all’opposto di quel «noto prelato molto intransigente in re morali, [che aveva fatto] voto di omosessualità per non trascendere ad andare con donne» (Via col vento in Vaticano, Caos ed.).L’ostilissimo ai laici Girolamo Savonarola,il profeta di Dio,era un esponente dei domenicani, la congrega rivale dei francescani nella gestione della Santa Inquisizione.Guidava Firenze ,era contro il mondo esteriore,contro ogni manifestazione di bellezza coi Piagnoni per sequestrare e distruggere sulle piazze le opere d’arte,tutte oscene,tutte produzioni del demonio. Sedicente uomo mandato da Dio per riformare la Chiesa, trovava orrende le atrocità perpetrate da Innocenzo VIII e da Sisto IV, e malediva l’eterosessualità di Alessandro VI. Accusandolo anche di simonia (esistono papi non simoniaci?), ed invitò Carlo VIII e l’Imperatore a calare in Italia per detronizzarlo. «Tu, ribalda Chiesa di Roma - urlava fuori di sé - [sotto il papa A.] nella tua lussuria ti sei fatta meretrice! Chiesa, il tuo fetore è salito al cielo!». Invettive più che passibili di scomunica e supplizio, che il Borgia sopportò con pazienza per anni.Infine, per calmarlo, giunse ad offrigli, ottenendone un netto rifiuto, il cappello cardinalizio.Si convinse allora del disinteresse del Savonarola,e per soddisfare la brama di purificazione dell’inferocito frate riuscì (unico pontefice in tanti secoli) ad allontanare dal Vaticano,sebbene per poco,la torma di fanciulli legati da amicizie particolari all’alto clero. Ma ottenne l’effetto contrario: fu come gettare benzina sul fuoco, perché all’ineffabile profeta di DIO non importava affatto la diminuzione degli amori pederotici, anzi questa lo eccitò a un maggior accanimento nell’accusare arrivando persino ad importunare Lorenzo il Magnifico. Finì però con l’avere la peggio quando si sottrasse alla prova del fuoco proposta dagli invidiosi concorrenti francescani, quando alla vista dei carboni ardenti arretrò pavidamente proponendo un sostituto e aggiungendo,tra le generali risate, che avrebbe preferito camminare sulle acque dell’Arno. Perso il favore popolare,fu impiccato in piazza della Signoria non schivando la vivicrematio per non aver mostrato pentimento prima del supplizio. Tertium millennium, organo del Comitato centrale per il Giubileo, avvertiva nel febbraio 1996 che per «raggiungere l’obiettività storica superando i luoghi comuni di giudizî precostituiti», oltre la «celebrazione di atti di perdono» come già per Galileo, Woytila estenderà il raggio delle sue beffarde beatificazioni al Savonarola e ad un altro non men losco figuro, Bartolomeo Las Casas, l’affarista domenicano che in America, per incrementare gli introiti dei grossi proprietarî, suggerì per primo l’idea della tratta dei negri, in quanto più robusti e sfruttabili degli smilzi indios.I preti giustificano i proprî mostruosi crimini come fossero peccatucci veniali, in quanto - sussurrano - inquadrabili nel tempo; ma non giustificano affatto e non inquadrano con altrettanta benignità, né smettono di qualificarla nefanda, l’eterosessualità di Alessandro VI.E lo infangano anche con altre pretestuose motivazioni, come don Gelmi, al colmo dello sdegno per essere egli «arrivato al soglio pontificio con macchinazioni vergognose». Quasi che gli altri papi usino mezzi diversi! E anche padre Fabbretti, sempre indulgentissimo verso le peggiori atrocità dei papi, scatta come una molla tutto inorridito per l’«indecente e provocatorio» Borgia. la massa dei giustificatori dei crimini papali, non solo non inquadrano mai favorevolmente A., ma lo ricopre immancabilmente di contumelie. Ed affibbia l’etichetta di mostro anche al figlio Cesare, benché, pur valente guerriero, di regola preferisse farsi strada con l’intrigo e il compromesso piuttosto che con lo spargimento di sangue.  Ma ciò che fa andar più in bestia il clero tutto è il fatto che A. se la spassava tra danzatrici discinte invece d’impegnarsi anima e corpo nel massacro di donne, di dubbiosi e di ebrei. Nella trappola di un Borgia definito unico malvagio tra tanti santi pontefici cade come un allocco persino  Gregorovius quando, sempre per paura di sembrare un mangiapreti, confonde l’arte per l’arte con l’arte della storia; la quale deve invece registrare soltanto ciò che è accaduto e non ciò che si vorrebbe, per compiacere qualcuno, fosse accaduto. Edulcorazioni e demonizzazioni sono incompatibili con la scienza, che in nessun caso può essere adulterata per strappare consensi. La vera scienza non va mai, imitando il pagliaccio da baraccone piroettante in papamobile, a caccia di applausi e di successi affaristici, anche se, purtroppo, spesso accade il contrario, ossia che la verità si sta ancora allacciando le scarpe quando la menzogna ha già fatto il giro del mondo (prov. ingleseGregorovius invece,lentamente irretito nell’incantesimo gesuitico e influenzato dal malefico padre Mariana, in modo identico inveisce persino contro il cadavere del clericale capro espiatorio,l’ormai ridotto in polvere «corpo dell’abominevole Borgia»,che ha «goduto di effimeri piaceri e ingrandito la potenza dei suoi bastardi»,specialmente «la turpe figura di un Cesare».Bella prova d’equidistanza! Bellamente menato per il naso, lo studioso tedesco bolla il papato di Alessandro VI «orribile, abominevole» non tanto per i suoi crimini quanto perché «...la rosa d’oro, graziosissimo simbolo del culto cattolico,nelle mani del Borgia non appariva che simbolo della dissolutezza pagana... [data] la vita viziosa che lo stesso conduceva».E il plagiato storiografo si compiace di parlare di «spaventosi tempi dei Borgia», nei quali, con  Alessandro VI in preda ad «abominevoli pensieri», la «corrotta Lucrezia fosse oggetto dell’abominevole passione e della gelosia dei suoi fratelli e di una terza persona», vale a dire il padre, che rendeva «più fosche le tenebre che coprivano il Vaticano, divenuto tana di delitti infami, […nell’] orribile Roma [dove] la corruzione aveva toccato i gradi più infimi». Ma è provata la falsità dei rapporti incestuosi del papa e di Cesare con la rispettiva figlia e sorella. Sempre più suggestionato, il tedesco immagina che l’agonizzante pontefice, «più abominevole di suo figlio, pensasse all’abisso che doveva inghiottire la sua perversa famiglia», e che il buon Dio, tanto pronto a perdonare tutti i papi macchiati dei più mostruosi crimini, s’infuriasse solo ed unicamente contro A., non sopportando la «sensualità... la dissolutezza... l’impudenza senza precedenti nella storia di un papa irreligioso.. gaudente... dominato da sataniche passioni». Oltre che per i suoi gusti sessuali, A. è antipaticissimo ai preti perché non solo non appoggiò mai il turpissimo Torquemada, ma gli fu apertamente avverso, e perché non perseguitò né assassinò mai gli Ebrei (Pochi sanno che Alessandro VI era ebreo e non l'unico dei papi), di cui anzi ne condusse in salvo dalla Catalogna, come marrani (i forzatamente convertiti al cristianesimo), ben 8.000, che fece alloggiare nella campagna romana. Mori nel 1503 per il veleno che i Borgia hanno sempre usato a fini di omicidi politici anzichè finire al cardinale il piatto finì al papa,la belladonna.Francesco Borgia il 3° generale dei Gesuiti fù il genocida delle popolazione indiane delle Americhe 160.000.000 dal 1492 al 1895, a cui Francesco I,il gesuita Bergoglio deve il suo nome.
    100. Pio III (1503-1503) Francesco Piccolomini Todeschini papa di compromesso fù ucciso dal suo successore Giulio II con una dose di veleno nel giorno della sua elezione.
    101. Giulio II (1503-1513) Nato da umile famiglia,studiò presso il convento dei francescani di Perugia.La sua carriera ebbe un impulso decisivo con l'ascesa al papato di suo zio Sisto IV,che nel 1471 lo nominò cardinale e gli affidò incarichi diplomatici.Quando Innocenzo VIII (1484-1492) morì attraverso il padre Giuliano Della Lovere era riuscito a svuotare il Tesoro del Vaticano (dove i papi accumulano i soldi,oro,gioielli) poco prima della morte di Innocenzo VIII,la rivalità con Rodrigo Borgia,era progressivamente cresciuta,divenne Alessandro VI per mezzo di simonia e un accordo segreto con Ascanio Sforza,il 1 Novembre 1503 la sua attività fù legata in gran parte al progetto ,riuscito di riportare sotto il controllo dello stato della chiesa la miriade di signorie e feudi teoricamente sottoposti,ma di fatto indipendenti (per le tasse). Guicciardini Francesco,storico del tempo :"...non aveva nulla del sacerdote,un soldato in un talare.beveva....era grossolano,cattivo di umore e difficile da gestire avrebbe guidato il suo cavallo su per le scale Lateranensi alla sua camera da letto papale e Tether alla porta ".Era bisex,con preferenza omosessuale,ha avuto 5 figli,A questo scopo Giulio II passò buona parte del suo pontificato a tessere e disfare alleanze militari,quando non guidò in persona le truppe sul campo di battaglia.Le testimonianze sono concordi nel tramandare che presso i contemporanei Giulio II ebbe fama di sodomita,come attesto nel 1509 il diarista Girolamo Priuli.Al papa guerrafondaio piaceva andare in  guerra personalmente.Nel 1508,Giulio commissionò al suo amante Michelangelo il creatore della cappella sistina e di altri capolavori d'arte,una statua in marmo,la esaminò con aria perplessa "Che cosa è sotto il mio braccio ?"Una bibbia,santità " "Che ne so io di bibbie""sono un signore della guerra,dammi la spada,invece" .Mise a ferro e fuoco tutta Italia.Accusato di sodomia e uccisione di bambini fece continuare la tradizione clericale cattolica dell'omosessualità istituzionalizzata e sodomia di bambini,soprattutto giovani ragazzi.Fece una aggressione sessuale e sodomizzò Michelangelo prima della sua crescita come grande artista.Contrasse "la malattia francese" la sifilide.Il venerdì santo del 1508 non fù in grado di permettere che il piede possa essere baciata dai fedeli perchè era completamente coperto di piaghe sifilitiche.Accusato di omicidio : nel 1508 innumerevoli vite per stregoneria di massa a Bearn,Francia.40 streghe uccise a Tolosa,Francia,nel 1509 innumerevoli vite per stregonerie di massa a Luxeuil,Francia,nel 1510 140 streghe a Brescia,Italia,38 ebrei arsi vivi a Berlino.Germania.Pugnace nipote di Sisto IV, Giuliano della Rovere di Albisola Marina Giulio II, «che tutti sapevano uno psicopatico che non aveva mai mantenuto la parola data» (Spinosa), subentra a Pio III, da lui fatto avvelenare appena eletto. Salito al trono anche grazie all’influenza di Cesare Borgia sui cardinali spagnoli, gli ricambia il favore imprigionandolo nel Palazzo Apostolico. Dal quale il duca evade, ma finisce ucciso e tumulato a Pamplona, dove il vescovo lo fa esumare e gettare «in una buca accanto a uno scarico di rifiuti percorso di notte da lupi famelici» (ib.). Nemico acerrimo della libertà e dell’unità d’Italia, G. è portato alle stelle dai preti, a nostra suprema irrisione, come grande patriota, anche se chiamò tutti quanti gli stranieri a calpestarci e depredarci. E solo contro i Francesi, giudicati rei di non assecondare a dovere le sue nefande trame, sbraitò: «Fuori i barbari!». Motto d’incredibile impudenza, subito riecheggiato dai papisti transalpini della Lega santa che, «detto da lui, che aveva sollecitato proprio il loro intervento, non poteva non lasciare perplessi. [Lui che] aveva chiamato a raccolta tutti gli Stati stranieri possibili e li aveva invitati, nel nome dell’autorità della chiesa, a invadere il territorio italiano» (Vannucci). Inaugurò il suo grandepatriottismo spingendo Francia e Spagna contro Venezia per avere da loro in premio Rimini e Faenza. Pugnalò quindi alla schiena la prima alleata per impadronirsi, in combutta con la straniera Lega santa, di Bologna, Parma e Piacenza, ed infine, sempre allo stesso fine di basso lucro, spinse la Spagna nel Napoletano. Se l’Italia è ora mutila di metà delle Alpi e Prealpi lombarde lo deve solo a Giulio II, che non avendo mai retribuito i 20.000 lanzichenecchi da lui reclutati e scatenati contro Milano,li spinse poi a rivalersi annettendo alla Svizzera vaste terre al di qua dello spartiacque. Ma il gran patriota, accortosi che la slealtà non paga, venuto il turno dell’Austria, le donò, quasi fossero roba sua, Verona e Brescia. Altro che Fuori i barbari! Dedito solo ad uccidere e rapinare, era «abituato a considerare con naturalezza che [in Italia] si trucidassero le guarnigioni delle rocche espugnate, si massacrassero i cittadini, si saccheggiassero e incendiassero le città» (Gregorovius). A lui siamo debitori (e per ripagarlo i nostri governi ancora ci spremono a sangue) della terribile carneficina di Ravenna, una battaglia combattuta tra Italiani servi del «re cattolicissimo» e Italiani servi del «papa demoniaco».Quando muore, i bolognesi atterrano la colossale statua da lui dedicata a se stesso in piazza Petronio,e la fondono per forgiare 2 cannoni con cui abbattere la fortezza del vescovo Vitelli. Ma Giulio II massacrava evangelicamente, a gesuitico «fin di bene, e per la gloria della Chiesa», come il santo card. Ippolito d’Este, che «assoldò sicari perché strappassero gli occhi al proprio fratello naturale: tutto perché un’amante del cardinale li aveva lodati per la loro bellezza» (ib.). Essere malvagio, ma comunque migliore, per il candido Gregorovius, del mai abbastanza vituperato Borgia. Opinione certamente non condivisa dall’Ariosto, salvatosi con la fuga dal rozzo e ignorante Giulio II, che al sol vedere il sommo poeta era preso dalla voglia di «farlo annegare nel Tevere come un cane» (Vettori). E tanto meno dal Machiavelli, il genio politico che non individuava affatto nel godereccio Borgia, ma solo in atroci papi come Giulio II, coloro che avevano ridotto l’Italia «più schiava che gli Ebrei, più serva che i Persi, più dispersa che gli Ateniesi, senza capo, senz’ordine, battuta, spogliata, lacera, corsa». E ancora il Vettori: «È certo gran fatica volere essere signore temporale e voler essere tenuto religioso, sono due cose che non hanno convenienza alcuna insieme, perché chi considera bene la legge evangelica, vedrà i pontefici, ancora che tengono il nome di Vicari di Cristo, aver indotto una nuova religione del paganesimo di cui in comune con Cristo ha solo il nome: Cristo comandò la povertà, e loro vogliono la ricchezza; comandò l’umiltà, e loro seguitano la superbia; comandò la obbedienza, e loro vogliono comandare a ciascuno». Dopo una giovanile sbadataggine che gli procurò una figlia, Giulio II si sollazzò in modo più acconcio e consono alla tradizione ecclesiastica. Invaghitosi di tal Alidosi, «uomo di aspetto prestante, rotto ad ogni vizio» (Gregorovius), lo creò vescovo di Mileto e di Pavia, e infine, per averlo sempre vicino, cardinale. Quando il bell’amasio fu ucciso, il Santo Padre, «fuori di sé, mandò un grido selvaggio, come d’animale ferito, quindi proruppe in singhiozzi. Due ore dopo l’assassinio, partì da Ravenna; e rannicchiato in una lettiga, gli occhi gonfi di lacrime, fu trasportato sino a Rimini» (ib.). Il «ganimede di Giulio II» (Priuli), «turpis et flagitiosae vitae vir» (Bembo), è citato anche dal Giovio. Questo papa ha però un merito inestimabile: i diversivi erotici non lo distraggono mai, come il Borgia, dall’indefesso compimento di azioni efferate. Tuttavia «la Riforma era nell’aria; la nazione tedesca nutriva un odio profondo contro il papato, fonte eterna di tanti delitti, di tante guerre, di tanti dolori per il mondo» (Gregorovius). Papato che, «per sue necessità politiche impedì la formazione dello Stato italiano, prolungò la dominazione straniera in Italia, provocò una tremenda frattura con la popolazione italiana, che solo ai nostri giorni è riuscita a realizzare la propria unità distruggendo fin dalle fondamenta la creazione di Giulio II» (ib.). Il medico Fracastoro include Giulio II tra i contagiati dal morbo gallico, la sifilide, che allo stadio terminale lo aggredì al cervello fino a fargli ritenere il Giudizio universale di Michelangelo «roba da osteria».Anche per questo il mal pagato artista inveisce contro l’opulento ed ignorante clero e rappresenta con la faccia di Giulio II il demonio Minosse attorniato da serpenti.Erasmo immagina Giulio II defunto e così respinto da Pietro: «Giulio: Smetti di chiacchierare e apri la porta, altrimenti dovrò sfondarla. Non vedi la mia scorta? Pietro: Vedo solo molti bricconi e malfattori, ma essi non potranno sfondare la mia porta. Giulio: Se non la smetti ti lancerò l’anatema e sarai scomunicato. Ho già pronta la bolla». L’atroce bolla Summis desiderantes affectibus emanata da Innocenzo VIII contro le streghe,fù ribadita dai suoi successori e provocò altri milioni di vittime (150 milioni dal 1187 al 1857 in 670 anni).Che dà la nausea persino a cattolico Ruggero Bonghi, amico di Rosmini e di Manzoni, quando, stanco degli sproloqui di 3 maestri d’impostura, gli abati Segneri, Cesari e Venini, scrive Celestino Bianchi: «...E appunto il Venini in una sua predica se ne scusa col dire che il gusto dei suoi uditori richiede questi lezii. Evviva! Come se questo gusto falso non lo aveste formato e non lo nudriste voi» (Lettera IX)Nihil sub sole novi. 
    102. Leone X (1513-1521) Enciclopedia Cattolica :"era posseduto da un amore insaziabile di piacere,baldoria e gozzoviglie".Lutero visitò Roma disse "Nessuno può immaginare i peccati e le azioni infami che sono compiute a Roma""Se c'è un inferno,Roma vi è costruito sopra".Notò la statua di un papa femminile(Benedetto III).Perchè era un oggetto di disgusto per i papi,nessun papa sarebbe mai passato per quella strada."Sono stupito ,disse Lutero,come i papi permettano alla statua di rimanere".Nel 1586 la statua è stata rimossa da Papa Sisto V.E' diventato arcivescovo a  8 anni,cardinale a 13.Aveva la nomina per 27 diversi uffici della chiesa,che  significava vasto reddito,prima di essere cardinale gli era stato insegnato a considerare l'ufficio ecclesiastico puramente come una fonte di reddito.Ha comprato il seggio pontificio.Ha mantenuto la corte più lussuosa e licenziosa d'Europa.Per finanziare ulteriormente il suo stile di vita  prese in prestito il denaro dalle Banche col 40% di interesse.Il boom dei bordelli non portavano soldi a sufficienza,vi erano 6.800 prostitute su una popolazione maschile di 50.000 a Roma.Istituì la Tax Camerae : reati che possono essere perdonati con il pagamento di una tassa (l'omicidio,incesto,aborto,stupro e ancora oggi è così)La tax camerae è un elenco tariffario che secondo lo storico Pepe Rodriguez fù divulgato da papa Leone X allo scopo di vendere indulgenze,cioè perdonare le colpe a tutti coloro in grado di pagare le somme alte chiese dal pontefice.E' nell'appendice di Verità e menzogne della Chiesa cattolica, (Editori Riuniti, 1998)
      1. L’ecclesiastico che incorresse in peccato carnale, sia con suore, sia con cugine, nipoti o figliocce, sia, infine, con un’altra qualsiasi donna, sarà assolto, mediante il pagamento di 67 libbre, 12 soldi.
      2. Se l’ecclesiastico, oltre al peccato di fornicazione chiedesse d’essere assolto dal peccato contro natura o di bestialità, dovrà pagare 219 libbre, 15 soldi. Ma se avesse commesso peccato contro natura con bambini o bestie e non con una donna, pagherà solamente 131 libbre, 15 soldi.
      3. Il sacerdote che deflorasse una vergine, pagherà 2 libbre, 8 soldi.
      4. La religiosa che ambisse la dignità di abbadessa dopo essersi data a uno o più uomini simultaneamente o successivamente, all’interno o fuori del convento, pagherà 131 libre, 15 soldi.
      5. I sacerdoti che volessero vivere in concubinato con i loro parenti, pagheranno 76 libbre, 1 soldo.
      6. Per ogni peccato di lussuria commesso da un laico, l’assoluzione costerà 27 libbre, 1 soldo; per gli incesti si aggiungerà a coscienza 4 libbre.
      7. La donna adultera che chieda l’assoluzione per restare libera da ogni processo e avere ampie dispense per proseguire i propri rapporti illeciti, pagherà al Papa 87 libbre, 3 soldi. In un caso analogo, il marito pagherà uguale somma; se avessero commesso incesto con i propri figli aggiungeranno a coscienza 6 libbre.
      8. L’assoluzione e la sicurezza di non essere perseguiti per i crimini di rapina, furto o incendio, costerà ai colpevoli 131 libbre, 7 soldi.
      9. L’assoluzione dell’assassinio semplice commesso sulla persona di un laico si stabilisce in 15 libbre, 4 soldi, 3 denari.
      10. Se l’assassino avesse dato la morte a due o più uomini in uno stesso giorno, pagherà come se ne avesse assassinato uno solo.
      11. Il marito che infliggesse maltrattamenti a sua moglie, pagherà alle casse della cancelleria 3 libbre, 4 soldi; se fosse uccisa, pagherà 17 libbre, 15 soldi, e se le avesse dato morte per sposarsi con un’altra, pagherà, inoltre, 32 libbre, 9 soldi. Coloro che avessero aiutato il marito a perpetrare il crimine saranno assolti mediante il pagamento di 2 libbre a testa.
      12. Chi affogasse suo figlio, pagherà 17 libbre, 15 soldi (o sia 2 libbre in più che per uccidere uno sconosciuto), e se a uccidere fossero il padre e la madre di comune accordo, pagheranno 27 libbre, 1 soldo per l’assoluzione.
      13. La donna che distruggesse il figlio che porta nel suo ventre, e il padre che avesse contribuito alla realizzazione del crimine, pagheranno 17 libbre, 15 soldi ognuno. Colui che facilitasse l’aborto di una creatura che non fosse suo figlio, pagherà 1 libbra di meno.
      14. Per l’assassinio di un fratello, una sorella, una madre o un padre, si pagherà 17 libbre, 5 soldi.
      15. Colui che uccidesse un vescovo o un prelato di gerarchia superiore, pagherà 131 libbre, 14 soldi, 6 denari.
      16. Se l’assassino avesse dato morte a più sacerdoti in varie occasioni, pagherà 137 libbre, 6 soldi, per la prima uccisione, e la metà per quelle successive.
      17. Il vescovo o abate che commettesse omicidio per imboscata, incidente o per necessità, pagherà, per raggiungere l’assoluzione, 179 libbre, 14 soldi.
      18. Colui che in anticipo volesse comperare l’assoluzione di ogni omicidio incidentale che potesse perpetrare in futuro, pagherà 168 libbre, 15 soldi.
      19. L’eretico che si convertisse, pagherà per l’assoluzione 269 libbre. Il figlio dell’eretico arso, impiccato o giustiziato in qualsiasi altra forma potrà essere riabilitato solo mediante il pagamento di 218 libbre, 16 soldi, 9 denari.
      20. L’ecclesiastico che non potendo pagare i propri debiti volesse liberarsi dall’essere processato dai creditori, consegnerà al Pontefice 17 libbre, 8 soldi, 6 denari, e gli sarà perdonato il debito.
      21. Sarà concessa la licenza per installare posti di vendita di vari generi sotto i portici delle chiese, sarà concesso mediante il pagamento di 45 libbre, 19 soldi, 3 denari.
      22. Il delitto di contrabbando e frode ai diritti del principe costerà 87 libbre, 3 denari.
      23. La città che ambisse per i suoi abitanti o per i suoi sacerdoti, frati o monache, la licenza di mangiare carne e latticini in epoche in cui è proibito, pagherà 781 libbre, 10 soldi.
      24. Il monastero che volesse variare la regola e vivere con minore astinenza di quella prescritta, pagherà 146 libbre, 5 soldi.
      25. Il frate che per migliore convenienza o gusto volesse passare la vita in un eremo con una donna, consegnerà al tesoro pontificio 45 libbre, 19 soldi.
      26. L’apostata vagabondo che volesse vivere senza ostacoli, pagherà uguale quantità per l’assoluzione.
      27. Uguale quantità pagheranno i religiosi, siano questi secolari o regolari, che volessero viaggiare in abiti da laico.
      28. Il figlio bastardo di un sacerdote che volesse essere preferito per succedere nella cura al padre, pagherà 27 libbre, 1 soldo.
      29. Il bastardo che volesse ricevere ordini sacri e goderne i benefici, pagherà 15 libbre, 18 soldi, 6 denari.
      30. Il figlio di genitori sconosciuti che voglia entrare negli ordini, pagherà al tesoro pontificio 27 libbre, 1 soldo.
      31.1 laici contraffatti o deformi che vogliano ricevere ordini sacri e possedere benefici, pagheranno alla cancelleria apostolica 58 libbre, 2 soldi.
      32. Uguale somma pagherà il guercio dell’occhio destro, mentre il guercio dell’occhio sinistro pagherà al Papa 10 libbre, 7 soldi. Gli strabici pagheranno 45 libbre, 3 soldi.
      33. Gli eunuchi che volessero entrare negli ordini, pagheranno la quantità di 310 libbre, 15 soldi.
      34. Colui che per simonia volesse acquistare uno o molti benefici, s’indirizzerà ai tesorieri del Papa, che gli venderanno il diritto a un prezzo modico.
      35. Colui che per avere mancato un giuramento volesse evitare ogni persecuzione e liberarsi di ogni tipo d’infamia, pagherà al Papa 131 libbre, 15 soldi. Inoltre consegnerà
      3 libbre per ognuno di coloro che erano stati garantiti.(al giorno d'oggi esiste ancora aggiornata lo Ior,la banca vaticana,a seconda del reato prende una percentuale sulla transizione se criminale il 50% della transazione vedasi più avanti in Francesco I).La British Library ha gli originali libri fiscali papali del 16° secolo Illustrations of Popery:The Mystery of Ninizuity Unveiled.J.P Callender New York 1843 pagina 441-444.Creò 1.353 nuovi uffici con un reddito di 899.000 ducati ($ 11.112.500 valore 1955.60 Ciambellani aggiuntivi,141 scudieri 202.000 ducati,In luglio del 1517 31 nuovi cardinali 500.000 ducati.I Cardinali avevano un reddito di 40.000 ducati annui,vivevano in palazzi signorili presidiati da 300 servitori.Leone X spese 4.500.000 ducati per il suo pontificato ($ 56.250.000 valore 1955) (A History Popes's,Joseph McCabe,CA Watts & CO,London 1939,Vol.2 The Invitabel Reform".Tutto questo portò alla Riforma di Lutero.Eppure questi voluttuari riaffermano la Unam Sanctam in cui dichiara che "Ogni essere umano deve essere sottoposto al Romano Pontefice per la salvezza"Ha emesso indulgenze per canoni stipulati.Ha dichiarato che la combustione degli eretici era un appuntamento divino.Era omosessuale e morì nel letto durante un rapporto omosessuale,L'intero numero di vittime che sono stati uccise in Europa dall'inizio della Riforma di Lutero? Parzialmente dalla guerra,in parte dall'inquisizione e 1.000 altri metodi di crudeltà cattolica ? In meno di 40 anni, 40 milioni John Wesley Doctrine of original sin Part I section II.8,1757 Wesley's Works edited by Thomas Jackson vol 9 pp 217-219,Quaracchi 1897 Indulgenze la loro origine,natura e sviluppo.Nel 1513 ha nominato 2 figli Giulio(20 anni) e Giovanni Angelo (14 anni) come cardinali.Nel 1514 il venerdì santo dichiarò : "Quanto bene sappiamo cosa una superstizione redditizia questa favola di Cristo è stata per noi e i nostri predecessori"  in compagnia di 7 intimi (annales Ecclesiastici,Cesare Baronio,Folio Anversa,1597,tomo 14.(questa è usata per dire che Cristo non è mai esistito,dopo che per più di 1900 anni hanno infangato il  Cristo con tutte le loro invenzioni umane).Accusato di omicidio Leone X ha ucciso diversi cardinali che si sono opposti al suo papato.Nel 1514 70 streghe muoiono su 5.000 sospetti in Valcamonica,Italia.Nel 1520 Montezuma imperatore Azteco viene ucciso ,è ritenuta giustificato e legale per le sovvenzioni e le licenze del Vaticano per il commercio internazionale degli schiavi.(30.000.000 Maya e Aztechi vengono uccisi dal cattolicesimo nel 1590 il 90% delle originarie popolazioni dell'America del Sud non esistono più,poi toccherà a quello del Nord 310.000.000 in 500 anni ad opera della chiesa cattolica e anglicana che sono la stessa chiesa). Giovanni de Medici (Leone X),protonotario apostolico a 7 anni e cardinale a 13, «è un godereccio ostinato, anche se una fistola difficile da curare lo tormenta spesso» (Fabbretti), ma il fatto che non sia per nulla meno orgiastico del Borgia non scandalizza minimamente i preti, forse perché nettissima era la prevalenza numerica nella sua corte dei bei maschi sulle prostitute (Gregorovius). «A una certa mitezza fu improntata la sua azione di governo, a parte la spietata repressione della congiura del cardinale Petrucci e la decapitazione del Baglioni, attirato a Roma con la garanzia di un salvacondotto» (Gasparri). Approvò gli oratorî del Divino Amore e disse al fratello Giuliano: «Godiamoci il papato, visto che Dio ce l’ha dato!» (Gregorovius). E se lo godette al punto di dimenticarsi,deludendo gli scalpitanti torcicolli, perfino di far bruciare il filosofo Pomponazzi,aperto negatore dell’immortalità dell’anima sancita dalla chiesa nel 1513 (ib.), e di consentire alla Francia, con «vergognose concessioni al re Francesco I» (Gelmi),lo svolgimento d’indagini su delitti compiuti dagli ecclesiastici. Con l’Exurge Domine scomunicò Lutero, «il cinghiale che devasta la vigna del Signore», e quanti deploravano che «il papa, benché più ricco del triumviro Crasso, non pagasse di tasca propria la chiesa di Pietro,invece di farla costruire con l’obolo dei poveri credenti».Ai congiurati del card. Petrucci, L. «in occasione della festa di pentecoste annunciò che avrebbe concesso la grazia» (Gregorovius).Ma la concesse nel modo poi entusiasticamente imitato da 3 altri grandi perdonatori, Sisto V, Carlo Borromeo e Woitila: «Il chirurgo e il segretario del Petrucci furono portati al patibolo tra orribili tormenti [e infine squartati, mentre] il cardinale, che alla lettura della sentenza scagliò selvagge maledizioni contro il papa e non volle confessarsi, fu dal moro Rolando strangolato in Castel S. Angelo» (ib.). Dopo infiniti traffici d’indulgenze, ora la sirena Woitjla adesca i protestanti più babbei fingendo di condannare quel cattolico «infelice mercato» (Gelmi), che però fa spavaldamente giustificare da don Luigi Negri con l’asserzione che «non c’è nessuna vergogna a riconoscerlo». Esattamente come L.,che addirittura lo potenziò ripubblicando il tariffario di Giovanni XXII,compilato per spedire tutti i ricchi in paradiso e tutti i poveri all’inferno. Anche per questo piace tanto ai preti il «grande papa che condannò il porco Lutero sposato ad una suora», «orrido eretico che esordì attaccando l’abuso delle indulgenze, poi le indulgenze stesse, infine il potere di colui che le aveva emesse, passando quindi alla grazia, al libero arbitrio, ai sacramenti, al purgatorio, ai voti monastici, ecc., e così smerciando novità scandalose».Papa osannato dal clero come «amante dell’arte», ad eccezione della più antica, della più grandiosa e perfetta.Raffaello vide da lui distruggere «la Meta di Romolo, l’arco e l’accesso alle terme di Diocleziano, il tempio di Cerere sulla Via Sacra, il Forum Transitorium,le splendide basiliche erette nei Fori e infinite colonne, fregi, architravi» (Gregorovius). Per non dire delle migliaia d’epigrafi polverizzate per produrre calce (ib.).Martin Luther (erede di Da Fiore, Segarelli, Dolcino, Wycliffe e Hus, che perseguivano l’ideale della povertà evangelica e vedevano nel papa l’Anticristo) riesce ad attuare la tanto sospirata riforma. Non potendo acciuffare ed ammazzare il ribelle per la protezione accordatagli da alcuni principi, il Vaticano ripiega sull’ingiuria, la detrazione, la calunnia. Lo chiama marcio eretico, pestifero ribelle, delinquente nefando, e lo fa «passare per indemoniato, epilettico, psicopatico, affetto delle peggiori malattie e delle più terribili tare ereditarie» (Pozzoli). L’essere inqualificabile rispondente al nome di Woiyila tuttora giudica gli affetti da epilessia delle persone immonde, degli indemoniati, e lo sancisce con tutti i crismi dell’ufficialità in un’enciclica di cui i mezzi d’informazione hanno all’unisono indecentemente lodato l’«umiltà».L’odierna burbanza pontificia trae le sue lontane origini da quella del famelico s. Silvestro, uscito dalle letamaiche pozzanghere di un sobborgo di Porta Capena per installarsi in pompa magna in Laterano, la lussuosissima dimora dell’imperatrice Fausta, finita strangolata, per probabile sua calunniosa istigazione, dal marito Costantino. Che tuttavia non si lasciò abbindolare dal fetente parvenu fino a delegargli la benché minima autorità politica. Continuò infatti lui stesso a governare da Bisanzio tramite i suoi prefetti sia la città di Roma sia le province di tutto l’Impero, ben attento ad impedire che all’illuminato potere cesareo si sostituisse il mostruoso dispotismo sacerdotale.Per raggirare gli Imperatori cristianizzati e conservare il frutto delle sue colossali rapine, il papato sbandierava ai quattro venti una pergamena grossolanamente contraffatta, così stilata nel IX sec. dalla perfida e contorta mente di sant’Isidoro: «Noi Costantino attribuiamo alla sede di Pietro tutta la gloria, tutta la potenza imperiale. E consegniamo a[l pezzente] Silvestro e ai suoi successori il nostro palazzo Laterano, la nostra corona, tutte le nostre vesti imperiali, Roma e tutte le città d’Italia e del mondo. Noi gli concediamo il luogo, non essendo giusto che un imperatore terrestre conservi la minima potenza dove Dio ha stabilito il capo della religione». L’accertamento (purtroppo assai tardivo, dopo gl’immensi e assolutamente irreparabili danni arrecati della criminale banda ecclesiastica all’Italia) della pacchianissima falsificazione avverrà soltanto nel XV sec., grazie all’analisi comparata della scrittura spacciata per originale, che svelerà l’impudente anacronismo dello stile, dei vocaboli e dei caratteri grafici. Ma anche senza queste prove, già di per sé schiaccianti, basterebbe da solo a dimostrare l’enorme truffa l’eccesso di grottesca autocelebrazione del testo.Autore d’innumerevoli guasti architettonici, L. amava  le lettere. Stimava Bembo, Castiglione, l’Aretino, pur disprezzando il più grande di tutti, l’Ariosto, tanto da incoronare in sua vece d’alloro il pretonzolo Barbagallo, un «ignobile poetastro» (Rendina). Fece bastonare un tal Britonio per i suoi cattivi versi. Lui stesso scriveva epitaffî, come quello malinconicamente dedicato al defunto frate Fetti, un imparruccato suo compagno di zanzeria (baldoria): «Un frate sotto bianco e sopra nero / in gola e zanzeria molto eccellente, / di fuori porco e dentro puzzolente / mentre visse, ora ammorba il cimitero».
    103. Adriano IV (1522-1523) Carlo V(1519-1546),imperatore del Sacro romano impero,delle famiglie  Asburgo e Borgogna ha cercato di bloccare il potere della famiglia De medici (gli assassini di Girolamo  Savonarola,il profeta di DIO per quei tempi).Morto Leone X,il nuovo papa, eletto in Spagna, fu sollecitato a venire al più presto a Roma per porre fine alle sfrenate rapine dei porporati.Quando dopo 7 mesi Adriano VI mise piede nell’Urbe, «i cardinali stavano ancora depredando a loro talento il Vaticano ormai spoglio di tutti gli oggetti preziosi, compresi gli argenti della sacrestia. Dal palazzo era scomparsa anche la collezione di gemme di Leone X,che la sorella aveva arraffato senza ritegno» (ib.).Con l'elezione del cardinale olandese Boeyens Florenszoon.Morto L., il nuovo papa, eletto in Spagna, fu sollecitato a venire al più presto a Roma per porre fine alle sfrenate rapine dei porporati. Quando dopo 7 mesi Adriano VI mise piede nell’Urbe, «i cardinali stavano ancora depredando a loro talento il Vaticano ormai spoglio di tutti gli oggetti preziosi, compresi gli argenti della sacrestia. Dal palazzo era scomparsa anche la collezione di gemme di L., che la sorella aveva arraffato senza ritegno» (ib.).L’olandese Adriaan Florensz, di Utrecht (Adriano VI,  cerca di arginare la rivolta protestante con qualche maldestro accomodamento.Ultimo straniero prima del nefasto Bergoglio,fu, secondo l’epigrafe incisa sul suo monumento in Maria dell’Anima, un ottimo papa. Gelmi loda la sua «dottrina, austerità, profonda pietà e sincera disponibilità alla riforma», pur concordando pienamente con chi «gli attribuisce ogni sorta di vizî immaginabili» (gesuitica incoerenza da bugiardo di tre cotte incespicante in crisi d’amnesia?). Adriano IV esce da un conclave di cui il cardianel. Manuel, «ancora ignaro degli intrighi che accompagnano le elezioni pontificie, esclama: Qui tutto è basato sull’avidità e la menzogna: è difficile che lo stesso inferno ospiti tanti demoni quanti ne esistono tra i cardinali!» (Gregorovius). «Accetta l’elezione con umiltà, in silenzio. Riceve la notizia mentre si trova per incarichi pastorali [di sanguinario Grande Inquisitore!] nei Paesi Baschi» (Fabbretti). E ancora Gelmi, ora fattosi attento a non contraddirne di nuovo l’asserita «profonda pietà», fa comunella col frate nel dipingerlo tutto in rosa e nel tacerne le terribili sentenze (21.835 condannati al remo e all’ergastolo, 2.180 al rogo).Pur abbastanza modesto da negare nel suo Commentario la propria infallibilità («Un papa può errare anche in materia di fede»), è tanto duro con eretici,streghe ed ebrei,quanto molliccio col giovane e bel segretario Cisterer e pecorinamente sottomesso al muscoloso tedesco Pieter,che «entrato al suo servizio come spazzino, divenne presto cameriere e cominciò a spadroneggiare» (Gregorovius). Mette a capo dell’Inquisizione il cardinale Carafa (il futuro grande criminale Paolo IV) e odia l’arte classica fino a bramarne la totale distruzione. Scrive il Negri: «...dubito molto che un dì non faccia quello che dice aver fatto già s. Gregorio, e che di tutte queste statue, viva grandezza e gloria romana, non faccia calce per la fabbrica di Pietro».Sì, purtroppo! Unica reazione a tutta la sua mostruosa barbarie: gli insulti sulle carte affisse nottetempo, clandestinamente, al torso d’una antica statua dal popolo detta Pasquino. Non riuscendo ad acciuffarne gli autori (il poeta Berni, il più caustico, è scoperto ma si salva con la fuga), vuole zittirli gettando Pasquino nel Tevere, ma lo dissuade il duca di Sessa, che «...con ingegno civile e arguto, disse che ciò non si doveva fare, soggiungendo che Pasquino, ancora nel più basso fondo del fiume, a uso delle rane, non avrebbe taciuto». Nel frattempo l’Aretino, forte della protezione di alcuni principi e re, così morde il pontefice tedesco e i conclavisti: «O del sangue di Cristo traditore, ladro collegio, / che il bel Vaticano alla tedesca rabbia hai posto in mano, / come per doglia non ti scoppia il cuore? /.../ caduto è in terra il gran nome romano / e dato in preda al barbaro furore». Mentre il Giovio, suo biografo ufficiale, attesta che A. morì dopo smodate bevute di birra, l’equidistante Gregorovius s’indigna contro quanti al suo indirizzo «scrissero volgarissime satire».I riformati, pur conservando uno strascico di cattoliche superstizioni, abolirono o mitigarono molte barbariche usanze papiste.Con l’appoggio della Spagna, Giulio de Medici (il futuro Clemente VII, 1523-1534) detto Homo sanguinis (il Sanguinario) o il Boia di Cesena, per le sue spaventose carneficine in Romagna, contrattacca in conclave la bordata di 100.000 ducati d’oro offerti dal cardinale Farnese, e getta sul banco una somma ancor più cospicua (Gregorovius). .Morì il 14 settembre 1523.
    104. Clemente VII (1523-1534) Figlio di Leone X,il 19 Novembre 1523 diventa papa.Era infido,i suoi eccessi scioccarono l'Europa.Il 6 maggio 1527 ci fù il saccheggio di Roma con le truppe cattoliche di Carlo V,fù così sanguinario che la popolazione passò da 98.000 a 32.000 in soli 8 giorni.Inclusi i 147 della guardia svizzera.Il nepotismo papale e la brama di territorio portarono al peggiore carneficina di una grande città.Roma fù devastata,le sue chiese profanante,i suoi tesori saccheggiate,le sue librerie saccheggiate,persone uccise ,suore violentate e torturate a morte da "una marmaglia di malfattori" (Enc Cattolica,Pecci ED II pag 166).Accusato di depravazione associata al cannibalismo,sesso e omicidio : fece orge sessuali,omicidio rituale di bambini e cannibalismo nella celebrazione della messa del satanismo del cattolicesimo.Accusato di crimini contro l'umanità : a Cesena sono state uccise 9.000 persone ,compresi bambini sotto le istruzioni di Clemente VII cronista Paulus Giovio. Accusato di omicidio a Como,Italia 1.000 persone arse vive come streghe.Ha nominato amanti adolescenti omosessuali in posizioni di autorità,amante dell'astrologia e furto di proprietà della chiesa (per questo fù chiamato Carlo V).Accusato di regolare e istituzionale sodomia e uccisione di bambini,fece continuare la tradizione clericale cattolica dell'omosessualità istituzionalizzata e la sodomia dei bambini.Nel 1525 decise l'omicidio di William Tyndale dopo la stampa in inglese del Nuovo Testamento "in modo che tutti potessero leggerlo" Nel 1529 la signora Desle Mansenee viene torturata e impiccato come strega in base a pettegolezzi acquisiti segretamente dall'inquisitore generale di Besancon su decisione del papa.Nel 1530 Alonso De Jaen è arso vivo per aver urinato sul muro della chiesa.Nel 1530 Alonca de Vargas è arso vivo per aver riso in modo inappropriato alla Beata Vergine.Ha tentato di estorcere un pagamento in oro da Enrico VIII per l'approvazione dell'annullamento del suo matrimonio.Re Enrico VIII  diventò Capo Supremo della Chiesa d'Inghilterra e non pagò il papa.Nel 1532 decide che tutti gli imputati di stregoneria siano sottoposti a torture prima della morte.Lo Spirito Santo ovviamente s’entusiasma e, abbagliato da tanto scintillio, plana all’istante sulla criminale nuca medicea. Istigati quindi Spagnoli, Svizzeri, Tedeschi e Francesi ad invadere, spezzettare e saccheggiare l’Italia, C. briga febbrilmente per trarre - come sfrontatamente dichiara - il massimo profitto dalla nostra rovina. I suoi passeggeri bisticcî con Carlo V provocano il terribile sacco di Roma degli imperiali, tra cui i famosi lanzichenecchi. In compagnia dei cardinali, dei prelati e dell’usuraio Armellini, dall’alto di Castel Angelo assiste allo spettacolo della città devastata dagli incendî e dalle stragi. Ma che gli frega? Lui è al sicuro, nel mastio imprendibile e ben rifornito.Gli manca solo la verdura, ma una bigotta ogni giorno si guadagna il paradiso arrampicandosi sotto i tiri degli assedianti per rifornirlo d’insalatina fresca (ib.).Poco dopo Roma è investita dalle orde di ben più feroci liberatori, i papisti dell’abate di Farfa, «che entrati in città seguiti dalla peggior canaglia che avrebbero potuto trovare, sgozzarono persino gli infermi ricoverati negli ospedali e saccheggiarono quel poco che era ancora possibile saccheggiare» (ib.).I Romani decrebbero da 80.000 a 30.000, e i superstiti, affamati, stracciati e incolonnati a forza in quotidiane processioni «dai preti che predicavano penitenza, si spargevano il capo di cenere implorando perdono» (ib.). Sulla morte del «più nefasto di tutti i papi» (von Ranke) dopo Bergoglio,si astiene dal versar troppe lacrime persino il gesuita Gelmi, forse perché, incaponitosi scioccamente contro Enrico VIII, fece perdere per sempre al clero il ricco e promettente mercato inglese. Guicciardini, Gonfaloniere della Chiesa, vale a dire comandante supremo del suo esercito, narra che C., sull’esempio di altri papi, appena eletto rase al suolo Marino e Monfortino e bruciò Gallicano, Tagarolo e molte altre borgate. E il Varchi aggiunge che strizzò ben bene le borse ai creduli agitando il vecchio spauracchio della fine del mondo, strombazzato per ogni terra da legioni di frati itineranti. La sua rapacità sbigottiva l’Ariosto: «Darà l’Italia in preda a Francia e Spagna, / che sossopra voltandola una parte / al suo bastardo sangue ne rimagna» (Satira II). Fece abbattere con le armi da Carlo V il governo democratico di Firenze, per far dono della città al suo caro Alessandruccio, avuto da una serva negra da cui questi «aveva ereditato l’indole sensuale, il colore e i tratti del volto di mulatto» (Gregorovius). Un ironico e amaro riferimento alla sua ingordigia fa ancora l’Ariosto tratteggiando un dio creato dal clero, che a colpi di papal fischietto punisce il «populazzo, immonda e bassa plebe», e rilevando che le stragi di Annibale impallidiscono a paragone di quelle compiute dai lurchi chiamati dal papa ad Agnadello, Brescia, Ravenna e Fornovo. Ma che contava un poeta che non poteva comprarsi un mantello, a petto del «puro, eroico, sublime, integerrimo pontefice che preferì perdere l’intera Inghilterra piuttosto che concedere il divorzio al suo re»? Unico intestarditosi in un principio disprezzato da tutti i papi, sempre pronti per moneta a fare e disfare qualsiasi matrimonio. Ma se C. si esibì nel beau geste di mollare il boccone britannico, lo fece solo nella presunzione di poterlo in qualsiasi momento riaddentare a suo piacimento, e con tanto d’interesse usurario, come più volte sperimentato dai suoi predecessori a danno d’altri regni cristiani. L’eroico C. in effetti puntava su un cavallo assolutamente sicuro, lo strapotente Carlo V, capo di un immenso impero e ligio braccio secolare della chiesa, tanto voglioso di vendicarsi di un affronto ricevuto dal re d’Inghilterra, la cui ripudiata moglie era appunto sua zia. E aveva un bel chiedersi Enrico VIII perché mai il papa, che ogni giorno infrangeva a pagamento i matrimonî infischiandosi delle motivazioni, si irrigidisse proprio solo contro di lui, così ben disposto a sborsare cospicue somme. Ma agli occhi papali aveva la colpa d’essere re di un’isola secondaria (un’Inghilterra allora priva di colonie e di una forte flotta) a confronto della potentissima Spagna di Carlo V, regina delle terre e dei mari, padrona dell’impero più vasto della storia, esteso dall’Europa alle Americhe, all’Africa, alle Filippine, un impero sul quale «non tramontava mai il sole». E il papa, come tutti i papi, si era subito fatto tenerissima sposa del più forte. Così, dalla sua prestigiosa posizione di puttanella del Rey, C. poteva anche sfottere amabilmente l’ambasciatore veneto, come uno sciocco «uomo dabbene» sognatore di una chiesa meno avida e timoroso della «ruina d’Italia». Della quale invece lui se ne impipava, teso solo a smembrarla il più possibile per svenderla al primo offerente e incassare tanti  quattrini sulla pelle dei nostri avi, come Francesco Ferrucci, pugnalato agonizzante sul campo dal papista Maramaldo. C. godette pazzamente del trionfale «ingresso del [suo] bastardo nella sventurata Firenze» (ib.), investita dagli Spagnoli con assalti costati diecimila morti e feriti. Il labbruto rampollo papale ne diventò subito «signore, duca e principe assoluto. Numerose salve d’artiglieria salutarono dai colli fiorentini l’avvenimento» (ib.). Ma i cittadini erano indignati, perché «il moro, così lo chiamavano, [era] rozzo e ignorante, ...balordo, scostumato, prepotente, ...sciocco bestione arrogante» (ib.). Derideva i cugini Ippolito e Lorenzino che studiavano e amavano l’arte; e pare che «si fosse messo in testa di essere un Ercole sia fisicamente che politicamente» (ib.), come il semidio che strozza Caco fatto da lui traslocare davanti a Palazzo Vecchio. Sotto la protezione del papa e del re di Francia, al quale aveva in seguito consegnato, «poste su un piatto d’oro», le chiavi di Firenze, egli non pensò ad altro che a gettarsi su tutte le donne, «le religiose, come le secolari, o pulzelle o maritate o vedove, o nobili o ignobili, o giovini o attempate che fossino» (Varchi). Cosimo I e il Magnifico erano stati altrettanto sensuali, ma anche grandissimi mecenati e uomini d’eccellente cultura. Il bastardo invece schiva come la peste le persone d’ingegno, tranne chi stimoli la sua vanità ritraendolo ad olio o sbalzandone su medaglia il bombato profilo. E passerà alla storia soprattutto per aver fatto sparire da Palazzo Vecchio la campana di bronzo e argento del peso di ventimila libbre (Gregorovius). Benché avvolto in preziosi broccati tempestati di gemme, ricorda solo il «negro possente e meraviglioso [che] prende per le spalle un’ancella bianca, le strappa il peplo bianco e la denuda, si denuda e la violenta da dietro tenendola per i capelli con brutalità e ridendo a squarciagola» (Busi). Finisce accoltellato in un letto, dove gli fanno credere che lo raggiungerà una donzella timida, purché lui la aspetti svestito, immobile e col dorso girato alla porta. Tornando al papa, il Guicciardini lo dice «avaro, di poca fede e alieno per natura da beneficiare gli uomini». «Non ebbe grandezza d’animo né liberalità; per indole spilorcio e simulatore, non fu malvagio, ma duro e dispotico. Non odiò alcuno, perché non amò alcuno» (Giovio). Salvo il suo caro bastardo.Durante il sacco di Roma, i lanzi rubano in Laterano smarrendolo poi per strada, il reliquiario col santissimo prepuzio di Cristo. Lo ritrova una popolana, Magdalena Strozzi che, incuriosita, lo apre e incautamente sfiora l’eccezionale cimelio.Sempre più agitati, i preti incaricano falangi di uomini pii e di donne devote della ricerca, rivelatasi poi lunga ed estenuante, di «una fanciulla più pura per recuperare la reliquia» (Bartoloni, in Corsera, 15-10-88). A giudicare dei tanti suoi prepuzi sparsi per tutta Europa, non meno di 6 ma si parla anche di 15, si direbbe che il Salvatore, da buon superdotato, possedesse un discreto numero di carnei spuntoni, magari minacciosamente disposti a raggiera. L’elastico cappuccio del più illustre dei quali, domiciliatosi a Roma per esser piovuto dal cielo nella mano di un prete, andò poi a villeggiare nell’aria azzurra e tersa di Calcata (Viterbo), dove, sotto il da poco inaugurato regno Giovanni Paolo II, fu di nuovo sacrilegamente involato, la notte di capodanno del 1981, e finora mai più ritrovato. Non meno pregevoli del rapito prepuzio di Calcata sono i superstiti altri entusiasticamente adorati ad Anversa, Metz, Hildesheim e Santiago di Compostella (meta di ben due megapellegrinaggi woityliani).Nel 1533, stremato dalle molte ambascerie al servizio del rozzo card. Ippolito d’Este, che non apprezzava il suo straordinario genio artistico, muore l’Ariosto dopo aver sconsigliato al poeta Marone, dal porporato rudemente respinto: «Fa a mio senno, Maron, tuoi versi getta / con la lira in un cesso, e un’arte impara, / se beneficii vuoi, che sia più accetta»Morì il 25 settembre 1534.  
    105. Paolo III (1534-1549) Padre di 3 figli e 1 figlia,cercava consigli da astrologi.Ha avuto molti figli illegittimi.Era un nemico determinato dei protestanti e ha offerto a Carlo V un esercito per sterminarli.Ha creato una tassa sui profitti delle 45.000 prostitute di Roma.Ha creato i Gesuiti,ordine militare fondato da Ignazio di Loyola,uno spagnolo,sul principio di obbedienza assoluta e incondizionata al Papa che ha lo scopo : il recupero del territorio perso con protestanti e musulmani,la conquista di tutti i pagani del mondo per la chiesa cattolica,il loro scopo supremo era la distruzione dell'eresia.Per la realizzazione di questi 3 scopi tutto era giustificabile l'inganno,l'immoralità,anche l'omicidio e il genocidio.Il loro motto "per la maggior gloria di Dio".Mirano a creare scuole (ricordate Papa Callisto I nel 220)https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_Jesuit_institutions,alla ricerca soprattutto di bambini delle classi dominanti(ricchi),in tutte le scuole per acquisire padronanza assoluta sul bambino.Hanno usato (e usano) il confessionale con re,principi e capi civili nell'indulgere in tutti i tipi di vizio e crimine per il bene di guadagnare il loro favore.Hanno usato la forza (militare)per convincere i governanti a eseguire l'inquisizione.Eserciti cattolici macellano 900.000 valdesi Cristiani di tutte le età tra il 1540 e il 1570.Fonte Halley's Bible Handbook.(dal 1160 al 1570 hanno ucciso 40.000.000 di eretici).Ha protetto il figlio,Pier Luigi Farnese gay che si circondava di amanti maschi,utilizzando la polizia roma per rintracciare un giovane che aveva respinto le sue avances,fù accusato di aver violentato un vescovo e altri chierici.In Francia sono stati responsabili del massacro di San Bartolomeo (105.000 Ugonotti protestanti calvinisti uccisi in 10 giorni),la revoca dell'editto di Tolleranza,della rivoluzione francese,In Spagna,Olanda,Germania Meridionale,Boemia,Austria ,Polonia e altri paesi (Americhe e Australia).Nel maggio 1537 ha promulgato la bolla Sulminus Dei riguardante la moralità della riduzione in schiavitù delle persone di colore delle Indie dell'ovest e del sud.Il documento è stato poi volutamente alterato,La bolla originala indicava che indiani non potevano essere cattolici,non vieta la schiavitù ai non convertiti.Il 27 Settembre la bolla Regimini Militantis creando i Gesuiti : la più nefasta organizzazione criminale militare immorale mondiale.Hanno complessivamente ucciso 1 miliardo di persone in 500 anni di guerre.Con questi metodi fermarono la Riforma nel Sud Europa e salvato il papato dalla rovina.Accusato di stregoneria tra cui l'astrologia.Accusato di omicidio fece uccidere la propria madre e la nipote per il denaro e messa in sicurezza dell'eredità.Accusato di incesto ha commesso ripetuti atti sessuali sui suoi figli,ha seguito la tradizione dei papi,Uccise i parenti,tracui la madre e la nipote per ereditare il patrimonio di famiglia.Il più famoso aneddoto sulla spietatezza di Paolo III : vi era una disputa teologica tra 2 cardinali e un vescovo polacco.Uccise tutti e 3 uomini con le spade.La più nota amante di Paolo III fù una giovane signora attraente Costanza Farnese : era sua figlia.Ha fatto uccidere diversi preti e vescovi in disaccordo sul suo papato.Il 14 marzo 1543 la bolla Nobis Injunctum : 1. sovvertire i figli dei ricchi europei dal secolarismo,coerente con il cattolicesimo 2. ai missionari e teologi a viaggiare per il mondo alla ricerca e alla eliminazione dell'eresia tramite genocido 3. di interrompere,sovvertire e paralizzare la diffusione del protestantesimo (che è la chiesa cattolica del 6° Secolo Lutero Martin per la Vera Riforma avrebbe dovuto andare a prima del Concilio di Nicea del 325,riabilitare Origene,dare il Vero Vangelo Degli Ebioniti detti Nazareni togliere tutti i libri della bibbia in disaccordo con i 10 comandamenti di Mosè,ripristinare il veganismo e il pacifismo,la reincarnazione e la totale eliminazione di cerimonie,riti,preti,strutture gerarchiche,chiese,moschee perchè il vero tempio siamo noi stessi è questo che ha sempre inteso e intende Cristo).Nel 1537 la bolla Deus Sublimis non vieta la schiavitù ai non convertiti (la chiesa cattolica ha creato controllato e tratto profitto dalla tratta degli internazionali fino al 2017 o pensate che i mercanti di schiavi di oggi non paghino le tasse alle chiese ? argomento che tratteremo quando arrivate ai papi del 20° e 21° secolo).«L’ex gaudente» (Fabbretti) Alessandro Farnese, di Canino Paolo III doveva la porpora alla sua procace sorella Giulia, da lui graziosamente posata nel letto di Alessandro VI,forse l’unico pontefice attratto solo dalle donne. Quando sazia dei papali amplessi desiderò tornare al talamo nuziale, ne fu impedita dal focoso Santo Padre «poena excommunicationis» (Zapperi). Nel 1542 Paolo III riconferisce pieni poteri all’Inquisizione, un po’ svigorita per la crescente influenza dell’umanesimo neopagano.Nel 1543 il papa ordinò che, senza il permesso degli inquisitori, non fosse stampato nessun libro,nel 1559, con Paolo IV, si arrivò all’indice dei libri proibiti, a Roma e altrove si fecero roghi dei libri sequestrati,furono condannati autori ed editori di libri; però la censura era esistita anche prima, anche se non regolamentata.L’Inquisizione fece sentire la sua presenza anche nella repressione della libertà di stampa. I concili si occuparono anche di censura, che fu affidata ai monaci e poi ai gesuiti, in questa materia il re era ufficiale di polizia della Chiesa. Il Frate servita e storico Paolo Sarpi si ribellò per i libri bruciati dall’Inquisizione, perché diceva che così la religione faceva gli uomini insensati.L'inquisizione censurava libri,mettendo all'indice quelli proibiti e ne faceva dei falò;incoraggiava la delazione,non ricercava i fatti ma il grado di colpevolezza dell'accusato,l'onere della prova di innocenza era a suo carico,la chiesa cattolica non accettava la libertà di pensiero.Per i libri da pubblicare era richiesto l’imprimatur ecclesiastico, quelli vietati erano messi all’indice, l’Inquisizione fece bruciare migliaia di libri del talmud ebraico. Gli autori romani delle pasquinate antipapali, che operarono dal XVI al XIX secolo, se scoperti, erano messi a morte.Nel 1548 ha confermato che ogni individuo può liberamente acquistare,vendere i propri schiavi,Gli schiavi fuggiaschi dovevano essere restituiti ai loro proprietari per la punizione. Anche Paolo III aggredisce con foga i monumenti classici,asportando tra l’altro nuovi marmi dal Colosseo e demolendo la piramide di Marcello (Gregorovius), don Henrion è affascinato dai suoi troppi «meriti», come l’aver riconosciuto l’ordine dei gesuiti,legatissimi al Sant’Uffizio e «avversari nati della Riforma», l’«aver pubblicato la bolla In coena Domini [proclamante la supremazia assoluta, anche politica, del clero] e l’aver rafforzato l’«Inquisizione, tribunale di cui il progresso dell’eresia rendeva urgente l’erezione in ogni luogo della cristianità».Per gli odierni squallidi epigoni di Henrion, i sedicenti laici Cammilleri, Cardini, Eco, Messeri, ecc., l’Inquisizione fu una necessaria panacea purificatrice dell’umanità peccaminosa. Giustamente quindi i nostri pii governi non solo non puniscono, ma addirittura ringraziano la chiesa dei tanti suoi santi carnefici, e le versano onerosissimi balzelli, come il truffaldino otto per mille, le grosse tangenti alle scuole pretesche e il mantenimento di 50.000 favolisti nelle scuole statali, mentre progettano di addossarsi totalmente anche le spese dei seimila oratorî cresciuti come velenosi funghi nell’intera Penisola.Ma pare che ciò non basti ad ammansire il sempre più affamato clero, perché gli saremmo eternamente debitori - a suo dire – per il troppo prezioso chiesastico apporto al «valore culturale… nella storia e nella vita del popolo italiano»! (Il Giorno, 5-11-1995, p.11).Lo sappiamo dal Varchi, lo storico mai piegatosi ad alcun compromesso e servilismo: «Quel caro ragazzo è sempre stato troppo vivace!», commenta beffardamente Paolo III quando sa delle polpose terga del vescovo di Fano, Cosimo Geri, brutalmente violate dal figlio Pierluigi. Che immediatamente punisce creandolo gonfaloniere della chiesa, signore di Castro, feudatario di Parma e Piacenza, marchese di Novara, governatore perpetuo di Nepi, Roncilione e Caprarola. Il buon Pier però non si contenta, e attinge direttamente a piene mani anche dal tesoro della chiesa. Era gravato, a sua giustificazione, da non pochi oneri. Tra l’altro, «pubblicamente teneva degli uomini salariati per tutte le terre d’Italia, acciocché gli procacciassino qualche bel giovane» (Segni). Nella cattedrale di Fano una lapide celebrativa esalta le virtù del da lui sodomizzato presule: FANI EPISCOPO ELECTO / PIETATE ET LIBERALIBUS DISCIPLINIS ORNATISSIMO / SUMMO APUD OMNES BONOS IN AMORE ET HONORE.Nel frattempo, il Sodoma dipingeva Sebastiano giovane, sbarbato e nudo, contro la tradizione che lo voleva vecchio, barbuto e ammantato, come appare nella catacomba di Calisto e in Pietro in Vincoli. Ma da allora i preti, estasiati, applaudono il doppio miracolo del famoso pittore sodomita: la trasfigurazione in un bell’imberbe trafitto da frecce di un vegliardo spirato nel proprio letto. Portento paragonabile a quello del mai esistito martire Giorgio, il quale, avendo osato suggerire moderazione a Diocleziano, dovette reggere per un’intera notte un enorme macigno sul petto ed esser poi lentamente straziato da una ruota irta di denti acuminati, ma tutto sopportando con rassegnazione. Allora il reo Sire lo immerse nella calce viva, ma vistolo riemergere dopo 3 giorni più sano e vispo di prima, lo strinse in stivali di ferro rovente e gli propinò un potente veleno. Ma il santo, superate brillantemente queste prove, risuscita un morto e col solo pensiero fa cadere dai piedistalli i simulacri del tempio d’Apollo. Infine il truce sire, spazientito, con un colpo di scure gli spicca dal busto l’odiatissima testa. In questo modo la persero anche s. Paolo e molti altri santi, perché il dio papista, benché onnipotente, ha un tallone d’Achille: sposta montagne, prosciuga mari, sbriciola mondi e risuscita morti, ma trema like a baby in the wood davanti ad una lama, fosse pur un temperino. Mistero della fede! Mistero di un Dio paralizzato davanti a una mannaia, immobilizzato come un basilisco alla vista di un collo tagliato come burro dai biechi pagani.Gasparri cita i figli di Paolo III da lui tutti enormemente arricchiti, e «il cardinalato imposto a 3 giovanissimi nipoti», ma afferma che la sua vita, benché tutta intessuta d’interessi privati, non può minimamente offuscare «i suoi grandi meriti, [come] l’ordine pietoso di non torturare per più di mezz’ora [alla volta!]».Voleva che la tortura fosse sospesa ogni mezz’ora affinché fosse poi ripresa con rinnovata energia! Che umanità! Per fare ancor più ricca la propria famiglia, Paolo III unisce in matrimonio il quattordicenne nipote Ottavio con Margherita d’Austria, vedova della labbruto rampollo di Clemente VII.Nozze che ispirarono questa: «O poveretta unita a tal marito, / che fai di notte sola nel tuo letto? / Certo tu soffri di grand’astinenza, / con quel cazzino che t’angoscia l’anima». Ma a tutto soccorre sempre la Provvidenza, in tal caso incarnatasi in Sua Beatitudine, con la generosa profferta alla mesta fanciulla di un ben più ragguardevole utensile.Morì il 10 novembre 1549.
    106. Giulio III (1550-1555) Nel primo concistoro (si eleggono i nuovi cardinali,i flaminii pagani seguaci di Giano) il 30 maggio 1550,nominò cardinale il figlio,il 17enne Innocenzo del Monte (1532-1577),Gossip lo ha chiamato "Ganimede" prima di salire al papato,divenne suo segretario particolare ha condiviso la camera da letto col padre.Tale nomina suscitò ampio stupore nelle corti europee.Girolamo Muzio scrive nel 1550 in una lettera a Ferrante I Gonzaga:" Di questo nuovo papa universalmente se ne parla molto male : che è vitioso,superbo,rotto et di sua testa"dove rotto significa "omosessuale".La cattolica romana Maria d'Inghilterra (conosciuta come Maria la Sanguinaria) tenta di portare l'inghilterra di nuovo sotto il giogo della tirannia papale.Le sue vittime sono vescovi,studiosi e altri leader protestanti.Nel 1558 il Concilio di Trento,ha pronunciato :"anatema contro coloro che o dichiarano che le indulgenze sono inutili o negano che la chiesa ha il potere di concederle" (Enciclopedia Cattolica ,VII,Pag 783-784).Ha nominato amanti adolescenti omosessuali come cardinali,Accusato di continuare la tradizione clericale cattolica dell'omosessualità istituzionalizzata e sodomia dei bambini,soprattutto giovani ragazzi.Accusato di depravazione associato con cannibalismo,sesso e omicidio : ha aperto San Pietro e le altre principali chiese alle orge sessuali,omosessualità con omicidio rituale di bambini e cannibalismo nella celebrazione della messa satanica del cattolicesimo.Un documento originale (f.B n°1088 v.II, 641-50) della Biblioteca nazionale di Parigi (sequestrato in Vaticano da Napoleone) riporta i consigli dati dai cardinali al neoeletto Giulio III, il romano Gianmaria Ciocchi del Monte «...la lettura del vangelo deve essere permessa il meno possibile, specie in lingua moderna, nei paesi sottomessi alla vostra autorità. Il pochissimo predicato nella messa dovrebbe bastare, e si deve proibire a chiunque di leggerne di più. Finché il popolo si contenterà appunto di quel poco, i vostri interessi prospereranno. È il libro che ha provocato contro di noi le ribellioni e le tempeste che rischiarono di perderci. [...] Se il popolo si renderà conto delle contraddizioni tra l’insegnamento del vangelo ed il nostro comportamento, [...] diventeremo l’oggetto della derisione e dell’odio universale».Ora i gesuiti,inviperiti contro chi renda pubblico questo interessante documento,lo dicono non credibile perché vergato dal vescovo Vergerio di Capodistria,che in seguito abbandonò il cattolicismo per abbracciare la religione evangelica.E con ciò? Ammesso che i bugiardi per eccellenza, vale a dire i gesuiti, per straordinaria eccezione in questo caso dicano il vero,cosa cambierebbe? Non farebbero che tirarsi la zappa sul piede nominando l’integerrimo,incensurabile Vergerio.Il piacere di dar sfogo alla loro foia calunniatrice li ottunde fino a non capire quanto innalzino la sua già altissima figura morale,col sottolineare involontariamente proprio il nobile scopo per cui, conosciuta e toccata con mano la pontificia malvagità, con estremo coraggio voltò le spalle al nefando papismo.Del resto, se al mondo vi è ancora qualcuno assolutamente non credibile, costui non può essere che il gesuita, diffamatore e calunniatore congenito,altrimenti noto come fabbricante d’equivoci nonché celeberrimo inventore dell’infida e sleale riserva.mentale.Consigli,quelli dei cardinali, in fondo abbastanza superflui,tanto era condivisa da tutti gli ecclesiastici la volontà di varare una legge (come di fatto avvenne) che proibisse al gregge la lettura dei testi sacri e punisse atrocemente i contravventori.All’aumento dei fedeli che ne reclamavano la conoscenza integrale, il concilio di Trento mise riparo rendendoli più oscuri e ingarbugliati con l’inserzione di ben 9 libri apocrifi, i deuterocanonici,già nel I e II sec. respinti dagli apologisti per la troppo evidente falsità di alcuni loro passi. E pur di piegare l’acefala mugghiante mandria a una sempre più ottusa e supina obbedienza, Giulio III dichiarò sacro (quindi un esempio degno di emulazione da parte dei devoti) persino quel passo in cui Tobia confessava di far penitenza inghiottendo grossi panini imbottiti di merda.«Uscito da un conclave teatro di ripetuti e violenti diverbi» (Gelmi), Giulio III, «severo moralista e raddrizzatore dei costumi ecclesiastici», non raddrizza però la propria famiglia, che anzi maggiormente corrompe favorendola di lucrosissime cariche. Invaghitosi di uno sculettante paggetto quindicenne, lo nomina cardinale e lo fa adottare dal proprio fratello affinché passi per suo nipote. Innocenzo, l’imberbe ganimede, in Vaticano è chiamato il Cardinal della scimmia per l’abitudine di passeggiare per le sale e i giardini abbracciato all’esotico animale.E Pasquino: «Ama Del Monte con ugual ardore la scimmia e il servitore. Egli al vago e femmineo garzoncello ha mandato il cappello.Perché la scimmia,il trattamento uguale,non fa pur cardinale?».Ignorante e crudele, il drudo papale finisce in prigione per un duplice omicidio nel corso di un affollato banchetto, ma torna presto in libertà grazie al benevolo interessamento del clero, che dopo la sua morte lo onorerà, con alti gemiti, di una marmorea sepoltura in Pietro in Montorio.Giulio III lancia la tremenda maledizione e la salace battuta a un servitore da lui sorpreso a mangiare un pezzo di carne di pavone,avanzo delle sue pantagrueliche scorpacciate.Sotto il suo regno ha luogo un effimero ritorno all’obbedienza papale dell’Inghilterra assoggettata alla bieca Maria la Cattolica, detta Maria la Sanguinaria, mentre a Ginevra è bruciato vivo Michele Serveto, staccatosi dal credo cattolico.Braccato sia dai cattolici sia dai protestanti di Zuinglio, l’illustre scienziato chiese ingenuamente ospitalità proprio ad un altro fanatico religioso,Calvino, che aveva confidato a un seguace: «Se verrà qui [a Ginevra] non ne uscirà vivo». A tanta scelleratezza possono giungere anche uomini riformati dall’integra e pura coscienza, quando non temperino la stupidità della fede con massicce dosi di salutari dubbî
    107. Marcello II (1555-1555) Papa di transizione.Marcello Cervino di Montepulciano durò 25 giorni dal 4 aprile 1555 al 30 aprile 1555 a cui Palestrina,dedicò la famosa Missa Papae Marcelli,tollerava i protestanti,e la sua elezione fù salutata dal conciliante cardinale Seriprando come "un particolare dono del cielo".Ma il partito dei duri,anche per punirlo dell'abolizione della guardia svizzera, lo punì somministrandogli la tradizionale pozione di veleno.(Come Giovanni Paolo I Luciani subito rimpiazzato da Giovanni Paolo II)
    108. Paolo IV (1555-1559) Cardinale a 18 anni.Diventò arcivescovo di Napoli da Paolo III (1534-1549) e ristabilendo l'inquisizione in Italia : padre della Inquisizione Romana.Dopo la morte di Marcello II (1555-1555)il 1 maggio 1555 diventa papa contro il volere di Carlo V.Nel 1555 ha promulgato la bolla Cum Nimis absurdum ; il ghetto di Roma è stato creato gli ebrei furono costretti a vivere in isolamento in un area specifica del rione Sant'Angelo,chiuso di notte,e devono indossare un segno distintivo,capelli gialli per gli uomini e veli e scialli per le donne (Vi ricorda niente ? Hitler Docet).Con la bolla Cum ex apostolatus ha escluso che eretici o non cattolici di diventare papa.Ha introdotto l'indice dei libri proibiti (tuttora esistente malgrado dicano che nel 1966 è stato tolto) al fine di reprimere la crescente minaccia del protestantesimo e la stampa di nuova introduzione.Sotto la sua autorità tutti i libri scritti da protestanti sono stati vietati,con le traduzioni della bibbia latina italiana e tedesca.Accusato di razzismo : ha creato il primo ghetto ebraico del cattolicesimo a Roma,ordinando che tutti gli ebrei vivano in una sola area.Questo progetto è seguito nei secoli successivi e culmina nel 20° secolo modelli ghetto del Vaticano nelle principali città europee.Accusato di omicidio nel 1557 40 streghe a Tolosa,Francia.Accusato di crimini contro l'umanità nel 1557 scrive il primo indice dei libri proibiti al fine di garantire che la conoscenza continui a essere soppressa sotto minaccia di tortura e barbaro assassinio.(Oggi chi scrive libri di storia contemporanea sulla chiesa cattolica e le sue sorelle ha problemi nel lavoro e ostacoli). Pietro Carafa, di Angelo della Scala presso Avellino Paolo IV, membro dell’Inquisizione dal 1542,secondo Gelmi fu, benché caratterizzato da «eccessiva severità» e «vergognoso nepotismo» (sic), persona… «irreprensibile» (!). È tipico della contorta logica gesuitica presentare ladri e assassini, purché tinteggiati di bianco e di giallo,come ineguagliabili modelli di virtù.Ovvio dunque che quale «promotore della riforma dei costumi», Paolo IV. «si buttasse a capofitto nell’organizzare l’Inquisizione facendone il tribunale preferito, [di cui] estese l’autorità come mezzo necessario a contenere gli eretici « (ib.). Li contenne, in effetti, perfino troppo, ossia massacrandoli senza pietà anche perché, «negando che Pietro avesse mai messo piede nell’Urbe», aveva dovuto scomodarsi ad «istituire la festa della sedia dell’apostolo in Roma, fissata al 18 gennaio» (Henrion).Nell’Index librorum prohibitorum incluse anche «buona parte dei testi biblici e dei padri della Chiesa» (Gelmi),mentre con la Confessione augustana sancita dopo l’atroce guerra dei Trent’anni scatenata dal Vaticano, impose la formula cuius regio eius et religio per sigillare la divisione dell’Europa devastata e spopolata, impedire il raggruppamento delle autonomie evangeliche, spegnere il nascente libero pensiero ed ancorare tenacemente al territorio il papismo.«Uomo d’alta cultura e di santa vita, [...] dando poteri assoluti all’Inquisizione Paolo IV perde il lume degli occhi ed esige processi contro i cardinali Pole e Morone benché innocenti. Vieta feste e balli. Non gli basta nemmeno il polso già molto forte del presidente dell’Inquisizione, il cardinale. Ghislieri [futuro Pio V].Gli guastano il sangue le pasquinate e le fa condannare [con la pena di morte]; odia gli Ebrei e li fa perseguitare con decreti crudeli, introduce la censura sulla stampa [e conseguente pena capitale]. Ma può porsi all’occhiello il fiore della riforma del clero e delle strutture ecclesiastiche» (Fabbretti). (E ciò basta a spegnere l’insolita impennata critica del buon fratone.) Alla sua morte, il popolo devasta il palazzo del Sant’Uffizio e impedisce i suoi funerali, ma non potendo impadronirsi della salma, nascosta «in attesa di una schiarita nei sotterranei di Pietro fino a quando Pio V riuscirà a darle sepoltura in Maria sopra Minerva» (ib.), ne decapita la statua e la getta nel Tevere. Rotto ad ogni scelleratezza,Sua Beatitudine non si vergogna di sbraitare: «Se sapessi mio padre eretico, raccoglierei io stesso la legna per bruciarlo!».I suoi crimini non si contano, ma per i pii egli è un campione della fede e i suoi eccessi sono segni di uno zelo così grande, così santo, da giustificare il suo essere del tutto «privo del senso della misura» (Gasparri). «Con la terribile bolla del 1559 intensifica la repressione degli eretici, dichiarandoli decaduti dai loro beneficî e dignità», ci ricorda don Henrion tentando di vanificare la sua ferocia inquisitoria limitandola alla sola abolizione di prebende, onori, piumazzi e ciondoli, e quindi senza mai accennare, in alcuna pagina del suo volume in 2 tomi, ai terribili supplizî sistematicamente inflitti ai dissenzienti. «Irreprensibile uomo d’alta cultura e di santa vita e riformatore dei costumi» (Rendina), Paolo IV li riformò soprattutto vessando gli eterosessuali ed indulgendo teneramente nei riguardi dei vizî proprî e dei proprî parenti. Ad uno dei quali conferì la porpora, benché notoriamente incline a «quel peccato così abbominevole – disse il cardinale di Lorena - in cui non fassi alcuna distinzione di sesso mascolino e femminino» (ib.).
    109. Pio IV (1559-1565) Figlio di Leone X (1513-1521).Il suo primo atto perdono generale ai partecipanti dei disordini per la sua elezione.I figli del suo predecessore,Carlo Carafa strangolato e il duca Giovanni Carafa di Paliano decapitato.(alla faccia del perdono).E' stato nepotista.Tra i parenti ha favorito Carlo Borromeo suo figlio illeggittimo avuto con sua sorella (vedasi sotto la storia di Carlo Borromeo per niente santo ma molto demonicaco. Michelangelo ha ricostruito la basilica di santa maria degli angeli e l'omonima villa pia,ora Casina Pio IV e sede della Pontificia Accademia delle scienze creata da Pirro Ligorio nei giardini vaticani.Accusato di crimini contro l'umanità : nel 1563 in seguito al Concilio di Trento,l'ordine dei Gesuiti diventa "difensore della fede" non solo in modo attivo alla ricerca di eretici nei territori degli schiavi,ma nella ricerca di possibili siti di "libri proibiti".I gesuiti diventano ufficialmente la polizia segreta della chiesa cattolica romana(servizi segreti responsabili dal 1540 di tutte le guerre nel mondo oltre 1 miliardo di morti in questi ultimi 500 anni).A causa della costante soppressione della medicina e della conoscenza la peste bubbonica ha ucciso ancora decine di milioni di persone.Accusato di depravazione morale e di eresia di profitto: dal 1570 i domenicani,agostiniani e gesuiti messicani possiedono le più grandi greggi di pecore,le più belle piantagioni di zucchero e le tenute meglio custodite.Silenzio assoluto serba la sedicente cattolica buona stampa sugli orrori infioranti tutta la carriera del lombardo Giovanangelo Medici, o Medegh, o Medegon, ossia empirico guaritore, medicone, ciarlatano Pio IV cognome senza alcun nesso di famiglia con gli omonimi Medici di Firenze, anche se «si struggeva dalla vanità di farsi credere [loro] parente» (Colonna). Identico mutismo anche sugli eccidî di Valdesi d’ogni età e sesso di cui Pio affidò la regia (forzati complici, sotto minaccia di scomunica, i Savoja in Piemonte e gli Spagnoli in Calabria) al tristo nipote «cardinale Carlo Borromeo, dai contemporanei considerato l’occhio destro del pontefice» (Gelmi). Accanitissimi furono i 2 loschi compari anche contro i liberi pensatori,come Antonio Gadaldino,bruciato vivo per non aver creduto al purgatorio, e Ludovico Castelvetro,il grande letterato che per aver dichiarato «non essere il papa vicario di Cristo né successore degli apostoli», fu tradotto da Modena a Roma benché protetto dal duca Alfonso II d’Este, per essere messo al rogo, per sua fortuna però evitato evadendo dal carcere e riparando nella Svizzera riformata (Giornale storico della letteratura italiana, vol. LXXXV, 1925, pp. 378-79).Sempre energicamente coadiuvato dal cardinal nepote, Pio IV applicò la censura ecclesiastica sulla falsariga dell’Index di Paolo IV,che contemplava la pena di morte ad autori, editori, tipografi e lettori sgraditi ai preti. Il suo codice è rimasto in vigore con armi via via più spuntate fino al 1966 (dopo aver comprato tutta l'editoria mondiale tramite le sue banche),quando fu soppresso, Con magnanima concessione,Paolo VI si è degnato introdurre in sua vece l’obbligo dell’autocensura, con costo assolutamente nullo per la sacra gang.Obbligo subito vilmente osservato dalla canea dei politici e dei pennivendoli tremebondi e timorosi, dopo le applicate misure repressive,di giocarsi il posto.«Moderato nella disciplina, mite, riservato, tranquillo, introverso lo zio di Carlo» (Fabbretti). Ma il buon fratacchione non si riferisce allo zio della famosa commedia di Oscar Wilde, bensì a Pio IV, zio del Borromeo, e lo dipinge a rosee tinte tacendo sulle molte migliaia d’innocenti da lui trucidati.E poiché con cannibalica novità (mentre di solito prete non mangia prete) Pio liquidò anche i nipoti del suo predecessore Paolo IV,passa per «integerrimo moralista», pur avendoli assassinati all’unico scopo di far ricchi i proprî famigliari,soprattutto il beneamato «suo occhio destro» Carlo, il cencioso nipote accorso a precipizio da Arona alla greppia pontificia con un abito usato preso faticosamente a prestito.A risollevare il futuro santo dalle sue gravissime ristrettezze contribuì tangibilmente anche l’altro zio materno, Giangiacomo, il Medeghino,caporione di una banda di ferocissimi grassatori e assassini di cui zio Giovanangelo, prima di salire al soglio, teneva scrupolosamente la contabilità nelle spartizioni del bottino.In effetti, al sostegno pecuniario del Medeghino il papa «doveva in gran parte la carriera nella burocrazia pontificia» (Gasparri)Dopo di loro, il brutale pompaggio di danaro, soprattutto a danno della massa dei poveri, fu proseguito con moltiplicata energia dall’ineffabile nipote.Il quale,come ci assicura l’oblato di san Carlo mons. Marcora, «nutrì sempre una sconfinata ammirazione per lo zio Medeghino», tanto da immortalarlo in una grossa statua ridicolmente fasciato da un’anacronistica armatura d’antico romano, che tuttora troneggia sulla destra a lato dell’altar maggiore nel duomo di Milano e fa il paio con l’avello d’un altro grandissimo delinquente, incastonato nella parete destra della cattedrale: il veneziano Crivello,mercante di schiave,spietato con tutti ma generosissimo,come ora i mafiosi e i camorristi per prenotarsi un buon posto nell’aldilà, con i preti. Se Pio «protesse molto la propria famiglia, a differenza dei nipoti di Paolo IV i suoi parenti almeno furono degni delle sue premure per essere elevati ed arricchiti. Il solo nome dell’illustre cardinale Carlo Borromeo è la più bell’apologia di Pio, che in Carlo riconobbe la pietà e il raro merito» (Henrion). Al papa va pure ascritto il saccheggio del tesoro di Pietro (doterà la nipote Ortensia di 100.000 scudi d’oro) ed altre non meno rimarchevoli prodezze, come lo smantellamento delle marmoree terme di Diocleziano per utilizzarne il materiale costruendo una chiesa,Maria degli angeli.Avendo sparso molto sangue per sedare i frequenti tumulti popolari, e temendo di finire catturato e subire durissime punizioni, accarezzava spesso l’idea di trasferire altrove la sede apostolica. Particolari del tutto trascurati da storiografi come il Rendina, trepidamente edificato dalla figura di un pontefice che «tenne sempre una vita esemplare dal punto di vista della morale ecclesiastica e fu profondamente pio, [tenendo sempre] vicino Carlo Borromeo, [anche] al suo capezzale, quando morì».E' morto il 9 dicembre 1565.                                                                   Carlo Borromeo ,figlio illegittimo di Pio IV                                                                                                                       1538, 2 ottobre.Nasce Carlo Borromeo.Nella bolla di canonizzazione del 1610 Paolo V,il papa che fece orrendo scempio del Colosseo asportandone ben 12.000 carri di marmi,rivelerà al mondo il famoso "miracolo della luce",con il quale "il Signore preannunciò lo splendore dell'eccelsa santità" di Carlo: un raggio luminosissimo che,squarciate le tenebre della notte e trapassate le spesse mura della fortezza d'Arona, investì alla presenza di molti testimoni l'intera figura del neonato.
      1559, 25 dicembre.Giovanni Medego,o Medici (senza relazioni di parentela con l'omonima famiglia fiorentina),padre di Carlo (non zio materno come alcuni storici dicono) e fratello del famigerato Medeghino,della cui banda di feroci grassatori aveva curato la contabilità e la spartizione del bottino,viene eletto al soglio col nome di Pio IV.I Borromei,che da anni versano in precarie condizioni (non riescono a racimolare 400 ducati dovuti al fisco),vedono finalmente spalancarsi la via della ricchezza.
      1560, 3 gennaio.Carlo,da poco faticosamente laureatosi a Pavia in utroque jure,parte subito per la corte papale dopo aver brigato qualche giorno per procurarsi a prestito un abito decente.Da Lodi invia una lettera urgentissima al cugino Guido,già piazzatosi a Roma: "Vogliate subito far dipingere tutte le arme Borromee distintamente, cioè il morso, l'umiltà, l'unicorno, il camelo et l'arma Vitaliana et Borromea […] et che siano ben fatte".Arresta la sua precipitosa galoppata a Bologna giusto il tempo di rastrellare,a spese dei bramosi d'ingraziarsi per mezzo suo il Papa,una quantità di doni e per abbuffarsi di "confetti, vini et altre cose".Ingurgita quindi un centinaio di "ostriche belle fresche" e un numero imprecisato delle "più belle olive del mondo".Non appena giunto in Vaticano Carlo è nominato cardinale dal padre Papa e gratificato di grossi beneficî e prebende (abbazie e mense vescovili) che gli fruttano un enorme reddito.
      1560, 15 febbraio.Istigato e minacciato dal Papa,di cui Carlo diventa subito il cattivo genio e l'alter ego con pieni poteri in tutti gli affari ecclesiastici, Emanuele Filiberto duca di Savoja con un editto commina la galera a vita agli evangelici (specie ai Valdesi molto numerosi in Piemonte) che rifiutino di sottomettersi alla Chiesa cattolica.E rinforza,nel suo esercito,i reparti di birri e soldati messi a completa disposizione degli inquisitori ecclesiastici.
      1560, 31 ottobre.Emanuele Filiberto,fallite le persecuzioni inquisitoriali associate alle predicazioni del gesuita Antonio Possevino nella riformata Val Pellice,annuncia con un decreto ducale che le terre dei Valdesi "sarebbero state messe a ferro e fuoco".Nelle prime scaramucce le sue truppe,sotto il comando del conte Trinità,hanno la meglio.
      1560, 29 novembre.Per soffocare ogni libertà religiosa e civile dei protestanti Pio IV riapre il famigerato Concilio di Trento,nel quale si fa rappresentare con frequenti ispezioni dal figlio prediletto Carlo.
      1561, gennaio. Contrattacco dei Valdesi con l'appoggio dei correligionari del Val Chisone, allora sotto giurisdizione francese.
      1561, febbraio-marzo.Il conte Trinità risale le valli riformate con 3.000 uomini e 4 cannoni.I Valdesi resistono con la guerriglia decimando gli assalitori. Poiché l'impresa è "un poco faticosa et difficile",il Trinità consiglia al duca di Savoja il ricorso alla tattica della terra bruciata:"…sarei di opinione di tagliargli le viti et abbruciargli li albori de castagne che sono il suo sostento et ruinargli il paese".Ma Emanuele Filiberto,beneficamente influenzato dalla moglie di sentimenti antipapisti e anche per non irritare il re di Francia propenso alla tolleranza verso gli Ugonotti,preferisce addivenire a un compromesso: libertà di culto ad entrambe le religioni (valdese e cattolica) entro le valli, e solo libertà di coscienza per i Valdesi fuori di esse.
      1561, maggio-giugno. A consolare padre e figlio della delusione piemontese,il governo spagnolo di Napoli accetta di mettere a loro completa disposizione le sue truppe per "castigare" i Valdesi emigrati e rifugiati in Calabria.La Santa Sede esulta,gli inquisitori al servizio del cardinale Ghislieri (il futuro Pio V) bandiscono la santa crociata,e la canea papista assalta e distrugge interamente i paesi di S.Sisto e Guardia Piemontese.I prigionieri sono tutti sterminati: migliaia di persone finiscono arse vive o a marcire nelle fosse di Cosenza.Alcune,le più fortunate,sono vendute schiave ai mori.Anche gli abitanti di Montalto Uffugo non hanno scampo.Agghiacciante l'episodio tramandato da un testimone oculare,tanto attendibile che il Cantù, uno degli 'storici' più aggiogati ai preti,non solo non lo contesta,ma ad atroce sfida contro gli anticlericali lo descrive spudoratamente in dettaglio: l'11 giugno,sul sagrato della chiesa parrocchiale un pio cattolico,con un grembiule da macellaio stretto attorno alla vita e coi piedi in un lago di sangue, impugnando un coltellaccio sega con calma la gola ad 88 Valdesi,intere famiglie con figli anche in tenera età.
      1561, 5 giugno.Stipula nel borgo di Cavour del patto che mette fine alla carneficina dei Valdesi.La notizia della pace nelle terre sotto il dominio sabaudo fa levare in Vaticano violente rimostranze.Carlo Borromeo scrive al nunzio in Piemonte che "l'accordo è in tutto contrario a l'opinione che Nostra Santità teneva di Sua Altezza [Emanuele Filiberto] et al desiderio di veder estirpate le eresie et puniti severamente li ostinati in esse".Da allora il Duca è sottoposto ad un incessante martellamento di pressioni,di rimproveri e di minacce da parte del clero,che non gli perdona di non voler più spargere sangue evangelico.Ma lui resiste e tiene fede al patto coi Valdesi,primo esempio di editto di tolleranza nella storia europea.Il Papa e Carlo,di fronte alla pertinace 'disobbedienza' del Duca vanno letteralmente in bestia.Lo circondano di spie e meditano di molestarlo anche nell'intimità della vita familiare.
      1562, 10 febbraio.Lettera di Carlo al nunzio con l'ordine che Emanuele Filiberto prenda immediati provvedimenti contro "alcuni uomini et donne",che vivono "lutheranamente in corte di Madama",la duchessa Margherita,la quale non nasconde la sua simpatia per i riformati.
      1562, agosto.Lettera di Emanuele Filiberto a Pio IV per scusarsi umilmente del mancato sterminio.Adduce a propria discolpa le scarse forze del Ducato in rapporto a quelle della vicina Francia,il cui Re tuttavia non riesce a sopraffare del tutto gli ugonotti: "…che potrò fare così debole come sono? […] certo non so".
      1563, 4 dicembre. Chiusura del concilio di Trento.
      1564, 7 dicembre. Carlo Borromeo s'infuria in una lettera al Ponziglione,per l'inerzia e il ritardo del duca di Savoja nella distruzione fisica degli eretici.
      1565. Carlo sfoga la sua rabbia per le tergiversazioni di Emanuele Filiberto emanando durissime disposizioni contro le religiose (si vanterà poi di non aver mai rivolto,in tutta la sua vita,la parola a una donna),obbligandole alla più spietata clausura.Fa applicare nei parlatori le famose grate di ferro,con l'aggiunta di una lamiera trapunta di piccoli fori e di un velo nero per impedire la vista peccaminosa di visi maschili.
      1565. Col titolo di Protettore degli umiliati,Carlo dà i primi ordini per defraudarli totalmente dei loro beni,e fa mandare soldati spagnoli a sloggiarli dalla Brera,la loro casa madre di Milano.
      1565, 10 giugno.Sotto le furibonde sferzate del Vaticano,il Savoja con un editto ordina ai riformati dimoranti fuori delle valli valdesi di abiurare o uscire dallo Stato,pena la morte e la confisca dei beni.
      1565, 1° settembre.Scortato da 100 cavalieri e accompagnato da 70 carri stracolmi di mobilia,argenteria e tesori d'ogni genere,il Borromeo parte da Roma per prendere possesso,come Legato pontificio a latere,dell'arcidiocesi di Milano.Ma la giurisdizione del Cardinal figlio si estende ben oltre la Lombardia,comprendendo la Svizzera cattolica (anche transalpina) e le terre di Novara,Vercelli,Acqui,Asti,Alba,Savona,Ventimiglia.Il suo potere è comunque ancor più vasto,essendo Carlo in sostanza Vicepapa grazie al titolo di Vicarius spiritualis per tutta  l'Italia.
      1566: Morto Pio IV e succedutogli l'atroce Inquisitore Generale della Chiesa Michele Gihislieri (un frate domenicano poi fatto santo) col nome di Pio V,il Borromeo,che tanto aveva caldeggiato in conclave la sua elezione,può continuare a contare sull'incondizionato appoggio papale nell'esternare tutta la sua ferocia.E presto il Senato di Milano invierà una lettera di protesta a Roma per le inaudite violenze e vessazioni compiute dal Cardinale.Ma il Papa se la ride e nemmeno lo degna di risposta.Di ciò Carlo ne approfitta per moltiplicare le sue soperchierie.
      1567. Il Senato intima al bargello arcivescovile,soprannominato il Mettimano,e ai suoi sgherri di non più eseguire catture di laici.Carlo non solo non desiste dalla sua criminosa aggressività,ma sfida il Senato citando dinanzi al suo tribunale il Capitano di giustizia,latore dell'intimazione,come sacrilego violatore della libertà ecclesiastica.Constatato che Pio V appoggia senza riserve il Cardinale,il Senato impaurito china la testa,e Carlo può continuare ad accanirsi sfrenatamente soprattutto contro i pubblici peccatori,come i concubini e le adultere.Il Senato ardisce avanzare una nuova protesta, ma s'acquieta quando Carlo fa correr la voce che l'ordine dell'ultimo arresto è stato impartito dallo stesso Papa.
      1567, giugno.Sempre più infierendo nella persecuzione degli Umiliati,Carlo proibisce ai massari e ai coloni di pagar loro i fitti annui ordinando di trattenerli a sua disposizione.Proprio per poter più facilmente rovinarli,ridurli sul lastrico e impossessarsi di tutti i loro beni,si era fatto nominare dal padre loro Protettore.
      1567, luglio.Il bargello arcivescovile incarcera un concubinario di Gallarate.Il Senato questa volta trova il coraggio di reagire con energia: fa arrestare il Mettimano e gli fa dare 3 tratti di corda.Carlo scomunica il Capitano di giustizia e il pubblico notaio e minaccia degli stessi fulmini l'intero Senato.Il quale torna a tremare quando interviene Pio V citandolo a discolparsi a Roma e ordinando al governatore Albuquerque di riconoscere la supremazia del Cardinale.Ma lo spagnolo si schiera col Senato e accusa Carlo dinnanzi al Re di aver violato la regia giurisdizione.Mentre la controversia prosegue a Madrid,dove il Re esplicitamente parteggia per l'alleato rappresentante del potere ecclesiastico,il Borromeo si scatena nella Svizzera tedesca, ad Einsiedeln e Lucerna in particolare.
      1568. Al ritorno del cardinale da Mantova,dove ha affrontato con i soliti mezzi i casi di eresia,Pio V pubblica la tracotante bolla In coena Domini,che viene letta in Duomo dal balbuziente Carlo il giorno di Pentecoste davanti al governatore Albuquerque e al Senato,i quali ne riportano,a detta di Carlo, "malissima satisfatione".Infatti colpisce d'anatema chiunque ardisca sottrarsi all'obbedienza del Papa,con le conseguenti gravissime pene fisiche e morali.
      1569, 25 agosto.Editto dell'Albuquerque a difesa della regia giurisdizione,promulgato per far desistere il Borromeo dalla preannunciata spedizione punitiva contro i canonici della Scala.
      1569, 30 agosto.Marcia trionfale di Carlo alla testa di una moltitudine di esaltati fanatici.I canonici sfoderano le spade per intimorire la turba minacciosa e vociante.Quanto al Borromeo,si limitano a sbatterlo fuori dalla chiesa, "urtandomi - dirà poi all'Ormaneto - con una delle ante della porta".Terrorizzato,Carlo scapperà fino all'Arcivescovado, da cui era partito baldanzosamente.Il Papa scomunica solennemente l'Albuquerque in base alla bolla In coena Domini.
      1569, 26 ottobre.Gerolamo Donato tenta di giustiziare il Borromeo.L'atroce Carlo proclama più volte il suo cristiano perdono.
      1570, 2 agosto.Dopo lunghi mesi di torture inflitte al Donato e ad altri 3 Umiliati,l'uomo del demonio li fa barbaramente uccidere in piazza Stefano. (Sarà poi imitato a puntino dall'altro 'gran perdonatore' Woitjla,che farà condannare all'ergastolo,in stretta segregazione,il suo attentatore, beffandolo quindi dopo 20 anni,nel giubileo del 2000,con una strombazzatissima liberazione dalla cella romana,ma solo per spedirlo in Turchia a scontare altri 34 anni di carcere.)
      1572. Il governatore Requesens,subentrato all'avvelenato Albuquerque,fa un ultimo disperato tentativo d'impedire al Santo di far circolare i suoi birri con armi proibite (alabarde e archibugi) ed arrestare i laici.Ma il Borromeo s'incaponisce nelle sue prepotenze valendosi della protezione del re di Spagna e del neoeletto Gregorio XIII,il nuovo papa anch'egli suo "grande amico".Il Requesens ardisce accusarlo pubblicamente di falsa mansuetudine e di brama di potere tirannico.
      1573, 14 luglio.Carlo scomunica il governatore.La moltitudine grassamente superstiziosa rifiuta di prestare ubbidienza al Requesens e gli ambasciatori stranieri rompono le relazioni con lui, che reagisce facendo circondare il palazzo arcivescovile ed occupare la rocca d'Arona.
      1573, 6 ottobre.Gregorio XIII e Carlo brigano presso la corte di Madrid per far rimuovere dal governo di Milano il Requesens,che è assolto dalla scomunica solo a patto che sia spedito a combattere gli eretici nelle Fiandre.Il suo immediato allontanamento però non basta ad appagare il vendicativo Carlo,e il Requesens morirà poco dopo per ingestione del solito veleno propinato da mano ecclesiastica.Era stato tanto ingenuo da fidarsi della setta gesuitica,fino a consentire d'essere attorniato da un tenebroso manipolo di seguaci della stessa,fidando nel loro giuramento d'essergli amici,senza nemmeno sospettare il loro legame a filo doppio col Borromeo.
      1573.Anche il nuovo governatore Ayamonte,per quanto cattolico,non sembra per nulla disposto,dopo averlo visto all'opera,a credere ad alcuna delle celebrate virtù del Cardinale.
      1574-1575. Carlo intensifica le sue "visite pastorali" scorrazzando un po' dovunque, e "corregge i costumi",ossia impone multe,estorce danaro,confisca beni,sottopone a tortura e manda al rogo una quantità d'eretici e streghe.
      1576,Pestilenza nell'arcidiocesi.Attaccato con la pece al danaro,Carlo si rifiuta recisamente di partecipare alla colletta pubblica in soccorso dei 50.000 malati e denutriti,affluiti nella capitale dopo 2 anni di gravissima carestia nel Ducato."Non diè del suo" annota mestamente nell'elenco degli offerenti il messo comunale.In compenso,il Borromeo pretende di gestire,con gran clamore pubblicitario,tenendo poi quasi tutto per sé,l'ingente somma raccolta (*).Della quale poi solamente una minima parte utilizza nella distribuzione di una rivoltante brodaglia che lo spilorcissimo Carlo,parendogli di eccedere in liberalità,fa del tutto interrompere dopo poche settimane.Tuttavia,ha l'inestimabile merito - almeno a detta di papa Woitjla - di organizzare ben 3 pompose processioni che gli fruttano cospicue offerte.E poco importa se per la ressa dei fedeli febbricitanti,nonostante tutte le loro invocazioni alla reliquia del santo chiodo conservata in Duomo,invece di spegnersi il contagio si espande rapidamente.Il Governatore non nasconde la sua indignazione.
      1576. In risposta alle reiterate proteste dell'Ayamonte per il suo scippo sulla colletta del Comune,Carlo pubblica una vomitevole esortazione,sotto il titolo di Ricordi,rivolta al popolo.In particolare invita i capi delle aziende e i bottegai a sorvegliare sulle idee degli operai e dei garzoni,e raccomanda a tutti la devozione alla Vergine e ai santi.
      1579. Dimostrazioni pubbliche contro il Cardinale.Nell'aspro contenzioso contro l'Ayamonte,fino all'ultimo suo tenace avversario,Carlo l'avrà sempre vinta,anche a costo di trascinare personalmente il suo alterco alla corte di Madrid.Strettissima era la sua amicizia col re di Spagna,oppressore di tanta parte d'Italia:il loro epistolario è di continuo improntato ad espressioni di tenero affetto.Il sovrano,bigottissimo,favorisce in ogni modo l'ingordo Carlo anche perché,come confiderà all'esterrefatto governatore,"il Cardinale mi conserva meglio la soggezione dei sudditi con la sua religione che voi con le vostre milizie".
      1578 - 1581 - 1582 - 1584.Inframmezzando le solite scorrerie Carlo va 4 volte a Torino,sempre più ostinato,col pretesto di venerare la Sindone (che molteplici prove al radiocarbonio hanno dimostrato falsa,databile non ulteriormente al 1350),nell'istigare i Savoja ad attaccare Ginevra e sterminare i calvinisti
      1580, aprile.Dopo tante vane lotte col Papa e Carlo,sempre più incaponiti nelle vecchie pretese,dall'immunità da ogni tassa alla libertà di arrestare, torturare ed ammazzare i laici,muore di misteriosa morte l'Ayamonte.Corre subito voce di pozione velenosa gesuitica,divenuta ormai inveterata norma.
      1580-82.Il castellano Guevara,governatore interinale per circa 3 anni,si piega totalmente alla volontà di Carlo,fino a pubblicare,sotto sua dettatura, le gride più assurde e disumane,come quelle contro i cantastorie e i commedianti.
      1584. Morte di Carlo Borromeo a 46 anni.Secondo i devoti,dovuta ai suoi troppi digiuni,sacrificî e penitenze:come dirà san Pio X,per essersi dato "tutto a tutti".Secondo gli scettici e la storiografia seria,perché,minato nella salute dopo la sua affannosa e terrorizzata fuga svizzera,Carlo si stordiva eccedendo nei più sfrenati bagordi, specie durante l'ultimo ritiro spirituale coi suoi gesuiti nel santuario di Varallo,protrattosi  ininterrottamente per 4 giorni e 4 notti.
      1587. l malvagio seme borromaico che tanto stentava ad attecchire nel cuore del magnanimo Emanuele Filiberto,viene gettato a piene mani anche dai successori di Carlo (Gaspare Visconti e Federico Borromeo, il buon Federigo) in quello del nuovo duca,Carlo Emanuele I.Che con un esercito gremito, tra gli armati,di tanti speranzosi monaci inquisitori,aggredisce la pacifica città di Ginevra Ma invece di conquistarla subisce, nonostante la sempre assicurata da Carlo protezione divina,una dura batosta.
      1589-93. Previo accordo con Berna e Nyon,Carlo Emanuele I insiste,freneticamente applaudito dalla Santa Sede,negli attacchi militari contro l'antipapista Ginevra.E continua a riportare clamorosi insuccessi.
      1602. Irosa delusione di Clemente VIII per il fallimento dell'ultimo grande assalto savoiardo (l'Escalade),mentre il Duca è in preda al panico e allo sconforto,soprattutto per la mancata protezione divina assicuratagli anche dal buon Federigo.
      1603. Trattato di Saint-Julien: Carlo Emanuele I deve riconoscere l'indipendenza di Ginevra.
      1610. Dietro esborso da parte della famiglia Borromea di ben 10.000 scudi d'oro di giusto peso,richiesti da Paolo V e dai cardinali,Carlo è solennemente canonizzato.Poiché l'invido gregge dimentica le peggiori efferatezze ma non gli altrui piaceri sessuali,al tutt'altro che casto arcivescovo di Milano è conferita la luminosa aureola accompagnata dal titolo di Castissimo.La Chiesa ne riconosce vari miracoli,a cominciare dal proiettile di piombo rovente sparato dal Farina e rimbalzato sulla sua santa schiena.Ed altri prodigi non meno esaltanti,come quello della donna di Pavia che dal ponte coperto lascia cadere nel Ticino il suo bimbo:invoca immediatamente il Borromeo,e l'infante,già trascinato lontano dalla corrente e ormai scomparso tra i gorghi,schizza fuori dall'acqua e con un altissimo volo all'indietro ritorna tra le braccia materne.O quello della donna da una mammella gonfia e dolorante: vincendo per amore di Cristo la sua ripugnanza e la sua ossessiva misoginia,Carlo gliela succhia rumorosamente fino a farle provare un innegabile sollievo.Tra i vari suoi più o meno strampalati miracoli raccontati dalla Chiesa,quest'ultimo è forse l'unico credibile: il sordido avaro non poteva,per quanto ricchissimo,lasciarsi scappare l'occasione d'una poppata di latte fresco gratis.
      1615 .Il cardinale Federico Borromeo,ritenuto dal clero entusiasta "in tutto e per tutto uguale a Carlo",lancia l'idea di una grande raccolta di elemosine nel mondo cattolico per costruire ad Arona,in onore dell'eccelso cugino,il monumento metallico più alto del mondo: con la sua altezza di 23,40 metri su un basamento di granito di 12,sarà superato solamente alla soglia del XX secolo dalla statua della Libertà di New York.Modellato nel 1624 dal Cerano, si aspetterà ad erigerlo fino al 1698,perché i preti tiravano in lungo mungendo più generazioni di creduloni cullati dalla promessa che sarebbe stato interamente fasciato di lamine d'oro.Adesso noi,pronipoti di milioni di fedeli gabbati,la vediamo nereggiare tra il verde dei boschi con la testa e le mani di bronzo e tutto il resto del corpo rivestito di economici foglioni di rame.
      1910.3° centenario della canonizzazione del Borromeo.Pio X emana un'enciclica per esaltare in tutta la cattolicità l'arcivescovo Carlo, "faro eretto sulla pietra della rocca apostolica" e "stella fulgente" della Chiesa universale.
      1938. 4°centenario della nascita del Borromeo.Il cardinale di Milano Ildefonso Shuster,famoso per le sue benedizioni dal sagrato alle camicie nere in assetto di guerra,indice in suo onore un anno giubilare.
      1962. 4 novembre.Giovanni XXIII,profondo studioso ed estimatore di Carlo,ne esalta la sublime figura con un discorso in Pietro,davanti a 3.000 vescovi adunati per il Concilio Vaticano II.
      1963, 8 maggio.Conscio della fondamentale importanza del suo atto nella storia e nella dottrina della Chiesa cattolica,il cardinale Gianbattista Montini (futuro Paolo VI) istituisce l'Accademia di Carlo, o Borromaica, "per favorire gli studi sui molteplici aspetti del demone".
      1965. 4°centenario del pomposo ingresso del Borromeo nell'arcidiocesi di Milano.Il cardinale arcivescovo Colombo "indice un anno giubilare rimasto memorabile per frutti spirituali e commemorazioni".
      1984. 4°centenario della morte del Santo.Karol Woitjla proclama al mondo di essergli "sempre stato devotissimo, anche per il fatto di avere il suo stesso nome";e lo innalza alle stelle promovendo una quantità di "programmi di altissimo valore, per ricordare l'attività e le virtù del Grande".Si susseguono per un anno discorsi,convegni,celebrazioni,congressi di studiosi in Italia e all'estero,di cui uno,di massimo rilievo,trionfalisticamente attuato negli Stati Uniti.Oltre migliaia di articoli,trasmissioni audiovisive,opuscoli,volumi d'ogni peso e misura,si diffondono a ritmo serrato commemorazioni, discussioni e dibattiti,tutti quanti improntati ad un 'libero'senso unico,in un assordante coro di lodi al Borromeo. 3 e 4 novembre: arrivo a Milano del papa urlante ai 4 venti il suo strabocchevole amore per lui.Scende nella cripta del Duomo e,prostrato, appoggia teneramente la fronte alla sua bara di cristallo.A Varese,svolazza in elicottero sul Sacro Monte e si estasia rimirando la sequela di brutte cappelle con cui il Santo deturpò la svettante cresta dominante la città.A Pavia,pronuncia un ispirato sermone nella casa sottratta dal Cardinale agli Umiliati e trasformata nell'Almo collegio Borromeo. Conclude la visita atterrando ad Arona, dove dinanzi all'inebetito gregge, alla stampa ed alle TV internazionali, da un palcone aderente alla colossale statua del Santo pronuncia uno sperticato panegirico.E se ne riparte contento,appesantito da un'enorme quantità di miliardi rastrellati in un baleno da tutta l'Arcidiocesi di Milano e da tutto il Novarese.Nonostante il suo conclamato grande amore per il Carlo,con un anno d'anticipo aveva imposto a circa 2.000 parrocchie,come conditio sine qua non per scomodarsi, un tributo 'libero', ossia… vincolato da un minimum non inferiore per ciascuna parrocchia (non esclusa la più povera) ai 3 milioni di lire.(6 miliardi di lire al 2017 € 18 milioni)
      2002, 3 novembre. Ancora una volta durante l'Angelus Giovanni Paolo II glorifica il cardinale Carlo Borromeo,esaltandone la santità,le sue eroiche virtù e il suo amore per il prossimo.
    110. Pio V (1566-1572) Ha fatto una crociata contro i Valdesi,che avevano aderito al protestantesimo nel 1561 i pochi superstiti convertiti e ha inviato l'esercito italiano al massacro di molte donne e bambini di Orange nel 1562.E ha ordinato la strage dei 10.000 Ugonotti a Parigi (calvinisti,protestanti francesi) il 23 Agosto 1572,quando si diffuse nelle campagne circostanti altri 8.000 e 75.000 la settimana dopo.Nelle guerre ugonotte sono stati uccisi 200.000 protestanti.Michele Ghislieri Pio V turpissimo frate domenicano di Bosco Marengo (Alessandria), fu uno dei più spietati seviziatori d’ogni tempo. Secondo il conseguente metro gesuitico, va dunque considerato «uomo di profonda pietà che, per quanto concerne l’Inquisizione non fu secondo nemmeno a papa Caraffa» (Gelmi).Vale a dire un individuo estremamente efferato!Al suo predecessore, considerato l’ardore con cui il tanto pietoso incappucciato operava dolorose incisioni sui corpi affetti da scellerata eresia, «piacquero la sua solerzia e la sua intransigenza» (Gasparri).Terribile inquisitore a Pavia, Como, Bergamo, Venezia e infine Inquisitore generale, una volta salito al soglio rompe l’antichissima tradizione della veste purpurea e conserva il suo saio bianco rigato di sangue eretico, indossando il quale era dovuto fuggire precipitosamente 2 volte, da Como e da Bergamo, tempestato da un nugolo di sputi e di pietre dei rivoltosi. «Lo prendono a sassate, ma lui, eroico, non demorde» (Rendina).Per incutere più terrore, la spaventosa sottana bianca sarà da allora adottata con entusiasmo da tutti i successivi nefandissimi papi,spiazzando anche il popolo inglese che da tempo li motteggiava col nomignolo di donne rosse per la femminea veste scarlatta da loro usualmente indossata.Il clero venera in Pio il «prodigioso digiunatore», e von Ranke, altro storico spesso sacrificante il vero sull’altare d’illusorie equidistanze, lo reputa,senz’appoggio d’alcuna prova,«irreprensibile»! Forse perché negli ultimi anni si nutriva quasi solo di latte d’asina per il mal della pietra, che lo rendeva irascibile e lo spingeva,anche «dal trono pontificio, a punire con salutare rigore tutti quelli che le maniere dolci non erano riuscite a strappare all’eresia,persuaso che l’autorità potrà sempre soffocare le sette nascenti, se interverrà con intelligenza alla loro apparizione» (Henrion). Riedificò in soli 3 anni il palazzo dell’Inquisizione,demolito a furor di popolo alla morte di Paolo IV.Von Ranke, attingendo solo a scorte documentarie di ben manipolata fonte cattolica,abbocca l’amo gesuitico e asserisce « non esservi mai stato un papa così devoto: con il solo sguardo convertì dei protestanti». Ai quali,caduti nelle sue sanguinose grinfie, non restava che l’alternativa di convertirsi al papismo o finire arrostiti! E ora la chiesa, la più grossa, antica e feroce organizzazione a delinquere mai apparsa sulla terra, ovviamente persevera nel glorificare il ributtante mostro di Bosco Marengo, ad ennesima prova che nella storia il passato, tutto il passato, è sempre presente.Così lo straordinariamente pietoso Pio V incitava la regina Caterina de Medici, reggente di Francia per il minore Carlo IX: «Guardatevi dal credere che si possa fare cosa più grata a Dio dal perseguitare apertamente i suoi nemici!»; e ancora: «Sterminate tutti gli eretici scellerati, massacrate i prigionieri di guerra senza riguardo e senza pietà, non perdonate ai nemici di Dio!» (Archivio di Stato di Parigi). Anche a Filippo II raccomandava di «non riconciliarsi mai: non mai pietà; sterminate chi si sottomette, e sterminate chi resiste; perseguitate ad oltranza; uccidete, ardete, tutto vada a fuoco e a sangue purché sia vendicato il Signore; molto più che nemici suoi sono nemici vostri» (cit. da Rendina). Al Santa Flora ordina di «non prendere prigioniero nessun ugonotto e di uccidere subito chiunque gli capitasse tra le mani» (ib.). L’«intimo amico di s. Carlo» ogni anno è con reboante magniloquenza incensato dai vaticanisti per la vittoria di Lepanto, conseguita dagli altri ma «ottenuta da lui per intervento della Vergine grazie alla sua fervorosa recita del santo rosario». E soggiungono che «per arginare il dilagare dell’eresia, egli promosse la cultura del popolo» con quotidiani spettacoli di… lingue ed occhi strappati, nonché di meretrici e adultere fustigate (Rendina). Ma l’Irreprensibile nonché Rigorosissimo, non fu altrettanto severo coi bei frocioni, anzi - fedelissimo alla radicata papal culanica tradizione - mostrò sempre nei loro riguardi la massima benevolenza, ed è quindi da frà Fabretti elogiato per il suo spirito «longanime, più da papa che da inquisitore». Insomma, il clero lo spaccia come una specie di dantesco animal grazïoso e benigno, contro la più solare comprovata verità e contro il giudizio degli storici autentici, come il Giovagnoli, il quale a giustissimo titolo lo bolla «uno dei più spregevoli e sanguinarî mostri che abbiano disonorato la razza umana». Ma di ciò i preti se ne fottono, e cercano di farci credere che fosse Dio ad infondergli un’«ossessiva avversione al protestantesimo, che lo portò a favorire concretamente i Guisa, a lodare le truci carneficine del duca d’Alba nei Paesi Bassi e a scomunicare la regina Elisabetta» (Gasparri). A consolazione dei discendenti delle sue innumerevoli vittime, la chiesa lo festeggia con grande solennità ogni 5 maggio. E si commuove fino alle lacrime per «la modestia che lo portava più volte a sussurrare: Da frate speravo di entrare in paradiso, da cardinale ne dubitavo, da papa lo nego recisamente». Che modestia! Che verecondia! Che santità! Lui, così meritevole, eppur tanto schivo da aspirare solamente ad un posticino lassù, tra i beati più anonimi, in ultima fila! Ma, grazie a Dio, per nostro immenso gaudio, «la sua pazienza ricevette in cielo una ricompensa immortale»! (Henrion). Prostriamoci dunque, pentiti, ai piedi del suo pomposo mausoleo in Maria Maggiore, sempre avvolto in nuvolaglie d’odoroso incenso.
    111. Papa Gregorio XIII (1572-1585) Ha celebrato con messa solenne di grazia e di gioia la notizia del massacro di San Bartolomeo.Dopo solo 24 ore dalla morte di Pio V nel maggio 1572 diventò papa.Nominò suo figlio Giacomo Boncompagni cardinale a 24 anni e governatore generale dell'esercito pontificio.Nel 1576 governatore di Fermo,Nominato duca di Sora,posizione proseguita fino al 1796.Ha incoraggiato i piani di Filippo II per detronizzare Elisabetta I (1558-1603) riuscendo a sviluppare un clima di sovversione e imminente pericolo tra i protestanti inglesi che consideravano i cattolici come potenziali traditori.Nel  1578 ,per promuovere i piani di esilio inglese e dei cattolici irlandesi,come Nicholas Sanders,William Allen cardinale e James Fitzmaurce Fitzgerald forniscono una nave con 800 uomini in Irlanda per aiutare nello sperato rovesciamento del governo di Elisabetta con l'ex capo della prima ribellio Desmond Fitzmaurice.Quando Stukeley non vi è riuscito,nel 1579 ha commissionato al gesuita Domenick O'Collins e 50 miliziani per una seconda missione, non è riuscita del tutto furono catturati e giustiziati.Ha finanziato e sostenuto le azioni di Carlo IX per il genocidio di 200.000 ugonotti.Lo stesso giorno in cui furono massacrati i primi 20.000 ha celebrato una messa a Roma.In seguito commissionò 3 affreschi raffiguranti gli eventi nella Sala Regia del Palazzo Vaticano a Giorgio Vasari "Strage degli Ugonotti".Accusato di crimini contro l'umanità : nel 1572 i cattolici di Carlo IX fecero il genocidio il giorno di San Bartolomeo 20.000 uccisi e altri 75.000 nella settimana dopo,700.000 fuggirono complessivamente 200.000 ugonotti furono uccisi.Accusato di depravazione Scrive a Carlo IX "Ci rallegriamo con voi con l'aiuto di Dio si è sollevato il mondo contro questi eretici miserabili"Accusato di omicidio : nel 1580 879 processi per eresia sono registrati in Messico dove i cattolici spagnoli hanno portato l'inquisizione,nel 1582 in Francia ad Avignone 18 streghe sotto l'inquisitore Sebastian Michaelis,nel 1583 una nonna viennese viene torturata e bruciata viva dopo che i gesuiti affermavano che lei malediceva il 16enne nipote con 12.652 demoni "Presenti". La notte sul 25 agosto 1572,festa di Bartolomeo,il bolognese Ugo Boncompagni Gregorio XIII cogliendo i frutti dei lerci disegni di Pio V, in trista combutta con la succuba corte di Francia fa trucidare nel sonno tutti i cattolici riformati.Controverso il numero delle vittime (almeno 100.000, dal veridico clero ridotte a 30.000), di cui ca. 10.000 nella sola Parigi. Anche Gregorio XIII ha buon gioco sulla regina Caterina,nipote di Leone X e di Clemente VI, allevata fin dall’infanzia in Vaticano.Da buon paraninfo, Clemente l’aveva maritata al figlio di Francesco I di Francia, promettendo al re, quasi fossero sua proprietà, le città di Milano e Urbino.Rimasta vedova,Caterina regna in nome del figlio, che muore poco dopo il massacro. Il suo terzogenito, Enrico III,sempre circondato da efebi (i suoi mignons Joyeuse, d’Epernon, Quélus, assieme ai quali si presentava vestito da donna) è il più umano della famiglia: concede libertà di culto ai superstiti evangelici (detti ugonotti) fuorché in Parigi, troppo affollata di feroci papisti, e riabilita la memoria del Coligny,assassinato nella citata notte.Ma la cattolica Lega Santa, furente per quegli atti di pietà, moltiplica i suoi crimini: per frenarla il re ne fa giustiziare i capi,i 2 Guisa (di cui uno cardinale),ma è assassinato a pugnalate dal frate Clément anche per aver osato designare a succedergli sul trono l’ugonotto Enrico di Navarra,suo legittimo erede per via dinastica. Il regicidio, sguaiatamente applaudito dal papa e dal clero, fu in modo particolare magnificato dal gesuita De Mariana in un libro teso a legittimare l’eliminazione dei tiranni,vale a dire di tutti i regnanti restii a sottomettersi ai criminali vaticani.A distanza di 2 secoli Fouché,prima prete,quindi terrorista giacobino e infine capo della polizia napoleonica,confiderà al vescovo Tayllerand,altro grandemente beneficato dal Bonaparte, di essere «sorpreso che non si sia trovato un monaco che ci sbarazzasse del Corso, come quell’altro monaco,Jaques Clément,aveva liberato la Francia da Enrico III». [E Tayllerand:] «Che voletemio caro, la religione va scomparendo!» (Castelot).Nel 1575 usciva laGerusalemme liberata del Tasso, tra crudeli lotte religiose e immani stragi di streghe protrattesi fino a tutto il secolo successivo.Opera riesaminata e cincischiata dall’Inquisizione, ora giustificata dai clerico-lacché con l’ormai stucchevolissima «inquadratura nel tempo»,molto comoda a mascherare,tra le ipocrite richieste di perdono,l’inaudita barbarie del clero.Il quale, tutt’altro che succubo delle superstizioni da lui stesso fabbricate e smerciate,estorceva e inglobava soldi a palate agitando lo spauracchio delle streghe (come ora del terrorismo e islamico),della cui esistenza sosteneva, minacciando di morte i dubbiosi, essere «prova il fatto che ogni giorno ne bruciamo in quantità». E per meglio abbindolare i semplici fingeva di temerle per primo,mentre in realtà ne rideva a crepapelle ben sapendo che «l’occulto destino non è tanto concesso a noi mortali.Ciascun qua giù le forze e il senno impieghi per avanzar tra le sciagure e i mali,perché sovente adivien che il saggio e il forte fabbro a se stesso è di beata sorte» (Tasso). Al misero gregge propinava la quotidiana sbronza di fandoniee di terroristiche visioni, ma riservava a sé tutti i piaceri e l’allegro palleggio di rutilanti dobloni.Il battibecco tra Gregorio XIII (eletto corrompendo con oro sonante i porporati, tra cui il più avido di tutti,Carlo) e un cardinale pentito di averlo votato è testuale.Dall’Aragona i dubbiosi delle verità papali avevano tentato di far fuggire il primo ministro Perez, che «sotto tortura aveva confessato d’aver proferito parole blasfeme di disperazione».Delitto imperdonabile secondo l’alquanto strano laico (stile Eco) Turberville, che aggiunge: «...l’Aragona, con l’azione del popolaccio di Saragozza, si era messa dalla parte del torto... [ossia di] coloro che impedivano le legittime funzioni del S. Uffizio... [ma] i nobili e le teste meno calde sconfessarono la condotta della plebaglia, e fu deciso che Perez dovesse ancora una volta essere consegnato all’Inquisizione».Una colpa,altrettanto riprovevole nell’ottica ecclesiastica,aveva in gioventù contaminato anche l’irreprensibile pontefice lasciandogli un figlio a ricordo.Ma per immensa fortuna del genere umano poi rinsavì,disprezzò le donne,si fece prete e riscattò i suoi orribili trascorsi eterosex distinguendosi tra i più sanguinarî misogini.Di conseguenza, grazie a lui, «la pederastia dilagava» (Rendina).Strinse i laici più froci in confraternita e ne fissò la sede in Giovanni a Porta Latina,dove si sposavano «con le stesse cerimonie che usiamo noi per le nozze: si comunicano insieme, leggono il medesimo vangelo nuziale, per poi coabitare e dormire nello stesso letto» (Montaigne). Non altrettanto largo di maniche si dimostrò con gli Ebrei,che fulminò con la bolla Antiqua iudeorum improbitas (Antica malvagità dei giudei), intessuta di laccî e proibizioni escogitati per darli più facilmente in pasto all’Inquisizione.«Circondato di gesuiti, cappuccini, teatini, e influenzato soprattutto da Carlo Borromeo, fu instancabile nell’elaborare progetti contro gli evangelici nei Paesi Bassi, in Germania e in Francia» (Henrion). Come Pio V,Gregorio XIII gode pazzamente delle stragi, soprattutto di quella perpetrata nella notte di Bartolomeo, da entrambi lungamente sospirata. Per riviverla in perpetuo ricordo, rimirandone ogni giorno le cruente immagini, la fa affrescare dal Vasari sulle pareti dell’appartamento papale. È tutta una ridda di gente defenestrata, sgozzata, sbudellata, fatta a pezzi, della cui serafica visione tuttora s’inebria il Santo Padre quando, per affacciarsi alla finestra del solito pistolotto domenicale sempre condito di parole di pace, attraversa a lenti passi la sala Regia. Per scolpire in modo indelebile il ricordo di quell’eccidio nei papistici cuori, Gregorio XIII celebrò un solenne rito di ringraziamento (come Bin Laden ringrazierà calorosamente Allah per la caduta delle due torri di New York), e fece coniare una medaglia col proprio soddisfatto profilo e la leggenda HUGUNOTORUM CAEDES (Strage degli Ugonotti). Sulla quale i più pii storiografi tacciono,a cominciare dal nicchiante e svicolante nel nulla Fabbretti,mentre i più arditi si concedono qualche accenno, e persino l’ammissione che il papa «trasmise le proprie congratulazioni alla famiglia reale» (Gelmi),subito però soffocata da astute lodi per la sua «condotta di vita non solo ineccepibile, ma addirittura edificante» (ib.).E c’è persino chi asserisce, spianando la via ad altre piaggerie, che Gregorio XIII «fece sì subito cantare un Te Deum e coniare medaglie celebrative», ma senza abbandonarsi ad eccessivo giubilo per la strage da lui stesso pianificata.Se tripudiava, il dolcissimo, era solo perché «male informato, credendo si trattasse della vittoria [solo morale] del Cattolicesimo sugli ugonotti» messi in rotta dalle dotte argomentazioni papiste.E, d’altra parte, «come rimproverare Gregorio, il Papa eletto con la distribuzione di 20.000 scudi d’oro ai conclavisti, per aver procurato tante ricchezze e dignità alla sua famiglia? Tanto buono quanto magnifico, avrebbe reso il suo popolo perfettamente felice, se dei malfattori non avessero turbato la pace dei suoi Stati.Istituì la festività di Nostra Signora della Vittoria, in onore della Santa Vergine. [...] Di carattere dolce, ed avendo in orrore l’effusione di sangue,deplorò il massacro di s. Bartolomeo, ma lo apprezzò, da Papa, come grand’evento precursore dell’unione dei cattolici nella Lega Santa» (Henrion).Ottima ragione, quindi, perché i papi ora si corichino giubilanti, con gli occhi pieni delle truculente scene della sala Regia,come il loro cattolico allievo Adolfo si appisolava dolcemente cullato dalla celestiale immagine di forni crematorî e di camere a gas.Persino l’attentissimo Grimberg in questo caso si è lasciato travolgere dal gesuitico martellamento apologista, integrato dalle solite vili calunnie contro i popolani ciecamente sottomessi al clero: «I cospiratori avrebbero voluto eliminare solo alcuni capi degli ugonotti, ma la plebaglia scatenata massacrò selvaggiamente a migliaia i protestanti, specie i nobili, sia a Parigi sia a Bordeaux, Orleans, Lione, Rouen e Tolosa. [...] ...bisogna considerare gli istinti selvaggi della folla, che in qualunque epoca e parte del globo, è tutta e sempre uguale...». Ma gli organizzatori papisti non furono affatto sorpresi,superati e travolti dall’acefala bestialità della docile mandria, anzi la disciplinarono con tanto rigore e se ne servirono con tanta efficacia, da farle mantenere ovunque il più ermetico segreto fino al simultaneo scatto in tutta la Francia della santa carneficina. Altro che vociante e disordinata plebe! Erano muti e compatti drappelli di ligî ed ottusi parrocchiani,militarmente inquadrati e affiancati ai soldati di una regina per molti anni satanicamente istigata da Pio V e Gregorio XIII.Grimberg ricorda che il giovane re, pressato dalla madre e dai preti «suoi confidenti» che dopo il complotto fingevano di contentarsi del sangue del solo Coligny,tentò a lungo di resistere, ma «alla fine dovette darsi per vinto. Soffocò la sua istintiva ribellione e si alzò di scatto gridando: In nome del cielo! Se volete la vita dell’ammiraglio prendetevela! Ma bisogna che li uccidiate tutti, perché non deve rimanere un solo ugonotto che possa farne vendetta su me».In questo modo il papato strappò il tanto sospirato consenso al tremendo macello. Altro che  popolani allo sbando! Preti e frati con codazzi di bigotti marciarono a passo cadenzato tra plotoni di guardie svizzere e, scoccata la mezzanotte, irruppero nelle case dei dissenzienti scannandoli nei loro letti. «Anche il borgomastro [di Parigi] ricevette precise istruzioni: doveva far chiudere le porte della città per impedire la fuga di chiunque, quindi armare i cattolici e appostare rinforzi nei varî quartieri». La strage di Bartolomeo non fu dunque un’imprevista fatalità, come asserisce il clero (che sempre mente sapendo di mentire) per sgravarsi di ogni «responsabilità precisa»,qualificando il freddamente programmato eccidio come «uno di quegli atroci avvenimenti,che dimostrano l’effetto di forze cieche e incontrollabili sul destino dei popoli» (ib).
    112. Sisto V (1585-1590) Il francescano Felice Peretti di Grottammare (Sisto V,allievo prediletto di Paolo IV e Pio V) «nel giorno stesso della sua incoronazione mandò a morte 4 persone» (Gasparri).Erano «giovani di Cori che fece penzolare in pubblico 3 giorni e 3 notti dalla forca, solo perché trovati in possesso di porto d’armi scaduto» (Colonna). Inquisitore a Venezia, n’era stato espulso, come già Pio V da Como e da Bergamo, a furor di popolo.Anche a Bologna si era fatto una trista notorietà. Il Porcaro (così detto perché all’inizio della carriera accudiva ai maiali) inganna l’invidioso conclave zoppicando e inclinando la testona bernoccoluta,«ma non appena indossata la tiara, getta il bastone su cui s’appoggia come un vegliardo decrepito, dimostrandosi deciso a governare con vigore.Protettore dei costumi, grazie alla sua sorveglianza le donne illibate passeggiano in Roma tranquille come in un convento; e punisce l’adultera con l’estremo supplizio insieme al marito che coprisse col silenzio il crimine della moglie» (Henrion). «Ineccepibile sotto tutti gli aspetti» (ib.),ineccepibilmente ruba a man libera.E ineccepibilmente impiega i frutti delle sue grosse rapine, fin da quando è solo cardinale, in immobili che in modo ineccepibile intesta alla sorella.Quando fa costruire per sé 3 fastosi palazzi, non rinuncia con ciò ad incassare l’assegno destinato ai «porporati poveri» (Colonna).Eletto al soglio, copre col suo mantello i furti del nipote Alessandro, da lui creato cardinale appena quindicenne. Consolida infine l’Inquisizione che - a detta del clero - non arrostiva i sospetti di eresia o di stregoneria per malvagità, ma solo… «per adeguarsi agli usi [ecclesiastici, benché] in generale ispirata a grande mitezza (sic)» (Degalli).Sisto V, «uno dei più grandi genî che abbiano stupito il mondo» (Henrion), «rudemente e inflessibilmente cercò d’estirpare l’ingiustizia. Già nel suo primo anno di papato sarebbero rotolate più teste per le vie di Roma, che angurie al mercato ortofrutticolo» (Gelmi).Solo la morte gli impedirà di realizzare «un progetto assolutamente degno del suo genio: elevare sui resti del Colosseo,suddiviso in ben 4 monasteri,una gran chiesa che ne inglobasse anche i superbi portici» (Henrion). Pensava, come geniale variante, anche ad un’altra più redditizia miglioria: «trasformare il Colosseo in un lanificio, e si stenterebbe a crederlo se non ne rimanesse la testimonianza di Domenico Fontana che ne ha lasciato l’audace disegno» (Colonna). Con altrettanta genialità, non pago della già avvenuta desertificazione di Roma antica, costruisce per sé il grosso Casino con 3 ordini di colonne estirpate ai Fori e progetta di demolire il tempio di Giano, la tomba di Cecilia Metella e gli ultimi resti, ancora imponenti,del Septizonium.Rasa al suolo la splendida villa di Traiano a Civitavecchia, alle timide proteste degli umanisti «rispose seccamente essere sua intenzione abbattere e sgombrare le brutte antichità per sostituirvi, con le stesse pietre, opere nuove e belle» (ib.).Se risparmia alcuni obelischi è solo per utilizzarli a supporto di lugubri croci. Trasferitone uno in piazza Pietro, lo deturpa con iscrizioni chiesastiche e ne svelle dalla cima il globo di bronzo che conteneva le ceneri Giulio Cesare.Estenuanti gli sforzi di tutti gli umanisti per non fargli abbattere, dopo la distruzione della colonna Antonina (di cui resta solo la base in Vaticano) anche la Traiana e l’Aureliana. S’incaponisce a lungo, prima di rinunciare al suo demenziale capriccio, ma infine si contenta di sconciarle con la rimozione dal loro culmine delle statue dei 2 almi Cesari per sostituirle con quelle di 2 goffi infagottati apostoli.L’asinino accanimento contro un’arte e una storia ineguagliabili, si protrae lungo tutti i secoli e non decresce nemmeno davanti alla spaventosa rarefazione dei più significativi monumenti.La turpe combriccola temeva che la loro vista risvegliasse negli Italiani l’orgoglio per il loro passato e il desiderio di una patria indipendente, unita e finalmente libera dalla tirannide sacerdotale. Ma con tutte le sue demolizioni, il clero non riuscirà a cancellare completamente il ricordo delle antiche gesta e le tracce d’una superiore civiltà. Le scarsissime rovine superstiti basteranno da sole ad accendere ancora di sdegno i più eletti spiriti.Persino il cattolico Massimo d’Azeglio, recatosi ad ossequiare il tripudiante Pio VII assiso su trono puntellato dalle baionette della Santa Alleanza, finirà col voltargli le spalle, disgustato del mostruoso odio papale spudoratamente manifestato contro l’Italia.Quando Sisto V era cardinale,sospettò il duca Paolo Orsini dell’uccisione di un suo nipote, marito della bella Vittoria Accoramboni. Come poi Carlo Borromeo e Bergoglio,mentre rimuginava dentro di sé la più feroce vendetta Sisto V fingeva di aver elargito il suo sincero cattolico perdono. «Grave, tranquillo, abbassando gli occhi imperiosi e grifagni, mormorò parole di rassegnazione agli imperscrutabili voleri di Dio. [...] Non prese neppure il lutto. Non mostrò d’indagare o di sospettare. Supplicò […] di non ordinare indagini di sorta, poi che egli aveva già perdonato allo scellerato, qualunque si fosse. [...] Quando qualcuno osò chiedergli se avesse indizio alcuno da chi fosse venuto il colpo, rispose: “Venne da Dio, che intende togliermi le gioie terrene, perché tutto io mi volga alle celesti”» (Colonna). L’esternazione di tanta bontà gli gioverà non poco anche durante il diffidente e rissoso conclave. Ma intanto non perde tempo, briga occultamente per rovinare i sospettati con la complicità di Gregorio XIII,che fa imprigionare la giovane per liberarla con mossa astuta quasi subito,al fine d’intrappolare l’Orsini attirandolo a Roma dal suo fortilizio laziale.Eletto papa, il Gran Perdonatore confisca immediatamente tutti i beni al duca e ad altri presunti complici, di cui decreta la condanna a morte affrettandosi a farla eseguire. Mentre non riesce a vendicarsi dell’Orsini, nel frattempo deceduto, dai suoi sicarî gli giunge la lieta novella che a Padova «la Accoramboni era stata ammazzata con [l’abate] Flaminio, di lei fratello» (ib.).Uno dei 25 papisti penetrati nella loro casa, ridendo come un ebete aveva conficcato con studiata lentezza uno stiletto nel cuore della giovane, odiata anche dal gay arcivescovo Sartorio per i suoi «vizî e libidine... ornarsi il corpo... adescar gli amanti [con] occhi accesi, bocca sempre atteggiata a riso e lusinghe».Quanto al timido Flaminio, «si divertono a crivellarlo di pugnalate; infine gli schiacciano il cranio: sul misero corpo furono poi contate settantaquattro ferite» (Colonna).In pubblico Sisto IV continua a perdonare,sempre più enfaticamente,ma nell’intimo soffre come un cane per il mancato assassinio anche dell’altro fratello di Vittoria, Marcello, fuggito a Venezia. Tramite il nunzio apostolico, cerca di «farlo colpire dalla Serenissima perché non si potesse dire che era stato raggiunto dalla vendetta personale del papa» (ib.).Ma pur sapendo di non poter troppo a lungo contrariare lo strapotente perfido Vicedio, il Doge non si prestava a tal turpitudine e resisteva alle sue insistenze.Allora «Sisto V, impaziente, si trovò costretto a gettare la maschera e spedì a Venezia il cardinale Torriano a domandare ufficialmente la consegna di Marcello» (ib.),che infine fu imbarcato alla volta di Ancona,dove lo aspettava il carnefice.E il Doge ricevette presto avviso del «grandissimo godimento del buon pontefice» (ib.).Andrà ancor meglio al tuttora felicemente regnante Gran Perdonatore Woitjla, che nel nostro tanto più laico e civilizzato tempo, farà ricadere la responsabilità e il costo (in momentanea assenza di papale pena di morte) della sua atroce vendetta contro il giovane Alì, “perdonato” con l’ergastolo e la reclusione nel più disumano isolamento, sui rammolliti e succubi nostri governi.Con Dio sicuramente dalla sua, nel 1588 Sisto V spinge il funereo papista Filippo II (re di Spagna e padrone di un impero più vasto di quello dell’antica Roma, esteso dall’Europa all’America, dall’Africa al Pacifico) ad impartire una durissima lezione alla debole, piccola (7 milioni d’abitanti) e insolentemente eretica Inghilterra, non ancora signora dei mari.Era furioso perché Elisabetta non lo riconosceva pontefice e non lo riveriva come Dio in terra.Ma per piegarla, più che nella Provvidenza (per Radio Maria negata solo dagli «sciocchi»,30-09-2002, ore 1,35), confidava nella poderosa flotta papal-ispanica, la più grande e agguerrita fino allora mai messa in acqua: 130 grosse navi da battaglia,tra cui dei mastodontici galeoni, con 2.600 pezzi d’artiglieria,5.600 quintali di polvere,120.000 proiettili e 30.000 uomini.Papalmente battezzata Invincibile Armata, salpava con assoluta certezza di vittoria, per distruggere al primo scontro i piccoli navigli (quasi tutti di tipo commerciale sommariamente armati all’ultima ora) allineati dai «marci eretici», tanto più che nella Manica le si sarebbero unite, staccandosi dall’Olanda,altre 160 navi con 30.000 uomini del Farnese.Da molti anni «Sisto V esortava insistentemente Filippo a questa impresa» (Cecchini), sempre più infiammandosi dopo essere riuscito a far uccidere da un sicario (il cui padre fu poi arricchito ed insignito di blasone «per il nobile e lodevole gesto del figlio») il principe Guglielmo d’Orange, capo degli eretici olandesi e in stretta amicizia con l’Inghilterra. Ma quando fallì la congiura dei gesuiti e della Stuarda per assassinare anche Elisabetta, «il furore del Vaticano e dell’Escorial non ebbe più limiti» (ib.).Con la vittoria già in tasca, i 2 despoti imbarcano frotte di ferocissimi monaci inquisitori incaricati di fabbricar processi ed eseguire esecuzioni in massa. Ma il buon Dio che, ammessane l’esistenza, non ha mai delegato chicchessia a rappresentarlo, mentre l’Invencible Armada è ancora agli ormeggi alla foce del Tago fulmina con un colpo apoplettico il Santa Cruz, suo esperto ammiraglio, subito sostituito dal mediocre Medina-Sidonia.La spedizione inizia così con poco propizio auspicio.Più tardi, al profilarsi delle coste britanniche, il sempre più antipapista Onnipotente debilita i tracotanti aggressori con una nauseabonda dissenteria e ne squassa la formidabile flotta con terribili tempeste, per nulla compiaciuto di veder tesi al vento impetuoso, accoppiate alle bandiere del re, i grandi drappi contrassegnati dalle dorate chiavi papali su fondo rosso e amaranto. Mentre vigorosamente contrattaccati dagli Inglesi, i baldanzosi aggressori vanno incontro al disastro, il cielo continua a dar man forte agli eretici colando a picco i colossali galeoni San Martin, Sant’Antonio e San Salvador.Fa inoltre entrare in rovinosa collisione il maestoso Nuestra Senora del Rosario con due altri grossi navigli spagnoli.Poco dopo, nel tentativo di salvarsi dalla catastrofe, la dimezzata Invencible fugge dall’agitato Mare del Nord cercando scampo nella circumnavigazione dell’Inghilterra e dell’Irlanda. Ma il sempre più furibondo Padre Eterno, messosi in agguato al largo della Scozia, le gioca un definitivo tiro birbone facendo saltare la santabarbara del gigantesco Duque de Florencia. Che affonda in pochi minuti con l’intero tesoro della flotta: 3 uomini i soli superstiti.Così la grandiosa spedizione spavaldamente strombazzata come voluta da Dio (che i preti spacciano artefice della storia) a suggello del definitivo trionfo pontificio, segna all’opposto l’inizio del suo inesorabile declino.Oggigiorno la falange dei torbidi panegiristi annidati nelle case editrici e negli istituti scolastici, o non spende una parola su quello strepitoso evento che mutò radicalmente i destini del mondo, o se proprio costretta ad accennarlo, lo cita tanto di sfuggita, quasi fosse un episodio trascurabile e banale, che il silenzio sarebbe più eloquente. A Gasparri, p.es., tra tantissime sue vaticanesche sviolinate, scappa appena un’allusione-lampo alla più tremenda batosta subita dalla combriccola papale: la liquida in mezza riga come un’irrilevante «sfortunata impresa».Se la vittoria avesse invece arriso ai burbanzosi papisti, l’intero orbe terraqueo tuttora rimbomberebbe delle loro grida di giubilo,con toni assai più alti e sguaiati di quelli usati per la battaglia di Lepanto. È curioso, a proposito, che in duemila anni nessun vero poeta non abbia mai celebrato un qualsiasi pontefice, tanto ogni cosa che sappia del papale è soggetto antiestetico. Quando l’Invencible prese il mare, il clero,non ancor sazio dei suoi innumerevoli fallimenti letterarî, sollecitò il pio Lopez de Vega a stendere dalla tolda di un superbo galeone, versi altisonanti in onore del Gran Prete e di Filippo II. Ma l’arte non si comanda a bacchetta e, per quanto volenteroso, il celebre aedo non riuscì minimamente,per quanti sforzi facesse, ad incensare i 2 compari incorniciandoli nel più grottesco aborto militare della storia europea, taciuto dalla massa degli agiografi nel timore di sbilanciarsi in grotteschi balletti.Come è capitato al Rendina, secondo il quale Sisto V «partecipa ai finanziamenti dell’impresa», e al contempo invia un… «messaggio di pace, nonostante tutto, al mondo intero, [perché] non avrebbe mai voluto una guerra tra i cristiani, [...] per quanto sia dell’idea che solo la guerra possa essere usata contro Elisabetta, [...e] anche se è convinto che combatterà contro un muro, non ha la forza di credere nei miracoli come Pio V». Dover equilibrarsi sul filo delle contraddizioni in modo così funambulesco può far cadere in permanenti alterazioni psichiche. Anche il Tasso, benché in miseria, benché atterrito e torchiato dall’Inquisizione e morbosamente ossessionato da un’autodifesa aggravata da anni di cupa reclusione, si astenne puntualmente persino dal tentare d’immortalare la più smargiassa delle papali imprese. Eppure ne avrebbe potuto trarre gran giovamento, lui già preso negli ingranaggî del Sant’Uffizio per aver osato permeare di erotismo eterosex la sua Gerusalemme, poi orribilmente sconciata dalla sacra censura mentre il papa si divertiva a deluderlo con la promessa,sempre reiterata e mai mantenuta, di sollevarlo dalla miseria e incoronarlo poeta in Campidoglio (Lettere del Tasso al card. Gonzaga e al Costantini, 10-06-1590 e 07-02-1591).
    113. Papa Urbano VII (1590-1590) il romano Giovanni Battista Castagna eletto il 14 settembre 1590 "scomparve con una morte misteriosa" morto il 27 settembre 1590 poco dopo l'elezione durata 13 giorni per aver disgustato i cardinali con la mancata offerta del suo patrimonio per corromperli,da lui invece usato per dotare molte ragazze indigenti.Il suo pontificato è il più breve della storia 
    114. Papa Gregorio XIV (1590-1591) Nicolò Sfrondati di Somma Lombarda "asceta dai costumi angelici" (Rendina) eletto l'8 dicembre 1590,non osa rischiare un'altra sonora sconfitta ritentando di assaltare gli Inglesi,ma regna appena in tempo per inviare un esercito mercenario e 15.000 scudi d'oro a Filippo II per istigarlo a invadere la Francia e schiacciare l'empio suo re Enrico IV,scomunicato per la sua tolleranza verso gli ugonotti.Morto 16 ottobre 1591.
    115. Papa Innocenzo IX (1591-1592) l'emiliano Giovanni Facchinetti de Nuce eletto il 3 Novembre 1591,altro generoso finanziatore (coi soldi spremuti agli italiani) del regno di Spagna,"muore improvvisamente" 30 dicembre 1591 58 giorni di pontificato per probabile ingestione della solita pozione avvelenata. 
    116. Papa Clemente VIII (1592-1605) Con l'aiuto dei gesuiti hanno cancellato i protestanti (Hussiti ex Piagnoni) in Boemia.Benedetto III (855-858).Su sua richiesta è stata trasformata in papa Zaccaria(inesistente) e inseriti i primi 10 e Pietro come primo Papa,un falso storico.Il 1° Papa è stato Aniceto.Era fanatico nel suo antagonismo verso il dibattito che gli esseri umani possiedono il libero arbitrio.Nonostante il sinodo di Brest nel 1595,si è rifiutato di prendere una decisione.Il 17 febbraio 1600  Giordano Bruno,forte sostenitore del libero arbitrio,è stato bruciato vivo per ordine del papa.Nel 1598 ha ordinato l'omicidio di Francesco Cenci,una ricca famiglia che poi ha tenuto varie tenute e proprietà.Ha poi proceduto ad arrestare i suoi figli per l'omicidio del padre,Giacomo squartato con un martello,le sue membra appese in 4 quarti,Lucrezia e Beatrice decapitate.Ha poi dato le proprietà dei Cenci alla sua famiglia Aldobrandini (la stessa che ha sposato Evelyn Rothschild nel 1973,che ha finanziato Kubrick per i suoi film,Andy Wharol per la sua pop art,Pablo Picasso per i suoi quadri) .Nel 1599 ha messo al rogo Menocchio,famoso filosofo.Il 28 Febbraio 1592 la bolla Cum saepe accidere per gli ebrei di Avignone il divieto di vendere nuovi beni mettendoli in condizioni di svantaggio e favorire il clichè dell ' Ebreo come rivenditore di beni di seconda mano.Il 25 Febbraio 1593 con Caeca et obdurata ha confermato la bolla di Paolo III (1534-1549) che ha stabilito un ghetto per la comunità degli ebrei a Roma e ha ribadito il divieto agli ebrei.che erano stati formalmente espulsi dallo stato della chiesa da Pio V (1566-1582) bolla Gens Hebraeorum 26 Febbraio 1569,di abitare fuori dai ghetti di Roma,Ancona e Avignone assicurando cosi che sarebbero rimasti abitanti delle città.Il 28 febbraio 1593 la bolla Cum Haebraeorum Malitia ha anche proibito la lettura del Talmud,Accusato di pubblicare false dichiarazioni al fine di omicidio : nel 1595 il giudice francese Nicholas Remy (1530-1612) pubblica Demonolatreiae sostenendo che "tutto ciò che non è normale è dovuto al Diavolo.Accusato di omicidio nel 1595 il giudice francese Nicolas Remy denuncia la stregoneria più grave di tutti i crimini e invia 900 streghe verso la morte.Nel 1600 lo scienziato filosofo Giordano Bruno viene bruciato vivo a Roma per aver sposato la teoria di Copernico che i pianeti orbitano intorno al sole.Accusato di crimini contro l'umanità : nel 1602 600 persone compresi bambini sono inviati al giudice Henri Boguet (1550-1619) molti sono brutalmente torturati.Nel 1602 Henri Boguet scrive l'infame Discours des Sorciers che intensifica la paura e le persecuzioni delle streghe nei decenni successivi.Accusato di creare una impresa illegale : nel 1602 l'ordine dei Gesuiti e i loro sostenitori creano la Verernigde Oostindische Compagnie o VOC in olandese letteralmente "la compagnie delle Indie orientali" lo scopo di questa impresa criminale era di stabilire monopoli commerciali per lo sfruttamento delle merci e dei materiali individuati dai missionari gesuiti in tutta l'Asia.Inoltre che i fondi ottenuti con tale commercio a loro volta potevano essere utilizzati per promuovere obiettivi sia dell'ordine dei gesuiti sia della chiesa cattolica.La "compagnie delle indie orientali" è stata la prima società internazionale con azioni  : il primo cartello della droga internazionale e responsabile della commercializzazione del papavero,per la raccolta di oppio / eroina commerciali verso la Cina e l'Europa. Ippolito Aldobrandini da Fano Clemente VIII,a detta dell’abate Muratori «retto, di gran merito per l’illibatezza dei costumi, elevato ingegno, rara letteratura e pratica degli affari mondani»,crea cardinali 3 nipoti,uno dei quali 14 anni.Intensifica il già irreparabile scempio architettonico svellendo molti altri antichi marmi per terminare la costruzione del Vaticano,della Sapienza e del Campidoglio. «Di severa religiosità controriformista» (Gasparri),si appoggia a vere belve umane come «Roberto Bellarmino, [a cui fa emettere] condanne esemplari come quelle contro Beatrice Cenci e Giordano Bruno» (ib.).Manda a morte la giovane coi suoi fratelli per devolverne, «non scevro da tendenze nepotistiche» (Gelmi), l’ingente patrimonio ai propri nipoti,del resto già da lui alquanto ingrassati con sistematici voraginosi prelievi dal Tesoro di Pietro. Alla domanda di Marforio: «Quale delitti avea la casa Cenci pel nostro santo padre Aldobrandini?» risponde Pasquino: «Il delitto d’aver troppi quattrini».A un candido storiografo quei «beni finiti ai parenti del Papa certo danno molto da pensare, [assieme ai] viaggi di piacere dell’irrequieto Clemente» (Rendina),tanto simile nel suo turistico dimenarsi al nostro “santo sùbito” Woitjla.Clemente VIII si rodeva di rabbia per Enrico IV, che convertitosi al cattolicesimo per avere in cambio la corona di Francia, con l’editto di Nantes continuava a proteggere dal criminale clero cattolico i perseguitati ugonotti superstiti,ma in compenso «continuò a provare soddisfazione nelle brame inquisitorie in Spagna, anche se il nuovo re Filippo III era un bigotto privo di concreta mentalità politica» (ib.).Provò grande gioia anche per gli abnormi introiti, allo scoccare del 1600, di «un Anno Santo impressionante: si calcolò che il numero dei pellegrini [in una Roma di poche decine di migliaia d’abitanti] avesse superato il milione» (Gelmi).Clemente VIII è santo per la «sua trasparenza e onestà, [...] imita Pio V, piange quasi sempre al momento della consacrazione della messa e recita l’atto di dolore più volte al giorno»(Fabbretti);ma nemmeno durante il giubileo, l’anno del perdono, si astiene da ricatti,omicidî, rapine e roghi di eretici come quello del grande poeta della filosofia Giordano Bruno che,lungamente espatriato,è convinto a rientrare in Italia da un falso amico veneziano,che lo attira nella propria casa e lo consegna all’Inquisizione.La quale, prima di metterlo a morte, lo tortura orribilmente per non aver accettato la verità religiosa di una Terra centro dell’universo trapuntato di minuscole stellucce rotanti attorno ad essa.Verità imposta per enfatizzare l’importanza del papa troneggiante sul presunto massimo corpo celeste, papa semidio piazzato al centro del centro dello spazio infinito. «Timido per natura, conduceva una vita pia ed ogni mese si recava in pellegrinaggio a piedi alle sette chiese principali di Roma» (Gelmi).«Si confessava ogni giorno al pio cardinale Baronio e diceva messa con gli occhi pieni di lacrime.Umile di cuore e di condotta checché ne dica il Muratori sul suo carattere severo e imperioso» (Henrion).A volte i preti non reggono all’immane fatica delle loro troppe contraffazioni,s’innervosiscono e,come in questo caso,bisticciano e si sbugiardano vicendevolmente.Chissà se l’ipersensibile Clemente VIII piangeva anche mentre al filosofo Bruno,tradotto al patibolo,faceva trapassare la lingua con un grosso chiodo,conficcato dal mento al palato, affinché non rivolgesse qualche parola al popolo? Se non si commosse affatto fu solo perché,da onnisciente Vicedio qual era,aveva previsto che l’eretico,legato al palo,avrebbe sdegnosamente girato il viso,come avvenne,quando un devoto confratello della Misericordia lo avrebbe forzato a baciare il crocifisso,dal clero ridotto volgare emblema della prepotenza papale.Così trattava la chiesa i grandi pensatori e i grandi benefattori del genere umano, quando persino il brutale Mussolini ai fascisti decisi a punire Benedetto Croce,o perlomeno a sopprimere il suo periodico Critica,risponderà seccamente: «Non darò la cicuta al filosofo».E questi lo gratificherà di un’opposizione sempre più blanda,pari alla sua meticolosa prudenza nei riguardi del clero («Lamenteremo la strage di Bartolomeo,o i roghi dell’Inquisizione,o la cacciata degli ebrei e dei moreschi,o il supplizio del Servet? Le espiazioni che la Francia e la Spagna avrebbero fatte o dovrebbero fare per pretesi delicta majorum è frase di vendicativo giudaismo.La direi persino immorale,perché da quelle lotte del passato è nato questo nostro mondo presente [il leibniziano migliore dei mondi possibile,foriero di… olocausti!]. Che pacchia per i preti,questi intellettuali tanto anticlericali ma altrettanto addomesticabili,come gli antichi membri dell’Arcadia, gran teste ma deboli caratteri! Ammalatosi di gotta per le sue pantagrueliche scorpacciate di carne e selvaggina, Clemente VIII morì d’apoplessia sul suo seggio di presidente del tribunale inquisitoriale,da cui ogni giorno emetteva sentenze di morte.Contro gli Ebrei,per più duramente colpirli, a rinforzo della bolla di Gregorio XIII aveva emanato la Cum hebraeorum malitia.Già preoccupato delle troppo trasparenti oscenità e delle troppo grosse bestemmie vomitate dall’Aquinate,aveva pure proibito,oltre i 4 vangeli e i sonetti del Petrarca Da l’empia Babilonia ond’è fuggita e L’avara Babilonia ha colmo il sacco, anche l’opera del gesuita Suares per la parte dedicata a Tommaso (BREVE INFORMATIONE del modo di trattare le cause del S. Officio per li Molto Reverendi Vicarij della Santa Inquisitione, Modena, 1608).Poiché «il cardinale Federigo Borromeo in tutto e per tutto emulò il cugino Carlo»,il laicoCesare Cantù, parruccone più papista del papa,li ritrae entrambi santamente impegnati nello sterminare donne,quando «il vulgo operaio,sprovveduto di arti,scarso di pane,tremava delle streghe le quali si moltiplicavano quanto più erano bruciate». Inversione di causa ed effetto peculiare dei mistificatori clericali Capeggiare folle assetate di sangue nel compimento delle peggiori atrocità possibili ed immaginabili altro non sarebbe,secondo Famiglia cristiana entusiasticamente turibulante il friggitore di peccatori Carlo,che una comprensibile debolezza umana di chi ecceda per eccesso di... cattolica mansuetudine (25-4-1984).Imputando ai suoi diretti subalterni e all’ottuso gregge i suoi stessi crimini,e fingendo altresì d’umiliarsi chiedendo per loro un generico perdono quasi fosse più colpevole il comandato del comandante,più colpevole chi esegue di chi impartisca un ordine,la turpe sacra gang prende 2 piccioni con una fava infangando miliardi di vittime e assolvendo i carnefici che così smandibolavano dai pulpiti: «Le streghe esistono!Se non esistessero,come dicono gli scellerati eretici,perché ogni giorno noi ne bruceremmo tante?».E a distanza di secoli,il borromaico maxi-assassino era ancora additato dal bieco Wojtila ad esempio di eccezionale bontà.Del restro,per il clero Carlo Borromeo è sempre stato un «genio incomparabile che brilla come il sole, salvatore della fede [contro] lo scandaloso commercio col demonio esercitato dalle cosiddette streghe»(P. Berla, «S. Carlo Borromeo e il Ticino», Unione Cattolica Popolare Ticinese, Lugano 1938, con nihil obstat teol. e imprimatur vescovile).Altro che supino cedimento del clero alla «tirannide della [pubblica] opinione» (Cantù)!Altro che «superstiziose reminiscenze del distrutto paganesimo» sopravvissute al trionfo della religione cattolica!Al primo soffio del rivoluzionario vento illuministico le streghe si sono tutte quante dileguate d’incanto.E nell’ improvviso generale crollo delle bugie chiesastiche, persino Cantù rinculava ammettendo che il fedele credeva alle streghe solo perché «le vedeva maledette da sinodi ed esorcisti, processate dai tribunali laici [asserviti al clero, ndr] ed ecclesiastici, condannate, arse»; anche se subito dopo sussurrava,per paura d’esser bacchettato dal prete,che «elle medesime nei costituti o alla corda confessavano i loro patti col diavolo,i notturni convegni sotto i famosi noci,le malattie cagionate con lo sguardo,coi nodi,coi pentacoli.Carlo Borromero aveva condannate al rogo alcune [!] persone sì fatte,per verità confesse di colpe,tentate con modi assurdi,ma sovvertitrici della morale pubblica e della società.Anche sotto il pontificato di Federico ne furono mandate al rogo per maliarde,e fra altre una Caterina Medici, di Brono [Pavia], bella servente che aveva di sé innamorato il padrone; e i biografi non tacciono come [anche] Federico nelle visite [pastorali] gran guerra portasse a maghi e streghe».L’enorme tangente fu versata nel 1610 dai Borromei per aumentare,con un santo in famiglia,il loro prestigio,la loro pressione sulle masse superstiziose e il conseguente potere politico-finanziario.Dal biondo coacervo Paolo V prelevò per sé 1.000 pezzi d’oro,i restanti 9.000 li ripartì equamente tra i 18 cardinali.(al 2017 per far diventare uno santo ci vogliono € 2.500.000).Se tutte le sfere celesti gremite di beati giubilarono per l’efferato massacratore dei Valdesi e di femmine d’ogni età,perché non avrebbero dovuto farlo anche per il non meno sanguinario buon Federigo, che col Sacro macello (1620) aveva imitato a puntino lo sterminio della notte di s. Bartolomeo sterminando in Valtellina,specialmente a Teglio, Tirano e Sondrio, un gran numero di famiglie evangeliche? La chiesa è tuttora di tale impresa così soddisfatta,che non esita,nelle annuali sfilate in costume,ad esibire uno storico personaggio dal petto ornato da un crocifisso donatogli dal papa per aver sgozzato centinaia di eretici. (v. in ABC la voce Amore).Alla richiesta pontificia di un’altra grossa montagna di monete d’oro per far santo anche il buon Federigo nonostante tutti i preteschi elogî dei suoi «grandissimi meriti, in nulla inferiori a quelli di Carlo»,i Borromei gettano la spugna e desistono dalla loro mire.Come il cugino, Federico aveva lottato per mantenere il diritto di attorniarsi di birri arcivescovili armati,aveva spremuto a sangue il popolo,aveva lanciato l’interdetto sul Comune reo di voler allontanare di 5 miglia le risaie dei Borromei che assediavano Milano con miasmi mefitici e nuvole di zanzare.Aveva inoltre imposto ovunque l’esposizione dell’aggrovigliato polposissimo suo blasone di famiglia,sormontandolo persino su quello del governatore sul trono ducale,e aveva torturato e ucciso migliaia di donne per il loro sesso e molti uomini per i loro dubbî sulle ciance ecclesiastiche.Nel 1622, avendo il sacerdote Ripamonti espresso opinioni poco consone alle direttive delli Signori Superiori nella sua Storia della Chiesa milanese,il cardinale doveva contentarsi,per la protezione di alti personaggî della nobiltà accordata all’illustre storico,d’infliggergli solo 3 anni di carcere con una sentenza calunniosa,emessa «in odio del prete Giuseppe Ripamonti,per insulti a Carlo Borromeo,negazione dell’esistenza di Dio e dei demoni e frequentazione di eretici,avendo conversato con il poeta Francesco Elli e con altre persone state inquisite dal S. Officio».E,dulcis in fundo,per più infangarlo e per istigar maggior furore popolare,lo accusava di «avere persino prevaricato di sodomia» (ASMi, Autografi, cart. 153).Nel suo manuale La grazia dei Principi il Borromeo esorta i cortigiani,al nobile scopo di far carriera e quattrini,a gareggiare in piaggeria e spionaggio.La sfrenata avidità ecclesiastica è sempre stata normale,fin da Pietro a cadavere di Cristo ancor caldo.Girolamo,tanto severo,a parole,coi preti rapaci,sotto copertura religiosa depredò spietatamente i poveri ed arricchì i proprî parenti tramutandoli da miserabili pitocchi in tracotanti padroni.E se don Coper vuol far credere avite le superbe ville da lui acquistate e donate ai suoi a Stridone (Vita S. Hier.), è chiaramente smentito dagli infuocati scritti del grande rivale di Girolamo,il prete Rufino,da questi intenzionalmente diffusi nell’Illirico «perché ognun sa come gli uomini saliti in fama, massime se poveri, trovino dispregiatori e detrattori in mezzo a quelli della medesima terra, a’ quali l’averli visti crescere e vestire come tutti gli altri, par buona ragione di non averli in stima» (Tommaseo).Se lo ammette un papistone come il Tommaseo, come non credergli? Il buon Federigo inquisì di persona e torturò l’infelicissima Virginia de Leyva,forzata a farsi monaca appena 13 anni.Seviziata dal buon Federico con la tortura dei sibilli per la gravissima colpa di aver amato un uomo, morì pazza dopo essere stata murata viva per molti anni in una cella di un metro e mezzo priva di finestre (mentre lui, l’uomo di Dio, se la gavazzava allegramente nel lusso più sfrenato coi suoi cinedi).Anche il Tasso,torchiato dalla Santa Inquisizione nonostante le sue alte protezioni, «finì colpito da una malattia mentale fatta d’allucinazioni, di profonda malinconia e di mania di persecuzione» (Grimberg).Sotto le sacre spinte di un prelato,era stato costretto a correggere il proprio capolavoro fin quasi a ridurlo un indigesto polpettone.Il buon Federigo si degnò visitare la cella dove il grande poeta era stato rinchiuso, e nell’osservarlo certamente provò lo stesso perfido piacere gustato poi da Woitjla a tu per tu col tanto da lui “perdonato” prigioniero Alì In effetti, l’illustre presule godeva pazzamente dei tormenti inflitti al povero Tasso per aver troppo delicatamente celebrato l’amore tra uomo e donna.Godeva anche in affinità al non meno turpe Paolo Diacono,che tracciò un solco invalicabile tra l’espressione artistica e il cattolicesimo,paragonando la sublime letteratura pagana ad una prostituta e la rozza e ipocrita scribacchiatura chiesastica a una divina fanciulla. Morì il 3 marzo 1605.
    117. Leone XI (1605-1605) il fiorentino Alessandro Ottaviano de Medici muore lo stesso giorno della sua elezione,il 1° aprile grazie al solito e in perfetta armonia con la data venefico scherzo da prete.Secondo i sistematici mistificatori non decedette assassino da un rivale, ma "colpita da raffreddore durante la solenne presa di possesso del Laterano (Gelmi)
    118. Paolo V (1605-1621) La prima guerra dei 30 anni in Germania(la seconda 1915-1945) ha visto il calo della popolazione da 15 milioni a 5 milioni a causa degli eserciti invasori cattolici uccidendo 10.000.000 di protestanti.Su ordine del gesuita Ferdinando II che scatenò la guerra.Con l'aiuto dei gesuiti hanno cancellato i protestanti (Hussiti ex Piagnoni) in Boemia.Molti paesi dell'Europa Centrale perdono fino a metà della loro popolazione (Cushing b.Hassel,History of the Church of God,Capitolo XVII).i Nel 1616 incontrò Galileo Galilei lo avvertì tramite il cardinale Bellarmino di non difendere l'idea elio centrica di Copernico.Al re Giacomo I D'Inghilterra (1603-1625) inviò una lettera congratulandosi col re per ottenere una maggiore influenza della Chiesa cattolica.Le azione di James di Scozia e dell'Irlanda contro i cattolici infransero le speranze del Vaticano.Nel 1602 s'incontrò col Generale dei Gesuiti Acquaviva Claudio per un complotto per uccidere il re e il parlamento inglese.Il generale dei gesuiti commissionò a Henry Garnett Sj che a sua volta attivò i gesuiti in Inghilterra per premere su un numero di famiglie inglesi nobili ancora cattoliche per aiutare Oswald Tesimond Sj il confessore  tra cui Robert Catesby per assicurare il sostegno finanziario e la formazione del consiglio segreto per l'attentato delle polveri (vedasi film V come Vendetta).Quando il 5 novembre 1605 i cospiratori cattolici sono stati arrestati e giustiziati tra cui Henry Garnett SJ. Costernato per la notizia ha rilasciato una dichiarazione scritta dove ha elogiato i gesuiti condannati da re Giacomo e ha parlato apertamente delle sue speranze che il complotto riuscisse.Il piano finanziato da 13 nobili cattolici e 5 sacerdoti gesuiti formarono una cospirazione per uccidere Re e Parlamento 36 barili di polvere da sparo nella cantica della camera dei Lord.Il 5 Novembre vi era l'apertura del parlamento.Il loro piano era di far saltare il palazzo e creare il caos incitando il popolo inglese in una insurrezione per cui la dominanza cattolica potesse essere ristabilita.Accusato di omicidio : nel 1598 il re di Francia Enrico IV è stato ucciso su ordine del generale dei gesuiti Claudio Acquaviva per rispondere ai suoi tentativi di concedere la libertà religiosa con l'"editto di Nantes".Nel 1608 600 uomini baschi,donne,bambini vengono uccisi come streghe e stregoni in 4 mesi dall'avvocato Pierre de Lancre (1553-1631) a Bearn nei Pirenei.Tra il 1609 e il 1622 300 streghe sono state torturate e uccise a Bamberg,Germania.Accusato di crimini contro l'umanità : tra il 1618 il 1648 l'europa centrale devastata dalla guerra dei 30 anni tra cattolici e protestanti 14.000.000 muoiono solo in Germania.In conclave abortiscono le trame dell’ambiziosissimo Roberto Bellarmino,che ripiega nella magra consolazione di vedere eletto il romano Camillo Borghese Paolo V,suo complice nella condanna del Cremonini e nel tentato assassinio dello storico frà Paolo Sarpi.Usando a mo’ di maglio la stupida testa di Filippo III,il pacifista neopontefice scatena in Europa,per assoggettarla con pretesti religiosi,l’atrocissima guerra dei Trent’anni (1618-48),caratterizzata da continue inaudite carneficine, devastazioni, carestie e persino atti di cannibalismo.L’odio papale per gli evangelici spinge i cattolici Massimiliano di Baviera e Ferdinando di Stiria a compiere immani massacri anche oltre l’area linguistica tedesca.Un conflitto che tra l’altro c’impegna, a sempre maggior ingrasso vaticano, a mantenere per mezzo secolo un costosissimo presidio militare nei Balcani.Su tutte le guerre il clero ha sempre trinciato giudizî sempre ondeggianti a seconda della sua convenienza. E quando mai,al cospetto del dio Danaro,ha temuto di contraddirsi? Non per nulla il vescovo Talleyrand scrive all’amante, madame de Flahaut, che le «buffonate apostoliche» avranno sempre fortuna finché «abbiamo ancora della brava gente,di certo dei catttolici,sufficientemente ignoranti da mantenere la fede dei loro avi» (Castelot).Per consolidare la quale sembrando buono, magnanimamente Paolo V alleggerì le spese vive fino allora sempre addossate ai carcerati, elencate nella citata BREVE INFORMATIONE,obbligandoli solo se abbienti,a continuare a pagare il notaio,il fiscale,i birri e i boia della Santa Inquisizione e persino il costo d’ogni singola tortura,e annunciando al mondo che «gli Inquisitori non debbano permettere,che i rei poveri paghino cosa alcuna,ne anco a’ Notari,ma ogni cosa si debba fare gratis».Sai che sollievo,per i poveri, essere torturati e giustiziati gratis! E ancora c’è chi dubiti della bontà papale? Per bocca di frate Paolo Sarpi Venezia contestò la pretesa del clero,mai sazio di privilegî,alla propria immunità nell’ambito dei processi ordinarî.Immunità che tuttora esige specialmente in materia di reati sessuali, sui quali il papa stabilisce che a lui solo, e non agli spregevoli laici, si deve riferire (Corsera, 09-01-2002). Per «mortificare la presonzione [di applicare una legge uguale per tutti] delli governi secolari», è aggredito e pugnalato in una calle di Venezia, colpita da interdetto, il grande storico del concilio di Trento, che cadendo sospira: «Agnosco stilum romanae curiae», riconosco il pugnale [ma anche lo stile] della curia romana.Si acuisce la tensione politica, ma Sarpi sopravvive e la guerra è evitata per un soffio gr4azie alla mediazione della Francia, che convince il Doge a liberare,a scanso di una minacciata sanguinosa crociata,2 preti incarcerati come notorî incalliti delinquenti. «Paolo V aveva già sottomesso Genova in una simile circostanza. [Quanto alla dottrina,] pressato di fare un articolo di fede sull’immacolata concezione della Beata Vergine, s’accontentò di vietare l’insegnamento pubblico del contrario» (Henrion).Domineddio doveva essere, al momento, un po’ tentennante, se non proprio in completo stato confusionale. Ovvio quindi che il sedicente suo Vice fosse indeciso anche sul problema della grazia, fino a «concedere libertà ai gesuiti di sostenere la dottrina molinista e ai domenicani di non accettarla, purché entrambi si astenessero da toni polemici» (Gasparri). Assai più lesto e risoluto egli è invece nel rapinare senza ritegno a vantaggio del suo «troppo favorito nipote» (ib.). E Pasquino: «Dopo i Carafa, i Medici e i Farnese / or si deve arricchir casa Borghese».Così Paolo V demolì un altro grandioso monumento romano. In compenso manifestò tutto il suo entusiasmo per il Sacro macello attuato dal buon Federigo al fine di «difendere [!] i cattolici della Valtellina dai protestanti dei Grigioni» (frà Fabbretti);ossia per contrastare ad ogni costo, trucidandoli, quel dialogo interreligioso a parole tuttora tanto sguaiatamente sbandierato (v. Siria Yemen Congo ) dall’ineffabile criminal-contorsionista Bergoglio.Paolo V approvò le Orsoline e le Visitandine, e fu «papa molto riflessivo, restio da ogni precipitazione nel lavoro e in ogni situazione molto coscienzioso. [Sempre più fomentando guerre di religione] fece affluire nelle casse dell’Imperatore cattolico e della Lega Santa ingenti somme di denaro. [...] Canonizzò il grande arcivescovo della riforma cattolica Carlo Borromeo.La sua profonda venerazione per questo santo è testimoniata dal fatto che, ancor durante il suo pontificato,a Roma furono erette ben 3 chiese in suo onore: Carolo ai Catinari,alle Quattro Fontane e al Corso» (Gelmi).Fece circolare contro Enrico IV,come innanzi contro Enrico III,un torrente di libelli istiganti apertamene al suo assassinio.E infine il re,reo di tollerare i protestanti,fu selvaggiamente scannato a pugnalate da un frate converso,il fogliante Ravaillac. L’evento provvidenziale entusiasmò i cattolici e atterrì i sovrani piegandoli ai papali diktàt.Tra gli innumerevoli roghi attizzati dal buon Paolo V quello del filosofo naturalista Giulio Vanini,sacerdote pugliese che onestamente negava l’immortalità dell’anima,fu preceduto,sembrando al pontefice troppo lieve il castigo del fuoco,dal taglio della lingua.Col suo entusiastico consenso,nel 1605 in Inghilterra i gesuiti ordirono la congiura delle polveri per assassinare i membri dell’intero Parlamento (sotto le cui cantine, appartenenti a un privato cattolico,furono accatastati 36 barili di polvere nera), re Giacomo I e tutta la sua numerosa famiglia.Scoperta all’ultimo momento la congiura, la strage fu sventata.Al processo degli arrestati in flagrante, riferendosi ad uno dei loro capi,padre Garnet (il cui trattato, gesuitica bibbia sulla liceità della menzogna, della riserva mentale e dell’equivoco, gli procurò il nomignolo di fabbricante d’equivoci),Dudley Carleton disse a Jon Chamberlei: «Tergiversa,tentenna ed equivoca, ma sarà impiccato senza equivoci» (Fraser).
    119. Gregorio XV (1621-1623) Con l'aiuto dei gesuiti hanno cancellato i protestanti (Hussiti ex Piagnoni) in Boemia.In Boemia nel 1600  su una popolazione di 4.000.000 80% erano protestanti.Quando gli Asburgo e i gesuiti avevano fatto il loro lavoro 780.000 sono stati lasciati vivi tutti cattolici.Sotto gli Asburgo e i gesuiti In Austria e in Ungheria la meta della popolazione protestante furono uccise,In Polonia per la fine del 16° secolo sembrava come se il cattolicesimo stava per essere spazzato via ma anche in questo caso,i gesuiti,con la persecuzione hanno ucciso la riforma.In Italia il paese del Papa,la riforma stava ottenendo una vera e propria presa ma l'inquisizione si diede da fare e difficilmente una traccia del protestantesimo è stata lasciata  Halley's Bible Handbook p 798.Educato al Collegio Romano dei gesuiti,Nel giugno 1575 si laurea in diritto romano e canonico.Il 9 febbrario 1621 diventa papa.La sua bolla Omnipotentis Dei 20 marzo 1623 è l'ultimo decreto contro la stregoneria.Nominò suo figlio Ludovico Ludovisi cardinale e Segretario di Stato della chiesa e il fratello Orazio capo dell'esercito pontificio.Ha dato 2 ducati uno per Orazio duca di Fiano e il ducato di Zagarolo per il figlio.Nel 1634 per il secondo figlio Niccolò principe di Piombino e signore dell'isola d'Elba. Il bolognese Alessandro Ludovisi Gregorio XV eletto grazie ai maneggî del nipote Borghese, «nel giorno della propria incoronazione creò cardinale il venticinquenne nipote Ludovico e gli affidò la direzione degli affari ecclesiastici e politici della Santa Sede. Grande amico dei Gesuiti,istituì la congregazione di Propaganda Fide,con il compito di organizzare le missioni in tutto il mondo» (Gelmi). Riconfermò al Sant’Uffizio l’ordine di «punire [con la morte] tutti coloro che facessero patto col diavolo» e d’incamerarne i beni.Le prove inoppugnabili dell’originalità dell’invenzione papale e dell’ecclesiastica sistematica diffusione delle superstizioni stregonesche si tenta adesso di occultarle con cervellotici arzigogoli gesuitici,che una stampa laica solo di nome servilmente divulga per scagionare il clero e addossarne le colpe alle sue vittime con farneticazioni come la seguente: «...la stregoneria era un fenomeno contadino, rozzo,senza tanti grilli teologici,un tessuto di superstizioni e forse di residui di qualche religione precattolica...» (Il Giorno, Gabutti, 27-10-1994, p.19).O mite, o santa, o tanto calunniata Inquisizione, tanto santa e contro tua voglia «spinta» dall’ignoranza dei popoli a torturare e rosolare… i popoli! Morì 8 luglio 1623
    120. Urbano VIII (1623-1644) E' stato istruito dai gesuiti e ha ricevuto un dottorato di diritto all'università di Pisa.Diventato papa fece diventare suo figlio Francesco cardinale.La prima guerra dei 30 anni in Germania(la seconda 1915-1945) ha visto il calo della popolazione da 15 milioni a 5 milioni a causa degli eserciti invasori cattolici uccidendo 900.000 protestanti.Su ordine del gesuita Ferdinando II che scatenò la guerra.Con l'aiuto dei gesuiti hanno cancellato i protestanti (Hussiti ex Piagnoni) in Boemia.Strinse amicizia con un giovane Galileo Galilei : la terra sferica ruota intorno al sole,nel 1635 lo ha condannato per eresia Il decreto di eresia non è stato ancora tolto.Accusato di omicidio tra il 1623 e il 1633 600 streghe uccise da Gottfried Joahnn Gerog vescovo di Bamberg con brutali torture prima di morire.Dal 1623 al 1644 imprigiona Galileo per rientrare dall'eresia esecrabile che la terra gira intorno al Sole.Accusato di omicidio 1630-1640 100 streghe sono arse vive da Franz Buirmann,Accusato di depravazione morale : nel 1629 ha personalmente e la sua famiglia acquistato,venduto e fatto profitto col commercio degli schiavi musulmani.Nel 1637 2000 streghe sono arse vive dopo torture prolungare a Eichstatt.Sulle prodezze del fiorentino Maffeo Barberini Urbano VIII, affezionatissimo ai missionari e al tribunale del Sant’Uffizio i preti stendono un velo pietoso limitandosi a riconoscere, con eroica franchezza, «il suo più sfrontato nepotismo, [...riscattato però!] sul letto di morte da tormentosi scrupoli di coscienza» (Gelmi) Fece subito cardinali e caricò d’oro il fratello cappuccino,2 nipoti e il resto del suo famelico parentado con spericolate operazioni finanziarie sulle banche di Bologna,Perugia e Ferrara (Rendina).«Virtuoso e illuminato,soppresse le Gesuitesse (in realtà esistono ancora si chiamano demoni ma ne parleremo più avanti) e condannò Galileo, un affare in cui brillò per prudenza e moderazione, senza occuparsi dell’ipotesi astronomica nel reprimere il suo umore dogmatico [sic!]» (Henrion).Il tracotante Woitjla dirà poi che «le disgrazie Galileo se le cercò lui stesso,imputabili soltanto al suo carattere protervamente ostinato a non piegarsi».Alla papal televisiva improntitudine,tesa a volgere in burletta le orribili sevizie inflitte al vecchio padre della scienza,fa eco l’intera combriccola dei consumati mentitori,come don Gelmi,secondo il quale Galileo «fu solo minacciato di tortura»,o frà Fabbretti, che vuol dar a bere che «fu ridotto ad uno straccio perché solo intimorito e spaventato».Impudenti sparate riduttive per tacere sulla più spietata tortura inflittagli per ordine firmato dallo stesso pontefice.Il quale, riconosciutosi nello sciocco Simplicius del Dialogo sopra i due massimi sistemi,smanioso di vendicarsi lo fece sottoporre al «rigoroso examine»,la formula di rito che autorizzava ad ogni e qualsiasi sevizia L’accecamento finale serviva da deterrente e dantesca pena del contrappasso,spegnendo la luce di quegli occhi che avevano scrutato nei cieli e scoperto ciò che non avevano saputo o voluto vedere i velleitarî «scienziati gesuiti».Il Malleus maleficarum stima «levissimo examine»,ossia minimo,primo leggero gradino di tortura, la disarticolazione delle ossa dell’inquisito sospenso alla carrucola per i polsi legati dietro la schiena fino al soffitto e fatto bruscamente ricadere «a poca distanza dal suolo».Pena comunque troppo lieve,secondo l’ineffabile Woitjla,commisurata all’imperdonabile offesa arrecata a un Papa!A un Vicedio! E l’Oltracotante ha insolentissimamente rinnovato,tra qualche farfugliato finto pentimento,la condanna al grande pisano per le sue «troppo premature scoperte»,pur degnandosi alla fin fine di elargirgli una magnanima e dall’ottuso gregge applauditissima assoluzione,«per aver liberamente [!] promesso [dopo tante provvidenziali torture!] di credere in avvenire solo agli insegnamenti della Chiesa».Avrebbero potuto bruciarlo come milioni d’altri eretici! Perché no? E invece, cedendo alle pressanti istanze del duca di Firenze, Urbano VIII si lasciò indurre a commutargli benignamente la pena di morte nella segregazione perpetua.Lasciamo dunque, dopo tanta chiesastica generosità, che il buon Woitjla almeno si possa sfogare contro il «brutto carattere» di quel conclamato  eretico! Sfogo tanto legittimo, da ricevere persino l’entusiastico plauso del superlaico Indro Montanelli, abboccante l’amo papale fino a ricalcare il gesuitico cliché secondo cui «ad attirare a Galileo la persecuzione, in realtà meno vessatoria e feroce di quanto poi si disse, più che il suo pensiero fu il suo temperamento», aggiungendo con altrettanta sicumera e infondatezza: «Qualcuno dice che gli avevano strappato l’abiura con la tortura. Con la tortura no!» (Galileo, opuscolo allegato a Il Giornale, 1993).Con superlaici di tal fatta in circolazione si capisce anche troppo perché tanto gongoli il clero!Mostruosa l’intensificazione dello scempio edilizio operato da Urbano e parenti: Quod non fecerunt barbari fecerunt Barberini, ciò che non fecero i barbari fecero i Barberini (Pasquino).Tra l’altro,per tradurli in affusti di cannoni e nelle gigantesche colonne a torciglioni per il battistero di Pietro,Urbano VIII strappa e fonde anche le artistiche decorazioni del portico e i magnifici rosoni della volta del Pantheon,nonché le tegole di bronzo dorato che ne rivestivano la grandissima cupola brillando, fin dai tempi d’Augusto, su tutta Roma.Nel 1632 scompare,a tarda età per nostra grande disgrazia, il buon Federigo Borromeo,pedissequo imitatore dell’atroce cugino Carlo anche nel dettare il testamento (Bascapè).Dopo aver vincolato tutti i suoi beni «ribadendo la loro appartenenza ai nipoti col vincolo del fidecommesso posto dai suoi predecessori, e successivamente ai figli di costoro maschi di legittimo matrimonio proibendone qualsiasi alienazione, …con garanzia contro eventuali confische per reati commessi dai possessori» (Leonida Besozzi),nomina proprio «erede universale l’Ospedale Maggiore di Milano, come già il santo cugino» (ib.).Ma gli amministratori dello stesso,già atrocemente bidonati da Carlo,non erano per nulla felici di ricevere ancora, come fosse altresì un gran regalo,un’altra grande montagna di debiti borromaici.Di conseguenza, «prevedendo che l’Ospedale avrebbe ricusato l’eredità troppo condizionata da oneri, il cardinale nominava suo erede universale il Luogo Pio del Rosario da lui eretto a Milano, [con clausola che] in caso di rifiuto dell’eredità da parte dei suoi protettori,vi sostituiva [come difatti avvenne] per metà la chiesa collegiata d’Angera e per metà la chiesa collegiata d’Arona» (ib.).
    121. Innocenzo X (1644-1655) In Irlanda dal 1641 al 1649 la macelleria cattolica romana dei gesuiti centinaia di migliaia di protestanti (Cushing b.Hassel,History of the Church of God,Capitolo XVII).In Inghilterra e Scandinavia per la cattolicizzazione dal 757 al 1257 16.000.000 persone uccise (The shadow of Rome by John B.Wilder,Zondervan Publishing co,1960 page 87)."C'è bisogno che vi parlo dei 30 anni di guerra in Germania,che è stata istigata dai Gesuiti,al fine di privare i protestanti del diritto di culto religioso libero,fissato dal trattato di Augusta o della ribellione irlandese,della macelleria disumana di 15 milioni di indiani in Sud America,Messico e Cuba dai cattolici papisti spagnoli ? IN breve,si è calcolato dagli storici autentici che la Roma Papale ha versato il sangue di 68 milioni della razza umana al fine di stabilire la sua affermazioni infondate per il dominio religioso"(The Glorious Reform da SS Schmucker,1838 citando Brownlee "Popery an enemy to civil liberty pag 105"  Questo è stato il secolo delle ultime guerre religiose della cristianità,la guerra dei 30 anni in Germania,fomentata dai gesuiti,riducendo la popolazione al cannibalismo, e la popolazione di Boemia da 4.000.000 a 780.000 e della Germania da 20.000.000 a 7.000.000 e rendendo la Germania Meridionale quasi un deserto.(Cushing B.Hassel,History of the Church of God,Capitolo XVII).Morti sotto il pontificato di Giuliano 200.000 cristiani,e dal genocidio francese,con calcolo moderato,in 3 mesi,100.000 dei valdesi,vi morirono 150.000 degli albigesi.Non perirono in 30 anni solo 900.000 --- il boia del duca di Alva ha ucciso 36,000 persone ,da Frozio 100.000 uccise dal fuoco e le torture dell'Inquisizione in Spagna,Italia e Francia 150.000,genocidio irlandese 150.000 protestanti. Per riassumere il tutto,la chiesa cattolica romana ha causato la rovina e la distruzione di 1.500.000 di Mori in Spagna,quasi 2.000.000 di ebrei del Sud America,in Europa e in Messico e comprese le isola di Cuba e S.Domingo,15.000.000 di indiani in 40 anni sono cadute vittime del papismo. e in Europa e le indie orientali e in america 50.000.000 di protestanti almeno sono stati assassinati dal papismo.Così la chiesa di Roma si trova di fronte al mondo "la donna scarlatta sulla bestia di colore scarlatto.Una chiesa che afferma di essere cristiana,inzuppata del sangue di 68.500.000 esseri umani.(WC Brownlee,lettere nella controversia cattolica romana,1834,pag. 347-348) Si è laureato presso il Collegio Romano dei Gesuiti come avvocato.La famiglia Pamphili sono collegate ai Borgia,è bis-nipote di Alessandro VI.Nel 1629 diventa cardinale e nunzio apostolico presso la corte di Filippo IV.Ordinò la ripresa delle ostilità contro il ducato di Parma e ha ordinato la distruzione di Castro il 2 settembre 1649 al prezzo di molte vite innocenti.Si oppose alla realizzazione della pace tra le potenze europee e la fine della guerra dei 30 anni (la prima,la seconda 1915-1945) con la bolla Zelo Domus Dei per denunciare il trattato di Pace della Westfalia.Ha promosso la guerra civile tra l'Inghilterra e l'Irlanda.Ha inviato come nunzio straordinario per l'irlanda Rinuccini Giovanni Battista arrivato a Kilkenny con una grande quantità di armi e forniture militare tra cui 20 tonnellate di polvere da sparo e una grosso somma di denaro.Accusato di dichiarazione false : nel 1650 questo papa e i successivi hanno creato dei falsi che i cattolici furono martirizzati nel Colosseo : fino al 17° secolo,questa antica struttura è stata trattata con disprezzo e  utilizzata come cava e come forte occasionale.Accusato di crimini contro l'umanità per razionalizzare il sacrificio umano per il satanismo : dal 1651 al 1659 sotto suo ordine la chiesa cattolica ha introdotto un nuovo metodo di sacrifici umani a scopo di satanismo l'uso dei forni invece di bruciare sul rogo.42 streghe in forno a Niesse Germania,più di 1.000 streghe vengono messe in forno sempre a Niesse in 9 anni dal 1651 al 1659.Le vittime erano drogate prima di essere legate alle barelle prima di svegliarsi e essere pienamente coscienti durante il loro omicidio orrendo.Il successo di questa innovazione è incorporata nel piano del Vaticano come "soluzione finale" dal 1930 al 1945 in Polonia (Hitler,Himmler e i 500.000 Nazisti hanno studiato tutti dai Gesuiti).«L’aspetto fisico di G.B. Panphily Innocenzo X era ripugnante a tal punto che alcuni in conclave avevano tentato di dissuadere i colleghi dall’eleggere un uomo così brutto» (Gelmi).Ma era pure un essere alquanto malvagio.Quando le nazioni europee, sfibrate dalla trentennale guerra di religione costellata di spaventose carneficine,carestie e perfino casi di cannibalismo (Wedgwood),firmarono la pace di Westfalia,infuriato per non poter più continuare a schiacciare in un fiume di sangue gli odiati evangelici il Santo Padre,ovviamente sempre gran predicatore di pace non meno di Bergoglio & Co., elevò una vibrata protesta col breve Zelus domae meae. Dal nunzio apostolico fece quindi «denunciare il complesso degli accordi religiosi come contrari agli interessi della Chiesa, [...] e condannò solennemente la pace come nulla, illegale, invalida, iniqua, ingiusta, condannabile, biasimevole, insensata, priva per sempre di significato e d’effetto» (ib.).Fece infine circolare la sua inqualificabile bolla tra tutte le corti e i governi,per fortuna resi sordi,dopo tante orribili sciagure,agli scellerati papali ragli d’asino.Intanto il turpe buffone continuava a dar spettacolo davanti alla massa dei «semplici» emettendo, esattamente come oggi i suoi degni successori,i soliti strazianti belati pacifisti.L’eventualità di perdere la sua influenza sull’opulento mercato del Nord inferociva al calore bianco il Santo Padre, che già rimasto a bocca asciutta per il tesoro di Pietro molto alleggerito dagli indefessi prelievi di Urbano VIII e relativo cardinae nepote Antonio Barberini (alla morte dello zio fuggito in Francia col suo pingue bottino),trovava magro compenso facendo piazza pulita del rimanente e vietando ai porporati d’uscire da Roma senza il suo consenso, per impedire che pure loro mettessero al sicuro quanto avevano rapinato.Innocenzo X riputava «scandalose» le proposizioni di Giansenio, ma «era succubo della dispotica donna Olimpia Maidalchini, sposa in seconde nozze del suo fratello maggiore» (GelmiPastor).La quale batteva in avidità lo stesso papa,che pur «si era arricchito in maniera spregiudicata e insaziabile,non esitando a sfruttare la carestia degli anni 1647 e 1648» (Rendina).Altezzoso con tutti,pecora e schiavo sessuale con la cognata (Gualdi),da lui enormemente arricchita donandole,tra l’altro,il castello di S. Martino al Cimino e il palazzo di piazza Navona.Olimpia lo calpesta,lo umilia e quando muore,ricusa di comprargli la bara lasciandolo 3 giorni insepolto: già durante la lunga agonia «fu vista fino all’ultimo arraffare quant’era possibile negli appartamenti pontifici» (ib.).Mai, nella storia,tanto ladro fu tanto derubato.E Pasquino: «Finita è la festa di questa poltrona di piazza Navona: chiamatele il boia. ...È morto il pastore,la vacca ci resta.Facciamle la festa,caviamole il core».Solo parole: il popolo, fiacco e superstizioso,non reagisce,e la vacca si ritira indisturbata nel suo castello,dopo essere stata ricoperta d’oro da Innocenzo X coi più varî pretesti,come l’erezione dell’obelisco di piazza Navona,pagato dagli affamati con una pesante tassa.E ancora Pasquino: «Volemo altro che guglie e fontane; pane volemo,pane,pane,pane!».Per l’eccessiva lentezza del risveglio laicista,continuava frattanto a prosperare la Santa Inquisizione,di cui Turberville cita 150 funzionari in servizio attivo nel solo tribunale di Maiorca,soggiungendo però stranamente che «al Sant’Uffizio non era ormai concessa alcun’effettiva incombenza»,come se fosse davvero credibile l’esistenza di tanti inquisitori,strapagati,rifocillati e ricolmi di privilegî fiscali,associata all’assurda supposizione di una loro più o meno benevola inerzia.È vero d’altronde,che la trista istituzione cominciava sì ad esporsi più cautamente,ma il progressivo occultamento dei suoi crimini,durati fino al XIX secolo,non ne diminuiva affatto la ferocia (Loumanousky).Lautamente pagati erano anche i sacri ispettori che - continua Tourbeville - «controllavano minuziosamente i registri e visitavano le prigioni».Ma non andavano certo ispezionando fogli bianchi e prigioni deserte se, per restare nella piccola Maiorca,egli stesso ricorda che nel 1691 col supplizio di «37 individui ricaduti nell’ebraismo tre furono bruciati vivi, e gli altri strangolati prima che i loro corpi fossero dati alle fiamme» (ib.).I registri inquisitoriali sequestrati in Spagna per un soffio dai sopraggiunti fulminei Francesi (già dal 1788 il Vaticano,fiutando aria di rivoluzione,ne ordinava ovunque l’incenerimento quindi quando la fondazione Nobel nel 1998 fece il conteggio di tutti gli archivi della Inquisizione sopravvissuti arrivò a 56 milioni con 9 milioni di streghe uccise,ma se contiamo anche gli archivi bruciati arriviamo a 150 milioni di persone arse vive o uccise in modi demoniaci dal 1187 al 1867,per questo i numeri delle vittime sono così diverse a seconda della fonte) provano che la chiesa, tanto santa da far sempre recitare alle sue vittime il Credo prima della tortura (ib.),quando voleva far sparire segretamente qualcuno ne incaricava la Gorduña,l’iberica potentissima organizzazione a delinquere da lei partorita e divenuta a sua volta  mater et magistra della cattolicissima Mafia.Tuttora i commercianti affiliati all’italica onorata società,dai crocifissoni d’oro ciondolanti sotto la camicia,giornalmente si fanno il segno della croce e baciano le prime banconote guadagnate mettendole da parte per il prete.Morì il 7 gennaio 1655.
    122. Alessandro VII (1655-1667) Membro della famiglia di banchieri Chigi e pronipote di Paolo V (1605-1621).In aprile 1656 suo fratello e nipoti sarebbero venuti per aiutarlo a Roma.L'amministrazione è stata data ai suoi parenti : ha dato loro gli uffici civili meglio pagati e anche ecclesiastici,palazzi principeschi e tenute ai Chigi di Siena.Favoriva i gesuiti.Quando i veneziani chiesero aiuto a Creta contro i turchi ottomani,ai gesuiti doveva essere concesso l'accesso al territorio veneziano,erano stati espulsi nel 1606.Accusato di crimini contro l'umanità : nel 1661 erano tutti coinvolti per l'acquisto di schiavi mussulmani.Tra il 1663 e il 1668 la continua soppressione di antiche conoscenza mediche,istruzione,servizi igienico-sanitari hanno contribuito direttamente alla comparsa di una massiccia epidemia di peste in tutta Europa causando la morte di 50 milioni di persone.Non hanno speso un euro per aiutare ma hanno cercato di causare ritardi,disinformazione paura e pregiudizio.Nel 1666 i preti cattolici gesuiti sotto gli ordini da Roma hanno creato numerosi incendi in tutta Londra nel tentativo di distruggere il regno di Carlo incolpando gli irlandesi,GLI irlandesi furono accusati e trattati brutalmente nei 200 anni seguenti (e lo sono tuttora). Il senese Fabio Chigi Alessandro VII, ex inquisitore a Malta, con tipica logica fratesca… «detesta il nepotismo ma [...] nomina il fratello Mario generale delle milizie e il nipote Agostino castellano di Castel S. Angelo.E infoltisce il sacro collegio con [altri] 2 nipoti» (Fabbretti).Ormai tutto è consentito,fidando sull’ormai totale rimbecillimento del gregge,ai sacri turlupinatori,persino il paradosso di bollare un papa sfrenato nepotista e al contempo osannarle come irreprensibile antinepotista.Con altrettanta sfrontatezza  Bergoglio chiede, in nome della chiesa, «perdono per gli errori commessi da alcuni[chissà quali!] cattolici» (e le turbe, ammirate, lodano la sua onestà),quasi che la poderosa  pia congrega delinquenziale, da lui benignamente ridotta ad alcuni sparuti fantomatici individui, fosse composta solo di strani misteriosi laici e non (come in realtà furono, sono e sempre saranno) soprattutto di papi, cardinali e cosiddetti santi.Molto divertente anche il gesuita Oliva, che sentenziava dal pulpito, a giustificazione delle enormi ruberie ecclesiastiche, che «il papa avrebbe commesso un peccato se non avesse chiamato a sé i nipoti» (Rendina).Nel 1517 il banchiere Agostino Chigi,parente del pontefice, edificò una villa di delizie da Raffaello ornata coi nudi di Amore e Psiche,e che passò poi al cardinale Farnese (la Farnesina).Frattanto, Alessandro VII completava il colonnato di Pietro e faceva fondere,svellendo altro bronzo dagli edificî classici,la cattedra dell’apostolo.E tra l’altro si divertiva assistendo alla periodica Corsa degli ebrei,a cui questi «dovevano partecipare bersagliati dalle immondizie e dagli insulti lanciati dai cattolici» (Waagenaar). Con tale caritatevole trovata il papato rimpiazzava del tutto gratis i costosissimi giochi circensi allestiti dai Cesari.Assecondando i gusti della peggiore feccia plebaica,la distraeva così dai suoi incessanti assassinî,rapine e scempî.Ancora nel 1913 la gerarchia papista d’Inghiterra accuserà gli Ebrei come «uccisori rituali di bambini cattolici», e un anno dopo Civiltà cattolica,infuriata per lo smascheramento di sì infame calunnia,inveirà contro il corruttore «oro giudaico».Nel 1939, in parallelo con l’ipocrita pacifismo papale, il fondatore dell’Università cattolica del Sacro Cuore,padre Agostino Gemelli, sobillerà con l’ovvio tacito consenso vaticano,le mugghianti moltitudini contro le «consorterie giudaico-massoniche» e contro il «popolo deicida» (De Felice, Mussolini il duce).E dal 1942 l’arcivescovo di Leopoli manderà regolari relazioni a Pio XII sul massacro degli Ebrei,senza che il torvo Vicedio, già da allora con acrobatica capriola tradendo i vecchi compari nazifascisti e già vendutosi sottobanco ai vincenti Stati Uniti, muovesse un dito o dicesse una parola per tentare d’impedirlo.Le mene gesuitiche fanno presa sull’ottusa Cristina di Svezia, che abiura il cristianesimo per convertirsi al papismo.Tra l’indignazione dei sudditi trasloca a Roma portando con sé i suoi tesori, ed è ricevuta pomposamente da Alessandro sotto la volta di Porta del Popolo sormontata dalla fresca iscrizione: Felici faustoque anno salutis 1655.La brutale virago se la spassa in Vaticano tra orgiastici festini e partite di caccia.Ma il papa vuole servirsene per ricuperare la Svezia protestante e la fa tornare a Stoccolma a rivendicare,nonostante la volontaria abdicazione,i suoi diritti dinastici.Ai pastori luterani che le si oppongono ricordandole che Alessandro minacciava dell’inferno le loro anime,replica: «Le vostre anime, dite? Poveri idioti! Il Papa,lo conosco meglio di voi: di tutte le vostre anime prese in blocco non darebbe nemmeno 4 soldi!» (Quilici).Fallita l’ignobile missione,rientra a far «la regina delle feste del mondo romano» (Castiglioni) e tra l’altro si dà alla penna con la quale,ispirata dallo Spirito Santo,imbratta carte su carte con uggiose melensaggini.Nel frattempo,in una Francia dove gli illuministi cominciano a stigmatizzare arditamente il terrorismo religioso,Molière con il suo Tartuffe smaschera senza reticenze l’ipocrisia dei preti.Che reagiscono furiosi,ma non riuscendo ad arrostire il grandissimo artista protetto dal re Sole,lo infangano con ogni sorta di calunnie,come gli immaginarî rapporti incestuosi con la propria figlia.Premono quindi sulla vecchia e stolida regina madre,affiliata alla confraternita del SS.Sacramento che alla fine strappa al re il divieto di rappresentare in pubblico l’immortale capolavoro.Subito sepolto nel silenzio,andrà in scena solo dopo molti anni,drasticamente censurato,modificato,edulcorato ed annacquato ad usum Delphini.Invece il prete amico di famiglia che, non pago di cornificare il pio marito con cattolici ben assestati ritmici colpi alla moglie e alla figlia,infine gli sottrae pure l’intero patrimonio,nella versione forzatamente rimaneggiata catolice modo (la sola tuttora permessa) il dolce reverendo è surrogato da un laico finto devoto insidiatore della sola moglie, e il finale è addirittura radicalmente ribaltato con l’intervento del deus ex machina re Sole (del tutto assente nell’originale) che dalle nuvole cala in scena a punire il falso amico,a salvare la borsa al marito e ad assicurare l’integrità sessuale alla moglie, mutata per l’occasione in una novella casta Susanna, o virginale Maria Goretti ante litteram che dir si voglia.Morì il 22 maggio 1667.
    123. Clemente IX (1667-1669) L’«ottimo»,a detta di frà Fabbretti,Giulio Rospigliosi Clemente IX,comprata la tiara con 600.000 scudi d’oro,iscrive nel proprio blasone l’eroico motto Aliis non sibi clemens (clemente con gli altri, non con se stesso).In effetti,sempre più incalzato dalla reazione illuminista,è costretto a smettere d’infierire contro i giansenisti e deve persino adattarsi ad abolire la barbarica corsa degli ebrei.La sola pecca, del resto comune a tutti i papi,da cui non riesce in alcun modo a liberarsi,è l’eccessiva bramosia del danaro,che rastrella senza un attimo di respiro per arricchire il più possibile se stesso e la propria vorace famiglia.Crea Generale delle milizie il fratello Camillo,Castellano di Castel S. Angelo il nipote Giacomo e Generalissimo della Chiesa il nipote Vincenzo.Ergo,adesso i preti pretendono farci credere che Clemente IX «fu immune dal nepotismo dilagante nella sua epoca»! Mandò Vincenzo a capeggiare una potente flotta contro i Turchi che assediavano Candia,ma benché particolarmente protetto dal cielo,il nuovo ammiraglio,insignito del titolo di Difensore della Santa Sede, al solo profilarsi delle vele nemiche gira la prora e pianta tutti quanti in asso dandosi a precipitosa  fuga.
    124. Clemente X (1670-1676) L’ottantenne romano Emilio Altieri Clemente X si lascia in ogni affare guidare dal cardinal nepote Paluzzo Paluzzi,che vince i Turchi e, «sazio di favori e denaro,[alla morte dello zio gli] fa erigere un monumento in Pietro» (Fabbretti).E Pasquino,del Paluzzi e del defunto ci tramanda:«Qual di lor fosse papa io non so come,ché il primo ebbe il potere e l’altro il nome».In Francia,a furia di strafare,il clero subisce finalmente un imprevisto scacco: Luigi XIV per ritorsione contro le minacce di guerra rinnovategli da Clemente X,toglie il veto al Tartuffe,che la chiesa pretendeva fosse sempre in vigore per paura che,benché pesantemente manipolato dalla censura,potesse in qualche nodo far trapelare un po’ di vero.Molière lo rappresenta assieme al Borghese gentiluomo,una parodia dei borghesi velleitarî che punge anche i nobili («Je me moque de leur qualité», a.IV,s.II) e nella quale sfugge agli occhiuti censori un’allusione alla bigotta regina madre: «Une vieille tante, qui veut à toute force que la seule approche d’un homme deshonore une fille, qui perpétuelment nous sermonne sur ce chapitre, et nous figure tous les hommes comme de diables qu’il faut fuir» (a.III,s.X).Lo stesso Molière lascia scritto che quando fu rappresentata davanti alla corte la farsa blasfema intitolata Scaramuccia eremita, un grande principe dicesse al re Sole,sorpreso che di essa nulla dicessero i preti tanto scandalizzatisi del Tartuffe ;«La ragione di questo fenomeno è che la commedia Scaramuccia schernisce Dio e la religione,cose delle quali questi signori non si curano affatto,ma quella di Molière schernisce loro stessi, cosa che non potranno mai sopportare».
    125. Innocenzo XI (1676-1689) Ha studiato nel Collegio Romano dei Gesuiti.Nel 1650 Odescalchi divenne vescovo di Novara,ma nel 1655 a causa del suo stile di vita opulento e il finanziamento della sua propria milizia,aveva dilapidato tutta la sua ricchezza e accumulato dei debiti notevoli.Nel 1656 vendette il titolo di vescovo di Novara al fratello Giulio.Diventò papa il 21 settembre 1676.Ha subito impostato di riorientare i fondi della curia in finanziamenti per guerra civile,il furto e la violenza in tutto il mondo.Ha sostenuto Giacomo II ne tentativo di reintrodurre il cattolicesimo in Inghilterra.La sua più grande campagna finanziaria e politica era col Re di Francia.I soldati cattolici francesi uccidono 500.000 francesi protestanti ugonotti per ordine del re cattolico romano Luigi XIV di francia su ordine di Innocenzo e con i gesuiti come supporto.Scoppiò un litigio tra il papa e Luigi XIV per i territori pontifici in Francia.Nel Novembre 1687 Lavardin e 800 soldati presero possesso del Palazzo Papale.Accusato di omicidio nel 1676 l'aristocratico francese marchesa di Brinvilliers (1639-1676) venne torturata,decapitata e bruciata dopo essere stata accusata di aver usato la stregoneria per uccidere i parenti,Tra il 1677 e il 1681 100 persone sono torturate,decapitate,strangolate o bruciate per stregoneria a Salzberg Austria.Benedetto Odescalchi di Como (Innocenzo XI).«Già in vita lo si riteneva un santo, [...] impose al Bernini di rivestire la Verità nuda sulla tomba di Alessandro VII,proibì i divertimenti carnevaleschi,le recite teatrali e le rappresentazioni operistiche» (Gelmi).Era detto con facile gioco di parole Insatiabilis belua per la sua estrema malvagità e l’equivoca intimità col cardinale Cibo. Pasquino: «È l’Odescalchi  un’affamata fiera,che chiede cibo ognor,da mane a sera», e geme: «Se parli,la galera;se non parli,il S. Ufficio,se scrivi,la forca».Il papa che in odio all’umanitario editto di Nantes si era «opposto con tanta fermezza alle prepotenze [!] di Luigi XIV» fino a farglielo revocare, «non infierì» tuttavia,secondo i compiaciuti vaticanisti,contro il mistico quietista Molinos:lo condannò solamente... all’ergastolo.«Inflessibile di carattere, [...] se avesse avuto vedute più giuste, o più esatte, avrebbe potuto fare più del bene, indubbiamente; ma non è questa una buona ragione per dimenticare o contestare il merito di ciò che di bene realmente fece: abolire in perpetuo [!] il nepotismo con una bolla firmata dal sacro collegio» (Henrion).Non sopportandone più l’arroganza prende le distanze da Roma la chiesa francese,affermando con la Dichiarazione del clero gallicano la superiorità dei concilî sul papa,di cui nega l’infallibilità mentre riconosce l’indipendenza del potere laico dall’ecclesiastico.Sulla crudeltà papale ancora Pasquino: «Io non ritrovo ancor nei vecchi annali bestia peggior, che sotto hipocrisia col sangue altrui tingesse il becco e l’ali».In uno splendido mausoleo eretto in Pietro ora riposa,beatificato da Pio XII nel 1956,colui che coi più vili ricatti fece revocare la libertà di culto garantita da Enrico IV e che convinse,per contrastare l’avanzata illuminista,l’indocile re Sole a perseguitare i superstiti ugonotti,a vietar loro di emigrare,a gravarli di pesantissime tasse,a colpirli con le dragonate,ad abbatterne le chiese e rinchiuderne forzatamente in convento i figli dai 5 ai 16 anni.  Morì 12 agosto 1689 
    126. Alessandro VIII (1689-1691) Nominò i suoi figli (nipoti) a posizioni di potere in Vaticano,Pietro Ottoboni cardinale,Marco duca di Fiano e Antonio cardinale segretario di Stato.Nel giro di 2 anni aveva spogliato la tesoreria e messo il Vaticano in fallimento.Per rilanciare le finanze ha riavviato la pratica di vendere uffici e titoli,la vendita di manoscritti chiave della Biblioteca Vaticana a casa reali europee.Il pontificato dell’ex inquisitore veneziano Pietro Ottoboni (Alessandro VIII, 1689-91) fu, alla faccia della bolla antinepotista d’Innocenzo,«offuscato da un nepotismo esagerato.Non per niente gli sono state messe in bocca le parole: Affrettiamoci per quanto possibile, ché son già scoccate le ventitre» (Gelmi).Messe in bocca, dice l’astuto gesuita! Ma da chi,se non dal papa stesso a se stesso? Non diversa la tattica fratesca: «Nepotista frenetico, [...] orchestra una fitta rete di nipoti e di altri parenti per sostenere il suo potere sovrano, il prestigio e le casse della famiglia. [...] Tuttavia, anche Alessandro VIII fa qualcosa di buono per l’istituzione ecclesiastica,opponendosi alle libertà gallicane e ottenendo la restituzione della città di Avignone» (Fabbretti).Prepotenze, ricatti e rapine cattolicamente intese come… «qualcosa di buono».Al clero Alessandro VIII piace assai anche perché non mantenne,ad affare concluso col re Sole,la promessa di liberare dall’interdetto la chiesa di Francia,rinviandone beffardamente la revoca sine die con l’emissione di una serie di vane bolle («Aux promesses d’Ottobon / ne soyez pas crédules; / je connais le Pantalon / et vous n’aurez che la chanson / des bulles, des bulles, des bulles» (Anon.). Morì il 1 febbraio 1691.
    127. Innocenzo XII (1691-1700) Studiò nel Collegio Romano dei Gesuiti a Roma.Il 12 Luglio 1691 diventa papa a 76 anni.Nel 1692 emanò la bolla Romanum Pontificem decet che vietava l'ufficio curiale ai figli (nipoti) dei cardinali e proibì ai papi di concedere proprietà,incarichi o rendite a qualsiasi parente,se parente "se altrimenti adatto" poteva essere elevato al cardinalato.Ha permesso la continuazione della simonia attraverso la pratica di vendere titoli e cariche onorifiche. Antonio Pignatelli, di Spinazzola, Bari (Innocenzo XII).Per aver «represso violentemente ogni forma di favoritismo, proibendo la vendita e il commercio degli impieghi della Camera apostolica, [e] l’arricchimento dei parenti del Papa» è antipaticissmo al clero,che gli rimprovera anche la sua avversione al fanatico «Fenélon, che peccò per eccesso di amore divino, come chi lo combatté [appunto il Pignatelli] peccò forse per difetto di carità» (Henrion).Per non aver a sufficienza tutelato tutti i loro loschi maneggî i preti si vendicarono,quando pensare con la propria testa era (del resto non molto diversamente da adesso) il massimo dei delitti, «crimen maximum omnium delictorum» (Canosa),accusandolo di «deviazione» e di «marcia eresia».Sacrilega era per loro soprattutto la sua tolleranza dell’uso della ragione, che poteva intaccare la credulità nelle favole jeratiche e mettere a rischio l’ininterrotto afflusso di danaro al Tesoro di S. Pietro.Morì il 27 Settembre 1700.
    128. Clemente XI (1700-1721) ha dichiarato che regnano i re solo con il consenso e ha emesso una bolla contro I lettori della bibbia.Il 23 Novembre 1700 diventò papa,la guerra di successione spagnola era scoppiata.Fù costretto a nominare Carlo,Arciduca d'Austria,re di Spagna dal momento che l'esercito imperiale aveva conquistato gran parte del nord d'Italia e stesse minacciando Roma nel 1709.Nel 1711 ha nominato suo figlio Annibale cardinale,vescovo di Sabina.Nel 1713 la bolla Unigenitus : disturbò la pace della chiesa gallicana (francese).Ha condannato le 101 proposte dalle opere di Quesnel come eretiche e gli scritti di Jansen.ha commissionato il falso "Illiria Sacrum".Accusato di crimini contro l'umanità : tra il 1702 e il 1710 le truppe cattoliche commettono genocidio di interi villaggi occupati dai 1000 Camisardi .L’urbinate Giovanni Albani (Clemente XI) era tanto «rispettoso delle altrui opinioni, della scienza e della letteratura», da condannare come opera demoniaca il Discorso sulla libertà di pensiero del Collins e da incitare,con la bolla Unigenitus,a continuare l’implacabile persecuzione dei giansenisti.Frattanto,gli spiriti umanitarî,incoraggiati dal rovinoso crollo del massimo bastione militare papista,l’Impero spagnolo,costretto a cedere persino Gibilterra alla Gran Bretagna,passano a un più deciso contrattacco.Anche la moda subisce radicali cambiamenti: non più ruvide fasce per comprimere e far sparire i seni muliebri sotto funeree vesti, ma corsetti che assottigliano la vita esponendoli addirittura seminudi.Il clero nasconde a stento il suo furore,ma deve adeguarsi,sia pure a denti stretti,all’evoluzione dei tempi ed arretrare anche sul piano politico,tanto che a Clemente XI. conviene,invece di premiarli come poco innanzi avrebbe fatto il papato (e farà poi Woitjla col truffaldino mons. Marcinkus),permettere che siano giustiziati i preti Rivarola e Volponi motteggiatori dell’illuminismo e del potentissimo Stato francese.Il quale,benché cominciasse a disprezzare apertamente il clero,per la sua forza e ricchezza faceva enormemente gola alla sempre più prostituta cattolica chiesa,nonostante l’accentuata divergenza di idee dispostissima ad offrirglisi sposa,pur continuando a tenere il piede in 2 staffe per non interrompere il larvato flirt coll’Impero spagnolo,indebolito per la guerra con la Francia,ma pur sempre utilizzabile come logora ruota di scorta.Per questo Clemente XI non cessa di aiutare sottobanco Madrid nei suoi sforzi militari «con sussidi dei beni ecclesiastici» (Rendina),che al clero del resto non costano proprio nulla perché cavati,come al solito, soprattutto dalle tasche degli italiani.Quando il sotterfugio è scoperto,ancora una volta il Vaticano ne fa pagare lo scotto al nostro popolo, punito con un’ennesima invasione straniera e con sanguinose devastazioni soprattutto nelle Romagne (1707-1709).L’estroso abate Servien conclude la sua eccezionale carriera amatoria nel 1716, colto da apoplessia in un camerino dell’Opéra di Parigi,avvinghiato al focoso ballerino Marcel.Tra tanta virtù,il re Sole inorridiva delle atrocità ecclesiastiche sfrenatamente perpetrate dopo la revoca dell’editto di Nantes,come l’assassinio legale di Jean Calas,buon padre di famiglia ugonotto accusato di delitti a cui,come provò Voltaire, era del tutto estraneo.Anche il suo prozio,austero priore,negava il dio antropomorfo fabbricato dai preti,del resto tutti quanti cinici atei,come l’ineffabile don Livio,direttore e spumeggiante vedette della papal Radio Maria, che esorta le affamate vecchiette a digiunare e a limare ferocemente le loro già miserrime pensioni per versare congrue offerte nelle banche italiane e svizzere da lui indicate.Lo sghignazzante reverendo è solito affibbiare patenti d’imbecillità agli umanitarî e agli atei (benché meno graniticamente atei di lui) laici, difficilmente accalappiabili.Tutti i codici penali imposti dal clero,che giura di credere in Dio,alle nazioni cattoliche,puniscono assai meno duramente le offese alla divinità che quelle rivolte a qualsiasi membro dell’atea sacra congrega.Che quando aveva poteri illimitati si contentava,tanto per salvar la faccia,di spremere qualche soldo ai bestemmiatori non recidivi,ma spogliava senza indugî di tutti i beni ed ammazzava con raffinate sevizie quanti esitassero, anche una sola volta, ad inchinarsi ai suoi piedi. Morì  il 17 marzo 1721.
    129. Innocenzo XIII (1721-1724) Come Innocenzo III (1198-1216) Gregorio IX (1227-1241) Alessandro IV (1254-1261) era un Conti,Come nunzio pontificio in Portogallo dal 1697 al 1710 ha formato le impressioni sfavorevoli dei gesuiti.Ha vietato ai gesuiti dal proseguire la loro missione in Cina e che nessuno nuovo membro dovesse essere ricevuto.Michelangelo Conti, di Poli, Roma (Innocenzo XIII)«compagno di bagordi e di vizî del famigerato abate Dubois» (Monticelli), che elevò alla porpora.Anche «un favore, pur condannando il nepotismo,al fratello Bernardo Maria non poté rifiutarlo,e lo creò cardinale» (Rendina).Ma non condivideva pienamente certi eccessi dei gesuiti,come l’invidiosa trovata di legare campanelli sotto i letti degli indios per poter accorrere,avvertiti dagli squilli, ad interromperne i loro «peccaminosi accoppiamenti».La cosa divertì Voltaire ed ispirò ad un anonimo aedo l’esilarante canzone Pellegrin che vien da Roma,storia di un oste che con tale sonoro espediente sorprende la moglie cattolicamente sbattuta da un devoto itinerante.Ad Innocenzo XIII fu fatta ingerire la solita pozione (avvelenata) anche per non aver dato sufficiente appoggio all’affarismo dei loyolani,famosi fabbricanti d’equivoci, i quali in Cina facevano adorare Cristo nelle statue di Budda e Confucio,e si prestavano «col massimo scandalo a far da birri e da carcerieri» (decreto di Propaganda fide1723).Ma non va, tuttavia, a sua gloria l’aver anch’egli attivamente partecipato alla distruzione degli «ancor cospicui resti di maestosi edifici del tempo di Aureliano» (Gregorovius).
    130. Benedetto XIII (1724-1730) Cardinale il 22 febbraio 1672 a 23 anni.Alla morte di Innocenzo XIII nel 1724 diventò papa.Dopo il suggerimento dei gesuiti per una finzione più pulita della successione apostolica del precedente Benedetto XIII è stato fatto un antipapa.Benedetto XIV ha cambiato in Benedetto XIII.Coscia niccolò diventa Segretario di Stato che ha usato la sua posizione per aumentare la ricchezza della propria famiglia. Il frate Pierfrancesco Orsini, di Gravina di Puglia (Benedetto XIII),assecondando chi reclamava un carcere per rinchiudervi almeno i preti più delinquenti,si alienò l’affetto del Sant’Uffizio,che «fece naufragare tutte le sue iniziative».Non riuscì ad ammansire la bieca istituzione nemmeno lasciandole tra le grinfie Pietro Giannone,autore del Triregno e dell’Istoria civile del regno di Napoli,che auspicava l’abolizione del papato per rimuovere la prima causa dell’oscurantismo,della miseria e di un’infinità di abusi fisici e psichici.I vaticanisti tacciono compuntamene su tutte le traversie dello storico insigne, ma si premurano,come il Rendina,di ricordare con larghezza di dettagli che B. fece costruire la scalinata di piazza di Spagna ed intervenire l’Inquisizione contro le giocatrici del lotto.Né fiatano sulla definitiva demolizione del Septizonium,l’imponentissimo monumento che quando intorno al Mille si ergeva ancora su ben 7 ordini di grandiose arcate,faceva rimpicciolire,quasi dimezzandolo,il non lontano Colosseo.Insuperabili trasformatori dell’oro in sterco,i reverendi hanno rovinato irreparabilmente il nostro più antico,prezioso,ineguagliabile patrimonio storico e artistico,recando un danno immenso all’Italia.Il pochissimo,anzi il quasi nulla rimasto,lo dobbiamo all’impari lunga lotta degli umanisti e degli illuministi,sempre inascoltati e spesso perseguitati ed arsi come eretici.Rammollito succubo dell’ignorante bellimbusto Coscia, figlio del suo barbiere,Benedetto XIII gli conferì il cappello cardinalizio.E il giovane «abusava della fiducia accordatagli in maniera vergognosa» (Gelmi) da un papa tutto concedente al suo caro cinedo,che la faceva da padrone.Quando lo schiavizzato Vicedio morì, mentre il Coscia «si salvava con la fuga dalla giustizia sommaria del popolaccio» (Henrion),fu deposto in un fastoso mausoleo in Maria sopra Minerva,e Pasquino ne scrisse l’epigrafe:«Racchiude quest’avello l’ossa di un fraticello più che amator di santi protettor di briganti».E adesso Gasparri tra i baracconi da fiera vaticanista si produce in  queste contorsioni: «...pontefice non molto popolare, fu giudicato forse in modo ingiustamente negativo dai contemporanei per il potere dato a funzionari corrotti ed estranei alla burocrazia pontificia». Anche sotto Benedetto XIII il clero,non bastandogli il possesso del 33% dei beni in Europa e della quasi totalità nello Stato pontificio,spremeva tutti all’osso gratificandoli con incessanti raffiche di fasulli miracoli.Tra i più clamorosi,quelli del defunto Francesco de Paris: per esserne graziati bisognava strofinarsi sulla sua lastra tombale nel cimitero di Saint Medard,dove affluivano folle strabocchevoli al seguito di religiosi che si esibivano in spasmodiche convulsioni e dimenamenti,strappandosi le vesti e urlando come pazzi.Per godersi lo spassoso spettacolo di preti,frati e suore che muggendo si rotolavano seminudi,la fiumana dei pellegrini s’ingrossava a vista d’occhio,e il clero faceva affari d’oro ammucchiando offerte su offerte e vendendo a carissimo prezzo le moltiplicate reliquie del Paris.Finalmente, nel 1732,il re Sole impone al cardinale Fleury la cessazione del grottesco imbroglio.Provvedimento secondo lo pseudolaico docente statale Di Nola «sconsiderato»,perché oltre a provocare i clericali ad affiggere questa sarcastica iscrizione:«Per ordine del re, divieto a Dio di operare miracoli in questo luogo»,«le convulsioni continuarono a verificarsi,estendendosi ampiamente nel Paese,ed ebbero il loro epilogo probabilmente soltanto ai principî del sec. XX in una pratica segreta che si sottraeva al controllo della polizia e delle autorità ecclesiastiche»(Corsera, 07-05-1995, p.38).«Sconsiderato» come il primo tentativo (fallito) di un giudice di confrontare il DNA del sangue (dimostratosi maschile) della madonna di Civitavecchia con quello dei suoi furbastri custodi.Empia richiesta che aveva irritato anche un altro laico sui generis come lesiva del «diritto [dei devoti] di non ragionare» e,per converso,di quello ecclesiastico di abusare dell’altrui imbecillità: un’esecrabile «negazione della libertà meritevole di arresto immediato!» (Canake.5,Sgarbi Quotidiani, 01-05-95).Negare il dogma della Trinità addirittura nel suo testamento olografo, aperto dopo la sua canonizzazione nel 1737 fù l’incredibile beffa giocata sia al clero sia ai creduli dal santo dei poveri Vincenzo de Paoli. Morì il 21 Febbraio 1730
    131. Clemente XII (1730-1740)Era un avvocato sotto la direzione di suo zio il cardinali Neri Corsini.Dopo la morte di suo zio e di suo padre nel 1685 Lorenzo diventava capo della Corsini.Invece si dimise dal suo diritto di primogenitura e da Innocenzo XI acquistò per 30.000 scudi una posizione di rango come prelato.Nel 1696 venne nominato tesoriere generale e governatore di Castel Sant'angelo.Il 17 maggio 1706 diventò cardinale e papa nel 1730.Prima mossa ripristinare le finanze papali.Multò il principale colpevole Coscia,lo condannò a 10 anni.Migliorò le finanze papali con il l'invenzione del gioco del Lotto.Il 28 aprile la bolla In Eminenti contro la massoneria(creazione dei gesuiti).Fece una campagna per la riunione delle chiese romane e ortodosse,ricevette il patriarca della chiesa copta e lo convinse a togliere l'anatema contro il Concilio di Calcedonia e Leone I (440-461).Lorenzo Corsini di Firenze (Clemente XII) approfittando dell'estinzione della linea Farnese pretende l’avocazione a sé del feudo di Parma e Piacenza,ma ne è impedito da Carlo di Borbone. Papa estrosamente eterosex, «manteneva una puttana di piazza Scossacavalli, una certa Clarice» (Rendina).E Pasquino: «Quando il tenero Corsini se ne va dal caro bene, lo ritrova in tante pene che staccar non se ne può».Nel 1737 scomunica la neonata massoneria italiana,la minaccia di gravi pene (non solo spirituali) e la costringe alla clandestinità per impedirle la diffusione del principio di tolleranza e di ricerca del vero.Spinge i Savoja ad attirare con un subdolo tranello Pietro Giannone,rifugiato a Venezia,in Piemonte,per farlo languire nelle carceri del castello di Torino fino alla morte.L’Inquisizione strappa l’abiura al grande storico, ma Vittorio Amedeo II non ne concede l’estradizione a Roma affinché non sia torturato e assassinato,vieta di sottoporlo a sevizie e gli permette di scrivere liberamente.Come il conte Alberto Radicati da Passerano,per le cui idee fu lungamente e accanitamente braccato dai sicari ecclesiastici fino alla sua tumulazione nel cimitero dei poveri di Amsterdam,Giannone vedeva nel papato la più nefasta di tutte le istituzioni.Il Radicati (sul quale nella nostra laica Repubblica continua a gravare un vile vergognoso silenzio) nel supremo interesse della Nazione auspicava nei confronti del clero queste sacrosante indispensabili misure: riduzione numerica,confisca dei beni,tassazione degli introiti,divieto d’insegnare nelle scuole d’ogni grado,divieto di sollecitare (eufemismo  per estorcere) e accettare donazioni,condanna dei cosiddetti direttori di coscienza (che approfittano del loro ruolo anche per screditare lo Stato),abolizione del diritto d’asilo (istituito per proteggere i peggiori criminali e spartire con loro il bottino),soppressione dell’Inquisizione e delle confraternite sue fiancheggiatrici (come quella poi camuffata col nomignolo di Mafia),diminuzione delle feste religiose,ridistribuzione popolare delle terre e loro equa tassazione senza più esentarne il clero.Data l’indubbia intelligenza di Clemente XII,tanto più sono esecrabili i suoi delitti,che al solito lasciano del tutto indifferenti i vaticanisti,benché commossi fino alle lacrime al pensiero d’aver egli fondato «in Napoli un istituto per educare al sacerdozio i giovani cinesi».Morì il 6 febbraio 1740.I papi dal 1741 al 2019 clicca qui